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Essere VERAMENTE se stessi

Aperto da tuono, 23 Aprile 2011, 04:59:32

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Kierkegaard

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Despotes

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Leggere Maschio Alpha mi ricorda molto l'estratto di Osho sull'ego come falso centro, postato da Nad tempo fà'.
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/lego-il-falso-centro/

La filosofia Orientale mi ha sempre affascianato, ma conduce una condotta di vita che io non riesco a concepire.
Secondo me la vita è costituta da tutta la gamma di emozioni percepite nell'arco di tempo brevissimo in cui noi solchiamo il terreno di questo minuscolo pianeta.
Molte volte la filosofia zen prescrive una vita basata su una sorta di indifferenza che viene dettata dalla consapevolezza della molteplicità dell'esistenza, riconducendo la molteplicità stessa ad un unico "Uno" che consiste nell'accettare che le cose sono così come sono,
senza trovarvici un significato intrinseco.
Io ritengo invece che proprio perché so che le cose sono così come sono,
ho voglia di vivermi la vita con tutte le emozioni che essa comporta e assaporare la molteplicità dell'universo.
Questo comporta ovviamente il dover accettare le emozioni negative,
ma perché devo vivere come se nulla mi tangesse?
Forse perché ho paura di cadere nel baratro dell'infelicità?
L'infelità, la sensazioni negative sono sensazioni stupende, fantastiche, stimolanti,
ti fanno sentire vivo quanto mai; e dacché attecchiscono in corpo
cominci a fare cose che primi non avresti fatto e a rischiare ciò che prima avresti esistato solo a pensare.
Molte situazioni d'oblio della nostra vita costituirono e costituiscono il punto di svolta per una nuova via,
un rischio che sarai disposto a correre quando ormai non hai più nulla da perdere,
vivendo un nuovo iter di vita che ti probabilmente di aprirà orrizonti che prima sarebbe stati celati dalle cime, che si chiamno "Certezze".
La vita è pià semplice quando si hanno quasi hanno solo certezze.
Ma è non sono le certezze che muovono il mondo, ma i desideri.
La vita è un viaggio, un percorso.
Il viaggo implica dinamismo e non stasi.
Il non vivere le emozioni a pieno è come rimanere sulla stessa traiettoria sapendo già dove si va a finire.
Certo, si sta molto meglio in un'indifferenza stoica, però è la stessa ragione per cui molte persone amano crogiuolarsi nell'abitudine,
ossia la consapevolezza di poter controllare ciò che si ha attorno e sapere come finisce la storia.

Kierkegaard

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Despotes

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Citazione di: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 14:56:07
Veramente lo postai io  ::)

Ops  :lol: la mia memoria sta andando a farsi friggere.
Spero tu possa mai perdonarmi  Azn

Edward Bloom

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Citazione di: Maschio Alpha il 28 Aprile 2011, 13:47:39
...

Continui con l'atteggiamento di superiorità e denigrazione che ho descritto prima, però riconosco che lo fai con una certa classe, quindi essendo un forum basato sulla comunicazione lo prendo come un esempio interessante! La tua strategia è ottima perché ti consente di apparire esternamente limpido e disinteressato al conflitto, che invece alimenti tu stesso con tanti piccoli "accorgimenti" che sfuggono all'occhio distratto. Se a qualcuno interessa l'argomento, mi ero messo a studiare questa particolare forma di manipolazione qualche mese fa, e ho ancora gli appunti a casa.

Per quanto riguarda l'argomento "zen", avevo scritto un paio di topic tempo addietro, che linko nel caso a qualcuno fosse venuta curiosità su queste tematiche che reputo a tutt'oggi fondamentali per la ricerca del giusto equilibrio nella vita. Ovviamente, il tutto adattando determinati concetti alla realtà in cui siamo, che non è certo la stessa dei monaci tibetani:

- http://seduzioneitaliana.com/forum/best-of-the-forum/felicita-e-rimorchio/
- http://seduzioneitaliana.com/forum/miglioramento-personale-a-360/amore-e-morte/

Naddolo

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Citazione di: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 15:11:27
La tua strategia è ottima perché ti consente di apparire esternamente limpido e disinteressato al conflitto, che invece alimenti tu stesso con tanti piccoli "accorgimenti" che sfuggono all'occhio distratto.

poi io mi chiedo un saggio zen che diavolo ci sta a fare su questo forum...fossi un saggio me ne starei a meditare chissà dove, mica a convincere gli altri delle mie verità  Azn


Liam

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#36
Rispondo a questo post Maschio, nonostante la risposta non sia rivolta a me. Non voglio prendere le difese di Edward perché si sa difendere benissimo da solo, rispondo solo perché ritengo che ci siano spunti interessanti e anche un pò perché non amo le semplificazioni forzate ;D

Citazione di: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 09:48:31
La società è stracolma di risposte complesse, di libri che articolano concetti ed estrapolano nozioni, di procedure da seguire per ottenere qualcosa. Questa complessità non mi pare abbia portato a grandi risultati. Io diffido al contrario di chi tenta di spiegare ogni cosa con il pensiero, anziché accettarla per ciò che è.
Immaginiamo che tu sia per ipotesi un essere incapace di elaborare qualsiasi pensiero. Come potresti accettare te stesso e la realtà? La stessa realtà come la percepisci tu è diversa da come la percepisco io, questo perché quello che vedi passa attraverso i TUOI occhi e conseguentemente viene elaborato dal TUO pensiero. Se tu fossi incapace di pensare, allora non potresti nemmeno accettare la realtà, perché l'accettazione della realtà nella sua armonia e semplicità, altro non è che un semplice (o complesso se preferisci) PENSIERO.

Citazione
Essere se stessi non è una soluzione, non è nemmeno un problema, è semplicemente la condizione in cui si manifesta la vita. Un albero è se stesso e non pensa di dover essere migliore. Un pesce è se stesso, se si rendesse conto che avere le ali potrebbe rendergli la vita più semplice, inizierebbe a pensare come fare per ottenerle, non ce la farebbe ed alla fine diverrebbe triste come chiunque vuole ottenere ad ogni costo qualcosa, senza riuscirci.
Tralasciando pesci ed alberi, vorrei fare una considerazione su quanto ho nerettato. "Essere sé stessi" ad un livello pratico-percettivo, significa ritrovarsi in sè, nei propri comportamenti, quando si agisce come ci si sente di fare, si torna a casa e ci si dice: "caxxo Liam, quello di oggi eri proprio tu".
Se accetti questa semplificazione, evitando di impelagarci in complesse disquisizioni su essere e divenire, il problema posto da OP è piuttosto semplice. Io lo risolverei in questo modo a livello teorico:
Essere sé stessi è una soluzione quando ci rendiamo conto che stiamo vivendo la nostra vita in modo artificiale, e questo viene percepito dagli altri. Essere sé stessi è un problema se siamo tanto teste di caxxo da non accettare mai i classici compromessi sociali basilari per il quieto vivere oppure se non siamo soddisfatti della risposta "sociale" al nostro comportamento. Se mi sento me stesso ruttando dopo i pasti, eviterò comunque di farlo per non mettere in imbarazzo i miei commensali. Quando accetterò questo comportamento come "giusto", questo diventerà parte di me e sarò me stesso tenendo i rutti per circostanze più private.
Quindi, perché qualcosa diventi "nostro" e parte di noi stessi, lo dobbiamo necessariamente accettare, più o meno consciamente, ma dobbiamo farlo. E, per tornare a quanto detto sopra, senza pensiero non ci può essere alcuna accettazione.


Ultima modifica: 28 Aprile 2011, 17:35:27 di Liam
Lo stupido è uno sciocco che non parla, e in questo è più sopportabile dello sciocco che parla.

G. Casanova

Naddolo

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a proposito della non accettazione di sè, scrissi qualche tempo fa un post

http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/la-non-accettazione-di-se/

Maschio Alpha

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...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
invece di guaire sterili offese da BETA,
mandami un PM e dai un senso alla tua protesta !!!
Ci conto !!! :) <=

mark86

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Essere se stesso non e' sufficiente.Bisogna essere il Se STESSO migliore possibile.IL problema che molti non conoscono come essere il se stesso migliore.
La spontaneita',in questo caso ,applicata anche nella seduzione,quanto puo' valere?
Andare dalla HB e dirle sinceramente che ti piace e vuoi conoscerla,facendo trasparire le Proprie emozioni coinvolgendola,possono rappresentare il vero se stesso?Eliminando routine,canned,Neg e tutt'altro,...

TermYnator

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Citazione di: mark86 il 01 Maggio 2011, 15:14:12
Essere se stesso non e' sufficiente.Bisogna essere il Se STESSO migliore possibile.IL problema che molti non conoscono come essere il se stesso migliore.
La spontaneita',in questo caso ,applicata anche nella seduzione,quanto puo' valere?
Andare dalla HB e dirle sinceramente che ti piace e vuoi conoscerla,facendo trasparire le Proprie emozioni coinvolgendola,possono rappresentare il vero se stesso?Eliminando routine,canned,Neg e tutt'altro,...

La spontaneità assoluta, non esiste. Nemmeno il marpione più naturale del mondo è spontaneo fino in fondo.
Comunque sia, egli attua un filtro derivante dall'esperienza.
Come ci si arriva?
Semplice: vai da una, e fai qualcosa. Se ti manda affanculo, quella cosa non va rifatta. Se è contenta, la cosa può essere rifatta. Ci vogliono una decina di anni per diventare un figo, ma si può fare.
Se parti dall'esperienza di altri, ci metti un po' di meno.
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Sawyer

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Una riflessione fresca fresca, ancora grezza: e se il punto non fosse l'essenza, bensì l'espressione?

Ogni persona secondo me non è un essere mono-dimensionale: ognuno di noi ha tanti lati nella propria personalità, tante sfaccettature che si rendono evidenti in situazioni diverse e interagendo con persone diverse. Tralasciando i diversi modelli sviluppati dalla psicologia, in genere possiamo pensare ad una personalità come ad un insieme di certi attributi e tendenze che, insieme all'esperienza, concorrono a definire una individualità. Un pò come con l'alfabeto: ci sono 21 (o 26) lettere, con le quali scriviamo libri da centinaia di pagine.

L'idea è questa: e se il nocciolo della questione non fosse il "cambiare", ma l'imparare a "modulare" l'alfabeto di ogni singola personalità per produrre il miglior romanzo possibile? In altre parole, si tratterebbe di padroneggiare l'espressione della propria essenza, la quale ha molteplici possibilità di manifestarsi in molte forme: alcune ottime in relazione ad una determinata situazione, tante altre controproducenti.

Che ne pensate?
"Non avendo la mia dignità un prezzo, se una donna lede la mia dignità, molto cavallerescamente la mando affaculo. Con fermezza." -TermYnator

"I ragazzi di oggi sono rincoglioniti: non ci provano! Tu devi essere una MIETITREBBIA, e le donne sono il tuo campo di grano." (mio mentore)

"Le donne sono delicate, talmente delicate da aver imparato a far male senza muovere un dito." -Acqua

"una persona intelligente cerca sempre di prendere il meglio da ogni cosa" -TheMadHatter (senza lasciarsi intrappolare in un determinato schema di pensiero...e soprattutto cerca di pensare con la sua testa senza rigurgitare continuamente pensieri altrui, per quanto saggi siano...).

"viaggiare apre la mente ,ma fa' girare le palle" -Jason N. Dohring

Spartacvs

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Citazione di: Sawyer il 03 Maggio 2011, 19:43:07
Una riflessione fresca fresca, ancora grezza: e se il punto non fosse l'essenza, bensì l'espressione?

L'idea è questa: e se il nocciolo della questione non fosse il "cambiare", ma l'imparare a "modulare" l'alfabeto di ogni singola personalità per produrre il miglior romanzo possibile? In altre parole, si tratterebbe di padroneggiare l'espressione della propria essenza, la quale ha molteplici possibilità di manifestarsi in molte forme: alcune ottime in relazione ad una determinata situazione, tante altre controproducenti.

Che ne pensate?

E' molto affascinante.
Non ho le competenze specifiche, ma d'istinto sono convinto che la tua idea abbia più di un fondamento.
Il problema, però, è che una modalità espressiva molto difficile. Forse più difficile di un cambiamento talmente  netto e radicale (e non modulato) ma tale da trasformare un individuo direttamente da una "A" ad un "Z".
Per chi vuole: restiamo in contatto via Pm.

Naddolo

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bah, io insisto nel dire una cosa: possiamo farci millemila pippe mentali sull'esser se stessi, o sul non esserlo, sul perchè esserlo, o sul come esserlo ( e sono il primo che se le è fatte, e continuerà a farsele), ma credo una cosa: che più delle pippe, a me come a tutti voi interessano i risultati; cioè, nel nostro caso, scopare di più e scopare meglio...tutto il resto, è noia e filosofia

Liam

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Citazione di: Nad il 03 Maggio 2011, 20:37:18
bah, io insisto nel dire una cosa: possiamo farci millemila pippe mentali sull'esser se stessi, o sul non esserlo, sul perchè esserlo, o sul come esserlo ( e sono il primo che se le è fatte, e continuerà a farsele), ma credo una cosa: che più delle pippe, a me come a tutti voi interessano i risultati; cioè, nel nostro caso, scopare di più e scopare meglio...tutto il resto, è noia e filosofia

Esatto, essere sé stessi significa in soldoni compiere azioni in cui ci riconosciamo. Quindi se Tizio è stato sé stesso  con Tizia e ha preso il palo, dovrebbe imputare il palo alle sue azioni per una percentuale maggiore, e ad esternalità (al comportamento, per esempio il fattore estetico, o l'ipotetico mestruo della femmina) per la restante percentuale. Invece, piuttosto che mettere realmente in discussione il proprio operato, pare si preferisca imputare la colpa di un fallimento all'essere o meno in un determinato modo.
Siamo quello che facciamo e abbiamo deciso quello che siamo (più o meno consapevolmente) usando come metro di giudizio il risultato delle nostre azioni. Quello che siamo e che quindi facciamo ci ha portato a dei risultati. Se questi risultati non ci piacciono, dobbiamo fare semplicemente le cose che occorrono affinché il risultato finale cambi.
Se riduciamo tutto al trombare o meno; se io essendo me stesso non vedessi un pelo, non avrei nessun problema ad essere qualcun altro...tanto prima o poi lo sarò ugualmente, visto che siamo in continua evoluzione e divenire. Tanto vale esserlo subito e per le cose che mi interessano.
Lo stupido è uno sciocco che non parla, e in questo è più sopportabile dello sciocco che parla.

G. Casanova