Seduzione Italiana

Seduzione e società => Generale => Discussione aperta da: tuono il 23 Aprile 2011, 04:59:32

Titolo: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: tuono il 23 Aprile 2011, 04:59:32
Questa sera sono veramente stanco. Torno da una serata passata con colleghi, partita bene con una cena poi finita "male" quando ci siamo spostati in una discoteca dove ci hanno raggiunto delle bariste che lavorano nel nostro stesso locale.
Naturalmente, all'arrivare delle ragazze, è iniziata la battaglia. Tutti i montoni a incornarsi a vicenda, presto debellati i cuccioli e i meno validi.
E me ne sono tornato a casa con le pive nel sacco.
Da solo, me la gioco bene, ma in una situazione così...perdo punti ad ogni minuto.
Il problema? Io sono uno sulle mie. Mi piace fare il coglione, scherzare, e quando mi ci metto con una ragazza sono stupido in modo incredibile. Allo stesso tempo, con una ragazza già un poco attratta o che posso giocare da solo, sulla pista da ballo la gioco sulla seduzione, puntando per lo più a ONS.
Però stasera, mi spiace ammetterlo, non sono riuscito ad essere l'alpha. Un paio dei presenti già non mi godevano troppo per vecchi trascorsi (e non aiuta) e l'alpha di turno era un ragazzo più grande di me, più alto, obettivamente in tutto più bello, e migliore nel concentrare su di se l'attenzione di un gruppo in una situazione come quella.
Ma il punto di questo post, non sono i nervi che vedo ancora tesi sotto la pelle, è piuttosto il dover, in uno scenario simile, essere quello che non sono. Essere simpatico o divertente in modo per me fin eccessivo (ho visto premiata, come spesso accade, la "clownaggine" piuttosto che qualcosa di più concreto) e nello stesso tempo "combattere" con gli altri alpha presenti...
E' qualcosa a me, al mio comportamento innato, estraneo. Qualcosa che ho più o meno imparato a fare in questi anni di pratica (come amoggare), ma che ancora non è entrato veramente in me perchè in fondo, anche se invidio I RISULTATI di chi riesce a farlo naturalmente, NON VOGLIO farlo entrare.
Quando vedo uno come l'alpha di cui sopra, escludendo le donne dall'equazione, penso solo che sia un coglio*e, e questo non credo riuscirò a toglierlo mai dal mio dna.
Il problema è che quello, e ormai lo so, purtroppo, è il comportamento natural che porta ad agganciare......
Non lo so ragazzi, forse questo post è solo un insieme di pensieri esplosi senza connessione sulla tastiera, ma spero che qualcuno capisca quello che intendo.
E' la voglia di dire ma vaffanculo ora me ne sto per i cazzi miei (o comunque non faccio così il clown) come mi verrebbe naturalmente da fare, e se qualcuna capisce quello che valgo sotto bene, altrmenti amen, di che si scopi il clown.
E' ancora ovvio dire che infine non è così, perchè quando la donna che volevi se ne va con il clown, tu finisci per guardarli con il tuo trucco poco credibile da pagliacco sciolto da una lacrima.
Non voglio fare i discorsi alla Mdp o alla MR. Nice Guy, spero sia chiara la differenza del mio discorso dal classico "io la tratto benissimo, le ragalo di tutto, e lei perchè va con il bastardo??", però per me è una continua battaglia tra quello che ho dentro, il tipo profondo romantico e serio, e il giocatore che sa quello che va fatto per portare a casa il risultato.
Non lo so ragazzi, ogni tanto mi viene davvero da mandare tutto a pu**ane, e andarci anche io, che è più facile e costa meno.

Il sempre SOF inside,
Tuono
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: tuono il 23 Aprile 2011, 05:43:26
Mi rispondo da solo. Come spesso accade a dirle\scriverle, riusciamo a vedere le cose in modo più ampio.
Questo è successo a me, che ho riletto il mio post fino alla nausea tra spietati replay della serata  :D
Per me questo è già un brutto periodo, per motivi più seri di una nuova hb, di cui potermi vantare qui  ;D. Un periodo di stress elevato, e lo prenderò come rampa di lancio per un cambiamento. Ho deciso di lasciare spazio a quello che sono veramente fregandomene di chiunque altro. E il problema è che io dentro ho un carattere del piffero :D
Sarà dura come, per chi fa palestra, mettere su massa. Parti carico, ma alla prima traccia di pancetta già sei tentato di tornare indietro. Io rischio di allontanare alcune conoscenze, ganciare meno (e in presenza di obbiettivi sarà difficile tenere a bada i comportamenti ormai divenuti autonomi ed adattarli ad un nuovo modo di fare), ma credo che dopo un periodo anche lungo per stabilizzarmi, questo darà frutti anche nel nostro campo.
Intanto terrò magie e trucchi di prestigio in fresco per quando avrò trovato l'equilibrio giusto per usarli, o per la preda della vita ;)
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Liam il 23 Aprile 2011, 12:08:14
Citazione di: tuono il 23 Aprile 2011, 04:59:32

Il problema è che quello, e ormai lo so, purtroppo, è il comportamento natural che porta ad agganciare......
Non lo so ragazzi, forse questo post è solo un insieme di pensieri esplosi senza connessione sulla tastiera, ma spero che qualcuno capisca quello che intendo.
E' la voglia di dire ma vaffanculo ora me ne sto per i cazzi miei (o comunque non faccio così il clown) come mi verrebbe naturalmente da fare, e se qualcuna capisce quello che valgo sotto bene, altrmenti amen, di che si scopi il clown.
E' ancora ovvio dire che infine non è così, perchè quando la donna che volevi se ne va con il clown, tu finisci per guardarli con il tuo trucco poco credibile da pagliacco sciolto da una lacrima.
Ma fai bene a non fare il clown per farti notare...Ma tra essere te stesso e deprimerti per quello che ti circonda passa un bel pò..penso che la soluzione al tuo problema sia proprio lì, al di là della serata e del caso specifico. Per come la vedo io è una questione di dinamiche di gruppo. Mi spiego meglio: il comportamento del "clown" ha più influenza sul tuo di quanto la tua stessa presenza ne abbia sul clown. In questo modo non solo parti sconfitto ma rafforzi involontariamente la posizione del Clown. Cosa sarebbe accaduto secondo te se ti fossi comportato normalmente, come se il clown in questione non esistesse?
Citazione
però per me è una continua battaglia tra quello che ho dentro, il tipo profondo romantico e serio, e il giocatore che sa quello che va fatto per portare a casa il risultato.
Se la serata ti fosse andata bene e tu avessi chiuso al posto del Clown, ti saresti posto gli stessi problemi e domande?
Citazione
Non lo so ragazzi, ogni tanto mi viene davvero da mandare tutto a pu**ane, e andarci anche io, che è più facile e costa meno.
Non si riduce tutto a mettere il pisello al caldo....e se scrivi questo post  ne sei ben consapevole ;)
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: tuono il 23 Aprile 2011, 13:22:08
Citazione di: Liam il 23 Aprile 2011, 12:08:14
Ma fai bene a non fare il clown per farti notare...Ma tra essere te stesso e deprimerti per quello che ti circonda passa un bel pò..penso che la soluzione al tuo problema sia proprio lì, al di là della serata e del caso specifico. Per come la vedo io è una questione di dinamiche di gruppo. Mi spiego meglio: il comportamento del "clown" ha più influenza sul tuo di quanto la tua stessa presenza ne abbia sul clown. In questo modo non solo parti sconfitto ma rafforzi involontariamente la posizione del Clown. Cosa sarebbe accaduto secondo te se ti fossi comportato normalmente, come se il clown in questione non esistesse?

Non è deprimermi...mentre eravamo li anche se non ero con l'hb che puntavamo chiacchieravo con gli altri, ballavo con le altre bariste, niente di deprimente. E' solo che il mio modo di fare, "al naturale" diciamo, non è come quello, ma purtroppo mi sono fatto attirare nella rete... "non discutere mai con uno stupido. Ti porta al suo livello poi ti batte con l'esperienza"
Hai ragione, mi sarei dovuto comportare naturalmente ignorando il suo gioco di fianco a me, che sicuramente mi ha influenzato.
Durante la serata è capitato di andare in macchina entrambi con l'hb in questione (stavano andando soli, mi ci sono abilmente infilato. Il collega a fine serata non mi amava più come all'inizio) e li, dove contavano più le parole, riuscivo a tenere testa, anzi. Però sul dancefloor, non ce l'ho fatta ad essere me stesso.

Citazione
Se la serata ti fosse andata bene e tu avessi chiuso al posto del Clown, ti saresti posto gli stessi problemi e domande?

Beh se la serata finisce a letto diciamo che non sto molto a farmi dei problemi poi  :D Il fine giustifica i mezzi, il rozzo se ne sbatte i coglio*i  ;D
Però si, anche se avessi guadagnato molti più punti (già si era parlato di uscire soli io e lei. Ieri sera avrei dovuto approfittarne per attrarla invece avevo questo marcantonio di fianco che non aiutava molto. E a fine serata, quando nel salutarci poi le ho detto "allora uno di questi giorni andiamo a bere qualcosa solo noi due", ha risposto con un "ci sentiamo" poco poco rassicurante), mi sarei fatto le stesse domande.
Perchè non è la prima volta che me le faccio. E' LA DOMANDA, quella che ha messo in crisi ognuno, o almeno me, all'inizio della trasformazione da MdP: Essere te stesso aiuta. Fino a che punto?

Citazione
Non si riduce tutto a mettere il pisello al caldo....e se scrivi questo post  ne sei ben consapevole ;)
eh lo so sarebbe tutto più semplice ;)
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: La Fleur il 23 Aprile 2011, 14:56:09
CitazioneDurante la serata è capitato di andare in macchina entrambi con l'hb in questione (stavano andando soli, mi ci sono abilmente infilato. Il collega a fine serata non mi amava più come all'inizio)

Perché? Non puoi certo chiuderla in una situazione del genere, tu stesso dici che ti trovi a disagio a giocartela accanto a lui. Se ti vedi debole in un campo e forte in un altro, stai nascosto dove sei debole e attacca dove ti ritieni forte.
Così come hai fatto, oltre a non ottenere niente, rischi di farti un nemico.
L'amara verità è che se la tipa la vuole smollare a costui, il modo prima o poi lo trova. Così come se la vuole smollare a te, questo succederà a patto che tu giochi nel tuo campo.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: tuono il 23 Aprile 2011, 15:13:26
si hai ragione. Non sono andato li per evitargli di andare in camporella (la tipa doveva solo andare a prendere la sorella e tornare indietro), quello lo so che se sono già nella situazione di farlo, lo faranno semplicemente con 10 minuti di ritardo.
Sono andato volentieri, gioco a parte, perchè li rimanevano solo pochi e conosciuti per lo più ieri sera, quindi preferivo in ogni caso stare con  l'hb e il collega.
Per quanto riguarda il gioco, come ho detto me la gioco male di fianco a lui in un contesto come la discoteca dove eravamo prima. In macchina, il gioco era tutt'altro, e come ho detto anche la dinamica di gruppo è stata completamente diversa.
Si, più che un nemico c'è la possibilità di non farsi quello che poteva essere un amico. Qualche punto con lui forse l'ho perso, così come lui con me, però è normale. Metti tra due uomini la donna che vogliono entrambi, ed il fair play andrà a farsi benedire.

Devo modellare il mio gioco per l'ennesima volta, strutturarlo meglio su di me. Devo imparare a non farmi influenzare tanto dall'ambiente attorno
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 23 Aprile 2011, 15:54:26
Citazione di: tuono il 23 Aprile 2011, 13:22:08
E' LA DOMANDA, quella che ha messo in crisi ognuno, o almeno me, all'inizio della trasformazione da MdP: Essere te stesso aiuta. Fino a che punto?
eh lo so sarebbe tutto più semplice ;)

Questo è un discorso articolato su cui ho riflettuto non poco. Allora, l'idea che mi sono fatto è questa:

Avendo il carattere ed il modo di pensare che mi ritrovo, tendente come sono al pensare decisamente TROPPO, quando mi accorgo che sono confuso per emergere dalla nebbia con una rinnovata chiarezza... metto tutto da parte e mi dedico a rilassarmi e rifocalizzarmi su quello che sono. Perchè prima vengo io (e non mi si prenda per egoista perchè non lo sono affatto, so che capite cosa intendo).
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 23 Aprile 2011, 15:56:03
Citazione di: tuono il 23 Aprile 2011, 15:13:26
Devo modellare il mio gioco per l'ennesima volta, strutturarlo meglio su di me. Devo imparare a non farmi influenzare tanto dall'ambiente attorno

A non farti influenzare negativamente sono d'accordo.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Maschio Alpha il 26 Aprile 2011, 15:21:52
Non puoi essere te stesso semplicemente perché sei già te stesso.
Il "te stesso" non è quello che cerca di imitare l'Alpha o che cerca continuamente espedienti per attrarre su di se l'attenzione, ma è quello che ha scritto questo post e si è accorto di quanto tutto ciò sia sbagliato.

Non piaci semplicemente perché non ti piaci.
Se volessi vendere la tua auto, chiunque sarebbe disposto a pagarla un po di più se a te quell'auto piace e ci tieni, anche se vuoi venderla. Se al contrario mentre me la vendi noto che non ne sei interessato, il mio prezzo si abbasserà e troverà un equilibrio con la tua insoddisfazione nei confronti di quell'auto.

Tu non vali più o meno di quello che chiami "l'Alpha", la differenza sta nella tua percezione di valutare te stesso rispetto a quella che ha l'Alpha di valutare se stesso. Quella percezione in realtà non è qualcosa di così astratto, di spirituale, di intangibile... al contrario ! E' paragonabile a quella sensazione di disagio che puoi provare quando entri in una stanza in cui è appena terminata una lite furibonda, oppure a quella che senti quando sei in presenza di una persona che ti vuole molto bene e che senti molto vicina. Quella sensazione esiste, anche quando la ignori.

Il problema di fondo è che purtroppo non puoi alzarti una mattina e dire "Ok! da oggi mi piaccio... fanculo tutti", non funziona così. E' un percorso che fai nel tempo e per il quale devi essere maturo... ed il sarge, la seduzione, le ONS... con questo non centrano nulla  ;)

In bocca al lupo


A.

Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 26 Aprile 2011, 18:09:53
Concetto mooolto complesso quello di "essere se stessi": in generale, diffidare da chi propone risposte semplici!
Io credo che gli altri percepiscano che non siamo noi stessi quando stiamo "facendo" qualcosa, ovvero quando puzziamo di artificiosità, quando si intravede una progettazione nei nostri comportamenti. Se tu volessi essere te stesso, dovresti semplicemente "essere", non calcolare, non pensare, essere istintivo, dire quello che ti viene come ti viene, parlare se hai voglia e startene zitto se ti va di stare zitto.
Da ciò si capisce come essere se stesso non sia la soluzione a tutti i mali, anzi.
La società non ti accetta "al naturale" (a meno che tu non sia perfetto al naturale, s'intende).
Quindi, il giochino è questo: migliorare questo "essere", in modo che tra un po' di tempo potrai essere te stesso, essere figo, ed essere accettato dalla società per quello che sei.
Come fare?
C'è il forum per questo.
In breve: non fingere, non "fare", inizia a limitare i tuoi difetti principali, poi inizia a coltivare i tuoi pregi, migliora corpo, mente, cultura, viaggia, DIVERTITI il più possibile (prima regola, senza di questa è tutto inutile), non giudicarti, non romperti le palle da solo, non fare i capricci su una tipa in particolare, non idealizzare le donne, non metterti in competizione con gli altri, non subordinare la tua felicità a niente in particolare ma godi di tutto quello che puoi, non prenderti troppo sul serio perché - stringi stringi - oggi ci sei, domani chissà (sgrat sgrat). Bisogna migliorare, certo, bisogna scopare, certo, bisogna essere felici, certo, ma sempre positivi, felici e riconoscenti per quello che abbiamo, sbattendosene un po' le palle se non abbiamo proprio tutto tutto, sennò si diventerebbe come quei bambini che piangono se non hanno il giochino che vogliono: con la differenza che ora il giochino ha le tette grandi, morbide e abbronzate.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 26 Aprile 2011, 19:46:19
Citazione di: Edward Bloom il 26 Aprile 2011, 18:09:53
Se tu volessi essere te stesso, dovresti semplicemente "essere", non calcolare, non pensare, essere istintivo, dire quello che ti viene come ti viene, parlare se hai voglia e startene zitto se ti va di stare zitto.
Da ciò si capisce come essere se stesso non sia la soluzione a tutti i mali, anzi.
La società non ti accetta "al naturale" (a meno che tu non sia perfetto al naturale, s'intende).
Quindi, il giochino è questo: migliorare questo "essere", in modo che tra un po' di tempo potrai essere te stesso, essere figo, ed essere accettato dalla società per quello che sei.

Amen! + :up:
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 09:48:31
Citazione di: Edward Bloom il 26 Aprile 2011, 18:09:53
Concetto mooolto complesso quello di "essere se stessi": in generale, diffidare da chi propone risposte semplici!

La società è stracolma di risposte complesse, di libri che articolano concetti ed estrapolano nozioni, di procedure da seguire per ottenere qualcosa. Questa complessità non mi pare abbia portato a grandi risultati. Io diffido al contrario di chi tenta di spiegare ogni cosa con il pensiero, anziché accettarla per ciò che è.

CitazioneSe tu volessi essere te stesso, dovresti semplicemente "essere", non calcolare, non pensare, essere istintivo, dire quello che ti viene come ti viene, parlare se hai voglia e startene zitto se ti va di stare zitto.
Da ciò si capisce come essere se stesso non sia la soluzione a tutti i mali, anzi.
La società non ti accetta "al naturale" (a meno che tu non sia perfetto al naturale, s'intende).
Quindi, il giochino è questo: migliorare questo "essere", in modo che tra un po' di tempo potrai essere te stesso, essere figo, ed essere accettato dalla società per quello che sei.

Essere se stessi non è una soluzione, non è nemmeno un problema, è semplicemente la condizione in cui si manifesta la vita. Un albero è se stesso e non pensa di dover essere migliore. Un pesce è se stesso, se si rendesse conto che avere le ali potrebbe rendergli la vita più semplice, inizierebbe a pensare come fare per ottenerle, non ce la farebbe ed alla fine diverrebbe triste come chiunque vuole ottenere ad ogni costo qualcosa, senza riuscirci.
"La società non ti accetta al naturale" è solo una tua illusione, è dovuta al tuo stesso non accettare le persone che hai attorno, a volerle migliori di come sono, quindi ciò si riflette su te stesso e sul tuo modo di percepire come ti vedono gli altri.
Sei talmente concentrato sulla società che non ti curi nemmeno di sentire ciò che vuoi tu. Ti basta soddisfare le necessità di chi ti sta attorno per godere di un po di pace e quando chi ti è attorno non ti accetta allora provi ansia.
Questa non è la strada per essere se stessi.
Non puoi "migliorare" te stesso, non puoi nemmeno peggiorarlo, non è un muscolo da sviluppare, una chioma da acconciare, un vestito da abbinare. Tutto ciò che in realtà fai non è altro che abbellire una maschera che cadrà sempre e comunque quando sarai solo con te stesso. Ogni volta e per il resto della tua vita.

CitazioneCome fare?
C'è il forum per questo.

Certo. Ci sono anche pastiglie per questo, ci sono libri per questo, ci sono persone che sotto compenso ti aiutano a fare questo, poi ci sono modelli da seguire per questo, istruzioni, scalette, consigli, opinioni, giudizi.
C'è tutto un mondo che può dirti come devi essere per essere accettato... ma dal mondo stesso, non da te stesso.

CitazioneIn breve: non fingere, non "fare", inizia a limitare i tuoi difetti principali

Riesci a cogliere la profonda incoerenza di questa tua frase ?

Citazionenon giudicarti, non romperti le palle da solo... non metterti in competizione con gli altri, non subordinare la tua felicità a niente in particolare... Bisogna migliorare, certo, bisogna scopare, certo, bisogna essere felici, certo, ma sempre positivi, felici e riconoscenti per quello che abbiamo, sbattendosene un po' le palle se non abbiamo proprio tutto tutto

Riesci a cogliere l'incoerenza di ciò che dici ?

Dici di non fare, poi dici come fare.

Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 27 Aprile 2011, 10:25:03
Wow, ma allora sei davvero un maschio alpha!!   :lol: :lol: :lol:
Ti spiego educatamente perché non meriti risposta nel merito:
1. Un tono inutilmente arrogante e con atteggiamento di superiorità: non mi sta bene nella vita reale, figuriamoci su un forum.
2. Tenti di farmi un'analisi psicologica da fattucchiera, arrivando addirittura a concludere che sono talmente concentrato sulla società che non mi curo nemmeno di sentire ciò che voglio davvero: devi conoscermi davvero bene!
3. Accusi me di incoerenza, quando sei tu a non avere neanche provato a capire quello che ho scritto.
4. Anzi, non solo mi accusi di incoerenza, addirittura dubiti che io riesca a coglierla (qui sfiori il comico!)
5. Sette giorni fa gettavi cacca su questa forum, ora torni con l'atteggiamento peggiore possibile: quello di chi banalizza i problemi, non si sforza di capire il punto di vista degli altri, e attacca alla rinfusa per ottenere visibilità.
6. Quindi in definitiva con questi atteggiamenti non dimostri di essere "presuntuoso, saccente o più semplicemente un rompicoglioni": dimostri semplicemente scarsa intelligenza e insicurezza (ma non ti preoccupare, la seconda non è una malattia incurabile).
Se ti interessa (ma ne dubito) davvero un dialogo costruttivo su questi temi a me fa molto piacere, anche se le tue obiezioni sono così campate in aria che mi stupisce tu le sostenga in buona fede.
Riformula le tue obiezioni depurandole dagli atteggiamenti di superiorità e dalle pseudo-analisi psicologiche "for dummies" sulla mia persona, e ne discutiamo insieme con piacere e nel dettaglio.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 11:21:23
Mi spiace tu ti sia sentito attaccato. Rispetto la tua opinione ed ho condiviso la mia.
Tu hai dato consigli a Tuono perché hai voluto insegnargli qualcosa.
Io ne ho dati a te per lo stesso motivo.
Ora tu ne dai a me per lo stesso identico motivo.
Come vedi ognuno ha voluto insegnare qualcosa all'altro. Il valore di una persona non è nelle parole, non ti ho giudicato come persona, conosco solo le tue parole.

Ho sostenuto che ci sia incoerenza in ciò che dici, lo sostengo ancora.

Ti auguro una buona giornata
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 27 Aprile 2011, 11:51:38
Citazione di: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 11:21:23
Mi spiace tu ti sia sentito attaccato. Rispetto la tua opinione ed ho condiviso la mia.
Tu hai dato consigli a Tuono perché hai voluto insegnargli qualcosa.
Io ne ho dati a te per lo stesso motivo.
Ora tu ne dai a me per lo stesso identico motivo.
Come vedi ognuno ha voluto insegnare qualcosa all'altro. Il valore di una persona non è nelle parole, non ti ho giudicato come persona, conosco solo le tue parole.

Ho sostenuto che ci sia incoerenza in ciò che dici, lo sostengo ancora.

Ti auguro una buona giornata

No.
Prenditi le responsabilità di quello che dici, non nasconderti ora dietro un dito, non fare quello che lancia il sasso e poi si appiglia al politicamente corretto: diversamente, significa che non stiamo operando su un piano di reciproco rispetto.
Quindi, chiamiamo le cose con il loro nome.
Non mi sono sentito attaccato, mi hai attaccato. Sul piano personale.
Io ho dato consigli a Tuono perché ne aveva chiesti.
Tu non mi hai dato nessun consiglio: per dare un consiglio bisogna prima capire qual è il problema, se c'è un problema, se siamo in grado di aiutare a risolverlo, ecc. ecc.
Io, al tempo stesso, non ti ho dato alcun consiglio: non ti ho neanche risposto nel merito.

Per il resto, ribadisco, se davvero sei interessato ad avviare un dialogo costruttivo su questi argomenti, e quindi mi hai risposto in buona fede per avviare un dibattito interessante, sarà gradito un tuo riformulare le obiezioni senza giudizi nei miei confronti e senza atteggiamenti di superiorità.

Altrimenti, hai fatto la figura che hai fatto. Succede, io ne faccio di peggiori  ;D

Ciao, buona giornata anche a te
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: tuono il 27 Aprile 2011, 13:56:02
Scusate se torno in topic  ;)
Grazie a tutti per le risposte, e  :up: sia ad Edward che a Maschio Alpha per le vostre prime.

Citazione di: Maschio Alpha il 26 Aprile 2011, 15:21:52
Non puoi essere te stesso semplicemente perché sei già te stesso.
Il "te stesso" non è quello che cerca di imitare l'Alpha o che cerca continuamente espedienti per attrarre su di se l'attenzione, ma è quello che ha scritto questo post e si è accorto di quanto tutto ciò sia sbagliato.

Non piaci semplicemente perché non ti piaci.

La mancanza di autostima è un problema che mi porto dietro da sempre anche se negli anni, con il gioco, la cura maggiore per il mio aspetto fisico, semplicemente crescendo, sono riuscito a migliorare la mia visione di me stesso. Ma comunque è vero, anche se può sembrare una banalità piacersi è sempre la chiave. Anche se poi sei una persona senza alcun valore nè potere seduttivo naturale, se tu sei convinto di essere il migliore sei già 100 passi avanti a chi crede di non poter piacere a nessuno.
Come disse Acqua: comportati come se avessi 1000 donne e avrai 1000 donne.

Citazione di: Edward Bloom il 26 Aprile 2011, 18:09:53
In breve: non fingere, non "fare", inizia a limitare i tuoi difetti principali, poi inizia a coltivare i tuoi pregi, migliora corpo, mente, cultura, viaggia, DIVERTITI il più possibile (prima regola, senza di questa è tutto inutile), non giudicarti, non romperti le palle da solo, non fare i capricci su una tipa in particolare, non idealizzare le donne, non metterti in competizione con gli altri, non subordinare la tua felicità a niente in particolare ma godi di tutto quello che puoi, non prenderti troppo sul serio perché - stringi stringi - oggi ci sei, domani chissà (sgrat sgrat). Bisogna migliorare, certo, bisogna scopare, certo, bisogna essere felici, certo, ma sempre positivi, felici e riconoscenti per quello che abbiamo, sbattendosene un po' le palle se non abbiamo proprio tutto tutto, sennò si diventerebbe come quei bambini che piangono se non hanno il giochino che vogliono: con la differenza che ora il giochino ha le tette grandi, morbide e abbronzate.

Per l'idealizzare le donne......è cosa passata. ANZI il mio problema è proprio che a forza di giocare son diventate quasi tutte numeri con le tette morbide  :D
Seriamente, io ho sempre creduto nell'automiglioramento. (anche se in questo periodo mi gira in testa una citazione da uno dei miei libri\film preferito: Fight Club "Se l'automiglioramento è masturbazione, l'autodistruzione forse....") Ma come sempre, quella che da più risultati è anche la cosa più difficile da fare. E il mio modesto parere in questo caso è che l'obbiettivo sia migliorare senza cambiare.
Intendo migliorare all'esterno, senza cambiare la propria 'anima'. Se da cicciottello sono diventato bello muscoloso e definito, ho apportato effettivamente un cambiamento ma senza modificare la mia personalità.
Siamo tutti qui per migliorare, imparare a dare il massimo delle nostre potenzialità, altrimenti un forum come questo non esisterebbe, e tutti noi dovremmo essere quelli che definiamo natural.
Cambiare non è sempre un male. Io prima di conoscere il gioco vivevo solo di OneItis  :D  Ora sono un gran marpione :P e non c'è donna che possa farmi realmente male come una volta. Sono cambiato in questo, anche nel profondo, ma non me ne pento assolutamente. E per esempio, i comportamenti che ho ora una volta era "costretti" ed in effetti apparivano anche innaturali e davano pochi risultati. Ma continuando a "costringermeli" sono entrati sotto pelle, e ora fanno parte del mio bagaglio naturale.
Però non potrò mai stupire ragazze tuffandomi in fiume da rocce altissime come un mio amico natural, se soffro di vertigini.
Come dice Edward, è un argomento MOLTO complesso questo, e mi rendo conto che sia quasi impossibile da trattare a fondo senza cadere in apparenti contraddizioni.
Il punto è: DOBBIAMO CAMBIARE per migliorare noi stessi, NON DOBBIAMO CAMBIARE quello che siamo veramente dentro, DOBBIAMO CAMBIARE se qualcosa di noi non ci piace, se odi la tua pancia, il tuo modo di parlare o camminare, non ci vedo nulla di male nell'andare in palestra, prendere lezioni di dizione o di.....camminata (?????), ma NON DOBBIAMO CAMBIARE PER ALTRI.
Ok ora litigate su tutte le cose incoerenti che ho scritto io  ;D
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 27 Aprile 2011, 15:00:16
Tuono, dici una gran bella cosa: migliorare senza cambiare. E' un concetto molto giusto, e molto sottile. Cambiare significa cercare di buttare via quello che siamo e sostituirlo con qualcosa che reputiamo migliore. Migliorare, invece, parte da quello che siamo, e tende a renderlo qualitativamente migliore.
Questa è una base fondamentale.
Questo aspetto è solo uno dei tanti motivi per i quali non è semplice affrontare questi concetti: i termini sono sfuggenti, ed i confini sottilissimi.
Vorrei soffermarmi su quella che è secondo me la differenza fondamentale, cui ho accennato prima. Quella tra "essere" e "fare". E' una delle cose più importanti e difficili che ho imparato nella mia vita, e spero di riuscire a trasmetterla.

Cosa differenzia un attore di una qualsiasi fiction italiana da Al Pacino?
L'attore mediocre "fa". Lo spettatore si accorge chiaramente che i suoi movimenti sono pensati, decisi a tavolino, finalizzati a far "sembrare" qualcosa. Al Pacino - per me il miglior attore al mondo - "è". Ha una tale capacità di penetrazione nel suo personaggio, di viverlo, che sul palco è quella persona. Quindi i suoi movimenti non saranno studiati, non deciderà prima come comportarsi, ma una volta entrato nel personaggio sarà "naturale", essenziale, sarà davvero quella persona. Farà i movimenti che avrebbe fatto il suo personaggio, ma senza pensare di farli; più di un compagno di set di Al Pacino ha dichiarato di essersi spaventato per questa sua totale immedisimazione.

Questo è un esempio, noi non siamo attori ma possiamo capire questo meccanismo e portarlo nella nostra vita.
Tizio non è oggettivamente figo, le ragazze lo respingono, ha solo due amici che sono pure sfigati, è brutto e grassoccio: lo stereotipo dell'afc.
Ora, se costui vuole diventare figo, ha due strade:
1. Iniziare a fare il figo. E' quello che fanno quasi tutti, e che io trovo sbagliato. Inizia a tirarsela un po', fa il brillante, lecca il culo a qualcuno più "in", spende due soldi in più in vestiti, oppure inizia ad incollarsi addosso gli atteggiamenti del seduttore, scopiazza qua e là, e comunque di sicuro qualche scopata in più la ricava. Non sarà migliorato dentro, ma ha imparato a vendersi meglio, magari a piacersi un po' di più. Ma è un miglioramento friabile, che incide solo marginalmente sull'autostima.
2. Iniziare a essere figo. E' quello che io reputo l'unico cammino sensato, l'unico motivo per il quale mi sto rompendo il culo ormai da anni su queste cose, l'unico motivo per il quale scrivo su un forum. Tizio inizia a guardarsi dentro, sforzandosi di essere sincero. Sviluppa il più possibile la sua capacità di giudizio. Analizza i propri pregi e i propri difetti. Legge libri di psicologia, fa più esperienze possibile di ogni tipo, dipinge, canta, suona, fa tiro con l'arco, fa gare di sputi coi pirati dei caraibi, scrive, guarda documentari sui bonobo, viaggia, beve, fuma, poi smette, poi riprende, conosce, parla con più gente possibile senza mai sentirsi migliore o peggiore di nessuno (infatti, non lo è). Si mette zitto e umile a imparare il più possibile dal mondo, da ogni cosa. Dopo qualche ANNO così, inizia a capire qualcosina del mondo e di se' stesso. Molti difetti grossi della propria personalità sono già svaniti nel tempo, su altri ci si mette a lavorare: perché faccio così? sbaglio? faccio bene? cosa voglio veramente? è la paura a governarmi, o è quello che voglio? prevale l'impulso di morte, o quello di vita? Poi, inizia a lavorare sui propri pregi: come posso migliorare concretamente la mia vita? come posso trasmettere meglio le mie emozioni a una ragazza? come posso essere un buon amico? come posso aiutare una persona in difficoltà?  Residueranno sempre difetti, limiti, punti oscuri. Con umiltà e costanza, giorno dopo giorno, senza mai sentirsi "figo" nè "sfigo", giudicandosi il meno possibile ma osservandosi, accettandosi ma al tempo stesso non accontentandosi, Tizio diventa sempre più vicino ad essere il proprio miglior se stesso possibile, a raggiungere il punto più elevato compatibile con quello che la natura gli ha offerto. Sia che questo significhi governare gli Stati Uniti d'America, sia che voglia dire farsi un matrimonio sereno con la propria vicina di banco delle medie. Così si cresce, si vive essendo noi stessi, si migliora senza cambiare, senza truffare se stessi e gli altri, tirando fuori il meglio di noi.
Questo è migliorare: non prendere a calci il bambino che siamo stati, ma accompagnarlo per mano nel mondo degli adulti.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 27 Aprile 2011, 22:27:15
Citazione di: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 11:21:23
Mi spiace tu ti sia sentito attaccato. Rispetto la tua opinione ed ho condiviso la mia.
Tu hai dato consigli a Tuono perché hai voluto insegnargli qualcosa.
Io ne ho dati a te per lo stesso motivo.
Ora tu ne dai a me per lo stesso identico motivo.
Come vedi ognuno ha voluto insegnare qualcosa all'altro. Il valore di una persona non è nelle parole, non ti ho giudicato come persona, conosco solo le tue parole.

Ho sostenuto che ci sia incoerenza in ciò che dici, lo sostengo ancora.

Ti auguro una buona giornata

Cito Maschio Alpha ma mi rivolgo a Edward.

Probabilmente non dovrei entrare nel merito, ma questa volta dico la mia. L'intervento di Alpha, personalmente, non mi è sembrato un attacco alla tua persona. Questa mia opinione sicuramente è dovuta al fatto che sono rincoglionito (mi sto prendendo in giro da solo, nessuna frecciata a chicchessia!), ma qui più che in qualunque altro luogo di discussione penso sia largamente condiviso che la comunicazione è in gran parte non verbale (da qui l'importanza del linguaggio del corpo e del "sintonizzarlo" con l'espressione verbale per mandare dei messaggi coerenti), e venendo a mancare la componente para-verbale è molto facile fraintendersi.

Ho letto diversi interventi in altri thread che sono stati presi come attacchi personali e accolti con una certa ostilità, quando a mio modestissimo modo di vedere non sarebbe stato necessario.

In ogni caso non sono qui per contestare nessuno (ci mancherebbe, sono l'ultimo arrivato!) il messaggio che voglio lanciare è semplicemente un: "take it easy, man!" :)

E ora, torniamo a noi e all'argomento della discussione.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 27 Aprile 2011, 22:36:52
Citazione di: Edward Bloom il 27 Aprile 2011, 15:00:16
Tizio inizia a guardarsi dentro, sforzandosi di essere sincero. Sviluppa il più possibile la sua capacità di giudizio. Analizza i propri pregi e i propri difetti. Legge libri di psicologia, fa più esperienze possibile di ogni tipo, dipinge, canta, suona, fa tiro con l'arco, fa gare di sputi coi pirati dei caraibi, scrive, guarda documentari sui bonobo, viaggia, beve, fuma, poi smette, poi riprende, conosce, parla con più gente possibile senza mai sentirsi migliore o peggiore di nessuno (infatti, non lo è). Si mette zitto e umile a imparare il più possibile dal mondo, da ogni cosa. Dopo qualche ANNO così, inizia a capire qualcosina del mondo e di se' stesso. Molti difetti grossi della propria personalità sono già svaniti nel tempo, su altri ci si mette a lavorare: perché faccio così? sbaglio? faccio bene? cosa voglio veramente? è la paura a governarmi, o è quello che voglio? prevale l'impulso di morte, o quello di vita? Poi, inizia a lavorare sui propri pregi: come posso migliorare concretamente la mia vita? come posso trasmettere meglio le mie emozioni a una ragazza? come posso essere un buon amico? come posso aiutare una persona in difficoltà?  Residueranno sempre difetti, limiti, punti oscuri. Con umiltà e costanza, giorno dopo giorno, senza mai sentirsi "figo" nè "sfigo", giudicandosi il meno possibile ma osservandosi, accettandosi ma al tempo stesso non accontentandosi, Tizio diventa sempre più vicino ad essere il proprio miglior se stesso possibile, a raggiungere il punto più elevato compatibile con quello che la natura gli ha offerto. Sia che questo significhi governare gli Stati Uniti d'America, sia che voglia dire farsi un matrimonio sereno con la propria vicina di banco delle medie. Così si cresce, si vive essendo noi stessi, si migliora senza cambiare, senza truffare se stessi e gli altri, tirando fuori il meglio di noi.
Questo è migliorare: non prendere a calci il bambino che siamo stati, ma accompagnarlo per mano nel mondo degli adulti.

Prima o poi cercherò di articolare la mia visione di questo tema in modo coerente, intanto mi perdonerete se mi levo il cappello di fronte a queste parole.

Il discorso di Edward risuona abbastanza con la mia visione, ma sono pronto a rivederla se si rendesse necessario dopo qualche altro brillante intervendo che offre una prospettiva diversa ;)
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 27 Aprile 2011, 22:40:16
Per amor di confronto, lancio un sasso nello stagno e vi riporto senza commenti qualche frammento del libro "Introduzione al Buddhismo Zen" di D. T. Suzuki:

Citazione
Noi tutti, in realtà, viviamo sotto molti strati di illusioni e ipocrisie che non hanno nulla a che fare con il nostro sè più profondo.

Citazione
virtù segreta [...] significa non sciupare le proprie risorse naturali; fare pieno uso, economico e morale, di qualunque evenienza si produca nella nostra vita; trattare voi e il mondo nel raggio d'apprezzamento più alto e reverenziale. E in dettaglio, praticare la gentilezza senza alcun pensiero di ricompensa. Un bambino sta annegando, io mi tuffo in acqua e il bambino è salvo. Cioè faccio tutto quanto è richiesto dalla circostanza; ciò che è fatto è fatto. io procedo, non guado mai indietro, e non ci penso. Passa una nuvola e il cielo non è mai stato tanto blu e tanto ampio come ora.

Citazione
Il filosofo cinese Lieh-Tzu descrive questo atteggiamento nel modo più limpido: "Ho avvezzato la mia mente a pensare senza impacci ciò che essa voleva e la mia bocca, ad esprimere ciò che le piaceva; io allora ho scordato 'questo-si e questo-no', la 'perdita o il guadagno', erano miei o d'altri; nè mai ho cercato di sapere se Lao-shang-shi fosse il mio maestro o Pao-kao mio amico; e così esteriormente e interiormente sono stato completamente trasformato. E allora l'occhio è diventato come l'orecchio, e l'orecchio come il naso, e il naso come la bocca; e non c'era nulla che non fosse identificato. Non appena la mente si contentrava la forma si dissolveva, le ossa e la carne si scioglievano; io non sapevo più su che cosa poggiasse il mio corpo e dove i piedi mi portassere; semplicemente, col vento, mi muovevo a ovest e a est, come una foglio che oscilla alla corrente; ignoravo se ero io a cavalcare il vento i il vento a sospingere me.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Naddolo il 28 Aprile 2011, 01:10:24
su una cosa sicuramente sono d'accordo con edward: l'argomento è molto spinoso

provo a dire la mia: istintivamente mi danno un po' fastidio i discorsi sull'essere veramente se stessi, come se si possa non essere se stessi, o ci si possa spacciare per altro da noi stessi

il discorso è molto affine a quello che faceva certa cultura romantica, tipicamente ottocentesca, i discorsi quindi da Rousseau in poi, sulla società cattiva, che impedisce all'individuo (naturalmente buono) di essere se stesso, che lo corrompe ecc

da un lato questo è sicuramente vero, perchè la civiltà annulla la fondamentale spontaneità dell'uomo, non gli consente di essere naturale e al naturale, come invece è per gli animali; ma è anche non falso, perchè senza civiltà ci mancherebbero da un lato gli strumenti per essere uomini, dall'altro ci mancherebbe un "palcoscenico" ove esibirci; la civiltà è un vincolo, ma è anche una risorsa preziosa

seguendo Jung e la sua teoria dell'individuazione, io parlerei, più che di io vero e falso, parlerei di personalità riuscita o meno; e, parallelamente a questa, si può parlare di vita riuscita o meno. Heidegger parlerebbe, in modo non  troppo dissimile, di esistenza autentica e esistenza non autentica (anche se le coordinate del discorso heideggeriano sono molto distanti da quelle di jung)

Ora: siamo nel linguaggio, nelle definizioni, ed è difficile dire cosa significa personalità riuscita, vita compiuta o meno, perchè anche questo dipende in parte da noi,dall'idea che soggettivamente ognuno di noi si è fatto, ma  in parte dalle coordinate della cultura in cui viviamo; ed ancora più complicato dire, per il caso specifico, cosa voglia dire che una certa persona si sia realizzata o meno

Il fatto è che dietro tutte queste discussioni ci sta, IMHO, ancora platone con il mito di er, in tutte le sue reincarnazioni: che ci sia un anima, con un compito suo proprio da attendere, che però appena nasce viene dimenticato; secondo platone, tramite l'anamnesi, compito dell'uomo sarebbe il ricordarsi chi si è, recuperando se stessi

io credo che sia una concezione un po' fuorviante: se prendiamo come punto di riferimento una presunta (platonica) idea di personalità reale, qualsiasi vita vera non corrisponderà mai a quei canoni, perchè la vita è sempre un compromesso, piena di contraddizioni, di errori, e sopratutto si svolge nel tempo

Per quanto possa teoricamente esser vero che abbiamo già tutto dentro di noi, questo tutto ha bisogno del tempo per uscire, ha bisogno di prove, di esperienze, e di riflessione su queste; è lo stare nel mondo che ci mette alla prova, che ci fa sperimentare, e modella quel che noi siamo; e al contempo, tutto questo ci segna, ci indirizza, ingabbiandoci, e mettendo la vita su dei precisi binari; in altri termini, noi siamo la nostra situazione, e cambiando questa, cambieremmo anche parte di noi (non tutto, perchè il carattere, o il dna, è dato alla nascita, ma una parte si)

Così veniamo al domandone: come si fa a realizzare una vita autentica, a realizzare e conseguire il processo di individuazione? la risposta è: BOH?

mica c'è una risposta, o meglio ce ne sono mille, e variabili a seconda della persona; quel che per me può essere giusto, per un altro non lo è, e viceversa;

percorsi di vita in apparenza sbagliati, possono essere più giusti, a conti fatti, di quelli comunemente considerati giusti, almeno secondo quelli che sono i canoni vigenti

non sono più neanche tanto certo circa il poter forzare questo processo, cioè imporlo mediante l'ego; alle volte bisogna semplicemente aspettare che certi nodi vengano al pettine, non potendo reciderli noi di botto; forse sto diventando un po' fatalista, ma alle volte lasciarsi un po' andare, smettere di mettersi pressione a tutti i costi, e stare un po' a vedere,mettersi in una condizione di attesa, è un idea più sana del tormentarsi continuamente perchè le cose ci sembrano non andare, perchè vorremmo di più ecc

più di provare, di sperimentarsi, senza mettersi troppe ansie,  senza perdere al tempo stesso la speranza che con il tempo le cose miglioreranno, non mi sento onestamente di suggerire...
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 09:35:42
Citazione di: Sawyer il 27 Aprile 2011, 22:27:15
Cito Maschio Alpha ma mi rivolgo a Edward.

Probabilmente non dovrei entrare nel merito, ma questa volta dico la mia. L'intervento di Alpha, personalmente, non mi è sembrato un attacco alla tua persona. Questa mia opinione sicuramente è dovuta al fatto che sono rincoglionito (mi sto prendendo in giro da solo, nessuna frecciata a chicchessia!), ma qui più che in qualunque altro luogo di discussione penso sia largamente condiviso che la comunicazione è in gran parte non verbale (da qui l'importanza del linguaggio del corpo e del "sintonizzarlo" con l'espressione verbale per mandare dei messaggi coerenti), e venendo a mancare la componente para-verbale è molto facile fraintendersi.

Ho letto diversi interventi in altri thread che sono stati presi come attacchi personali e accolti con una certa ostilità, quando a mio modestissimo modo di vedere non sarebbe stato necessario.

In ogni caso non sono qui per contestare nessuno (ci mancherebbe, sono l'ultimo arrivato!) il messaggio che voglio lanciare è semplicemente un: "take it easy, man!" :)

E ora, torniamo a noi e all'argomento della discussione.

Ciao Sawyer! Fai benissimo a dire la tua.

Il discorso personale è questo: ""La società non ti accetta al naturale" è solo una tua illusione, è dovuta al tuo stesso non accettare le persone che hai attorno, a volerle migliori di come sono, quindi ciò si riflette su te stesso e sul tuo modo di percepire come ti vedono gli altri. Sei talmente concentrato sulla società che non ti curi nemmeno di sentire ciò che vuoi tu. Ti basta soddisfare le necessità di chi ti sta attorno per godere di un po di pace e quando chi ti è attorno non ti accetta allora provi ansia."

Questo non è un discorso generale, né una critica al mio post, ma un attacco gratuito alla mia persona. Mi si sta accusando di non accettare le persone per quello che sono, di essere solo concentrato sulla società al punto di dimenticarmi dei miei bisogni, di comportarmi come mi comporto nella vita di tutti i giorni solo per alleviare l'ansia del non essere accettato. In sostanza, mi viene dato dell'ansioso, dell'egocentrico, dell'insensibile, e, più in generale, si tenta di impormi una lettura psicologica della mia persona fatta con superficialità e da chi non mi conosce. Questo non lo trovo accettabile.
In generale, ogni dialogo può vertere su due piani: su quello delle opinioni (dici una cosa giusta, sbagliata, giusta a metà) o su quello dei giudizi (sei a, sei b, sei c).
Essere "criticato" sul primo piano mi fa solo piacere, anzi, le idee migliori vengono dopo un vaglio critico. Poi  non è che io sia la Bibbia (fortunatamente!), ho le mie idee come tutti voi, quindi posso tranquillamente dire una cazzata, e se qualcuno me lo fa notare mi aiuta perché mi toglie un'idea sbagliata che mi può danneggiare nella vita di tutti i giorni. Quando viene detto, ad esempio, che il mio discorso è incoerente siamo in questo primo piano, e rispondo volentieri.
Essere toccato sul secondo non lo accetto, e secondo me non dovrebbe accettarlo nessuno, perché nessuno ha il diritto di dire ad un'altra persona che "è" in un determinato modo, nessuno ha il diritto di giudicare un'altra persona, ma solo i suoi comportamenti o le sue reazioni.
Quindi, se ora mi ribadisci che mi sono comportato male lo accetto e, anzi, mi metto a rifletterci su, ma se mi dici che sono un coglione ti vengo a cercare sotto casa, ti rigo la macchina e ti sputo nello yogurt  ;D
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: ^X^ il 28 Aprile 2011, 11:36:33
Ed, potrebbe però essere una seconda persona singolare usata in senso generico...
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 11:55:08
Citazione di: ^X^ il 28 Aprile 2011, 11:36:33
Ed, potrebbe però essere una seconda persona singolare usata in senso generico...
Non mi sembra, anche perché poi ha scritto che mi aveva dato un consiglio.
Sono comunque consapevole che spesso per iscritto si creano incomprensioni che mai sorgerebbero davanti a bel boccale di birra. Se mi sono sbagliato (come spero) sono ovviamente pronto a scusarmi sinceramente con Maschio Alfa ed a cospargermi il capo di cenere: intanto, di capelli da rovinare non ne ho.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Maschio Alpha il 28 Aprile 2011, 12:02:39
Ti ringrazio, non servono ne scuse ne giustificazioni. Non c'è vincitore ne sconfitto. Non c'è chi ha ragione e chi ha torto. Tu hai detto una cosa, io ho detto una cosa.
Se ne hai voglia, leggi questo racconto che a me è piaciuto molto, basta questo.



La strada fangosa

Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto.

Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada.

«Vieni, ragazza,» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.

Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «Noi monaci non avviciniamo le donne» disse a Tanzan «e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l'hai fatto?».

«Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu la stai ancora portando con te?»
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 12:36:52
Avevo scritto "se" mi sono sbagliato  ;)
Comunque per quanto mi riguarda la questione è chiusa, ne abbiamo parlato fin troppo, al momento resto della mia idea iniziale, ma è veramente poco importante. Se mi dici che le tue considerazioni erano in senso generico, cambio volentieri idea. Ma, ripeto, who cares.

Ad ogni modo, le tue parole mi danno lo spunto per fare una considerazione generale, che esula da quanto sopra ma che mi sembra interessante.
La domanda che ti faccio è questa: credi davvero che, in generale, non ci sia vincitore o sconfitto, ragione o torto? Mi sembra una visione affascinante, molto "orientale", che avevo tentato di fare mia anni fa ma della quale ho poi visto tutti i limiti nel corso del tempo. Te lo chiedo perché ho notato che tu ultimamente, almeno sul forum, hai adottato un approccio quasi "zen", che personalmente non mi convince del tutto. Al tempo stesso mi incuriosisce sapere, se ti va di parlarne, se invece a te aiuta a vivere meglio nella vita di tutti i giorni, e qual è stata l'evoluzione che ti ha portato in questa direzione.
ciao e grazie
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 13:04:50
Edward intanto cerco di darti la mia visione della cosa.

Secondo me dipende dal contesto. Bisogna valutare il peso della discussione e le possibili conseguenze.
Per esempio, in una relazione, se sei convinto di aver ragione, su una questione importante, ci vuole fermezza. Anche perché il lasciar correre situazioni che a te non stanno bene, può portare l'altro a reiterarle.
Invece, per esempio, capita a casa, che mia nonna si accanisca con mia madre, e viceversa, per come "andavano cucinati i funghi", quando ormai sono già cotti: e chi se ne frega! E' uno spreco di energie, criticando si prova risentimento e chiusura dall'altra parte.
Da qui sono arrivato ad un'altra conclusione annessa: il farmi i cazzi miei. Cioè risparmiarmi energia in occasioni in cui non vale la pena farlo, che tradotto in termini concreti, vuol dire che la situazione non ha un impatto sulla mia realtà.


Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 13:34:36
Citazione di: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 13:04:50
Edward intanto cerco di darti la mia visione della cosa.

Secondo me dipende dal contesto. Bisogna valutare il peso della discussione e le possibili conseguenze.
Per esempio, in una relazione, se sei convinto di aver ragione, su una questione importante, ci vuole fermezza. Anche perché il lasciar correre situazioni che a te non stanno bene, può portare l'altro a reiterarle.
Invece, per esempio, capita a casa, che mia nonna si accanisca con mia madre, e viceversa, per come "andavano cucinati i funghi", quando ormai sono già cotti: e chi se ne frega! E' uno spreco di energie, criticando si prova risentimento e chiusura dall'altra parte.
Da qui sono arrivato ad un'altra conclusione annessa: il farmi i cazzi miei. Cioè risparmiarmi energia in occasioni in cui non vale la pena farlo, che tradotto in termini concreti, vuol dire che la situazione non ha un impatto sulla mia realtà.




Mi dispiace che sia diventata una questione di Stato :-) Come ho già scritto, non sono mai certo al cento per cento che le mie "tesi" siano giuste, quindi apprezzo il dialogo e non ho mai avuto atteggiamenti di fermezza in uno scambio di opinioni.
Quindi condivido quello che hai scritto.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Maschio Alpha il 28 Aprile 2011, 13:47:39
Certo, mi piacerebbe davvero parlarne, ma temo che diverrebbe un dibattito in cui si cerca una logica in ciò che logica non ha. Non perché sia qualcosa di alieno o di estremamente complicato. E' nella nostra stessa natura ricondurre tutto a pensieri, creare assiomi e ricercare certezze e sicurezze, punti fermi da cui poi proseguire la nostra analisi.
Se ti dicessi che ogni problema di questo mondo nasce da un pensiero, tu potresti farmi milioni di esempi in cui apparentemente sorgono maggiori difficoltà a chi non usa il pensiero o lo usa poco, cioè gli incoscienti.
Cercheresti una logica, sia per avere ragione tu, sia per aprirti e cercare la ragione in ciò che dico io.
Non accetteresti mai che tutto semplicemente è così. Senza perché, è così.

Se davvero vuoi capire, prima devi accettare. Se vuoi accettare, prima devi smettere di pensare.

La prima volta ti sembrerà la cosa più assurda che tu abbia mai fatto, la realtà è che lo fai di continuo senza accorgertene.
I tuoi pensieri, per quanto numerosi, si susseguono ma sono separati da brevi pause in cui sembra esserci vuoto.
Quel vuoto sei tu, è "te stesso", i pensieri che lo precedono e lo seguono è il tuo ego.
Il tuo ego non dipende da te ma dalla società in cui vivi, dai tuoi ricordi, dalle tue aspettative.

Non è l'essenza di due persone che le fa litigare, perché è la medesima.
Le liti nascono dalle diversità. Gli ego sono diversi.

Mi piacerebbe continuare condividendo con le poche cose che ho appreso e sperando di non passare per saccente.
Purtroppo ora devo andare ma leggerò volentieri eventuali tue riflessioni.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Naddolo il 28 Aprile 2011, 13:52:30
Citazione di: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 12:36:52
un approccio quasi "zen", che personalmente non mi convince del tutto.

manco a me...

per quanto abbia, e in parte continui ancora a subire il fascino delle filosofie orientali, a me pare che l'approccio proposto da queste culture sia davvero troppo distante dal nostro mondo, e dal comune sentire, fatto di invidie, di rancori, gelosia, ansia di status, amore per la ricchezza e la materialità;

magari mi sbaglio, ma quelli che si riempiono la bocca con frasi o persino atteggiamenti orientaleggianti, mi danno sempre l'impressione che in fondo si tratti solo di un trucco, di uno strato di cerone spalmato sul viso, in un tentativo a metà tra auto-convincimento ed il tentare di convincere gli altri di esser meglio di quanto in realtà non siano; sospetto quindi che il vero sentire rimanga quello noto più o meno a tutti noi...

faccio presente che non ce l'ho con nessuno qui, è solo una mia personale impressione in base a quel poco che ho potuto vedere (e vedere anche nel mio breve periodo new age...xD)
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 13:57:49
Quoto Nad!
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Despotes il 28 Aprile 2011, 14:49:53
Leggere Maschio Alpha mi ricorda molto l'estratto di Osho sull'ego come falso centro, postato da Nad tempo fà'.
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/lego-il-falso-centro/

La filosofia Orientale mi ha sempre affascianato, ma conduce una condotta di vita che io non riesco a concepire.
Secondo me la vita è costituta da tutta la gamma di emozioni percepite nell'arco di tempo brevissimo in cui noi solchiamo il terreno di questo minuscolo pianeta.
Molte volte la filosofia zen prescrive una vita basata su una sorta di indifferenza che viene dettata dalla consapevolezza della molteplicità dell'esistenza, riconducendo la molteplicità stessa ad un unico "Uno" che consiste nell'accettare che le cose sono così come sono,
senza trovarvici un significato intrinseco.
Io ritengo invece che proprio perché so che le cose sono così come sono,
ho voglia di vivermi la vita con tutte le emozioni che essa comporta e assaporare la molteplicità dell'universo.
Questo comporta ovviamente il dover accettare le emozioni negative,
ma perché devo vivere come se nulla mi tangesse?
Forse perché ho paura di cadere nel baratro dell'infelicità?
L'infelità, la sensazioni negative sono sensazioni stupende, fantastiche, stimolanti,
ti fanno sentire vivo quanto mai; e dacché attecchiscono in corpo
cominci a fare cose che primi non avresti fatto e a rischiare ciò che prima avresti esistato solo a pensare.
Molte situazioni d'oblio della nostra vita costituirono e costituiscono il punto di svolta per una nuova via,
un rischio che sarai disposto a correre quando ormai non hai più nulla da perdere,
vivendo un nuovo iter di vita che ti probabilmente di aprirà orrizonti che prima sarebbe stati celati dalle cime, che si chiamno "Certezze".
La vita è pià semplice quando si hanno quasi hanno solo certezze.
Ma è non sono le certezze che muovono il mondo, ma i desideri.
La vita è un viaggio, un percorso.
Il viaggo implica dinamismo e non stasi.
Il non vivere le emozioni a pieno è come rimanere sulla stessa traiettoria sapendo già dove si va a finire.
Certo, si sta molto meglio in un'indifferenza stoica, però è la stessa ragione per cui molte persone amano crogiuolarsi nell'abitudine,
ossia la consapevolezza di poter controllare ciò che si ha attorno e sapere come finisce la storia.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 14:56:07
Veramente lo postai io  ::)
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Despotes il 28 Aprile 2011, 15:00:08
Citazione di: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 14:56:07
Veramente lo postai io  ::)

Ops  :lol: la mia memoria sta andando a farsi friggere.
Spero tu possa mai perdonarmi  Azn
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 15:11:27
Citazione di: Maschio Alpha il 28 Aprile 2011, 13:47:39
...

Continui con l'atteggiamento di superiorità e denigrazione che ho descritto prima, però riconosco che lo fai con una certa classe, quindi essendo un forum basato sulla comunicazione lo prendo come un esempio interessante! La tua strategia è ottima perché ti consente di apparire esternamente limpido e disinteressato al conflitto, che invece alimenti tu stesso con tanti piccoli "accorgimenti" che sfuggono all'occhio distratto. Se a qualcuno interessa l'argomento, mi ero messo a studiare questa particolare forma di manipolazione qualche mese fa, e ho ancora gli appunti a casa.

Per quanto riguarda l'argomento "zen", avevo scritto un paio di topic tempo addietro, che linko nel caso a qualcuno fosse venuta curiosità su queste tematiche che reputo a tutt'oggi fondamentali per la ricerca del giusto equilibrio nella vita. Ovviamente, il tutto adattando determinati concetti alla realtà in cui siamo, che non è certo la stessa dei monaci tibetani:

- http://seduzioneitaliana.com/forum/best-of-the-forum/felicita-e-rimorchio/
- http://seduzioneitaliana.com/forum/miglioramento-personale-a-360/amore-e-morte/
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Naddolo il 28 Aprile 2011, 16:57:01
Citazione di: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 15:11:27
La tua strategia è ottima perché ti consente di apparire esternamente limpido e disinteressato al conflitto, che invece alimenti tu stesso con tanti piccoli "accorgimenti" che sfuggono all'occhio distratto.

poi io mi chiedo un saggio zen che diavolo ci sta a fare su questo forum...fossi un saggio me ne starei a meditare chissà dove, mica a convincere gli altri delle mie verità  Azn

Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Liam il 28 Aprile 2011, 17:31:19
Rispondo a questo post Maschio, nonostante la risposta non sia rivolta a me. Non voglio prendere le difese di Edward perché si sa difendere benissimo da solo, rispondo solo perché ritengo che ci siano spunti interessanti e anche un pò perché non amo le semplificazioni forzate ;D

Citazione di: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 09:48:31
La società è stracolma di risposte complesse, di libri che articolano concetti ed estrapolano nozioni, di procedure da seguire per ottenere qualcosa. Questa complessità non mi pare abbia portato a grandi risultati. Io diffido al contrario di chi tenta di spiegare ogni cosa con il pensiero, anziché accettarla per ciò che è.
Immaginiamo che tu sia per ipotesi un essere incapace di elaborare qualsiasi pensiero. Come potresti accettare te stesso e la realtà? La stessa realtà come la percepisci tu è diversa da come la percepisco io, questo perché quello che vedi passa attraverso i TUOI occhi e conseguentemente viene elaborato dal TUO pensiero. Se tu fossi incapace di pensare, allora non potresti nemmeno accettare la realtà, perché l'accettazione della realtà nella sua armonia e semplicità, altro non è che un semplice (o complesso se preferisci) PENSIERO.

Citazione
Essere se stessi non è una soluzione, non è nemmeno un problema, è semplicemente la condizione in cui si manifesta la vita. Un albero è se stesso e non pensa di dover essere migliore. Un pesce è se stesso, se si rendesse conto che avere le ali potrebbe rendergli la vita più semplice, inizierebbe a pensare come fare per ottenerle, non ce la farebbe ed alla fine diverrebbe triste come chiunque vuole ottenere ad ogni costo qualcosa, senza riuscirci.
Tralasciando pesci ed alberi, vorrei fare una considerazione su quanto ho nerettato. "Essere sé stessi" ad un livello pratico-percettivo, significa ritrovarsi in sè, nei propri comportamenti, quando si agisce come ci si sente di fare, si torna a casa e ci si dice: "caxxo Liam, quello di oggi eri proprio tu".
Se accetti questa semplificazione, evitando di impelagarci in complesse disquisizioni su essere e divenire, il problema posto da OP è piuttosto semplice. Io lo risolverei in questo modo a livello teorico:
Essere sé stessi è una soluzione quando ci rendiamo conto che stiamo vivendo la nostra vita in modo artificiale, e questo viene percepito dagli altri. Essere sé stessi è un problema se siamo tanto teste di caxxo da non accettare mai i classici compromessi sociali basilari per il quieto vivere oppure se non siamo soddisfatti della risposta "sociale" al nostro comportamento. Se mi sento me stesso ruttando dopo i pasti, eviterò comunque di farlo per non mettere in imbarazzo i miei commensali. Quando accetterò questo comportamento come "giusto", questo diventerà parte di me e sarò me stesso tenendo i rutti per circostanze più private.
Quindi, perché qualcosa diventi "nostro" e parte di noi stessi, lo dobbiamo necessariamente accettare, più o meno consciamente, ma dobbiamo farlo. E, per tornare a quanto detto sopra, senza pensiero non ci può essere alcuna accettazione.


Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Naddolo il 28 Aprile 2011, 18:08:10
a proposito della non accettazione di sè, scrissi qualche tempo fa un post

http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/la-non-accettazione-di-se/
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Maschio Alpha il 28 Aprile 2011, 19:55:37
Va bene.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: mark86 il 01 Maggio 2011, 15:14:12
Essere se stesso non e' sufficiente.Bisogna essere il Se STESSO migliore possibile.IL problema che molti non conoscono come essere il se stesso migliore.
La spontaneita',in questo caso ,applicata anche nella seduzione,quanto puo' valere?
Andare dalla HB e dirle sinceramente che ti piace e vuoi conoscerla,facendo trasparire le Proprie emozioni coinvolgendola,possono rappresentare il vero se stesso?Eliminando routine,canned,Neg e tutt'altro,...
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: TermYnator il 01 Maggio 2011, 15:21:48
Citazione di: mark86 il 01 Maggio 2011, 15:14:12
Essere se stesso non e' sufficiente.Bisogna essere il Se STESSO migliore possibile.IL problema che molti non conoscono come essere il se stesso migliore.
La spontaneita',in questo caso ,applicata anche nella seduzione,quanto puo' valere?
Andare dalla HB e dirle sinceramente che ti piace e vuoi conoscerla,facendo trasparire le Proprie emozioni coinvolgendola,possono rappresentare il vero se stesso?Eliminando routine,canned,Neg e tutt'altro,...

La spontaneità assoluta, non esiste. Nemmeno il marpione più naturale del mondo è spontaneo fino in fondo.
Comunque sia, egli attua un filtro derivante dall'esperienza.
Come ci si arriva?
Semplice: vai da una, e fai qualcosa. Se ti manda affanculo, quella cosa non va rifatta. Se è contenta, la cosa può essere rifatta. Ci vogliono una decina di anni per diventare un figo, ma si può fare.
Se parti dall'esperienza di altri, ci metti un po' di meno.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 03 Maggio 2011, 19:43:07
Una riflessione fresca fresca, ancora grezza: e se il punto non fosse l'essenza, bensì l'espressione?

Ogni persona secondo me non è un essere mono-dimensionale: ognuno di noi ha tanti lati nella propria personalità, tante sfaccettature che si rendono evidenti in situazioni diverse e interagendo con persone diverse. Tralasciando i diversi modelli sviluppati dalla psicologia, in genere possiamo pensare ad una personalità come ad un insieme di certi attributi e tendenze che, insieme all'esperienza, concorrono a definire una individualità. Un pò come con l'alfabeto: ci sono 21 (o 26) lettere, con le quali scriviamo libri da centinaia di pagine.

L'idea è questa: e se il nocciolo della questione non fosse il "cambiare", ma l'imparare a "modulare" l'alfabeto di ogni singola personalità per produrre il miglior romanzo possibile? In altre parole, si tratterebbe di padroneggiare l'espressione della propria essenza, la quale ha molteplici possibilità di manifestarsi in molte forme: alcune ottime in relazione ad una determinata situazione, tante altre controproducenti.

Che ne pensate?
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Spartacvs il 03 Maggio 2011, 19:57:05
Citazione di: Sawyer il 03 Maggio 2011, 19:43:07
Una riflessione fresca fresca, ancora grezza: e se il punto non fosse l'essenza, bensì l'espressione?

L'idea è questa: e se il nocciolo della questione non fosse il "cambiare", ma l'imparare a "modulare" l'alfabeto di ogni singola personalità per produrre il miglior romanzo possibile? In altre parole, si tratterebbe di padroneggiare l'espressione della propria essenza, la quale ha molteplici possibilità di manifestarsi in molte forme: alcune ottime in relazione ad una determinata situazione, tante altre controproducenti.

Che ne pensate?

E' molto affascinante.
Non ho le competenze specifiche, ma d'istinto sono convinto che la tua idea abbia più di un fondamento.
Il problema, però, è che una modalità espressiva molto difficile. Forse più difficile di un cambiamento talmente  netto e radicale (e non modulato) ma tale da trasformare un individuo direttamente da una "A" ad un "Z".
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Naddolo il 03 Maggio 2011, 20:37:18
bah, io insisto nel dire una cosa: possiamo farci millemila pippe mentali sull'esser se stessi, o sul non esserlo, sul perchè esserlo, o sul come esserlo ( e sono il primo che se le è fatte, e continuerà a farsele), ma credo una cosa: che più delle pippe, a me come a tutti voi interessano i risultati; cioè, nel nostro caso, scopare di più e scopare meglio...tutto il resto, è noia e filosofia
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Liam il 03 Maggio 2011, 20:51:23
Citazione di: Nad il 03 Maggio 2011, 20:37:18
bah, io insisto nel dire una cosa: possiamo farci millemila pippe mentali sull'esser se stessi, o sul non esserlo, sul perchè esserlo, o sul come esserlo ( e sono il primo che se le è fatte, e continuerà a farsele), ma credo una cosa: che più delle pippe, a me come a tutti voi interessano i risultati; cioè, nel nostro caso, scopare di più e scopare meglio...tutto il resto, è noia e filosofia

Esatto, essere sé stessi significa in soldoni compiere azioni in cui ci riconosciamo. Quindi se Tizio è stato sé stesso  con Tizia e ha preso il palo, dovrebbe imputare il palo alle sue azioni per una percentuale maggiore, e ad esternalità (al comportamento, per esempio il fattore estetico, o l'ipotetico mestruo della femmina) per la restante percentuale. Invece, piuttosto che mettere realmente in discussione il proprio operato, pare si preferisca imputare la colpa di un fallimento all'essere o meno in un determinato modo.
Siamo quello che facciamo e abbiamo deciso quello che siamo (più o meno consapevolmente) usando come metro di giudizio il risultato delle nostre azioni. Quello che siamo e che quindi facciamo ci ha portato a dei risultati. Se questi risultati non ci piacciono, dobbiamo fare semplicemente le cose che occorrono affinché il risultato finale cambi.
Se riduciamo tutto al trombare o meno; se io essendo me stesso non vedessi un pelo, non avrei nessun problema ad essere qualcun altro...tanto prima o poi lo sarò ugualmente, visto che siamo in continua evoluzione e divenire. Tanto vale esserlo subito e per le cose che mi interessano.
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: TermYnator il 03 Maggio 2011, 21:00:51
Citazione di: Sawyer il 03 Maggio 2011, 19:43:07
Una riflessione fresca fresca, ancora grezza: e se il punto non fosse l'essenza, bensì l'espressione?

Ogni persona secondo me non è un essere mono-dimensionale: ognuno di noi ha tanti lati nella propria personalità, tante sfaccettature che si rendono evidenti in situazioni diverse e interagendo con persone diverse. Tralasciando i diversi modelli sviluppati dalla psicologia, in genere possiamo pensare ad una personalità come ad un insieme di certi attributi e tendenze che, insieme all'esperienza, concorrono a definire una individualità. Un pò come con l'alfabeto: ci sono 21 (o 26) lettere, con le quali scriviamo libri da centinaia di pagine.

L'idea è questa: e se il nocciolo della questione non fosse il "cambiare", ma l'imparare a "modulare" l'alfabeto di ogni singola personalità per produrre il miglior romanzo possibile? In altre parole, si tratterebbe di padroneggiare l'espressione della propria essenza, la quale ha molteplici possibilità di manifestarsi in molte forme: alcune ottime in relazione ad una determinata situazione, tante altre controproducenti.

Tra le tante che ho scritto sull'argomento:
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termydelirio-3-voglio-essere-me-stesso-ma-chi-sono/
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 04 Maggio 2011, 00:03:45
Citazione di: TermYnator il 03 Maggio 2011, 21:00:51
Tra le tante che ho scritto sull'argomento:
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termydelirio-3-voglio-essere-me-stesso-ma-chi-sono/

Non ero ancora arrivato al termYdelirio. Pezzo molto interessante, ed a quanto ho capito sulla stessa falsariga dei miei pensieri attuali.

Questo discorso delle molteplici personalità penso di averlo sperimentato. Da un anno a questa parte, è diventato il mio migliore amico un tipo decisamente diverso da come pensavo di essere. E un poco alla volta... sono diventato in parte come lui. Nel senso che ho imparato a lasciar uscire quella parte di me che non pensavo esistesse. E se ho potuto farlo una volta, quanti altri "me" restano ancora da scoprire? :P
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: TermYnator il 04 Maggio 2011, 00:21:11
Citazione di: Sawyer il 04 Maggio 2011, 00:03:45
Non ero ancora arrivato al termYdelirio. Pezzo molto interessante, ed a quanto ho capito sulla stessa falsariga dei miei pensieri attuali.

Questo discorso delle molteplici personalità penso di averlo sperimentato. Da un anno a questa parte, è diventato il mio migliore amico un tipo decisamente diverso da come pensavo di essere. E un poco alla volta... sono diventato in parte come lui. Nel senso che ho imparato a lasciar uscire quella parte di me che non pensavo esistesse. E se ho potuto farlo una volta, quanti altri "me" restano ancora da scoprire? :P

Sagittario?
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Emiliano il 04 Maggio 2011, 00:55:49
Citazione di: Sawyer il 04 Maggio 2011, 00:03:45
Non ero ancora arrivato al termYdelirio. Pezzo molto interessante, ed a quanto ho capito sulla stessa falsariga dei miei pensieri attuali.

Questo discorso delle molteplici personalità penso di averlo sperimentato. Da un anno a questa parte, è diventato il mio migliore amico un tipo decisamente diverso da come pensavo di essere. E un poco alla volta... sono diventato in parte come lui. Nel senso che ho imparato a lasciar uscire quella parte di me che non pensavo esistesse. E se ho potuto farlo una volta, quanti altri "me" restano ancora da scoprire? :P
Pirandello??
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 04 Maggio 2011, 19:17:13
Citazione di: TermYnator il 04 Maggio 2011, 00:21:11
Sagittario?

No.

Citazione di: Emiliano il 04 Maggio 2011, 00:55:49
Pirandello??

Può benissimo darsi. Ed anche Bukowski, non mi sorprenderebbe  :lol:
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: --Alchelion-- il 05 Maggio 2011, 00:31:26
Vorrei dare il mio contributo a questa interessante discussione. Se la Filosofia non può facilmente toglierci d'impaccio da questo problema, può forse farlo la moderna Psicologia Cognitiva, che affonda le sue basi nella Neuroscienza.
Di un fatto la Neuroscienza moderna e' piuttosto sicura: l'idea di un "io" stabile ed unico e' profondamente sbagliata. Molteplici prove, sia fisiologiche che basate su studi del comportamento umano, mostrano che ogni essere umano possiede vari "io" che vengo messi in atto a seconda degli stimoli ambientali. Il cervello e' in sostanza una complessa rete neurale che risponde agli stimoli esterni, in base a regole apprese in passato.
Questo spiega perché ad esempio, un serial killer può benissimo essere un padre di famiglia premuroso, ed in generale persone con un carattere formato possano assumere comportamenti del tutto opposti. Semplicemente il cervello reagisce a stimoli provenienti da ambienti differenti con comportamenti differenti.
Questa molteplicità dell'io in realtà permette all'uomo di sopravvivere ed adattarsi in situazioni diverse, dove un unico schema comportamentale ed un unico sistema di valori sarebbero fortemente limitanti. Mettiamola cosi: gli uomini con una personalità costante ed unica si sono estinti, a causa dell'incapacità a variare il proprio schema comportamentale per sopravvivere all'ambiente, e siamo rimasti noi. Forse si sono estinti per selezione sessuale, ossia trombando meno :D .
Comunque, il fatto che l'impressione di un "unico" io sia attraente per molti e' del tutto sensata. Infatti, nonostante l'evidente presenza di molteplici personalità in una stessa persona, internamente il cervello lavora senza sosta per ricondurre tutti i ricordi che testimoniano la nostra molteplicità' sotto un sistema più o meno coerente che chiamiamo io.
Questa spinta a omogeneizzare i ricordi e' fortissima, al punto che molti ricordi vengo deliberatamente, seppur inconsciamente, trasformati, per poter essere accettati come parte del nostro unico io. In casi estremi, i ricordi possono essere completamente rimossi, mentre nel caso più frequente vengono sensibilmente trasformati.

Noto spesso che si scrive di questi argomenti con una certa disinvoltura, quando invece e' necessario fare molto attenzione a come si usano le parole. Ad esempio nella discussione ho notato l'uso intercambiabile dei termini "se" ed "io" ( o ego ). Questi termini in realtà non significano la stessa cosa, anche se si riferiscono a concetti simili. L' "io" comprende l'insieme dei ricordi passati che ci dicono chi siamo, ossia l'immagine che abbiamo di noi stessi. Il "se" invece racchiude tutt'altro concetto: il "se" e' la percezione di esistere perché provo molteplici sensazioni in questo momento. Insomma mentre l' "io" ci dice che esistiamo sulla base dei ricordi, il "se" lo fa sulla base delle sensazioni, qui ed ora.
Questa distinzione e' di fondamentale importanza. Questo infatti e' proprio il punto da cui nasce l'incomprensione sulla frase "essere se stessi". Questa frase che ricorre in molti testi, si riferisce al "se" e non all' "io". Ossia si intende essere profondamente connessi con le proprie sensazioni, qui ed ora. Se ad esempio metto in atto un comportamento finto e costruito non sono me stesso, ma non perché questo non coincida con le mie personalità passate ( l' "io"), piuttosto perché non ho veramente quelle sensazioni profonde che distinguono l'essere da il fare, ossia il "se".

Se osservate bene, in molti dei testi Zen citati, si parla di "se" e non di "io". Inoltre, lo Zen ripudia qualsiasi limitazione della personalità, cosi come l'idea che esista un unico modo di comportarsi. Molti Maestri Zen sono tutt'altro che catalogabili un un unica personalita', e spingono costantemente i propri allievi a non "prendere forma".  Analogamente, ho notato che Termy usa spesso il termine "se" per denotare questa profonda connessione con le proprie sensazioni, senza peraltro negare l'esistenza di molteplici "io".

Quindi, in sostanza, si può essere chiunque, a patto di viverlo profondamente con tutto se stessi.

Alchelion



Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: Sawyer il 05 Maggio 2011, 19:35:10
Citazione di: --Alchelion-- il 05 Maggio 2011, 00:31:26
Vorrei dare il mio contributo a questa interessante discussione. Se la Filosofia non può facilmente toglierci d'impaccio da questo problema, può forse farlo la moderna Psicologia Cognitiva, che affonda le sue basi nella Neuroscienza.
Di un fatto la Neuroscienza moderna e' piuttosto sicura: l'idea di un "io" stabile ed unico e' profondamente sbagliata.
[...]
Comunque, il fatto che l'impressione di un "unico" io sia attraente per molti e' del tutto sensata. Infatti, nonostante l'evidente presenza di molteplici personalità in una stessa persona, internamente il cervello lavora senza sosta per ricondurre tutti i ricordi che testimoniano la nostra molteplicità' sotto un sistema più o meno coerente che chiamiamo io.
[...]
Noto spesso che si scrive di questi argomenti con una certa disinvoltura, quando invece e' necessario fare molto attenzione a come si usano le parole. Ad esempio nella discussione ho notato l'uso intercambiabile dei termini "se" ed "io" ( o ego ). Questi termini in realtà non significano la stessa cosa, anche se si riferiscono a concetti simili. L' "io" comprende l'insieme dei ricordi passati che ci dicono chi siamo, ossia l'immagine che abbiamo di noi stessi. Il "se" invece racchiude tutt'altro concetto: il "se" e' la percezione di esistere perché provo molteplici sensazioni in questo momento. Insomma mentre l' "io" ci dice che esistiamo sulla base dei ricordi, il "se" lo fa sulla base delle sensazioni, qui ed ora.
Questa distinzione e' di fondamentale importanza. Questo infatti e' proprio il punto da cui nasce l'incomprensione sulla frase "essere se stessi". Questa frase che ricorre in molti testi, si riferisce al "se" e non all' "io". Ossia si intende essere profondamente connessi con le proprie sensazioni, qui ed ora. Se ad esempio metto in atto un comportamento finto e costruito non sono me stesso, ma non perché questo non coincida con le mie personalità passate ( l' "io"), piuttosto perché non ho veramente quelle sensazioni profonde che distinguono l'essere da il fare, ossia il "se". (ndC: neretto mio)
[...]
Quindi, in sostanza, si può essere chiunque, a patto di viverlo profondamente con tutto se stessi.

Alchelion

+ :up:

In parole povere, senza porci limiti artificiosi e senza tante seghe mentali, abbracciamo la nostra innata schizofrenia! :D

Però ho un dubbio sulla parte in cui porti l'esempio del mettere in atto un comportamento finto. Cosa intendi esattamente per finto, alla luce delle definizioni di sè ed ego che hai dato? Ovvero, finto rispetto all'ego o al sè?
Titolo: Re: Essere VERAMENTE se stessi
Inserito da: --Alchelion-- il 06 Maggio 2011, 00:26:39
Citazione di: Sawyer il 05 Maggio 2011, 19:35:10
Però ho un dubbio sulla parte in cui porti l'esempio del mettere in atto un comportamento finto. Cosa intendi esattamente per finto, alla luce delle definizioni di sè ed ego che hai dato? Ovvero, finto rispetto all'ego o al sè?

In pratica quando fingi ossia assumi un comportamento forzato senza sentirlo profondamente, e' finto rispetto al "se", ossia all'insieme delle tue sensazioni in quel momento. Questo e' cio' che ti rende finto.