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Aperto da SunBeam, 05 Maggio 2009, 11:25:44

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Citazione di: Shark72 il 01 Marzo 2010, 21:45:36
Dopo averti finalmente conosciuto di persona, se dovessi definirti con una frase, la più rappresentativa che mi viene è "metallaro, ma con classe" .

Mi piacerebbe che tu approfondissi il tuo rapporto con l' heavy metal e il percorso che hai seguito per crearti un personaggio funzionale al tuo gioco.

Accidenti Shark, da mesi questa tua domanda giaceva nel well senza risposta... mi scuso e cerco di rispondere ora.
Il mio percorso di metallaro è fortemente atipico; come molti sedicenni/diciottenni della fine anni '80 inizio anni '90 ascoltavo certamente gli Iron Maiden, Scorpions, Ac/Dc, Cinderella, ma non come esclusiva e tantomeno adottandone look e stile di vita. Anzi, ora ci possiamo ridere, ma per chi capisce l'ironia posso dire che nel 1984-1986 io ero un paninaro  :lol: (ebbene si, timberland, piumino best company, calze burlington, bomber uniform, motorino truccato).

Ok ora che avete finito di ridere... grazie... posso riavere la vostra attenzione?  :lol:

Insomma, sostanzialmente del metal non me ne è fregato nulla grossomodo fino al 2005 (ovvero fino a 33 anni). In quel periodo era in gestazione l'ennesima delle mie grandi trasformazioni che si puo' riassumere nel fatto che nel 2004 si sviluppo' lentamente il mio attuale senso di repulsione verso i due pilastri classici della vita "medio borghese": il lavoro di alto livello e la famiglia tradizionale. Non che prima ne fossi un fautore, ma mi ero lasciato scivolare per inerzia in un modo di vivere che non sentivo mio e di cui non condividevo i valori base.
Nel 2004 fini' la mia convivenza e le continue pseudo crisi con relative conseguenze (che, notate, continuano ad oggi e saranno la costante della nostra vita) mi tolsero ogni fiducia nell'ambito professionale e sociale.
E' facile immaginare che in quel periodo ero completamente vuoto, avvitato in pensieri terribilmente negativi e autoalimentanti, tipici di quando un sistema di valori viene rifiutato senza che ce ne sia un altro a prenderne il posto: senso di confusione e di non appartenenza.
in quel periodo ricomincio ad uscire con un amico molto importante dei tempi dell'università, che stava vivendo grossomodo lo stesso percorso ma era un po' piu' avanti. Inizio' quindi a trascinarmi allo Zoe (disco goth-metal dei bassifondi milanesi) e io con grande stupore iniziai a verificare che quel genere di musica / ambiente riusciva a spezzare i miei pensieri negativi, svuotarmi la mente e lasciare quindi finalmente spazio alla pars construens. Importante sottolineare il binomio musica - ambiente: a parte la musica appunto, le persone che conoscevo mi apparivano piu' sincere, reali, vere. Nessuno di loro mi chiedeva mai come prima cosa "che lavoro fai?", domanda che ancora oggi mi fa girare le spalle all'interlocutore... o se proprio devo essere gentile mi fa sbadigliare come risposta.
Iniziai quindi ad interessarmi al 100% alla scena metal, e il mio primo festival all'aperto fu un colpo di fulmine (per la cronaca il compianto Tradate Iron Fest 2005) soprattutto per le persone che incontrai e che sarebbero diventate i miei migliori amici: rockettari, motociclisti, vecchi metallari, giovani goth... un mondo in cui l'età avanzata era addirittura un valore aggiunto per gli uomini!
Il resto è storia contemporanea, con il fatto che ogni anno passo almeno una trentina di giorni tra concerti e festival in giro per il mondo.
L'ultima cosa importante, che genera il contrasto che tu hai notato, è che quasi subito scoprii che la maggior parte dei miei nuovi amici non era affatto rozza o socialmente insignificante come vogliono i luoghi comuni: sono tutte persone realizzate, imprenditori, manager e cosi' via. E questo mi ha incoraggiato, seppur con modo di fare distaccato e maggiormente opportunista, a riprendere un pelo a considerare l'ambito lavorativo/professionale. Ci sarebbe da scrivere un trattato sociologico su come faccio convivere i due mondi, ma il tutto si puo' tradurre in: trasparenza.
Per le sfere manageriali con cui sono in contatto, io sono il professionista affidabile con qualche eccentricità che si puo' tollerare e che anzi da sicurezza di genuinità... per la scena metal io sono il caxxone sempre in viaggio e sempre in entusiasmo, che pero' ha il lavoro top e ha capacità organizzative...

Ho risposto in modo esaustivo?

-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
TermYnator:Gli unici soggetti irrecuperabili sono i morti. Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba! E se non è oggi, sarà domani.

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Citazione di: Expeausition il 15 Luglio 2010, 15:38:43
Ciao,
se non è troppo indiscreta come richiesta, mi piacerebbe che delineassi una tua "carta d'identità" con questi parametri:

Altezza: 176 cm

Peso: 80 Kg

Colore capelli: quando li avevo, neri

Colore occhi: scuri

Professione: è troppo di nicchia per divulgarla, povera la mia privacy ormai quasi defunta

Orientamento politico: credo fortemente nella responsabilità individuale e nel concetto anglosassone di "accountability" (termine che NON ha traduzione accurata in nessuna delle lingue latine che rifiutano evidentemente il concetto). Tutte le forze politiche attuali non hanno un "idea" di società, ma spingono interessi particolari di nicchie di popolazione (siano essi gli operai che i ricchi imprenditori); pertanto ritengo che una sana alternanza sia l'unica soluzione accettabile (un colpo al cerchio, un colpo alla botte) e quindi da sempre voto in modo differente a seconda della situazione del momento per cercare di ribilanciare le cose.

Anni di attività sul campo: che intendi? come tutti ho iniziato intorno ai 16 anni. Se parliamo di forum, allora circa 4.

Segni particolari: bruttissimo :) Nel senso che ho tanti inestetismi che presi singolarmente non sono gravissimi, ma che si sommano...
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#62
Nel mio the well, a questa mia affermazione:
Nei confronti dell'ineluttabile, per il momento uso la strategia dello struzzo: evito di pensarci.
Prima o poi, comunque, penso che tenterò di andare oltre lo stato di amgoscia che mi devasta quando tento di immaginare razionalmente l'incoscienza.
Non credo alla vita eterna

Hai risposto:
Siamo in due.

Mi interessa sapere un po' di cose al riguardo.
a) Su quale dei punti sei d'accordo (tutti e tre, o solo l'ultimo)
b) Se la risposta comprende il secondo punto, puoi raccontare le tue impressioni su quello stato di angoscia?
c) Hai mai fatto qualcosa per "andare avanti" in quello stato mentale?

Mi interessa molto la questione.
Grazie.. ;)
Ultima modifica: 30 Novembre 2010, 09:10:47 di TermYnator
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Ciao, è da un pò che volevo discutere dell'argomento, visto che hai già più volte accennato alla cosa.
Sinteticamente (ora sono al lavoro) sono d'accordo con tutti i e 3 i punti: ovviamente il terzo è causa scatenante del secondo e il secondo giustifica il primo.
Vorrei però aspettare stasera e aprire un thread con lo svolgimento del tema, sperando di generare un ampio dibattito che sul well sarebbe più scoraggiato.
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Porca T**ia, stasera tornando a casa ho trovato la caldaia bloccata con una vistosa perdita d'acqua! Considerato che nevica e siamo a -2, e che gli artigiani locali sono delle teste di caxxo inaffidabili, ho dovuto arrangiarmi... risultato è che la caldaia ora è ok ma io non ho potuto scrivere il post!
Ci riprovo nei prox giorni!
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Alla fine ci ho provato piu' volte, ma non ho la serenità sufficiente per impostare un intero thread sull'argomento. Provero' a risponderti qui in modo preliminare.

Citazione di: TermYnator il 30 Novembre 2010, 09:06:43
Nel mio the well, a questa mia affermazione:
Nei confronti dell'ineluttabile, per il momento uso la strategia dello struzzo: evito di pensarci.
Prima o poi, comunque, penso che tenterò di andare oltre lo stato di amgoscia che mi devasta quando tento di immaginare razionalmente l'incoscienza.
Non credo alla vita eterna

Hai risposto:
Siamo in due.

Mi interessa sapere un po' di cose al riguardo.
a) Su quale dei punti sei d'accordo (tutti e tre, o solo l'ultimo)
b) Se la risposta comprende il secondo punto, puoi raccontare le tue impressioni su quello stato di angoscia?
c) Hai mai fatto qualcosa per "andare avanti" in quello stato mentale?

E' da molto tempo che rifletto sulla vita eterna, ma piu' ci rifletto e piu' la cosa mi sembra improbabile per una miriade di motivi. I principali sono:
1) è la classica cosa talmente bella che è molto probabile sia un parto della nostra mente spaventata
2) tutto cio' che vedo e su cui ragiono non ha necessità dell'esistenza di un'anima
3) nessuna delle obiezioni classiche che vengono dalle religioni mi sembra convincente
In fin dei conti ci sono due tipi di concezione della vita eterna: il concetto di anima occidentale e il concetto di reincarnazione orientale. Posso pero' immediatamente eliminare il secondo: anche se fosse vero, la perdita totale delle esperienze e del mio lato cognitivo renderebbe la reincarnazione perfettamente equivalente al nulla totale.
Il concetto di anima invece lo trovo assurdo: dovrebbe essere qualcosa di astratto, che pero' è anche una copia fedele di cio' che siamo e che siamo diventati. Cioè man mano che accumuliamo esperienze e il nostro cervello si modifica di conseguenza, anche l'anima dovrebbe evolvere in modo da tenere i nostri processi cognitivi immutati dopo la morte. Questa cosa è sostanzialmente ridicola.
Dov'era l'anima prima dei nostri primi ricordi? Dove va l'anima mentre dormiamo?
E quindi come dici tu si arriva a cercare di immaginare l'incoscienza, ma ovviamente cio' è un paradosso perchè non puoi usare la coscienza per immaginare l'assenza di coscienza: lo puoi fare fingendo di osservarti dall'esterno, ma non c'è alcun modo di sperimentare il "grande buio e silenzio".
La cosa che piu' si avvicina alla sperimentazione della morte è appunto l'attimo prima di addormentarsi, ma anche li... noi ci rendiamo conto di aver dormito nel momento in cui ci svegliamo. Non durante.
A volte l'angoscia di tale parallelo è cosi' forte da impedirmi di dormire: da qui la tua stessa strategia dello struzzo.
La mia senzazione in quei casi è un misto di angoscia e fastidio: l'angoscia dipende dal disallineamento tra la nostra forte percezione ipercentristica (che emotivamente ci pone al centro dell'universo) e la nostra percezione razionale (che ci mette davanti alla nostra totale irrilevenza); il fastidio dipende dal razionalizzare che tutto quello che abbiamo costruito a livello mentale durante la nostra vita andrà semplicemente perso. Tutte le esperienze che abbiamo accumulato, il sapere... tutto inutile.
Credo che sia su questo punto che le persone si dividono: per molti la consapevolezza che comunque una traccia rimane è sufficiente per rasserenarsi. I sopravvissuti parleranno di noi, le nostre opere d'arte racconteranno la nostra storia ecc.. ecc.. Ma per me questo non fa alcuna differenza, perchè io costruisco per goderne IO. Degli altri non me ne frega assolutamente nulla.
Io penso che la sola possibile evoluzione sia proprio rinchiusa in quest'ultima considerazione, ovvero bisognerebbe fondersi di piu' con il tutto in modo da dare un senso meno egoistico alla propria esistenza: sostanzialmente occorrerebbe orientalizzarsi.

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mana cerace

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Condivido questo pensiero,e anche la tattica dello struzzo.

Anche se alcune volte mi vien da pensare di finirla per conoscere o non conoscere il dopo..per fortuna persiste la speranza di continuare a vivere..