Inauguro il The Well di ^X^, postate pure le vostre domande.
Ciao X
Chi sei e da dove vieni?
Che tipo di seduttore sei?
Sei sempre stato bravo con le donne o hai avuto anche tu un periodo da "sfigato " seguito da cambiamento & crescita?
come mai hai girato tanto il mondo? che differenze hai trovato dal punto di vsita della societá e dal punto di vista seduttivo (traduz: rapporti con le straniere)
Grazie delle risposte
PS: la frase "think globally fuck localy" é geniale :)
Ciao,
prima di iniziare a rispondere, devo confessarvi che provo una sensazione mista di disagio e forte compiacimento; l'ultimo aspetto è ovvio per chi conosce il mio carattere, mentre il leggero disagio dipende dal non sentirmi completamente a mio agio nel ruolo di "seduttore".
Ovvero, mi vedo e sono molto diverso dagli altri illustri personaggi che stanno qui. Non peggiore, ne migliore: semplicemente differente. Ma proprio per questo continuo a scrivere e dire la mia, per fornire prospettive differenti; inoltre considero lo svelarsi un ottimo modo per permettere a chi legge di filtrare i concetti attraverso il personaggio.
L'unico problema che ho da qualche mese è il tempo; per fare un post o una risposta ragionata occorrono almeno 40 minuti consecutivi: un lusso che ho sempre di meno, e questo spiega perchè ultimamente intervengo solo in modo spot e quasi dogmatico sul forum. Se non rispondo in fretta è un buon segno: significa che sto pensando a cosa scrivere ::)
Citazione di: JBGrenouille il 05 Maggio 2009, 12:00:12
Chi sei e da dove vieni?
Chi sono non lo sapro' mai con precisione, perchè ogni 5 anni cambio radicalmente. Dire da dove vengo è piu' semplice: famiglia milanese di media borghesia con padre dirigente aziendale e madre insegnante. Nonostante il buon lavoro di entrambi, i miei genitori non sono mai stati ben forniti di soldi - quindi per fortuna io ho avuto tutto il necessario, ma non sono cresciuto nel superfluo.
Per essere piu' precisi: a 15 anni ho avuto il motorino, ma era quello vecchiotto di mio padre che mi sono dovuto restaurare pezzo a pezzo. A 17 anni ho avuto la moto da strada, uno dei modelli che andava per la maggiore ai tempi, ma era usata di due anni e anche li ho dovuto lavorarci parecchio per restaurare parte della carenatura. Non ho mai avuto in regalo un'automobile, come era consuetudine nel mio "ambiente sociale", ma ho sempre avuto libero accesso a quelle di mio padre e mia madre.
Citazione di: JBGrenouille il 05 Maggio 2009, 12:00:12
Che tipo di seduttore sei?
Mi piacerebbe rispondere che in realtà non sono un seduttore, ma a proposito ricordo un aneddoto di molti anni fa, quando frequentavo assiduamente le palestre di arti marziali.
Dopo svariati anni di allenamento avevo raggiunto il 1 Kyu (il massimo livello prima dell'esame per cintura nera), ma per motivi di sede universitaria avevo dovuto sospendere.
Un paio di anni dopo ho voluto ricominciare, sempre con lo stesso istruttore, e la prima cosa che gli dissi fu: "beh, ma forse dovrei venire in palestra, almeno per i primi tempi, indossando una cintura di livello inferiore". Nella mia testa era un segno di rispetto ai miei compagni piu' allenati, un modo per salvaguardare agli occhi esterni il valore del 1 Kyu.
La risposta fu secca e inattesa: "non dire st*onzate", mi disse, "tu quel livello te lo sei guadagnato quindi ora muovi il culo e dimostra coi fatti il valore di quella cintura".
Nel mondo della seduzione, di fatto è la stessa cosa. Avrei la tentazione di autodenigrarmi per far risaltare di piu' i successi che ho ottenuto, ma cerchero' di non farlo.
Per tornare alla tua domanda, decisamente non sono un seduttore seriale; non faccio sesso con due donne diverse a settimana e non esco la sera con l'idea fissa in testa di cercare una ONS. Per onestà intellettuale, non ho ancora capito se davvero la cosa non mi interessa oppure se ho insicurezze o pensieri limitanti che inibiscono il mio stesso desiderio. Ma su un punto devo essere chiaro: non mi sento affatto insoddisfatto.
Io mi ritengo un seduttore lento ma ad ampio raggio: generalmente "seduco" (nell'accezione che ha spiegato SunBeam in un celeberrimo post) nell'arco di settimane interi gruppi di persone. Ho sempre sedotto in senso generale colleghi, amici e amiche.
Per quanto riguarda le donne, quelle che ho davvero voluto le ho sempre ottenute. Ma questo mi porta a bomba alla domanda successiva.
Citazione di: JBGrenouille il 05 Maggio 2009, 12:00:12
Sei sempre stato bravo con le donne o hai avuto anche tu un periodo da "sfigato " seguito da cambiamento & crescita?
Non ho mai avuto veri periodi da sfigato, ne mi sono mai sentito tale, perchè in tutti i momenti della mia vita in cui ho avuto dubbi sul tema ho sempre chiesto aiuto e supporto agli altri maschi; aiuto e supporto che è sempre puntualmente arrivato: ricordo perfettamente le sessioni di brainstorming con i miei 2 amici inseparabili quando avevamo 14 anni. In 4 mesi di lavoro, ci siamo accoppiati tutti e 3.
Il punto è che per motivi di esempi familiari e conoscenze intorno a me, ho sempre e solo considerato le relazioni fisse come unica modalità di rapportarsi con le donne; risultato: storia "seria" dai 19 anni fino ai 27. Corollario: in quel periodo della mia vita ho fatto sesso enormemente molto piu' della media, ma con una ragazza sola.
Dopo di lei un annetto di cazzeggio (e di frequentazioni sessuali che pero' consideravo solo transitorie) e di nuovo una storia seria, addirittura una convivenza iniziata quasi subito dopo una ONS (ovvero sesso la sera stessa della conoscenza).
Finita anche quella storia, mi sono accorto di non avere mai veramente avuto interazioni da party, non avevo mai fatto il cazzaro, non avevo mai baciato una solo per il gusto di farlo... avevo sempre frequentato con successo ragazze affini a me e quindi compatibili, ma che fare quando a 33 anni ti trovi con la crisi dei quarant'anni in anticipo?
Complice una one-itis sono quindi finito sul primo forum di seduzione, e da allora il resto è storia. Il grosso cambiamento non è stato "avere successo con le donne" ma "avere successo con le donne volute, quelle diverse da me, e senza necessariamente farle innamorare". La mia one-itis, devo ricordarlo, era una squatter da centro sociale... una persona che incarnava la ribellione che stavo mettendo in atto. Ci finii a letto un anno dopo.
Citazione di: JBGrenouille il 05 Maggio 2009, 12:00:12
come mai hai girato tanto il mondo? che differenze hai trovato dal punto di vsita della societá e dal punto di vista seduttivo (traduz: rapporti con le straniere)
Per motivi familiari per me è normale girare tanto, lo faceva mio nonno e lo continua a fare mio padre: per me è la cosa piu' naturale che si possa immaginare. Nei rapporti con le straniere pero' sono in controtendenza, visto che non ho mai riscontrato differenze apprezzabili sui risultati finali... certo, il processo intermedio è differente: per esempio baciare una ragazza irlandese è facilissimo; ma solo per la diversa importanza che al nord danno ai baci (ovvero: bassissima).
Troppo facile dire che le irlandesi sono piu' facili solo perchè si fanno baciare piu' facilmente: portarle a letto -da sobrie- è ben altra storia (in generale).
Citazione di: JBGrenouille il 05 Maggio 2009, 12:00:12
Grazie delle risposte
PS: la frase "think globally fuck localy" é geniale :)
Grazie a te! La frase e' il rovesciamento del titolo di una canzone dei Gogol Bordello :)
ciao ^X^,
ti piacciono le bionde? :lol: :uglystupid:
Citazione di: -eFFe- il 05 Maggio 2009, 16:36:50
ciao ^X^,
ti piacciono le bionde? :lol: :uglystupid:
No, specialmente se vengono dall'Est :lol:
ciao ^X^,
intanto complimenti per essere parte del WELL.
OT: SCrivo poco nei vostri 'well' dato che vorrei evitare
di duplicare le domande ma non ho mai tempo di leggere tutto
per vedere se già esistono. fine OT
Vorrei chiederti come vedi la seduzione da ultra trentenne,
nel senso che molti vanno in disco e fanno molti k-close o
si pavoneggiano (TMM) per attirare teenagers. Si dice che il gioco
intorno e dopo i trenta sia più sobrio e pianificato (non puoi esordire
facendo giochini di magia ad una HB10 trentaseienne di norma).
Come vedi la cosa e cosa puoi dirci delle differenze di sarge tra postventenni
VS posttrentenni? (insomma vorrei consigli per teenagers 18+ e per 30+) >:D
ps: puoi consigliare anche città europee e americane da visitare in cui l'intersezione
tra gioco e vacanza sia ampio?
thanks!!! 8)
Caro ^X^
da te ho imparato molto, soprattutto a ragionare prima di agire.
Dai tuoi post emerge una forte componente razionale, a volte al limite della freddezza.
Come vivi le tue emozioni ?
Citazione di: athos il 05 Maggio 2009, 17:50:39
Vorrei chiederti come vedi la seduzione da ultra trentenne,
nel senso che molti vanno in disco e fanno molti k-close o
si pavoneggiano (TMM) per attirare teenagers. Si dice che il gioco
intorno e dopo i trenta sia più sobrio e pianificato (non puoi esordire
facendo giochini di magia ad una HB10 trentaseienne di norma).
Come vedi la cosa e cosa puoi dirci delle differenze di sarge tra postventenni
VS posttrentenni? (insomma vorrei consigli per teenagers 18+ e per 30+) >:D
Ciao Athos,
spero di intendere correttamente il senso della tua domanda; se cosi' non fosse dimmelo. Se mi chiedi che differenza c'è tra il sarge a vent'anni, a trent'anni e a quarant'anni non ti so rispondere, per due motivi:
1) rifletto sulle dinamiche solo da 2-3 anni, quindi non so se le differenze tra quello che faccio adesso e quello che facevo a vent'anni dipendono dall'approccio sistematico oppure dall'età/esperienza. Probabilmente da tutte e due le cose, ma non saprei distinguerle
2) io non sono esattamente il tipico trenta/quarantenne.
Probabilmente potrebbe risponderti piu' correttamente TermYnator, visto che le fasi le ha vissute tutte.
Per quanto mi riguarda non ho alcun interesse verso le donne sopra i 27-28 anni, con le quali generalmente mi annoio a morte non trovando alcuna affinità di stile di vita ne di prospettive; pertanto non ho la minima idea di come attrarle, visto che il mio unico scopo è respingerle.
Citazione di: athos il 05 Maggio 2009, 17:50:39
ps: puoi consigliare anche città europee e americane da visitare in cui l'intersezione
tra gioco e vacanza sia ampio?
In Europa ovviamente Londra, Dublino, Berlino, Milano e Roma (ci sono dei club stupendi e per qualunque gusto); in Spagna ci sono stato solo da fidanzato quindi non so bene... in America sono stato solo a San Francisco, che è considerata la piu' europea delle città americane, e che consiglio caldamente.
Citazione di: Sting il 06 Maggio 2009, 13:52:37
Dai tuoi post emerge una forte componente razionale, a volte al limite della freddezza.
Come vivi le tue emozioni ?
Ciao Sting!
Io amo le mie emozioni, le lascio correre ogni volta che posso e mi fido di loro come della mia parte razionale.
In effetti, le mie emozioni generalmente mi indicano grossolanamente la via da seguire (o da evitare), e successivamente la parte razionale cerca di raffinare meglio e di motivare le scelte intraprese.
Addirittura a volte mi infastidisce il dover usare la parte razionale per motivare scelte di cui sono istintivamente straconvinto, ma purtroppo spesso siamo obbligati a farlo per convincere altre persone razionali che non si lasciano influenzare facilmente. Questo mi accade soprattutto sul lavoro: quando sento una nuova proposta o idea, capisco emozionalmente nei primi istanti se è grossolanamente valida o se è una st*onzata. Il problema è poi mettermi a tavolino per giustificare la prima sensazione, che si rivela il 95% delle volte corretta.
Per quanto riguarda le donne devo dire pero' che se seguissi solo le emozioni cercherei probabilmente di approfondire la conoscenza di una donna ogni mille che conosco: quindi in questi anni ho dovuto costringermi razionalmente a fare tutta una serie di cose (stile street, mille aperture, un day2 dietro l'altro con donne verso le quali non provavo il bencheminimo interesse) che mi hanno permesso effettivamente di migliorare con l'obiettivo di non mancare quell'una quando si fosse presentata... e cosi' è effettivamente successo :D
Grande ^X^.
1 - Qual è la tua visione filosofica del mondo e dell'esistenza?
2 - Quali sono i side-effect del rimorchio?
3 - Visto che sei nella community da anni... puoi descrivere quella che è l'evoluzione personale dei marpioni che hai conosciuto, e in cosa differisce dalla tua?
4 - Puoi descrivere a grandi linee quelle che ti sembrano essere le caratteristiche comuni a tutte le donne?
Acqua
Citazione di: Acqua il 07 Maggio 2009, 13:33:19
1 - Qual è la tua visione filosofica del mondo e dell'esistenza?
Mado' caro Acqua, cominciamo bene!!!
Io non credo di avere una visione filosofica unificata del mondo, mi viene fatica anche solo a pensare all'esistenza di un tale concetto. Io credo di avere tante visioni abbastanza coerenti tra di loro ma distinte per i vari aspetti dell'esistenza; non mi sono mai posto il problema di trovare una teoria unificata che sconfinerebbe nella religione (nel senso che la sviluppi per qualcosa e poi tenti di stiracchiarla in modo da includere gli altri aspetti).
Prova ad essere piu' specifico e vedro' come rispondere!
Citazione di: Acqua il 07 Maggio 2009, 13:33:19
2 - Quali sono i side-effect del rimorchio?
Penso che i piu' importanti siano quelli di cui spesso discutiamo qui nel forum:
1) la perdita di interesse verso un fenomeno che diventa relativamente ripetitivo, e quindi la maggior difficoltà ad innamorarsi (visto che alla fine l'amore è solo il senso di mancanza di qualcosa o di potenziale perdita)
2) un modus-operandi molto diverso da quello delle persone che sei abituato a frequentare rischia di crearti un certo ostracismo sociale. Sapendo che tutte le donne saranno intorno a te, gli amici avranno piu' difficoltà ad invitarti alle feste (anche se pienamente consapevoli di non avere loro alcuna possibilità) o anche solo a stare bene in tua presenza.
Non parliamo poi dei colleghi... torno ora da un pranzo con italiani che piu' MdP non si poteva (stile commenti ad alta voce sulle donne presenti che passavano, ecc...).
Io ho risolto il punto 1 semplicemente accettandolo e allargando le braccia, mentre per il punto 2 ho imparato a fingere di essere uno sfigato e comunque a cacciare fuori dal territorio degli amici piu' stretti (poi introduco gradualmente la donna nel giro, ma almeno i miei amici non hanno la sensazione che gliel'abbia fregata di sotto il naso).
Citazione di: Acqua il 07 Maggio 2009, 13:33:19
3 - Visto che sei nella community da anni... puoi descrivere quella che è l'evoluzione personale dei marpioni che hai conosciuto, e in cosa differisce dalla tua?
Qui saro' eretico a morte, e persino deprimente per alcuni.
Premesso che è da un po' che non ne conosco di nuovi, ma in passato ne ho frequentati tantissimi e alcuni sono ora veri amici,
non ho MAI conosciuto nessuno che abbia avuto un'evoluzione personale particolarmente accentuata.Il che non significa che non siano migliorati o che non abbiano imparato nulla, non fraintendiamoci; tutti quelli che ho conosciuto hanno seguito due pattern:
1) entusiasmo iniziale a cui sono seguiti tanti risultati intermedi (aperture e #close a manetta) ma scarsissimi risultati definitivi (f-close da ONS o LTR); nel momento in cui hanno centrato il primo lo hanno acchiappato e sono spariti. Da loro ho capito che i successi negli step intermedi non sono sintomo di miglioramento, e che anzi il miglioramento lineare (per fasi successive) non esiste.la maggior parte di loro, avendo impegnato enormi energie per arrivare ad ottenere #close o Day2 a ripetizione, non se la sono sentita di buttare tutto a mare e ricominciare daccapo da altre basi.
2) altri invece (me compreso) avevano "solo" delle potenzialità inespresse e hanno imparato a farle emergere una per una, o comunque in modo piu' appropriato ai vari contesti. Per loro il risultato non è enormemente migliorato in termini numerici, ma sono/siamo molto piu' sicuri e rilassati sulle dinamiche e sui risultati finali in termini qualitativi o di aspettative.
Non dico che non ci sono altri pattern possibili, ma solo che non ne ho mai visti altri.
Citazione di: Acqua il 07 Maggio 2009, 13:33:19
4 - Puoi descrivere a grandi linee quelle che ti sembrano essere le caratteristiche comuni a tutte le donne?
Mi piacerebbe risponderti con una battuta... ma sarebbe troppo banale.
Credo che l'unica caratteristica comune sia quella che ha spiegato TermYnator nel suo pensiero: la loro piu' grande paura è quella di perdere la continuità del rapporto con il loro uomo.
Ah no, c'è un'altra cosa: in ambito lavorativo le donne generalmente non cooperano tra di loro; sono spesso o in condizione di competizione con le altre donne, o in condizione di sottomissione (ma appena possono di dominanza rispetto) agli uomini presenti. Non ho mai visto due uomini litigare come due donne su questioni lavorative, e non ho mai visto una donna trattare gli uomini come dei pari: o sopra o sotto.
PS: questo è il mio post numero 666, dal quale scaturirà la Bestia che invaderà le vostre anime e vi fara' bruciare nell'inferno dei MdP per l'eternità
Citazione di: ^X^ il 07 Maggio 2009, 15:56:41
visto che alla fine l'amore è solo il senso di mancanza di qualcosa o di potenziale perdita
Cos'e' per te l'amore ?
Quante volte ti sei innamorato *perso* di una donna ? come ti sei sentito in quell'occasione ?
crosspost: " gestione della propria forza "
spesso si hanno momenti in cui nonostante
un certo livello di gioco raggiunto
ci è impossibile fare cose che di norma ci riescono.
Spesso sono periodi lunghi in cui sembriamo
perdere tutti i miglioramenti fatti finora. Molti lo
chiamano 'riduzione di frame', altri lo chiamano 'scaxxo'
o 'perdita di energia'. I più sfigati lo chiamano 'periodo
sfortunato' o 'periodo nero'. Comunque sia è una zona
di tempo in cui il gioco non ci riesce come prima. Spesso
oscilla e va ad alti e bassi. Ci sentiamo poco validi e
mettiamo in dubbio le nostre capacità.
Ovviamente è soltanmto una nostra 'situazione' passeggera
mentale che spesso serve a porci dubbi per migliorarci.
Fatto stà che ROMPE parecchio sta cosa e spesso non
si riesce a uscirne molto facilmente.
Vorrei chiedere cosa pensi che maggiormente influisca
su questa situazione (cosa la possa causare di norma
anche se è spesso soggettiva) e soprattutto le tue esperienze
in base alle quali hai capito come uscirne o come correre
ai ripari per tornare in carreggiata. Infine come 'utilizzare'
questi periodi per migliorare e imparare.
Puoi descrivere i tuoi punti di forza in quanto marpione?
Citazione di: Sting il 07 Maggio 2009, 17:25:25
Cos'e' per te l'amore ?
Quante volte ti sei innamorato *perso* di una donna ? come ti sei sentito in quell'occasione ?
Ciao,
scusa ma ho dovuto riflettere per una settimana :lol:
Credo di aver definito cosa sia per me l'amore in un thread di Sunbeam; riassumendo c'è l'amore "patologico" (quello da one-itis) che è solo l'espressione di mancanza o di desiderio di qualcosa che non si puo' avere. Poi c'è l'amore per la vita di coppia, ovvero il mettere in comune stili di vita, desideri e prospettive.
Questo secondo amore si realizza nei fatti, è quasi impossibile da descrivere perchè per ogni coppia assume delle modalità differenti; e svanisce non appena viene a mancare uno dei presupposti di cui sopra (vita, desideri, prospettive). Il problema è che questo secondo tipo di amore non ha nulla di "sconvolgente", non ti lascia senza fiato, non ti prende dentro. E quindi passa inosservato a noi stessi.
Io non sono mai stato *perso* per una donna, non nel senso comune del termine. Forse lo saro' per quella attuale, amore del secondo tipo ovviamente, ma per il momento è presto per dirlo.
Ps: ad athos e acqua, che sollevano due punti importantissimi, riusciro' a rispondere solo settimana prossima. Sorry
- Ti sono capitati casi (che si leggono spesso sui forum) in cui ti é sembrato di aver fatto un bel rimorchio arrivando a prendere un numero (o anche un bacio) solido;
solo che, al momento di programmare una uscita, sono iniziate le paturnie tipo: lei non risponde alle chiamate/sms, o rimanda all´indefinto le uscite, o ti da buca, o la becchi sempre nelle uscite in gruppo ma non vuole uscire da sola etc...
In questi casi (a prescindere dall´ambiente, dalla tipa, e da quante ragazze vedi al momento) quanto a lungo sei stato persistente prima di dire "mi son rotto, avanti un altra"?
Citazione di: athos il 15 Maggio 2009, 04:09:47
Spesso sono periodi lunghi in cui sembriamo
perdere tutti i miglioramenti fatti finora. Molti lo
chiamano 'riduzione di frame', altri lo chiamano 'scaxxo'
o 'perdita di energia'. I più sfigati lo chiamano 'periodo
sfortunato' o 'periodo nero'. Comunque sia è una zona
di tempo in cui il gioco non ci riesce come prima. Spesso
oscilla e va ad alti e bassi. Ci sentiamo poco validi e
mettiamo in dubbio le nostre capacità.
...
Vorrei chiedere cosa pensi che maggiormente influisca
su questa situazione (cosa la possa causare di norma
anche se è spesso soggettiva) e soprattutto le tue esperienze
in base alle quali hai capito come uscirne o come correre
ai ripari per tornare in carreggiata. Infine come 'utilizzare'
questi periodi per migliorare e imparare.
Vedi Athos, credo che il tutto vada inquadrato nel concetto piu' generale di ciclicità della vita.
Se osservi il mondo intorno a te, vedi facilmente che la natura è fortemente ciclica, in tutte le sue espressioni (stagioni, leggi fisiche ecc...). Ogni "oscillazione" ha lo scopo di limitare gli eccessi dell'oscillazione precedente, di ricostruire l'energia persa, di far sviluppare nuove opportunità.
Visti cosi', non ha senso di parlare di cicli di scaxxo, o cicli negativi... al limite si puo' parlare di cicli meno piacevoli e di altri piu' piacevoli: come sulle montagne russe, per godersi l'euforia della discesa occorre arrancare nella salita precedente.
Ammetto che per poter serenamente credere che ad ogni periodo "negativo" seguirà un periodo "positivo" occorre averne vissuti parecchi: quindi è una cosa che si consolida con l'esperienza, ma anche parlandone con chi li ha già vissuti...
Ultimo tassello teorico: la storia dell'uomo è un continuo tentativo di controllare i cicli, cercando di smussarli in modo da rendere l'esistenza piu' prevedibile. Io sinceramente penso che questo vada bene ma solo nell'accezione di rendere le oscillazioni meno accentuate e quindi meno pericolose: eliminarle del tutto pero' non ha alcun senso, e sarebbe comunque noiosissimo.
Mi chiedi pero' cosa fare in senso pratico.
Beh, quando mi accorgo che sto entrando in un periodo in cui non ho piu' il controllo della situazione, e le cose non vanno come dico io, la prima cosa che faccio è
smettere immediatamente di oppormi alla corrente; spesso sarebbe un enorme spreco di energie che ci impedisce di riflettere tranquillamente su cosa sta succedendo.
Mi lascio quindi trascinare per un po', poi cerco di spostarmi
lateralmente, il che significa esplorare altre vie. Non mi vedrai MAI nuotare disperatamente controcorrente: io sinceramente in quei casi preferisco raggiungere la riva e iniziare tranquillamente a camminare fuori dall'acqua... nella direzione che voglio io.
Citazione di: Acqua il 15 Maggio 2009, 11:27:41
Puoi descrivere i tuoi punti di forza in quanto marpione?
Se fossi un marpione mi sarebbe piu' facile rispondere alla tua domanda... :lol:
Diciamo che le cose che piacciono di me, in base alle testimonianze delle mie ex, sono:
1) sono coerente, anche se abbastanza imprevedibile
2) sono presente nella vita delle persone a cui voglio bene, senza essere invadente
3) ho un modo sempre originale di affrontare i problemi seri della vita, e in generale sono un serissimo giocherellone
4)
prima agisco,
poi penso e razionalizzo e modellizzo
5) infine quello che piace tanto a te, ho dei contrasti caratteriali abbastanza marcati (manager/metallaro, saggio/sprovveduto ecc...).
E' facile notare che tutto quello che ho descritto ha un senso solo nei rimorchi di lunga durata, e sono inequivocabilmente caratteristiche dell'uomo provider.
Citazione di: JBGrenouille il 18 Maggio 2009, 11:57:13
- Ti sono capitati casi (che si leggono spesso sui forum) in cui ti é sembrato di aver fatto un bel rimorchio arrivando a prendere un numero (o anche un bacio) solido;
solo che, al momento di programmare una uscita, sono iniziate le paturnie tipo: lei non risponde alle chiamate/sms, o rimanda all´indefinto le uscite, o ti da buca, o la becchi sempre nelle uscite in gruppo ma non vuole uscire da sola etc...
In questi casi (a prescindere dall´ambiente, dalla tipa, e da quante ragazze vedi al momento) quanto a lungo sei stato persistente prima di dire "mi son rotto, avanti un altra"?
Ohi, hai voglia!!! La persistenza è stata una delle cose piu' difficili da imparare, perchè l'equilibrio tra persistenza e needyness è difficilissimo da descrivere.
Io sinceramente penso che se uno è persistente ma continua a fare le stesse cose, otterrà all'infinito gli stessi risultati (negativi, in questo caso). O peggio, se persistenza significa alzare continuamente il tiro con attenzioni e regali e cosi' via, sappiamo benissimo che difficilmente si arriverà a qualcosa.
La persistenza che paga è quella per cui tu continui ad assaltare, ma ogni volta in modo differente - da angoli diversi. Inoltre la persistenza che paga è quella che non ci costa fatica (anche solo emotiva) o rinunce.
Quindi per rispondere alla domanda diretta, sotto le due ipotesi appena enunciate, la mia persistenza
è infinita. Al limite si allungano i tempi tra un tentativo e l'altro.
Ciao ^X^ , complimenti per il wellissimo, che è moltissimo interessantissimo.
Ora ti pongo le mie domandissime.
Citazione di: ^X^ il 25 Maggio 2009, 17:57:52
E' facile notare che tutto quello che ho descritto ha un senso solo nei rimorchi di lunga durata, e sono inequivocabilmente caratteristiche dell'uomo provider.
E' un punto degno di nota, perché tipicamente il maschio provider non è tanto quello che rimorchia, quanto quello che attira le desiderose di LTR (e io, in questo momento, rientro in quest'area).
Quali sono i tuoi comportamenti/caratteristiche che compensano questa componente "provider" e ti rendono rimorchiante?
Citazione di: ^X^ il 25 Maggio 2009, 18:04:06
La persistenza che paga è quella per cui tu continui ad assaltare, ma ogni volta in modo differente - da angoli diversi.
..non è che puoi apportare qualche esempio a riguardo? E' un aspetto molto interessante, di cui si parla poco..
Citazione di: Nova99 il 26 Maggio 2009, 11:05:47
E' un punto degno di nota, perché tipicamente il maschio provider non è tanto quello che rimorchia, quanto quello che attira le desiderose di LTR (e io, in questo momento, rientro in quest'area).
Quali sono i tuoi comportamenti/caratteristiche che compensano questa componente "provider" e ti rendono rimorchiante?
Non capisco la differenza che fai tra rimorchio e LTR, perchè alla fine la differenza è solo nella velocità. O forse parli delle ONS di puro sesso?
Una persona rimorchia se è interessante, piu' o meno velocemente a seconda delle sue caratteristiche. Io ho provato per anni a nascondere volontariamente le componenti "provider", per vedere l'effetto che fa e per migliorare la mia appetibilità di breve termine.
Ma se vogliamo dirla tutta, è stato come legarsi la mano destra dietro la schiena per sforzarsi di imparare a scrivere con la sinistra: si puo', ci si riesce, ma ha senso farlo in eterno? Una volta dimostrato a te stesso che puoi scrivere decentemente anche con la sinistra, è meglio tornare ad utilizzare le tue predisposizioni naturali se possibile.
Comunque il percorso per evitare di essere selezionato solo come provider non è difficile: non parlare mai di lavoro, muoviti con i mezzi, non far trasparire la tua posizione sociale, vestiti malissimo e in generale vivi molto al di sotto alle tue capacità. Cosi' facendo puoi stare tranquillo che le Gold Diggers non ti cagheranno neanche di pezza.
Comunque in generale le caratteristiche che "compensano" la componente provider sono appunto:
1) il fatto che pur emandando un forte senso di protezione, è palese che questo vada conquistato da parte della ragazza: non è scontato
2) sono molto imprevedibile, anche se coerente, quindi non esattamente la miglior persona con cui mettere su famiglia
3) ho uno stile di vita molto avvincente, e le mie scelte non sono certo quelle di un ragioniere-che-fa-il-mutuo-trentennale-per-il-trilocale-familiare-vista-discarica.
Citazione di: Nova99 il 26 Maggio 2009, 11:05:47
..non è che puoi apportare qualche esempio a riguardo? E' un aspetto molto interessante, di cui si parla poco..
Un consiglio generale di persistenza è quello di non accettare MAI le situazioni di Friend Zone; non importa quanto lei ne sia convinta, nella Friend Zone ci finisci irrevocabilmente quando inizi a crederci tu stesso. La ragazza ti dice che ti vede come amico? E chi se ne frega, io mantengo imperturbabile il mio atteggiamento di "la cosa è solo rimandata".
A parole, per esempio ricordo un Day2 finito con lei che diceva "sento che io e te diventeremo amici" e io che ho risposto "amici sto caxxo, fra qualche mese noi finiamo a letto". E lei "credo proprio di no". E invece puntualmente è successo 6 mesi dopo.
Con un'altra due anni fa, dopo un paio di tentativi di kiss-close, mi sono sentito dire "io non provo le stesse cose che provi tu". E io: "scusa, ma cosa starei provando io??? Io voglio solo portarti a letto stasera e basta".
Lo so che certe frasi sembrano ridicole in bocca a me, che non sono certo un figo della maremma, ma ho imparato a dirle e sembrano funzionare (a distanza). Infatti quella sera non successe nulla, ma un anno dopo (con i miei tempi, significa due uscite dopo) c'è stato un kiss-close furioso con petting... interrotto solo da problemi femminili mensili e dal fatto che da allora non ho piu' avuto modo di vederla.
Certo, se un attacco frontale diretto non funziona, è inutile farne un secondo uguale... ti fermi, ti ritrai un attimo a pensare, e rimodelli la situazione; vorrei puntualizzare che i risultati NON li ho ottenuti con le due frasette sopra riportate, quelle servono solo a tenere aperte le possibilità ma poi è tutto il lavoro parallelo che conta. E questo lavoro è sempre cercare di essere una persona dinamica, interessante, non bisognosa... le solite cose!
... Ciao ^X^, e da un p'ò di tempo che frequento questo forum ,e se devo essere sincero gli spunti, e le idee che qui confluiscono mi sono state molto di aiuto nel migliorarmi, ... MA ... ho ancora problemi nel condurre il gioco con le Italiane ... mi spiego meglio: dove abito Io e facile raggiungere città come Ferrara, Padova, Venezia, ed e qui che ... generalmente sargio, non mi riesco ancora a spiegare perchè con le steaniere abbia gioco più facile.
Io sono arrivato alla conclusione che:
1) Gli uomini a casa loro non sanno nemmeno cosa sia il corteggiamento e la seduzione.
2) In quanto Italiani siamo preceduti da una bouna nomea e questo ci facilità il compito.
3) Che le nostre connazionali siano tra gli obbiettivi più difficili al mondo.
Ci tengo a precisare che circa tre settimane fà sono arrivato al Kclose con una Russa a Venezia, ma la cosa buffa e che Io parlo gran poco di Inglese.
Può darsi sicuramente che il mio gioco debba ancora migliorare, ma il dubbio ancora mi rimane, le nostre connazionali sono le più difficili al mondo? Confidando nella tua cultura ed esperienza nel campo aspetto risposta.
... grazie in anticipo esty75.
Ciao Esty,
in realtà non ho una grande esperienza con ragazze straniere, nel senso che la stragrande maggioranza delle mie ragazze era italiana. Pertanto la mia personalissima idea si puo' riassumere cosi':
1) il contesto conta molto di piu' della nazionalità. La maggior parte delle persone incontra ragazze straniere in contesti vacanzieri (o le ragazze sono in Italia, o sono i ragazzi in vacanza all'estero): questo semplice fattore è già sufficiente a giustificare gran parte della presunta "facilità delle straniere". Ben altra cosa è sedurre una straniera vivendo permanentemente all'estero: io continuo a trovarlo piu' difficile, perchè la seduzione non-vacanziera si appoggia su una marea di fattori che sono piu' facili da instaurare quando si parla la stessa lingua e si hanno le stesse matrici culturali
2) è pero' vero che alcune fasi del rimorchio sono piu' facili per esempio in Nord Europa. Ma attenzione: sto parlando delle fasi intermedie, non del risultato finale (sesso e eventualmente relazione). Quello che accade è che alcuni step hanno un peso differente nelle varie culture. L'esempio classico che ho piu' volte scritto è quello del bacio (kiss-close): per una ragazza latina, il bacio appassionato è un passo molto importante che non viene generalmente quasi mai svenduto. Per capirci meglio, raramente mi è successo di arrivare ad un kiss-close senza poi ottenere anche il f-close.
Per una irlandese invece il bacio con lingua è la cosa piu' normale del mondo, chiunque abbia passato una serata in discoteca a Dublino lo sa molto bene. Ci si conosce e ci si bacia; poi l'italiano ringalluzzito si assenta un attimo per raccontarlo agli amici, e quando torna trova la ragazza che sta già baciando qualcun'altro... tra l'altro è noto e risaputo che l'herpes labiale è diffusissimo tra gli irlandesi.
Ma ben altra cosa è arrivare al sesso con una ragazza irlandese... esperienze personali e testimonianze di amici che vivono li mi confermano il persistere di una fortissima morale cattolica imperante.
3) non ho mai sinceramente trovato riscontri oggettivi alla presunzione della buona nomea del maschio italiano. Anzi, ovunque io abbia raccolto commenti questi erano negativi: i maschi italiani sono dei bambini deficienti e ostentatori, buoni solo per scroccare una cena di lusso e per una trombata diversa dal solito sulle spiagge della riviera. Quest'ultimo punto potrebbe essere di qualche interesse, ma riguarda una piccola minoranza di noi (e non certo me).
Sono stato abbastanza esauriente su come la penso?
Adesso, da quando mi sono impegnato in questo percorso di miglioramento personale mi sembra di vivere perennemente condannato a due supplizi quello di Sisifo e Tantalo:
- Sisifo era condannato a far rotolare un macigno fin su in cima a un monte, quando una forza sconosciuta gli ricacciava giù il macigno e lui doveva ripetere lo sforzo.
- Tantalo, invece era legato ad un albero da frutto carico di ogni qualità di frutti, fra i quali pere e lucide mele, in mezzo ad un lago la cui acqua arrivava fino al suo mento. Ma non appena provava a bere il lago si asciugava, e non appena provava a prendere un frutto i rami si allontanavano, o un alito di vento improvviso li faceva volare via lontano dalle sue mani.
... Ovvero come questi signori sono condannato, costretto a lavorare a spendermi ad impegnarmi oltre misura per giungere ad un obbiettivo, ma anche quando vi arrivo non è mai scontato che possa dissetarmi e mangiare i frutti di questo lavoro.
Come se non bastasse, anche quando trovo porte spalancate segnali plateali di consenso oltre misura mi riesce difficile credere di avere gioco così facile, con il risultato di perdere anche questa occasione.
Domanda Ti sei mai trovato in questo stato, e se è SI come hai risolto il problema?
Io, mi sono risposto che il problema non è solo mio ovvero:
- Nel momento in cui ognuno di noi si accinge a questo percorso (prove sul campo, impostazione della voce ...ecc.) porta dei piccoli cambiamenti che vengono subito notati e questo comporta la diffidenza dovuta alla novità alla diversità degli schemi a cui siamo perennemente bombardati; ovvero " Ti dico di No non perché non mi senta attratta, anzi perché né ho timore di questo Tuo essere diverso dalla massa".
... grazie in anticipo per le risposte esty75.
Puoi indicare i 2/3 libri (o altro tipo di fonti d'ispirazione) che ritieni fondamentali nella formazione di ciò che sei diventato (non necessariamente nell'ambito del rimorchio)?
Citazione di: esty75 il 20 Luglio 2009, 08:56:37
Domanda Ti sei mai trovato in questo stato, e se è SI come hai risolto il problema?
Si certo, due anni fa ero diventato bravo a raggiungere i Day2 o almeno cosi' credevo; nel senso che era facilissimo ottenere il day2 ma poi non concludevo mai un tubo.
Quando mi trovo in questo tipo di situazioni "ripetitive" ho capito che non basta fare piccole correzioni: spesso occorre ripensare tutto il percorso dall'inizio perchè c'è qualcosa che non va nella struttura.
Citazione di: TheJoker il 22 Luglio 2009, 19:59:46
Puoi indicare i 2/3 libri (o altro tipo di fonti d'ispirazione) che ritieni fondamentali nella formazione di ciò che sei diventato (non necessariamente nell'ambito del rimorchio)?
A naso direi:
1) Jeremy Rifkin, "La fine del lavoro"
2) Charles Bukowski, "Musica per organi caldi"
3) John Kotter, "I leader"
4) Il Vernacoliere
Citazione di: ^X^ il 22 Luglio 2009, 21:39:06
A naso direi:
1) Jeremy Rifkin, "La fine del lavoro"
2) Charles Bukowski, "Musica per organi caldi"
3) John Kotter, "I leader"
4) Il Vernacoliere
Prendo nota :-*
Le Donne tendono ad inquadrare gli uomini in 5 categorie a seconda delle emozioni che noi siamo in grado di provvocargli :
1) L'amico per la complicità; 2) L'amante per la passione; 3) Il fidanzato per la serenità e la sicurezza 4) Il Marito per la sicurezza lo status e/o risorse economiche; 5) Lo sfigato buono a nulla da stare alla larga.
Una volta che ti hanno inquadrato in uno di questi gruppi è difficilissimo essere spostato ad un altro, quindi devi fare molta attenzione alla prima impressione che dai.
Se sei stato inquadrato in una delle categorie AMICO e SFIGATO BUONO A NULLA, non hai speranze di avere una "noche caliente" con lei.
In quella di AMANTE ci stanno subito, può darsi che dopo gli vengano i rimorsi, ma se hai fatto bella figura accetterà di rivederti.
Come probabile FIDANZATO o MARITO ci mettono un bel pò... perchè vogliono che tu faccia sul serio.
Quindi, sono disposte a dare amore solo alle categorie 2, 3 e 4. Il che può essere ulteriormente ridotto a due categorie: AMANTE (tipo trasgressivo) e FORNITORE (tipo convenzionale)
In ogni caso, è molto più facile (e piacevole) passare dalla categoria AMANTE a qualcuna delle restanti, che viceversa.
Loro cercano complicità, serenità, sicurezza, passione e protezione economica, questo genera che a volte trovino queste cose persino in vari uomini diversi.
... Tu cosa ne pensi?
Caro X,
vogliamo un thread sull'argomento che hai sollevato ieri nel post " sulla felicità e il desiderio"! In pratica sarebbe un " come conciliare vita lavorativa e vita personale nel tempo, senza diventare dementi"!
Grazie mille!
Nad84
... é da un po' di tempo che frequento questo forum, sono migliorato molto da PRIMA ad OGGI, ma ... mi pongo ancora questo "problema"e Ti pongo questa domanda sperando in un punto di vista diverso a cui non avevo pensato prima:
- Il SEDUTTORE, non dovrebbe essere quel personaggio, che con il modo di fare, con le sue lusinghe ... ecc, dovrebbe riuscire come una cacciatore a conquistare la preda predefinita; mi spiego meglio, noi che studiamo tanto a tavolino, quanto sul campo la Seduzione, chi dovrebbe riuscire se non noi, a conquistare una "preda" o un Hb prefissata.
... Si badi bene che non sto parlando come obbiettivi prefissati né la nuova Miss Italia, né Pamela Anderson, ma di ragazze e donne che Io ritengo alla mia portata ed al contesto sociale in cui vivo, solamente che, per quanto abbia migliorato il Mio gioco, ancora non riesca a far capitolare l'obbiettivo da me prefissato.
... Insomma, sono l'unico che non riesce perché non ancora padrone delle proprie capacità (body language, parlare da marpione, vestire elegantemente, territorio virtuale ... ecc.) oppure anche a Te è capitata ed a volte ancora capita la mia stessa situazione?
Ciao Esty, premesso che mi sento in colpa perchè non ho mai risposto al tuo quesito precedente (non trovo nulla da aggiungere di originale rispetto alle risposte dei miei piu' illustri colleghi), devo dirti che anche questa volta trovo la tua domanda complessa, perchè eccessivamente generale. E sulla seduzione sono passato dall'essere un teorico dei massimi sistemi, a un praticone terra terra...
Tu mi stai sostanzialmente chiedendo perchè non riesci ad uscire dallo schema della seduzione "statistica", giusto? E chiedi come l'ho passata io...
Io non voglio mentire su me stesso, per cui mentre da un lato potrei dirti che le donne che ho davvero voluto le ho sempre avute (a partire dalla oneitis che mi fece scoprire IS 4 anni fa), dall'altro ho sempre il sospetto di fare seriamente solo quando ho già l'impressione di poter vincere...
Il mio unico consiglio è quindi di giocare statistico serenamente con molte donne, prova e sperimenta, ma soprattutto divertiti... ogni tanto ne apparirà una con la quale fare dannatamente sul serio. E vedrai che la motivazione che avrai, unita al "savoir faire" che avrai accumulato, ti porterà dritto alla meta.
Ora che ci penso, mi piace che mi sia venuto in mente il termine "savoir faire", un po' demodé ma che rende meglio rispetto a "esperto di tecniche...".
Quindi, per riassumere. Il "savoir faire" da solo non basta per ottenere dei target prefissati, occorre anche la motivazione. E per me la motivazione, ti assicuro, non arriva MAI soltanto dal loro aspetto fisico.
Ma d'altronde è noto che io sono molto femminile in questo modo di pensare :lol:
Sei mai stato Tu il sedotto, magari da un "Femme Fatal" ? E, secondo Te, uno che seduce che passa da cacciatore a preda, non lascia un pò basiti, come sapere insomma che si è stati vittima dello stesso gioco che noi operiamo ? Il gioco è fine a se stesso solo se siamo noi a far capitolare la nostra "preda" ? ...è non il contrario?
Onestamente no, non mi è mai successo di essere sedotto (nel senso letterale del termine).
Tieni presente che io non sono una "preda" appariscente, nel senso che a prima vista non suscito l'interesse delle donne e bisogna conoscermi molto, ma molto, bene perchè io diventi appetibile come provider perchè non ostento nulla di quello che ho e quello che sono.
Capita talvolta che ci siano donne mie coetanee interessate a me perchè affascinate dal mio stile di vita energetico o dal mio lato provider: ma generalmente desistono presto quando capiscono che non hanno grandi possibilità fintantochè io ho accesso facile alle ventenni.
Fai conto che generalmente le donne mature con me usano tattiche come "guarda che brava mogliettina potrei essere, cucino, stiro, pulisco e bado ai figli". Con me, proprio non funziona! :lol:
Sono affascinato dal tuo pragmatismo (deducibile dai report, dai singoli interventi, ed in particolare dai tuoi post sui circoli sociali e le esperienze lavorative). Ti farei quindi una domanda su come ti dai obiettivi, come li porti avanti e raggiungi, come trai insegnamenti da quello che ti succede... COME nel senso più concreto del termine (es. diari, rituali, eventi).
L'altra domanda verte su come hai superato la pressione sociale relativa allo stile di vita che hai scelto; quali sono i principi che ti hanno guidato lontano dalle convenzioni, e più vicino ai tuoi desideri. Ho riflettuto a lungo e mi sono accorto che pur dichiarandomi indipendente e coraggioso, ancora sono a casa a farmi lavare le mutande da mammà. Mi rivolgo a te in quanto esempio di "life-style alternativo".
Grazie anticipate :)
Acqua
Citazione di: Acqua il 06 Ottobre 2009, 17:38:33
Ti farei quindi una domanda su come ti dai obiettivi, come li porti avanti e raggiungi, come trai insegnamenti da quello che ti succede... COME nel senso più concreto del termine (es. diari, rituali, eventi).
Ciao Acqua,
non credo di avere una procedura standard per fare quello che dici, solo delle linee guida che ho imparato strada facendo. Provo a schematizzare:
1 - Analisi di cio' che mi sta intornoPartendo da una sana curiosità multisettoriale, cerco di tenermi informato sui campi che piu' mi interessano (economia, tecnologia, scienze sociali) lasciando pero' del tempo all'esplorazione casuale dei campi che non conosco (es: in questo periodo sto frequentando molto i forum sul fai da te perchè mi sto sistemando da solo il nuovo appartamento, e anche quando chiamo gli artigiani voglio poter parlare con loro con cognizione di causa senza l'arroganza di sostituirmi a loro)
2 - Definizione degli obiettiviQuando esplori molti settori, inizia a venirti automatico anche il fare delle correlazioni e delle previsioni sulla loro evoluzione. Da qui la definizione degli obiettivi che nel mio caso sono sempre precisi, ma mai dettagliati; il motivo è che bisogna aver chiaro dove si vuole andare, ma è stupido pensare di definire a priori il percorso. Ogni volta che mi trovo davanti ad una scelta, ad un bivio, mi chiedo: qual'è la direzione giusta per il mio obiettivo?
Un altra cosa importante quando mi pongo un obiettivo è il cercare di anticipare quali saranno le mie stesse resistenze al cambiamento; a seconda dei casi intervengo "bruciando il ponte dietro di me" (ovvero impedendo a me stesso ripensamenti) oppure affronto la resistenza in modo indiretto potenziando altri fattori che poi interverrano su quello primario.
Un esempio del primo tipo è stato il dare la disdetta dell'affitto del mio appartamento italiano prima di aver anche solo iniziato a cercare quello nuovo: sapevo che la ricerca sarebbe stata deprimente e difficile, ma non volevo rimandare in eterno cio' che ritenevo giusto.
Un esempio del secondo tipo è il mio desiderio di sperimentare un MAT, pur essendo in LTR e non volendo assolutamente farlo di nascosto. Sto quindi cercando di convincere la mia LTR che è lei a volere una cosa del genere. (senza molto successo, per ora...)
3 - Controllo dei risultatiE qui arriva l'eresia: dei risultati non me ne frega un accidente. Ho quindi totalmente eliminato l'ansia da controllo da stato di avanzamento; non so bene neanch'io perchè, ma tanto se il processo è buono i risultati arrivano prima o poi: stare li ad angosciarsi durante la strada non serve assolutamente a nulla.
All'altra domanda rispondo successivamente...
MAT? Sarebbe? Tipo coppia aperta alla Sartre/Simon de Beauvoir?
Nad84
Citazione di: nad84 il 08 Ottobre 2009, 11:53:54
MAT? Sarebbe? Tipo coppia aperta alla Sartre/Simon de Beauvoir?
Ménage à trois, che puo' essere semplicemente sesso a tre, oppure addirittura una relazione a tre.
Interessante notare come la situazione Uomo con due Donne sia estremamente naturale per l'uomo quanto abbastanza innaturale per le due donne (alcorchè stuzzicante a livello di fantasia); al contrario la situazione due uomini con una donna è totalmente innaturale per entrambi... e infatti la considero solo una cosa da film porno o da festa di ubriachi marci.
Citazione di: Acqua il 06 Ottobre 2009, 17:38:33
L'altra domanda verte su come hai superato la pressione sociale relativa allo stile di vita che hai scelto; quali sono i principi che ti hanno guidato lontano dalle convenzioni, e più vicino ai tuoi desideri. Ho riflettuto a lungo e mi sono accorto che pur dichiarandomi indipendente e coraggioso, ancora sono a casa a farmi lavare le mutande da mammà. Mi rivolgo a te in quanto esempio di "life-style alternativo".
Concludo la mia risposta precedente, oggi sono in vena di scrivere Azn
Nei riguardi della gestione della pressione sociale, utilizzo a seconda dei casi un mix di due tecniche ben precise:
a) cerco di spiegare il mio lifestyle alle persone che ritengo possano capire (il che non significa approvare, ma solo capire)
b) elimino (socialmente) senza ripensamenti quelli che commentano negativamente
Ovviamente detta cosi' sembra facile, ma occorrono alcuni accorgimenti su entrambi i punti.
La trasparenza sul proprio modo di pensare e di agire va introdotta gradualmente anche con le persone aperte e intelligenti, perchè non sai mai quali possano essere i loro nervi scoperti.
E comunque
mai prima di avere generato una certa credibilità personale nell'ambito in cui si opera; è quindi necessario creare uno di quei contrasti che ti piacciono tanto, ma partendo dal ricalco e non dalla guida.
Eliminare quelli che interferiscono negativamente vuol dire togliere loro qualsiasi importanza nella tua vita: se sono amici non ci esci piu', se sono colleghi sottoposti li butti fuori dal team di lavoro, se sono pari grado non ci vai a pranzo ne al caffè, se è il tuo capo gli togli qualsiasi supporto fino a farlo cacciare, se sono i tuoi parenti te ne vai di casa...
Sono a Milano senza automobile...
so che anche tu vivevi e rimorchiavi cosi' in questa citta'...
lo hai visto come un limite?
come gestivi la cosa?
vivevi in centro e ti spostavi con i mezzi?
Quale era il tuo luogo/tempo preferito per sargiare qui?
Hai vissuto a Roma e Milano... il tuo gioco è dovuto cambiare?
Perchè il sargiovedi'?
Perchè hai lasciato IS?
La Keener organization era una cosa seria o goliardica?
Citazione di: festadanzante il 18 Ottobre 2009, 22:33:25
Sono a Milano senza automobile...
so che anche tu vivevi e rimorchiavi cosi' in questa citta'...
lo hai visto come un limite?
come gestivi la cosa?
vivevi in centro e ti spostavi con i mezzi?
Io ho un rapporto strano con le automobili; ne ho una nel posto dove vivo, la uso ma malvolentieri: non la trovo compatibile con i miei ritmi di vita e con lo scorrere dei miei pensieri; in Italia non ce l'ho piu' dal 2007.
Negli ultimi anni ho risolto con un mix dei seguenti fattori:
1) noleggio in aeroporto quando arrivavo per il weekend. Con 60 euro + la benzina puoi tenerla tutto il weekend
2) chiedere in prestito quella di mia madre (il meno possibile, perchè poi sarei costretto a pagare la cosa con pranzi/cene familiari nei momenti meno opportuni)
3) il mio network di amici non mi ha mai lasciato a piedi, anche perchè ho avuto cura di non rompere mai eccessivamente (chiedendo ai vari amici, praticamente ognuno di loro aveva la seccatura non piu' di una volta ogni 3-4 mesi...)
4) mezzi pubblici + taxi
Fino a metà 2009 non vivevo in centro, ma addirittura fuori Milano; questo significa usare i mezzi per andare a Milano ma poi non averne per il ritorno dopo le 21. Da qualche mese invece mi sono trasferito a 5 minuti da una metropolitana.
Al solito, che sia un limite o meno dipende dall'immagine che proietti e dalla tua coerenza.
Se gli altri pensano che tu sei uno sfigato, il non avere un auto amplifica questa convinzione; se invece sei percepito come figo, idem! Nel mio caso, perdonami l'immodestia, sono famoso per arrivare alle feste milanesi il venerdi' sera con la valigia in mano; all'immancabile domanda sul perchè, rispondo tranquillamente "perchè ho preso un aereo giusto 2 ore fa per venire alla festa". A quel punto, che problema pone il non avere una macchina?
E' un esempio lampante di come cio' che funziona per me, potrebbe non funzionare per altri.
Citazione di: festadanzante il 18 Ottobre 2009, 22:33:25
Quale era il tuo luogo/tempo preferito per sargiare qui?
Navigli, Colonne di San Lorenzo, club come Magnolia-Alcatraz-Zoe-Area51-SpazioAurora-Garage, pub come il Lambrate e mille altri.
Citazione di: festadanzante il 18 Ottobre 2009, 22:33:25
Hai vissuto a Roma e Milano... il tuo gioco è dovuto cambiare?
A Roma ho conosciuto piu' uomini interessanti che donne... che ci vuoi fare, ci sarà un motivo se laggiu' mi reputano gay! :lol:
Scherzi a parte, c'è una grossa differenza: a Roma gli altri maschi sono molto piu' aggressivi che a Milano. Se a Milano apri un set, molto difficilmente entrano AMOG a romperti le scatole; cosa che invece a Roma va messa in conto preventivamente e continuamente. Sempre a Milano, altri ragazzi nel set generalmente non cercano di metterti il bastone tra le ruote per partito preso, quindi tecniche di AMOG-Destruction preventive sono fuori luogo (come si accorse il grandioso Nicotico tempo fa...)
Citazione di: festadanzante il 18 Ottobre 2009, 22:33:25
Perchè il sargiovedi'?
Perchè il giovedi' è un'ottima serata per uscire con persone che hanno altri circoli sociali da frequentare durante il weekend; inoltre c'è già un clima pre-weekend molto divertente!
Citazione di: festadanzante il 18 Ottobre 2009, 22:33:25
Perchè hai lasciato IS?
Scrivo poco laggiu' perchè il 99% delle discussioni in corso non mi interessano, e mi sono stufato di rispondere ai neofiti.
Citazione di: festadanzante il 18 Ottobre 2009, 22:33:25
La Keener organization era una cosa seria o goliardica?
Totalmente goliardica, ma attraverso essa ho conosciuto persone che sono diventate i miei piu' stretti amici maschi.
PS: complimenti per le domande
Secondo te, quanto c'è di buono nel MM per combattere una AA ormai radicata da 35 anni di pensieri limitanti, che mi sono stati imposti fino ad essere da me accettati, al punto da essere considerati come non limitanti, ma ovvi?
Cosa mi sarebbe utile, inteso come fare \ leggere?
P.S. questa domanda la rifaccio in tutti well
Citazione di: sfigatto il 19 Ottobre 2009, 12:05:43
Secondo te, quanto c'è di buono nel MM per combattere una AA ormai radicata da 35 anni di pensieri limitanti, che mi sono stati imposti fino ad essere da me accettati, al punto da essere considerati come non limitanti, ma ovvi?
Cosa mi sarebbe utile, inteso come fare \ leggere?
P.S. questa domanda la rifaccio in tutti well
Contestualizzando su di te in base a quello che credo di capire da cio' che scrivi, mi viene il dubbio che tu chiami AA qualcosa di molto piu' esteso rispetto alla definizione originale.
Pertanto devo fare un distinguo.
Se con AA intendi un certo disagio sociale a entrare in una conversazione con una perfetta sconosciuta, ma in un contesto piu' generale nel quale non si ha alcuna difficoltà a rapportarsi con l'altro sesso una volta rotto il ghiaccio, allora l'unica ricetta che ricordo del MM è la regola dei 3 secondi: non appena vedi qualcosa di apribile apri di getto prima che le pippe mentali prendano il sopravvento. Alla centesima volta che si è sopravvissuti alla terrificante esperienza, il disagio passa; ma la condizione NECESSARIA è quella di non avere poi nessun timore a proseguire.
Se invece con AA tu indichi -come temo- un disagio generalizzato nelle interazioni uomo-donna finalizzate al rimorchio, allora il MM ti lascia completamente a piedi. Dopo aver usato 100 volte la regola dei 3 secondi, ed esserti incartato al quinto secondo, la tua ansia è tale e quale a prima.
Insomma, per riassumere, attenzione a valutare il problema nella sua interezza: come dice TermY, non si seduce a fasi. Se il problema è globale, l'approccio NON E' una fase da "sistemare prima, e poi si vedrà".
Citazione di: ^X^ il 07 Maggio 2009, 15:56:41
Qui saro' eretico a morte, e persino deprimente per alcuni.
Premesso che è da un po' che non ne conosco di nuovi, ma in passato ne ho frequentati tantissimi e alcuni sono ora veri amici, non ho MAI conosciuto nessuno che abbia avuto un'evoluzione personale particolarmente accentuata.
Il che non significa che non siano migliorati o che non abbiano imparato nulla, non fraintendiamoci; tutti quelli che ho conosciuto hanno seguito due pattern:
1) entusiasmo iniziale a cui sono seguiti tanti risultati intermedi (aperture e #close a manetta) ma scarsissimi risultati definitivi (f-close da ONS o LTR); nel momento in cui hanno centrato il primo lo hanno acchiappato e sono spariti. Da loro ho capito che i successi negli step intermedi non sono sintomo di miglioramento, e che anzi il miglioramento lineare (per fasi successive) non esiste.la maggior parte di loro, avendo impegnato enormi energie per arrivare ad ottenere #close o Day2 a ripetizione, non se la sono sentita di buttare tutto a mare e ricominciare daccapo da altre basi.
2) altri invece (me compreso) avevano "solo" delle potenzialità inespresse e hanno imparato a farle emergere una per una, o comunque in modo piu' appropriato ai vari contesti. Per loro il risultato non è enormemente migliorato in termini numerici, ma sono/siamo molto piu' sicuri e rilassati sulle dinamiche e sui risultati finali in termini qualitativi o di aspettative.
Non dico che non ci sono altri pattern possibili, ma solo che non ne ho mai visti altri.
PS: questo è il mio post numero 666, dal quale scaturirà la Bestia che invaderà le vostre anime e vi fara' bruciare nell'inferno dei MdP per l'eternità
Caro ^X^, vagabondando nel tuo Well non ho potuto fare a meno di soffermarmi su questa tua posizione "eretica". ;D
Questo tuo pensiero, tradotto, suona più o meno così : ragazzuoli, se siete dei MdP "per genetica" , non pensate che il frequentare la community, ed impararsi il MM e altre menate simili risolva il problema .
Sembrerebbe quindi che al problema non ci sia soluzione, con buona pace di tutti i guru della seduzione presenti sul pianeta : o si "naturalmente dotati", almeno il minimo indispensabile, al punto che tutto l' ambaradan ti dà la spinta per tirar fuori cose che già si hanno, o nulla da fare. :buck: :buck:
Il mio pensiero non è poi tanto dissimile . Non ho visto nessuno , partendo da MdP, diventare grande scopatore applicando semplicemente un metodo.
Tuttavia, a me è capitato di conoscere un' altra categoria di persone, che sono riuscite ad avere successo e cambiare completamente vita, grazie alla rimozione dei fattori limitanti che gli impediva di avere successo : e non si trattava di semplici convinzioni limitanti, ma di fattori bloccanti reali. Esempio, un mio amico molto grasso, che ha radicalmente cambiato il suo aspetto fisico con l' impegno e l' esercizio ; oppure, un altro che viveva in un paese piccolo e insignificante dove era impossibile costruire gioco, ha avuto le palle di abbandonarlo, e si è trasferito a Milano, dove si è creato interessanti circoli sociali.
Le esperienze di queste persone mi hanno ispirato la teoria dei fondamentali, che qui dentro ha trovato una sua validazione, al punto che il Gran Maestro è stato indotto a rivedere il suo libro.
Nella tua esperienza, quanto hanno pesato i cosiddetti fondamentali (aspetto fisico, look, disponibilità finanziaria, doti dialettiche, cultura, circoli sociali) nell' economia del gioco ? Hai mai svolto un lavoro specifico per solidificarli, o siccome grandi problemi non li hai mai avuti, ti sei contentato del livello maturato fin lì ?
Citazione di: Shark72 il 09 Novembre 2009, 18:27:21
Questo tuo pensiero, tradotto, suona più o meno così : ragazzuoli, se siete dei MdP "per genetica" , non pensate che il frequentare la community, ed impararsi il MM e altre menate simili risolva il problema .
Sembrerebbe quindi che al problema non ci sia soluzione, con buona pace di tutti i guru della seduzione presenti sul pianeta : o si "naturalmente dotati", almeno il minimo indispensabile, al punto che tutto l' ambaradan ti dà la spinta per tirar fuori cose che già si hanno, o nulla da fare. :buck: :buck:
Il mio pensiero non è poi tanto dissimile . Non ho visto nessuno , partendo da MdP, diventare grande scopatore applicando semplicemente un metodo.
Solo una precisazione, io non penso che esista il MdP/AFC genetico; penso solo che quando ci si trova da 15 anni in quella condizione ci sono sempre dei motivi grossi alla base che sono ben difficili da rimuovere in poco tempo. Ma non sono quasi mai "genetici", a meno di non essere contemporaneamente defome e minorato intellettualmente (ma allora non si arriverebbe neanche sul forum).
Citazione di: Shark72 il 09 Novembre 2009, 18:27:21
Nella tua esperienza, quanto hanno pesato i cosiddetti fondamentali (aspetto fisico, look, disponibilità finanziaria, doti dialettiche, cultura, circoli sociali) nell' economia del gioco ? Hai mai svolto un lavoro specifico per solidificarli, o siccome grandi problemi non li hai mai avuti, ti sei contentato del livello maturato fin lì ?
Diciamo che per me è stato necessario prendere spunto dai fondamentali che -per altri motivi- erano già forti e cercare di massimizzare la loro importanza nel mio tipo di gioco, cercando nel contempo di rendere meno rilevanti gli altri
Piu' precisamente:
1) non ho mai cercato di migliorare l'aspetto fisico, scadente già in partenza. Il motivo è banale: se devo impiegare un sforzo immenso per arrivare ad un risultato comunque mediocre, non vale la pena
2) il look l'ho
radicalizzato preferendo la costruzione di un personaggio che piacesse a me piuttosto che tentare di risultare piacevole per la massa
E' evidente che la somma dei punti 1 e 2 restringono parecchio il mio campo di gioco, ma è una scelta assolutamente volontaria e non un ripiego.
3) il mio fondamentale piu' importante è il lifestyle attraente, che deriva da una buona disponibilità finanziaria che pero' a sua volta deriva dalla mia intelligenza e capacità di analisi su come trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Un punto vincente è stato capire che migliorando questa parte, e l'avrei migliorata a prescindere perchè è quello che voglio di piu', avrei migliorato anche il mio game
Tuttavia per concludere, non vorrei dare un impressione totalmente radicale. Chissà quanti comportamenti/idee ho assimilato in anni di confronto con voi, e quindi applico senza magari neanche rendermene conto...
Citazione di: ^X^ il 10 Novembre 2009, 16:56:04
Diciamo che per me è stato necessario prendere spunto dai fondamentali che -per altri motivi- erano già forti e cercare di massimizzare la loro importanza nel mio tipo di gioco, cercando nel contempo di rendere meno rilevanti gli altri
Piu' precisamente:
1) non ho mai cercato di migliorare l'aspetto fisico, scadente già in partenza. Il motivo è banale: se devo impiegare un sforzo immenso per arrivare ad un risultato comunque mediocre, non vale la pena
2) il look l'ho radicalizzato preferendo la costruzione di un personaggio che piacesse a me piuttosto che tentare di risultare piacevole per la massa
E' evidente che la somma dei punti 1 e 2 restringono parecchio il mio campo di gioco, ma è una scelta assolutamente volontaria e non un ripiego.
3) il mio fondamentale piu' importante è il lifestyle attraente, che deriva da una buona disponibilità finanziaria che pero' a sua volta deriva dalla mia intelligenza e capacità di analisi su come trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Un punto vincente è stato capire che migliorando questa parte, e l'avrei migliorata a prescindere perchè è quello che voglio di piu', avrei migliorato anche il mio game
Tuttavia per concludere, non vorrei dare un impressione totalmente radicale. Chissà quanti comportamenti/idee ho assimilato in anni di confronto con voi, e quindi applico senza magari neanche rendermene conto...
Tutto chiaro, grazie. :up:
Il tuo è un approccio al gioco apparentemente non convenzionale, ma in realtà è molto razionale e sensato. Valorizzare al meglio i punti di forza, e tagliare i rami secchi . Un pò come la filosofia del saggio allenatore di calcio : se hai due attaccanti piccoli e rapidi, inutile far spiovere decine di cross alti in mezzo all' area , molto meglio puntare sulle palle veloci in profondità. Come il bravo allenatore plasma il gioco della squadra sulla base dei giocatori a disposizione, così il buon sargiatore deve ottimizzare i suoi sforzi per renderli più profittevoli. Io tendenzialmente sono contrario al concetto 80 - 20, però a volte avverto di essere un pò ridondante e dispersivo, quindi dovrei imparare anch'io a focalizzare un pò meglio.
Quanto al 3), è un valore non da poco, una di quelle cose che effettivamente possono distinguere dalla massa. E nei limiti del possibile, ci sto lavorando sopra, conoscevo l' importanza del concetto.
hai recentemente dichiarato di avere uno stile di vita eccentrico, cosa intendi per stile di vita eccentrico?
Sostanzialmente vivo e faccio quello che mi pare, senza dare (eccessivo) peso alle consuetudini, alle mode e alla morale comune; questo pero' in congiunzione con un'estrema serietà e professionalità in ambito lavorativo. Il contrasto che si viene a creare è irresistibile!
In parte sono un affidabile professionista (cosa che mi serve per finanziare l'altro lato) che ama quello che fa, in parte sono un metallaro che gira i festival di mezza Europa, in parte una persona che a 37 anni ha affittato un appartamento in condivisione con altri amici come punto di appoggio in una città dove va spesso ma differente da quella in cui vive/lavora. E le feste che organizziamo li sono molto gettonate, anche se apprezzate piu' che altro da gente di "nicchia" (supertechnogeek, artistoidi specialmente nell'ambito della moda e del design, fotografi, HB punkettare e rocchettare, musicisti jazz e altro).
E per ora le cose si miscelano abbastanza bene, nel senso che spesso i miei colleghi mi chiedono di raccontare dei miei weekend... il lunedi' sono sempre tutti molto curiosi, e la diffusa conoscenza della mia vita "non standard" non ha mai provocato cali di fiducia nelle alte sfere (anzi...).
Citazione di: ^X^ il 05 Gennaio 2010, 16:21:24
ha affittato un appartamento in condivisione con altri amici come punto di appoggio in una città dove va spesso ma differente da quella in cui vive/lavora.
Se non ti crea problemi rispondere, di che città parli?
Grazie mille!
Nad84
Citazione di: nad84 il 05 Gennaio 2010, 16:31:49
Se non ti crea problemi rispondere, di che città parli?
Preferisco non scriverlo esplicitamente, anche se credo di averlo fatto capire qua e la nei vari post... comunque credimi, non è molto rilevante per la discussione.
Ok, no problem! In realtà era solo una curiosità, per poter collocare ed immaginare l'ambiente che descrivevi, come popolato da
" gente di "nicchia" (supertechnogeek, artistoidi specialmente nell'ambito della moda e del design, fotografi, HB punkettare e rocchettare, musicisti jazz e altro)"
Grazie lo stesso! ;)
Nad84
Citazione di: nad84 il 06 Gennaio 2010, 16:24:05
Ok, no problem! In realtà era solo una curiosità, per poter collocare ed immaginare l'ambiente che descrivevi
Capisco la domanda... effettivamente non è dappertutto la stessa cosa. Posso dirti che queste persone generalmente le ho sempre trovate facilmente nelle grandi città (Milano, Roma, Torino), ma è quasi impossibile trovarle nei piccoli centri. Per due motivi:
1) generalmente si spostano loro stesse nelle città
2) quando invece restano nei piccoli centri, si aggregano in gruppi chiusissimi e quasi invisibili come forma di protezione
Hai sempre sostenuto, qui dentro, che interagire con ragazze coetanee o giù di lì ti annoia, e preferisci di gran lunga farlo con quelle più giovani, sotto i 28-30 .
Quali sono le tue armi per saltare il gap termYano costituito dalla differenza d' età ?
Citazione di: Shark72 il 22 Febbraio 2010, 16:03:42
Quali sono le tue armi per saltare il gap termYano costituito dalla differenza d' età ?
Gap? Quale gap? :lol:
http://www.youtube.com/watch?v=iEVnjtkYGqw (vai al 00:55)
:lol: :lol:
Citazione di: Shark72 il 22 Febbraio 2010, 22:29:15
:lol: :lol:
Visto che hai apprezzato la battuta (che poi tanto battuta non era), oggi provo a essere piu' dettagliato.
Innanzitutto un po' mi smentisco da solo: il fatto che io NON percepisca i GAP come problema/pensiero è una condizione necessaria ma non sufficiente. Questa cosa l'ho capita da alcuni scritti di Acqua: è infatti altrettanto importante che le ragazze non lo percepiscano come problema... altrimenti è solo una situazione immaginaria all'interno della nostra mente che porta alla creazione di mondi virtuali mentre nel reale sono solo pali nel culo!
La nota dolente è che molte ragazze vedono la differenza di età come ostacolo, sia per motivi di convinzione autoindotti sia per motivi sociali: è quindi fondamentale che le fasi di curiosità e fase 1 del TV vengano create PRIMA che la ragazza stessa si renda conto del GAP stesso. Se si riesce a fare questo, spesso il problema del GAP autoindotto non si presenta piu' (anche se rimarrà quello sociale che potrà generare LMR in seguito).
La strada maestra per ottenere questo è evidentemente (almeno nel mio caso) essere molto omogeneo al gruppo di età che mi interessa; avendo io amici/amiche perlopiu' venticinque/trentenni alla lunga credo di adottare un BL abbastanza credibile, quantomeno per puro ricalco. Stessa cosa per stile di conversazione, cultura generale, discorsi, luoghi e ambienti ecc... Qui c'è una differenza abissale fra un quarantenne che finge di essere un ventenne (magari tentando di copiare l'abbigliamento e il linguaggio), e un quarantenne non serioso che vive i suoi 40 anni con consapevolezza e mantenendo l'entusiasmo giovanile: il secondo pur restando distinguibile (e non ridicolo) ad una osservazione attenta, tenderà a non apparire diverso ad una osservazione superficiale.
Il rischio invece che il GAP di origine sociale (=disapprovazione da parte delle amiche) diventi un problema piu' avanti puo' essere minimizzato, ma mai compleatmente risolto, sforzandosi di conquistare anche le amiche della ragazza; ad esempio cercando di capire quali siano i LORO ideali maschili e mostrando UN SOLO tratto di quell'ideale a ciascuna di loro. Un solo tratto è sufficiente per far si che quando parlano tra di loro dicano "si vabbeh è vecchio, PERO' blablabla".
Citazione di: ^X^ il 24 Febbraio 2010, 14:01:06
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Il rischio invece che il GAP di origine sociale (=disapprovazione da parte delle amiche) diventi un problema piu' avanti puo' essere minimizzato, ma mai compleatmente risolto, sforzandosi di conquistare anche le amiche della ragazza; ad esempio cercando di capire quali siano i LORO ideali maschili e mostrando UN SOLO tratto di quell'ideale a ciascuna di loro. Un solo tratto è sufficiente per far si che quando parlano tra di loro dicano "si vabbeh è vecchio, PERO' blablabla".
A me è capitato : nell' inverno 2008-2009 ho frequentato una 23 enne, e le sue amiche mi chiamavano "il reperto" . :buck: :buck:
Ma intanto lei con me ci veniva, e non escludo che lo avrebbero fatto anche le amiche. 8)
Sul concetto del gap, sei stato chiaro ed esauriente, grazie. :up:
Dopo averti finalmente conosciuto di persona, se dovessi definirti con una frase, la più rappresentativa che mi viene è "metallaro, ma con classe" .
Mi piacerebbe che tu approfondissi il tuo rapporto con l' heavy metal e il percorso che hai seguito per crearti un personaggio funzionale al tuo gioco.
Ciao,
se non è troppo indiscreta come richiesta, mi piacerebbe che delineassi una tua "carta d'identità" con questi parametri:
Altezza
Peso
Colore capelli
Colore occhi
Professione
Orientamento politico
Anni di attività sul campo
Segni particolari
Ti ringrazio.
Citazione di: Shark72 il 01 Marzo 2010, 21:45:36
Dopo averti finalmente conosciuto di persona, se dovessi definirti con una frase, la più rappresentativa che mi viene è "metallaro, ma con classe" .
Mi piacerebbe che tu approfondissi il tuo rapporto con l' heavy metal e il percorso che hai seguito per crearti un personaggio funzionale al tuo gioco.
Accidenti Shark, da mesi questa tua domanda giaceva nel well senza risposta... mi scuso e cerco di rispondere ora.
Il mio percorso di metallaro è fortemente atipico; come molti sedicenni/diciottenni della fine anni '80 inizio anni '90 ascoltavo certamente gli Iron Maiden, Scorpions, Ac/Dc, Cinderella, ma non come esclusiva e tantomeno adottandone look e stile di vita. Anzi, ora ci possiamo ridere, ma per chi capisce l'ironia posso dire che nel 1984-1986 io ero un paninaro :lol: (ebbene si, timberland, piumino best company, calze burlington, bomber uniform, motorino truccato).
Ok ora che avete finito di ridere... grazie... posso riavere la vostra attenzione? :lol:
Insomma, sostanzialmente del metal non me ne è fregato nulla grossomodo fino al 2005 (ovvero fino a 33 anni). In quel periodo era in gestazione l'ennesima delle mie grandi trasformazioni che si puo' riassumere nel fatto che nel 2004 si sviluppo' lentamente il mio attuale senso di repulsione verso i due pilastri classici della vita "medio borghese": il lavoro di alto livello e la famiglia tradizionale. Non che prima ne fossi un fautore, ma mi ero lasciato scivolare per inerzia in un modo di vivere che non sentivo mio e di cui non condividevo i valori base.
Nel 2004 fini' la mia convivenza e le continue pseudo crisi con relative conseguenze (che, notate, continuano ad oggi e saranno la costante della nostra vita) mi tolsero ogni fiducia nell'ambito professionale e sociale.
E' facile immaginare che in quel periodo ero completamente vuoto, avvitato in pensieri terribilmente negativi e autoalimentanti, tipici di quando un sistema di valori viene rifiutato senza che ce ne sia un altro a prenderne il posto: senso di confusione e di non appartenenza.
in quel periodo ricomincio ad uscire con un amico molto importante dei tempi dell'università, che stava vivendo grossomodo lo stesso percorso ma era un po' piu' avanti. Inizio' quindi a trascinarmi allo Zoe (disco goth-metal dei bassifondi milanesi) e io con grande stupore iniziai a verificare che quel genere di musica / ambiente riusciva a spezzare i miei pensieri negativi, svuotarmi la mente e lasciare quindi finalmente spazio alla pars construens. Importante sottolineare il binomio musica - ambiente: a parte la musica appunto, le persone che conoscevo mi apparivano piu' sincere, reali, vere. Nessuno di loro mi chiedeva mai come prima cosa "che lavoro fai?", domanda che ancora oggi mi fa girare le spalle all'interlocutore... o se proprio devo essere gentile mi fa sbadigliare come risposta.
Iniziai quindi ad interessarmi al 100% alla scena metal, e il mio primo festival all'aperto fu un colpo di fulmine (per la cronaca il compianto Tradate Iron Fest 2005) soprattutto per le persone che incontrai e che sarebbero diventate i miei migliori amici: rockettari, motociclisti, vecchi metallari, giovani goth... un mondo in cui l'età avanzata era addirittura un valore aggiunto per gli uomini!
Il resto è storia contemporanea, con il fatto che ogni anno passo almeno una trentina di giorni tra concerti e festival in giro per il mondo.
L'ultima cosa importante, che genera il contrasto che tu hai notato, è che quasi subito scoprii che la maggior parte dei miei nuovi amici non era affatto rozza o socialmente insignificante come vogliono i luoghi comuni: sono tutte persone realizzate, imprenditori, manager e cosi' via. E questo mi ha incoraggiato, seppur con modo di fare distaccato e maggiormente opportunista, a riprendere un pelo a considerare l'ambito lavorativo/professionale. Ci sarebbe da scrivere un trattato sociologico su come faccio convivere i due mondi, ma il tutto si puo' tradurre in: trasparenza.
Per le sfere manageriali con cui sono in contatto, io sono il professionista affidabile con qualche eccentricità che si puo' tollerare e che anzi da sicurezza di genuinità... per la scena metal io sono il caxxone sempre in viaggio e sempre in entusiasmo, che pero' ha il lavoro top e ha capacità organizzative...
Ho risposto in modo esaustivo?
Citazione di: Expeausition il 15 Luglio 2010, 15:38:43
Ciao,
se non è troppo indiscreta come richiesta, mi piacerebbe che delineassi una tua "carta d'identità" con questi parametri:
Altezza: 176 cm
Peso: 80 Kg
Colore capelli: quando li avevo, neri
Colore occhi: scuri
Professione: è troppo di nicchia per divulgarla, povera la mia privacy ormai quasi defunta
Orientamento politico: credo fortemente nella responsabilità individuale e nel concetto anglosassone di "accountability" (termine che NON ha traduzione accurata in nessuna delle lingue latine che rifiutano evidentemente il concetto). Tutte le forze politiche attuali non hanno un "idea" di società, ma spingono interessi particolari di nicchie di popolazione (siano essi gli operai che i ricchi imprenditori); pertanto ritengo che una sana alternanza sia l'unica soluzione accettabile (un colpo al cerchio, un colpo alla botte) e quindi da sempre voto in modo differente a seconda della situazione del momento per cercare di ribilanciare le cose.
Anni di attività sul campo: che intendi? come tutti ho iniziato intorno ai 16 anni. Se parliamo di forum, allora circa 4.
Segni particolari: bruttissimo :) Nel senso che ho tanti inestetismi che presi singolarmente non sono gravissimi, ma che si sommano...
Nel mio the well, a questa mia affermazione:
Nei confronti dell'ineluttabile, per il momento uso la strategia dello struzzo: evito di pensarci.
Prima o poi, comunque, penso che tenterò di andare oltre lo stato di amgoscia che mi devasta quando tento di immaginare razionalmente l'incoscienza.
Non credo alla vita eterna
Hai risposto:
Siamo in due.
Mi interessa sapere un po' di cose al riguardo.
a) Su quale dei punti sei d'accordo (tutti e tre, o solo l'ultimo)
b) Se la risposta comprende il secondo punto, puoi raccontare le tue impressioni su quello stato di angoscia?
c) Hai mai fatto qualcosa per "andare avanti" in quello stato mentale?
Mi interessa molto la questione.
Grazie.. ;)
Ciao, è da un pò che volevo discutere dell'argomento, visto che hai già più volte accennato alla cosa.
Sinteticamente (ora sono al lavoro) sono d'accordo con tutti i e 3 i punti: ovviamente il terzo è causa scatenante del secondo e il secondo giustifica il primo.
Vorrei però aspettare stasera e aprire un thread con lo svolgimento del tema, sperando di generare un ampio dibattito che sul well sarebbe più scoraggiato.
Porca T**ia, stasera tornando a casa ho trovato la caldaia bloccata con una vistosa perdita d'acqua! Considerato che nevica e siamo a -2, e che gli artigiani locali sono delle teste di caxxo inaffidabili, ho dovuto arrangiarmi... risultato è che la caldaia ora è ok ma io non ho potuto scrivere il post!
Ci riprovo nei prox giorni!
Alla fine ci ho provato piu' volte, ma non ho la serenità sufficiente per impostare un intero thread sull'argomento. Provero' a risponderti qui in modo preliminare.
Citazione di: TermYnator il 30 Novembre 2010, 09:06:43
Nel mio the well, a questa mia affermazione:
Nei confronti dell'ineluttabile, per il momento uso la strategia dello struzzo: evito di pensarci.
Prima o poi, comunque, penso che tenterò di andare oltre lo stato di amgoscia che mi devasta quando tento di immaginare razionalmente l'incoscienza.
Non credo alla vita eterna
Hai risposto:
Siamo in due.
Mi interessa sapere un po' di cose al riguardo.
a) Su quale dei punti sei d'accordo (tutti e tre, o solo l'ultimo)
b) Se la risposta comprende il secondo punto, puoi raccontare le tue impressioni su quello stato di angoscia?
c) Hai mai fatto qualcosa per "andare avanti" in quello stato mentale?
E' da molto tempo che rifletto sulla vita eterna, ma piu' ci rifletto e piu' la cosa mi sembra improbabile per una miriade di motivi. I principali sono:
1) è la classica cosa talmente bella che è molto probabile sia un parto della nostra mente spaventata
2) tutto cio' che vedo e su cui ragiono non ha necessità dell'esistenza di un'anima
3) nessuna delle obiezioni classiche che vengono dalle religioni mi sembra convincente
In fin dei conti ci sono due tipi di concezione della vita eterna: il concetto di anima occidentale e il concetto di reincarnazione orientale. Posso pero' immediatamente eliminare il secondo: anche se fosse vero, la perdita totale delle esperienze e del mio lato cognitivo renderebbe la reincarnazione perfettamente equivalente al nulla totale.
Il concetto di anima invece lo trovo assurdo: dovrebbe essere qualcosa di astratto, che pero' è anche una copia fedele di cio' che siamo e che siamo diventati. Cioè man mano che accumuliamo esperienze e il nostro cervello si modifica di conseguenza, anche l'anima dovrebbe evolvere in modo da tenere i nostri processi cognitivi immutati dopo la morte. Questa cosa è sostanzialmente ridicola.
Dov'era l'anima prima dei nostri primi ricordi? Dove va l'anima mentre dormiamo?
E quindi come dici tu si arriva a cercare di immaginare l'incoscienza, ma ovviamente cio' è un paradosso perchè non puoi usare la coscienza per immaginare l'assenza di coscienza: lo puoi fare fingendo di osservarti dall'esterno, ma non c'è alcun modo di sperimentare il "grande buio e silenzio".
La cosa che piu' si avvicina alla sperimentazione della morte è appunto l'attimo prima di addormentarsi, ma anche li... noi ci rendiamo conto di aver dormito nel momento in cui ci svegliamo. Non durante.
A volte l'angoscia di tale parallelo è cosi' forte da impedirmi di dormire: da qui la tua stessa strategia dello struzzo.
La mia senzazione in quei casi è un misto di angoscia e fastidio: l'angoscia dipende dal disallineamento tra la nostra forte percezione ipercentristica (che emotivamente ci pone al centro dell'universo) e la nostra percezione razionale (che ci mette davanti alla nostra totale irrilevenza); il fastidio dipende dal razionalizzare che tutto quello che abbiamo costruito a livello mentale durante la nostra vita andrà semplicemente perso. Tutte le esperienze che abbiamo accumulato, il sapere... tutto inutile.
Credo che sia su questo punto che le persone si dividono: per molti la consapevolezza che comunque una traccia rimane è sufficiente per rasserenarsi. I sopravvissuti parleranno di noi, le nostre opere d'arte racconteranno la nostra storia ecc.. ecc.. Ma per me questo non fa alcuna differenza, perchè io costruisco per goderne IO. Degli altri non me ne frega assolutamente nulla.
Io penso che la sola possibile evoluzione sia proprio rinchiusa in quest'ultima considerazione, ovvero bisognerebbe fondersi di piu' con il tutto in modo da dare un senso meno egoistico alla propria esistenza: sostanzialmente occorrerebbe orientalizzarsi.
Condivido questo pensiero,e anche la tattica dello struzzo.
Anche se alcune volte mi vien da pensare di finirla per conoscere o non conoscere il dopo..per fortuna persiste la speranza di continuare a vivere..