'Imparare' ad essere felici...

Aperto da Andre7, 09 Maggio 2012, 11:12:36

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Andre7

  • Messaggi: 197
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Ciao ragazzi,
riesumo l'argomento di un topic che ho trovato particolarmente interessante e che mi ha fatto riflettere molto.
http://seduzioneitaliana.com/forum/best-of-the-forum/felicita-e-rimorchio/

Condivido pienamente il fatto che l'ideale per ognuno di noi dovrebbe esser trovare la felicità internamente, per non far si che dipenda da qualcosa di esterno e rimanere quindi in balia degli eventi.

La nostra felicità è un qualcosa di troppo importante per esser lasciata in mano a chi ci sta attorno o semplicemente all'andamento degli eventi.
Noi dovremmo esser felici e sereni con noi stessi a prescindere dal tutto il resto.
Solo nel momento in cui ci poniamo davanti ad una nuova donna, ad una vincita al superenalotto piuttosto che al raggiungimento di un nostro obiettivo, in modo non bisognoso riusciamo davvero a goderne a pieno.
Ciò significa esser felici, punto. Se poi dovessi vincere al superenalotto di sicuro non mi dispiacerà, ma se permetto al mio cervello di fare il limitante ragionamento ' sarò felice SE vinco al superenalotto' probabilmente non riuscirò ad esser felice ne prima, ne qualora dovessi davvero vincere. Questo perché l'aspettativa che avremo della felicità che potremmo ottenere sarà sempre piu' alta rispetto a quello che poi otterremo. Ma ahimè si tratta di quello che facciamo costantemente, ed è qualcosa di me stesso che vorrei cambiare.

Dopo aver riassunto brevemente il mio pensiero (ossia quello di Edward  :D), in modo da far chiarezza anche nella mia mente, vorrei spostare ed incentrare tale discorso nell'ambito che riguarda piu' da vicino questo forum: i rapporti di coppia.

Secondo il ragionamento fatto, noi dovremmo cercare di guardare i fatti in modo esterno...in modo tale da non subirne un condizionamento che potrebbe quindi farci stare male, non essere felici.

Cosa dire però quando si viene lasciati dalla ragazza che si riteneva la donna della propria vita?
Nel senso: Come si fa a fermarsi e guardare come esterna a noi una situazione del genere?

So bene che non si tratta di un processo automatico e sarebbe impossibile imparare a renderlo parte della propria vita da un giorno all'altro, ma ritengo molto utile già il fatto di porsi delle domande ed indagare su se stessi.
Io per esempio quando ho pensieri negativi, legati alla mia ex, sto iniziando a fermarmi e chiedermi: Ma è davvero lei che mi fa stare male? Oppure è il mio cervello che mi impone di stare male perché non ho piu' qualcosa che ero abituato ad'avere? Perché non posso bloccare questo malessere? Il fatto di stare male la riporterà a me? E son davvero sicuro che tornando con lei sarò davvero felice? Oppure una volta raggiunto l'obiettivo di averla di nuovo starò bene si, ma non sarò davvero felice come pensavo?

E così via tante domande del genere...alle quali ovviamente ho anche difficoltà a rispondere, ma che almeno mi aiutano a ragionare su quelli che sono i miei stati d'animo e le mie risposte emotive alle situazioni che mi circondano.
Vi chiedo quindi cosa ne pensate, e se secondo voi:
esiste qualche domanda da porsi che potrebbe aiutarci ancora di piu' a superare una situazione del genere?

Io ora vorrei cercare di sfruttare nel miglior modo possibile questo periodo di sofferenza, con l'obiettivo di indagare maggiormente su me stesso e l'utopia di prendere consapevolezza che posso e devo riuscire ad essere felice anche da solo. Non devo aver bisogno di una donna al mio fianco per sentirmi sereno ed in pace con me stesso. So già che sarà un percorso difficile, e avrò continue ricadute...ma il fine ultimo, riuscire a vivere in uno stato di consapevolezza, è troppo importante per fermarsi alle prime difficoltà.

kingpm87

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Bellissimo Post, mi hai aiutato un pochino in un momento di difficoltà

divusgiove

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Io penso che la felicità sia un complesso di cose e di momenti...
la domanda che ti poi che se torni con lei sarai felice o meno è giusta come giusta è la risposta.... in molti casi ciò che ci manca è il desiderio forte di volerci bene veramente...e migliorare noi stessi, ognuno seguendo una sua strada chiaro...però una strada che non smette mai a fare di noi un eccellenza...

ottimo post cmq..

Edward Bloom

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Intanto davvero complimenti per ora il modo in cui stai affrontando questa situazione. Credo che nella vita le difficoltà tocchino a tutti, ma che la differenza stia proprio nel come si affrontano tali difficoltà, nel senso che certe persone trovano comunque sempre il modo di far sì che i momenti difficili siano un'occasione di crescita e miglioramento.
La maggior parte della gente, invece, è capace solo a piangersi addosso, e quindi post come il tuo fanno piacere perché è bello vedere che ci sono persone che comunque cercano la loro strada, la loro crescita, e facendo così sicuramente la troveranno prima o poi. 
Venendo al dunque, non credo che ci sia una domanda risolutiva che possa aiutarti e risolvere tutti i problemi.
Credo, invece, che sia giusto continuare a farsi domande tipo quelle che ti poni tu, cercando sempre di approfondire l'analisi e soprattutto di aumentare la propria consapevolezza. È fondamentale allenarsi a vedere la realtà per quello che è, e non per quella che noi vorremmo che fosse, eliminando quelle barriere e quelle alterazioni che siamo abituati ad avere e che ci impediscono di avere una visione nitida delle cose. 
Questo è il vero lavoro, allenare appunto la propria consapevolezza, rendere più chiaro il proprio sguardo, abituare le proprie sensazioni ad essere attinenti al reale e non fuorviate da quello che noi vorremmo che fosse il reale. 
Continuo a pensare che per fare questo l'aspetto principale sia accettare e capire fino in fondo il concetto di morte e fare la pace con la propria natura mortale: i problemi vanno affrontati alla radice. Per questo, se sei interessato a queste tematiche, ti consiglierei di leggere il mio post "amore e morte". Lì forse potresti trovare qualche spunto in più utile per te, che possa aiutarti a mettere le cose nella giusta prospettiva, dando a ognuna di esse il giusto peso e importanza. Potrebbe essere un cammino lungo, ma sono del tutto sicuro che alla fine ce la farai, e ti assicuro che ne varrà veramente la pena.
Se in qualche modo posso esserti utile, sai dove trovarmi  ;)

The Legend

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La prospettiva mi sembra quella corretta, la domanda iniziale rimorchio=felicità? altrettanto.

Il come, è un discorso personale: lavorare su se stessi la cura in modo da essere sempre meno "esterno-referiti".

Bella lì comunque  :up:
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.