Essere vendibili sul mercato del lavoro

Aperto da james.mar, 19 Ottobre 2010, 16:36:33

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AlterEgo

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Citazione di: nevrotico il 27 Novembre 2010, 15:20:40
Lavoro anch'io nell'IT, e sono una persona molto curiosa...
Mi faresti l'esempio concreto di quello che hai detto? Raccontandolo come faresti con un collega, citando specifiche del requirement, linguaggio utilizzato, framework (se ne utilizzate) , DB e quant'altro serva per risolvere la richiesta

Un giorno, quando ero ancora alle prime armi, chiesi ad un consulente qual era l'istruzione in SQL, per Oracle, per creare una tabella. Mi disse che in Oracle si poteva creare la tabella solo con l'interfaccia apposita.
Poco dopo lo richiamai spiegandogli la funzione "CREATE TABLE" di SQL, che era quello che mi serviva e che lui insisteva sul fatto che non si poteva fare...


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dragonfly

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#31
Citazione di: AlterEgo il 23 Novembre 2010, 11:29:49
Esperienza personale:
Sono "solo" diplomato e lavoro come programmatore all'interno di una società che si avvale anche di consulenti informatici esterni, tutti laureati a pieni voti. Ogni volta che chiedo loro come si sviluppa una certa funzione all'interno di un programma mi sento dire che la funzione che voglio non si può fare.
Avendo una certa esperienza ho imparato a capire quali meccanismi girino all'interno di un linguaggio di programmazione, a tal punto da sapere bene che quello che chiedo si può benissimo fare.
Puntualmente trovo da solo la soluzione, la svulippo e richiamo il consulente di turno per spiegargli come si fa.

Perchè questo contrasto enorme nel quale un diplomato ne sa più di un laureato?
Perchè semplicemente mentre loro si impegnavano a studiare sui libri per portare avanti gli esami io ero a far pratica sul pc entrando a diretto contatto con tutte le problematiche che si possono incontrare e che sui libri non trovi.
Aggiungiamo poi che il mondo informatico si evolve ogni giorno mentre le scuole non si evolvono per niente (basti pensare che in alcune scuole hanno ancora windows 98) ed otteniamo la risposta alla domanda sopra.

Se io fossi titolare di un'azienda informatica non guarderei il voto alto di laurea, indicativo al massimo del fatto che rischio di trovarmi uno che ha passato la vita sui libri e non sa nemmeno accendere un pc, prenderei invece persone da tenere in prova per valutare "sul campo" le loro capacità.

Questo ovviamente senza nulla togliere a chi si sbatte per meritarsi una laurea, in tanti settori potrà fare la differenza ed essere indicativo di determinate competenze, ma nel mondo informatico, paradossalmente, ho visto il contrario.


Esperienza personale: Esame di programmazione C. Conosco compagni di corso che vengono dall'ITIS, dove hanno già studiato il C. Io non lo conoscevo, se non a livello base. Io ho preso 28 (e non lo avevo mai studiato alle superiori, avevo fatto un liceo), loro invece erano attorno al 20.

Citazione
EDIT: comunque basta poco a vendersi in questo campo anche se ormai ho lasciato per tutt'altro impiego Afro

quale, se posso chiedere? :)

Citazione di: Emiliano il 27 Novembre 2010, 18:35:08
La differenza tra un disoccupato ed un ragazzo che lavora??
Lo sfacciato lavora.
Chi manda i curricula da casa con internet non lavora.
Se poi lo sfacciato ha anche "stile" oltre a lavorare fa anche ciò che gli piace e prende pure un sacco di soldi.
Ho 22 anni non sono laureato, parlo solo inglese e italiano e faccio 3 lavori, prendo circa 23 euri l'ora, lavoro quando e quanto voglio e ho già trovato per quest'estate un lavoretto a Miami, a 4000 euro al mese con vitto e alloggio(hotel 4 stelle) pagato.
Nel frattempo studio con discreti risultati.
Sempre consapevole che la differenza la farò io, non la mia laurea, inflazionata tanto nel numero dei laureati quanto in quello dei lodati.
Dice bene kleos, la differenza sta nell'essere sfacciato con stile.

Potresti raccontarci la tua esperienza?

Credo che racconti sulla propria esperienza lavorativa possano essere molto più costruttivi ed utili di sola "teoria", quindi l'invito è un po' esteso a tutti (magari aprendo un altro topic dedicato)
Ultima modifica: 29 Novembre 2010, 12:25:14 di dragonfly
Walk! There's not tape you can rewind.

simone90

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Citazione di: james.mar il 19 Ottobre 2010, 16:36:33
Proviamo a partire dai concetti di condizione necessaria e sufficiente.

Un voto di laurea alto non è condizione sufficiente perchè una persona abbia una cultura altrettanto alta e/o un valore alto nel mercato del lavoro.
E' però una condizione tendenzialmente (il motivo del tendenzialmente lo vediamo dopo) necessaria, perchè se non sei riuscito a laurearti con un voto alto, io impresa farei una scommessa abbastanza rischiosa nell'assumerti.
Perché è rischiosa?
Perché pur ammettendo che tale laureato con voto basso abbia un potenziale maggiore o uguale del secchione 110L, come posso io impresa rendermene conto?
E'il meccanismo noto come "Adverse selection", dovuto all'asimmetria informativa ex ante.
Per risolvere l'adverse selection, si usano dei segnali.
Se vuoi comprare un auto usata e non sai se è di buona qualità o meno, ti basi sulla garanzia.
Se invece non sei in grado di valutare un tuo futuro dipendente, ti basi su voto di laurea, università di appartenenza, tempo di laurea e così via.
Ragionamento a maggior ragione valido oggi, visto che parli di bassa offerta di posti da parte del mercato di lavoro e alta domanda: è abbastanza ovvio che una prima, necessaria scrematura operata dalle imprese debba partire a monte dei colloqui e basarsi su numeri di facile interpretazione, ovvero voto di laurea e tempo impiegato per conseguire la stessa.
E questo vale soprattutto in assenza di attività extra-accademiche di particolare valore aggiunto, su cui torneremo in seguito.

Passiamo oltre.
Università nozionistica, esami cuscinetto ecc.
Stavamo parlando di ingegneria gestionale, in particolare io mi st(av)o rifacendo alla mia realtà, ovvero quella del Politecnico di Milano che ha nel corso di gestionale uno dei suoi fiori all'occhiello o, vedendola dall'altro lato, gestionale al Poli è indiscutibilmente la migliore in Italia.
Questo per dire che non si può generalizzare parlando di esami cuscinetto, nozionismo e nuovo ordinamento.
Infatti considerando il valore del brand, se a parità di tutte le altre variabili un'impresa dovesse valutare il curriculum di un economista 110L all'Università di Catania e un economista 110L in Bocconi, parlare di voto di laurea come stimatore distorto lascia un attimo il tempo che trova.
Ma ho preso due estremi, quindi andiamo avanti.


Che tu sia pessimista lo hai già ammesso altrove, però stai concedendo troppo potere (contrattuale) a chi ti deve assumere.
Il potere devi anche guadagnartelo investendo sulle tue competenze, pre e post laurea.
Pre laurea:
visto che affermi che la favoletta del voto di laurea ce l'ha raccontata Esopo e non il mercato, sarebbe dunque logico agire su altre determinanti e avere un curriculum che spicchi su quello degli altri. Ma, a parità di curriculum accademico (105++ in 5 anni per chi punta in alto), per spiccare bisogna vendersi e dimostrare di avere il valore che offriamo. Come?

- Esperienze all'estero
- Conoscenza delle lingue, specie quelle dei mercati emergenti
- Esperienze lavorative, di che tipo, in che settore, per quanto tempo
- Sport praticati a livello agonistico
- Altre attività


Un buon curriculum è infatti come un buon seduttore. Bisogna perseguire un miglioramento a 360° partendo dall'idea che "Tutto fa brodo, nulla è necessario".

Gli elementi di cui sopra presi di per sé hanno un valore aggiunto relativamente basso, ma è il loro cocktail che può risultare fondamentale.
E' dunque fondamentale creare un cocktail giusto.
Va da sé che, in caso uno punti veramente in alto (società di consulenza come McK, Bain o BCG, oppure banche come Jp Morgan, Goldman, Deutsch et altera, o altre importanti società nel mondo dell'Industry come IBM, Volkswagen ecc.), allora dovrà partire da un curriculum accademico alto/eccellente e presentare un altrettanto alto curriculum extra-accademico.

Tornando dunque agli elementi di cui sopra, e facendo ancora un paragone con la seduzione, può essere utile ad esempio sfruttare il principio del contrasto.
Mi colpì molto il racconto di un partner di Mc Kinsey che disse come nelle risorse umane furono a loro volta colpiti dal curriculum di un ingegnere elettrico laureato con 110 che suonava il pianoforte (e già qui si pensa a un individuo con alte tendenze nerdistiche) e che faceva il modello per un importante marchio di moda. Contrasto notevole.
Stessa cosa, ma in Bain: questa volta il contrasto fu evidenziato solo in fase di colloquio. Individuo dall'aspetto abbastanza nerdeggiante che aveva passato 2-3 estati in Brasile facendo il Dj.


Oppure bisogna saper vendere le proprie esperienze non accademiche.
Esperienza di un'engagement manager di McK che aveva iniziato a fare dei braccialetti particolari con non mi ricordo cosa (perline, conchiglie, robe simili) ed erano tanto piaciute ad amiche e amiche di amiche che aveva iniziato a venderli. Un'amica svizzera era interessata e iniziò a farli e venderli anche lei.
Risultato: lei fece un pochino di soldini (pochi eh) ma presentò tale attività come "Creazione e gestione di un network operante nella produzione di articoli di bigiotteria de stocaxxo".
In quanti ci penserebbero?


Ma c'è dell'altro.
Per avere un alto valore sul mercato del lavoro, è anche importante investire nella formazione post laurea.
Tu mi parli di piccole e medie realtà imprenditoriali della tua provincia, in cui l'imprenditore ti assume.
Ma come la mettiamo con chi investe sul proprio futuro e sulle proprie competenze lavorando per un paio di anni in una società di consulenza (e non parliamo del cane che si morde la coda visto che non esistono solo McK, Bain, BCG ecc., ma ce ne sono altre di medio livello in cui entrare non è cosa impossibile), con uno stipendio magari anche minore, ma con un tempo di percorrenza della curva d'apprendimento ridotto di 3-4 volte?
Non sarebbe male come idea.




A questo punto, ma solo a questo punto, possiamo dire che la favoletta del voto di laurea (e tutto ciò che ne consegue) non l'ha inventata Esopo, ma le leggi di mercato.
Perché se non hai null'altro da offrire, allora l'unica cosa che possono valutarti è proprio il voto di laurea.
E se in assenza di valore aggiunto extra-accademico il voto di laurea è basso, allora mio caro neolaureato (generico, non parlo di te) in cerca di lavoro "Che caxxo ti lamenti a fare parlando di crisi, mercato del lavoro, imprenditori e cazzate varie? In 5 anni non hai fatto nulla (né all'università né al di fuori) per costruirti un futuro, ORA non lamentarti che fai fatica a trovare un impiego decente"











james

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Citazione di: dragonfly il 29 Novembre 2010, 12:20:37
Esperienza personale: Esame di programmazione C. Conosco compagni di corso che vengono dall'ITIS, dove hanno già studiato il C. Io non lo conoscevo, se non a livello base. Io ho preso 28 (e non lo avevo mai studiato alle superiori, avevo fatto un liceo), loro invece erano attorno al 20.

Mi ricordi un episodio successo alle superiori :)
Ad informatica eravamo divisi in gruppi di studio di 3-4 persone, sul finire dell'anno scolastico mi ritrovo con 3 ragazzi che, per quanto si impegnassero nella teoria, nella pratica non erano capaci di mettere in piedi nemmeno il classico programmino "hello world". I "geni" invece, quelli da 8 categorico sul registro, erano invece raggruppati tutti assieme e, cosa abbastanza seccante, si rifiutavano puntualmente di aiutare gli altri in difficoltà.

Viene assegnato a tutti i gruppi un programma da realizzare in C inerente la grafica e le figure geometriche.
Non conoscevo molto di quel linguaggio, per il quale arrivavo a mala pena al 6, ma non volevo darla vinta a quel manipolo di pippaioli e in più gli altri del mio gruppo facevano affidamento su di me per raggiungere la sufficienza.
Decido di mettermi d'impegno, a casa studio le funzioni e faccio prove pratiche sul mio vecchio 386 dotato di pochi mega di ram.

Dopo una settimana presento un programma fatto e finito, semplice da usare, funzionale al 100% e con una grafica fluida, al contrario dei genialoidi che presentano un programma che, seppur completo, aveva una grafica scattosa ed era complicato da usare. In quattro presero 8, il mio lavoro raggiunse l' 8 e mezzo.

Il mio impegno aveva battuto i bei voti dei quattro bipedi che ritenendosi i primi della classe si ritenevano primi in tutto.

p.s. il prof. chiese al mio gruppo chi avesse realizzato il programma, guardando me perchè sapeva che ero l'unico a poterlo fare, risposi senza mezzi termini che era nato grazie all'impegno dell'intero gruppo. Credo di aver alzato per bene la media di informatica dei miei 3 compagni  ;)


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Citazione di: james.mar il 29 Novembre 2010, 07:53:30
[approval seeking mode = on]prima del tuo post c'erano 3 si e 4 no, ora i no sono 5 Azn [approval seeking mode = off]

scherzo, grazie  :D




p.s. che io sappia i 2 anni di esperienza per l'MBA non sono strettamente necessari. Ma magari me sto a sbaglià :up:

4 si :P

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Disclaimer:
Non voglio andare a finire con il classico flame del "Laureati vs Diplomati", metà dei server attivi sul pianeta in questo momento sta aumentando il global warming solo per mantere traccia di tutte le discussioni in merito che puntualmente si scatenano in ogni dannato forum di nerd.... L'altra metà sono server di YouPorn... :-)
Detto questo:
Citazione di: AlterEgo il 29 Novembre 2010, 10:15:14
Un giorno, quando ero ancora alle prime armi, chiesi ad un consulente qual era l'istruzione in SQL, per Oracle, per creare una tabella. Mi disse che in Oracle si poteva creare la tabella solo con l'interfaccia apposita.
Poco dopo lo richiamai spiegandogli la funzione "CREATE TABLE" di SQL, che era quello che mi serviva e che lui insisteva sul fatto che non si poteva fare...


Premesso che l'episodio ha del fantascentifico, ma ti concedo che ti sia potuto capitare un laureato in Informatica o Ingegneria Informatica (hai detto che tutti i consulenti sono laureati) che per laurearsi ha passato uno o anche due esami di Basi di Dati (se ha fatto la laurea specialistica ha pure studiato basi di dati distribuite, sistemi transazionali) ed in seguito ad un incidente stradale ha perso la memoria e non ricorda come creare una tabella in SQL....
Quelllo che mi genera un prurito alle parti intime è questa citazione:
Citazione

Sono "solo" diplomato e lavoro come programmatore all'interno di una società che si avvale anche di consulenti informatici esterni, tutti laureati a pieni voti. Ogni volta che chiedo loro come si sviluppa una certa funzione all'interno di un programma mi sento dire che la funzione che voglio non si può fare.

Minchia, li trovi tutti tu i rincoglioniti? :-)
Sorridi ed il mondo sorriderà con te, piangi e piangerai da solo...

Dylan

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Citazione di: nevrotico il 29 Novembre 2010, 21:33:42
Non voglio andare a finire con il classico flame del "Laureati vs Diplomati"

ci mancherebbe, anche perchè stiamo solo discutendo di esperienze personali e non c'è nessuna discriminazione verso l'una o l'altra categoria

Citazione di: nevrotico il 29 Novembre 2010, 21:33:42
Premesso che l'episodio ha del fantascentifico

neanche troppo...

Citazione di: nevrotico il 29 Novembre 2010, 21:33:42
ma ti concedo che ti sia potuto capitare un laureato in Informatica o Ingegneria Informatica (hai detto che tutti i consulenti sono laureati) che per laurearsi ha passato uno o anche due esami di Basi di Dati (se ha fatto la laurea specialistica ha pure studiato basi di dati distribuite, sistemi transazionali) ed in seguito ad un incidente stradale ha perso la memoria e non ricorda come creare una tabella in SQL....

no, mi è capitato un laureato che probabilmente ha studiato a memoria tutto quello che ha trovato sui libri senza chiedersi cosa ci fosse realmente scritto; al momento di applicare quanto studiato non è riuscito a capire che la frase "CREATE TABLE" studiata a memoria servisse effettivamente a creare una tabella SQL.

Citazione di: nevrotico il 29 Novembre 2010, 21:33:42
Minchia, li trovi tutti tu i rincoglioniti? :-)

sai che me lo chiedo anch'io?  :O

A mio avviso, come ho accennato qualche post fa, la vera differenza (almeno in questo campo) la fa la pratica: una persona può essere diplomata o laureata col semplice merito di ripetere frasi di un libro per accontentare la commissione d'esame, ma solo nel momento in cui ti piazzi ad un pc ed inizi a digitare "CREATE TABLE" per vedere che cosa succede allora puoi parlare di esperienza e di conoscenza; altrimenti resti soltanto uno con un bel voto.


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james.mar

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bè adesso non esageriamo nel correlare la laurea in discipline scientifiche all'apprendimento mnemonico di nozioni....

nevrotico

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Citazione di: AlterEgo il 30 Novembre 2010, 09:51:31

A mio avviso, come ho accennato qualche post fa, la vera differenza (almeno in questo campo) la fa la pratica: una persona può essere diplomata o laureata col semplice merito di ripetere frasi di un libro per accontentare la commissione d'esame, ma solo nel momento in cui ti piazzi ad un pc ed inizi a digitare "CREATE TABLE" per vedere che cosa succede allora puoi parlare di esperienza e di conoscenza; altrimenti resti soltanto uno con un bel voto.


Non esageriamo per favore, parli di esami senza averne mai fatto uno, e di università senza averne mai vista una, evitiamo di parlare per sentito dire. Tradotto: hai avuto la sfortuna di trovare laureati non preparati, il mondo è pieno di ignoranti. Ma questo non ti autorizza a gettare cacca su tutti gli altri, come io non mi permetto di farlo con chi non è laureato, o magari non mastica nemmeno bene l'inglese nonostante lavori nell'IT (nel mio caso lavoro prevalentemente su progetti furi dall'Italia, quindi l'inglese è d'obbligo).
Non stiamo qui col metro da sarta a misurare chi ce l'ha più lungo, ma evitiamo di essere categorici.
Sorridi ed il mondo sorriderà con te, piangi e piangerai da solo...

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Citazione di: nevrotico il 30 Novembre 2010, 21:56:30
Non esageriamo per favore, parli di esami senza averne mai fatto uno, e di università senza averne mai vista una, evitiamo di parlare per sentito dire. Tradotto: hai avuto la sfortuna di trovare laureati non preparati, il mondo è pieno di ignoranti. Ma questo non ti autorizza a gettare cacca su tutti gli altri, come io non mi permetto di farlo con chi non è laureato, o magari non mastica nemmeno bene l'inglese nonostante lavori nell'IT (nel mio caso lavoro prevalentemente su progetti furi dall'Italia, quindi l'inglese è d'obbligo).
Non stiamo qui col metro da sarta a misurare chi ce l'ha più lungo, ma evitiamo di essere categorici.

difatti ho solo postato una mia esperienza personale senza parlare male di tutti i laureati, limitandomi a dire che quell che ho conosciuto non erano sto gran che.
ora raccontaci qualche tua esperienza.


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Acqua

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Citazione di: Emiliano il 27 Novembre 2010, 18:35:08
La differenza tra un disoccupato ed un ragazzo che lavora??
Lo sfacciato lavora.
Chi manda i curricula da casa con internet non lavora.
Se poi lo sfacciato ha anche "stile" oltre a lavorare fa anche ciò che gli piace e prende pure un sacco di soldi.
Ho 22 anni non sono laureato, parlo solo inglese e italiano e faccio 3 lavori, prendo circa 23 euri l'ora, lavoro quando e quanto voglio e ho già trovato per quest'estate un lavoretto a Miami, a 4000 euro al mese con vitto e alloggio(hotel 4 stelle) pagato.
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Dice bene kleos, la differenza sta nell'essere sfacciato con stile.
Bella Emilià, intanto complimenti per come ti muovi. Adeso però spiega come si fa a trovare un lavoro senza mandare CV in internet.
Se io non conosco persone che mi raccomandano a qualcuno, dove mi presento?
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Intanto la discussione "laurea vs non laurea" sta diventando come "inner vs outer"...  :)
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.

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Citazione di: The Legend il 26 Dicembre 2010, 16:28:40
Intanto la discussione "laurea vs non laurea" sta diventando come "inner vs outer"...  :)

L'inner va curato e l'outer pure.
Ora, io che c'ho na laurea che devo fa? Strapparla per curare anche il "non laurea" o andare a pulire i bagni della stazione centrale per mostrare il mio lato "non laurea"?

:uglystupid: