TermYeditoriale: La logica feminile.

Aperto da TermYnator, 01 Febbraio 2012, 16:34:24

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TermYnator

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#45
Citazione di: Poncho il 06 Febbraio 2012, 06:33:52
ti sto vendendo una teoria letta su un libro di storia (divulgativo) 20 anni fa.. Non sono un archeologo, nella vita faccio tutt'altro come ben sai, resta comunque la teoria più convincente che abbia sentito.

Beh, ma è ovvio che si parli dell'argomento "pour parler": se a tutt'oggi i paleontologi pur disponendo del massimo dell'informazione non sono riusciti a venire a capo del problema, come potremmo venirne a capo noi su un forum dove si parla di figa?  :lol:
Citazione
wikipedia EN parla (per l'ardicoso ramidus) di "a mosaic of woodland and grasslands with lakes, swamps and springs nearby,", boschi, praterie, laghi, paludi e sorgenti.
Lascia perdere wiky. Sul sito del National Geographics, si legge invece:
http://news.nationalgeographic.com/news/2009/10/091001-oldest-human-skeleton-ardi-missing-link-chimps-ardipithecus-ramidus.html
Ardi's World
The team also found some 6,000 animal fossils and other specimens that offer a picture of the world Ardi inhabited: a moist woodland very different from the region's current, parched landscape. In addition to antelope and monkey species associated with forests, the deposits contained forest-dwelling birds and seeds from fig and palm trees.
Wear patterns and isotopes in the hominid teeth suggest a diet that included fruits, nuts, and other forest foods.
If White and his team are right that Ardi walked upright as well as climbed trees, the environmental evidence would seem to strike the death knell for the "savanna hypothesis"—a long-standing notion that our ancestors first stood up in response to their move onto an open grassland environment.


Quindi, sempre pour parler, con licenze ignorantiche e termini impropri:
Citazione
gli ippopotami son grassi perché son grassi, non credo certo per mantenere il calore.
I delfini, ad esempio sono assai meno grassi degli ippopotami pur avendo a che fare con acque decisamente più fredde.
tieni conto che quando ero piccino potevo stare 2 ore a mollo nel mar tirreno, che penso sia assai più freddo di una palude in africa. e ti posso assicurare che da piccino ero assai secco :D
Gli ippopotami hanno uno strato medio di grasso pari a 5 cm. Meno quindi dei delfini, o di qualsiasi cetaceo antartico. Il grasso, consente due vantaggi: evita ce l'animale si raffreddi, ed alleggerisce la spinta idrostatica. Così, riescono a galleggiare.
Citazione
le lontre mi pare abbiano una pelliccia di tipo diverso rispetto a quella dei primati, che fa effetto muta da sub. Probabilmente evoluzionisticamente parlando è più facile pedere il pelo che svilupparne un tipo diverso. 
La selezione (fatta dall'uomo in tempi rapidi) del labrador, dimostra il contrario. Tale cane, ha infatti un pelo simile negli effetti a quello della lontra. Ma sempre cane rimane.
Citazione
stiamo parlando di animali pienamente adattati ad un ambiente acquatico, e comunuque il naso si sposta di poco rispetto agli omologhi parenti terrestri (se pensi a una biscia rispetto a un cobra, o a una lontra e un topo.. mi pare si somiglino parecchio).
Questo è vero. Ma gli animali che citi, di fatto non presentano caratteristiche tali da creargli grosse difficoltà in acqua. L'uomo, come del resto le scimmie, ha invece una morfologia della faccia che è l'opposto di quello che serve in acqua. Non a caso, ci siamo evoluti per una vita arboricola, e poi siamo ridiscesi a terra.
Citazione
l'idea, per come l'ho capita io, è un parziale adattamento ad un ambiente anfibio, ovvio, se ci fossimo adattati completamente si sarebbe delfini :D
Guarda, ho cercato notizie su questa teoria, ma purtroppo non ne ho trovato traccia. Forse perchè è una vecchia toria, soppiantata dalla morente teoria dell cucù" nella savana. Ho però trovato un blog  http://paleoteorie.blogspot.com/   (di Luciano Fraschetti)
dove il blogger dice di aver ideato una teoria simile, (IMHO un po' più credibile), a seguito del ritrovamento di Sahelanthropus tchadensis.
In sintesi, egli sostiene che la stazione eretta deriverebbe da un comportamento delle scimmie, che per attraversare ( bypassando quindi adattamenti a soggiornare) paludi alte circa 40 cm con la prole, cominciarono a prenderle in braccio per brevi tratti.
Non erano quindi immersi, ma avevano l'acqua all'altezza del cavallo o poco più su, e solo quando si spostavano. Questo comportamento, avrebbe decretato la selezione delle mutazioni atte a perfezionare la stazione eretta. La spinta alla conquista della stazione eretta, in questa ipotesi sarebbe partita quindi dalle femine (cosa inaccett... Hem ;D).
La teoria del tipo, è mossa dal fatto che nel luogo di ritrovamento, in un'epoca vagamente simile (parlando di paludi, differenze di 500.000 anni non sono poche), c'erano molte paludi. Il punto è che di questo (possibile) ominide, sono stati trovati pochi reperti del cranio. E per questo nessuno è in grado di dire se fosse bipede o no.
Altro punto critico, è che egli sostiene che tale comportamento vantaggioso, sarebbe avvenuto a seguito di un cataclisma pliocenico, che avrebbe trasformato i luoghi in paludi in tempi molto brevi. Ma uno stravolgimento del genere, avrebbe decimato quasi tutte le piante. I primati non avrebbero quindi avuto il tempo di cambiare dieta, e si sarebbero estinti o avrebbero migrato nelle regioni confinanti.
Aggiungi inoltre, che esistono in natura primati specializzati nella vita di palude (Cercopiteci di Allen), che non hanno sviluppato la stazione eretta a svantaggio della loro capacità di arrampicarsi (la stazione eretta comporta modifiche dell'alluce svantaggiose per arrampicarsi), perchè arrampicarsi è più vantaggioso che scappare in acqua per un animale senza pinne ( Nota bene: i C. di Allen sono ottimi nuotatori).
Ultima modifica: 06 Febbraio 2012, 13:12:22 di TermYnator
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Vabbè non ti rendo un altro +1 per non entrare in una spirale di elogi, però è davvero incredibile come le nostre intuizioni siano convergenti. Ed allora mi sento di poter credere ancora di più a questa idea, e perchè c'è un altra persona che la pensa così, ma sopratutto perchè il concetto lo hai espresso ancora meglio. Insomma quello che volevo dire ma detto come si deve....
Siamo solo agli albori di questo modo di valutare il comportamento umano legandolo alla sua storia evolutiva.. le neuroscienze spiegheranno  fisicamente le intuzioni filosofiche in questo campo, e cioè che siamo poco lontani dall'essere (in pratica) dei robot, dei computer, che rispondono a programmi precisi (costituiti da percorsi neuronali prefrabbricati dall'evoluzione e tramandati filogeneticamente) e che in realtà... il nostro concetto di libertà è molto più limitato e limitante di quello che ancor oggi si possa credere....

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Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 13:33:14
ma sopratutto perchè il concetto lo hai espresso ancora meglio. Insomma quello che volevo dire ma detto come si deve....
Come si deve dire, per chi ha l'intelligenza per capire :)  Fosse invece passato il solito nerd fresco di studi e con la flessibilità di un baccalà, si sarebbe immediatamente appiccicato alla forma di concetti come "Pertanto, onde consentire ad entrambe i sessi di differenziare ulteriormente la specie con nuove mutazioni..." per contestare il tutto.  Ma a parte ciò...
Citazione
Siamo solo agli albori di questo modo di valutare il comportamento umano legandolo alla sua storia evolutiva.. le neuroscienze spiegheranno  fisicamente le intuzioni filosofiche in questo campo, e cioè che siamo poco lontani dall'essere (in pratica) dei robot, dei computer, che rispondono a programmi precisi (costituiti da percorsi neuronali prefrabbricati dall'evoluzione e tramandati filogeneticamente) e che in realtà... il nostro concetto di libertà è molto più limitato e limitante di quello che ancor oggi si possa credere....
Verissimo. Ma sai che c'è? Che questa concezione è tremendamente scomoda, per via delle speculazioni strumentali che possono farne i vari politazzi. E penso pure, che se anche in ambito accademico qualcuno cominci a vedere le cose in modo molto diverso, si guardi bene dal dire ciò che pensa per non rischiare la carriera. Ma a noi che importa? Tanto lo sanno tutti che siamo dei dementi malati di figa che perseguono teorie strampalate. Una più una meno...
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Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 13:33:14
Siamo solo agli albori di questo modo di valutare il comportamento umano legandolo alla sua storia evolutiva.. le neuroscienze spiegheranno  fisicamente le intuzioni filosofiche in questo campo, e cioè che siamo poco lontani dall'essere (in pratica) dei robot, dei computer, che rispondono a programmi precisi (costituiti da percorsi neuronali prefrabbricati dall'evoluzione e tramandati filogeneticamente) e che in realtà... il nostro concetto di libertà è molto più limitato e limitante di quello che ancor oggi si possa credere....

Agli albori fino ad un certo punto.
Il neurologo Dick Swaab nel suo "Noi siamo il nostro cervello" dice esattamente la stessa cosa (dimostrandola varie volte).
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Questo di preciso non lo sapevo....
Conosco le linee base della psicologia evoluzionistica, una disciplina che fonde psicologia - etologia - darwinismo e fa risalire le cause del comportamento umano ad una serie di moduli (i percorsi neuronali) che abbiamo sviluppato nel corso della nostra evoluzione al fine di adattarci all'ambiente e che ripercorriamo automaticamente, perchè non potremo fare altrimenti....
La mente dunque è un prodotto dell'evoluzione cosi come lo sono i bracci e le gambe.
A queste conclusioni si è arrivati nei primi anni 80 (credo), di sicuro decenni prima di quanto abbiano fatto le neuroscienze.
Ancora un bell'esempio di come la speculazione filosofica intuisca prima e guidi poi la ricerca scientifica....

sofficemaremoto

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Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 19:04:52
Questo di preciso non lo sapevo....
Conosco le linee base della psicologia evoluzionistica, una disciplina che fonde psicologia - etologia - darwinismo e fa risalire le cause del comportamento umano ad una serie di moduli (i percorsi neuronali) che abbiamo sviluppato nel corso della nostra evoluzione al fine di adattarci all'ambiente e che ripercorriamo automaticamente, perchè non potremo fare altrimenti....
La mente dunque è un prodotto dell'evoluzione cosi come lo sono i bracci e le gambe.
A queste conclusioni si è arrivati nei primi anni 80 (credo), di sicuro decenni prima di quanto abbiano fatto le neuroscienze.
Ancora un bell'esempio di come la speculazione filosofica intuisca prima e guidi poi la ricerca scientifica....


Off topic:

Il problema della speculazione filosofica è che su 10 che parlano 1 dice grandi cose e gli altri una marea di minchiate, quindi aime', sono sempre dalla parte della scienza, nonostante non tutti gli scienziati siano cosi' aperti come dovrebbe essere.
La mente è un organo che funziona a prescindere dalla coscienza, questo è quello che emerge dalla lettura del libro che ho citato, ma anche da altri testi. Ben rimarcando il fatto che la coscienza, o anima, o come la si vuole chiamare, nessuno sa cosa sia. Ma certamente non è lei che guida il cervello, bensi il contrario.
Detto in altre parole: l'illusione del libero arbitrio è il prezzo che si deve pagare per avere coscienza. (cit.)
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#51
Citazione di: sofficemaremoto il 06 Febbraio 2012, 20:35:39
Off topic:

Il problema della speculazione filosofica è che su 10 che parlano 1 dice grandi cose e gli altri una marea di minchiate, quindi aime', sono sempre dalla parte della scienza, nonostante non tutti gli scienziati siano cosi' aperti come dovrebbe essere.

Altro ot:

attenzione al grave errore insito nella frase sopra....
nella storia della conoscenza umana la speculazione filosofica viene sempre prima della dimostrazione scientifica.
Perchè prima c'è qualcuno che intuisce che qualcosa può essere vero, e dopo c'è qualcuno che lo dimostra.

Nei primi anni 80, quando questi "filosofi" millantavano senza alcuna prova fisica che la mente umana è composta di moduli e che questi guidano il nostro comportamento, speculando su un'intuizione costruita su altrettanti castelli di carta, la restante parte del mondo scientifico gli rideva in faccia. (tutt'ora)
Solo che adesso iniziano le prime dimostrazioni scientifiche di questi postulati, attraverso (per esempio) il lavoro delle neuroscienze e della psichiatria.

La speculazione getta luce nei terreni bui ed inesplorati della non-conoscenza. Ciò che intravede può essere dimostrato oppure smentito, una volta che quei terreni saranno illuminati a giorno dalla dimostraizone scientifica.
Ma è merito della prima se quei terreni vengono portati alla luce, poichè altrimenti, da sola, la scienza non è nemmeno in grado di vederli. E questo perchè è per definizione confinata dentro i suoi limiti.

Attenzione quindi a quel dogmatismo scientifico di retaggio post-illuminista-positivista secondo cui è vero solo ciò che dice la scienza, anche perchè le nuove frontiere della filosofia sono proprio tese a smontare le fondamenta stesse del metodo scientifico classico che si ergono sul principio di causa ed effetto.
Esempio più eclatante è la fisica quantistica che, infatti, sorge su questo fondamento:
Le dinamiche fondamentali del micromondo sono caratterizzate dall'acausalità.

Il principio di causa-effetto potrebbe non essere il principio fondante della Realtà, ma soltanto l'unico modo che abbiamo noi per vederla.

Non esiste nulla di più importante, per garantire la nostra capacità di mantenere la percezione di un mondo stabile e sensato, delle connessioni che la nostra mente crea tra le componenti di quel mondo. Capiamo il mondo proprio grazie a tali connessioni.
Ogni cosa di solito viene vista collegata a qualcos'altro e anche se non sappiamo quale sia questo collegamento, ci aspettiamo che ce ne sia uno.
Il collegamento primario che consideriamo per assunto fondante della nostra capacità di conoscere è il nesso di causalità, o relazione causa-effetto.
Non siamo in grado di prendere coscienza di un fenomeno senza sapere quali sono le cause che lo hanno generato, qual'è la sua nascita... per noi non può esistere nulla che non sia generato da qualcos'altro.
Non siamo in grado di concepire qualcosa che non ha un inizio.
Altro fondamento della fisica quantistica:
E' possibile che, in determinate condizioni, la materia possa "comunicare a distanza" o possa "scaturire" dal nulla.

Siamo in grado di capirlo?

Abbiamo fondato la scienza per cercare di capire il mondo, ma la pretesa che la scienza sia la verità, cioè che il mondo sia davvero così, sta per essere spazzata via.
L'abbiamo fondata sul principio di causa-effetto, perchè solo con quello siamo in grado di capire il mondo.
Non è un adattamento evoluzionistico anche questo?
La necessità della relazione causa-effetto è un modulo della nostra mente, o ancor meglio il modulo principale dal quale scaturiscono tutti gli altri.
Concludo con un altro assunto fondante la fisica quantistica:

Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle "osservazioni" dell'uomo.



Come vedi, questa è filosofia.
Eppure un certo Protagora (tanti ma tanti anni fa) se ne uscì con questa massima:
"L'uomo è misura di tutte le cose"

Oggi la meccanica quantistica, studiando le particelle, inizia a dimostarcelo.


Le immagini sotto chiariscono (IMHO) la differenza tra filosofia e scienza, in relazione ai terreni oscuri dell'ignoto.


Ultima modifica: 06 Febbraio 2012, 23:08:52 di kant

sofficemaremoto

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Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 23:05:46
Altro ot:

attenzione al grave errore insito nella frase sopra....
nella storia della conoscenza umana la speculazione filosofica viene sempre prima della dimostrazione scientifica.
Perchè prima c'è qualcuno che intuisce che qualcosa può essere vero, e dopo c'è qualcuno che lo dimostra.

Nei primi anni 80, quando questi "filosofi" millantavano senza alcuna prova fisica che la mente umana è composta di moduli e che questi guidano il nostro comportamento, speculando su un'intuizione costruita su altrettanti castelli di carta, la restante parte del mondo scientifico gli rideva in faccia. (tutt'ora)
Solo che adesso iniziano le prime dimostrazioni scientifiche di questi postulati, attraverso (per esempio) il lavoro delle neuroscienze e della psichiatria.

La speculazione getta luce nei terreni bui ed inesplorati della non-conoscenza. Ciò che intravede può essere dimostrato oppure smentito, una volta che quei terreni saranno illuminati a giorno dalla dimostraizone scientifica.
Ma è merito della prima se quei terreni vengono portati alla luce, poichè altrimenti, da sola, la scienza non è nemmeno in grado di vederli. E questo perchè è per definizione confinata dentro i suoi limiti.

Attenzione quindi a quel dogmatismo scientifico di retaggio post-illuminista-positivista secondo cui è vero solo ciò che dice la scienza, anche perchè le nuove frontiere della filosofia sono proprio tese a smontare le fondamenta stesse del metodo scientifico classico che si ergono sul principio di causa ed effetto.
Esempio più eclatante è la fisica quantistica che, infatti, sorge su questo fondamento:
Le dinamiche fondamentali del micromondo sono caratterizzate dall'acausalità.

Il principio di causa-effetto potrebbe non essere il principio fondante della Realtà, ma soltanto l'unico modo che abbiamo noi per vederla.

Non esiste nulla di più importante, per garantire la nostra capacità di mantenere la percezione di un mondo stabile e sensato, delle connessioni che la nostra mente crea tra le componenti di quel mondo. Capiamo il mondo proprio grazie a tali connessioni.
Ogni cosa di solito viene vista collegata a qualcos'altro e anche se non sappiamo quale sia questo collegamento, ci aspettiamo che ce ne sia uno.
Il collegamento primario che consideriamo per assunto fondante della nostra capacità di conoscere è il nesso di causalità, o relazione causa-effetto.
Non siamo in grado di prendere coscienza di un fenomeno senza sapere quali sono le cause che lo hanno generato, qual'è la sua nascita... per noi non può esistere nulla che non sia generato da qualcos'altro.
Non siamo in grado di concepire qualcosa che non ha un inizio.
Altro fondamento della fisica quantistica:
E' possibile che, in determinate condizioni, la materia possa "comunicare a distanza" o possa "scaturire" dal nulla.

Siamo in grado di capirlo?

Abbiamo fondato la scienza per cercare di capire il mondo, ma la pretesa che la scienza sia la verità, cioè che il mondo sia davvero così, sta per essere spazzata via.
L'abbiamo fondata sul principio di causa-effetto, perchè solo con quello siamo in grado di capire il mondo.
Non è un adattamento evoluzionistico anche questo?
La necessità della relazione causa-effetto è un modulo della nostra mente, o ancor meglio il modulo principale dal quale scaturiscono tutti gli altri.
Concludo con un altro assunto fondante la fisica quantistica:

Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle "osservazioni" dell'uomo.



Come vedi, questa è filosofia.
Eppure un certo Protagora (tanti ma tanti anni fa) se ne uscì con questa massima:
"L'uomo è misura di tutte le cose"

Oggi la meccanica quantistica, studiando le particelle, inizia a dimostarcelo.


Le immagini sotto chiariscono (IMHO) la differenza tra filosofia e scienza, in relazione ai terreni oscuri dell'ignoto.




Su quello che dici sfondi una porta aperta, ma quello che ho detto sta a significare che nonostante i vari limiti, il metodo scientifico rimane l'unico metodo possibile di conoscenza attualmente.
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Poncho

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Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 23:05:46
La speculazione getta luce nei terreni bui ed inesplorati della non-conoscenza. Ciò che intravede può essere dimostrato oppure smentito, una volta che quei terreni saranno illuminati a giorno dalla dimostraizone scientifica.
Ma è merito della prima se quei terreni vengono portati alla luce, poichè altrimenti, da sola, la scienza non è nemmeno in grado di vederli. E questo perchè è per definizione confinata dentro i suoi limiti.

di solito gli speculatori sono comunque scienziati.. Gente che conosce la materia, e prova a ipotizzare ipotesi ragionevoli. Loro stessi o qualche collega cerca di dimostrare queste ipotesi ragionevoli, usando conoscenze acquisite e/o creando esperimenti ad hoc.

Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 23:05:46
Abbiamo fondato la scienza per cercare di capire il mondo, ma la pretesa che la scienza sia la verità, cioè che il mondo sia davvero così, sta per essere spazzata via.
L'abbiamo fondata sul principio di causa-effetto, perchè solo con quello siamo in grado di capire il mondo.
Non è un adattamento evoluzionistico anche questo?

La scienza, direi per definizione, cerca di spiegare il "mondo fisico", se vuoi la matematica ti permette di muoverti in mondi "virtuali", non necessariamente rappresentanti qualcosa nel mondo fisico ma comunque basati su certe regole.

Quando (se) la scienza ti dirà che qualcosa non risponde al principio causa effetto, te lo dirà comunque dopo aver dimostrato questo fatto usando opportuni esperimenti. C'è SEMPRE un legame col mondo "fisico", altrimenti non è scienza, è filosofia ;).
Il fatto che la fisica quantistica obbedisca a leggi "diverse" rispetto alla fisica classica, non significa che il rapporto causa effetto non esista, semplicemente, funziona in maniera diversa.

Anche quelle che sono le questioni più "filosofiche", tipo l'origine dell'universo, sono sempre affrontate a partire dalle (talvolta scarse) conoscenze attuali, per poi cercare di trovare una qualche dimostrazione nel mondo reale.

Il problema della filosofia è sempre il solito, quando inizi a applicare conoscenze scientifiche finisce di essere filosofia e comincia a diventare scienza, finché ti svincoli dalla realtà, qualunque speculazione, compresa la più fantasiosa, ha lo stesso valore.

Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 23:05:46
Non esiste una realtà obiettiva della materia, ma solo una realtà di volta in volta creata dalle "osservazioni" dell'uomo.

principio di indeterminazione di heiseberg?

Citazione di: kant il 06 Febbraio 2012, 23:05:46
Come vedi, questa è filosofia.
Eppure un certo Protagora (tanti ma tanti anni fa) se ne uscì con questa massima:
"L'uomo è misura di tutte le cose"

lo diceva perché misurava in pollici e cubiti  ;)

P.

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Citazione di: TermYnator il 06 Febbraio 2012, 13:09:24
Beh, ma è ovvio che si parli dell'argomento "pour parler": se a tutt'oggi i paleontologi pur disponendo del massimo dell'informazione non sono riusciti a venire a capo del problema, come potremmo venirne a capo noi su un forum dove si parla di figa? 

"poca passera da codeste parti, eh?"

Citazione di: TermYnator il 06 Febbraio 2012, 13:09:24
[..]
evoluti per una vita arboricola, e poi siamo ridiscesi a terra.Guarda, ho cercato notizie su questa teoria, ma purtroppo non ne ho trovato traccia. Forse perchè è una vecchia toria, soppiantata dalla morente teoria dell cucù" nella savana.
[..]

http://en.wikipedia.org/wiki/Aquatic_ape_hypothesis

Ho trovato una bella paginetta wiki in inglese, c'è una mezza edit war dietro quindi è anche ben documentata :D

Fondamentalmente, è una teoria non accolta dalla comunità accademica(*), anche se spiega parecchie cose in maniera convincente ancorché con qualche falla.
Altre teorie non ne ho trovate (sempre wiki :D ), salvo quella del maratoneta, che mi pare una minchiata.. che animale vuoi prendere correndogli dietro?
Alla stessa maniera mi pare una minchiata il fatto che le donne c'abbiano le tette perché così le possiamo trombare alla missionaria uguale e non sentiamo la mancanza del culo...

Ciao, P.
(*) in questo caso la comunità scientifica non mi pare abbia teorie tanto più dimostrate da proporre, e questa teoria (della scimmia acquatica) viene da non addetti ai lavori..

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Forse sbaglio, ma già da un po di tempo, mi sono reso conto che tu seduci in massima parte, le donne disposte a lasciarsi sedurre.
Questa cosa trova conferma nel post in apertura, dove se ho capito bene, la donna decide che te la può dare, poi sta a te convincerla a dartela davvero, quindi la preselezione diventa la chiave di volta, se non ti preselezionerà, non hai possibilità o quasi...
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Citazione di: sfigatto il 09 Febbraio 2012, 12:26:23
Forse sbaglio, ma già da un po di tempo, mi sono reso conto che tu seduci in massima parte, le donne disposte a lasciarsi sedurre.
Questa cosa trova conferma nel post in apertura, dove se ho capito bene, la donna decide che te la può dare, poi sta a te convincerla a dartela davvero, quindi la preselezione diventa la chiave di volta, se non ti preselezionerà, non hai possibilità o quasi...
Se nel TM scrivo che l'apertura ha una importanza che va dal 30 al 50% di una interazione, un motivo c'è.
E se scrivo che qualora non si disponga di un aspetto più che figo, è meglio piombare addosso alla preda come un falco, è per lo stesso motivo.
Tu puoi rapportarti con una femina in due modi diversi: lasciarti osservare (come si fa nei circoli sociali, o nelle disco dove si gira molto e c'è sempre la stessa gente), oppure spuntare dal nulla.
SE ti lasci osservare, la femina si fa una chiara idea di te. Se non le piaci, non ti darà il tempo di esporre le tue argomentazioni. Se invece le piaci, ti manda inviti a piroettare. Dopodichè passi a dimostrare quello che vali.
Se invece le capiti addosso e desti in lei curiosità, non sarai tu a fermarla, ma quello che hai detto, e cosa te lo faccia dire. Indipendentemente da quella che possa essere la sua prima impressione.
Per questo motivo insisto tanto sulla dialettica: una volta che hai capito come generare interesse a parole, capisci anche come traslare questo interesse sul movimento. In questo modo, calibri anche il primo impatto in base al GAP. Il TM, non l'ho scritto per òle donne atratte a priori, ma per quelle a interesse zero.
 
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Infatti io ti leggo e ti penso :-? :O nel senso che penso a quello che scrivi Azn non ti pongo domande "ad minchiam", ma solo per cercare di focalizzare meglio quello che esponi.
Però tu parli con termini che in taluni casi non mi permettono di capire subito, ed usi teoremi che, sebbene giusti, non sono di chiara ed immediata interpretazione, almeno per un somaro come me :)

Quindi ecco che puntualmente esco con la domanda a cui in teoria ho già risposto, ma devo avere conferma, potrei ridurre la cosa, se tu usassi una sfumatura... un po più ignorantella :D
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