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Essere VERAMENTE se stessi

Aperto da tuono, 23 Aprile 2011, 04:59:32

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tuono

  • Messaggi: 192
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Scusate se torno in topic  ;)
Grazie a tutti per le risposte, e  :up: sia ad Edward che a Maschio Alpha per le vostre prime.

Citazione di: Maschio Alpha il 26 Aprile 2011, 15:21:52
Non puoi essere te stesso semplicemente perché sei già te stesso.
Il "te stesso" non è quello che cerca di imitare l'Alpha o che cerca continuamente espedienti per attrarre su di se l'attenzione, ma è quello che ha scritto questo post e si è accorto di quanto tutto ciò sia sbagliato.

Non piaci semplicemente perché non ti piaci.

La mancanza di autostima è un problema che mi porto dietro da sempre anche se negli anni, con il gioco, la cura maggiore per il mio aspetto fisico, semplicemente crescendo, sono riuscito a migliorare la mia visione di me stesso. Ma comunque è vero, anche se può sembrare una banalità piacersi è sempre la chiave. Anche se poi sei una persona senza alcun valore nè potere seduttivo naturale, se tu sei convinto di essere il migliore sei già 100 passi avanti a chi crede di non poter piacere a nessuno.
Come disse Acqua: comportati come se avessi 1000 donne e avrai 1000 donne.

Citazione di: Edward Bloom il 26 Aprile 2011, 18:09:53
In breve: non fingere, non "fare", inizia a limitare i tuoi difetti principali, poi inizia a coltivare i tuoi pregi, migliora corpo, mente, cultura, viaggia, DIVERTITI il più possibile (prima regola, senza di questa è tutto inutile), non giudicarti, non romperti le palle da solo, non fare i capricci su una tipa in particolare, non idealizzare le donne, non metterti in competizione con gli altri, non subordinare la tua felicità a niente in particolare ma godi di tutto quello che puoi, non prenderti troppo sul serio perché - stringi stringi - oggi ci sei, domani chissà (sgrat sgrat). Bisogna migliorare, certo, bisogna scopare, certo, bisogna essere felici, certo, ma sempre positivi, felici e riconoscenti per quello che abbiamo, sbattendosene un po' le palle se non abbiamo proprio tutto tutto, sennò si diventerebbe come quei bambini che piangono se non hanno il giochino che vogliono: con la differenza che ora il giochino ha le tette grandi, morbide e abbronzate.

Per l'idealizzare le donne......è cosa passata. ANZI il mio problema è proprio che a forza di giocare son diventate quasi tutte numeri con le tette morbide  :D
Seriamente, io ho sempre creduto nell'automiglioramento. (anche se in questo periodo mi gira in testa una citazione da uno dei miei libri\film preferito: Fight Club "Se l'automiglioramento è masturbazione, l'autodistruzione forse....") Ma come sempre, quella che da più risultati è anche la cosa più difficile da fare. E il mio modesto parere in questo caso è che l'obbiettivo sia migliorare senza cambiare.
Intendo migliorare all'esterno, senza cambiare la propria 'anima'. Se da cicciottello sono diventato bello muscoloso e definito, ho apportato effettivamente un cambiamento ma senza modificare la mia personalità.
Siamo tutti qui per migliorare, imparare a dare il massimo delle nostre potenzialità, altrimenti un forum come questo non esisterebbe, e tutti noi dovremmo essere quelli che definiamo natural.
Cambiare non è sempre un male. Io prima di conoscere il gioco vivevo solo di OneItis  :D  Ora sono un gran marpione :P e non c'è donna che possa farmi realmente male come una volta. Sono cambiato in questo, anche nel profondo, ma non me ne pento assolutamente. E per esempio, i comportamenti che ho ora una volta era "costretti" ed in effetti apparivano anche innaturali e davano pochi risultati. Ma continuando a "costringermeli" sono entrati sotto pelle, e ora fanno parte del mio bagaglio naturale.
Però non potrò mai stupire ragazze tuffandomi in fiume da rocce altissime come un mio amico natural, se soffro di vertigini.
Come dice Edward, è un argomento MOLTO complesso questo, e mi rendo conto che sia quasi impossibile da trattare a fondo senza cadere in apparenti contraddizioni.
Il punto è: DOBBIAMO CAMBIARE per migliorare noi stessi, NON DOBBIAMO CAMBIARE quello che siamo veramente dentro, DOBBIAMO CAMBIARE se qualcosa di noi non ci piace, se odi la tua pancia, il tuo modo di parlare o camminare, non ci vedo nulla di male nell'andare in palestra, prendere lezioni di dizione o di.....camminata (?????), ma NON DOBBIAMO CAMBIARE PER ALTRI.
Ok ora litigate su tutte le cose incoerenti che ho scritto io  ;D
Guardare negli occhi di una persona e volerla possedere, dopo aver studiato a lungo le tecniche per agevolare la cosa, aver personalizzato il processo, aver messo continuamente in discussione se stessi... non è arte da dilettanti, questa.
-Acqua

Edward Bloom

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Tuono, dici una gran bella cosa: migliorare senza cambiare. E' un concetto molto giusto, e molto sottile. Cambiare significa cercare di buttare via quello che siamo e sostituirlo con qualcosa che reputiamo migliore. Migliorare, invece, parte da quello che siamo, e tende a renderlo qualitativamente migliore.
Questa è una base fondamentale.
Questo aspetto è solo uno dei tanti motivi per i quali non è semplice affrontare questi concetti: i termini sono sfuggenti, ed i confini sottilissimi.
Vorrei soffermarmi su quella che è secondo me la differenza fondamentale, cui ho accennato prima. Quella tra "essere" e "fare". E' una delle cose più importanti e difficili che ho imparato nella mia vita, e spero di riuscire a trasmetterla.

Cosa differenzia un attore di una qualsiasi fiction italiana da Al Pacino?
L'attore mediocre "fa". Lo spettatore si accorge chiaramente che i suoi movimenti sono pensati, decisi a tavolino, finalizzati a far "sembrare" qualcosa. Al Pacino - per me il miglior attore al mondo - "è". Ha una tale capacità di penetrazione nel suo personaggio, di viverlo, che sul palco è quella persona. Quindi i suoi movimenti non saranno studiati, non deciderà prima come comportarsi, ma una volta entrato nel personaggio sarà "naturale", essenziale, sarà davvero quella persona. Farà i movimenti che avrebbe fatto il suo personaggio, ma senza pensare di farli; più di un compagno di set di Al Pacino ha dichiarato di essersi spaventato per questa sua totale immedisimazione.

Questo è un esempio, noi non siamo attori ma possiamo capire questo meccanismo e portarlo nella nostra vita.
Tizio non è oggettivamente figo, le ragazze lo respingono, ha solo due amici che sono pure sfigati, è brutto e grassoccio: lo stereotipo dell'afc.
Ora, se costui vuole diventare figo, ha due strade:
1. Iniziare a fare il figo. E' quello che fanno quasi tutti, e che io trovo sbagliato. Inizia a tirarsela un po', fa il brillante, lecca il culo a qualcuno più "in", spende due soldi in più in vestiti, oppure inizia ad incollarsi addosso gli atteggiamenti del seduttore, scopiazza qua e là, e comunque di sicuro qualche scopata in più la ricava. Non sarà migliorato dentro, ma ha imparato a vendersi meglio, magari a piacersi un po' di più. Ma è un miglioramento friabile, che incide solo marginalmente sull'autostima.
2. Iniziare a essere figo. E' quello che io reputo l'unico cammino sensato, l'unico motivo per il quale mi sto rompendo il culo ormai da anni su queste cose, l'unico motivo per il quale scrivo su un forum. Tizio inizia a guardarsi dentro, sforzandosi di essere sincero. Sviluppa il più possibile la sua capacità di giudizio. Analizza i propri pregi e i propri difetti. Legge libri di psicologia, fa più esperienze possibile di ogni tipo, dipinge, canta, suona, fa tiro con l'arco, fa gare di sputi coi pirati dei caraibi, scrive, guarda documentari sui bonobo, viaggia, beve, fuma, poi smette, poi riprende, conosce, parla con più gente possibile senza mai sentirsi migliore o peggiore di nessuno (infatti, non lo è). Si mette zitto e umile a imparare il più possibile dal mondo, da ogni cosa. Dopo qualche ANNO così, inizia a capire qualcosina del mondo e di se' stesso. Molti difetti grossi della propria personalità sono già svaniti nel tempo, su altri ci si mette a lavorare: perché faccio così? sbaglio? faccio bene? cosa voglio veramente? è la paura a governarmi, o è quello che voglio? prevale l'impulso di morte, o quello di vita? Poi, inizia a lavorare sui propri pregi: come posso migliorare concretamente la mia vita? come posso trasmettere meglio le mie emozioni a una ragazza? come posso essere un buon amico? come posso aiutare una persona in difficoltà?  Residueranno sempre difetti, limiti, punti oscuri. Con umiltà e costanza, giorno dopo giorno, senza mai sentirsi "figo" nè "sfigo", giudicandosi il meno possibile ma osservandosi, accettandosi ma al tempo stesso non accontentandosi, Tizio diventa sempre più vicino ad essere il proprio miglior se stesso possibile, a raggiungere il punto più elevato compatibile con quello che la natura gli ha offerto. Sia che questo significhi governare gli Stati Uniti d'America, sia che voglia dire farsi un matrimonio sereno con la propria vicina di banco delle medie. Così si cresce, si vive essendo noi stessi, si migliora senza cambiare, senza truffare se stessi e gli altri, tirando fuori il meglio di noi.
Questo è migliorare: non prendere a calci il bambino che siamo stati, ma accompagnarlo per mano nel mondo degli adulti.

Sawyer

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Citazione di: Maschio Alpha il 27 Aprile 2011, 11:21:23
Mi spiace tu ti sia sentito attaccato. Rispetto la tua opinione ed ho condiviso la mia.
Tu hai dato consigli a Tuono perché hai voluto insegnargli qualcosa.
Io ne ho dati a te per lo stesso motivo.
Ora tu ne dai a me per lo stesso identico motivo.
Come vedi ognuno ha voluto insegnare qualcosa all'altro. Il valore di una persona non è nelle parole, non ti ho giudicato come persona, conosco solo le tue parole.

Ho sostenuto che ci sia incoerenza in ciò che dici, lo sostengo ancora.

Ti auguro una buona giornata

Cito Maschio Alpha ma mi rivolgo a Edward.

Probabilmente non dovrei entrare nel merito, ma questa volta dico la mia. L'intervento di Alpha, personalmente, non mi è sembrato un attacco alla tua persona. Questa mia opinione sicuramente è dovuta al fatto che sono rincoglionito (mi sto prendendo in giro da solo, nessuna frecciata a chicchessia!), ma qui più che in qualunque altro luogo di discussione penso sia largamente condiviso che la comunicazione è in gran parte non verbale (da qui l'importanza del linguaggio del corpo e del "sintonizzarlo" con l'espressione verbale per mandare dei messaggi coerenti), e venendo a mancare la componente para-verbale è molto facile fraintendersi.

Ho letto diversi interventi in altri thread che sono stati presi come attacchi personali e accolti con una certa ostilità, quando a mio modestissimo modo di vedere non sarebbe stato necessario.

In ogni caso non sono qui per contestare nessuno (ci mancherebbe, sono l'ultimo arrivato!) il messaggio che voglio lanciare è semplicemente un: "take it easy, man!" :)

E ora, torniamo a noi e all'argomento della discussione.
"Non avendo la mia dignità un prezzo, se una donna lede la mia dignità, molto cavallerescamente la mando affaculo. Con fermezza." -TermYnator

"I ragazzi di oggi sono rincoglioniti: non ci provano! Tu devi essere una MIETITREBBIA, e le donne sono il tuo campo di grano." (mio mentore)

"Le donne sono delicate, talmente delicate da aver imparato a far male senza muovere un dito." -Acqua

"una persona intelligente cerca sempre di prendere il meglio da ogni cosa" -TheMadHatter (senza lasciarsi intrappolare in un determinato schema di pensiero...e soprattutto cerca di pensare con la sua testa senza rigurgitare continuamente pensieri altrui, per quanto saggi siano...).

"viaggiare apre la mente ,ma fa' girare le palle" -Jason N. Dohring

Sawyer

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Citazione di: Edward Bloom il 27 Aprile 2011, 15:00:16
Tizio inizia a guardarsi dentro, sforzandosi di essere sincero. Sviluppa il più possibile la sua capacità di giudizio. Analizza i propri pregi e i propri difetti. Legge libri di psicologia, fa più esperienze possibile di ogni tipo, dipinge, canta, suona, fa tiro con l'arco, fa gare di sputi coi pirati dei caraibi, scrive, guarda documentari sui bonobo, viaggia, beve, fuma, poi smette, poi riprende, conosce, parla con più gente possibile senza mai sentirsi migliore o peggiore di nessuno (infatti, non lo è). Si mette zitto e umile a imparare il più possibile dal mondo, da ogni cosa. Dopo qualche ANNO così, inizia a capire qualcosina del mondo e di se' stesso. Molti difetti grossi della propria personalità sono già svaniti nel tempo, su altri ci si mette a lavorare: perché faccio così? sbaglio? faccio bene? cosa voglio veramente? è la paura a governarmi, o è quello che voglio? prevale l'impulso di morte, o quello di vita? Poi, inizia a lavorare sui propri pregi: come posso migliorare concretamente la mia vita? come posso trasmettere meglio le mie emozioni a una ragazza? come posso essere un buon amico? come posso aiutare una persona in difficoltà?  Residueranno sempre difetti, limiti, punti oscuri. Con umiltà e costanza, giorno dopo giorno, senza mai sentirsi "figo" nè "sfigo", giudicandosi il meno possibile ma osservandosi, accettandosi ma al tempo stesso non accontentandosi, Tizio diventa sempre più vicino ad essere il proprio miglior se stesso possibile, a raggiungere il punto più elevato compatibile con quello che la natura gli ha offerto. Sia che questo significhi governare gli Stati Uniti d'America, sia che voglia dire farsi un matrimonio sereno con la propria vicina di banco delle medie. Così si cresce, si vive essendo noi stessi, si migliora senza cambiare, senza truffare se stessi e gli altri, tirando fuori il meglio di noi.
Questo è migliorare: non prendere a calci il bambino che siamo stati, ma accompagnarlo per mano nel mondo degli adulti.

Prima o poi cercherò di articolare la mia visione di questo tema in modo coerente, intanto mi perdonerete se mi levo il cappello di fronte a queste parole.

Il discorso di Edward risuona abbastanza con la mia visione, ma sono pronto a rivederla se si rendesse necessario dopo qualche altro brillante intervendo che offre una prospettiva diversa ;)
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Sawyer

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Per amor di confronto, lancio un sasso nello stagno e vi riporto senza commenti qualche frammento del libro "Introduzione al Buddhismo Zen" di D. T. Suzuki:

Citazione
Noi tutti, in realtà, viviamo sotto molti strati di illusioni e ipocrisie che non hanno nulla a che fare con il nostro sè più profondo.

Citazione
virtù segreta [...] significa non sciupare le proprie risorse naturali; fare pieno uso, economico e morale, di qualunque evenienza si produca nella nostra vita; trattare voi e il mondo nel raggio d'apprezzamento più alto e reverenziale. E in dettaglio, praticare la gentilezza senza alcun pensiero di ricompensa. Un bambino sta annegando, io mi tuffo in acqua e il bambino è salvo. Cioè faccio tutto quanto è richiesto dalla circostanza; ciò che è fatto è fatto. io procedo, non guado mai indietro, e non ci penso. Passa una nuvola e il cielo non è mai stato tanto blu e tanto ampio come ora.

Citazione
Il filosofo cinese Lieh-Tzu descrive questo atteggiamento nel modo più limpido: "Ho avvezzato la mia mente a pensare senza impacci ciò che essa voleva e la mia bocca, ad esprimere ciò che le piaceva; io allora ho scordato 'questo-si e questo-no', la 'perdita o il guadagno', erano miei o d'altri; nè mai ho cercato di sapere se Lao-shang-shi fosse il mio maestro o Pao-kao mio amico; e così esteriormente e interiormente sono stato completamente trasformato. E allora l'occhio è diventato come l'orecchio, e l'orecchio come il naso, e il naso come la bocca; e non c'era nulla che non fosse identificato. Non appena la mente si contentrava la forma si dissolveva, le ossa e la carne si scioglievano; io non sapevo più su che cosa poggiasse il mio corpo e dove i piedi mi portassere; semplicemente, col vento, mi muovevo a ovest e a est, come una foglio che oscilla alla corrente; ignoravo se ero io a cavalcare il vento i il vento a sospingere me.
"Non avendo la mia dignità un prezzo, se una donna lede la mia dignità, molto cavallerescamente la mando affaculo. Con fermezza." -TermYnator

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"una persona intelligente cerca sempre di prendere il meglio da ogni cosa" -TheMadHatter (senza lasciarsi intrappolare in un determinato schema di pensiero...e soprattutto cerca di pensare con la sua testa senza rigurgitare continuamente pensieri altrui, per quanto saggi siano...).

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Naddolo

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#20
su una cosa sicuramente sono d'accordo con edward: l'argomento è molto spinoso

provo a dire la mia: istintivamente mi danno un po' fastidio i discorsi sull'essere veramente se stessi, come se si possa non essere se stessi, o ci si possa spacciare per altro da noi stessi

il discorso è molto affine a quello che faceva certa cultura romantica, tipicamente ottocentesca, i discorsi quindi da Rousseau in poi, sulla società cattiva, che impedisce all'individuo (naturalmente buono) di essere se stesso, che lo corrompe ecc

da un lato questo è sicuramente vero, perchè la civiltà annulla la fondamentale spontaneità dell'uomo, non gli consente di essere naturale e al naturale, come invece è per gli animali; ma è anche non falso, perchè senza civiltà ci mancherebbero da un lato gli strumenti per essere uomini, dall'altro ci mancherebbe un "palcoscenico" ove esibirci; la civiltà è un vincolo, ma è anche una risorsa preziosa

seguendo Jung e la sua teoria dell'individuazione, io parlerei, più che di io vero e falso, parlerei di personalità riuscita o meno; e, parallelamente a questa, si può parlare di vita riuscita o meno. Heidegger parlerebbe, in modo non  troppo dissimile, di esistenza autentica e esistenza non autentica (anche se le coordinate del discorso heideggeriano sono molto distanti da quelle di jung)

Ora: siamo nel linguaggio, nelle definizioni, ed è difficile dire cosa significa personalità riuscita, vita compiuta o meno, perchè anche questo dipende in parte da noi,dall'idea che soggettivamente ognuno di noi si è fatto, ma  in parte dalle coordinate della cultura in cui viviamo; ed ancora più complicato dire, per il caso specifico, cosa voglia dire che una certa persona si sia realizzata o meno

Il fatto è che dietro tutte queste discussioni ci sta, IMHO, ancora platone con il mito di er, in tutte le sue reincarnazioni: che ci sia un anima, con un compito suo proprio da attendere, che però appena nasce viene dimenticato; secondo platone, tramite l'anamnesi, compito dell'uomo sarebbe il ricordarsi chi si è, recuperando se stessi

io credo che sia una concezione un po' fuorviante: se prendiamo come punto di riferimento una presunta (platonica) idea di personalità reale, qualsiasi vita vera non corrisponderà mai a quei canoni, perchè la vita è sempre un compromesso, piena di contraddizioni, di errori, e sopratutto si svolge nel tempo

Per quanto possa teoricamente esser vero che abbiamo già tutto dentro di noi, questo tutto ha bisogno del tempo per uscire, ha bisogno di prove, di esperienze, e di riflessione su queste; è lo stare nel mondo che ci mette alla prova, che ci fa sperimentare, e modella quel che noi siamo; e al contempo, tutto questo ci segna, ci indirizza, ingabbiandoci, e mettendo la vita su dei precisi binari; in altri termini, noi siamo la nostra situazione, e cambiando questa, cambieremmo anche parte di noi (non tutto, perchè il carattere, o il dna, è dato alla nascita, ma una parte si)

Così veniamo al domandone: come si fa a realizzare una vita autentica, a realizzare e conseguire il processo di individuazione? la risposta è: BOH?

mica c'è una risposta, o meglio ce ne sono mille, e variabili a seconda della persona; quel che per me può essere giusto, per un altro non lo è, e viceversa;

percorsi di vita in apparenza sbagliati, possono essere più giusti, a conti fatti, di quelli comunemente considerati giusti, almeno secondo quelli che sono i canoni vigenti

non sono più neanche tanto certo circa il poter forzare questo processo, cioè imporlo mediante l'ego; alle volte bisogna semplicemente aspettare che certi nodi vengano al pettine, non potendo reciderli noi di botto; forse sto diventando un po' fatalista, ma alle volte lasciarsi un po' andare, smettere di mettersi pressione a tutti i costi, e stare un po' a vedere,mettersi in una condizione di attesa, è un idea più sana del tormentarsi continuamente perchè le cose ci sembrano non andare, perchè vorremmo di più ecc

più di provare, di sperimentarsi, senza mettersi troppe ansie,  senza perdere al tempo stesso la speranza che con il tempo le cose miglioreranno, non mi sento onestamente di suggerire...
Ultima modifica: 28 Aprile 2011, 01:20:19 di Nad

Edward Bloom

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Citazione di: Sawyer il 27 Aprile 2011, 22:27:15
Cito Maschio Alpha ma mi rivolgo a Edward.

Probabilmente non dovrei entrare nel merito, ma questa volta dico la mia. L'intervento di Alpha, personalmente, non mi è sembrato un attacco alla tua persona. Questa mia opinione sicuramente è dovuta al fatto che sono rincoglionito (mi sto prendendo in giro da solo, nessuna frecciata a chicchessia!), ma qui più che in qualunque altro luogo di discussione penso sia largamente condiviso che la comunicazione è in gran parte non verbale (da qui l'importanza del linguaggio del corpo e del "sintonizzarlo" con l'espressione verbale per mandare dei messaggi coerenti), e venendo a mancare la componente para-verbale è molto facile fraintendersi.

Ho letto diversi interventi in altri thread che sono stati presi come attacchi personali e accolti con una certa ostilità, quando a mio modestissimo modo di vedere non sarebbe stato necessario.

In ogni caso non sono qui per contestare nessuno (ci mancherebbe, sono l'ultimo arrivato!) il messaggio che voglio lanciare è semplicemente un: "take it easy, man!" :)

E ora, torniamo a noi e all'argomento della discussione.

Ciao Sawyer! Fai benissimo a dire la tua.

Il discorso personale è questo: ""La società non ti accetta al naturale" è solo una tua illusione, è dovuta al tuo stesso non accettare le persone che hai attorno, a volerle migliori di come sono, quindi ciò si riflette su te stesso e sul tuo modo di percepire come ti vedono gli altri. Sei talmente concentrato sulla società che non ti curi nemmeno di sentire ciò che vuoi tu. Ti basta soddisfare le necessità di chi ti sta attorno per godere di un po di pace e quando chi ti è attorno non ti accetta allora provi ansia."

Questo non è un discorso generale, né una critica al mio post, ma un attacco gratuito alla mia persona. Mi si sta accusando di non accettare le persone per quello che sono, di essere solo concentrato sulla società al punto di dimenticarmi dei miei bisogni, di comportarmi come mi comporto nella vita di tutti i giorni solo per alleviare l'ansia del non essere accettato. In sostanza, mi viene dato dell'ansioso, dell'egocentrico, dell'insensibile, e, più in generale, si tenta di impormi una lettura psicologica della mia persona fatta con superficialità e da chi non mi conosce. Questo non lo trovo accettabile.
In generale, ogni dialogo può vertere su due piani: su quello delle opinioni (dici una cosa giusta, sbagliata, giusta a metà) o su quello dei giudizi (sei a, sei b, sei c).
Essere "criticato" sul primo piano mi fa solo piacere, anzi, le idee migliori vengono dopo un vaglio critico. Poi  non è che io sia la Bibbia (fortunatamente!), ho le mie idee come tutti voi, quindi posso tranquillamente dire una cazzata, e se qualcuno me lo fa notare mi aiuta perché mi toglie un'idea sbagliata che mi può danneggiare nella vita di tutti i giorni. Quando viene detto, ad esempio, che il mio discorso è incoerente siamo in questo primo piano, e rispondo volentieri.
Essere toccato sul secondo non lo accetto, e secondo me non dovrebbe accettarlo nessuno, perché nessuno ha il diritto di dire ad un'altra persona che "è" in un determinato modo, nessuno ha il diritto di giudicare un'altra persona, ma solo i suoi comportamenti o le sue reazioni.
Quindi, se ora mi ribadisci che mi sono comportato male lo accetto e, anzi, mi metto a rifletterci su, ma se mi dici che sono un coglione ti vengo a cercare sotto casa, ti rigo la macchina e ti sputo nello yogurt  ;D

^X^

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Ed, potrebbe però essere una seconda persona singolare usata in senso generico...
-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
TermYnator:Gli unici soggetti irrecuperabili sono i morti. Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba! E se non è oggi, sarà domani.

Think globally, fuck locally!

Età: 36 37 38 39 anni

Edward Bloom

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Citazione di: ^X^ il 28 Aprile 2011, 11:36:33
Ed, potrebbe però essere una seconda persona singolare usata in senso generico...
Non mi sembra, anche perché poi ha scritto che mi aveva dato un consiglio.
Sono comunque consapevole che spesso per iscritto si creano incomprensioni che mai sorgerebbero davanti a bel boccale di birra. Se mi sono sbagliato (come spero) sono ovviamente pronto a scusarmi sinceramente con Maschio Alfa ed a cospargermi il capo di cenere: intanto, di capelli da rovinare non ne ho.

Maschio Alpha

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Ti ringrazio, non servono ne scuse ne giustificazioni. Non c'è vincitore ne sconfitto. Non c'è chi ha ragione e chi ha torto. Tu hai detto una cosa, io ho detto una cosa.
Se ne hai voglia, leggi questo racconto che a me è piaciuto molto, basta questo.



La strada fangosa

Una volta Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto.

Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada.

«Vieni, ragazza,» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.

Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «Noi monaci non avviciniamo le donne» disse a Tanzan «e meno che meno quelle giovani e carine. È pericoloso. Perché l'hai fatto?».

«Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu la stai ancora portando con te?»
...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
invece di guaire sterili offese da BETA,
mandami un PM e dai un senso alla tua protesta !!!
Ci conto !!! :) <=

Edward Bloom

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Avevo scritto "se" mi sono sbagliato  ;)
Comunque per quanto mi riguarda la questione è chiusa, ne abbiamo parlato fin troppo, al momento resto della mia idea iniziale, ma è veramente poco importante. Se mi dici che le tue considerazioni erano in senso generico, cambio volentieri idea. Ma, ripeto, who cares.

Ad ogni modo, le tue parole mi danno lo spunto per fare una considerazione generale, che esula da quanto sopra ma che mi sembra interessante.
La domanda che ti faccio è questa: credi davvero che, in generale, non ci sia vincitore o sconfitto, ragione o torto? Mi sembra una visione affascinante, molto "orientale", che avevo tentato di fare mia anni fa ma della quale ho poi visto tutti i limiti nel corso del tempo. Te lo chiedo perché ho notato che tu ultimamente, almeno sul forum, hai adottato un approccio quasi "zen", che personalmente non mi convince del tutto. Al tempo stesso mi incuriosisce sapere, se ti va di parlarne, se invece a te aiuta a vivere meglio nella vita di tutti i giorni, e qual è stata l'evoluzione che ti ha portato in questa direzione.
ciao e grazie

Kierkegaard

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Edward intanto cerco di darti la mia visione della cosa.

Secondo me dipende dal contesto. Bisogna valutare il peso della discussione e le possibili conseguenze.
Per esempio, in una relazione, se sei convinto di aver ragione, su una questione importante, ci vuole fermezza. Anche perché il lasciar correre situazioni che a te non stanno bene, può portare l'altro a reiterarle.
Invece, per esempio, capita a casa, che mia nonna si accanisca con mia madre, e viceversa, per come "andavano cucinati i funghi", quando ormai sono già cotti: e chi se ne frega! E' uno spreco di energie, criticando si prova risentimento e chiusura dall'altra parte.
Da qui sono arrivato ad un'altra conclusione annessa: il farmi i cazzi miei. Cioè risparmiarmi energia in occasioni in cui non vale la pena farlo, che tradotto in termini concreti, vuol dire che la situazione non ha un impatto sulla mia realtà.



Edward Bloom

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Citazione di: Kierkegaard il 28 Aprile 2011, 13:04:50
Edward intanto cerco di darti la mia visione della cosa.

Secondo me dipende dal contesto. Bisogna valutare il peso della discussione e le possibili conseguenze.
Per esempio, in una relazione, se sei convinto di aver ragione, su una questione importante, ci vuole fermezza. Anche perché il lasciar correre situazioni che a te non stanno bene, può portare l'altro a reiterarle.
Invece, per esempio, capita a casa, che mia nonna si accanisca con mia madre, e viceversa, per come "andavano cucinati i funghi", quando ormai sono già cotti: e chi se ne frega! E' uno spreco di energie, criticando si prova risentimento e chiusura dall'altra parte.
Da qui sono arrivato ad un'altra conclusione annessa: il farmi i cazzi miei. Cioè risparmiarmi energia in occasioni in cui non vale la pena farlo, che tradotto in termini concreti, vuol dire che la situazione non ha un impatto sulla mia realtà.




Mi dispiace che sia diventata una questione di Stato :-) Come ho già scritto, non sono mai certo al cento per cento che le mie "tesi" siano giuste, quindi apprezzo il dialogo e non ho mai avuto atteggiamenti di fermezza in uno scambio di opinioni.
Quindi condivido quello che hai scritto.

Maschio Alpha

  • Messaggi: 911
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Certo, mi piacerebbe davvero parlarne, ma temo che diverrebbe un dibattito in cui si cerca una logica in ciò che logica non ha. Non perché sia qualcosa di alieno o di estremamente complicato. E' nella nostra stessa natura ricondurre tutto a pensieri, creare assiomi e ricercare certezze e sicurezze, punti fermi da cui poi proseguire la nostra analisi.
Se ti dicessi che ogni problema di questo mondo nasce da un pensiero, tu potresti farmi milioni di esempi in cui apparentemente sorgono maggiori difficoltà a chi non usa il pensiero o lo usa poco, cioè gli incoscienti.
Cercheresti una logica, sia per avere ragione tu, sia per aprirti e cercare la ragione in ciò che dico io.
Non accetteresti mai che tutto semplicemente è così. Senza perché, è così.

Se davvero vuoi capire, prima devi accettare. Se vuoi accettare, prima devi smettere di pensare.

La prima volta ti sembrerà la cosa più assurda che tu abbia mai fatto, la realtà è che lo fai di continuo senza accorgertene.
I tuoi pensieri, per quanto numerosi, si susseguono ma sono separati da brevi pause in cui sembra esserci vuoto.
Quel vuoto sei tu, è "te stesso", i pensieri che lo precedono e lo seguono è il tuo ego.
Il tuo ego non dipende da te ma dalla società in cui vivi, dai tuoi ricordi, dalle tue aspettative.

Non è l'essenza di due persone che le fa litigare, perché è la medesima.
Le liti nascono dalle diversità. Gli ego sono diversi.

Mi piacerebbe continuare condividendo con le poche cose che ho appreso e sperando di non passare per saccente.
Purtroppo ora devo andare ma leggerò volentieri eventuali tue riflessioni.
...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
invece di guaire sterili offese da BETA,
mandami un PM e dai un senso alla tua protesta !!!
Ci conto !!! :) <=

Naddolo

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#29
Citazione di: Edward Bloom il 28 Aprile 2011, 12:36:52
un approccio quasi "zen", che personalmente non mi convince del tutto.

manco a me...

per quanto abbia, e in parte continui ancora a subire il fascino delle filosofie orientali, a me pare che l'approccio proposto da queste culture sia davvero troppo distante dal nostro mondo, e dal comune sentire, fatto di invidie, di rancori, gelosia, ansia di status, amore per la ricchezza e la materialità;

magari mi sbaglio, ma quelli che si riempiono la bocca con frasi o persino atteggiamenti orientaleggianti, mi danno sempre l'impressione che in fondo si tratti solo di un trucco, di uno strato di cerone spalmato sul viso, in un tentativo a metà tra auto-convincimento ed il tentare di convincere gli altri di esser meglio di quanto in realtà non siano; sospetto quindi che il vero sentire rimanga quello noto più o meno a tutti noi...

faccio presente che non ce l'ho con nessuno qui, è solo una mia personale impressione in base a quel poco che ho potuto vedere (e vedere anche nel mio breve periodo new age...xD)
Ultima modifica: 28 Aprile 2011, 13:54:20 di Nad