Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.

Aperto da TermYnator, 30 Marzo 2010, 18:10:48

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festadanzante

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#15
Citazione di: blackhat il 31 Marzo 2010, 10:00:34
Rispondendo a Festa: verissimo che l'aspetto motivazionale va sostenuto, però quelli di cui parla TermY sono persone che hanno un deficit di alcune caratteristiche: questi posono picchiettarsi quanto vuoi ma non acquisiranno magicamente qualcosa che manca.

Certo pero' magari elimineranno quegli ostacoli che gli impediscono di prendere azione concretamente. Inoltre non sono cose che si imparano in 5 minuti. Se mi sono zucato 9 ore di corso per diventare primo livello (autorizzato ad usarla per piccole cose su me stesso e capace di comprendere quando rivolgermi ad un operatore specializzato), vuol dire che non è cosi' semplice. La vera arte consiste nel pronunciare le frasi giuste stimolando i vari punti e reagire ai ricordi che sopraggiungono.

Quando la fai bene le reazioni sono abbastanza forti e sgradevoli. Ho visto persone svenire e avere crisi isteriche durante i picchiettamenti.  Io stesso ho avuto momenti di rifiuto, rabbia, nausea quando ho fatto i miei esperimenti da solo. La reazione piu' soft è una sete improvvisa fra un giro e il successivo.

Prova questo video per 20 minuti e racconta come ti senti

http://www.innergametapping.com/free-videos/approach-anxiety.html

Non aspettarti un effetto che dura piu' di qualche ora.  Stai "lavorando" sull'ultimo sintomo e non sulle cause dell'ansia. Poi ripetere in maniera meccanica "this feeling" è quasi sbagliato.
Ultima modifica: 31 Marzo 2010, 10:21:45 di festadanzante

JBGrenouille

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Citazione di: festadanzante il 31 Marzo 2010, 02:34:42
Il cd ti ha fatto stare meglio perchè ti ha installato subito delle credenze positive.
Pero' a questo cambio di umore non è seguito un cambio di comportamento. I vecchi comportamenti e i vecchi risultati hanno ripristinato o forse addirittura rafforzato le vecche credenze e quindi nel lungo non ha funzionato.
Anche il cd per dimagrire di mcKenna o fare tapping sul craving del cibo. Sono cose che aiutano l'azione, rendendola meno stressante emotivamente, ma non la sostituiscono.
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li' l'effetto di autosuggestione agisce, permettendomi di intraprendere con minore fatica un comportamento che la mia volonta' razionale gia' voleva attuare.
Son d' accordo con Festa su Mckenna in quanto e' l' unico che conosco.

Il cd ed il manuale miglioreranno pure il lo stato d' animo ma il compiere gli esercizi in modo corretto, ovvero applicare il proprio migliore stato d' animo ad un problema concreto, e' cio' che effettivamente porta risultati.
Se uno ascolta i cd e/o legge i manuali senza fare nulla di concreto e' ovvio che non fara' progressi, come se dicesse a se' stesso davanti allo specchio "sono un figo".

Insomma certe tecniche aiutano a migliorare ma TUTTE necessitano una buona dose di lavoro su se' stessi.

Kierkegaard

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#17
La domanda che vi pongo è la seguente: una volta che attraverso queste pratiche si superi un blocco psicologico si diventa rimorchianti?

Qualcuno potrebbe rispondermi: , se il blocco impediva l'esprimersi di capacità che il soggetto già aveva. Oppure No, perché il superamento di un blocco negativo non presuppone l'acquisizione di capacità positive. O ancora, sono proprio quei blocchi che hanno impedito lo sviluppo di determinate capacità. Per cui una volta recuperato il GAP per la presenza di patologie, bisogna iniziare il miglioramento vero e proprio.

Forse concentrandosi troppo su determinate patologie ci concentriamo sul superare determinati blocchi, rendendoli forse più grandi di quanto non siano, facendo diventare il superamento di quei blocchi il nostro fine. Invece il superamento di certe patologie dovrebbe essere un mezzo per raggiungere il nostro fine, cioè TROMBARE.

Superare l'a.a. è il primo gradino, non la scala intera.

Non dimentichiamoci il fine.

Juan
Ultima modifica: 24 Agosto 2010, 12:49:36 di Juan

Shark72

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Citazione di: maxcavezzi il 31 Marzo 2010, 08:42:10
Condivido la divisione in categorie A o B.

La mia impressione e' che le persone che si rivolgono ad un maestro si possano dividere in 2 categorie:
-seriamente interessate al miglioramento personale, e che quindi si rendono conto di aver un certo ritardo su alcuni aspetti chiave.
-alla ricerca di formule magiche o di qualche sorta di autoconvincimento di essero figo.

In realta' esiste anche la categoria C, quella che non tromba ne trombera' mai, ma invece di domandarsi perche' ed investire del tempo a migliorarsi.. passa la vita a perseguitare qualche sventurata/vicina di casa.

Ovviamente e' una categoria questa che non compra niente.. al massimo un cane o la moto, perche' qualcuno una volta gli ha detto che alle donne piacciono i cuccioli e i motociclisti.

Il TermY, in effetti, parlava delle tipologie di persone che pensano di rivolgersi ad un docente.
Nella realtà, allora, esiste anche la categoria D , ovvero i RASSEGNATI . Quelli che :

D1) Si iscrivono alle agenzie matrimoniali ;
D2) Impiegano ogni centesimo di ciò che risparmiano per mignotte, night e turismo sessuale.
D3) Aspettano in eterno, ascoltando le mamme che dicono loro "prima o poi la incontri".

E sono tanti.
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
"L' assaporatore ufficiale dell' AdM - TermYnator
"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
"Ty delaesh bisnes" - HB insegnante di russo
"Meglio una russa bona, che un' italiana cessa"  - TermYnator
"Sergente Hartman della Fregna" - Azimut, già Expeausition

Kierkegaard

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Citazione di: Shark72 il 31 Marzo 2010, 12:49:23
D3) Aspettano in eterno, ascoltando le mamme che dicono loro "prima o poi la incontri".

"sii te stesso!"

:D

festadanzante

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Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 12:05:48
La domanda che vi pongo è la seguente: una volta che attraverso queste pratiche si superi un blocco psicologico si diventa rimorchianti?

No. A meno che l'ansia o lo stress siano il tuo unico problema.
Pero' metti piu' energia/entusiasmo nel lavorare per ottenere risultati.

MOTIVAZIONE ---> PIU' LAVORO ---> PIU' RISULTATI

e non

MOTIVAZIONE ---> RISULTATI GRATIS

Kierkegaard

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Citazione di: festadanzante il 31 Marzo 2010, 13:39:56
No. A meno che l'ansia o lo stress siano il tuo unico problema.
Pero' metti piu' energia/entusiasmo nel lavorare per ottenere risultati.

MOTIVAZIONE ---> PIU' LAVORO ---> PIU' RISULTATI

e non

MOTIVAZIONE ---> RISULTATI GRATIS

Bisogna vedere che tipo di motivazione è. Se per esempio è una motivazione esterna e indotta oppure una che viene da dentro. Io comunque ho parlato di blocchi psico/sociologici, non di assenza di motivazione.

Naddolo

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Citazione di: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48
Vi siete mai chiesti come mai il naturalotto senza cultura, non particolarmente bello e nemmeno tanto intelligente scopa, mentre voi vi troncate di seghe?
Pensate che conosca il significato di "inner game" o che abbia mai perso 3 secondi del suo tempo in queste cazzate? Pensate che abbia la minima idea di cosa sia un metodo di seduzione, una fase o qualsiasi altra cosa attinente? La risposta è retorica: no.
Detto questo, fatevi una ragione del fatto che le cose non stano come sperate: non esistono pillole magiche, l'unica via è migliorare se stessi usando il mondo come uno specchio, ed aprendo gli occhi.
Se non trombate, è perchè non siete poi così fighi. E se non siete poi così fighi è perchè il naturalotto possiede qualcosa di essenziale che voi non avete. Se avete l'intelligenza per capirlo, e l'umiltà per ammetterlo accettando la realtà e liberandovi dalle vostre illusioni,  diventerete più bravi di lui.


Non posso che quotare: questo è stato il mio errore fondamentale per vari anni; mi dicevo: ma come caxxo è possibile che le femmine non accorrono a me, leggo come un pazzo, mi interesso di musica di cinema, di arte, suono bene la chitarra, ballo non malaccio, penso di fare le scarpe intellettualmente a davvero molta gente, ed allora perchè mi martorizzo di seghe?

Non potevo accettare che  il fatto di aver letto proust e kant non ti desse nessun tipo di vantaggio in ambito seduttivo, semmai il contrario!

Fin quando rimanevo trincerato dentro me stesso, non riuscivo a creare alcun tipo di rapporto con gli altri, fin quando mi preoccupavo solo di me stesso, non potevo davvero andare da nessuna parte!

Capito questo, c'è stato da capire cosa effettivamente non andava,  in quei livelli da te indicati, bl, espressioni facciali, dialettica ecc.

ma serve tempo ed impegno...

AlterEgo

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Citazione di: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48
La persona destinata all'insuccesso (Tipologia B)
.
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è comunemente definita "pollo", perchè dopo ogni delusione, invece di mettere i piedi per terra ed accettare la realtà, continua a cercare la formula magica
.
.

purtroppo non prendono la cosa con la dovuta serietà, pensano che siano tutte cazzate e che prima o poi rimorchieranno anche loro, sperando che succeda per poter dire "hai visto che avevo ragione e che non occorre faticare per trombare?"
ed ecco che trovano la formula magica per la pippa


.\ /.
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Acqua

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@Festa e JBG:
Vorrei più dettagli su come avete usato questo CD e che tipo di effetti avete ottenuto.
Alcune delle suggestioni presenti in quel materiale sono del tipo:
- io sono forte e bello e riesco a fare tutto ciò che voglio
- non sono io che ho problemi, sono gli altri che hanno bisogno di aiuto

Il che non è del tutto sbagliato, ma rende ciechi di fronte alle evenienze e la complessità della vita. Essere pessimisti è da AFC, ma credo che l'eccesso di ottimismo sia ancora peggio. L'errore di fondo di queste pratiche è che mettono le persone in condizione di pensare che le cose vadano alla grande anche se non è cambiato assolutamente niente, per poi (come giustamente notate voi) mantenere lo stato di positività con gli esercizi. Secondo me l'errore sta proprio nell'anticipare uno stato positivo che invece dovrebbe venire dalla sana e propria interazione con l'ambiente.
Lo vedo un po' come un errore di calibrazione: mettono il soggetto nella direzione giusta, ma lo pompano a mille e gli mettono le fette di prosciutto davanti agli occhi.

Ossia il discorso l'ho capito, è legittimo: quella roba ti mette sulla giusta via, posto che si abbia una motivazione a cambiare. Io dico: se hai una motivazione a cambiare tanto vale non affidarsi a pratiche new age. Questo vale soprattutto per chi ha seri problemi da risolvere.

Acqua
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#25
Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 12:05:48
La domanda che vi pongo è la seguente: una volta che attraverso queste pratiche si superi un blocco psicologico si diventa rimorchianti?

Qualcuno potrebbe rispondermi: , se il blocco impediva l'esprimersi di capacità che il soggetto già aveva. Oppure No, perché il superamento di un blocco negativo non presuppone l'acquisizione di capacità positive. O ancora, sono proprio quei blocchi che hanno impedito lo sviluppo di determinate capacità. Per cui una volta recuperato il GAP per la presenza di patologie, bisogna iniziare il miglioramento vero e proprio.

Forse concentrandosi troppo su determinate patologie ci concentriamo sul superare determinati blocchi, rendendoli forse più grandi di quanto non siano, facendo diventare il superamento di quei blocchi il nostro fine. Invece il superamento di certe patologie dovrebbe essere un mezzo per raggiungere il nostro fine, cioè TROMBARE.

Superare l'a.a. è il primo gradino, non la scala intera.

Non dimentichiamoci il fine.

Kierkegaard

D'accordissimo sulla parte finale del post, anche se dissento su un termine in particolare:
patologie.
Ho scritto più volte che nella stragrande maggioranza dei non rimorchianti, si verifica un blocco della crescita in un determinato punto della vita, in genere preadolescenziale.
Questo blocco, è spesso dovuto ad ambienti che restituiscono feedbacks negativi quando si esternano comportamenti dominanti o seducenti.
La reazione, è il nascondere questi comportamenti, assumendo un atteggiamento contrario o teso al rendersi evidenti il meno possibile, e come tale non seducente. Il termine "patologia" indica un qualcosa di diverso: ovvero uno stato di scollamento dalla realtà che decreta una chiusura ed una serie di comportamenti che non sono in linea con la media delle persone.
Non si può curare il sintomo di una patologia, ma bisogna sradicarne la causa. Ed essendo la materia molto delicata e spinosa (psiche), una patologia, richiede un professionista di patologie, come una frattura richiede un ortopedico.

Un comune MdP, per quante carenze possa avere, non ha una patologia, ma è semplicemente il frutto di un adattamento sbagliato. Vive una vita spesso normale, ha degli amici, ma non è un dissociato (tranne casi particolari, nei quali l'essere MdP è solo un aspetto marginale dell'essere dissociato: in questo caso il termine patologia è corretto, ed un consulto psicologico è il punto di partenza per cambiare).

La domanda pertinente è quindi: come si può rieducare una persona che si è adattata ad avere comportamenti non seducenti ad esternare con tranquillità la parte di se che ha sepolto?
Come si può fargli riprendere ad apprendere le cose che non ha appreso per tempo?

La prima domanda potrebbe avere come risposta "ti pompo l'ego, così ti motivo e sei più disposto a sacrificarti".
Ma questa strategia comporta dei grossi difetti: difatto, il soggetto fa quello che gli dici finchè è sotto al tuo influsso motivante perchè si sente bene. Ma non appena ti allontani, torna ad essere quello che è sempre stato, e ricade nel baratro.
La soluzione è quindi (IMHO) un'altra: "ti dico come puoi farcela, ti spiego come fare, e poi ti premio o ti punisco a seconda di quello che fai".
I meccanismi che sfrutti in questo caso, sono gia presenti nell'individuo, e sono perfettamente attivi.
La gratificazione ricevuta pompa l'ego in riferimento a quello che hai fatto, ed installa un processo di spinta ad ottenere di più da se stessi: ovvero ti motiva :)

La seconda domanda, ha come unica risposta la fornitura del materiale mancante all'esperienza del soggetto.
Non c'è quindi terapia placebo che possa aiutare: ci vuole un passaggio culturale orizzontale, o l'esperienza diretta del soggetto. La soluzione migliore, è secondo me l'instradamento del soggetto al fare esperienza reale, preparandolo a tutte le possibili opportunità che potranno verificarsi in modo che sia preparato a reagire senza chiudersi.

In sintesi, la terapia placebo è IMHO in ogni caso assolutamente controproducente, e non può che rallentare il processo di crescita.

T
Ultima modifica: 31 Marzo 2010, 19:03:28 di TermYnator
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#26
Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2010, 17:32:58
@Festa e JBG:
Vorrei più dettagli su come avete usato questo CD e che tipo di effetti avete ottenuto.

Mod-mode ON
L'argomento è OT in quanto specifico, magari apri un thread apposito sulla materia in questione.
Mod-mode Off

D'accordissimo invece sulle considerazioni generali.

T
Ultima modifica: 31 Marzo 2010, 18:50:37 di TermYnator
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Kierkegaard

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Citazione di: TermYnator il 31 Marzo 2010, 18:27:22
Il termine "patologia" indica un qualcosa di diverso: ovvero uno stato di scollamento dalla realtà che decreta una chiusura ed una serie di comportamenti che non sono in linea con la media delle persone. Una patologia, richiede un professionista di patologie, come una frattura richiede un ortopedico.

Quindi diciamo che tu sei un fisioterapista/personal trainer  8)

TermYnator

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Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 19:01:04
Quindi diciamo che tu sei un fisioterapista/personal trainer  8)

No, sono un MdPologo (:lol:) ovvero uno che risolve problemi di rimorchio in persone sane.
Per le patologie, serve invece uno psicologo.
E penso che non ci sia nulla di male nel rivolgersi a questa categoria di professionisti della mente,
se si provano disagi che non si riesce a superare da soli.
Io stesso, quando non c'erano tutte queste pseudoalternative new age, in un momento di scarsissima motivazione allo studio, chiesi un consulto ad una psicologa.
E ti dirò, che il solo fatto di averci parlato un'oretta, e di averla dovuta pagare, mi ha poi molto motivato.
Mi ha fatto capire che ero una persona normalissima con l'unica "patologia" di non aver voglia di fare un caxxo
all'università essendo molto più attratto da altre cose.
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james.mar

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Citazione di: TermYnator il 01 Aprile 2010, 04:20:07
Io stesso, quando non c'erano tutte queste pseudoalternative new age, in un momento di scarsissima motivazione allo studio, chiesi un consulto ad una psicologa.

l'hai trombata almeno?  :lol: