Seduzione Italiana

Seduzione e società => Generale => Discussione aperta da: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48

Titolo: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48
Cari ragazzi,
questa è una sezione commerciale, quindi va da se che esista per vendere qualcosa.
In questo settore, però, il prodotto dovrebbe essere un qualcosa di definitivo, di tangibile, ma soprattutto di spiegabile, e quindi di riscontrabile nella realtà di tutti i giorni. Non c'è nulla di strano nel sostenere che se parlerai in maniera coinvolgente, tendenzialmente diventerai un buon intrattenitore, e conseguentemente avrai più carte in ambito seduttivo. E' logico, ed è facilmente riscontrabile nella realtà.
E' quindi logico che io, proponendo un corso di miglioramento personale, abbia individuato determinati punti chiave e tenda a far lavorare i miei allievi per  migliorarare questi punti.
Punti riscontrabili in ogni persona seducente: body language, dialettica, look, ma anche tattica.
Questi punti, per essere migliorati, richiedono da parte dell'istruttore l'adempimento di un lavoro improbo e difficile, soprattutto dal punto di vista diplomatico.
Far si che l'allievo impari ad interpretare i feedbacks in modo corretto.
Se una persona non seduce, spesso è perchè ignora cio che il mondo gli manda come risposta a determinati comportamenti, o a tutta la sua persona.
L'allievo va quindi sensibilizzato progressivamente per non traumatizzarlo, rendendolo capace di capire i segnali che il mondo gli manda in risposta a ciò che lui propone.

UNa persona che va in giro vestita a caxxo, trascurata o con unghie e denti sporchi, probabilmente non si rende conto di queste cose, e non gli da la necessaria importanza. Idem se si comporta in modo ridicolo.
Ad un livello più alto, c'è il body language ed il comportamento in generale.
Andando ancora più su troviamo le espressioni facciali e la dialettica.
Rendere una persona che fa di questi grossolani errori seducente, non significa imporgli un comportamento, ma sensibilizzarlo sui suoi errori, rendendolo cosciente di come gli altri lo vedono.
Questa sensibilizzazione, lo porterà a considerare con attenzione i feedbacks, ed a valutarli nella giusta chiave.
Tutto ciò, è logico e razionale, ma richiede da parte del praticante abnegazione, molto molto lavoro e molta apertura mentale. Se non si possiedono questi requisiti, è inutile sperare di ottenere qualcosa con l'ADM.

Il percorso che porta al superamento dei propri limiti.
L'aspirante al successo è una persona che ha avuto una prima presa di coscienza nei confronti dei suoi limiti, che nasce dalla considerazione "non rimorchio".
Questa considerazione porta a due tipologie di persone:
A) la prima è quella disposta a rendersi conto che il non rimorchiare dipende da fattori oggettivi, che egli non riesce ad avere: aspetto estetico, cura della persona, dialettica BL.
b) LA seconda, è costituita da persone che credono che non siano questi i requisiti di base, ma ce ne siano altri: segrete alchimie che garantirebbero il successo, tecniche segrete ed altro, senza però doversi sforzare di cambiare alcunchè del proprio stato attuale.

La persona destinata al successo (tipologia A)
L'apprendista perfetto è colui che gradualmente prende coscienza dei propri difetti e lavora costantemente per migliorarli. Esso prende piano piano coscienza di ciò che funziona e di ciò che non funziona, e lo traduce su se stesso rendendosi conto delle proprie inabilità. Questo processo è definitivo, ed elimina qualsiasi scollamento dalla realtà. E' il processo che porta ad essere rimorchianti, ed a migliorare costantemente le proprie prestazioni.
Alla base di questo processo, c'è la capacità di interpretare correttamente i feedbacks che il mondo ci manda.

La persona destinata all'insuccesso (Tipologia B)
L'appartenente alla tipologia B, è affetto da credenze limitanti ed illusioni, che non gli consentiranno MAI di prendere effettivamente coscienza di se stesso. Penserà che ciò che non lo rende rimorchiante, siano strategie che egli deve apprendere ex novo, o "mancanze" che non appartengono alla sfera del visibile.
La realtà è che egli non vuole rendersi conto della sua diversità, e non la accetta come una connotazione negativa ai fini del rimorchio. Questa tipologia di persona, invece di analizzare attentamente i feedbacks che provengono dall'esterno, tenderà a non vedere le cose negative prendendo qualsiasi variazione nei feedbacks come elemento positivo. Compreso l'atteggiamento di scherno, che denota un atteggiamento ridicolo.
Invece di cercare di allineare la propria percezione di se stesso con valori reali, questa tipologia di persona cercherà nella letteratura teorie che confermino i suoi preconcetti e gli diano la speranza di migliorare senza lavorare duramente su cose che sono evidenti. Cercherà tecniche magiche invece di migliorare la persona che deve applicarle. Questa tipologia di persona, è comunemente definita "pollo", perchè dopo ogni delusione, invece di mettere i piedi per terra ed accettare la realtà, continua a cercare la formula magica per aggirare l'unica cosa che deve fare per migliorare: cambiare cio che di lui non funziona.
Questa tipologia di persona sarà quindi attratta da tutte le pratiche esoteriche possibili e dai guru che le propinano: inner game (inteso come "pomparsi il frame"), EFT, ipnosi, effetti miracolosi dellla PNL e altre amenità (IMHO, s'intende).

Detto questo, concludo con una semplice considerazione rivolta a questa seconda categoria di persone.
Vi siete mai chiesti come mai il naturalotto senza cultura, non particolarmente bello e nemmeno tanto intelligente scopa, mentre voi vi troncate di seghe?
Pensate che conosca il significato di "inner game" o che abbia mai perso 3 secondi del suo tempo in queste cazzate? Pensate che abbia la minima idea di cosa sia un metodo di seduzione, una fase o qualsiasi altra cosa attinente? La risposta è retorica: no.
Detto questo, fatevi una ragione del fatto che le cose non stano come sperate: non esistono pillole magiche, l'unica via è migliorare se stessi usando il mondo come uno specchio, ed aprendo gli occhi.
Se non trombate, è perchè non siete poi così fighi. E se non siete poi così fighi è perchè il naturalotto possiede qualcosa di essenziale che voi non avete. Se avete l'intelligenza per capirlo, e l'umiltà per ammetterlo accettando la realtà e liberandovi dalle vostre illusioni,  diventerete più bravi di lui. Se invece non volete riconoscere la vostra condizione di inferiorità, siete destinati a rincorrere un miraggio per sempre: non si costruisce un edificio nuovo sulle rovine di uno fatiscente.

Perdonate la crudezza, ma penso che la prima cosa da fare in una community di miglioramento personale, sia aprire gli occhi di chi non vuol vedere. A meno che, non ci si voglia prendere per i fondelli sapendo di farlo...

TermYnator

Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Expeausition il 30 Marzo 2010, 18:17:51
Citazione di: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48
Se invece non volete riconoscere la vostra condizione di inferiorità, siete destinati a rincorrere un miraggio per sempre: non si costruisce un edificio nuovo sulle rovine di uno fatiscente.

"Roma non è stata costruita in un giorno"

Condivido tutta l'analisi  :up:
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:25:23
Citazione di: Expeausition il 30 Marzo 2010, 18:17:51
"Roma non è stata costruita in un giorno"
Condivido tutta l'analisi  :up:
Esatto.
Ed introduci la variabile fondamentale di tutto il processo: il tempo.
Chi ha fretta, non ottiene nulla. Non ci si laurea in un giorno, ma in anni di lavoro.
E' ovvio che nel rimorchio non siano necessari tempi così lunghi, ma dipende anche da dove si parte.
Se si parte da zero, ci vorrà più tempo. L'importante, è non perdere l'entusiasmo monetizzando ogni piccolo miglioramento e facendone tesoro.
Da principio, si apprezzerà il fatto di riuscire ad intrattenere. Poi ad incuriosire ed interessare.
Verranno i primi segnali di consenso ed i primi insuccessi: è normale.
Ma alla fine, verrà la prima donna e finalmente si sarà varcata la boa.
Il resto è routine...

T
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kierkegaard il 30 Marzo 2010, 18:49:06
Se vivessimo nel 1500 la chiesa ehm.. i polli e chi li alleva ti metterebbero al rogo. Un giorno capiranno tutto anche loro come è stato per la chiesa con Galileo. Ma quel giorno sarà troppo tardi per i polli che avranno investito i loro soldi e il loro tempo in mangime per polli da batteria. E il tempo non te lo ridà nessuno, quindi è bene capire in che direzione investirlo. E una volta scelta la strada da percorrere non abbandonarla e perseverare.

Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Shark72 il 30 Marzo 2010, 19:46:37
Condivido ogni singola parola. Il mio pensiero è molto vicino al tuo soggetto A.  :up:
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58
E' un ottimo post. Il lavoro su cose concrete e l'azione quotidiana sono requisiti indispensabili per ottenere risultati.
Ma anche l'aspetto motivazionale va rispettato.

Pigrizia, paura, procrastinazione, ansia, blocchi psicologici possono essere ostacoli all'azione e quindi al miglioramento. Ben vengano le tecniche di suggestione o autosuggestione.  Io sono operatore EFT di primo livello e non ho preso il secondo solo perchè il corso coincideva con una lezione dell'Adm. Ho trascurato la pratica di questa scienza esoterica o pseudoscienza da allora.

Che ci crediate o no, in 5 minuti con un operatore qualificato (il massimo esperto italiano di EFT) , mi è passato il craving per un cibo di cui ero ghiottissimo (le patatine fritte). Da allora (settembre) ogni volta che mi portano davanti delle patatine fritte trovo una scusa per non mangiarle o per mangiarne pochissime.

Ho parlato con dei Phd in neuroscienze che mi hanno confermato che nella pressione degli agopunti c'è una base scientifica. E' probabile che siano tutte cazzate, ma provare e vedere se funziona non costa niente.
Lascio ad Acqua o a chiunque abbia fatto studi opportuni un giudizio da esperto in materia sulla validità  e l'efficacia di tecniche o pratiche come la PNL, l'EFT o la logosintesi.

E' ovvio che pomparsi il frame non ti fara' avere successo nella vita. Ma agire sull'autostima, sulla confidenza, sulle credenze e i pensieri limitanti è un passo avanti che coadiuva azioni piu' concrete.

Sportivi, manager, politici pagano tanto per avvalersi della consulenza di professionisti qualificati.
Chiunque abbia visto parlare Tony Robbins non puo' non rimanere a bocca aperta... Tutta spazzatura?
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: james.mar il 30 Marzo 2010, 22:34:36
Citazione di: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58

Ho parlato con dei Phd in neuroscienze che mi hanno confermato che nella pressione degli agopunti c'è una base scientifica.

questo è vero. Non conosco l'EFT, nè la sua percentuale di successo, ma l'agopuntura, ad esempio, è una pratica efficace.


Citazione di: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58
Ma agire sull'autostima, sulla confidenza, sulle credenze e i pensieri limitanti è un passo avanti che coadiuva azioni piu' concrete.
in che modo? dicendo allo specchio "sono un figo", "my game is a ten", "sono un 10"? creando neuroassociazioni che funzionano in minima parte solo in casi di stati d'animo neutri (e ti fanno passare quindi da 6 a 7) ma che non funzionano affatto quando abbiamo il morale a terra? facendo centinaia di visualizzazioni associate e dissociate?


Citazione di: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58
Sportivi, manager, politici pagano tanto per avvalersi della consulenza di professionisti qualificati.
Tali consulenze che percentuali di successo hanno? Altrimenti stiamo qui a parlare di fuffa.



Citazione di: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58
Chiunque abbia visto parlare Tony Robbins non puo' non rimanere a bocca aperta...
si rimane assolutamente a bocca aperta. Ma poi la nostra vita migliora?

Citazione di: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58
Tutta spazzatura?
quasi.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kant il 30 Marzo 2010, 22:58:44
Effetto placebo da adesione fideistica.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Expeausition il 30 Marzo 2010, 23:36:00
Citazione di: kant il 30 Marzo 2010, 22:58:44
Effetto placebo da adesione fideistica.

A quale fede?
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Acqua il 31 Marzo 2010, 00:14:56
Citazione di: festadanzante il 30 Marzo 2010, 19:46:58
Ho parlato con dei Phd in neuroscienze che mi hanno confermato che nella pressione degli agopunti c'è una base scientifica. E' probabile che siano tutte cazzate, ma provare e vedere se funziona non costa niente.
Lascio ad Acqua o a chiunque abbia fatto studi opportuni un giudizio da esperto in materia sulla validità  e l'efficacia di tecniche o pratiche come la PNL, l'EFT o la logosintesi.
Tra le pratiche 'esotiche' di cui ho sentito parlare promuovo a pieni voti solo lo Yoga (in particolare le tecniche di respirazione). Per tutto il resto sono mooolto scettico, anche se mi riservo di cambiare idea appena vedo pubblicazioni di rilievo.

E comunque per riprendere un vecchio discorso di VertigoOne, se uno è convinto che funzioni tanto vale andare in fondo alla cosa. E' importante però essere onesti innanzitutto con sè stessi.
Ad esempio ammetto che il CD di autoipnosi di McKenna abbia avuto effetto sul mio umore, ma è stato un BRUTTO effetto. Se avesse funzionato a lungo termine così come funziona a breve termine non avrei avuto problemi a consigliarlo.

Acqua
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 00:16:26
Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2010, 00:14:56
Ad esempio ammetto che il CD di autoipnosi di McKenna abbia avuto effetto sul mio umore, ma è stato un BRUTTO effetto. Se avesse funzionato a lungo termine così come funziona a breve termine non avrei avuto problemi a consigliarlo.

Ottì, io lo sto utilizzando ora. Hai avuto un effetto di rimbalzo?
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: james.mar il 31 Marzo 2010, 00:28:16
Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 00:16:26
Ottì, io lo sto utilizzando ora. Hai avuto un effetto di rimbalzo?

Si. ha smesso di bere e da allora fa fatica a ritrovare sè stesso.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: festadanzante il 31 Marzo 2010, 02:34:42
Quello che dici Acqua ha molto senso.
Il cd ti ha fatto stare meglio perchè ti ha installato subito delle credenze positive.
Pero' a questo cambio di umore non è seguito un cambio di comportamento. I vecchi comportamenti e i vecchi risultati hanno ripristinato o forse addirittura rafforzato le vecche credenze e quindi nel lungo non ha funzionato.
Anche il cd per dimagrire di mcKenna o fare tapping sul craving del cibo. Sono cose che aiutano l'azione, rendendola meno stressante emotivamente, ma non la sostituiscono.
Se mi sdraio sul letto, ascolto "Dimagrisci in sette giorni" e poi di mia spontanea volonta' non alzo il culo dalla sedia per fare sport e mi magno un panino da 3 kili, con il cavolo che dimagrisco. Se invece ho voglia di fare sport e di mangiare di meno, ma le emozioni di fatica per lo sport e di desiderio per il cibo sono incontrollabili, li' l'effetto di autosuggestione agisce, permettendomi di intraprendere con minore fatica un comportamento che la mia volonta' razionale gia' voleva attuare.

Beninteso, io sono il primo scettico. Mi hanno regalato una volta un DVD che si chiamava The Secret ed è finito dritto nella pattumiera, dopo averlo visto una volta. Anche quando sono stato al seminario EFT, arrivato davanti alla porta del centro, ho visto volantini appesi al muro di gente che parlava con gli angeli e altre cose e me ne stavo andando (si pagava a meta' corso :D). I primi spettatori che arrivarono erano degli hippies usciti fuori da Woodstock e anche li' non deponeva bene. Poi mi siedo e vedo che accanto a me ci sono una decina di persone piu' distinte e meno appariscenti. Chiedo un poco e scopro che sono tutti psicoterapeuti o assistenti sociali, che volevano aggiornarsi ed espandere il bagaglio delle loro tecniche.  Al che decisi di rimanere, anche dopo aver chiacchierato con lo speaker.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: maxcavezzi il 31 Marzo 2010, 08:42:10
Condivido la divisione in categorie A o B.

La mia impressione e' che le persone che si rivolgono ad un maestro si possano dividere in 2 categorie:
-seriamente interessate al miglioramento personale, e che quindi si rendono conto di aver un certo ritardo su alcuni aspetti chiave.
-alla ricerca di formule magiche o di qualche sorta di autoconvincimento di essero figo.

In realta' esiste anche la categoria C, quella che non tromba ne trombera' mai, ma invece di domandarsi perche' ed investire del tempo a migliorarsi.. passa la vita a perseguitare qualche sventurata/vicina di casa.

Ovviamente e' una categoria questa che non compra niente.. al massimo un cane o la moto, perche' qualcuno una volta gli ha detto che alle donne piacciono i cuccioli e i motociclisti.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: blackhat il 31 Marzo 2010, 10:00:34
Grande e ottimo post che andrebbe messo come disclaimer ad un sito di miglioramento personale  :up:
Per l'ennesima volta: non esistono scorciatoie e le pillole magiche casomai sono supposte  :lol:

Rispondendo a Festa: verissimo che l'aspetto motivazionale va sostenuto, però quelli di cui parla TermY sono persone che hanno un deficit di alcune caratteristiche: questi posono picchiettarsi quanto vuoi ma non acquisiranno magicamente qualcosa che manca.
Quando, dopo mesi o anni di esercizi, comincieranno a rendersi conto che qualcosa sta cambiando, che i rapportano al mondo in maniera diversa, "Pigrizia, paura, procrastinazione, ansia, blocchi psicologici" si ridurranno, perchè i soggetti avranno acquisito una solida base su cui fondare le loro certezze: "io vado a rimorchiare quella e non mi sfancula perchè sono capace di rimorchiarmela e fanculo all'ansia".
Per quanto riguarda me, è stato il farmi il culo senza sconti che sta funzionando; certo, ho dovuto distruggere il vecchio BlacHat e rifarne uno nuovo, ma il miglioramento personale è questo!
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: festadanzante il 31 Marzo 2010, 10:14:57
Citazione di: blackhat il 31 Marzo 2010, 10:00:34
Rispondendo a Festa: verissimo che l'aspetto motivazionale va sostenuto, però quelli di cui parla TermY sono persone che hanno un deficit di alcune caratteristiche: questi posono picchiettarsi quanto vuoi ma non acquisiranno magicamente qualcosa che manca.

Certo pero' magari elimineranno quegli ostacoli che gli impediscono di prendere azione concretamente. Inoltre non sono cose che si imparano in 5 minuti. Se mi sono zucato 9 ore di corso per diventare primo livello (autorizzato ad usarla per piccole cose su me stesso e capace di comprendere quando rivolgermi ad un operatore specializzato), vuol dire che non è cosi' semplice. La vera arte consiste nel pronunciare le frasi giuste stimolando i vari punti e reagire ai ricordi che sopraggiungono.

Quando la fai bene le reazioni sono abbastanza forti e sgradevoli. Ho visto persone svenire e avere crisi isteriche durante i picchiettamenti.  Io stesso ho avuto momenti di rifiuto, rabbia, nausea quando ho fatto i miei esperimenti da solo. La reazione piu' soft è una sete improvvisa fra un giro e il successivo.

Prova questo video per 20 minuti e racconta come ti senti

http://www.innergametapping.com/free-videos/approach-anxiety.html

Non aspettarti un effetto che dura piu' di qualche ora.  Stai "lavorando" sull'ultimo sintomo e non sulle cause dell'ansia. Poi ripetere in maniera meccanica "this feeling" è quasi sbagliato.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: JBGrenouille il 31 Marzo 2010, 11:45:23
Citazione di: festadanzante il 31 Marzo 2010, 02:34:42
Il cd ti ha fatto stare meglio perchè ti ha installato subito delle credenze positive.
Pero' a questo cambio di umore non è seguito un cambio di comportamento. I vecchi comportamenti e i vecchi risultati hanno ripristinato o forse addirittura rafforzato le vecche credenze e quindi nel lungo non ha funzionato.
Anche il cd per dimagrire di mcKenna o fare tapping sul craving del cibo. Sono cose che aiutano l'azione, rendendola meno stressante emotivamente, ma non la sostituiscono.
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li' l'effetto di autosuggestione agisce, permettendomi di intraprendere con minore fatica un comportamento che la mia volonta' razionale gia' voleva attuare.
Son d' accordo con Festa su Mckenna in quanto e' l' unico che conosco.

Il cd ed il manuale miglioreranno pure il lo stato d' animo ma il compiere gli esercizi in modo corretto, ovvero applicare il proprio migliore stato d' animo ad un problema concreto, e' cio' che effettivamente porta risultati.
Se uno ascolta i cd e/o legge i manuali senza fare nulla di concreto e' ovvio che non fara' progressi, come se dicesse a se' stesso davanti allo specchio "sono un figo".

Insomma certe tecniche aiutano a migliorare ma TUTTE necessitano una buona dose di lavoro su se' stessi.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 12:05:48
La domanda che vi pongo è la seguente: una volta che attraverso queste pratiche si superi un blocco psicologico si diventa rimorchianti?

Qualcuno potrebbe rispondermi: , se il blocco impediva l'esprimersi di capacità che il soggetto già aveva. Oppure No, perché il superamento di un blocco negativo non presuppone l'acquisizione di capacità positive. O ancora, sono proprio quei blocchi che hanno impedito lo sviluppo di determinate capacità. Per cui una volta recuperato il GAP per la presenza di patologie, bisogna iniziare il miglioramento vero e proprio.

Forse concentrandosi troppo su determinate patologie ci concentriamo sul superare determinati blocchi, rendendoli forse più grandi di quanto non siano, facendo diventare il superamento di quei blocchi il nostro fine. Invece il superamento di certe patologie dovrebbe essere un mezzo per raggiungere il nostro fine, cioè TROMBARE.

Superare l'a.a. è il primo gradino, non la scala intera.

Non dimentichiamoci il fine.

Juan
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Shark72 il 31 Marzo 2010, 12:49:23
Citazione di: maxcavezzi il 31 Marzo 2010, 08:42:10
Condivido la divisione in categorie A o B.

La mia impressione e' che le persone che si rivolgono ad un maestro si possano dividere in 2 categorie:
-seriamente interessate al miglioramento personale, e che quindi si rendono conto di aver un certo ritardo su alcuni aspetti chiave.
-alla ricerca di formule magiche o di qualche sorta di autoconvincimento di essero figo.

In realta' esiste anche la categoria C, quella che non tromba ne trombera' mai, ma invece di domandarsi perche' ed investire del tempo a migliorarsi.. passa la vita a perseguitare qualche sventurata/vicina di casa.

Ovviamente e' una categoria questa che non compra niente.. al massimo un cane o la moto, perche' qualcuno una volta gli ha detto che alle donne piacciono i cuccioli e i motociclisti.

Il TermY, in effetti, parlava delle tipologie di persone che pensano di rivolgersi ad un docente.
Nella realtà, allora, esiste anche la categoria D , ovvero i RASSEGNATI . Quelli che :

D1) Si iscrivono alle agenzie matrimoniali ;
D2) Impiegano ogni centesimo di ciò che risparmiano per mignotte, night e turismo sessuale.
D3) Aspettano in eterno, ascoltando le mamme che dicono loro "prima o poi la incontri".

E sono tanti.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 12:56:10
Citazione di: Shark72 il 31 Marzo 2010, 12:49:23
D3) Aspettano in eterno, ascoltando le mamme che dicono loro "prima o poi la incontri".

"sii te stesso!"

:D
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: festadanzante il 31 Marzo 2010, 13:39:56
Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 12:05:48
La domanda che vi pongo è la seguente: una volta che attraverso queste pratiche si superi un blocco psicologico si diventa rimorchianti?

No. A meno che l'ansia o lo stress siano il tuo unico problema.
Pero' metti piu' energia/entusiasmo nel lavorare per ottenere risultati.

MOTIVAZIONE ---> PIU' LAVORO ---> PIU' RISULTATI

e non

MOTIVAZIONE ---> RISULTATI GRATIS
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 15:06:29
Citazione di: festadanzante il 31 Marzo 2010, 13:39:56
No. A meno che l'ansia o lo stress siano il tuo unico problema.
Pero' metti piu' energia/entusiasmo nel lavorare per ottenere risultati.

MOTIVAZIONE ---> PIU' LAVORO ---> PIU' RISULTATI

e non

MOTIVAZIONE ---> RISULTATI GRATIS

Bisogna vedere che tipo di motivazione è. Se per esempio è una motivazione esterna e indotta oppure una che viene da dentro. Io comunque ho parlato di blocchi psico/sociologici, non di assenza di motivazione.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Naddolo il 31 Marzo 2010, 16:10:13
Citazione di: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48
Vi siete mai chiesti come mai il naturalotto senza cultura, non particolarmente bello e nemmeno tanto intelligente scopa, mentre voi vi troncate di seghe?
Pensate che conosca il significato di "inner game" o che abbia mai perso 3 secondi del suo tempo in queste cazzate? Pensate che abbia la minima idea di cosa sia un metodo di seduzione, una fase o qualsiasi altra cosa attinente? La risposta è retorica: no.
Detto questo, fatevi una ragione del fatto che le cose non stano come sperate: non esistono pillole magiche, l'unica via è migliorare se stessi usando il mondo come uno specchio, ed aprendo gli occhi.
Se non trombate, è perchè non siete poi così fighi. E se non siete poi così fighi è perchè il naturalotto possiede qualcosa di essenziale che voi non avete. Se avete l'intelligenza per capirlo, e l'umiltà per ammetterlo accettando la realtà e liberandovi dalle vostre illusioni,  diventerete più bravi di lui.


Non posso che quotare: questo è stato il mio errore fondamentale per vari anni; mi dicevo: ma come caxxo è possibile che le femmine non accorrono a me, leggo come un pazzo, mi interesso di musica di cinema, di arte, suono bene la chitarra, ballo non malaccio, penso di fare le scarpe intellettualmente a davvero molta gente, ed allora perchè mi martorizzo di seghe?

Non potevo accettare che  il fatto di aver letto proust e kant non ti desse nessun tipo di vantaggio in ambito seduttivo, semmai il contrario!

Fin quando rimanevo trincerato dentro me stesso, non riuscivo a creare alcun tipo di rapporto con gli altri, fin quando mi preoccupavo solo di me stesso, non potevo davvero andare da nessuna parte!

Capito questo, c'è stato da capire cosa effettivamente non andava,  in quei livelli da te indicati, bl, espressioni facciali, dialettica ecc.

ma serve tempo ed impegno...
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: AlterEgo il 31 Marzo 2010, 17:28:25
Citazione di: TermYnator il 30 Marzo 2010, 18:10:48
La persona destinata all'insuccesso (Tipologia B)
.
.
è comunemente definita "pollo", perchè dopo ogni delusione, invece di mettere i piedi per terra ed accettare la realtà, continua a cercare la formula magica
.
.

purtroppo non prendono la cosa con la dovuta serietà, pensano che siano tutte cazzate e che prima o poi rimorchieranno anche loro, sperando che succeda per poter dire "hai visto che avevo ragione e che non occorre faticare per trombare?"
ed ecco che trovano la formula magica per la pippa
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Acqua il 31 Marzo 2010, 17:32:58
@Festa e JBG:
Vorrei più dettagli su come avete usato questo CD e che tipo di effetti avete ottenuto.
Alcune delle suggestioni presenti in quel materiale sono del tipo:
- io sono forte e bello e riesco a fare tutto ciò che voglio
- non sono io che ho problemi, sono gli altri che hanno bisogno di aiuto

Il che non è del tutto sbagliato, ma rende ciechi di fronte alle evenienze e la complessità della vita. Essere pessimisti è da AFC, ma credo che l'eccesso di ottimismo sia ancora peggio. L'errore di fondo di queste pratiche è che mettono le persone in condizione di pensare che le cose vadano alla grande anche se non è cambiato assolutamente niente, per poi (come giustamente notate voi) mantenere lo stato di positività con gli esercizi. Secondo me l'errore sta proprio nell'anticipare uno stato positivo che invece dovrebbe venire dalla sana e propria interazione con l'ambiente.
Lo vedo un po' come un errore di calibrazione: mettono il soggetto nella direzione giusta, ma lo pompano a mille e gli mettono le fette di prosciutto davanti agli occhi.

Ossia il discorso l'ho capito, è legittimo: quella roba ti mette sulla giusta via, posto che si abbia una motivazione a cambiare. Io dico: se hai una motivazione a cambiare tanto vale non affidarsi a pratiche new age. Questo vale soprattutto per chi ha seri problemi da risolvere.

Acqua
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: TermYnator il 31 Marzo 2010, 18:27:22
Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 12:05:48
La domanda che vi pongo è la seguente: una volta che attraverso queste pratiche si superi un blocco psicologico si diventa rimorchianti?

Qualcuno potrebbe rispondermi: , se il blocco impediva l'esprimersi di capacità che il soggetto già aveva. Oppure No, perché il superamento di un blocco negativo non presuppone l'acquisizione di capacità positive. O ancora, sono proprio quei blocchi che hanno impedito lo sviluppo di determinate capacità. Per cui una volta recuperato il GAP per la presenza di patologie, bisogna iniziare il miglioramento vero e proprio.

Forse concentrandosi troppo su determinate patologie ci concentriamo sul superare determinati blocchi, rendendoli forse più grandi di quanto non siano, facendo diventare il superamento di quei blocchi il nostro fine. Invece il superamento di certe patologie dovrebbe essere un mezzo per raggiungere il nostro fine, cioè TROMBARE.

Superare l'a.a. è il primo gradino, non la scala intera.

Non dimentichiamoci il fine.

Kierkegaard

D'accordissimo sulla parte finale del post, anche se dissento su un termine in particolare:
patologie.
Ho scritto più volte che nella stragrande maggioranza dei non rimorchianti, si verifica un blocco della crescita in un determinato punto della vita, in genere preadolescenziale.
Questo blocco, è spesso dovuto ad ambienti che restituiscono feedbacks negativi quando si esternano comportamenti dominanti o seducenti.
La reazione, è il nascondere questi comportamenti, assumendo un atteggiamento contrario o teso al rendersi evidenti il meno possibile, e come tale non seducente. Il termine "patologia" indica un qualcosa di diverso: ovvero uno stato di scollamento dalla realtà che decreta una chiusura ed una serie di comportamenti che non sono in linea con la media delle persone.
Non si può curare il sintomo di una patologia, ma bisogna sradicarne la causa. Ed essendo la materia molto delicata e spinosa (psiche), una patologia, richiede un professionista di patologie, come una frattura richiede un ortopedico.

Un comune MdP, per quante carenze possa avere, non ha una patologia, ma è semplicemente il frutto di un adattamento sbagliato. Vive una vita spesso normale, ha degli amici, ma non è un dissociato (tranne casi particolari, nei quali l'essere MdP è solo un aspetto marginale dell'essere dissociato: in questo caso il termine patologia è corretto, ed un consulto psicologico è il punto di partenza per cambiare).

La domanda pertinente è quindi: come si può rieducare una persona che si è adattata ad avere comportamenti non seducenti ad esternare con tranquillità la parte di se che ha sepolto?
Come si può fargli riprendere ad apprendere le cose che non ha appreso per tempo?

La prima domanda potrebbe avere come risposta "ti pompo l'ego, così ti motivo e sei più disposto a sacrificarti".
Ma questa strategia comporta dei grossi difetti: difatto, il soggetto fa quello che gli dici finchè è sotto al tuo influsso motivante perchè si sente bene. Ma non appena ti allontani, torna ad essere quello che è sempre stato, e ricade nel baratro.
La soluzione è quindi (IMHO) un'altra: "ti dico come puoi farcela, ti spiego come fare, e poi ti premio o ti punisco a seconda di quello che fai".
I meccanismi che sfrutti in questo caso, sono gia presenti nell'individuo, e sono perfettamente attivi.
La gratificazione ricevuta pompa l'ego in riferimento a quello che hai fatto, ed installa un processo di spinta ad ottenere di più da se stessi: ovvero ti motiva :)

La seconda domanda, ha come unica risposta la fornitura del materiale mancante all'esperienza del soggetto.
Non c'è quindi terapia placebo che possa aiutare: ci vuole un passaggio culturale orizzontale, o l'esperienza diretta del soggetto. La soluzione migliore, è secondo me l'instradamento del soggetto al fare esperienza reale, preparandolo a tutte le possibili opportunità che potranno verificarsi in modo che sia preparato a reagire senza chiudersi.

In sintesi, la terapia placebo è IMHO in ogni caso assolutamente controproducente, e non può che rallentare il processo di crescita.

T
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: TermYnator il 31 Marzo 2010, 18:45:42
Citazione di: Acqua il 31 Marzo 2010, 17:32:58
@Festa e JBG:
Vorrei più dettagli su come avete usato questo CD e che tipo di effetti avete ottenuto.

Mod-mode ON
L'argomento è OT in quanto specifico, magari apri un thread apposito sulla materia in questione.
Mod-mode Off

D'accordissimo invece sulle considerazioni generali.

T
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 19:01:04
Citazione di: TermYnator il 31 Marzo 2010, 18:27:22
Il termine "patologia" indica un qualcosa di diverso: ovvero uno stato di scollamento dalla realtà che decreta una chiusura ed una serie di comportamenti che non sono in linea con la media delle persone. Una patologia, richiede un professionista di patologie, come una frattura richiede un ortopedico.

Quindi diciamo che tu sei un fisioterapista/personal trainer  8)
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: TermYnator il 01 Aprile 2010, 04:20:07
Citazione di: Kierkegaard il 31 Marzo 2010, 19:01:04
Quindi diciamo che tu sei un fisioterapista/personal trainer  8)

No, sono un MdPologo (:lol:) ovvero uno che risolve problemi di rimorchio in persone sane.
Per le patologie, serve invece uno psicologo.
E penso che non ci sia nulla di male nel rivolgersi a questa categoria di professionisti della mente,
se si provano disagi che non si riesce a superare da soli.
Io stesso, quando non c'erano tutte queste pseudoalternative new age, in un momento di scarsissima motivazione allo studio, chiesi un consulto ad una psicologa.
E ti dirò, che il solo fatto di averci parlato un'oretta, e di averla dovuta pagare, mi ha poi molto motivato.
Mi ha fatto capire che ero una persona normalissima con l'unica "patologia" di non aver voglia di fare un caxxo
all'università essendo molto più attratto da altre cose.
Titolo: Re: Effetto placebo, lavoro vero e miglioramento personale.
Inserito da: james.mar il 01 Aprile 2010, 11:58:22
Citazione di: TermYnator il 01 Aprile 2010, 04:20:07
Io stesso, quando non c'erano tutte queste pseudoalternative new age, in un momento di scarsissima motivazione allo studio, chiesi un consulto ad una psicologa.

l'hai trombata almeno?  :lol: