La seduzione "pane e salame" secondo Shark - Parte 2

Aperto da Shark72, 06 Maggio 2013, 17:11:09

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Naddolo

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Citazione di: Shark72 il 07 Maggio 2013, 17:37:49

Qui sembra , ad una prima lettura, una sorta di autocompiacimento del proprio stato di sofferenza, che viene visto non già come un handicap, un cancro da estirpare, bensì quasi come una condizione nobilitante. Visione questa a mio avviso assai pericolosa. Tuttavia, lasci anche una porta aperta, dal momento che non indichi la strada attraverso cui trasformare la sofferenza nel carburante per la reazione, ma lasci intendere che ogni modo è legittimo, in pratica . Ad ogni modo, qui si va oltre gli scopi di una trattazione "pane e salame" .  :D


no sharke. comprendo che sembra fumoso ed enigmatico il passo che citi; ma non alludo a considerarla come una condizione nobilitante. Solo in un senso un po' pericoloso per i profani può esser intesa a quel modo, ma nel senso nel quale jung parlava dei nevrotici (in senso lato), dicendo che tali persone hanno un qualcosa in più rispetto ai loro simili, perchè non riescono a scendere a patti con un certo tipo di vita ritenuta avvilente. Ma, per quanto sia gradevole autopensarci così, non cambia un granchè le carte in tavola; le difficoltà continuano a sussistere inalterate.

Quello che tento di dire, e non è semplice dacchè esprimere tali cose non è mai banale, è riferito ad un certo mio vissuto, che in un qualche modo mi sento di poter estendere a un livello un po' più generale; quando parlo di difficoltà. di dolore, che nel caso in oggetto si traduce nel riuscire manco per sbaglio a scoparsi una qualche fighetta, e lo inquadro come sintomo di un qualcosa a monte, parlo del fatto che tale condizione si accompagna ad una generale non accettazione del nostro mondo, di quel che è la nostra vita, la nostra storia, quel che siamo stati; è arduo dire se tale condizione abbia generato come conseguenza il fatto non riuscire a trombare, o sia sorto a posteriori; in questi ambiti è difficile rintracciare dei nessi di causalità ben definiti; ma quel che vedo è che a un certo si intersecano: percepiamo in noi qualcosa di sbagliato, che abbiamo paura di far vedere agli altri, sapendo che potrebbe esser non capito e financo deriso; tale rifiuto, se diventa molto grande, non può che impattare sul nostro generale relazionarci al mondo e alle donne; e se non ti apri, se non provi e ti cimenti, persisti nella condizione e continui a non scopare. Puoi tentare di arginare tutto ciò andando sullo statistico, provando e riprovando fin quando fai qualche numero, e ti trombi qualche fighetta; ma è improbabile che solo questo basti a sanare la tua ferita, il sentirti disadattato; il percepire come un grandissimo pericolo quello di mostrare te stesso al mondo

Quando però dicevo di provare a cambiare ottica, tentando di non considerare tale sentimento, tale paranoia, come la nostra cosa più brutta, più sbagliata; e di tentare invece di vederla come preziosa; intendo allora dire  che tale disallineamento tra mondo interno e risposte dell'esterno, è si una paranoia, ma non è del tutto infondata. E' vero che coltivare dentro di sè un mondo particolarmente complesso, diverso dai paradigmi comuni, è da un certo punto di vista un handicap; il diverso viene ostracizzato, e questo da sempre. Chiunque si allontani dai sentieri comunemente battuti e tracciati viene tradizionalmente osteggiato; il fatto di trovare persone che dicono no, che non ci stanno ad accettare per oro colato tutto quello che ci viene propinato fa paura; persone del genere spaventano; e il sentirci rifiutati non è la misera fantasia di uno psicolabile, ma la dura realtà. pasolini in una poesia scrisse "il mondo non mi vuole, e non lo sa"

Partendo da qui, credo sia necessario, con il tempo, con un certo tipo di riflessione su se stessi, il comprendere che: 1) non vi è alternativa. bisogna essere se stessi; non possiamo abdicare a quel che siamo, solo buona parte degli altri non può capire 2) bisogna capire che tale complessità interiore è una splendida cosa; bisogna amarla, amarla così tanto da volerla donare al mondo. Non il nostro errore, il nostro esser sbagliati e disadattati, ma il nostro gioiello più prezioso. E per donarlo devi trovare la forza di calarti nel mondo, di aprirti alle persone, alle esperienze, all'altro.
3) esser consapevoli che non è facile; ma bisogna provare, pur sapendo che si andrà incontro a delusioni, porte in faccia, tradimenti, e meschinità. Ma non ci si può astenere

Per fare questo c'è veramente bisogno d'un cambio di paradigma, un passare dal "il mondo è una cacca, nessuno mi vuole e nessuno mi capisce ed è tutto inutile", al dare invece fiducia; che non è tutto male come pensavamo; che ci stanno cose brutte, ma ci sono anche cose belle. e che impegnarsi per trovarle, sopratutto votandosi a qualcosa, è una cosa che vale la pena di fare.

Capisci bene che questo discorso ben difficilmente può esser intenso come un viatico verso lo scopare di più; è compito di vita, tout court, Ma è pur vero che una persona che abbia fatto questo difficile cambio di prospettiva, che non si odia più, che non si reputa sbagliato, ma che pensa di avere qualcosa di importante da dare, ben difficilmente sarà privo di rapporti col femminile; poi, a seconda di come si è fatti, si potrà dare più o meno attenzione a tale lato; ma è certo che all'0interno d'un certo tipo di evoluzione non si può prescindere dal cercare il rapporto con il femminile. E questo chiude il cerchio, e spiega il perchè considero il fatto di non scopare un sintomo: un sintomo di una profonda difficoltà ad accettare il femminile (potremmo scendere a livello psicoanaliti, parlare di difficoltà di "anima", ma non è questa la sede)

E capisci anche perchè non trovo più molto interesse in forum di questo tipo, e nel far ruotare la mia attenzione attorno alle fighette. che sono una parte della realtà, ma non più l'unica che mi prema e mi sembri rilevante. il tutto, forse, anche perchè non mi trovo più nelle condizioni di estrema difficoltà nella quali mi trovavo qualche anno fa

mister

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Ci tengo a ribadire quanto ho esposto prima ovvero che la visione giusta o sbagliata di quello che dice shark dipende fortemente dal trascorso personale e da che situazione si esce.

Se uno prende "la pillola" (diventa consapevole della condizione di mds) a 20 anni è tutto veramente più facile: si ha tutto il tempo per ampliare alla grande il proprio circolo sociale anche avendo una compagnia di MdS (soprattutto se si frequentano facoltà dove di patata c'è ne in sovrabbondanza), si possono frequentare disco dove partono slinguini tra coetani spensierati, rimediare numeri, ci si può migliorare gradualmente e conseguetemente arrivare all'età di 25 anni con un bel costruito alle spalle e un discreto numero di contatti da frequentare nel tempo.

Bene, chi riesce nel percorso di sopra, che NON è comunque una passeggiata, può non comprendere certi comportamenti perchè li vede come estremi, da approfittatore, al limite della truffa (per rendere l'idea) ma la cosa è normale.

Chi esce da situazioni disastrate dopo i 25 anni ad esempio:
- motivi di studio (intendo facoltà tecniche dove la figa scarseggia frequentate oltrettuto da Mds)
- viene fuori da storie durature
- compagnia di MdS ormai cronicizzata
- amici con cui si sarebbe potuto spaccare il mondo ma ormai accasati
- problemi lavorativi
o impara ad essere scaltro o la fregna purtroppo non la vede più perchè ampliare il proprio circolo sociale NON è più tanto facile come a 20 anni. Ovviamente ci sarà anche modo per migliore se stessi e diventare dei discreti seduttori/veri uomini ma è tutto più complicato quindi bisogna imparare a muoversi, strisciare, mimetizzarsi e colpire anche approfittandosi di qualche situazione border line.
Ma NON credete che sia facile fare quanto detto sopra, io ci sto provando ma ancora di risultati non ne sono arrivati!

Saluti a tutti belli, brutti, puliti, sporchi, buoni e cattivi :)


Shark72

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Citazione di: Albachiara il 07 Maggio 2013, 18:20:38
no sharke. comprendo che sembra fumoso ed enigmatico il passo che citi; ma non alludo a considerarla come una condizione nobilitante. Solo in un senso un po' pericoloso per i profani può esser intesa a quel modo, ma nel senso nel quale jung parlava dei nevrotici (in senso lato), dicendo che tali persone hanno un qualcosa in più rispetto ai loro simili, perchè non riescono a scendere a patti con un certo tipo di vita ritenuta avvilente. Ma, per quanto sia gradevole autopensarci così, non cambia un granchè le carte in tavola; le difficoltà continuano a sussistere inalterate.

Ok, abbiamo sgombrato il campo da questo dubbio che poteva risultare pericoloso.

Il resto del ragionamento, pur rispettandolo, lo boccio, per questi motivi.

Citazione di: Albachiara il 07 Maggio 2013, 18:20:38
Quello che tento di dire, e non è semplice dacchè esprimere tali cose non è mai banale, è riferito ad un certo mio vissuto, che in un qualche modo mi sento di poter estendere a un livello un po' più generale; quando parlo di difficoltà. di dolore, che nel caso in oggetto si traduce nel riuscire manco per sbaglio a scoparsi una qualche fighetta, e lo inquadro come sintomo di un qualcosa a monte, parlo del fatto che tale condizione si accompagna ad una generale non accettazione del nostro mondo, di quel che è la nostra vita, la nostra storia, quel che siamo stati; è arduo dire se tale condizione abbia generato come conseguenza il fatto non riuscire a trombare, o sia sorto a posteriori; in questi ambiti è difficile rintracciare dei nessi di causalità ben definiti; ma quel che vedo è che a un certo si intersecano: percepiamo in noi qualcosa di sbagliato, che abbiamo paura di far vedere agli altri, sapendo che potrebbe esser non capito e financo deriso; tale rifiuto, se diventa molto grande, non può che impattare sul nostro generale relazionarci al mondo e alle donne; e se non ti apri, se non provi e ti cimenti, persisti nella condizione e continui a non scopare. Puoi tentare di arginare tutto ciò andando sullo statistico, provando e riprovando fin quando fai qualche numero, e ti trombi qualche fighetta; ma è improbabile che solo questo basti a sanare la tua ferita, il sentirti disadattato; il percepire come un grandissimo pericolo quello di mostrare te stesso al mondo

Non sono d' accordo, specie con la parte in neretto : per me il soggetto non trombante, è portatore del "sintomo" a causa di deficit oggettivi nei fondamentali, e non già a causa di un generico e fumoso "nostro modo di stare al mondo, di guardare il mondo", o altrettanto vaga e generica "percezione di qualcosa di sbagliato". Condivido solo che la ricetta non sta certo nell' andare di statistico, in quanto le carenze nei fondamentali, se non vengono colmate lavorandoci su, restano comunque.

Citazione di: Albachiara il 07 Maggio 2013, 18:20:38
Quando però dicevo di provare a cambiare ottica, tentando di non considerare tale sentimento, tale paranoia, come la nostra cosa più brutta, più sbagliata; e di tentare invece di vederla come preziosa; intendo allora dire  che tale disallineamento tra mondo interno e risposte dell'esterno, è si una paranoia, ma non è del tutto infondata. E' vero che coltivare dentro di sè un mondo particolarmente complesso, diverso dai paradigmi comuni, è da un certo punto di vista un handicap; il diverso viene ostracizzato, e questo da sempre. Chiunque si allontani dai sentieri comunemente battuti e tracciati viene tradizionalmente osteggiato; il fatto di trovare persone che dicono no, che non ci stanno ad accettare per oro colato tutto quello che ci viene propinato fa paura; persone del genere spaventano; e il sentirci rifiutati non è la misera fantasia di uno psicolabile, ma la dura realtà. pasolini in una poesia scrisse "il mondo non mi vuole, e non lo sa"

Partendo da qui, credo sia necessario, con il tempo, con un certo tipo di riflessione su se stessi, il comprendere che: 1) non vi è alternativa. bisogna essere se stessi; non possiamo abdicare a quel che siamo, solo buona parte degli altri non può capire 2) bisogna capire che tale complessità interiore è una splendida cosa; bisogna amarla, amarla così tanto da volerla donare al mondo. Non il nostro errore, il nostro esser sbagliati e disadattati, ma il nostro gioiello più prezioso. E per donarlo devi trovare la forza di calarti nel mondo, di aprirti alle persone, alle esperienze, all'altro.
3) esser consapevoli che non è facile; ma bisogna provare, pur sapendo che si andrà incontro a delusioni, porte in faccia, tradimenti, e meschinità. Ma non ci si può astenere

Per fare questo c'è veramente bisogno d'un cambio di paradigma, un passare dal "il mondo è una cacca, nessuno mi vuole e nessuno mi capisce ed è tutto inutile", al dare invece fiducia; che non è tutto male come pensavamo; che ci stanno cose brutte, ma ci sono anche cose belle. e che impegnarsi per trovarle, sopratutto votandosi a qualcosa, è una cosa che vale la pena di fare.

Capisci bene che questo discorso ben difficilmente può esser intenso come un viatico verso lo scopare di più; è compito di vita, tout court, Ma è pur vero che una persona che abbia fatto questo difficile cambio di prospettiva, che non si odia più, che non si reputa sbagliato, ma che pensa di avere qualcosa di importante da dare, ben difficilmente sarà privo di rapporti col femminile; poi, a seconda di come si è fatti, si potrà dare più o meno attenzione a tale lato; ma è certo che all'0interno d'un certo tipo di evoluzione non si può prescindere dal cercare il rapporto con il femminile. E questo chiude il cerchio, e spiega il perchè considero il fatto di non scopare un sintomo: un sintomo di una profonda difficoltà ad accettare il femminile (potremmo scendere a livello psicoanaliti, parlare di difficoltà di "anima", ma non è questa la sede)

E capisci anche perchè non trovo più molto interesse in forum di questo tipo, e nel far ruotare la mia attenzione attorno alle fighette. che sono una parte della realtà, ma non più l'unica che mi prema e mi sembri rilevante. il tutto, forse, anche perchè non mi trovo più nelle condizioni di estrema difficoltà nella quali mi trovavo qualche anno fa

Questa parte è fortemente influenzata dal tuo vissuto, così come certe parti dai toni forti all' inizio del 3d sono state influenzate del mio, e pertanto ne rispetto il contenuto. Tuttavia, come ammetti anche te stesso, perdonami, ma leggendo discorsi così, un ragazzo che è insoddisfatto della sua vita socio/relazionale, e vuole svoltare, a livello pratico, ci fa decisamente pochino .

E' altresì vero che questo mio giudizio così lapidario è dovuto a una caratteristica ben precisa del mio essere : io sono un soggetto assai poco introspettivo, che bada solo ai risvolti pratici e nel breve periodo (perchè nel lungo siamo tutti morti, o invecchiati) . Quando andavo a pesca da bambino, e il pesce non si prendeva, il mio babbo diceva "ma dai, siamo stati bene, al sole, all' aria aperta" , io invece mi incazzavo, e di brutto. E nei giochi, nello sport, e nella vita, pur ammettendo le sconfitte, ho sempre odiato perdere , non ho mai condiviso il detto decouberteniano "l' importante è partecipare" .

Comunque qui dentro ci sono ragazzi che possono apprezzare un simile punto di vista del problema, quindi ognuno prenda per buono ciò che più gli aggrada .

Sul finale del tuo intervento, è puramente soggettivo : se per te la gnocca non rappresenta più una priorità, posizione rispettabilissima, e sono il primo a congratularmi se non è più un problema come lo era in passato.

S.
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
"L' assaporatore ufficiale dell' AdM - TermYnator
"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
"Ty delaesh bisnes" - HB insegnante di russo
"Meglio una russa bona, che un' italiana cessa"  - TermYnator
"Sergente Hartman della Fregna" - Azimut, già Expeausition

Naddolo

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ma infatti, e chiudo qui, non scrivo per dare insegnamenti a chicchessia. ho dato solo una testimonianza di quel che sono, e di cosa mi ha spinto ad agire in un certo modo piuttosto che in altro, in una certa direzione. non c'è nulla di "didattico", non deve essere di monito o di insegnamento. ognuno facesse quel che crede, nel modo in cui lo crede.

Shark72

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Citazione di: mister il 07 Maggio 2013, 18:37:49
Ci tengo a ribadire quanto ho esposto prima ovvero che la visione giusta o sbagliata di quello che dice shark dipende fortemente dal trascorso personale e da che situazione si esce.

E' proprio così. Uno che certi problemi non ce l' ha, non capirà mai, allo stesso modo in cui una persona economicamente agiata, non capirà mai certi comportamenti di un soggetto indigente, per il semplice fatto che non sa cosa siano la povertà e le privazioni.


Citazione di: mister il 07 Maggio 2013, 18:37:49
Chi esce da situazioni disastrate dopo i 25 anni ad esempio:
- motivi di studio (intendo facoltà tecniche dove la figa scarseggia frequentate oltrettuto da Mds)
- viene fuori da storie durature
- compagnia di MdS ormai cronicizzata
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Ma NON credete che sia facile fare quanto detto sopra, io ci sto provando ma ancora di risultati non ne sono arrivati!

Saluti a tutti belli, brutti, puliti, sporchi, buoni e cattivi :)


A te sembrano tanti 25 anni, pensa io che ne avevo ben 36, e venivo da 10 anni di inattività tra fidanzamento e matrimonio, quanta rabbia e fame avevo dentro ! Potevo permettermi il lusso di farmi troppi scrupoli ?
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Shark72

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Citazione di: Azimut il 07 Maggio 2013, 19:46:32
*expeausition

Non ci posso credere... :-?

Non è da te, un intervento di qualità così scadente come quello di stanotte...difficile crederci.
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Citazione di: mister il 07 Maggio 2013, 18:37:49
Ci tengo a ribadire quanto ho esposto prima ovvero che la visione giusta o sbagliata di quello che dice shark dipende fortemente dal trascorso personale e da che situazione si esce.


io è dalla risposta de ieri sera che ve lo sto a di

Citazione di: Spartacvs il 06 Maggio 2013, 21:25:35
Gli ospiti sono in ritardo, quindi alla fine me lo sono letto.
Io sono dalla parte di Shark per tutto un mio percorso che, chi vorrà, potrà ascoltare magari in un altro thread o in pvt.

Ora la butto li: tanto per ridere chiamiamole "fazioni".
Ora perchè non analizziamo le età ed il vissuto dei componenti delle fazioni?

Potrebbero venir fuori aspetti molto interessanti, anche generazionali che potrebbero dare una chiave di interpretazione in più delle nostre divergenze.

In un post, per un ragazzo che aveva bisogno di essere tranquillizzato, ho scritto che questo è un "gioco", non una guerra.
Ma se volete sentirvi vivi,ed ambire a quello che volete per i motivi per cui state qui sopra (a meno che non ci stiate per caso) sappiate che almeno all'inizio questa è una guerra, non è un gioco.


Senza analizzare la fase esperienziale stiamo a parla di lana caprina.  :lol:
Buona serata a tutti ;)
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Citazione di: ilmaredinemo il 07 Maggio 2013, 16:25:37
Ciao Spartacus, non voglio invadere la tua vita privata, ma se puoi mi farebbe piacere che mi dicessi una cosa.
Ma come pensi di curarla questa donna, se casomai lei vuole di più da te e tu la releghi nel ruolo della trombamica, ingannandola e manipolandola. Si sentirà sempre peggio secondo me.
Senza polemica.

Assolutamente amico.
Questa ragazza è r.m.p. e dall'adolescenza vive un forte contrasto con  figure familiari troppo grandi per lei che la portano a non impegnarsi.... quindi tranquillo. E' lei stessa, ancora prima di conoscermi,a vivere con l'autostima sotto le scarpe. Se uso termini come "lavaggio del cervello" mi riferisco a parole taglienti che fanno leva su determinate cose ma che mi fanno essere "brutto, sporco, affamato e cattivo" proprio mentre gliele dico con sincerità, pensa un po'!
Ma se me la scopo e magari le rimuovo l'r.m.p. ancora presente e tutta una serie di altre cose non posso farle che del bene. Ma da "brutto, sporco, affamato e cattivo" non è proprio questo il punto.
Perchè io non curo nessuno non sono Freud, ma nel tempo, per sua stessa ammissione, ha preso consapevolezza di un'infinità di cose.
E io me la sono scopata.

Sarà tutto da buttare?
Ditemi voi.
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Citazione di: Shark72 il 07 Maggio 2013, 19:51:15
Non ci posso credere... :-?

Non è da te, un intervento di qualità così scadente come quello di stanotte...difficile crederci.

Allora Shark, premetto due cose fondamentali:

- Non ti conosco personalmente e quindi i miei giudizi si basano unicamente su quanto da te scritto
- Non ho alcuna intenzione/voglia di aprire flame, davvero alcuna

Ciò premesso, però, non mi pento di quanto ho scritto ieri notte. Che tu non lo condivida mi pare una cosa lapalissiana e legittima.

Io ricordo alcuni tuoi post nel periodo in cui frequentavo il forum assiduamente ed erano di ben altro tenore rispetto a sta roba massimalista e -mi permetterai- a tratti delirante del "pane e salame".

Non so cosa sia cambiato nel tuo "percorso" o nel tuo modo di intendere le cose: continuo però a ribadire -senza davvero argomentare oltre per evitare la polemica- che io personalmente provo un certo fastidio verso quest'atteggiamento da Sergente Hartmann della Fregna e questa visione estremista, dai tratti patologicamente orali/narcisistici del rapporto con le donne.

Non se la prenderà dunque Spartacvs se evito di dissertare ulteriormente: è chiaro che le nostre posizioni siano proprio inconciliabili. Finiremmo nel flame o nell'eristica: e mi sembra che siano inopportune entrambe le soluzioni.

Shark72

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Sei il solo ad aver interpretato in questo modo il mio pensiero, perfino Nad non ha trovato nulla di particolare da eccepire, anzi, ha contribuito in modo costruttivo con interventi pacati e misurati, cosa che te non stai facendo.

Mi piace assai il personaggio del Sergente Hartman della fregna, mi si addice particolarmente.

Ma nessuno dei ragazzi ha visto nel mio scritto alcunché di delirante, né  di apologia
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Shark72

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del Male. Al più ho usato un linguaggio forte, quello te lo concedo.

Ma se dopo una lunga assenza, dovevi intervenire con questo buonismo e qualunquismo d' accatto, facevi meglio a startene zitto.
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