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Vuoto dentro

Aperto da SnapClass, 27 Novembre 2014, 18:01:07

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SnapClass

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Ciao a tutti! wow quante risposte grazie millle, provero' a rivolgermi ad uno psicologo prossimamente, grazie mille  ;)

Mylo

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Ciao Snap.

Scusa, ma vorrei capire alcune cose per eventualmente darti qualche consiglio.

Quanti anni hai?

Che passato hai, in termini di esperienze di vita, di ciò che credi ti abbia fatto crescere, cambiare?

Per "vuoto dentro" cosa intendi? Cosa senti? Che pensieri ti fa fare? Ad esempio, lo potresti collegare alla noia in senso totalizzante? O ad un senso di insensatezza di tutto? Quel fastidio che provi per la gente in quanto tale, lo potresti collegare alla rabbia in senso assoluto?

Ti chiedo questo perché gli psicologi a cui potresti andare a rivolgerti non sono la manna dal cielo. Spesso il problema è più semplice di quanto si creda, e loro vedono l'uomo come problematizzato in sé, che è diverso da problematico.

Se hai avuto delle delusioni dalle quali non riesci a risollevarti, allora potrebbe andar bene - ma stai attento che spesso i problemi te li creano, dal momento che ti leggono attraverso gli occhiali della loro disciplina, che - secondo me - spesso è infarcita di preconcetti sulla personalità, sulla crescita, sul funzionamento della mente, e quant'altro. Se invece è un sentimento di fondo, permeante tutta la vita, bé... allora è una voce interna che è semplicemente la domanda, ancora inarticolata, sul senso dell'esistenza. Allora devi trovarti un maestro di qualche sapere che ritieni credibile, di cui poterti fidare, per apprendere e provare di persona ciò che t'insegna: può essere religioso come scientifico, marziale come filosofico, purché attinga dal nocciolo della questione. E non so quanto c'entri, a questo punto, con la seduzione.

Lo dico solo per te: stai attento agli sguracervelli! Come anche ai maestri, perché ce ne sono anche di cattivi, ma di meno perché possono sempre essere messi alla prova, ed in una prova c'è uno che vince e uno che perde. Se vince il maestro, seguilo... forse è quello che il tuo animo chiede.

Buona fortuna.

Lupo

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#17
Citazione di: Mylo il 12 Dicembre 2014, 01:21:00
[...] gli psicologi a cui potresti andare a rivolgerti non sono la manna dal cielo. Spesso il problema è più semplice di quanto si creda, e loro vedono l'uomo come problematizzato in sé, che è diverso da problematico.
Mah, questa è solo una tua credenza completamente opinabile e infondata...
Ultima modifica: 12 Dicembre 2014, 19:04:59 di Lupo

Mylo

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#18
Citazione di: Lupo il 12 Dicembre 2014, 19:03:02
Mah, questa è solo una tua credenza completamente opinabile e infondata...

Opinabile certamente, ma per ritenerla infondata dobbiamo smontarla e vedere che non funziona. Non dico che gli psicologi siano dannosi in senso assoluto, dico solo che spesso, un po' per tirarla per le lunghe (sai, guadagnano così), un po' perché non viene distinto in psicologia né in psicanalisi o psicoterapia il trauma emotivo dalla domanda di senso, e pertanto quest'ultima viene psicanalizzata o cercata di curare con pagliativi emozionali. Il pericolo è sempre quello di fare proiezioni anche sui problemi altri.

Parlo sia per esperienza sia perché ho studiato la materia almeno quanto mi è bastato per arrivare a dire questo.

Ad esempio... Succede che una tipa di cui ti sei cotto ti tratta di cacca e fai lo zerbino per mesi; dopo ci si lascia (che lo faccia tu o lei ha poca importanza). Accade che, per mera somiglianza, si rischia che la propria mente creda, in maniera subdola ed inconscia, che tutte le donne siano come lei. In più, successivamente c'è anche la reazione morale-razionale autogiustificatoria, basata su questo falso riconoscimento della categoria con il singolo rappresentante, a causa della quale si diventerà necessariamente - per un meccanismo, in questo caso mentale, di causa-effetto - dei MdP, per di più odiosi al peggio: «Se l'ha fatto lei, la mia amata, figuriamoci cosa possono fare le altre... saranno tutte peggiori, delle troie». Ed ecco che nasce la chiusura mentale nei confronti della donna.

In realtà può succedere con tutto. Il miglior amico che ti tradisce di prepo, ti potrebbe portare a non fidarti mai più di nessuno. Il datore di lavoro che ti ha assunto facendoti credere che avresti potuto imparare meglio il mestiere e crescere, ma ti sbatte a far lavoretti di cacca, potrebbe renderti un antilavoratore (mio neologismo).  O0

Uno psicanalista, psicoterapeuta, psicocorrettore, ti tirerà fuori qualsiasi cosa nel giusto tentativo di trovare la causa, ma la causa di solito è una, non "la vita", che fa sì che ci siano solo successive male identificazioni (proiezioni per somiglianza) che mineralizzeranno sempre più la stessa reazione iniziale. Tutto parte da una convinzione di fondo. Se fosse veramente bravo, dovrebbe semplicemente farti rimorchiare di nuovo, non tirarla per le lunghe. Dovrebbe farti capire che dovresti smetterla non facendoti discorsi sulla tua socialità e salute mancanti (la mente morale-razionale penserà sempre che è meglio perdere la salute e la socialità piuttosto che la dignità, presupponendo che l'intera categoria demonizzata te la faccia perdere, = MdP/solitario a vita), ma semplicemente di avere il coraggio di osservare se sono veramente tutte così le persone della categoria problematizzata.

Ovviamente, non è così, e lo scudo piano piano si sgretola davanti al giusto riconoscimento. Ed oplà, hai anche capito come funzioni, cioè come ti convinci.

Ma non c'entra niente questo con il senso della vita. Al massimo può inquinare l'emotività ad esso relativa. Lì non c'è una causa materiale perché ti nasca il "vuoto dentro". Lì nasce una domanda che prima di tutto è emotiva, come tutte le cose (altra questione opinabile). Può esserci un evento risvegliante - ad esempio la morte - ma non si attua il meccanismo mentale di proiezione dalla singolarità alla categoria. Piuttosto, ad un certo punto viene inglobato tutto nella prospettiva problematizzante, che lo fa apparire come un tutto senza senso. Dal momento che è il tutto a non avere senso, niente può colmarlo, perché saranno parti del tutto (le persone e tutto ciò che fanno, che si agitano in questa bolla di vetro).

Per questo gli dicevo di trovarsi un maestro, perché gli psicologi potrebbero fare un gran pacciugo con una cosa non loro. Magari andare da entrambi, per riuscire a tener separate le questioni (d'altronde siamo esseri mentali).

Cosa sai fare, Snap? Lo sport è un ottima via per capire come si reagisce alla difficoltà, alla prova, alla fatica. Fallo, ma chiedendoti chi sei, non per competere con gli altri. Di competere con gli altri, fregatene il giusto, in questo caso nessuno ti darà la medaglia. Altrimenti, arte, musica, viaggio, vedi tu.
Ultima modifica: 12 Dicembre 2014, 21:25:45 di Mylo