Kurghan's Story III 9) Cheng ed il quarto assioma della procrastinazione

Aperto da TermYnator, 02 Giugno 2024, 06:04:04

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Kurghan era raggiante. Henry Lacoste si stava rimettendo in pista e Tutanboste aveva appena fatto una One Night Stand. Per giunta mentre portava a fare un giro di pista ad un novizio. Quando Kurghan era molto felice, si chiudeva nella sua officina come il Bruce Wayne di Bill Finger e Bob Kane e costruiva qualche strampalato marchingegno tecnologico. Ogni tanto si dilettava nella riproduzione di mezzi volanti del ventesimo secolo. Kurghan era un grande amante della tecnologia ed in particolare della meccanica. Avrebbe voluto vivere nel secolo del vapore, ma Dio non gli aveva concesso questo lusso, facendolo invece vivere nell'era atomica. Vuoi mettere l'emozione di vedere un ingranaggio che gira rispetto all'invisibile orbitare dell'ettrone dell'atomo di Bohr? Elettrone la cui posizione non è determinabile secondo Heisenberg, portando così alla famosa ipotesi del povero gatto di Schrodinger.  Kurghan aveva moltre certezze nella vita. La prima era che se fosse stato un suo contemporaneo, non avrebbe mai prestato un gatto a Schrodinger...
Il campanello subsonico strappò Kurghan dalle sue meditazioni.  Al citofono un ragazzo con i capelli neri e lisci. Dai lineamenti orientali Fon Lun Cheng direttamente da Hong Kong, veniva per parlare con il maestro. Era stato indirizzato dal buon Henry Lacoste ad avere un colloquio con Kurghan per un problema di procrastinazione.
Kurghan aprì il cancello con un comando mentale. Ormai da 50 anni nessuno si sognava di usare comandi vocali: erano contro qualsiasi regola sulla privacy. Cheng entrò nel luminoso salotto dell'appartamento che Kurghan aveva fatto costruire su una desolata spiaggia sull'oceano. Non era facile arrivarci e bisognava essere veramente motivati per farlo. Kurghan non era disposto a dare il suo tempo per persone poco motivate e si recava in quel posto espressamente ogni volta che doveva ricevere un nuovo allievo.

"Accomodati, Cheng".

Cheng si accomodò sul soffice divano panna, di fronte a Kurghan in vestaglia di raso nero con dragone sulla schiena. Kurghan adorava quella vestaglia da narcos sudamericano, perchè gli ricordava di quando giovanissimo, pensava che essere machi equivalesse ad essere maschi.

"Dimmi tutto Cheng".
"Dunque, da dove inizio..."
"Dall'inizio..."

Cheng guardò Kurghan un po' depruso. Non si aspettava che quello strano personaggio per il quale aveva volato per tutte quelle ore lo prendesse in giro. Ma sapeva che Kurghan era un tipo strano, fuori dagli schemi. E così si fece forza, soffocò l'istinto e continuò. Kurghan, dal canto suo, studiava ogni mossa. Cheng strinse la mano sul poggiolo del divano. Kurghan notò che il polso di Cheng aveva un arrossamentop sotto l'orologio. Probabilmente era allergico al nichel. Tutti gli allergici al nichel che aveva conosciuto erano tipi piuttosto ansiosi. Probabilmente anche Cheng lo era e punzecchiarlo pteva portare alla sua completa chiusura. Kurghan non voleva questo, così lo invitò a parlare annuendo con il capo ed offrendogli da bere.

"Cheng, prima di immergerci nel tuo mondo, gradisci qualcosa da bere? C'è un po' di tutto, persino del mezcal con verme."
"Se c'è, una grappa cinese"
"Un Maotai?"
"Wow! Si, non pensavo lei avesse del Maotai!"
"Io ho la fortuna di avere tutto. E se non ce l'ho, posso offrire dell'acqua di rubinetto convincendo chi la beve che sia tutto. Ecco il Maotai..."
"Grazie..."
"Bene, ora dimmi tutto"
"Dunque, il mio problema è che ho un grande progetto. Da anni nella mia testa frulla una idea. Un motore con un rendimento del 99%, che consuma combustibili tratti da scarti, con una produzione di CO2 inferiore al respiro di un essere umano, gas di scarico praticamente assimilabili a vapore aqueo con qualche traccia di azoto. Ma non riesco a produrlo."

Kurghan iniziava ad interessarsi. Gia vedeva complesse strutture meccaniche aleggiare nello spazio del salone sopra le loro teste. Immaginava le lavorazioni dei pezzi con frese a controllo numerico. Le stesse frese di cui guardava i video come fosse ipnotizzato. Per Kurgham un video di una fresatrice CNC al lavoro su un pieno Inox, era più interessante di un porno.

"Tu disponi di una fabbrica, Cheng?"
"No, ma pensavo che avrei prima dovuto sviluppare un prototipo reale per fare dei test"
"Giusto. E perchè non l'hai fatto?"
"Perchè per fare il test, prima devo comprare una fresatrice. Poi, una volta fresati e realizzati i pezzi del motore, dovrei montarli. E per farlo mi servono delle chiavi. Quindi devo lavorare per comprare le chiavi, poi la fresatrice. Infine, dovrei chiedere dei permessi per testare l'oggetto in osservanza al decreto sull'inquinamento, che vieta di provare congegni che emettono CO2 senza autorizzazione. Poi..."
"Stop. Cheng, tu non realizzerai mai il tuo motore"
"Ma come Maestro, io vengo qui per capire come risolvere il mio problema e tu mi scoraggi?"
"Io non ti sto scoraggiando: io ti sto aprendo gli occhi. Ma se hai fretta, puoi riprendere la via dslla quale sei venuto e ricominciare a correre dietro ai tuoi mille obiettivi senza mai raggiungerne nessuno. A te la scelta."

Cheng si rese conto di aver fatto un errore di coerenza. Se era venuto fino a quel posto, doveva tener fede all'investimento che aveva fatto. Quansiasi cosa avesse detto Kurghan il fatto di averlo raggiunto fin li la rendeva comunque preziosa. Cheng si zittì e decise di ascoltare fino in fondo.

"Mi perdoni maestro"
"Dammi del tu..." Kurghan si trattenne. La parola che stava per dire non avrebbe messo a proprio agio Cheng.
"Si, lo farò"
"Bene Cheng. Quando pianti un seme di grano, non hai gia una pagnotta di pane fra le mani. Se pianti un seme di grano, dovrai annaffiarlo. Difendere la pianta dai parassiti, fornirle il nutrimento, difenderla dai cinghiali che vogliono mangiarla, dai passanti che potrebbero pestarla e dai foo fighters che vorrebbero adagiarla al suolo per fare cerchi nel grano. Ma dovrai anche coglierla con una mietitrebbia o con un falcetto. Separare la spiga dal fieno, macinare la spiga, fare la farina, impastarla con acqua di ruscello, metterci il lievito, aspettare, infornarla. Solo allora avrai la tua pagnotta.
La pagnotta, quindi è la scatola più piccola di una lunga serie di scatole cinesi. Ogni scatola piccola è contenuta in una scatola appena più grande, chiusa da una serratura che si apre solo risolvendo un enigma. Ma anche quella scatola è a sua volta contenuta in una scatola appena più grande, anc'essa chiusa da un enigma. Per arrivare alla scatola piccola devi risolvere l'enigna di tutte le scatole che la contengono.
Il tuo progetto è una scatola piccolissima, contenuta in un insieme di decine di scatole via via più grandi. Ma tu non hai la minima idea di come aprirle per arrivare alla scatola piccola.
Tu non troverai mai come si arriva alla scatola piccola, perchè tu stesso nel momento in cui arriverai a capire come arrivare alla piccola scatola del successo, inventerai nuove scatole da aprire. In questo modo, riuscirai a procrastinare all'infinito la risposta alla domanda: funzionerà il mio progetto? Sei vittima del IV assioma della procrastinazione: 'Se sei riuscito a procrastinare una volta, riuscirai a trovare nel motivo di procrastinazione infiniti motivi per procrastinare ulteriormente. Ed ognuno di questi motivi conterrà al suo interno nuove ragioni di procrastinazione"

"Maestro... Quind sto sbagliando tutto?"
"Si, stai sbagliando tutto. Gli affari sono come le donne: la tecnica e la previsione sono importanti, ma quello che fa la differenza fra un artista ed un comune mortale è la capacità di improvvisare e rischiare. Senti il ribelle che è dentro di te, dagli retta e vedrai che tutto andrà bene. E non sono un virologo."
"Grazie Maestro, ora ho capito"

Cheng andò trafelato all'aereoporto e ripartì per la sua terra natale. Dopo qualche mese, Scoppiò la crisi della motilità aeronautica: la "Cheng Motors" aveva infatti realizzato il primo motore a energia prozoica.
Cheng, invece di preoccuparsi di aprire le singole scatole della procrastinazione, aveva rischiato fidandosi della sua idea, ed aveva affidato la realizzazione del primo prototipo ad una ditta terza, ottenendo un finanziamento in cambio di una percentuale delle royalties sulle vendite del suo motore rivoluzionario.
Invece di aprire le scatole, Cheng aveva deciso di lasciare questo compito a chi le scatole le apre nel più breve tempo possibile in cambio di danaro.
Cheng Aveva venduto la sua procrastinazione, e per questo divenne uno degli uomini più ricchi del mondo.
Ciononostante, non ringraziò mai Kurghan del percorso che  aveva realizzato grazie al suo aiuto.
Henry Lacoste, sentendosi un po' in colpa, un giorno disse a Kurhan: "

"Maestro, mi sento in colpa per averti presentato Cheng, so che non si è comportato in maniera onorevole nei tuoi confronti".
"Henry, non preoccuparti. Chi ha tratto la verità da una sorgente per risolvere un conflitto, a causa di un ego smisurato può ache ignorare chi gli ha mostrato la via. Ma puoi essere sicuro che al prossimo problema, tornerà con il capo cosparso di cenere a chiedere aiuto. Allora e solo allora egli sarà prono e fedele. Allora e solo allora, egli sarà il figliuol prodigo, che non puoi rifiutare."

SEgue...


Ultima modifica: 02 Giugno 2024, 15:35:23 di TermYnator
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RuggY

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Mm, intrigante e un poco enigmatico, fremo per il seguito!
"A volte il guerriero della luce ha l'impressione di vivere due vite nello stesso tempo. 'C'è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare', pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti i giorni, finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato. Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una."

AlterEgo

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Spero che Cheng torni, è un personaggio curioso che può trovare ancora posto in questo romanzo.

Una domanda, ma Cheng a questo punto ha risolto il suo problema? La soluzione era delegare il tutto a qualcuno che lo fa come lavoro? O forse avrebbe dovuto lui imparare ad aprire le scatole senza costruirsene di nuove?

Anche il finale è interessante:

Citazione di: TermYnator il 02 Giugno 2024, 06:04:04Chi ha tratto la verità da una sorgente per risolvere un conflitto, a causa di un ego smisurato può ache ignorare chi gli ha mostrato la via. Ma puoi essere sicuro che al prossimo problema, tornerà con il capo cosparso di cenere a chiedere aiuto.


Se ho ben capito Cheng ha imparato a delegare ma non a risolvere da se i problemi, è corretto?



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Citazione di: AlterEgo il 02 Giugno 2024, 23:51:04Una domanda, ma Cheng a questo punto ha risolto il suo problema?
Si
CitazioneLa soluzione era delegare il tutto a qualcuno che lo fa come lavoro?
La soluzione è fai quello che sai fare bene invece di cimentarti in cose che non sai fare: farlo è una'alibi per procrastinare trovando sempre nuovi problemi da risolvere.
CitazioneSe ho ben capito Cheng ha imparato a delegare ma non a risolvere da se i problemi, è corretto?
Cheng ha imparato a non cercare scuse per non fare quello che deve fare.
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