problema sguardi "molesti"

Aperto da dani56, 06 Giugno 2018, 22:13:32

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Shark72

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#15
Citazione di: TermYnator il 11 Giugno 2018, 15:38:33
La legge contro il mercato.
…………………………………………….

Conclusione
E' quindi palese che una società civile non possa non farsi carico della propria perpetrazione favorendo in qualche modo le donne, sollevando queste ultime dell'handicap della maternità.
Ecco perchè in una società civile quando trovate qualche giusta disparità di genere a favore delle donne, trovate una convenienza di mercato e non un privilegio.

<3



Qualcosa non mi torna. Se si accetta la pura logica del mercato, secondo cui è assai più conveniente assumere un uomo, non vedo dove sia la convenienza nel trovare qualche "giusta disparità" a favore della donna.

Del resto tu stesso hai portato ormai molte volte l' esempio delle forze armate, in cui si abbassano gli standard richiesti nelle prove fisiche per poter far accedere le donne. Altrettanto aberrante è l' obbligo alla "maternità" per i maschi che avviene in alcuni paesi, nel patetico tentativo di cancellare la convenienza nell' assumere un uomo piuttosto che una donna.


Fermo restando, ovviamente, il diritto delle donne ad accedere al mondo del lavoro, credo che la loro destinazione debba stare alla larga dai mestieri storicamente maschili e collocarsi in quelle posizioni in cui per predisposizione naturale sono più adatte degli uomini (in particolare l' ampio settore del caregiving)

Ma al di là di questo, il topic è per discutere un aspetto diverso della disparità.
Ultima modifica: 11 Giugno 2018, 16:47:49 di Shark72
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Citazione di: Shark72 il 11 Giugno 2018, 16:40:54
Qualcosa non mi torna. Se si accetta la pura logica del mercato, secondo cui è assai più conveniente assumere un uomo, non vedo dove sia la convenienza nel trovare qualche "giusta disparità" a favore della donna.
L'ho spiegato chiaramente: se non dai quella giusta disparità, il mercato degli uomini termina nel momento in cui vanno in pensione tutti assieme: se non ci sono giovani (quindi nati e cresciuti da donne) gli uomini non sopravvivono.

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Allora come spieghi che in passato, quando la donna aveva molte meno opportunità di oggi di accedere al mondo del lavoro, i tassi di natalità erano ben maggiori?
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Citazione di: Shark72 il 11 Giugno 2018, 17:56:13
Allora come spieghi che in passato, quando la donna aveva molte meno opportunità di oggi di accedere al mondo del lavoro, i tassi di natalità erano ben maggiori?

Shark, non vedo la contraddizione:
quando le donne non lavoravano (erano bandite dal mondo del lavoro) non potevano che trovarsi uno che le mantiene e fare le fattrici. Va da se che le natalità fossero maggiori...
Senza considerare fattori collaterali quali la profilassi, la cultura del piacere etc etc etc.

Oggi le donne vogliono lavorare. E mi sembra normale visto che hanno un cervello. Ma se lavorano non fanno figli. Quindi se vuoi i figli, devi fare qualcosa a livello sociale affinchè la società ammortizzi l'handicap feminile della gravidanza.

Cosa non ti torna?

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#19
Diciamo che non mi torna quasi nulla, non del tuo discorso, ma di come sono impostate le politiche per la famiglia e le pari opportunità.
La mia posizione in merito, per farla breve, è molto vicina a quella del Maestro di Predappio : secondo me, quando io e te si faceva le elementari, e le mamme lavoratrici in una scuola si contavano sulle dita di una mano, la società e la famiglia erano migliori, e tutti questi figli sbalestrati, sballottati, tossici, schizzati e con problemi, non c'erano.

E per quanto riguarda il diritto di realizzazione professionale della donna, la verità è che il 90% sono ben lontane dal realizzarla, e il solo motivo per cui si recano al lavoro è per racimolare qualche centinaio di euro a supporto di un magro bilancio familiare, per come è impostata la società attuale basata sui consumi, e con il potere d' acquisto crollato rispetto ai decenni precedenti.

E per come il femminismo sfrenato ha svilito il ruolo della donna come custode della casa e della famiglia, tante donne quando dicono di essere casalinghe quasi si vergognano,  quando dovrebbero affermarlo con orgoglio, in quanto in realtà una donna a casa sua è la padrona, mentre una cassiera alla conad o una commessa al decathlon vivono un' esistenza assai prossima alla schiavitù. Le donne hanno un cervello? Certo, e ben venga : per gestire una casa e una famiglia, serve testa : e ne serve assai più che per un impiego di piccolo o medio cabotaggio.

Paghiamo quindi quanto basta il maschio per sopperire interamente alle necessità economiche, e mettiamo così la donna in condizione di scegliere per davvero il suo ruolo nella famiglia e nella società, invece di porla nella condizione d'obbligo di accettare un lavoro malpagato o addirittura umiliante.

Inutile pensare di coinvolgere il maschio in ruoli tradizionalmente femminili : NON E' ADATTO. Come non lo è in alcun' altra specie di animale. Tant'è che poi la cassiera della Conad e la commessa del Decathlon quando tornano a casa devono accollarsi tutti i relativi compiti, dopo 10 ore di lavoro malretribuito, e poi ci si chiede perché sono quasi tutte acide, nevrotiche e mezze esaurite... ::)

Poi se qualcuno vuole darmi del fascista, del retrogrado, ecc., faccia pure.
Ultima modifica: 13 Giugno 2018, 12:12:14 di Shark72
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#20
Citazione di: Shark72 il 13 Giugno 2018, 11:45:00
Diciamo che non mi torna quasi nulla, non del tuo discorso, ma di come sono impostate le politiche per la famiglia e le pari opportunità.
La mia posizione in merito, per farla breve, è molto vicina a quella del Maestro di Predappio : secondo me, quando io e te si faceva le elementari, e le mamme lavoratrici in una scuola si contavano sulle dita di una mano, la società e la famiglia erano migliori, e tutti questi figli sbalestrati, sballottati, tossici, schizzati e con problemi, non c'erano.
Su questo, sono assolutamente d'accordo: è un dato di fatto. Mi tengo il "però" per dopo.
Citazione
E per quanto riguarda il diritto di realizzazione professionale della donna, la verità è che il 90% sono ben lontane dal realizzarla, e il solo motivo per cui si recano al lavoro è per racimolare qualche centinaio di euro a supporto di un magro bilancio familiare, per come è impostata la società attuale basata sui consumi, e con il potere d' acquisto crollato rispetto ai decenni precedenti.
Su questo non sono assolutamente d'accordo invece.
Citazione
E per come il femminismo sfrenato ha svilito il ruolo della donna come custode della casa e della famiglia, tante donne quando dicono di essere casalinghe quasi si vergognano,  quando dovrebbero affermarlo con orgoglio, in quanto in realtà una donna a casa sua è la padrona, mentre una cassiera alla conad o una commessa al decathlon vivono un' esistenza assai prossima alla schiavitù. Le donne hanno un cervello? Certo, e ben venga : per gestire una casa e una famiglia, serve testa : e ne serve assai più che per un impiego di piccolo o medio cabotaggio.
Paghiamo quindi quanto basta il maschio per sopperire interamente alle necessità economiche...
Inutile pensare di coinvolgere il maschio in ruoli tradizionalmente femminili : NON E' ADATTO...
Tant'è che poi la cassiera della Conad e la commessa del Decathlon quando tornano a casa devono accollarsi tutti i relativi compiti, dopo 10 ore di lavoro malretribuito, e poi ci si chiede perché sono quasi tutte acide, nevrotiche e mezze esaurite... ::)

Poi se qualcuno vuole darmi del fascista, del retrogrado, ecc., faccia pure.
[/quote]

Allora, hai finalmente argomentato il tuo pensiero dalla A alla Z   Azn
Ti dico quel che penso in merito.
Sul primo punto, sono assolutamente con te: quando le donne di mestiere facevano le madri, il mondo era migliore. C'è poco da fare... E c'è anche poco da fare riguardo al fatto che le mamme siano più adatte alla cura dei figli di quanto non lo siano i padri. Che poi ci sia qualche padre affettuoso, amoroso etc etc che riesce a sopperire alle mancanze di una madre è pure possibile. Ma trattasi di mutante.
Io, sono assolutamente contrario al tentativo feminista + lgbt di far credere che non esistano comportamenti di genere: esistono eccome.

Sul fatto che le donne non possano lavorare con lo stesso profitto degli uomini, mi trovi contrario. Possono esserci divergenze d'opinione (legate proprio alla natura dei comportamenti di genere) che portano ad azioni diverse. Ma una ingegnera può fare calcoli strutturali al pari di un ingegnere, così come una dottoressa svolge il lavoro di medico al pari (se non meglio, in molti casi) di un uomo. Penso anche che qualsiasi essere umano debba poter determinare la propria esistenza come meglio crede, indipendentemente dal proprio sesso o orientamento sessuale. Acciò, se una donna, un uomo, un gay o uno che si tromba le galline vogliono fare l'ingegnere, devono essere liberi di farlo nella misura in cui ci riescono.

Verissimo che le donne spesso si trovino a dover fare il mestiere di donna nonostante facciano anche mestieri comuni. LA soluzione è nella politica?

Le politiche sociali.
Su questo punto avviene generalmente lo scontro. Tu saresti per eliminare i favoritismi verso le donne (sono innegabili: il solo concetto di "quota rosa" è una ingiustizia) per dare agli uomini più potere economico, in modo da far si che la donna che hanno al seguito possa fare la mamma.

Io penso invece che questo non sia giusto. Primo perchè ritengo che le professionalità delle donne possano costituire eccellenze (non nego che ci sono settori nei quali ritengo le donne superiori), secondo perchè dire ad una persona "tu devi fare la mamma e non altro", solo perchè è nata donna, non mi sembra giusto.
Ognuno deve fare quello che ritiene più adatto a se stesso.
Si potrebbe sicuramente implementare il salario di mamma però. Certo potrebbero esserci aberrazioni, comportamenti anomali o addirittura mamme di comodo. Per non parlare delle innegabili rimostranze che "i non aventi diritto" tirerebbero fuori. Una ottima soluzione potrebbe essere quindi quella di incentivi alla famiglia estremamente solidi, che rendano inutile l'obbligo per la donna (o l'uomo) che decide di essere madre di dover lavorare.

<3

Ultima modifica: 13 Giugno 2018, 13:15:43 di TermYnator
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#21
Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Ti dico quel che penso in merito.
Sul primo punto, sono assolutamente con te: quando le donne di mestiere facevano le madri, il mondo era migliore. C'è poco da fare... E c'è anche poco da fare riguardo al fatto che le mamme siano più adatte alla cura dei figli di quanto non lo siano i padri. Che poi ci sia qualche padre affettuoso, amoroso etc etc che riesce a sopperire alle mancanze di una madre è pure possibile. Ma trattasi di mutante.
Io, sono assolutamente contrario al tentativo feminista + lgbt di far credere che non esistano comportamenti di genere: esistono eccome.

Nel momento in cui riconosci questo, il resto viene abbastanza consequenziale, sia pur con qualche sfumatura.


Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Sul fatto che le donne non possano lavorare con lo stesso profitto degli uomini, mi trovi contrario. Possono esserci divergenze d'opinione (legate proprio alla natura dei comportamenti di genere) che portano ad azioni diverse. Ma una ingegnera può fare calcoli strutturali al pari di un ingegnere, così come una dottoressa svolge il lavoro di medico al pari (se non meglio, in molti casi) di un uomo. Penso anche che qualsiasi essere umano debba poter determinare la propria esistenza come meglio crede, indipendentemente dal proprio sesso o orientamento sessuale. Acciò, se una donna, un uomo, un gay o uno che si tromba le galline vogliono fare l'ingegnere, devono essere liberi di farlo nella misura in cui ci riescono.

Ma io non ho mica detto che una donna, in assoluto, non possa essere capace di fare il medico o l' ingegnere. Dico semplicemente che preferisco una società dove ciò non avviene. Come quella in cui siamo cresciuti, ergo si torna al punto sopra. Ma non essendo in mio potere impedirlo, mi limito a tenere comportamenti tali che ciò avvenga il meno possibile (niente assunzioni, conferimenti di incarichi, ecc.).

Ma ciò ai fini del mio ragionamento è poco rilevante, dato che la stragrande maggioranza delle donne non fa il medico, l' ingegnere o l' astronauta, ma lavori umili e malpagati, che se potesse ne farebbe volentieri a meno : inutile che hai la laurea alla bocconi se poi finisci con un part time a 400 euro al mese per fare le fotocopie in un oscuro ufficio, cosa che peraltro può avvenire anche per un uomo. Ma la donna, a differenza di questi, ha una sua vocazione naturale ben precisa.

Sai, la mia donna fino a non molto tempo fa si spaccava la schiena a lavorare in giro per le case per 6 euro all' ora, al che, tolte le spese di carburante per andare qua e là, non le restavano che 6 - 700 euro al mese, e a tante va pure peggio. Visto che fortunatamente nel bilancio familiare tale cifra poco spostava, l' ho invitata a smettere, non appena sistemati i documenti. E lei è stata non contenta, ma di più. Come lo sarebbero in molte altre, se per loro quei miseri 600 euro al mese non facessero la differenza tra sopravvivere (non certo vivere) e morire di fame.


E qui, per chiudere il ragionamento, veniamo all' ultimo punto.

Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Le politiche sociali.
Su questo punto avviene generalmente lo scontro. Tu saresti per eliminare i favoritismi verso le donne (sono innegabili: il solo concetto di "quota rosa" è una ingiustizia) per dare agli uomini più potere economico, in modo da far si che la donna che hanno al seguito possa fare la mamma.

Corretto , può essere una via.

Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Io penso invece che questo non sia giusto. Primo perchè ritengo che le professionalità delle donne possano costituire eccellenze (non nego che ci sono settori nei quali ritengo le donne superiori), secondo perchè dire ad una persona "tu devi fare la mamma e non altro", solo perchè è nata donna, non mi sembra giusto.
Ognuno deve fare quello che ritiene più adatto a se stesso.

Assolutamente condivisibile in linea di principio, ma nella pratica non funziona altrettanto bene. Per ogni eccellenza professionale di sesso femminile, che innegabilmente c'è, ce ne sono altre 100 che fanno peggio o al più uguale di come farebbe un uomo, e in compenso 100 famiglie alla deriva. Ricordati che per via dei ragionamenti sopra, molte ragazze, pur senza possedere capacità particolari, si sentono sfigate al solo pensiero di occuparsi solo della famiglia, e allora si mettono a fare qualsiasi altra cosa, solo per poter avere una risposta diversa quando si chiede loro "cosa fai nella vita?" .


Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Si potrebbe sicuramente implementare il salario di mamma però. Certo potrebbero esserci aberrazioni, comportamenti anomali o addirittura mamme di comodo. Per non parlare delle innegabili rimostranze che "i non aventi diritto" tirerebbero fuori. Una ottima soluzione potrebbe essere quindi quella di incentivi alla famiglia estremamente solidi, che rendano inutile l'obbligo per la donna (o l'uomo) che decide di essere madre di dover lavorare.

<3



Mi sembrano soluzioni ancora migliori di quella cui ho accennato, che vanno nella medesima direzione. La verità è che purtroppo, nella nostra società, siamo arrivati al punto che, invece di essere il Mercato al servizio dell' Uomo, l' Uomo ( e quindi inclusa la donna) è diventato schiavo del mercato : più posti di lavoro, quindi più donne al lavoro, più PIL, bravi tutti.  Con buona pace se poi le famiglie, e la società stessa, vanno a rotoli. E lo stesso avviene a forza di rivendicare diritti e opportunità : la vita deve essere fatta di doveri, altro che di diritti!

Ma dove si va a finire con questo sistema? Lo insegna la storia : in passato molte civiltà, per inseguire un miraggio di progresso, sono implose su se stesse (gli Assiro - Babilonesi, l' Egitto, la Magna Grecia, l' Impero Romano, le Civiltà Precolombiane), non certo riguardo al caso specifico dell' emancipazione della donna, ma in senso più lato di inseguire un effimero ideale di progresso. Inutile avere più soldi, più "progresso" e più diritti e opportunità, se poi non c'è chi tira la carretta. E il primo a tirare la carretta è la donna che manda avanti la famiglia, che per certi versi è assimilabile a un manager a capo del primo nucleo sociale.

Cioè, per sintetizzare il mio pensiero, inutile che una cosa sia giusta, ineccepibile, in linea di principio, se poi nella pratica si rivela sbagliata. Ad esempio, sarebbe bella una società senza forze dell' ordine, senza tribunali e senza carceri. Ma purtroppo si tratta di un' utopia irrealizzabile, perché l' uomo ha nel suo DNA l' attitudine all' ingiustizia e alla sopraffazione.
Ultima modifica: 13 Giugno 2018, 16:04:14 di Shark72
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Rispolvero il topic visto che se ne è parlato nella discussione sugli incel.
Non vorrei che dai miei argomenti si traesse una conclusione che non mi appartiene, quindi visto che non avevo più risposto nel dettaglio faccio qualche precisazione.

Sì, la presenza dei genitori col bambino piccolo (intendo fino almeno ai tre anni) è fondamentale. La madre di più? Forse sì nei primi mesi, quando la vita terrena del neonato è ancora solo un proseguimento della gestazione, una specie di gravidanza extrauterina in cui lui e la madre vivono in simbiosi (se nessuno interviene a distruggerla, cosa che capita frequentemente). Ma poi entrambi i genitori sono essenziali, anche proprio per fornire dei modelli maschio-femmina e due tipi di accudimento diversi.
Ora, la questione terra terra è solo una: la società vuole mettere i propri figli al centro oppure no? Rispondere no è un chiaro invito all'estinzione, eppure è questo che lo stato ci ha detto nell'ultimo... mah, trentennio almeno?... vogliamo una società produttrice, che consumi e produca per consumare. L'inabile che non risponde a questo imperativo non deve avere troppo spazio, se non per mera decenza (inabili sono quindi i neonati ma anche i vecchissimi, gli infortunati, i malati, le donne incinte, etc). L'età pensionabile si sposta inesorabilmente nella vecchiezza, in modo da produrre fino all'ultimo.

Rimettere i figli al centro vuol dire affermare che vogliamo continuare a esistere, che la società intende rinnovarsi e avere una direzione verso la quale andare. Per fare questo, e crescere individui dotati di capacità relazionali tali da non danneggiare la società stessa ma arricchirla una volta che saranno adulti, sarebbe necessario prevedere delle misure.
Non sono d'accordo che 'la madre a casa' sia LA misura che risolverebbe le magagne attuali. Intanto perché ci sono pessime madri che stanno a casa (non ho mai dimenticato il disturbante reportage di ScarTissue sulla madre che faceva chat erotiche coi figli piccoli in casa), perché essere madre biologicamente non è garanzia di esserlo anche fattivamente (come non lo è per i padri), perché una madre che stesse a casa ma insoddisfatta non sarebbe comunque un buon esempio e sostegno emotivo per i figli. Inoltre, all'epoca in cui 'stavano con la mamma e tutto andava bene', non c'era certo solo la madre.... verosimilmente c'erano anche due se non quattro nonni disponibili, le vicine di casa, le amiche, i vecchietti del quartiere che la sera in piazza buttavano un occhio alla marmaglia. Come dice il famoso proverbio africano, "ci vuole un villaggio per crescere un figlio", infatti in una società disgregata crescere un figlio è un'opera titanica e solitaria, che pone il genitore in uno status di reietto praticamente.

Esistono invece misure molto più variegate che possono aiutare la famiglia a crescere dei bambini. Penso ad esempio a congedi di maternità e paternità più lunghi, sostenendo adeguatamente le aziende che devono rinunciare per un periodo a questi lavoratori. Asili nido e scuole materne gratuite o almeno in buona parte rimborsabili. Anticipo dell'età pensionabile per avere dei nonni a supporto. Soprattutto orari flessibili di lavoro (in modo che i genitori possano altrrnarsi nel part-time ad esempio) e politiche di reale sostegno all'allattamento (i permessi attualmente disponibili sono ridicoli).
Se queste misure vengono viste come privilegio, facciamo prima a dire che non ci interessa che la società continui a esistere e chiudiamoci le tube direttamente. Estinzione assicurata, tanto qualcun altro che si riproduce arriverà... 
La Signorina RottermaYer

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Che la società stia sottovalutando il tema della famiglia, inteso come da te descritto, ovvero, mettere al centro i figli per assicurarsi un futuro, è innegabile.
Il bambino e la donna incinta vengono considerati soggetti "improduttivi"? Ma se non ci fossero più, un domani non ci sarebbe più chi produce e consuma! La contraddizione è evidente, direi un ossimoro.

Allora, zac , ecco la "soluzione" proposta dai fautori della società globalista, la sostituzione etnica (tema da te velatamente accennato) :

Citazione di: Whiteout il 31 Gennaio 2019, 16:05:12
Estinzione assicurata, tanto qualcun altro che si riproduce arriverà... 

Quel "qualcun altro" produce figli in quantità e si contenta di un tozzo di pane, sia in senso strettamente economico che più lato di tutele e diritti,  quindi è l' ideale per fornire manodopera a basso costo, calmierando così anche il costo di quella autoctona. Quindi come soluzione è molto meno costosa e assai più veloce rispetto all' intraprendere serie politiche per la famiglia, come quelle cui hai accennato.



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#24
Citazione di: Shark72 il 31 Gennaio 2019, 19:27:26
Quel "qualcun altro" produce figli in quantità e si contenta di un tozzo di pane, sia in senso strettamente economico che più lato di tutele e diritti,  quindi è l' ideale per fornire manodopera a basso costo, calmierando così anche il costo di quella autoctona. Quindi come soluzione è molto meno costosa e assai più veloce rispetto all' intraprendere serie politiche per la famiglia, come quelle cui hai accennato.
Stiamo per varcare il confine imposto dalla natura del forum ,ma la questione che sollevi è talmente paradossale da sembrare una barzelletta. Morale che induce ad una morale amara:
Quelli che creano diritti a iosa si estinguono per essere rimpiazzati da coloro che provengono dalla totale assenza di diritti. La morale è che troppi diritti portano un popolo all'estinzione.

Cosa puntualmente avveratasi in tutte le società fino a quella cristiana...

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Ultima modifica: 31 Gennaio 2019, 19:47:12 di TermYnator
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Sembrerà anche una barzelletta, ma l' hai detto anche te, e del resto così è :

Citazione di: TermYnator il 31 Gennaio 2019, 19:45:34

Quelli che creano diritti a iosa si estinguono per essere rimpiazzati da coloro che provengono dalla totale assenza di diritti. La morale è che troppi diritti portano un popolo all'estinzione.

Cosa puntualmente avveratasi in tutte le società fino a quella cristiana...

<3


Questo poi è anche abbastanza facilmente spiegabile : chi è troppo garantito da tutele e diritti diventa imbelle, incapace di difendersi.

E in più, una società basata sui diritti non può funzionare se questi ultimi non sono controbilanciati dai doveri. Versante direi assai trascurato, che crea dissolutezza e dissoluzione.

Una civiltà grande e forte non può essere sconfitta dall' esterno, se non si indebolisce al suo interno. Prendi i Romani. Se ai tempi delle invasioni barbariche fossero rimasti forti, organizzati e inquadrati come prima, col caxxo che quattro selvaggi armati di mazza ferrata e elmo con le corna avrebbero sfondato i confini.


Leggendo il fenomeno dal punto di vista naturalistico, appare altrettanto pacifico che i diritti indeboliscono la specie : tutti gli altri animali sono soggetti alla selezione naturale così com'è, nuda e cruda. I più forti sopravvivono e si riproducono, i più deboli soccombono e non lasciano traccia. Per l' essere umano questo meccanismo invece non è valido, in quanto alterato da tutti gli strumenti denominati nel loro complesso "welfare" : grazie ad esso, anche chi è più debole viene messo in condizione di vivere o quantomeno sopravvivere. E tale meccanismo è tanto più accentuato quanto più la società è civile ed evoluta, per cui si torna alle conseguenze da te descritte. Non a caso, i primi a collassare saranno i popoli scandinavi, i più avanzati in assoluto in tema di welfare e diritti.
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Citazione di: Shark72 il 01 Febbraio 2019, 09:26:00
... Per l' essere umano questo meccanismo invece non è valido, in quanto alterato da tutti gli strumenti denominati nel loro complesso "welfare" : grazie ad esso, anche chi è più debole viene messo in condizione di vivere o quantomeno sopravvivere. E tale meccanismo è tanto più accentuato quanto più la società è civile ed evoluta, per cui si torna alle conseguenze da te descritte. Non a caso, i primi a collassare saranno i popoli scandinavi, i più avanzati in assoluto in tema di welfare e diritti.

Che dire?
Posso dire una sola cosa: il tuo punto di vista scevro da qualsiasi superstruttura ideologica è la rappresentazione della selezione naturale. E se l'uomo fosse ancora completamente soggetto a selezione naturale avrebbe senso in tutto e per tutto. Il punto a sfavore della applicazione radicale del concetto che sostieni è insito nell'idea stessa di progresso. Pensiamo ad esempio la vita media, allungatasi a dismisura grazie alla medicina. Che è un toccasana, ma è la negazione della selezione naturale.

Nel concetto da te esposto, nessuno dovrebbe aver diritto a cure mediche, e dovrebbe prevalere solo chi ha anticorpi e mezzi naturali atti a sopravvivere senza medici. In pratica una sanità all'americana, dove prima di caricarti sull'ambulanza vedono se hai la tessera dell'assicurazione. Altrimenti rimani li.

Esiste quindi una sfumatura necessaria fra no-welfare e welfare, che (in accordo con te) è stata superata. Ma non possiamo abolire del tutto il welfare, per non estinguerci completamente o ritrovarci a far gli aschiavi a gente come Rockfeller o peggio Soros...

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Citazione di: TermYnator il 01 Febbraio 2019, 16:13:48
Esiste quindi una sfumatura necessaria fra no-welfare e welfare, che (in accordo con te) è stata superata. Ma non possiamo abolire del tutto il welfare, per non estinguerci completamente o ritrovarci a far gli aschiavi a gente come Rockfeller o peggio Soros...

<3

Abolire il welfare ovviamente no. Diciamo che andrebbe riformato nella specifica direzione per non dico eliminare, dato che sono ineliminabili, ma quantomeno minimizzare i rischi che abbiamo descritto.

Penso che il discorso possa ritenersi chiaro, altrimenti si sconfina in campi (politica, sociologia, ecc.) che c'entrano poco con gli scopi del forum.
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Citazione di: Shark72 il 01 Febbraio 2019, 17:27:43
Penso che il discorso possa ritenersi chiaro, altrimenti si sconfina in campi (politica, sociologia, ecc.) che c'entrano poco con gli scopi del forum.
Concordo.

<3
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