Seduzione Italiana

Seduzione e approccio => Richieste e consigli => Discussione aperta da: dani56 il 06 Giugno 2018, 22:13:32

Titolo: problema sguardi "molesti"
Inserito da: dani56 il 06 Giugno 2018, 22:13:32
buonasera ragazzi, vorrei chiedere un consiglio ed esporre un problema a cui penso da tempo, ma che ora torna in auge con questo "femminismo puritano".
Mi riferisco al fatto che in molte, ormai infettate da certe idee, vedano uno sguardo come "molestia". Parto a riguardo con una mia esperienza: alle superiori c'era una ragazza della mia città o dintorni (andavo al liceo in un'altra città) che si era convinta, su nessunissima base, che io la guardavo con "odio". senza peraltro aver mai avuto rapporti di alcun tipo con lei, anche perchè mi pare fosse un paio di anni più piccola. Il fatto che mi odiasse di riflesso lo venni a sapere da un mio compagno di classe che aveva una cotta per lei e ci parlava ogni tanto. Un giorno uscendo da scuola lei saluta il mio amico, e io scimmiotto il suo "ciao". Non l'avessi mai fatto! Si incazzò come una bestia e cominciò a sbraitare minchiate per strada. Non ricordo come fini, pero capii presto di avere fatto una cazzata. Chiaramente ero un ragazzino (16/17 anni) e sicuramente ora non lo rifarei.
Tornando ai giorni nostri, tempo fa una femminista famosa pubblicò su tutti i social  (se chiedete pubblico il video da yt) la foto di un paio di scarpe di un ragazzo di fronte a lei sul treno. Voleva sottolineare come il tipo si fosse messo a fissarla "considerandola solo un buco e pezzo di carne" (le prove?) e chiedendo che fossero presi provvedimenti a riguardo. A chi le facesse notare che non poteva dimostrare nulla di quanto diceva o al limite, se fosse stata cosi infastidita, di chiamare il controllore o cambiare posto, lei rispondeva che era li che "aveva deciso di stare" ( se ti senti in pericolo in un posto rimani li? ma che cazz...).
Ora sento pure in tv che Miss America ( potete controllare con google se non vi fidate) NON farà più sfilare le ragazze in bikini per valorizzare invece "carattere ed interiorità". io ci vedo una netta somiglianza coi casi sopra, ahime. Quindi, secondo voi, cosa si dovrebbe fare con una pazza ( ormai purtroppo sono sempre più, soprattutto fra le giovanissime) che ritiene, SULLA BASE DEL NULLA, che la si stia odiando/molestando/stuprando con lo sguardo, e che ora come ora può rovinarti con un click?
Ovviamente portando il massimo rispetto per le vittime VERE  di certe brutalità e oscenità.
Grazie mille per i consigli
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: ScarTissue il 06 Giugno 2018, 23:51:23
Un mio collega di lavoro stava finendo in gattabuia perché dopo aver lasciato l'ex compagna, lei è andata a denunciarlo dicendo che veniva regolarmente picchiata. Lei senza un graffio, un segno o altro. La legge italiana dal 2016 dice che sei tu, a dover dimostrare di non averla picchiata e non il contrario. Lui ha vissuto nell'ansia di dover finire dentro, spese legali e tutto.
Tra l'altro, la gentilissima signora, nemmeno si presentava ai processi, tanto per farvi capire quanto le interessasse di difendere la propria bugia! Per fortuna i figli di lei hanno testimoniato a favore del mio collega, dicendo che davanti a loro si era sempre comportato bene e trattato bene la ex compagna. È stato assolto, non per non aver commesso il fatto, ma per mancanza di prove. Ergo, spese legali a suo carico e non ha potuto contro denunciare l'ex compagna per calunnia.
Il carabiniere gli ha detto "se si fosse presentato lei al posto della signora per denunciare violenza, quasi sicuramente ci saremmo fatti una risata".
Purtroppo la società è palesemente femminista, la disparità è evidente, soprattutto a livello legislativo e sociale.
Tant'è vero che è socialmente accettabile che una donna stia a casa a fare la mantenuta, mentre il contrario definirebbe l'uomo come un'fallito' nel migliore dei casi.
Non so di chi sia la colpa e nemmeno mi importa, dico solo che questo mondo inizia a farmi schifo.
P. S. Ovviamente anche per le donne non è facile andare avanti con tutti i pregiudizi e le meschinità che molti uomini dedicano loro ogni giorno, anzi sono fermamente convinto che l'ignoranza sia universale.
Ma vedere una donna che entra in discoteca gratis, a cui vengono dedicati appositi parcheggi, spazi e quant'altro solo perché donna... Beh, io se fossi donna e ci tenessi a dichiararmi pari dell'uomo, rifiuterei tutto ciò.
Il discorso è ndato un po' per i fatti suoi ma sono pensieri che mi tengo dentro da un po', perché se ne parli con qualcuno magari ti prendono anche per un troglodita maniaco misogino, quando in realtà io amo le donne con tutto me stesso. Ma le donne, non le squallide approfittatrici sociali.
Ah, come quelle che fanno i post su facebook tipo 'ehi piccola, tu sei donna, sei guerriera, il mascara non lo far colare e blablabla'. Proprio 'come manifestare la propria inferiorità mentale starter pack'
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: ARES_ONE il 07 Giugno 2018, 00:43:09
Sono delle sceme, ci puoi fare ben poco.
L'unico modo per rinsavirle è mostrare loro chi sei veramente.
Ma ne vale la pena?

Comunque la causa di tutto ciò sono sto schifo di campagne contro la violenza sulle donne, che dipingono l'uomo come una bestia immonda e fa passare le donne da vittime innocenti e candide.
Quando dati alla mano se si parla di violenza ambo i sessi lo sono in egual misura, solo che come ha detto Scar, se un uomo denuncia una violenza da parte di una donna lo pigliano per culo.
Ipocrisia portami via....
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 07 Giugno 2018, 09:24:27
Citazione di: ScarTissue il 06 Giugno 2018, 23:51:23
Un mio collega di lavoro stava finendo in gattabuia perché dopo aver lasciato l'ex compagna, lei è andata a denunciarlo dicendo che veniva regolarmente picchiata. Lei senza un graffio, un segno o altro. La legge italiana dal 2016 dice che sei tu, a dover dimostrare di non averla picchiata e non il contrario. Lui ha vissuto nell'ansia di dover finire dentro, spese legali e tutto.
Tra l'altro, la gentilissima signora, nemmeno si presentava ai processi, tanto per farvi capire quanto le interessasse di difendere la propria bugia! Per fortuna i figli di lei hanno testimoniato a favore del mio collega, dicendo che davanti a loro si era sempre comportato bene e trattato bene la ex compagna. È stato assolto, non per non aver commesso il fatto, ma per mancanza di prove. Ergo, spese legali a suo carico e non ha potuto contro denunciare l'ex compagna per calunnia.
Il carabiniere gli ha detto "se si fosse presentato lei al posto della signora per denunciare violenza, quasi sicuramente ci saremmo fatti una risata".
Purtroppo la società è palesemente femminista, la disparità è evidente, soprattutto a livello legislativo e sociale.
Tant'è vero che è socialmente accettabile che una donna stia a casa a fare la mantenuta, mentre il contrario definirebbe l'uomo come un'fallito' nel migliore dei casi.
Non so di chi sia la colpa e nemmeno mi importa, dico solo che questo mondo inizia a farmi schifo.
P. S. Ovviamente anche per le donne non è facile andare avanti con tutti i pregiudizi e le meschinità che molti uomini dedicano loro ogni giorno, anzi sono fermamente convinto che l'ignoranza sia universale.
Ma vedere una donna che entra in discoteca gratis, a cui vengono dedicati appositi parcheggi, spazi e quant'altro solo perché donna... Beh, io se fossi donna e ci tenessi a dichiararmi pari dell'uomo, rifiuterei tutto ciò.
Il discorso è ndato un po' per i fatti suoi ma sono pensieri che mi tengo dentro da un po', perché se ne parli con qualcuno magari ti prendono anche per un troglodita maniaco misogino, quando in realtà io amo le donne con tutto me stesso. Ma le donne, non le squallide approfittatrici sociali.
Ah, come quelle che fanno i post su facebook tipo 'ehi piccola, tu sei donna, sei guerriera, il mascara non lo far colare e blablabla'. Proprio 'come manifestare la propria inferiorità mentale starter pack'

Il problema di fondo è che la donna ha troppi diritti e troppo pochi doveri, non dico che occorrerebbe tornare al Medio Evo, ma una robusta marcia indietro sarebbe salutare.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: dani56 il 07 Giugno 2018, 09:44:05
Ah aggiungo: questa "splendida" ragazza ovviamente aveva fatto il lavaggio del cervello alle tipe della sua classe. Me ne accorsi perché a ginnastica mi guardavano malissimo e appena passavo bisbigliavano fra loro. Tutto questo prima dell'episodio del"ciao" riportato. Ma che senso ha rompere la palle ad uno e rovinargli la reputazione per tue seghe mentali? Cioè, posso "capire" nei casi di divorzio ecc ... fare le st*onze ma qui boh, secondo me è roba fuori dal mondo. Che poi che avrei potuto fare? Querelarla? Fosse stato un uomo ne avrebbe prese di botte, ma se mi fossi incazzato con lei sul serio non avrei fatto alteo che darle ragione, passando dalla parte del torto, ovviamente
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Emix il 07 Giugno 2018, 10:07:04
Citazione di: ARES_ONE il 07 Giugno 2018, 00:43:09
Sono delle sceme, ci puoi fare ben poco.
L'unico modo per rinsavirle è mostrare loro chi sei veramente.
Ma ne vale la pena?

Sono dei soggetti con idee estreme che vanificano gli sforzi fatti dalle donne con buoni propositi.
Anche mostrarsi per chi si è veramente secondo me non è soluzione visto che spesso si tratta di soggetti che di un buon principio ne fanno un pretesto per farsi giustizia ad ogni costo.

Citazione
Comunque la causa di tutto ciò sono sto schifo di campagne contro la violenza sulle donne, che dipingono l'uomo come una bestia immonda e fa passare le donne da vittime innocenti e candide.
Quando dati alla mano se si parla di violenza ambo i sessi lo sono in egual misura, solo che come ha detto Scar, se un uomo denuncia una violenza da parte di una donna lo pigliano per culo.
Ipocrisia portami via....
Qui dissento per non cadere in torto noi come "uomini" perchè la violenza sulle donne esiste e non è un bene per la nostra società, secondo me questi casi si rischia di generalizzare un problema per colpa di pochi.

In ogni caso, concordo sul fatto che ultimamente si sta cercando di mettere l'uomo in un angolino anzichè stabilire una parità sensata.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: ScarTissue il 07 Giugno 2018, 15:50:58
Esiste la violenza. Punto. Se un uomo da uno schiaffo a una donna è una bestia, se una donna tira l'acido in faccia al proprio ragazzo (quel fatto di cronaca avvenuto qualche mese fa), prima di dare ragione a lui mi ricordo tutti a dire "eh ma chissà lui cosa le aveva fatto", "finalmente qualcuna che si ribella" e poi semplicemente lei era una bestia alla pari di tanti uomini. La violenza è universale, non esiste la violenza di genere, andate a vedervi i dati. Poi la tv può dire ciò che vuole, io la guardo solo per le serie tv
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Whiteout il 08 Giugno 2018, 19:28:49
Citazione di: ScarTissue il 06 Giugno 2018, 23:51:23
Purtroppo la società è palesemente femminista
...
Tant'è vero che è socialmente accettabile che una donna stia a casa a fare la mantenuta, mentre il contrario definirebbe l'uomo come un'fallito' nel migliore dei casi
Citazione di: Shark72 il 07 Giugno 2018, 09:24:27
Il problema di fondo è che la donna ha troppi diritti e troppo pochi doveri
Citazione di: ARES_ONE il 07 Giugno 2018, 00:43:09la causa di tutto ciò sono sto schifo di campagne contro la violenza sulle donne

Io mi chiedo dove vivete....
Sono felice di venire a sapere che vivo in un paese femminista, che ho un sacco di diritti premium in quanto patata-munita (diritti che evidentemente ignoro...), che addirittura potrei comodamente stare a farmi mantenere (salvo poi innescare un cortocircuito fra i troppi diritti e l'angelo del focolare). Per non parlare di come mi sento enormemente più sicura per la mia incolumità fisica con i dati alla mano.
Come mi piacerebbe che per un giorno poteste cambiare sesso, come delle orate, e venire in giro con me a guardare il mondo da un altro punto di vista.
Tutta la campagna 'metoo' e quelle collegate, hanno portato con sé degli estremi che non sono così scontati da interpretare. Ma mettersi a discuterne col filtro del livore mi parrebbe fatica sprecata...
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: ScarTissue il 08 Giugno 2018, 21:57:20
Guarda, possiamo parlarne tranquillamente e in maniera civile. Sicuramente avrai letto il caso del mio collega e delle conseguenze che avrebbe potuto avere il semplice fatto di averla mollata. Ma tivripeto, succede anche al contrario, è che mi sembra che a livello legislativo e "sociale", la donna sia più tutelata dell'uomo. Tutto qui.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Whiteout il 08 Giugno 2018, 23:17:02
Ma certo che ci sono problemi di parità in entrambi i sensi. Un esempio è quello del tuo amico, un altro è quello dei padri e dell'affidamento dei bambini nelle separazioni, solo per dire una delle cose più macroscopiche.
Ma non possiamo mettere sullo stesso piano tutto, dalle ca**ate alle cose gravi. O perpetuare noi per primi certi stereotipi che danneggiano tutti, uomini e donne.
CitazioneTant'è vero che è socialmente accettabile che una donna stia a casa a fare la mantenuta, mentre il contrario definirebbe l'uomo come un'fallito' nel migliore dei casi.
Ad esempio questa secondo me è una cosa che sta cambiando, stiamo già un bel po' lontani da questa rappresentazione. Intanto perché si lavora spesso anche da casa, poi perché c'è molta più condivisione di occupazioni domestiche e familiari. Tutto dipende anche da come si legge la situazione e dalle parole che si scelgono di usare.
La mantenuta del tuo esempio che fa, a casa? Perché se a casa ha un nonno col catetere, due neonati e il resto delle incombenze, non è che sia mantenuta 'a ufo'. Un uomo che sta a casa, siamo noi a  additarlo come fallito, mammo, o altre etichette ridicole senza magari sapere niente delle sue scelte e delle sue necessità familiari.
Citazione
Ma vedere una donna che entra in discoteca gratis
Ahah ma dai  :D Ecco, questa è una delle ca**ate. La donna entra gratis perché attira maschi, e il gestore guadagna di più. Non è un privilegio ovarico, ma la conseguenza di un mercato. Quindi...?
Citazionecui vengono dedicati appositi parcheggi, spazi e quant'altro solo perché donna... Beh, io se fossi donna e ci tenessi a dichiararmi pari dell'uomo, rifiuterei tutto ciò.
Ovvía, su. Le quote rosa sono una aberrazione. Un parcheggio rosa invece ti serve: quando è buio, sei sola, e è il posto più vicino all'ingresso. Quando hai venti kg in più addosso e un pancione da balena e nessuno ti aiuta manco se svieni per strada. Che altri spazi dedicati conosci...? Le casse prioritarie alla conad? Non ti preoccupare, nessuno ti fa mai passare lo stesso.
Questi non sono vantaggi dell'essere donna, ma piccoli palliativi (in genere sabotati dai più) per i momenti in cui sei più in difficoltà.

Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: ScarTissue il 09 Giugno 2018, 00:18:40
Se ti va di leggere, questo è per quanto riguarda la parte legislativa, una mera statistica.
Ah hai mai letto in biblioteca o in libreria quei titoli tipo: 'gli uomini sono tutti stro.. '
Oppure 'falli soffrire'. Pensa a parti invertite, nemmeno gli avrebbero fatto pubblicare, all'autore.

Comunque...
Una ricerca dell'Università di San Francisco, pubblicata anche sul Berkeley Journal of Gender, Law & Justice, afferma:
"Abbiamo anche esaminato, attraverso questo studio e precedenti studi della California, i dati più generali sulle disparità di genere nel condannare a morte e abbiamo trovato una sostanziale disparità riguardante il genere-dell'-imputato e il genere-della-vittima. Le donne colpevoli di omicidio capitale hanno molte meno probabilità degli uomini di essere condannate a morte, e gli imputati che uccidono le donne hanno di gran lunga maggiori probabilità di essere condannati a morte degli imputati che uccidono gli uomini. Noi sosteniamo che tutti questi risultati sono in linea con le norme cavalleresche, e possiamo concludere che, nelle decisioni dei pubblici ministeri di chiedere la morte e nelle decisioni delle giurie di imporla, la cavalleria sembra essere viva e vegeta."
FONTE: [Shatz, Steven F. and Shatz, Naomi R., Chivalry is Not Dead: Murder, Gender, and the Death Penalty (February 19, 2011). Univ. of San Francisco Law Research Paper No. 2011-08; Berkeley Journal of Gender, Law & Justice, Vol. 27, No. 1, 2012.].

Sonja B. Starr dell'Università del Michigan ha riscontrato che "le arrestate femmine hanno significativamente più probabilità di evitare accuse e condanne del tutto, e due volte più probabilità di evitare il carcere se condannate", e che a parità di reato e movente, gli uomini subiscono, mediamente, pene del 63% più severe rispetto agli uomini.
FONTE: [Starr, Sonja B., Estimating Gender Disparities in Federal Criminal Cases (August 29, 2012). University of Michigan Law and Economics Research Paper, No. 12-018.]

Theodore R. Curry e colleghi dell'University of Texas hanno "trovato l'evidenza che i delinquenti che vittimizzavano femmine ricevevano condanne sostanzialmente più lunghe dei delinquenti che vittimizzavano maschi. I risultati mostrano anche che gli effetti del genere delle vittime sulla lunghezza delle sentenze sono condizionate dal genere dell'autore del reato, in modo tale che i delinquenti maschi che vittimizzavano le femmine ricevevano le condanne più lunghe di qualsiasi altra combinazione genere della vittima/genere dell'autore del reato".
FONTE: [Theodore R. Curry, Gang Lee, S. Fernando Rodriguez (2004). Does Victim Gender Increase Sentence Severity? Further Explorations of Gender Dynamics and Sentencing Outcomes. Crime & Delinquency 50:319–43.]

Addirittura secondo le statistiche del Dipartimento di Giustizia statunitense  (che inizialmente non divise questo dato a seconda del genere, ma grazie ad Alan Dershowitz del Washington Times, che chiese agli autori di farlo, vennero alla luce i risultati), le donne che uccidono i propri mariti hanno il 12,9% di probabilità di essere assolte e il 17% di ottenere la libertà condizionale, mentre i mariti che uccidono le mogli hanno solo il l'1,4% di possibilità di essere assolti e appena l'1,6% di ottenere la libertà condizionale. Inoltre, le donne colpevoli di aver ucciso i propri mariti ricevono una condanna media di 6 anni, mentre gli uomini colpevoli di aver ucciso le proprie mogli ricevono una condanna media di 17 anni. (Per comparazione, la sentenza media per l'omicidio di un non-familiare, negli USA, è di 14,7 anni).
FONTE: [Michael Weiss, Cathy Young. Feminist Jurisprudence: Equal Rights Or Neo-Paternalism? Policy Analysis No. 256, Cato Institute, June 19, 1996.]

Anche fonti femministe, come uno studio del 2012 su "Feminist Criminology" confermano il dato, mostrando che a parità di crimine, nei reati sessuali, gli uomini ricevono condanne più lunghe:
"L'ipotesi "donna cattiva" affermerebbe che le donne siano condannate più duramente, ma i dati mostrano che gli uomini ricevono condanne più lunghe per i reati sessuali rispetto alle donne. Il supporto è fornito per l'"ipotesi cavalleria" per spiegare l'immediata disparità di condanna".
FONTE: [Embry R & Lyons Jr. PM. (2012) Sex-based sentencing: sentencing discrepancies between male and female sex offenders. Feminist Criminology, 7(2):146-162.]

In aggiunta, uno studio del 2013 afferma che "non è sorprendente che Mellor e Deering (2010) abbiano trovato atteggiamenti differenti nei confronti di abusi sessuali infantili perpetrati da maschi e da femmine in un campione di 231 psichiatri, psicologi, psicologi in prova e operatori di protezione dell'infanzia. I perpetratori femminili avevano più possibilità di essere trattati con clemenza, portando ad una minimizzazione degli abusi sessuali commessi da donne su bambini [...]. Inoltre, il sistema di giustizia penale sembra essere discriminante nei confronti dei maschi. Sandler e Freeman (2011) hanno trovato che al sesso femminile si riduce significativamente la probabilità di incarcerazione per i trasgressori condannati per reati sessuali. Deering e Mellor (2009) hanno confermato un minor tempo di carcere e un più breve periodo di fermo per le pedofili femminili nel loro studio australiano. In termini di politiche di arresto, Felson e Pare (2007) hanno dimostrato che è particolarmente improbabile che la polizia arresti donne che aggrediscono i loro partner maschili. Gli stessi risultati sono stati precedentemente riportati da Brown (2004).".
FONTE: [Koller, Jürgen. "The ecological fallacy" (Dutton 1994) revised. Journal of Aggression, Conflict and Peace Research 5.3 (2013): 156-166.]

Secondo uno studio dell'Università di Harvard, non si salverebbero da questo gap sessista (che viene paragonato a quello razzista nelle percentuali) neanche gli omicidi veicolari:
"In particolare, le caratteristiche delle vittime sono importanti determinanti della condanna tra gli omicidi veicolari, dove le vittime sono fondamentalmente casuali e dove il modello ottimale di punizione prevede che le caratteristiche delle vittime debbano essere ignorate. Tra gli omicidi veicolari, i conducenti che uccidono donne ottengono il 56 per cento di sentenze più lunghe. I conducenti che uccidono neri ottengono il 53 percento di sentenze più corte.".
FONTE: [Bruce Sacerdote and Edward Glaeser. "Vengeance, Deterrence, and Incapacitation." The Journal of Legal Studies 32, 2 (June 2003).]

Una ricerca statunitense del 2001 su 77.236 casi federali ha esaminato le differenze nelle sentenze per quanto riguarda i reati di rapina in banca, traffico di droga, possesso/traffico di armi, furto, frode e immigrazione, trovando che maschi e neri avevano meno probabilità di ottenere assoluzione quando questa opzione era disponibile, meno probabilità di ricevere diminuzioni di pena e più probabilità di ricevere aumenti di pena rispetto a bianchi e a femmine.
FONTE: [Mustard, D. (2001). Racial, ethnic and gender disparities in sentencing: Evidence from the U.S. federal courts. Journal of Law and Economics, 44, 285-314.]

Uno articolo del 2000 su Criminal Justice Policy Review mostra come ancora nel 2000, a Chicago, Miami e Kansas City, le donne continuavano ad avere minori percentuali di incarcerazione. Inoltre, sebbene la discriminazione colpisse maggiormente gli uomini di colore rispetto ai bianchi, non vi era differenza nel trattamento a seconda dell'etnia per quanto riguardava le donne.
FONTE: [Spohn C and Beichner D (2000) "Is Preferential Treatment of Females Offenders a Thing of the Past? A Multisite Study of Gender, Race, and Imprisonment". Criminal Justice Policy Review vol 11 no 2 pp 149–84.]

Questo stesso risultato è stato confermato da una ricerca del 2006 sul Journal of Quantitative Criminology.
FONTE: [Darrell Steffensmeier, Stephen Demuth. Does Gender Modify the Effects of Race–ethnicity on Criminal Sanctioning? Sentences for Male and Female White, Black, and Hispanic Defendants. J Quant Criminol (2006) 22:241-261.]

Minore possibilità di incarcerazione per le donne e sentenze più lunghe per gli uomini sono state trovate anche per quanto riguarda i dati del Sud dell'Australia, come riportato da uno studio del 2010 su Current Issues in Criminal Justice.
FONTE: [Jeffries, Samantha & Bond, Christine (2010) Sex and sentencing disparity in South Australia's higher courts. Current Issues in Criminal Justice, 22(1), pp. 81-97.]

Addirittura nel Regno Unito le linee guida hanno richiesto ai giudici di sentenziare le donne colpevoli di crimini in maniera più leggera rispetto agli uomini( http://www.dailymail.co.uk/news/article-1311004/Judges-ordered-mercy-women-criminals-deciding-sentences.html)

P.S: Ovviamente questo vale in tutto il mondo perchè in tutto il mondo vige lo stereotipo "uomo forte e rude/donna debole, inerme e inoffensiva". Inoltre va detto che sicuramente in Italia questo gap a sfavore degli uomini è ancora maggiore di quanto avviene negli USA, cioè in un nazione in cui la giustizia verso le donne è più severa a confronto rispetto alla giustizia italiana verso le donne, infatti negli USA il "gap" percentuale tra uomini e donne carcerate (92% uomini, 8% donne) è minore del relativo "gap" in Italia (97% uomini, 3 % donne), quindi in Italia in Italia la sproporzione di severità tra donen e uomini è ancora maggiore. Questo significa che in Italia tale disparità a scapito maschile nella giustizia  è sicuramente ancora più netta rispetto alla pur già drammatica disparità a scapito maschile negli USA.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: AlterEgo il 09 Giugno 2018, 01:56:01
Citazione di: dani56 il 06 Giugno 2018, 22:13:32
alle superiori c'era una ragazza della mia città o dintorni (andavo al liceo in un'altra città) che si era convinta, su nessunissima base, che io la guardavo con "odio".
...
tempo fa una femminista famosa pubblicò su tutti i social  (se chiedete pubblico il video da yt) la foto di un paio di scarpe di un ragazzo di fronte a lei sul treno. Voleva sottolineare come il tipo si fosse messo a fissarla "considerandola solo un buco e pezzo di carne"
...
Ora sento pure in tv che Miss America ( potete controllare con google se non vi fidate) NON farà più sfilare le ragazze in bikini per valorizzare invece "carattere ed interiorità".

Inizio a dirti la mia opinione.
Nel primo caso hai descritto una tua esperienza personale parlando di un'unica ragazza. Sicuramente al liceo hai conosciuto, anche solo di vista, molte altre ragazze, erano tutte come lei o erano più normali?
Nel secondo caso la femminista in questione può tranquillamente aver imbastito tutta la storia solo per avere un maggior seguito sui social. Cosa che ormai fanno in molti.
Nel terzo caso la vedo più come una trovata pubblicitaria per stimolare la curiosità di capire come la miss vuole vestire le ragazze per valorizzarne "carattere ed interiorità".
Insomma tre casi diversi che ritengo possano avere una loro spiegazione ben lontana dal disprezzo verso il genere maschile

Citazione di: dani56 il 06 Giugno 2018, 22:13:32
Mi riferisco al fatto che in molte, ormai infettate da certe idee, vedano uno sguardo come "molestia".

Si perderenno tanti bei ragazzi  ;D

Citazione di: dani56 il 06 Giugno 2018, 22:13:32
Quindi, secondo voi, cosa si dovrebbe fare con una pazza ( ormai purtroppo sono sempre più, soprattutto fra le giovanissime) che ritiene, SULLA BASE DEL NULLA, che la si stia odiando/molestando/stuprando con lo sguardo, e che ora come ora può rovinarti con un click?

Mah... sono sempre più numerosi i post di chi vuole farsi vedere, in qualsiasi modo, anche a danno di altri; talmente numerosi che un post su di te verrebbe dimenticato dopo massimo un giorno per lasciare spazio a nuovi post di qualsiasi altro genere.
Oltre ad un fatto da considerare: tutto l'odio che si genera sui social rimane li tra qualche insulto, flame, spam, ecc... difficilmente qualcuno verrà a prenderti a casa dopo aver visto la foto di un paio di scarpe.
Poi ci sono sempre i casi d'eccezione, ma è più probabile finire sotto una macchina che vedersi rovinati da un post (ho letto di chi l'ha passata brutta dopo aver pubblicato frasi razziste, ma questo è un altro discorso).

Citazione di: ScarTissue il 06 Giugno 2018, 23:51:23
Purtroppo la società è palesemente femminista, la disparità è evidente, soprattutto a livello legislativo e sociale.

Più che altro la società è formata da gonzi pipparoli e privi di palle, pronti a difendere tutto ciò che odora di passera nella speranza di riceverne un po'.

Citazione di: Whiteout il 08 Giugno 2018, 23:17:02
La donna entra gratis perché attira maschi, e il gestore guadagna di più. Non è un privilegio ovarico, ma la conseguenza di un mercato.

;D Vero! Ricordo ancora le discoteche di Rimini assalite da orde di tedeschine che entravano gratis e bevevano gratis. A seguirle orde di ragazzucci che pagavano le care vecchie 10.000 lire per entrare, e una volta dentro la disco si prosperava il paradiso!  ;D ;D
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Whiteout il 09 Giugno 2018, 12:15:51
CitazioneInoltre va detto che sicuramente in Italia questo gap a sfavore degli uomini è ancora maggiore
Questo merita un topic a parte, tipo 'Violenza di genere o giustizia di genere'. Ho letto il sito da cui hai preso le info, ma manca qualsiasi commento sul contesto. Intendo dire che sproporzioni così eclatanti avranno probabilmente anche altre cause, oltre al supposto paternalismo dei giudici. Tema da approfondire, ma appunto siamo ampiamente OT.
Se sulla giustizia abbiamo un gap a sfavore del sesso maschile, ci dobbiamo lavorare e esserne consapevoli. Ciò purtroppo non annulla gli altri, di divari, come la maggior disoccupazione delle donne, i salari inferiori a parità di posizione, gli ostacoli alla carriera, la riduzione dell'aspettativa di vita, etc etc.
Non è che un'ingiustizia ne lava via un'altra, quindi inutile ignorare lo stato di fatto.
Citazione di: AlterEgo il 09 Giugno 2018, 01:56:01
Nel primo caso hai descritto una tua esperienza personale parlando di un'unica ragazza. Sicuramente al liceo hai conosciuto, anche solo di vista, molte altre ragazze, erano tutte come lei o erano più normali?
Nel secondo caso la femminista in questione può tranquillamente aver imbastito tutta la storia solo per avere un maggior seguito sui social. Cosa che ormai fanno in molti.
Nel terzo caso la vedo più come una trovata pubblicitaria per stimolare la curiosità di capire come la miss vuole vestire le ragazze per valorizzarne "carattere ed interiorità".
Insomma tre casi diversi che ritengo possano avere una loro spiegazione ben lontana dal disprezzo verso il genere maschile
Alter riporta tutto in una dimensione più pragmatica, condivido. La storia del concorso, di cui non conosco i dettagli, ha probabilmente una matrice 'affaristica' così come gli ingressi gratis in disco: il concorso serve a vendere sogni e pubblicità, e in ultimo a fare soldi. Il prodotto si adegua alle pressioni del momento per vendere meglio.
Citazione di: AlterEgo il 09 Giugno 2018, 01:56:01
Più che altro la società è formata da gonzi pipparoli e privi di palle, pronti a difendere tutto ciò che odora di passera nella speranza di riceverne un po'.
Ecco :lol: Divisione di responsabilità....!
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Emix il 09 Giugno 2018, 16:08:11
Whiteout ho aperto un topic separato per discuterne separatamente perchè secondo me è un argomento che merita e ti ringrazio per il suggerimento, a maggior ragione che possiamo anche avere un riscontro femminile sull'argomento.

Violenza di genere o giustizia di genere  (https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/violenza-di-genere-o-giustizia-di-genere/msg139384/#msg139384)

I commenti sulla violenza di genere e affini si fanno sul nuovo topic, qui limitiamoci a rispondere alla richiesta fatta da dani56.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 11 Giugno 2018, 15:38:33
Interessante.
Come al solito ho però trovato il commento di Whiteout che distingue il "mercato" dal resto. Ma siamo sicuri che esista una differenza?

Le donne in disco entrano gratis.
Qualcuno nei secoli scrisse "Tira più un pelo di fiha che un carro di buoi". Tal goliardico proverbio spiega una lunga serie di equilibri sessuali. Ad esempio il fatto che gli uomini cerchino le donne attivamente, mentre non è vero il contrario.
Esempio?
Per riempire una discoteca, fai entrare le donne gratis o poco più. Gli uomini si sposteranno in massa perchè sanno che "li ci sono donne". Se invece fai entrare i maschi gratis, non ci sarà una sola donna (sotto i 320 kg  Azn ). Quindi far entrare le donne gratis in disco, è una questione di mercato, non di privilegio.

Le donne vengono discriminate sui lavori fisici
MI serve un operaio che deve faticare. Va da se che un maschio, a parità di peso, sia fisicamente superiore ad una donna. Se sottoponiamo maschi e femine a prove fisiche, o creiamo un livello di selezione diverso (lo schifo che avviene nelle selezioni per diventare militari), o il numero di donne che passa è irrisorio rispetto a quello degli uomini. Assumere un operaio maschio discriminando la donna è quindi una questione di mercato e non di privilegio.

Le donne vengono discriminate sui lavori intellettuali.
In ambito lavorativo si sente spesso parlare di discriminazione delle donne anche in ambienti intellettuali. Ambienti nei quali non esiste una provata superiorità maschile come in quelli basati sul lavoro fisico. Anzi, le statistiche sembrano privilegiare le donne per quanto riguarda l'attitudine allo studio...
MA se devo assumere un dirigente donna e questa mi va in maternità per poi sparire un anno, rischio di trovarmi con l'azienda bloccata e di dover assumere un altro manager. Per non parlare dell'isterismo mensile... L?assumere una donna è quindi un rischio MI ricordo di films dove si descriveva la situazione paradossale di una impiegata che veniva licenziata perchè il sorvegliante scopriva che la ragazza era fidanzata in deroga al contratto di assunzione. La paura di veder l'impiegata in maternità spingeva infatti ad assumere solo ragazze single...  Certo, in questo caso le leggi potrebbero appianare le differenze: se la maternità fosse equamente condivisa fra uomini e donne sarebbe più facile sgravare il compito dei figli sulla coppia. MA rimane la preoccupazione della donne nei confronti della prole, l'allattamento e tante altre cose che fanno si che:
Anche qui quindi, l'assunzione di uomini rispetto a donne è una questione di mercato e non di privilegio..

Potrei andare avanti all'infinito, ma una conclusione serve.

La legge contro il mercato.
Dimostrato che a parità di prestazioni intellettuali è più vantaggioso assumere un uomo che non una donna,
rimane un interrogativo: perchè fare leggi sulla base delle quote rosa che in qualche modo obblighino ad assumere un certo numero di donne?

La risposta è semplice. Dal momento in cui si riconosce alla donna la piena parità intellettuale (Nonostante io pensi che determinate potenzialità di genere che rendono femine o maschi superiori all'altro sesso in taluni settori) e che questa ha il pieno diritto di accedere al mondo del lavoro, si presenterebbe una singolare eccezione: se per legge le donne dovessero rinunciare alla maternità, esse di fatto (fatta eccezione per i lavori fisici) sarebbero identiche agli uomini. Avremmo un mondo dove tutti lavorano che sarebbe però sterile da contratto. Un mondo che nell'arco di 60 anni finirebbe...


Conclusione
E' quindi palese che una società civile non possa non farsi carico della propria perpetrazione favorendo in qualche modo le donne, sollevando queste ultime dell'handicap della maternità.
Ecco perchè in una società civile quando trovate qualche giusta disparità di genere a favore delle donne, trovate una convenienza di mercato e non un privilegio.

<3

Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 11 Giugno 2018, 16:40:54
Citazione di: TermYnator il 11 Giugno 2018, 15:38:33
La legge contro il mercato.
…………………………………………….

Conclusione
E' quindi palese che una società civile non possa non farsi carico della propria perpetrazione favorendo in qualche modo le donne, sollevando queste ultime dell'handicap della maternità.
Ecco perchè in una società civile quando trovate qualche giusta disparità di genere a favore delle donne, trovate una convenienza di mercato e non un privilegio.

<3



Qualcosa non mi torna. Se si accetta la pura logica del mercato, secondo cui è assai più conveniente assumere un uomo, non vedo dove sia la convenienza nel trovare qualche "giusta disparità" a favore della donna.

Del resto tu stesso hai portato ormai molte volte l' esempio delle forze armate, in cui si abbassano gli standard richiesti nelle prove fisiche per poter far accedere le donne. Altrettanto aberrante è l' obbligo alla "maternità" per i maschi che avviene in alcuni paesi, nel patetico tentativo di cancellare la convenienza nell' assumere un uomo piuttosto che una donna.


Fermo restando, ovviamente, il diritto delle donne ad accedere al mondo del lavoro, credo che la loro destinazione debba stare alla larga dai mestieri storicamente maschili e collocarsi in quelle posizioni in cui per predisposizione naturale sono più adatte degli uomini (in particolare l' ampio settore del caregiving)

Ma al di là di questo, il topic è per discutere un aspetto diverso della disparità.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 11 Giugno 2018, 17:12:11
Citazione di: Shark72 il 11 Giugno 2018, 16:40:54
Qualcosa non mi torna. Se si accetta la pura logica del mercato, secondo cui è assai più conveniente assumere un uomo, non vedo dove sia la convenienza nel trovare qualche "giusta disparità" a favore della donna.
L'ho spiegato chiaramente: se non dai quella giusta disparità, il mercato degli uomini termina nel momento in cui vanno in pensione tutti assieme: se non ci sono giovani (quindi nati e cresciuti da donne) gli uomini non sopravvivono.

<3
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 11 Giugno 2018, 17:56:13
Allora come spieghi che in passato, quando la donna aveva molte meno opportunità di oggi di accedere al mondo del lavoro, i tassi di natalità erano ben maggiori?
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 11 Giugno 2018, 19:02:01
Citazione di: Shark72 il 11 Giugno 2018, 17:56:13
Allora come spieghi che in passato, quando la donna aveva molte meno opportunità di oggi di accedere al mondo del lavoro, i tassi di natalità erano ben maggiori?

Shark, non vedo la contraddizione:
quando le donne non lavoravano (erano bandite dal mondo del lavoro) non potevano che trovarsi uno che le mantiene e fare le fattrici. Va da se che le natalità fossero maggiori...
Senza considerare fattori collaterali quali la profilassi, la cultura del piacere etc etc etc.

Oggi le donne vogliono lavorare. E mi sembra normale visto che hanno un cervello. Ma se lavorano non fanno figli. Quindi se vuoi i figli, devi fare qualcosa a livello sociale affinchè la società ammortizzi l'handicap feminile della gravidanza.

Cosa non ti torna?

<3
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 13 Giugno 2018, 11:45:00
Diciamo che non mi torna quasi nulla, non del tuo discorso, ma di come sono impostate le politiche per la famiglia e le pari opportunità.
La mia posizione in merito, per farla breve, è molto vicina a quella del Maestro di Predappio : secondo me, quando io e te si faceva le elementari, e le mamme lavoratrici in una scuola si contavano sulle dita di una mano, la società e la famiglia erano migliori, e tutti questi figli sbalestrati, sballottati, tossici, schizzati e con problemi, non c'erano.

E per quanto riguarda il diritto di realizzazione professionale della donna, la verità è che il 90% sono ben lontane dal realizzarla, e il solo motivo per cui si recano al lavoro è per racimolare qualche centinaio di euro a supporto di un magro bilancio familiare, per come è impostata la società attuale basata sui consumi, e con il potere d' acquisto crollato rispetto ai decenni precedenti.

E per come il femminismo sfrenato ha svilito il ruolo della donna come custode della casa e della famiglia, tante donne quando dicono di essere casalinghe quasi si vergognano,  quando dovrebbero affermarlo con orgoglio, in quanto in realtà una donna a casa sua è la padrona, mentre una cassiera alla conad o una commessa al decathlon vivono un' esistenza assai prossima alla schiavitù. Le donne hanno un cervello? Certo, e ben venga : per gestire una casa e una famiglia, serve testa : e ne serve assai più che per un impiego di piccolo o medio cabotaggio.

Paghiamo quindi quanto basta il maschio per sopperire interamente alle necessità economiche, e mettiamo così la donna in condizione di scegliere per davvero il suo ruolo nella famiglia e nella società, invece di porla nella condizione d'obbligo di accettare un lavoro malpagato o addirittura umiliante.

Inutile pensare di coinvolgere il maschio in ruoli tradizionalmente femminili : NON E' ADATTO. Come non lo è in alcun' altra specie di animale. Tant'è che poi la cassiera della Conad e la commessa del Decathlon quando tornano a casa devono accollarsi tutti i relativi compiti, dopo 10 ore di lavoro malretribuito, e poi ci si chiede perché sono quasi tutte acide, nevrotiche e mezze esaurite... ::)

Poi se qualcuno vuole darmi del fascista, del retrogrado, ecc., faccia pure.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Citazione di: Shark72 il 13 Giugno 2018, 11:45:00
Diciamo che non mi torna quasi nulla, non del tuo discorso, ma di come sono impostate le politiche per la famiglia e le pari opportunità.
La mia posizione in merito, per farla breve, è molto vicina a quella del Maestro di Predappio : secondo me, quando io e te si faceva le elementari, e le mamme lavoratrici in una scuola si contavano sulle dita di una mano, la società e la famiglia erano migliori, e tutti questi figli sbalestrati, sballottati, tossici, schizzati e con problemi, non c'erano.
Su questo, sono assolutamente d'accordo: è un dato di fatto. Mi tengo il "però" per dopo.
Citazione
E per quanto riguarda il diritto di realizzazione professionale della donna, la verità è che il 90% sono ben lontane dal realizzarla, e il solo motivo per cui si recano al lavoro è per racimolare qualche centinaio di euro a supporto di un magro bilancio familiare, per come è impostata la società attuale basata sui consumi, e con il potere d' acquisto crollato rispetto ai decenni precedenti.
Su questo non sono assolutamente d'accordo invece.
Citazione
E per come il femminismo sfrenato ha svilito il ruolo della donna come custode della casa e della famiglia, tante donne quando dicono di essere casalinghe quasi si vergognano,  quando dovrebbero affermarlo con orgoglio, in quanto in realtà una donna a casa sua è la padrona, mentre una cassiera alla conad o una commessa al decathlon vivono un' esistenza assai prossima alla schiavitù. Le donne hanno un cervello? Certo, e ben venga : per gestire una casa e una famiglia, serve testa : e ne serve assai più che per un impiego di piccolo o medio cabotaggio.
Paghiamo quindi quanto basta il maschio per sopperire interamente alle necessità economiche...
Inutile pensare di coinvolgere il maschio in ruoli tradizionalmente femminili : NON E' ADATTO...
Tant'è che poi la cassiera della Conad e la commessa del Decathlon quando tornano a casa devono accollarsi tutti i relativi compiti, dopo 10 ore di lavoro malretribuito, e poi ci si chiede perché sono quasi tutte acide, nevrotiche e mezze esaurite... ::)

Poi se qualcuno vuole darmi del fascista, del retrogrado, ecc., faccia pure.
[/quote]

Allora, hai finalmente argomentato il tuo pensiero dalla A alla Z   Azn
Ti dico quel che penso in merito.
Sul primo punto, sono assolutamente con te: quando le donne di mestiere facevano le madri, il mondo era migliore. C'è poco da fare... E c'è anche poco da fare riguardo al fatto che le mamme siano più adatte alla cura dei figli di quanto non lo siano i padri. Che poi ci sia qualche padre affettuoso, amoroso etc etc che riesce a sopperire alle mancanze di una madre è pure possibile. Ma trattasi di mutante.
Io, sono assolutamente contrario al tentativo feminista + lgbt di far credere che non esistano comportamenti di genere: esistono eccome.

Sul fatto che le donne non possano lavorare con lo stesso profitto degli uomini, mi trovi contrario. Possono esserci divergenze d'opinione (legate proprio alla natura dei comportamenti di genere) che portano ad azioni diverse. Ma una ingegnera può fare calcoli strutturali al pari di un ingegnere, così come una dottoressa svolge il lavoro di medico al pari (se non meglio, in molti casi) di un uomo. Penso anche che qualsiasi essere umano debba poter determinare la propria esistenza come meglio crede, indipendentemente dal proprio sesso o orientamento sessuale. Acciò, se una donna, un uomo, un gay o uno che si tromba le galline vogliono fare l'ingegnere, devono essere liberi di farlo nella misura in cui ci riescono.

Verissimo che le donne spesso si trovino a dover fare il mestiere di donna nonostante facciano anche mestieri comuni. LA soluzione è nella politica?

Le politiche sociali.
Su questo punto avviene generalmente lo scontro. Tu saresti per eliminare i favoritismi verso le donne (sono innegabili: il solo concetto di "quota rosa" è una ingiustizia) per dare agli uomini più potere economico, in modo da far si che la donna che hanno al seguito possa fare la mamma.

Io penso invece che questo non sia giusto. Primo perchè ritengo che le professionalità delle donne possano costituire eccellenze (non nego che ci sono settori nei quali ritengo le donne superiori), secondo perchè dire ad una persona "tu devi fare la mamma e non altro", solo perchè è nata donna, non mi sembra giusto.
Ognuno deve fare quello che ritiene più adatto a se stesso.
Si potrebbe sicuramente implementare il salario di mamma però. Certo potrebbero esserci aberrazioni, comportamenti anomali o addirittura mamme di comodo. Per non parlare delle innegabili rimostranze che "i non aventi diritto" tirerebbero fuori. Una ottima soluzione potrebbe essere quindi quella di incentivi alla famiglia estremamente solidi, che rendano inutile l'obbligo per la donna (o l'uomo) che decide di essere madre di dover lavorare.

<3

Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 13 Giugno 2018, 15:49:09
Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Ti dico quel che penso in merito.
Sul primo punto, sono assolutamente con te: quando le donne di mestiere facevano le madri, il mondo era migliore. C'è poco da fare... E c'è anche poco da fare riguardo al fatto che le mamme siano più adatte alla cura dei figli di quanto non lo siano i padri. Che poi ci sia qualche padre affettuoso, amoroso etc etc che riesce a sopperire alle mancanze di una madre è pure possibile. Ma trattasi di mutante.
Io, sono assolutamente contrario al tentativo feminista + lgbt di far credere che non esistano comportamenti di genere: esistono eccome.

Nel momento in cui riconosci questo, il resto viene abbastanza consequenziale, sia pur con qualche sfumatura.


Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Sul fatto che le donne non possano lavorare con lo stesso profitto degli uomini, mi trovi contrario. Possono esserci divergenze d'opinione (legate proprio alla natura dei comportamenti di genere) che portano ad azioni diverse. Ma una ingegnera può fare calcoli strutturali al pari di un ingegnere, così come una dottoressa svolge il lavoro di medico al pari (se non meglio, in molti casi) di un uomo. Penso anche che qualsiasi essere umano debba poter determinare la propria esistenza come meglio crede, indipendentemente dal proprio sesso o orientamento sessuale. Acciò, se una donna, un uomo, un gay o uno che si tromba le galline vogliono fare l'ingegnere, devono essere liberi di farlo nella misura in cui ci riescono.

Ma io non ho mica detto che una donna, in assoluto, non possa essere capace di fare il medico o l' ingegnere. Dico semplicemente che preferisco una società dove ciò non avviene. Come quella in cui siamo cresciuti, ergo si torna al punto sopra. Ma non essendo in mio potere impedirlo, mi limito a tenere comportamenti tali che ciò avvenga il meno possibile (niente assunzioni, conferimenti di incarichi, ecc.).

Ma ciò ai fini del mio ragionamento è poco rilevante, dato che la stragrande maggioranza delle donne non fa il medico, l' ingegnere o l' astronauta, ma lavori umili e malpagati, che se potesse ne farebbe volentieri a meno : inutile che hai la laurea alla bocconi se poi finisci con un part time a 400 euro al mese per fare le fotocopie in un oscuro ufficio, cosa che peraltro può avvenire anche per un uomo. Ma la donna, a differenza di questi, ha una sua vocazione naturale ben precisa.

Sai, la mia donna fino a non molto tempo fa si spaccava la schiena a lavorare in giro per le case per 6 euro all' ora, al che, tolte le spese di carburante per andare qua e là, non le restavano che 6 - 700 euro al mese, e a tante va pure peggio. Visto che fortunatamente nel bilancio familiare tale cifra poco spostava, l' ho invitata a smettere, non appena sistemati i documenti. E lei è stata non contenta, ma di più. Come lo sarebbero in molte altre, se per loro quei miseri 600 euro al mese non facessero la differenza tra sopravvivere (non certo vivere) e morire di fame.


E qui, per chiudere il ragionamento, veniamo all' ultimo punto.

Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Le politiche sociali.
Su questo punto avviene generalmente lo scontro. Tu saresti per eliminare i favoritismi verso le donne (sono innegabili: il solo concetto di "quota rosa" è una ingiustizia) per dare agli uomini più potere economico, in modo da far si che la donna che hanno al seguito possa fare la mamma.

Corretto , può essere una via.

Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Io penso invece che questo non sia giusto. Primo perchè ritengo che le professionalità delle donne possano costituire eccellenze (non nego che ci sono settori nei quali ritengo le donne superiori), secondo perchè dire ad una persona "tu devi fare la mamma e non altro", solo perchè è nata donna, non mi sembra giusto.
Ognuno deve fare quello che ritiene più adatto a se stesso.

Assolutamente condivisibile in linea di principio, ma nella pratica non funziona altrettanto bene. Per ogni eccellenza professionale di sesso femminile, che innegabilmente c'è, ce ne sono altre 100 che fanno peggio o al più uguale di come farebbe un uomo, e in compenso 100 famiglie alla deriva. Ricordati che per via dei ragionamenti sopra, molte ragazze, pur senza possedere capacità particolari, si sentono sfigate al solo pensiero di occuparsi solo della famiglia, e allora si mettono a fare qualsiasi altra cosa, solo per poter avere una risposta diversa quando si chiede loro "cosa fai nella vita?" .


Citazione di: TermYnator il 13 Giugno 2018, 13:13:54
Si potrebbe sicuramente implementare il salario di mamma però. Certo potrebbero esserci aberrazioni, comportamenti anomali o addirittura mamme di comodo. Per non parlare delle innegabili rimostranze che "i non aventi diritto" tirerebbero fuori. Una ottima soluzione potrebbe essere quindi quella di incentivi alla famiglia estremamente solidi, che rendano inutile l'obbligo per la donna (o l'uomo) che decide di essere madre di dover lavorare.

<3



Mi sembrano soluzioni ancora migliori di quella cui ho accennato, che vanno nella medesima direzione. La verità è che purtroppo, nella nostra società, siamo arrivati al punto che, invece di essere il Mercato al servizio dell' Uomo, l' Uomo ( e quindi inclusa la donna) è diventato schiavo del mercato : più posti di lavoro, quindi più donne al lavoro, più PIL, bravi tutti.  Con buona pace se poi le famiglie, e la società stessa, vanno a rotoli. E lo stesso avviene a forza di rivendicare diritti e opportunità : la vita deve essere fatta di doveri, altro che di diritti!

Ma dove si va a finire con questo sistema? Lo insegna la storia : in passato molte civiltà, per inseguire un miraggio di progresso, sono implose su se stesse (gli Assiro - Babilonesi, l' Egitto, la Magna Grecia, l' Impero Romano, le Civiltà Precolombiane), non certo riguardo al caso specifico dell' emancipazione della donna, ma in senso più lato di inseguire un effimero ideale di progresso. Inutile avere più soldi, più "progresso" e più diritti e opportunità, se poi non c'è chi tira la carretta. E il primo a tirare la carretta è la donna che manda avanti la famiglia, che per certi versi è assimilabile a un manager a capo del primo nucleo sociale.

Cioè, per sintetizzare il mio pensiero, inutile che una cosa sia giusta, ineccepibile, in linea di principio, se poi nella pratica si rivela sbagliata. Ad esempio, sarebbe bella una società senza forze dell' ordine, senza tribunali e senza carceri. Ma purtroppo si tratta di un' utopia irrealizzabile, perché l' uomo ha nel suo DNA l' attitudine all' ingiustizia e alla sopraffazione.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Whiteout il 31 Gennaio 2019, 16:05:12
Rispolvero il topic visto che se ne è parlato nella discussione sugli incel.
Non vorrei che dai miei argomenti si traesse una conclusione che non mi appartiene, quindi visto che non avevo più risposto nel dettaglio faccio qualche precisazione.

Sì, la presenza dei genitori col bambino piccolo (intendo fino almeno ai tre anni) è fondamentale. La madre di più? Forse sì nei primi mesi, quando la vita terrena del neonato è ancora solo un proseguimento della gestazione, una specie di gravidanza extrauterina in cui lui e la madre vivono in simbiosi (se nessuno interviene a distruggerla, cosa che capita frequentemente). Ma poi entrambi i genitori sono essenziali, anche proprio per fornire dei modelli maschio-femmina e due tipi di accudimento diversi.
Ora, la questione terra terra è solo una: la società vuole mettere i propri figli al centro oppure no? Rispondere no è un chiaro invito all'estinzione, eppure è questo che lo stato ci ha detto nell'ultimo... mah, trentennio almeno?... vogliamo una società produttrice, che consumi e produca per consumare. L'inabile che non risponde a questo imperativo non deve avere troppo spazio, se non per mera decenza (inabili sono quindi i neonati ma anche i vecchissimi, gli infortunati, i malati, le donne incinte, etc). L'età pensionabile si sposta inesorabilmente nella vecchiezza, in modo da produrre fino all'ultimo.

Rimettere i figli al centro vuol dire affermare che vogliamo continuare a esistere, che la società intende rinnovarsi e avere una direzione verso la quale andare. Per fare questo, e crescere individui dotati di capacità relazionali tali da non danneggiare la società stessa ma arricchirla una volta che saranno adulti, sarebbe necessario prevedere delle misure.
Non sono d'accordo che 'la madre a casa' sia LA misura che risolverebbe le magagne attuali. Intanto perché ci sono pessime madri che stanno a casa (non ho mai dimenticato il disturbante reportage di ScarTissue sulla madre che faceva chat erotiche coi figli piccoli in casa), perché essere madre biologicamente non è garanzia di esserlo anche fattivamente (come non lo è per i padri), perché una madre che stesse a casa ma insoddisfatta non sarebbe comunque un buon esempio e sostegno emotivo per i figli. Inoltre, all'epoca in cui 'stavano con la mamma e tutto andava bene', non c'era certo solo la madre.... verosimilmente c'erano anche due se non quattro nonni disponibili, le vicine di casa, le amiche, i vecchietti del quartiere che la sera in piazza buttavano un occhio alla marmaglia. Come dice il famoso proverbio africano, "ci vuole un villaggio per crescere un figlio", infatti in una società disgregata crescere un figlio è un'opera titanica e solitaria, che pone il genitore in uno status di reietto praticamente.

Esistono invece misure molto più variegate che possono aiutare la famiglia a crescere dei bambini. Penso ad esempio a congedi di maternità e paternità più lunghi, sostenendo adeguatamente le aziende che devono rinunciare per un periodo a questi lavoratori. Asili nido e scuole materne gratuite o almeno in buona parte rimborsabili. Anticipo dell'età pensionabile per avere dei nonni a supporto. Soprattutto orari flessibili di lavoro (in modo che i genitori possano altrrnarsi nel part-time ad esempio) e politiche di reale sostegno all'allattamento (i permessi attualmente disponibili sono ridicoli).
Se queste misure vengono viste come privilegio, facciamo prima a dire che non ci interessa che la società continui a esistere e chiudiamoci le tube direttamente. Estinzione assicurata, tanto qualcun altro che si riproduce arriverà... 
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 31 Gennaio 2019, 19:27:26
Che la società stia sottovalutando il tema della famiglia, inteso come da te descritto, ovvero, mettere al centro i figli per assicurarsi un futuro, è innegabile.
Il bambino e la donna incinta vengono considerati soggetti "improduttivi"? Ma se non ci fossero più, un domani non ci sarebbe più chi produce e consuma! La contraddizione è evidente, direi un ossimoro.

Allora, zac , ecco la "soluzione" proposta dai fautori della società globalista, la sostituzione etnica (tema da te velatamente accennato) :

Citazione di: Whiteout il 31 Gennaio 2019, 16:05:12
Estinzione assicurata, tanto qualcun altro che si riproduce arriverà... 

Quel "qualcun altro" produce figli in quantità e si contenta di un tozzo di pane, sia in senso strettamente economico che più lato di tutele e diritti,  quindi è l' ideale per fornire manodopera a basso costo, calmierando così anche il costo di quella autoctona. Quindi come soluzione è molto meno costosa e assai più veloce rispetto all' intraprendere serie politiche per la famiglia, come quelle cui hai accennato.



Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 31 Gennaio 2019, 19:45:34
Citazione di: Shark72 il 31 Gennaio 2019, 19:27:26
Quel "qualcun altro" produce figli in quantità e si contenta di un tozzo di pane, sia in senso strettamente economico che più lato di tutele e diritti,  quindi è l' ideale per fornire manodopera a basso costo, calmierando così anche il costo di quella autoctona. Quindi come soluzione è molto meno costosa e assai più veloce rispetto all' intraprendere serie politiche per la famiglia, come quelle cui hai accennato.
Stiamo per varcare il confine imposto dalla natura del forum ,ma la questione che sollevi è talmente paradossale da sembrare una barzelletta. Morale che induce ad una morale amara:
Quelli che creano diritti a iosa si estinguono per essere rimpiazzati da coloro che provengono dalla totale assenza di diritti. La morale è che troppi diritti portano un popolo all'estinzione.

Cosa puntualmente avveratasi in tutte le società fino a quella cristiana...

<3
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 01 Febbraio 2019, 09:26:00
Sembrerà anche una barzelletta, ma l' hai detto anche te, e del resto così è :

Citazione di: TermYnator il 31 Gennaio 2019, 19:45:34

Quelli che creano diritti a iosa si estinguono per essere rimpiazzati da coloro che provengono dalla totale assenza di diritti. La morale è che troppi diritti portano un popolo all'estinzione.

Cosa puntualmente avveratasi in tutte le società fino a quella cristiana...

<3


Questo poi è anche abbastanza facilmente spiegabile : chi è troppo garantito da tutele e diritti diventa imbelle, incapace di difendersi.

E in più, una società basata sui diritti non può funzionare se questi ultimi non sono controbilanciati dai doveri. Versante direi assai trascurato, che crea dissolutezza e dissoluzione.

Una civiltà grande e forte non può essere sconfitta dall' esterno, se non si indebolisce al suo interno. Prendi i Romani. Se ai tempi delle invasioni barbariche fossero rimasti forti, organizzati e inquadrati come prima, col caxxo che quattro selvaggi armati di mazza ferrata e elmo con le corna avrebbero sfondato i confini.


Leggendo il fenomeno dal punto di vista naturalistico, appare altrettanto pacifico che i diritti indeboliscono la specie : tutti gli altri animali sono soggetti alla selezione naturale così com'è, nuda e cruda. I più forti sopravvivono e si riproducono, i più deboli soccombono e non lasciano traccia. Per l' essere umano questo meccanismo invece non è valido, in quanto alterato da tutti gli strumenti denominati nel loro complesso "welfare" : grazie ad esso, anche chi è più debole viene messo in condizione di vivere o quantomeno sopravvivere. E tale meccanismo è tanto più accentuato quanto più la società è civile ed evoluta, per cui si torna alle conseguenze da te descritte. Non a caso, i primi a collassare saranno i popoli scandinavi, i più avanzati in assoluto in tema di welfare e diritti.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 01 Febbraio 2019, 16:13:48
Citazione di: Shark72 il 01 Febbraio 2019, 09:26:00
... Per l' essere umano questo meccanismo invece non è valido, in quanto alterato da tutti gli strumenti denominati nel loro complesso "welfare" : grazie ad esso, anche chi è più debole viene messo in condizione di vivere o quantomeno sopravvivere. E tale meccanismo è tanto più accentuato quanto più la società è civile ed evoluta, per cui si torna alle conseguenze da te descritte. Non a caso, i primi a collassare saranno i popoli scandinavi, i più avanzati in assoluto in tema di welfare e diritti.

Che dire?
Posso dire una sola cosa: il tuo punto di vista scevro da qualsiasi superstruttura ideologica è la rappresentazione della selezione naturale. E se l'uomo fosse ancora completamente soggetto a selezione naturale avrebbe senso in tutto e per tutto. Il punto a sfavore della applicazione radicale del concetto che sostieni è insito nell'idea stessa di progresso. Pensiamo ad esempio la vita media, allungatasi a dismisura grazie alla medicina. Che è un toccasana, ma è la negazione della selezione naturale.

Nel concetto da te esposto, nessuno dovrebbe aver diritto a cure mediche, e dovrebbe prevalere solo chi ha anticorpi e mezzi naturali atti a sopravvivere senza medici. In pratica una sanità all'americana, dove prima di caricarti sull'ambulanza vedono se hai la tessera dell'assicurazione. Altrimenti rimani li.

Esiste quindi una sfumatura necessaria fra no-welfare e welfare, che (in accordo con te) è stata superata. Ma non possiamo abolire del tutto il welfare, per non estinguerci completamente o ritrovarci a far gli aschiavi a gente come Rockfeller o peggio Soros...

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Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: Shark72 il 01 Febbraio 2019, 17:27:43
Citazione di: TermYnator il 01 Febbraio 2019, 16:13:48
Esiste quindi una sfumatura necessaria fra no-welfare e welfare, che (in accordo con te) è stata superata. Ma non possiamo abolire del tutto il welfare, per non estinguerci completamente o ritrovarci a far gli aschiavi a gente come Rockfeller o peggio Soros...

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Abolire il welfare ovviamente no. Diciamo che andrebbe riformato nella specifica direzione per non dico eliminare, dato che sono ineliminabili, ma quantomeno minimizzare i rischi che abbiamo descritto.

Penso che il discorso possa ritenersi chiaro, altrimenti si sconfina in campi (politica, sociologia, ecc.) che c'entrano poco con gli scopi del forum.
Titolo: Re: problema sguardi "molesti"
Inserito da: TermYnator il 01 Febbraio 2019, 18:02:26
Citazione di: Shark72 il 01 Febbraio 2019, 17:27:43
Penso che il discorso possa ritenersi chiaro, altrimenti si sconfina in campi (politica, sociologia, ecc.) che c'entrano poco con gli scopi del forum.
Concordo.

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