Approcciare per esercitarsi

Aperto da Manny91, 22 Ottobre 2025, 13:54:21

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Manny91

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Buongiorno a tutti, volevo chiedere un consiglio,
recentemente sono uscito un paio di volte da solo in contesti tipo cocktail bar, ma mi sono reso conto che ho sprecato varie occasioni di approccio a freddo, e riflettendoci questo è successo per due motivi:
1. Non ero davvero convinto di potermi inserire nella discussione di gruppi in cui c'erano delle ragazze interessanti perché mi sembrava di essere "di troppo" e non sapere cosa dire, mi pareva di non aggiungere valore allo loro discussione intromettendomi. Forse quella sera non ero molto in forma (stanco, ancora mezzo influenzato).
2. Ho visto ragazze anche molto carine che avrei potuto "aprire" con un commento su cosa stavano bevendo (me ne intendo abbastanza di cocktail quindi non sarebbe stato difficile trovare l'argomento) ma ero un po' frenato perché vedendo come si comportavano e sentendo qualche spezzone di discorso mi sembravano veramente lontane dal tipo di donna che mi incuriosisce. Però un po' di esercizio mi avrebbe fatto bene. Nei mesi passati ho approcciato a freddo e ho parlato con varie ragazze, che però erano poi tutte fidanzate...non mi viene ancora proprio naturale, ma alla fine un modo per aprirle l'avevo trovato per tutte e aveva funzionato, la reazione era stata positiva...ma erano tutte ragazze che in qualche modo mi avevano colpito non solo perché erano belle: una era una cantante con un'energia pazzesca che ho incrociato ad un concerto, una stava facendo un cruciverba con degli amici al pub facendo battute davvero spiritose, un'altra era una receptionist d'albergo con un garbo che andava ben oltre il suo ruolo e che la rendeva davvero affascinante. Voi come vi regolate in questi casi? Vi "esercitate" anche se non siete del tutto convinti?

TermYnator

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#1
Quando apri ci sono sempre due componenti: una relazionale ed una concettuale.

La componente relazionale fa si che tu ti ponga al tuo interlocutore piú o meno come ti senti nei suoi confronti. Alcuni riescono anche a fingere bene, ma prima o poi crollano.
Se quindi percepisci la tua interlocutrice come di valore superiore al tuo o comunque con il potere di gestire il tuo umore con la sua risposta, con estrema probabilità avrai un atteggiamento bisognoso e sarai trattato come uno straccio. A meno che la persona che hai davanti non sia completamente disinteressata ad avere una relazione con te.

Per questo, quando preparo un allievo al test di apertura, insisto molto sulla preparazione concettuale. In sintesi si tratta di riuscire a capire cosa potrebbe intrigare la persona e sottoporglielo. In questa ottica, il discorso cocktail è abbastanza debole se la componente relazionale è incerta. Se invece sei molto sicuro può funzionare bene.

Quindi, in autonomia prima lavora sui temi, poi lavora sull'abbattere l'ansia da approccio parlando un po' con chiunque.
Infine prova dei sets per i quali nutri interesse.

Nota bene: il body language e la prossemica sono molto importanti per quanto riguarda il trasmettere una figura forte ma empatica. Il problema reale è che da soli è molto difficile imporsi atteggiamenti funzionali cercando di controllarsi. Il piú delle volte il risultato è l'apparire legnosi, distaccati, teatrali o "strani".
Se invece si parte dal creare sicurezza interiore, l'esternazione è un processo quasi istintivo che richiede poche correzioni perfettamente gestibili.
Ultima modifica: 22 Ottobre 2025, 15:05:02 di TermYnator
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Manny91

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Per quanto riguarda l'aspetto relazionale, ho notato anch'io che se parto mettendo la ragazza che mi interessa su un piedistallo, ho già finito; se mi ci rapporto alla pari, è molto più semplice iniziare a parlare e non si crea ansia. Estremizzando questo concetto, una volta in un pub mi sono messo a parlare con una ragazza che faceva dei cruciverba e ho notato quasi subito che aveva un anello di fidanzamento. Dopo un momento di disappunto, ho continuato a parlarci in modo totalmente naturale  e disinteressato per almeno un'ora mentre il suo fidanzato suonava (poi ho conosciuto anche lui, persona brillante e simpatica esattamente come la sua ragazza), ero tranquillissimo perché non c'era nulla da guadagnare e nulla da perdere, niente da dimostrare. Ho pensato che se mi rapportassi così con tutte quelle che mi interessano, sarebbe tutto più semplice.

L'aspetto concettuale ho potuto notare quanto aiuta, a volte un mini appiglio in una risposta permette di aprire un discorso molto ampio e poi di spaziare. La cosa che trovo difficile è provare a indovinare il "concetto" che può fornire un'apertura efficace e non banale prima di aver scambiato almeno due parole con la persona in questione. Guardando una persona posso provare a capire cosa mette in mostra (oggetti o atteggiamenti) ma non trovo facile individuare qualcosa che spicca, soprattutto se non si tratta di una persona vistosamente originale. Partire da un atteggiamento lo trovo più complicato che partire da un oggetto, perché è più difficile per me identificarlo come appiglio.

Per l'ansia da approccio già da tempo mi sto sforzando di parlare con sconosciuti, con buoni risultati ma non costanti: se non ho un minimo di motivo per aprire la discussione, faccio ancora un po' fatica (a volte comunque ci riesco, altre volte preferisco non aprire).

Infine, l'interesse per un set o una persona è la benzina: per indole, se non ho un perché per fare una determinata cosa, non funziono bene (in generale, non solo in ambito seduttivo).

TermYnator

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Citazione di: Manny91 il 23 Ottobre 2025, 01:38:03Per quanto riguarda l'aspetto relazionale, ho notato anch'io che se parto mettendo la ragazza che mi interessa su un piedistallo, ho già finito; se mi ci rapporto alla pari, è molto più semplice iniziare a parlare e non si crea ansia.
Considera che queste cose si possono apprendere. Ci sono delle tecniche da applicare per "riprogrammare" la propria tendenza ad avere una paura ingiustificata e non esattamente definita (ansia da approccio). Purtroppo sono cose che vanno monitorate e non sono facili da applicare a se stessi senza poi decadere in scappatoie (tipo procrastinare l'apertura finchè il set non svanisce...).
CitazioneHo pensato che se mi rapportassi così con tutte quelle che mi interessano, sarebbe tutto più semplice.
E' perfettamente fattibile.
CitazioneLa cosa che trovo difficile è provare a indovinare il "concetto" che può fornire un'apertura efficace e non banale prima di aver scambiato almeno due parole con la persona in questione.
Anche qui, è questione di come si affronta l'argomento. Se usi un minimo di metodo, inizi a comparare comportamenti noti a dettagli evidenti, finchè non costruisci una sorta di "mappa dei tipi". NOta che tale mappa non è universale ma soggettiva, quindi non ne do alcuna traccia neanche nei corsi avanzati. L'importante è sviluppare un algoritmo che ti porta a ragionare in modo associativo, unendo situazione, ambiente, dettagli personali e BL della persona con la quale vuoi iniziare a parlare. Quando ci riesci, iniziano a venirti in mente frasi adeguate appena vedi la persona.
Naturalmente, anche qui, a meno di usare una bibliografia enorme, la cosa migliore è avere una persona che ti guida.
Il metodo imiativo è uno di quelli più facili per noi umani. E non si tratta di imitare un tizio che fa il giullare in mezzo ad una via, ma di assorbire il modo di fare che usa chi riesce nel compito di parlare con tutti (spesso sono venditori provetti).
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