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Aperto da Sherlock, 31 Luglio 2013, 19:23:06

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Sherlock

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Ciao a tutti!  :)
Sono un ragazzo di 23 anni che è seriamente intenzionato a dare una svolta alla sua vita!
Spero che questo forum possa aiutarmi a colmare delle lacune che ho, in modo da farmi apprezzare i piaceri della vita che ancora non ho potuto sperimentare, e  a farmi sfruttare le occasioni, invece di mancarle. Mi sono iscritto su questo forum con l'intenzione di rimanervi e intraprendere un percorso da condividere con voi, non sono qui per chiedere due cose per poi sparire. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno rispondere alle mie domande.
E ringrazio anche TermYnator, per il mondo che mi ha aperto col suo materiale. (Sì, vi leggo da un po'  ;) )
Vorrei scrivere qualcosa su di me, in modo da dare un'immagine completa ma mi conosco e so che sfocerei in un mezzo poema, quindi se mi dite che il thread giusto è questo lo farò qui, altrimenti aprirò un thread specifico.

Nessuno

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Ciao bello!
Il thread è quello giusto,dicci pure  ;)
"Perché è di questo che si tratta: di maestria. Le donne vanno sapute trattare al primo approccio, bisogna entrare nella loro mente e nella loro anima, cercare la situazione giusta, capire se è l'ora di mille fiori o se è il momento di battere in ritirata. Ma quando la porta è socchiusa è inutile metteri a bussare: bisogna entrare."

maxcavezzi

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avessi trovato io a 23 invece che 30e passa ora avrei già l' uccello usurato  :lol:
Donna de quarant'anni buttela a fiume co' tutti li panni. (proverbio romano)

Shark72

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Benvenuto e buona permanenza .  :coolsmiley:
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
"L' assaporatore ufficiale dell' AdM - TermYnator
"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
"Ty delaesh bisnes" - HB insegnante di russo
"Meglio una russa bona, che un' italiana cessa"  - TermYnator
"Sergente Hartman della Fregna" - Azimut, già Expeausition

Sherlock

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Ciao, grazie mille per i benvenuto!  :)

Scrivo qualcosina in modo che possiate conoscermi.
Se dovessi raccontare la mia storia in breve, direi che a 23 anni non sono mai stato con una
ragazza. Questo dovrebbe praticamente inquadrare il tipo.
Ho sempre avuto problemi relazionali sin da piccolo, probabilmente dovuti ad un carattere
fragile e rinunciatario che si accontentava del quieto vivere. Purtroppo i miei genitori
non mi hanno educato bene sotto questo punto di vista. Loro sono peggio di me.
Pur essendo piuttosto precoce ed intelligente per la mia età, per via di questo carattere mi
sono ritrovato impantanato in una situazione insopportabile per anni ("amico" con evidenti
problemi psichici che scaricava su di me la sua frustrazione bulleggiandomi. Non parlo di cose
abbastanza gravi da portarmi a interrompere la frequentazione, ma una prevaricazione subdola e
sistematica durata anni), che mi ha portato a modificare la mia indole in senso remissivo e infine a rompere ogni contatto con la compagnia del
mio paese, verso i 15 anni per "fuggire" da lui. Sostituendola con quella del liceo, ahime composta da sfigatelli
futuri afc. [E tali son diventati, 2-3 hanno/hanno avuto una ltr di qualche anno con ragazze più
piccole di 2-3-4 anni, piovuta loro dal cielo, e nemmeno sanno come hanno fatto. Due di loro son
stati lasciati di recente e son disperati perchè si sono svegliati da un sogno e avessero
sbattuto la testa contro la realtà. Altri son messi come me, a zero. Se ne salva uno, di cui poi
parlerò. ndr] Con questi ragazzi (che poi costituiscono ancora la mia attuale compagnia) usciva
solo al sabato sera, per tutto il resto della settimana io non frequentavo nessuno, ero chiuso
in casa a giocare al pc e a maciullarmi di seghe. Ero arrivato a pesare circa un quintale (sono
1,70 e spicci). Poi, a partire dai 18 anni ho cominciato a capire che necessitavo di un
cambiamento. Mi sono messo a correre e in breve, un annetto e mezzo, avevo perso più di venti
chili. Cominciavo a capire di avere delle potenzialità (ho la fortuna di avere un bel viso)
anche perchè i più svegli tra i miei amici non facevano altro che ricordarmelo. E anche delle
amiche, in verità :) Al termine del liceo ho avuto il mio primo amore, per una compagna di
classe, ovviamente* non corrisposto. E' stata una vicenda che si è protratta per un anno,
condizionando in peggio l'inizio della mia vita universitaria, durante il quale non pensavo che
a lei.
*in realtà fu lei a interessarsi, anche se mi piaceva già, flirtando anche abbastanza palesemente, e
probabilmente ci sarebbe stata, se non fossi stato così insicuro...ma sta storia ve la risparmio
per adesso.
Ad ogni modo, iniziando l'università avevo un sacco di buoni propositi, dovuti alla nuova
esperienza e alle opportunità della metropoli, propositi che invece sono andati a farsi
friggere. Da un punto di vista sociale è stato un fiasco assoluto, non sono riuscito ad
inserirmi in alcuna compagnia. Dopo un mesetto dall'inizio delle lezioni sono "entrato" in un
gruppo, ma ne ero ai margini, non parlavo quasi mai e col passare delle settimane mi sentivo
sempre più in ansia perchè percepivo d'essere percepito come un soggetto "strano", "con
problemi". E così smisi di frequentare verso metà anno, decidendo di riprendere l'anno
successivo, una volta "messomi a posto". Il non frequentare però penalizzava non poco la mia
carriera universitaria, alla fine del primo anno avevo dato 3 esami su 6. Verso l'inverno siamo
nel 2010/2011, ho avuto un'altra "potenziale" storia. Nel senso che venni a sapere di piacere a
una ragazza, ma la trascinai di nuovo per mesi, senza decidermi, fino a stufarla. Se nella prima
"storia" avevo dei motivi più o meno validi, stavolta mi resi conto di avere dei blocchi. Il
fisico flaccido dovuto a un dimagrimento importante avvenuto senza tener conto della massa magra
(ero arrivato a pesare 65kg, ma l'effetto non era dei migliori...braccine magrissime e
depositi di grasso su fianchi e petto (ginecomastia, che invece nel grasso generale si era sempre mimetizzata); e
un problema di fimosi/frenulo corto che andava ovviamente risolto.
Ho scorto un diagramma di TermY dove mi identifico pienamente, quello dei complessi di
inadeguatezza. Sia quelli fisici, ma anche quelli caratteriali, che non ho ancora citato. Fin da
piccolo, da una certa età in poi, ho sempre parlato poco (credo che la situazione esplicata
all'inizio ne sia concausa) e con gli anni questa cosa è diventata una mia fissa. Quando le
persone mi conoscono, mi apprezzano, ma per conoscermi ci vuole tempo dato che mi apro poco,
troppo poco. Da un punto di vista di interazione uomo-donna, non avevo mai pensato a questa cosa
come un disturbo. Con la mia compagna di classe, dato che eravamo amici, ci conoscevamo da anni, questo problema non si poneva. Ma con quest'ultima ragazza, questo blocco venne a galla
prepotentemente. Mi misi in testa di non essere interessante, di non saper cosa dire, di fare
scena muta. E fu una profezia parzialmente autoavverante. Ma vi risparmio anche questa storia.
In linea di massima possiamo dire che negli ultimi anni ho avuto due occasioni veramente buone e
le ho mandate a pu**ane entrambe.
E così, due estati fa, mi resi conto di colpo d'aver buttato via due anni della mia vita. Mi
ritrovavo indietrissimo all'uni, e non vi avevo coltivato alcuna amicizia. Avevo mancato due
ragazze su due...considerando che entrambe avevano cercato me di loro iniziativa, era uno
strazio di pensiero. Specie perchè della prima ero innamorato davvero. Mi ero fatto un culo
incredibile per perdere 35 chili ma l'avevo fatto nel modo sbagliato, ricavandone un fisico
decente solo con la maglietta addosso. Ciliegina sulla torta, nonostante avessi effettuato la
frenuloplastica in fretta e furia, scoprivo poi che l'andrologo aveva cannato la diagnosi, e il
mio problema di scopertura del glande a pene eretto era proprio un problema di fimosi e
necessitavo quindi della circoncisione.
Mi imposi, per il 2012 di risolvere tutto. Ma il mio benessere psicofisico si mise in mezzo,
mandandomi tutto a donnine.
Il pensiero del punto morto in cui ero arrivato, del compito colossale che mi aspettava, da un punto di vista universitario, sociale, di inner, (mettiamoci anche una erosione della mia sicurezza estetica= inizio di calvizie) mi procurarono uno stato di ansia/depressione che finì per portarmi dallo psicologo. Non è che volessi discutere con lui della mia vita. E' che in quelle settimane credevo di star diventando pazzo, letteralmente. Mi agitavo senza motivo, mi venivano degli attacchi di panico, mi mancava l'aria, mi svegliavo la notte tremando. Stavo somatizzando anni di ansie represse. Ovviamente bastarono un paio di sedute per chiarirmi che un pazzo non teme di star diventando pazzo   :coolsmiley:, e qualche mese per fare andare via totalmente l'ansia. La terapia mi ha aiutato anche a recuperare gran parte degli esami arretrati a un ritmo che non avrei ritenuto possibile. Mi ha anche fatto mettere tutte le riflessioni in fila e rendere conto che ero messo in modo molto peggiore di quanto pensassi e che mai avrei potuto affrontare tutto ciò che mi ero ripromesso di fare nel 2012, tutto insieme.
Oggi sono sostanzialmente un'altra persona rispetto a un anno e mezzo fa. Non come risultati perchè a donne sto ancora a zero (ed è per questo che sono qui  Azn ), ma come impostazione mentale. Parlo molto di più, sono meno remissivo, ho meno ansia con gli estranei, ho una postura adeguata, un volume di voce normale, Ho anche messo una base fisica decente con la palestra, pur reingrassando un bel po'...adesso devo solo re-dimagrire, sperando che stavolta la distribuzione dell'adipe sia migliore. E se la ginecomastia si vedrà troppo la risolverò in maniera chirurgica e tanti saluti.
A ottobre farò la circoncisione e avrò finalmente l'attrezzo pronto, si spera. Devo dare gli ultimi esami a settembre per laurearmi a fine anno.
Insomma, ho piantato un po' di basi, ho messo delle premesse.
Mi mancano ancora delle operazioni: farmi un circolo sociale decente, che il mio attuale fa pietà, imparare un po' di dialettica e rifinire il fisico. Cos'altro manca? Ovviamente, l'esperienza. Perchè il tempo passa e pur avendo gonfiato le gomme e oliato il motore, devo ancora partire. Ed eccomi qua, pronto a chiedere consigli su come si ingranano le marce  ;D

WereWolf

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Ciao Sherlok  :)
Mi ha colpito molto la tua storia, e sono davvero solidale con te, dato che mi riconosco in alcuni punti.
Anzi io forse sono messo molto peggio, dato che non ho mai avuto nemmeno amici nerd  ;D
Sono però contento che tu sia riuscito ad ottenere un minimo miglioramento!

Una cosa mi ha incuriosito: come sei riuscito a parlare di più, ad aprirti con gli altri? cioè, cosa avete fatto con lo psicologo per risolvere questo problema?
Questo è anche un mio problema, e non riesco ancora a venirne fuori. In fondo non ho nulla che non va, se non quello di aprirmi e parlare con gli altri.

Purtroppo, a quanto pare, bisogna crearsi dei circoli sociali, avere tanti amici, altrimenti non se ne esce fuori. Infatti avevo rinunciato proprio per questo, però sotto sotto ci spero ancora.

Nessuno

  • Messaggi: 745
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Grande Sherlock!!!

Bello, veramente bello l'excursus della tua vita,ti sei messo veramente a nudo (compreso l'attrezzo  :D).
Mi è piaciuta questa presentazione, perché oltre che particolarmente dettagliata, contiene un mix di forza di volontà, determinazione e coraggio non comune. Non credo che chiunque abbia le qualità per poter compiere il tuo percorso.
Quindi ti faccio i complimenti e ti sgancio pure un +1, che di solito si danno per motivi marpionici, per il percorso che hai esposto. Bravo, ora manca solo un dettaglio:  le femmine  ;)


Citazione di: Sherlock il 01 Agosto 2013, 19:18:02
Fin da
piccolo, da una certa età in poi, ho sempre parlato poco (credo che la situazione esplicata
all'inizio ne sia concausa) e con gli anni questa cosa è diventata una mia fissa. Quando le
persone mi conoscono, mi apprezzano, ma per conoscermi ci vuole tempo dato che mi apro poco,
troppo poco

Mi rivedo molto nel pezzo citato.
Io quando conosco una nuova compagnia, ad esempio, alzo una specie di barriera (inconsciamente) e di conseguenza non riesco ad entrare in empatia con il gruppo,  non trasmetto niente.Poi quando ho modo di farmi conoscere,invece, mi apprezzano molto.
Però ho analizzato la cosa, ed ho capito che questo non succede in 2 casi:
1) Quando ho l'opportunità di conoscere una singola persona; in questo caso  riesco a stabilire grande empatia da subito.
Quando sono in mezzo a più persone non mi va di "sprecare fiato", anche quando esco con i miei amici sono quello che parla in genere di meno.

2) Come conseguenza del punto precedente, quando nel gruppo c'è qualcuno (anche maschio eh)  che reputo interessante, allora cerco di isolare.
In conclusione ho capito che quella è la mia indole, e se provo a cambiarla, quindi forzando i miei rapporti con gli altri, mi sento parecchio innaturale.
Inoltre ho capito che centellinando le parole, quindi parlando al momento giusto, "faccio colpo" quando sono con i miei amici mdp(afc) perché mi  differenzio da  loro, che parlano tanto ma a vanvera.
E ultimamente ho notato che quando sto zitto, la gente invece di ascoltare i discorsi banali degli altri, si ferma a riflettere (?) su quello che ho detto-e come l'ho detto- in precedenza, e spesso mi fa domande  8) . Non tutti i mali vengono per nuocere.

Mi sono dilungato, sono stato prolisso, ho divagato andando off topic forse, ma non rompetemi  ;D: siamo in un laboratorio di idee (Sparacvs) . Sherlock, come vivi questo lato del tuo carattere? :)

PS: di che zona sei??
"Perché è di questo che si tratta: di maestria. Le donne vanno sapute trattare al primo approccio, bisogna entrare nella loro mente e nella loro anima, cercare la situazione giusta, capire se è l'ora di mille fiori o se è il momento di battere in ritirata. Ma quando la porta è socchiusa è inutile metteri a bussare: bisogna entrare."

Shark72

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Condivido quanto asserito da Gardenia, cioè che sia davvero una ottima presentazione. Ma attenzione a credere che una volta individuato tutto quello che non va, in quanto da lì, a riuscire effettivamente a rimetterlo a posto, c'è davvero di mezzo il mare. Io so bene cosa significa, per esserci passato, quindi, pur non volendo scoraggiarti, non voglio nemmeno illuderti.
Ora viene il difficile. In bocca al lupo.
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
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Sherlock

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Ciao! Grazie a tutti per i complimenti e a Gardenia per il +1!  ;)

Citazione di: WereWolf il 01 Agosto 2013, 19:29:23
Una cosa mi ha incuriosito: come sei riuscito a parlare di più, ad aprirti con gli altri? cioè, cosa avete fatto con lo psicologo per risolvere questo problema?
Questo è anche un mio problema, e non riesco ancora a venirne fuori. In fondo non ho nulla che non va, se non quello di aprirmi e parlare con gli altri.

Dunque, lo psicologo in sostanza non fa nulla, non ti insegna tecniche e non ti da consigli pratici*.
Semplicemente ti fa riflettere, ti fa parlare durante la seduta e quindi pensare dopo. Io credo che l'uomo sia un animale politico per dirla con Aristotele, e che sia nella sua natura comunicare. Per alcuni di noi però, questa cosa da naturale che era è diventata un peso, quasi un fastidio necessario. E alla lunga sembra normale non avere nulla da dire. Non che ci sia qualcosa di male ad essere taciturni, ma non è funzionale. Complica la vita sociale.
Io, dalla situazione pessima in cui mi trovavo anni fa (parlavo solo coi miei amici; se un amico di amico si inseriva nel nostro gruppo per un pomeriggio io non gli rivolgevo praticamente parola; con gli sconosciuti (e le sconosciute) rispondevo a monosillabi) sono riuscito a migliorare molto, questo già prima della terapia. Durante la terapia ho cercato di migliorare ulteriormente, anche nel pormi in modo diverso, intendo come mimica facciale e postura (sorrido di più, sono più espressivo), oltre che nel parlare in senso stretto. Ancora oggi non ho certo una parlantina logorroica, ma forse nemmeno voglio averla. So piazzare la battuta giusta al momento giusto e ne sono contento. Humour e ironia non mi mancano di certo, e non mi mancavano già prima. Sono migliorato nell' "intraprendenza": non ho più paura di scambiare due parole con l'ultimo arrivato al tavolo, tanto per dire. Se prima dovevo chiedere un'informazione per strada lo facevo controvoglia, ora non più, e magari faccio anche una battuta. Questo unito al volume della voce (devo sempre farci attenzione, ma il numero di "eh?" che ricevo per risposta è calato drasticamente), alla postura, al sorriso, fanno. E molto.
Tuttavia ho ancora delle difficoltà. Non riesco a intavolare un discorso lungo e serio con qualcuno. Nel senso, se lo intavola l'interlocutore io non ho alcun problema a tenerlo, ma non mi viene mai da cominciarlo io. I discorsi che comincio io sono corti e pieni di battute e/o ironia. C'è da dire che questo potrebbe essere dovuto al fatto che conosco pochissime persone e che ormai ci conosciamo benissimo, "ci siamo detti tutto". E qui arriviamo al circolo sociale. Sì, è fondamentale ampliarlo. Averne diversi, di grado diverso. C'è un mio amico che conosce di vista un migliaio di persone circa. Non scherzo se dico che ogni volta che usciamo nella nostra cittadina, lui si ferma a parlare ogni 30 metri. Semplicemente si parla di cazzate, dell'università, di come sta questo o quello, di cosa si è fatto e ci si saluta. Cose senza la minima importanza, che si dimenticano dopo due minuti, dette con gente della quale a momenti non conosci il cognome. A me non verrebbe mai di farlo. Eppure è conosciuto da tutti e se non fosse un completo idiota  :P avrebbe molte occasioni di rimorchiare.
Mi sto di nuovo dilungando. Comunque per il problema dell'intrattenimento non vedo altre soluzioni se non l'esercizio allo specchio per imparare a esporre in modo accattivamente ciò che si conosce di vari argomenti (oltre ovviamente alla cultura personale, per ampliare questi argomenti) ed è in questa direzione che devo cominciare a lavorare.

Avevo piazzato un * per dire che lo psicologo qualche consiglio pratico me l'ha dato, ma sono cose di buon senso, niente di che. Potevo arrivarci anche da solo. Il vantaggio della terapia è che parlare con qualcuno di una cosa, ti amplia la percezione della cosa stessa, due menti lavorano meglio di una!


Citazione di: Gardenia il 01 Agosto 2013, 21:15:54
Io quando conosco una nuova compagnia, ad esempio, alzo una specie di barriera (inconsciamente) e di conseguenza non riesco ad entrare in empatia con il gruppo,  non trasmetto niente.Poi quando ho modo di farmi conoscere,invece, mi apprezzano molto.
potremmo dire che è la mia stessa situazione!  ;)

Citazione di: Gardenia il 01 Agosto 2013, 21:15:54
Però ho analizzato la cosa, ed ho capito che questo non succede in 2 casi:
1) Quando ho l'opportunità di conoscere una singola persona; in questo caso  riesco a stabilire grande empatia da subito.
Quando sono in mezzo a più persone non mi va di "sprecare fiato", anche quando esco con i miei amici sono quello che parla in genere di meno.
2) Come conseguenza del punto precedente, quando nel gruppo c'è qualcuno (anche maschio eh)  che reputo interessante, allora cerco di isolare.

Il punto 1 rispecchia la mia indole. Sicuramente in 1vs1 mi trovo mooolto meglio. In gruppo coi miei amici afc risalto sicuramente per contrasto. Se invece ci sono i miei unici 2 amici non afc, allora sparisco, perchè loro parlano (bene) e io no.
Al punto 2 non ci avevo pensato! Io in effetti non ho mai isolato di mia iniziativa, almeno non in modo conscio. Di solito non faccio niente e aspetto che le mie qualità vengano fuori, ma a volte questo può voler dire aspettare in eterno...non sempre (anzi, raramente) gli altri sono disposti a scavare nei dintorni per trovare qualcuno che può essere meglio di loro. Parlo di maschi ovviamente. Le ragazze spesso vogliono scavare, intravedono qualcosa...ma fino ad oggi hanno trovato troppo granito e si sono infine arrese.  :( :lol:

Citazione di: Gardenia il 01 Agosto 2013, 21:15:54
PS: di che zona sei??
"O mia bela Madunina, che te brillet de luntan..."  ;D


Citazione di: Shark72 il 01 Agosto 2013, 21:36:15
Condivido quanto asserito da Gardenia, cioè che sia davvero una ottima presentazione. Ma attenzione a credere che una volta individuato tutto quello che non va, in quanto da lì, a riuscire effettivamente a rimetterlo a posto, c'è davvero di mezzo il mare. Io so bene cosa significa, per esserci passato, quindi, pur non volendo scoraggiarti, non voglio nemmeno illuderti.
Ora viene il difficile. In bocca al lupo.

Lo so.  :)
Forse da come scrivo può sembrare che io sia arrivato e che abbia solo ottime prospettive. Cioè, è vero, le prospettive le ho, sono date dalle potenzialità. Ma non è facile. Nella pratica sto a zero e la parte più difficile arriva adesso. Sono sicuro che poi diventerà divertente, ma per ora è solo la parte difficile. Quasi traumatica per quanto sarà diversa dal mio solito vivere. Per i prossimi mesi, postare dei report che raccontano di colossali figure di cacca è la mia massima aspirazione. Non per niente la mia "residenza" è "in alto mare"  ;)

mana cerace

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benvenuto,l iniziativa c'è e più o meno sai anche dove migliorare ora sta a te sfruttare al massimo il forum!e impegnarti a migliorare.

ps.se un tuo amico conosce molta gente,frequentalo spesso e "usalo" per ampliare le tue conoscenze!