Report di viaggio

Aperto da Bosem, 20 Febbraio 2014, 16:29:19

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Bosem

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A due mesi dal vecchio 2013 non mi scordo le avventure dell'anno passato.
E con i tanti cambiamenti che sono successi è successo che ho cambiato campo di interessi, mi sono fidanzato a metà anno, e pensare che manco io l'avrei mai immaginato.
Insomma tanti guai..:D
Ad agosto parto per un viaggio da solo.
Viaggiai già solo gli anni passati ma meno all'avventura, tutto più organizzato e con maggiori confort, ma sempre di esperienze che lasciano il segno si tratta, ed è il tratto che a fine taccuino va portato con sé.
Essere indipendenti infatti non è mai male ed è sempre lodevole.

Dopo una mesata di lavoro e una settimana di allenamenti in altura, decido di partire da solo per percorrere quasi interamente il giro di uno dei laghi più famosi d'Italia, per scoprire cos'ha tanto ispirato Manzoni da fargli urlare 'sto scritto s'ha da fare!'
Non organizzo nulla fino al giorno della partenza, preparo le borse il mattino stesso, un asciugamano super compatto, qualche maglia di ricambio, torcia, un buon libro di poesia e una mini tenda singola pieghevole.
Il tutto organizzato in due borsoni posteriori e uno zaino da 70lt caricati sulla mia bianca mountain bike.
Anche l'itinerario è scelto al mattino stesso, volevo percorrere circa 350km e avevo a disposizione due notti.
I borsoni in bicicletta pesano, lo zaino meno se agganciato alle maniglie posteriori ma sprizzo tanta virilità tanto da volerli portare di corsa.
Mi imbarco su un traghetto dopo una cinquantina di chilometri per passare all'altra riva del lago.
Cambio l'itinerario adattandolo ai ricordi che fanciullo conservo di una delle più alte cascate europee.
Una volta sceso dal traghetto mi dirigo subito in un bar locale, dove un paesano habitué mi dissuade dal compiere il viaggio raccontandomi che non ci saranno posti per dormire e la strada è molto lunga e in salita, effettivamente dista la metà del chilometraggio che voglio compiere ed è tutta un salire, è una cronoscalata da pirata..
I chilometri passano veloci mi godo ogni attimo di fatica e sudore desideroso di arrivare vedere la vetta, riesco a scattare diverse fotografie di paesaggi stupefacenti lasciandomi cullare dall'aria di saggezza che aleggia in montagna.
Chiedo informazioni, mi siedo a tavola con persone sconosciute, faccio merenda sotto la meravigliosa frescura degli alberi godendo dell'ossigeno puro, e ogni sguardo che incontro è un sorriso e un mondo davvero nuovo in cui si intravede voglia di scoperte.
Per sera prima del tramonto trovo fortunatamente un campeggio, dove ne approfitto per cenare.
Una volta aspettato il custode per circa una mezz'ora, questo mi rifiuta e mi costringe a spostarmi altrove.
Infatti, non essendo sono abilitati a far riposare viandanti in posti tenda singoli, offrono loro piccoli bungalow e posti camper; la zona è ventosa ed è meglio non accampare in vicinanza del torrente.
Ultimi chilometri in agonia al buio fino a trovare, con estrema fortuna, un posto tenda a poche miglia dalle cascate.
Il posto è sicuro e riesco a piazzare la tenda tranquillo in tarda serata, e mi addormento dopo aver letto qualche pagina.[/img]
La notte la passo bene, anche se mi sveglio di continuo per il sonno difficoltoso causa umidità, ma con l'euforia accumulata il giorno precedente vorrei tanto stare sveglio altra mezza giornata, la stanchezza che è pura e a livello muscolare.

Il mattino seguente rimetto la tenda nello zaino e prima di andarmene rimango sorpreso di incontrare dei quasi concittadini, che hanno compiuto la mia stessa tratta in camper.
Sorpresi mi offrono dei viveri e quattro chiacchiere di consiglio.
Riesco ad arrivare a destinazione percorrendo l'ultimo tratto in meno di un ora.
Arrivo giusto per gustarmi appieno l'apertura della Cascata Toce in prima mattinata.
Da poche centinaia di litri, le condotte forzate scaricano immediatamente migliaia di metri cubi con un balzo di 140 metri in pochi minuti. Uno spettacolo poderoso che riesco a godermi fino in fondo esattamente al di sopra dello strapiombo. E lì a perdersi con l'immaginazione di essere quella gocciolina d'acqua..

E' tempo di tornare e la strada si fa tutta in discesa.
Percorro facilmente il tratto, fino ad arrivare sulla centovalli, un tratto chiuso in montagna di 100 chilometri che passerà entro terra Svizzera.
I paesaggi sono stupendi e la parte migliore del viaggio, panoramica, è stata sicuramente questa.
Dei paesaggi incantevoli, dei colori che mai dimenticherò con contrasti di colore da laghi alpini celesti a pennellate di verde intensissimo e l'azzurro cielo che rifletteva la mia commozione.
Tralascio l'ultima parte veloce di viaggio, la Svizzera si presenta favolosa e riesco a scorgere dall'apice del lago l'orizzonte della sponda lontana la tra promontori rocciosi.
Percorro fino al nuovo punto di soggiorno la riva del Maggiore, fino a passare da luoghi a me noti.
L'incredibile fascino dell'avventura non era solo una mia sensazione personale ed egoistica.
La sera in un ristorante rimango colpito dalla cameriera, ordino una pasta da bere, e una biro scura. Mentre aspetto di essere servito riassumo la giornata sull'agenda di viaggio.
Noto da lontano che appena si stacca dal banco il suo sguardo cade su di me.
Strappandole un sorriso timido e curioso su chi fosse l'avventuriero sconosciuto e saluto, a casa mi aspettano..

Allego una piccola parte delle foto del viaggio sperando di aver trasmesso parte delle emozioni che sono passate dentro di me in questa piccola avventura, a voi..

Ultima modifica: 20 Febbraio 2014, 16:54:01 di BoseM.