autostima ed efficacia 4: la colla da parati

Aperto da JeanCloud 2.0, 26 Aprile 2020, 20:12:23

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JeanCloud 2.0

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Ciao a tutti marpioni.
Sto smettendo di fumare, col metodo del libro di Allen Carr, il famoso "è facile smettere di fumare se sai come farlo". Suggerirei tra l'altro al termy di scrivere "è facile smettere di prendere pali se sai come farlo". Comunque, leggo questo libro e dice cose molto interessanti. Ascolto qua e la qualcosa sulla seduzione e intreccio elementi comuni. Più leggo e sento di argomenti di miglioramento personale e più le informazioni si allineano affianco a onde simili, tutte che centrano con la correzione dell'autostima. Questa autostima traballante è all'origine di un sacco di problemi da correggere! E correggerla è a quel che serve per sprigionare potenzialità e sfruttare occasioni.
Allora. Riflettevo su certe brutte abitudini o azioni che si ripetono spesso proprio nelle occasioni in cui vorremmo invece che fossero corrette. Per esempio, ci spiaciamo di aver detto quella frase acida a quella ragazza come capita spesso di fare, e come spesso succede lei ci rimane male e il rapporto si fredda. E tutte le volte poi ci crucciamo di aver sbagliato un'altra volte e ci flagelliamo l'autostima. Oppure tutte le volte che riceviamo il resto sbagliato e stiamo zitti, soprassediamo, se non per poi maledirci per 30 minuti per essere stati timorosi, e il fatto non è la prima volta che ci capita.
Riconoscete una di queste cose, o ne avreste altre che vi vengono in mente? Se si bene, non sono l'unico insicuro. Io di cose simili ne potrei contare decine, decine di azioni che vorrei correggere, e che mi prometto di correggere (e che puntualmente ripeto in seguito) che mi fanno sentire inadeguato, e mi fanno soffrire.
Questa sensazione di sofferenza e inadeguatezza è il campanello d'allarme, hai fatto qualcosa che non è andata come volevi.
L'azione fatta è stata fatta dalla versione sfigata di te, non quella figa.
Perché l'hai fatta? Perché l'hai ripetuta nonostante già avessi pensato che non avresti mai più voluto farla? Perché continui a ripeterla, a ripeterla, a confermarti sfigato e inadeguato?
Perché sei insicuro. L'insicurezza è come un buco nero al centro di una stanza che fa cadere e risucchia tutte le sedie e i mobili della stanza, e le sedie e i mobili sono i vari aspetti della tua vita. Infatti, nel mio caso ma immagino anche nei vostri, sembra che io sbagli in tutto! O almeno, in moltissime cose. E anche se queste vanno bene, sono comunque traballanti, inclinate verso il buco nero dell'insicurezza.
Ora tutti i filosofi si tappino le orecchie, ma insicurezza deriva da due parole, e cioè 'in' e 'sicurezza'. Badate, questa me la sono appena inventata! Ma effettivamente, la cosa ha senso.
Io penso che l'insicurezza sia una cosa costruita nel tempo, con i nostri tentativi di interfacciarci alla società in modo sempre più complesso, pretenzioso, rischioso perché ci giocavamo il risultato. Se ottenevamo quello che volevamo, l'autostima si rafforzava, ma con tante cose con cui interfacciarsi era normale che qualcosa non andasse dritto. Quindi qualche fallimento può avere indebolito la nostra sicurezza. Un colpo qua, un colpo la, la nostra sicurezza si è sempre più incrinata, ma dal momento che noi abbiamo bisogno di sicurezza per vivere, abbiamo tappato le falle come potevamo, assumendo comportamenti che ci mettevano, in una certa misura, in sicurezza. Per esempio, non siamo sicuri che saremo al centro dell'attenzione in un gruppo? Abbiamo imparato a fare i buffoni, a vestire la veste dei cinici. In questo modo, nessuno può dirci niente, la nostra maschera è questa. E in una certa misura, gli altri ridono alle mie battute, quindi sono accettato. Mi sono messo in-sicurezza. Nella mia zona di comfort arrangiata che mi permette di tirare avanti. Non di essere accettato del tutto, ma almeno di rimanere all'interno del gruppo. Sono in-sicurezza, al riparo da troppa attenzione, protetto. È come se al centro della stanza ci fosse la festa, e io mi sono incollato al muro per fare da sfondo. Una bella carta da parati è comunque una cosa che molti apprezzeranno di una stanza, ma... voi vorreste stare al centro. Siete in-sicuri, ma vorreste stare dove non siete sicuri. Ogni tanto fate un timido tentativo, ma la paura c'è... e quando quindi siete al centro dell'attenzione e cominciate a sentire che siete in ballo, e che tocca a voi rispondere... SBAM! Cacciate una bella battuta del caxxo, vi spalmate per bene di colla e vi riappiccicate alla parete, in-sicurezza. Ritornate carta da parati. Perché l'avete fatto? Eravate finalmente al centro dell'attenzione, siete stati coraggiosi, avevate la vostra opportunità e, appena è arrivata il vostro momento, mi siete rispalmati automaticamente al muro!
La teoria che ripetiamo sempre gli errori più comuni per rafforzare l'idea che abbiamo di noi è piuttosto profusa, ma non era ancora chiara in testa, e forse non lo è ancora del tutto. Ma si, tornerebbe con il pensiero che ho espresso. Ci costruiamo zone di comfort per gli ambienti in cui non siamo completamente a nostro agio, e tendiamo a fare le cose che ci confermeranno la nostra posizione di in-sicurezza. Li ci sentiamo sicuri, c'abbiamo già vissuto molte esperienze, e ci troviamo comodi a comportarci secondo quello schema. Possiamo sopravvivere.
Possiamo sopravvivere rimanendo leggermente acidi, chiusi, ansiosi, pressopochisti, o accompagnando la nostra presenza con abitudini sgradevoli, come bere tanto alcool, fumare, bestemmiare in presenza di ragazze, vestirci in modo non conforme, puzzare... si perché chi è sfiduciato tende anche a lasciarsi andare e apparire trasandato.
Fino ad adesso ho parlato dell'insicurezza. All'opposto c'è invece la sicurezza in noi stessi, ma non ne parlerò adesso, ne parlerò in seguito. Vi sarà capitato di avere periodi di carica e periodi di malumore. Nei periodi buoni siamo più sicuri di noi e ci dedichiamo ai nostri obiettivi, quando siamo di malumore li mettiamo da parte, interrompendo progetti, lasciandoli cadere e a volte perdendo l'onda buona dei risultati. Ma non voglio dire che la cura per l'insicurezza sia diventare più sicuri. Vorrei dire che...
bisogna imparare a riconoscere la colla da parati.
La colla da parati è l'abitudine sbagliata ricorrente. Quella cosa che continuiamo a fare sbagliata e che ci riporta in zona di comfort, di in-sicurezza, fuori dalla zona di gioco vero.
La colla da parati è il nemico da combattere. La si riconosce dopo aver sbagliato comportamento, ci lascia il retrogusto di inadeguatezza e frustrazione. Ho ricominciato a fumare? Di nuovo? Senso di frustrazione, mi sono rimesso la colla da parati e sono tornato a essere insignificante arredamento, come tanti altri che non riescono a fumare. Sono un debole, non merito di stare fra i vincenti in mezzo alla stanza. Tutto sommato posso sopravvivere, non mi piace dover lottare e stressarmi per essere perfetto, che vita è! Però... soffro.
Ho di nuovo detto quella battuta acida, la tipa si è irritata. Come le altre volte... mi sento frustrato. Ecco la colla che torna!
Ho di nuovo abbassato gli occhi davanti a quello st*onzo che mi voleva intimorire... colla da parati, mi confermo perdente.
Bene, primo passo, riconoscere che ti sei messo della colla per nasconderti contro al muro. Vuoi davvero togliertela? Sei sicuro di volertela togliere? Cosa vorresti guadagnarci? Ne vale la pena?
Sapete cosa ci guadagnate a toglierla? Semplicemente, universalmente, più sicurezza. Il buco nero si restringe, su tutti i fronti.
Wow! Che magia! Ti butti un po di più in una cosa, e tutte sembrano migliorare! Perché succede? Perché non hai migliorato una cosa sola, nella tua grande lista dettagliata delle cose da correggere, ma ne hai migliorata una di comune a tutte: l'in-sicurezza. Il pavimento è meno inclinato, le sedie e i mobili traballano meno, ti senti già più sicuro in tutto. Aumenta la tua fierezza, vedi che in automatico un po tutte le cose si riassestano. Riprendi in mano i progetti, ti comporti più da uomo, affronti tutto con meno paura.
Fantastico! Ma come si toglie la colla da parati? Beh, non c'è una risposta assoluta. Ci sono tante campane, ognuno può leggere e imparare tante teorie proposte da numerosi guru del miglioramento personale. Ma io ho una mia teoria. E ne parlerò nel prossimo articolo che scriverò.

intanto se volete scrivermi un commento mi sarà di aiuto nelle mie riflessioni, grazie.

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Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 20:12:23
ci spiaciamo di aver detto quella frase acida a quella ragazza come capita spesso di fare, e come spesso succede lei ci rimane male e il rapporto si fredda.

Se abbiamo detto una certa frase in un momento di rabbia significa che avevamo un motivo per farlo, è probabile che l'altra persona abbia superato un certo limite con noi. Se poi l'altra persona fa la vittima allora tanto vale smollarla, soprattuto se è lei ad aver torto.
Se abbiamo offeso la fanciulla senza motivo allora chiediamo scusa e staremo meglio entrambi, oltretutto se una persona ci conosce sa anche capire che una certa frase detta da noi è data da una situazione esterna e non dalla vera volontà di offendere.

Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 20:12:23
Oppure tutte le volte che riceviamo il resto sbagliato e stiamo zitti, soprassediamo, se non per poi maledirci per 30 minuti per essere stati timorosi, e il fatto non è la prima volta che ci capita.

Capita. Personalmente per pochi centesimi non dico nulla per non fare la figura del tirchio, cosa peraltro che non accadrebbe visto che l'errore lo commette l'altra persona nel darci il resto, è lei che si sentirebbe a disagio. Se l'errore non è di solo pochi centesimi lo faccio notare.
Considera due cose:
1) l'altra persona potrebbe volerci fregare, quindi giusto far notare che ci ha dato il resto sbagliato, questo salverà altre persone dopo di noi da ulteriori tentativi poco onesti.
2) la persona che sbaglia il resto potrebbe essere in buona fede e rendersene conto dopo, quando siamo andati via, e sentirsi lei in colpa nell'averci dato il resto sbagliato e nel sentirsi vista come poco onesta.
Quindi in entrambi i casi il far notare che il resto è sbagliato è un favore che facciamo anche ad altre persone.

Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 20:12:23
Per esempio, non siamo sicuri che saremo al centro dell'attenzione in un gruppo?

E sticazzi? (nel significato romano)
Entri in un gruppo? Entraci in punta di piedi, cerca di conoscere i membri del gruppo e capire cosa vogliono dalle persone prima di esporti, al peggio pensano che sei un po' timido. Meglio apparire un po' timidi che dar modo di pensare che tu possa creare problemi.

Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 20:12:23
Riconoscete una di queste cose, o ne avreste altre che vi vengono in mente?

Sarebbe interessante fare un elenco delle varie situazioni e ragionare una per una su come risolverle.

In ultimo:
Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 20:12:23
Sto smettendo di fumare, col metodo del libro di Allen Carr, il famoso "è facile smettere di fumare se sai come farlo".

https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/fumo-e-seduzione-ovvero-smettere-di-fumare-prima-possibile/
https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/fumo-e-seduzione-2-le-ragioni-del-fumatore/
https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/fumo-e-seduzione-3-smettere/



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JeanCloud 2.0

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Citazione di: AlterEgo il 26 Aprile 2020, 20:56:27
Se abbiamo detto una certa frase in un momento di rabbia significa che avevamo un motivo per farlo, è probabile che l'altra persona abbia superato un certo limite con noi. Se poi l'altra persona fa la vittima allora tanto vale smollarla, soprattuto se è lei ad aver torto.
Se abbiamo offeso la fanciulla senza motivo allora chiediamo scusa e staremo meglio entrambi, oltretutto se una persona ci conosce sa anche capire che una certa frase detta da noi è data da una situazione esterna e non dalla vera volontà di offendere.

Capita. Personalmente per pochi centesimi non dico nulla per non fare la figura del tirchio, cosa peraltro che non accadrebbe visto che l'errore lo commette l'altra persona nel darci il resto, è lei che si sentirebbe a disagio. Se l'errore non è di solo pochi centesimi lo faccio notare.
Considera due cose:
1) l'altra persona potrebbe volerci fregare, quindi giusto far notare che ci ha dato il resto sbagliato, questo salverà altre persone dopo di noi da ulteriori tentativi poco onesti.
2) la persona che sbaglia il resto potrebbe essere in buona fede e rendersene conto dopo, quando siamo andati via, e sentirsi lei in colpa nell'averci dato il resto sbagliato e nel sentirsi vista come poco onesta.
Quindi in entrambi i casi il far notare che il resto è sbagliato è un favore che facciamo anche ad altre persone.

E sticazzi? (nel significato romano)
Entri in un gruppo? Entraci in punta di piedi, cerca di conoscere i membri del gruppo e capire cosa vogliono dalle persone prima di esporti, al peggio pensano che sei un po' timido. Meglio apparire un po' timidi che dar modo di pensare che tu possa creare problemi.

Sarebbe interessante fare un elenco delle varie situazioni e ragionare una per una su come risolverle.

In ultimo:
https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/fumo-e-seduzione-ovvero-smettere-di-fumare-prima-possibile/
https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/fumo-e-seduzione-2-le-ragioni-del-fumatore/
https://seduzioneitaliana.com/forum/generale/fumo-e-seduzione-3-smettere/


Attenzione, gli esempi sulla risposta acida o sull'essere accettati dal gruppo non sono da considerare l'una tantum, che per motivi vari, appunto la giornata storta, ci possono sempre stare. parlo di azioni che rispondono a 2 criteri che ho scritto, magari non chiaramente:
1- che si ripetono più volte (ti escono spesso frecciate acide in situazioni diverse, magari con ragazze diverse)
2- che ti lasciano l'amara sensazione di essere stato inadeguato.

ci sono molte persone che in tutti i gruppi che frequentano si sentono non del tutto accetti, e non parlo solo di gruppi in cui ci infiliamo per fare un set, ma anche in gruppi culturali, di lavoro o di svago.

sul resto sbagliato, quel che dici è giusto, ma anche qua parlo di mancanze che rispecchiano i 2 criteri sopra detti.

sul fumo, ho preso diverse musate. il fumo è una dipendenza molto infida, ho sperimentato cosa vuole dire fallire. ma non sono un fallito, e il mio impegno prima o poi mi premierà. e oggi ci provo sul serio, e voglio che sia l'ultima.

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Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 21:06:42
Attenzione, gli esempi sulla risposta acida o sull'essere accettati dal gruppo non sono da considerare l'una tantum, che per motivi vari, appunto la giornata storta, ci possono sempre stare. parlo di azioni che rispondono a 2 criteri che ho scritto, magari non chiaramente:
1- che si ripetono più volte (ti escono spesso frecciate acide in situazioni diverse, magari con ragazze diverse)
2- che ti lasciano l'amara sensazione di essere stato inadeguato.

Nell'esempio del resto sbagliato la soluzione è quella di farlo notare anche per i motivi che ti ho citato sopra. Se prendiamo una decisione che riteniamo giusta allora la sensazione di essere inadeguato sparisce.
Nell'esempio della fanciulla va capito il perchè diamo una risposta che riteniamo sbagliata o offensiva.

Se ci riteniamo inadeguati in una situazione conviene fermarsi e pensare a perchè ci sentiamo inadeguati e a quali scelte fare in quella determinata situazione per sentirci adeguati.

Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 21:06:42
ci sono molte persone che in tutti i gruppi che frequentano si sentono non del tutto accetti, e non parlo solo di gruppi in cui ci infiliamo per fare un set, ma anche in gruppi culturali, di lavoro o di svago.

I motivi possono essere tanti, dal fatto che non sia il loro gruppo al fatto di non riuscire a raggiungere un ruolo che si erano prestabiliti. Un esempio che ho visto diverse volte riguarda le persone di età superiore all'interno di un gruppo. Alcune proprio per il fatto di essere più grandi si impongono, o si aspettano, di essere il leader, o quantomeno quello che ne sa di più. Tendono quindi a voler insegnare, a voler sempre intervenire, atteggiamenti che non sono graditi dal resto del gruppo, che quindi finisce con l'isolarli.

Citazione di: JeanCloud 1.9 il 26 Aprile 2020, 21:06:42
il fumo è una dipendenza molto infida, ho sperimentato cosa vuole dire fallire. ma non sono un fallito, e il mio impegno prima o poi mi premierà. e oggi ci provo sul serio, e voglio che sia l'ultima.

Per come ti conosco sei un vincente. Puro e semplice.


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JeanCloud 2.0

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ecco, proprio un caso che calza, uno che nei gruppi vorrebbe essere accettato, crede che lo farà dominandolo in un certo modo, imponendo la sua presunta superiorità, e alla fine viene calcolato poco e lasciato nel suo brodo. questo è un esempio di colla da parati: uno si incolla il ruolo di saccente, consapevolmente vorrebbe stare al centro dell'attenzione ma inconsapevolmente fa quello che gli ha sempre dato sicurezza, cioè arroccarsi in una figura corazzata (l'esperto e vissuto) così da avere una sua personalità (che se va bene agli altri bene, altrimenti si arrangino), e che al contempo lo incolla ai margini del gruppo.

sono sottili evasioni dalle responsabilità. perchè le responsabilità sono stressanti, bisogna saperle reggere,  e se da piccoli eravamo un po timidi, nel tempo ci siamo costruiti corazze ovunque. ma queste corazze sono goffe e antiquate. al confronto con moderni incursori, rivelano la loro debolezza.

elencarle sarebbe bello. sarebbero sicuramente tantissime. possiamo anche provarci se ti va.
elencare tutte le cose che ci vengono in mente che ci sottraggono alle responsabilità del momento. lo faremmo giusto per approfondire il tema insicurezza. non dobbiamo creare una ToDoList di cose da eliminare in noi, o il Termy ci scaglia una maledizione che non scopiamo più!!!