Come "accettare" e "superare" i blocchi psichici.

Aperto da Acqua, 18 Agosto 2008, 23:39:57

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Acqua

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Questi due 3d...

http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=1983.0
http://seduzioneitaliana.com/forum/index.php?topic=1972.msg21104#msg21104

...e molti altri spingono a riflettere sul da farsi in momenti di stallo. Ci capitiamo tutti: nella seduzione come nel lavoro, nelle amicizie, nel nostro intimo.

Parlo di quei momenti in cui ti trovi sulla tazza del cesso, che non riesci nemmeno a gustarti la liberazione perchè ti assilla il pensiero: "Ecco il problema. Che faccio?"

Partiamo dal presupposto che per superare una fase del genere bisogna innanzitutto accettare il problema, confinarlo, comprenderlo. Dopodichè si può pensare di superarlo. (cit. Nat)

Una discussione del genere è troppo astratta, potrebbe non portare da nessuna parte. IMHO però vale la pena di fare un tentativo, cercando di aiutarci l'un l'altro come facciamo da tempo e come spero sia per molto altro.
Ci metto in mezzo una mia esperienza terrificante, che ho superato e che (nonostante le sofferenze) sono orgoglioso di aver vissuto.

Iniziamo dall'ACCETTAZIONE.
Accettare prevede il non far finta di niente, il non nascondersi la verità. La stessa cosa che succede quando si è in preda all'ansia d'approccio: conviene molto di più viversela a fondo e canalizzarla nel modo giusto, che far finta di non avercela.

Prima ancora di accettare il problema bisogna intravederne i confini; non puoi accettare qualcosa di cui non conosci caratteristiche ed intensità. Quindi da un certo punto di vista, conviene assaporare il disagio fino in fondo per conoscerlo meglio.

SUPERAMENTO.
Fino ad adesso, i superamenti che ho avuto sono semplicemnti spuntati da soli in momenti in cui non me l'aspettavo. Individuando il problema ed accettandolo, non è detto che si trovi una soluzione. Forse è il caso di metabolizzare il lavoro mentale fatto e dedicarsi ad altre cose, cosicchè quando si è pronti il miglioramento ce lo troviamo già dentro bell'e fatto.

Tuttavia, ci dovranno pur essere dei modi di accettare e superare senza aspettare le mosse del destino. E' chiaro che non ci sono formule magiche, ma possiamo usare degli espedienti psicologici (quali?).
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Mi spu**ano personalmente. Per un lungo periodo ho avuto l'ansia da prestazione. Per prima cosa ho negato completamente il problema; quando mi sono accorto che mi covava dentro, che ero praticamente uno zombie, ho deciso di parlarne. A chi? Allo psicologo! Dopo due minuti di colloquio, mi ha rimproverato:

"ne hai parlato con la tua ragazza?"

La risposta era no. Mi vergognavo troppo, mi sentivo una cacca e in debito con lei. Glie ne ho quindi parlato, e lei mi ha risposto in modo freddo e distaccato (non lo dimenticherò mai: "non è un problema, MA VEDI DI SBRIGARTI"), mi ha mandato l'autostima (già debole) in mille pezzi.
Dopo breve, ero totalmente dipendente dai pareri di lei e mi sentivo la sua pezza da piedi. Ero convinto di essere impotente e che dovevo a tutti costi stare con lei, l'unica che mi accettava. Infatti mi ha mollato e mi sono trovato da solo a piangere come un bambino di tre anni (per fortuna la nobile arte della bestemmia mi ha dato quella spinta in più per riprendermi).

Qui è avvenuta l'accettazione: dopo aver toccato il fondo, ho capito che il problema ce l'avevo e andava affrontato con tutte le mie forze.

Ho incontrato altre ragazze, che erano disponibili al sesso ma che trattavo con distacco. Finivo per rivelare il mio "problema" prima di finirci a letto, in un modo disperato e confuso.
Arrivò la grande scoperta: al contrario di quella pu**ana della mia ex, ricevevo comprensione e aiuto. Intravedevo prospettive diverse, che mi aiutavano ad uscire dai miei loop mentali.

Ho cominciato a parlare con persone fidate (ma anche con conoscenti particolarmente affabili) del mio "problema", e più ne parlavo meglio mi sentivo.

Ho vissuto delle situazioni di superamento temporaneo, seguite da fasi di ritorno al problema. Le fasi erano sempre cicliche ma via via sempre più corte, prendevo sempre più fiducia in me stesso.
Ho incontrato in seguito altre ragazze che mi facevano tirare sù l'alzabandiera con uno sguardo. Problema superato.

Quando conosco qualcuno che vive un'esperienza simile a questa, entro in modalità paterna, me lo coccolo, offro il mio aiuto e calore al massimo delle mie forze. Segno che una volta superato il problema, puoi veramente aiutare gli altri a farlo. E di certo non per tornaconto personale: lo fai perchè ci sei passato e non vuoi che lo facciano altri.

Da bravo coglione, ho riletto quello che ho scritto e ho ripensato alle "5 fasi del lutto". Chiedo scusa se non sò indicare una precisa fonte bibliografica, tuttavia è un modello molto famoso e quindi lo riporto. si tratta di una sequenza di stati psichici che si accompagna ad ogni forte evento traumatico (io direi anche ai problemi minori, ma più velocemente e meno intensamente*).

NEGAZIONE (non è vero)

RABBIA (non è giusto)

PATTEGGIAMENTO (è successo)

DEPRESSIONE (fà male)

ACCETTAZIONE (ok. E adesso?)

Quindi fino all'accettazione sappiamo che fasi bisogna attraversare. Per il superamento, non conosco modelli già noti ma io direi (in modo provvisorio):

ESTERNAZIONE (parlarne liberamente)

Per adesso mi viene in mente questo. Farò una ricerca apposita ;)
Altre idee?

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Ho trovato questo sitarello divulgativo in cui si fà risalire alla "paura della morte" ogni tipo di ansia. E' un pò macabro ma leggendo mostra una certa logica... ho provato anche a verificare le fonti, non sono fortissime. Come al solito non mi assumo la responsabilità di quello che c'è scritto, ma può essere interessante:
http://www.shadowing.it/Shadowing/psicoterapia.htm

Acqua :*

P.S.: ragazzi dite la vostra!  :up:
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Acqua

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Ho trovato la fonte delle "5 fasi del lutto":
Kubler-Ross, E (1973) On Death and Dying, Routledge.

La tipa è un pezzo grosso della psichiatria di tutti i tempi ;)

Per chi è interessato:
http://en.wikipedia.org/wiki/Five_Stages_of_Grief
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Nat

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Io trovo che per superare una certa situazione ci siano tre strade


1. COMPLETA ACCETTAZIONE E GIUSTA AZIONE

Non leghi più emozioni negative alla situazione, ma compi la giusta azione necessaria e cambiare. Questa strada è molto orientale


2. QUASI COMPLETA ACCETTAZIONE e USO DELLO STRESS

Accetti, ma mantieni una qualche forma di stress nei confronti della situazione. Questo serve a motivarti a cambiare, o a sforzarti di più (vedi stress moderato prima degli esami)


3. RESILIENCE E TRASFORMAZIONE

La NON accettazione della situazione porta una carica emotiva gigantesca, e questa rabbia / paura viene trasformata in azione piena di energia. Questo è il metodo di Lù (leggi: l'animale che è dentro di te)


Pareri in merito?
quelle sue faccine da msn umane che riesce a fare sono assurde © Lù

è molto cambiato da quando l'ho visto la prima volta, ottimo autocontrollo e tratta chiunque:pua,sof,ug,hb come persone e le fa sentire bene © Knives

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Acqua

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Citazione di: Nat il 19 Agosto 2008, 09:52:56
Io trovo che per superare una certa situazione ci siano tre strade


1. COMPLETA ACCETTAZIONE E GIUSTA AZIONE

Non leghi più emozioni negative alla situazione, ma compi la giusta azione necessaria e cambiare. Questa strada è molto orientale


2. QUASI COMPLETA ACCETTAZIONE e USO DELLO STRESS

Accetti, ma mantieni una qualche forma di stress nei confronti della situazione. Questo serve a motivarti a cambiare, o a sforzarti di più (vedi stress moderato prima degli esami)


3. RESILIENCE E TRASFORMAZIONE

La NON accettazione della situazione porta una carica emotiva gigantesca, e questa rabbia / paura viene trasformata in azione piena di energia. Questo è il metodo di Lù (leggi: l'animale che è dentro di te)


Pareri in merito?
Qual'è la differenza tra la prima e la seconda?  :)

La terza mi piace, ma IMHO non va bene per problemi profondi. Ad esempio è ottima per superare l'AA, ma se al tempo della mia fase depressiva avessi deciso di incazzarmi non ci sarei riuscito.
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Nat

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La differenza? Facciamo un esempio pratico.

Devo prendere 30 in un esame e sono preoccupatissimo per questo.

1. PRIMA STRADA
Accetto completamente, che prenda 30 oppure zero io sono felice comunque. Poi studio.

2. SECONDA STRADA
Accetto di essere preoccupato, capisco che non c'è motivo di esserlo ma sono conscio del fatto che per me è un esame importante. Questo mi da un lieve livello di stress che mi motiva.
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tuono

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io ho avuto gli stessi problemi di acqua.....solo che per fortuna è successo con una ragazza molto comprensiva e che mi ha saputo, se non aiutare, aspettare senza farmela pesare troppo.
Il problema è che tu SAI che a lei pesa ma...questo è un altro discorso.
comunque, credo che la terza 'strada' di nat sia appunto, come diceva acqua, buona solo per un certo tipo di problemi. Per esempio per la AA: sono stanco di aver paura di avvicinare una ragazza che vorrei avere al mio fianco e di sentirmi male ogni volta che ne vedo una; mi sento così male che così non posso andare avanti allora mando a fanculo tutto e mi butto. O per situazioni del genere.
Ma in una situazione, per esempio, come quella che è stata mia o di acqua, che può fare?
Non so lui, ma io Certo che mi sono arrabbiato! anche perchè tutto era partito da una frase detta per scherzo da una ragazza "attento a non fare cilecca eh ;D". Era stata detta solo scherzando, ma mi era entrata così nel profondo da creare un muro nel mio cervello. Un muro che ho superato da solo, con la mia ragazza, e con una specie di analista. Il fatto è che la rabbia si trasforma per natura in azione (Se tu sfrutti la rabbia per caricarti ed andare oltre l' AA ma lo fai quando hai la febbre e sei chiuso in casa per una settimana, questo non ti fa passare nessun blocco), e problemi come questo non possono essere risolti con l'azione pura e semplice. Se non ti si alza di azione ne fai poca ;D
Un mio consiglio è RIDERE.
ridere è la cosa più bella del mondo ragazzi. è bello farlo ed è bello provocarlo negli altri. Io ho vissuto molti brutti momenti....in uno ci sono ancora dentro fino alla testa ora, e so che non è facile, ma una cosa che mi ha sempre aiutato, è stata aprirsi con amici fidati (cit. Acqua) per "dis-alienarla" e riderci riderci riderci. Ridere aiuta a sentirsi più a proprio agio in una certa situazione (ridereste davanti a uno scippatore che vi punta una pistola anche se veste una maschera divertente?) e spesso è proprio questo che serve, sentirsi sicuri di sè stessi e pronti ad andare avanti.

Sperando di essere d'aiuto, Tuono.
Guardare negli occhi di una persona e volerla possedere, dopo aver studiato a lungo le tecniche per agevolare la cosa, aver personalizzato il processo, aver messo continuamente in discussione se stessi... non è arte da dilettanti, questa.
-Acqua

benna

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molto bella questa discussione! completamente daccordo con quello che avete espresso, ma aggiungerei qualcosa.
l'ansia da prestazione è un blocco psichico che o avuto anche io successivamente ad aver perso la verginità, come ho fatto? come avete detto voi, argina il problema , accettalo indagalo per scoprirne l'entita e trova il modo e il tempo di affrontarlo...
partendo dal presupposto che la mente è collegata al corpo e viceversa, ho analizzato la mia gestualità nella giornata tipo di quel periodo, scoprendo così che la ragazza che stavo frequentando mi eccitava un sacco ma lasciava dentro i miei pensieri una lampadina accesa e che io mi ero accorto di ignorare : la fiducia, non ne avevo.
me ne sono accorto poichè quando parlavo con lei mi chiudevo con le spalle, e tenevo le mani chiuse davanti a me... sintomo di diffidenza, causa di stress.
come ho affrontato la questione? ho parlato con lei di corna e di sesso per divertimento (allora ero ancora piccolo e ingenuo), distruggendo i miei tabù, ho parlato di ansia, ho fatto una "leva psicologica" potente ma non violenta sul fatto che anche le donne avessere voglia di fare sesso come gli uomini, e mi aiutavo scaricando lo stress con lo sport.
confronto mentale e smascheramento delle paure unito ad aiuto mirato fisico... e dopo qualche tempo, sesso appagante e col sorriso prima durante e dopo!

applicate la formula nel campo lavorativo (con le dovute cautele.....), nel campo sportivo, nel campo dei rapporti d'amicizia; verrebbe quasi da dire parola d'ordine semplicità!
cosa ne pensate?

villevalo

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La formula di lù mi piace molto, è ottima per alcuni problemi legati all'ansia, come ad esempio la stessa AA oppure l'ansia prima di un esame (ossia incazzarsi, in poche parole, e dire un "vaffa**ulo all'ansia").
Per altri tipi di problemi, come ad esempio quello di Acqua (e fidati, ti ammiro molto per averne parlato), penso la miglior cosa sia quella di affrontare il problema gradualmente. Quella che in psicologia viene chiamata "piccoli passi", o "passi da bambino", anche se non sono sicuro delle due denominazioni, però l'importante è rendere l'idea. Non vi nascondo che io sto andando da uno psicoterapeuta da quasi un anno, perchè ho molti problemi da superare, di cui purtroppo non riesco a parlarne al di fuori della mia famiglia.
Il problema in sintesi, va affrontato piano piano. Si parte dal prendere coscienza della sitazione a pieno, ed ammettere a se stessi di AVERE QUEL TIPO DI PROBLEMA. Successivamente, si iniziano a fare dei piccoli esperimenti, che variano a seconda della soggettività del problema, per poi passare gradualmente al resto. Nello stesso tempo, con l'aiuto dello psicologo, cercare di risalire alla fonte primaria dell'origine del problema.
La maggior parte dei problemi è dovuta a traumi infantili o comunque traumi di origine inconscia, abbinati quindi al riflesso condizionato. Capirete meglio vedendo l'esperimento che fece Pavlov, quello di far corrispondere al rumore del campanello l'aumento della salivazione del suo cane.

tuono

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Citazione di: villevalo il 19 Novembre 2008, 20:56:57
La formula di lù mi piace molto, è ottima per alcuni problemi legati all'ansia, come ad esempio la stessa AA oppure l'ansia prima di un esame (ossia incazzarsi, in poche parole, e dire un "vaffa**ulo all'ansia").

...Qual'è?

Io sono in un periodo molto introspettivo. So che non suona per niente originale, ma sono in cerca di me stesso. Sto studiando me stesso. Questo purtroppo ha inaspettatamente resuscitato vecchi problemi...però mi ha aiutato a capire meglio molte mie emozioni. Sto piano piano imparando a riconoscerle tutte (è strano, ma non è una cosa che viene naturale), e quindi allenando me stesso ad agire nel migliore dei modi quando vengo invaso da una.
Non è chiarissimo vero? ;)
Comunque credo che per certi problemi, magari non quelli profondi legati a veri traumi come quelli di villevalo (SE ho capito bene) -quelli richiedono spesso un aiuto esterno...-, ma quelli simili all'AA per esempio, sia utile scavare da soli nel profondo. Fermarsi, chiudere gli occhi, immaginare di vedersi in terza persona, e studiarsi fino a trovare la migliore delle soluzioni, come se si trattasse di un problema di matematica. Anche Kenna parlava di qualcosa di simile...ma ora non ricordo bene.
Sarà che io sono convinto delle potenzialità gigantesche del nostro cervello e che quindi tutto (si fa per dire) possa essere sottomesso e plasmato dalla logica.
La maggior parte dei nostri piccoli "malfunzionamenti" sono causati da errori nella nostra psiche. Prendiamo ad esempio l'eiaculazione precoce (nei casi dove il problema non è strettamente fisico). E' una caratteristica principalmente delle persone con poca autostima. Come sempre troviamo la spiegazione nei nostri antenati delle caverne ed anche nel comportamento di alcune specie animali: Le femmine si accoppiano con il maschio Alfa, il leader, ma anche il povero Beta vuole riprodursi, giusto? Dunque per lui sarà più conveniente che il rapporto duri poco per non essere sorpreso dal leader. (E' riassunto alla meno peggio, ma questo è il pensiero di molti psicologi. A me fu spiegato da un analista sessuale)
Ad ogni modo, il nostro IO -corpo, mente- ha imparato durante la vita ad agire in determinati modi ad altrettanti determinati stimoli. Se la risposta automatica del nostro IO in una certa situazione non ci piace, l'unica cosa da fare è definire bene qual'è questa risposta e da cosa è causata. Successivamente distruggere questa cattiva 'abitudine' e riprogrammare il nostro IO.
Guardare negli occhi di una persona e volerla possedere, dopo aver studiato a lungo le tecniche per agevolare la cosa, aver personalizzato il processo, aver messo continuamente in discussione se stessi... non è arte da dilettanti, questa.
-Acqua

benna

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gli psicologi, seguendo la teoria di Freud, dividono la mente umana in tre "zone": il super io, cioè dove risiedono le regole che ci diamo noi stessi, i genitori, le esperienze e la società, l'es, cioè la parte inconscia e istintiva ove risiedono gli impulsi primordiali di dominio egoismo e sessualità, anche quelli  a volte repressi come l'aggressività, e l'io, che l'intermediario.
prendo spunto da alcune parti di discorso di Villevalo e Tuono, tante cose sono riconducibili all'inconscio ( è una grande memoria  anche di ricordi "che non ci ricordiamo di ricordare") e il nostro cervello è effettivamente potentissimo, anche se tantissima gente  non lo crede o non lo sa... in definitiva usando corpo e mente e facendoli aiutare l'uno con l'altro sono dell'opinione che si possa trovare la nostra via ideale o semi ideale di affrontare problemi di confronti, di sessualità, l'AA  tramite un intermediazione della logica con l'istinto puro.


Sting

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Citazione di: benna il 19 Novembre 2008, 13:46:44
cosa ne pensate?

Penso che hai detto delle grandi cose.
Quello che pensi e' quello che avrai.

L'ansia da prestazione deriva dal fatto che abbiamo PAURA di non fare la prestazione = abbiamo paura di fallire.
Ma qui dentro sappiamo tutti che il fallimento non esiste : esistono solo i risultati.
Tradotto in termini piu' psicologici, abbiamo paura che un determinato evento si verifichi perche' non sapremmo come gestirlo.
L'unico modo per imparare a gestirlo e' farlo accadere nella nostra vita !
Come possiamo imparare a gestire qualcosa che continuiamo ad allontanare ?
Voi potreste dire di saper palleggiare senza aver mai toccato un pallone in vita vostra ?

La paura e' solo un BLOCCO che ci impedisce di andare OLTRE una linea immaginaria, al di la' della quale aquisiamo una capacita' che prima non avevamo.
Se invece rimaniamo al di QUA di tale linea, continueremo a rimanere col nostro BLOCCO.

Piu' importanza daremo a questo blocco, e piu' sara' difficile scavalcarlo.
Diventera' come un muro altissimo, ma il bello e' che siamo NOI che DECIDIAMO quanto alto e' questo muro.
Quindi se si vuole superare tale BLOCCO/MURO, bisogna rimpicciolirlo mentalmente.
Perche' e' un muro creato dalla MENTE.

Un aiuto puo' venire dalla RISATA, quindi secondo me tuono ha detto molto bene, spiegando il potere del RIDERE dei propri blocchi mentali.

Penso di aver ribadito le cose che avete gia' detto, a conferma che il metodo FUNZIONA, solo che ho riportato la mia esperienza, ovvero quello che faccio io quando ho dei blocchi psicologici : li guardo, li rimpicciolisco, li smonto, insomma ci gioco e cosi' li supero !

Buon divertimento !
;)

Dylan

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#11
premessa: io sono parecchio ansioso, di natura. non c'e' esperienza, eft, cazzi e mazzi che abbiano tenuto. di conseguenza divido
1)per gli obiettivi a breve termine, quando l'ansia si fa piu' forte, gia' prima dell'esame mi immagino d'esser cacciato a male parole da professore;gia' prima della serata m'immagino di uscirmene senza aver concluso un caxxo, stanco e incazzato. In tal modo mi metto l'animo in pace, mi prefiguro lo scenario peggiore possibile, che raramente si realizza, cosi' tutto quello che viene in piu', e' guadagnato. E durante l'esame o il gioco sono in uno stato tra chi non ha nulla da perdere e chi, con una mezza frase giusta, potrebbe risolvere brillantemente. cio' mi permette la massima lucidita'
2) per gli obiettivi a lungo termine, di modo che l'ansia sia ridotta al minimo e possa lucidamente e razionalmente organizzarmi: quando li ho, sono ben precisi ed ambiziosi. Chiaramente prima di affrontare un esame c'e' una meticolosa preparazione dietro: non sono mai andato "allo sbaraglio".
Ultima modifica: 26 Dicembre 2008, 14:24:16 di Dylan

brandon

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per me leggere i tuoi post e` un  investimento di tempo con grande ricavo.
mi sento un po in debbito.

Acqua

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Citazione di: brandon il 03 Gennaio 2009, 03:46:23
per me leggere i tuoi post e` un  investimento di tempo con grande ricavo.
mi sento un po in debbito.

Era per me? Se sì... il semplice fatto che leggi quello che scrivo e lo consideri competente è già una grandissima soddisfazione.

Grazie :*
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