Kurghan's Story III 5) Il secondo assioma della procrastinazione

Aperto da TermYnator, 04 Maggio 2024, 22:10:04

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TermYnator

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Erano mesi che Henry Lacoste non si faceva sentire. Kurghan decise di chiamarlo per sapere che fine aveva fatto e se non si fosse cacciato in qualche oscuro vicolo cieco del pensiero.

"Hola Maestro, come va?"
"Bene Henry, sei sparito dalla circolazione. Buone nuove?"
Henry passò dal suo sorriso di circostanza ad una espressione diversa. Era improvvisamente serio, lo sguardo puntato a mezz'aria, come se cercasse di sfocare il punto di vista per far emergere un pensiero che frullava come un inarrestabile ciclone nella sua testa.
"... Si, fatto molti quadri e tre vernissages(*)"
"E come è andata Henry?"
"Non ho venduto un solo quadro. All'inizio la gente sembrava interessantissima, guardavano i quadri, si toccavano fra di loro per attirare l'attenzione su dei particolari, ma poi salutavano e se ne andavano. E se ne andavano commentando quello che avevano visto! Mi sono sentito defraudato, se le cose che hanno visto erano così belle, perchè non le hanno comprate?"
"Non ne ho idea Henry. Cosa pensi di fare ora?"
"Sono stato molto arrabbiato ed ho pensato che avrei smesso di dipingere. Ho anche pensato di abbandonare Saint Tropez per andare in un posto dove c'è un clima più adatto ad un artista. Che so, Berlino, Londra... Istanbul. Al limite Zanzibar... Ma io non mi voglio arrendere. Quindi ho deciso di chiudermi in casa finchè non dipingo con il successo di un Picasso. Le mie opere andranno a ruba, tutti le vorranno, e sarò io a decidere a chi darle. Da tre mesi non uscivo, mi sto preparando, ho affinato il tratto, la tecnica del colore, ho studiato i grandi e l'algoritmo per vendere. Ma mi serve ancora tempo per fare altre dieci cose, poi dovrò mettere su una mostra permanente, comprare un furgone, cambiare casa... E non posso andare vestito con abiti gia visti ai vernissages, ma siccome ho gia speso una fortuna dovrò aspettare un po' per poter fare uno shopping tale da dare l'impressione di essere completamente nuov..."
Kurghan lo interruppe con un rutto.
"Sorry... " Disse Kurghan ponendo la mano davanti alla bocca con ben poca convinzione.
"Capisco Henry. Hai pensato al caso in cui tu non riesca a raggiungere lo stile di un Picasso, in tempo per essere ancora attratto dalla bella vita e dalle cose che può comprare il danaro?"
"No. Ma io so che ci riuscirò, mi serve solo il tempo di fare le cose che ti ho detto!".
"E come mai non ci sei gia riuscito?"
"...Perchè non ho ancora avuto abbastanza tempo!"
"Henry, nei tuoi vernissage, i prezzi erano alti o bassi?"
"Altissimi, non mi svendo. Anzi, facevo anche pagare l'ingresso"
"Quindi selezionavi solo gente di alstssimo rango, disposta a pagare un prezzo per un vernissage di uno sconosciuto?"
"Si, io valgo, so di valere e quindi pretendo che chi prende le mie tele sia una persona al top".
"Ok, Henry, ti devo dire due cose. Ma davanti a qualcosa da bere"
Si recarono nella piazzetta del porto. Il solito gabbiano ficcanaso guardò i due sedersi, ordinare due bicchieri e poi iniziare a parlare.
"Vedi Henry, in questo momento ti trovi ad un bivio. Immagina di essere un grande ginnasta che va alle olimpiadi e decide di fare una prestazione talmente fenomenale da stupire i giudici. Non sa ancora esattamente come farà, ma è convinto che essendo lui bravo, ci riuscirà. Si lancia sul tappeto con capriole e balzi, ma durante un triplo avvitamento carpiato con tripione reale, casca di schiena. Può capitare a tutti, ma lui non accetta che sia capitato a lui. E come se nella sua testa lui dovesse rendere conto a qualcuno delle sue azioni e queste azioni debbano essere perfette. L?atleta se ne va furente dal tappeto, salutando a malapena i giudici, e si chiude in casa. C'è un tempo fisiologico di due giorni per far passare il mal di schiena, nel quale non si allena. Ma il terzo giorno inizia a pensare che se non è riuscito è perchè non ha appreso abbastanza tecniche. Ed invece di allenarsi e perfezionare ciò che gia sa fare, egli si mise a studiare le imprese più mirabolanti per stupire i giudici quando sarebbe tornato sul tappeto."
"E poi che succede?"
Kurghan riprese lentamente a raccontare...
"...E poi passarono anni nei quali l'atleta continuò a cercare cose sempre più mirabolanti senza poi avere il coraggio di provarle, perchè si rendeva conto che per fare quelle cose avrebbe dovuto allenarsi oltre i suoi limiti. E poi cercò il trucco per riuscire a fare quelle cose mirabolanti senza doversi allenare.
Passarono 10 anni e nel frattempo divenne vecchio e grasso, ormai incapace di fare ivolteggi semplici ma efficaci che faceva un tempo."

"Vorresti dirmi che sto sbagliando nel cercare di diventare più bravo per far comprare i clienti migliori?"
"No Henry, voglio dire che la tua bravura verrà con il normale esercizio della pittura. Voglio farti capire che se ti arriva un cliente malvestito ma ricco di sentimenti che apprezza la tua arte, non devi snobbarlo perchè lo ritieni povero. Il tuo quadro nella sua casa sarà la sua più grande conquista. E forse anche tu capirai che non è dall'aspetto dei tuoi clienti e da quanto possono pagare un biglietto, che essi possano essere in grado di apprezzare la tua arte. Quelle persone, non apprezzano l'essenza delle cose, ma solo il loro valore di scambio, perchè così mostrano ricchezza. Ma dopo morti nessuno li ricorderà mai, perchè nessuno li ha mai amati.  Tu sei un artista, ed un artista vive dell'amore che gli altri nutrono per lui. E chiuso dentro casa, nessuno potrà amarti.
La tua ricerca di perfezione non serve a farti avere clienti ricchi, ma solo ad allontanare nel tempo la possibilità di rimanere deluso dal non avere successo.
Questo è il secondo assioma della procrastinazione e devi uscirne, perchè sei come un gatto che si morde la coda: la paura di perdere ti fa fare cose che allontanano la possibilità di vincere. E' quindi ora che devi avere i frutti della tua arte. Ed ora è adesso.: quindi alzati da questo caxxo di tavolo e cammina..."

"Maestro, l'ha gia detta un altro questa frase..."
"Si, ma lui non s'era fatto 6 gin lemon non pediatrici alle 3 del pomeriggio... Ora vai ad aprire la tua mostra, togli quel caxxo di biglietto d'ingresso ed accogli con amore chiunque entri. Vedrai che venderai."

Segue...

(*) un vernissage è una mostra temporanea nella quale l'artista espone le sue opere per farle conoscere ma soprattutto per venderle.
Ultima modifica: 04 Maggio 2024, 22:17:55 di TermYnator
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"A volte il guerriero della luce ha l'impressione di vivere due vite nello stesso tempo. 'C'è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare', pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti i giorni, finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato. Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una."

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Mi ha colpito.
Cercheró di dirlo con le parole più corrette e veritiere.
Mi é entrato dentro come un pugno nello stomaco, ha fatto male, ma sono ancora in tempo per curarmi. Ed é quello che intendo fare, voglio essere un essere libero. E poter esprimermi senza procrastinazione
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Citazione di: TermYnator il 04 Maggio 2024, 22:10:04Passarono 10 anni e nel frattempo divenne vecchio e grasso, ormai incapace di fare ivolteggi semplici ma efficaci che faceva un tempo.
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La tua ricerca di perfezione non serve a farti avere clienti ricchi, ma solo ad allontanare nel tempo la possibilità di rimanere deluso dal non avere successo.
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la paura di perdere ti fa fare cose che allontanano la possibilità di vincere.


Questi 3 passaggi sono quelli che trovo più importanti, indicano il tempo che passa ma che non è illimitato e il fatto che spesso facciamo delle cose per non affrontare quelle invece più importanti ma che temiamo di non superare... e finché non ci mettiamo a farle non sapremo mai se potremo superarle o meno... vale quindi la pena di tentare


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