"A la recherche de l'homme perdu " 11): Il nuovo flirt

[TermYnator]

Eh si, quando uscivamo stavo proprio bene, star con lei in quei luoghi nuovi
mi riportava alla mia infanzia, quando vivevo a Parigi.
Mi ricordo che una sera eravamo in una piccola stradina residenziale, seduti
sulle scale di una tipica casetta in stile vittoriano.
Ebbi un flash-back totale, che mi riportò indietro di quasi 20 anni, quando
da piccolo vidi una bambina giocare in un prato e me ne invaghii subito.
Era carina, ma esile e gracile. correva dietro ad una palla colorata, che
metteva ancor più in risalto il pallore delle sue guance. Cominciai a
correrle dietro, a giocar con lei, come fanno i cuccioli di tutte le specie,
finche non cascammo nell'erba alta uno sopra l'altra. Volevo dirle un sacco
di cose, sentivo il bisogno di  far qualcosa che ancora non sapevo cosa
fosse,ma non sapevo come fare, non parlavo la sua lingua, e mi pietrificai
perso nel chiarore dei suoi occhi .
Mi diede un bacio, sulla guancia.
Poi un urlo, il maschio richiamo del genitore che cercava il suo cucciolo la
destò, si alzò di scatto, mi disse qualcosa d'incomprensibile e corse per
attaccarsi alla mano di chi la riportava a casa.
Rimasi nell'erba, a fissare il mio amore che se ne andava, senza aver potuto
dirle nulla di quel furore che aveva infuocato il mio implume petto. Rimasi
con quel desiderio di parlare e di concludere quella storia fino a cinque
anni fa, ma questa è un'altra storia.
Così, in quell'atmosfera fredda e piena di storie, le raccontavo gli episodi
salienti della mia vita, quello che mi aveva portato ad esere ciò che ella
vedeva.
e rivivevo in quelle braccia momenti della mia mente , ma sempre dietro la
gioia si affacciava un fantasma : Sacha, la guerra persa.
Finchè stavo con lei , stavo bene, ma non appena la lasciavo riprendeva il
patos, ricominciavo a pensare ed ad elaborare nuove strategie inculatorie
per punirla dell'orrendo affronto che aveva fatto al mio cuoio capelluto:
l'aggiunta di optionals che la natura, per quanto generosa fosse stata, non
mi aveva dato.
Poi un bel giorno, la Laura mi sembrò stranita, le chiesi cosa avesse, e mi
rivelò con una punta di timore che il suo ragazzo, turbato dal sentirla
sempre più distante. , veniva a Londra a trovarla.
Feci finta di nulla, anzi le dissi che era libera di fare ciò che voleva,
anche perchè cominciavo a sentirmi un po' legato. Così, due giorni dopo ci
fu la presentazione ufficiale, andai come tutte le sere a cucinare, (la sera
ci riunivamo tutti nel loro appartamento, aveva la cucina più grande,
facevamo la spesa in comune, e mangiavamo tutti assieme)e mi fu presentato
il "collega".
Era molto freddo, penso avesse già capito chi fossi entrando in cucina,
probabilmente da come balbettava la donna. Si sforzò di avere un
atteggiamento maschio, che non avevo nessuna intenzione di sminuire, in
fondo l'avevo colpito alle spalle, ma quando tentò invano di stritolarmi la
mano per salutarmi, ebbi un rigurgito di testosterone, e gliela strinsi
talmente forte da farlo diventare paonazzo. Fatte le presentazioni, e
stabilito quindi chi ce lo aveva più grosso, mi feci venire mal di testa e
mi ritirai nei miei alloggi: la situazione era diventata realmente troppo
pesante.
Dovevo trovarmi un'altra donna.
Continua...

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[firelover]

ma quando tentò invano di stritolarmi la
mano per salutarmi, ebbi un rigurgito di testosterone, e gliela strinsi
talmente forte da farlo diventare paonazzo

sei veramente un cavalllo!!!

[TermYnator]

sei veramente un cavalllo!!!

Gia, e talvolta divento una Iena...


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