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Viaggiare da soli

Aperto da El mudo, 15 Giugno 2024, 19:54:10

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El mudo

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Ciao a tutti,
oggi voglio parlare del tema del viaggiare da soli.

Premessa

Questa non vuole essere una guida esaustiva o una raccolta di consigli, bensì un piccolo resoconto della mia (non immensa, in verità) esperienza
Dopo aver viaggiato in solitaria in Italia, per lavoro, o per raggiungere una meta straniera nella quale c'erano miei amici, lo scorso anno ho iniziato a viaggiare interamente in solitaria.
Ad oggi ho fatto due viaggi: il primo, a fine giugno 2023, in Repubblica Ceca (Praga) e Polonia (Cracovia); il secondo, a inizio giugno 2024, in Turchia (Istanbul) e Grecia (Atene).

Feedback
Parto col dire che, prima di partire, avevo sicuramente un po' di dubbi. Innanzitutto stavo facendo qualcosa totalmente al di fuori della mia zona di comfort. In secondo luogo, il mio inglese nel 2023 non era brillante. Nel 2024 è migliorato di molto, anche se non è ancora a un livello elevato.
Ulteriori dubbi riguardavano il fatto che avrei potuto annoiarmi e che, comunque, avrei dovuto trascorrere 7/8 sere da solo. Il giorno, inutile dirlo, passa più in fretta tra musei, visite, monumenti, etc.
Proprio per questo ho scelto 4 mete che non sono "marittime" (di quelle in cui ci sei tu, mille bagnati, i chioschetti e le discoteche). Infatti ritenevo (e ritengo tuttora) che partire da solo per 7 giorni di mare consecutivo senza nient'altro mi avrebbe annoiato (IMHO anche se non fossi da solo).
Per cui ho scelto mete che volevo visitare seriamente e che garantivano un buon bilanciamento tra cultura/interesse e tempo libero, tenendo conto di visitare posti diversi da quello che avevo visto in passato (mete come Madrid, Barcellona, Lisbona, etc. le avevo già visitate).
Dopo questa esperienza, passo ai pro e ai contro di un viaggio da soli.

Contro
Le cose che ritengo più negative sono 3:
1. essere da soli in un'eventuale difficoltà: viaggiare da soli significa che, se hai una difficoltà, un problema, etc., sei essenzialmente da solo. In un Paese straniero. Ciò non è sicuramente facile. Per cui consiglio di scegliere strutture ricettive che abbiano anche un'assistenza e proprietari disponibili. Meglio se le strutture hanno una reception h24. Per intenderci: meglio un hotel o un ostello (categoria quest'ultima che non consiglio, comunque) che un appartamento;

2. tematica linguistica: sicuramente parlare inglese aiuta tanto. Non è necessaria secondo me una conoscenza eccellente, ma un livello avanzato aiuta tanto. Però, tenete anche conto che in tutti i Paesi che ho visitato era pochi coloro che parlavano discretamente l'inglese. In ogni caso, ci sono tanti traduttori simultanei, utili a tutti gli scopi;

3. equilibrio con sé stessi: viaggiare da soli significa saper stare bene con sé stessi. Si possono fare 100 conoscenza e mille chiacchiere. Ma i momenti da soli sono tanti e lunghi. Quindi serve tanta consapevolezza e, perché no, anche dei diversivi. Ad esempio, se siete dei lettori, vi consiglio di portare un buon libro. Perché in aeroporto, mezzi pubblici, etc. aiuta a far passare il tempo. Certamente, se siete vicini o avete possibilità di attaccare bottone per socializzare con le persone è bene, ma non sempre c'è questa possibilità e quindi c'è anche bisogno di ingannare l'attesa. E poi un libro è anche un buon tarlo ;)


Pro
1. sfida con sé stessi: prendere uno zaino e andare da soli a 5000 km da casa è una sfida con sé stessi. Significa, innanzitutto, andare oltre la nostra zona di comfort. Significa, inoltre, mescolarsi (questo è il termine giusto) con il mondo: parlare col vicino di posto, parlare con i clienti di un locale o con il personale; sapersi sedere a un bancone, tavolo, posto da solo. Senza avere "timore" di qualcuno che ci guardi/giudichi/osservi;

2. apertura: viaggiare con sé stessi significa aprirsi. Aprirsi dentro soprattutto. Significa guardarsi dentro, capire delle proprie debolezze e dei propri limiti. Affrontandoli, però. Perché si ha tutto il tempo di pensare e di riflettere. E anche di rigenerarsi.
Apertura però significa anche aprirsi con gli altri. Parlare con sconosciuti di cose personali e ascoltare i problemi degli altri. In Turchia ho avuto conversazioni personali con tutti, persino coi tassisti che mi hanno parlato dei loro figli o col proprietario di un pub che mi ha raccontare mezza vita e che l'ultima notte mi ha fatto una videochiamata per salutarmi.
Ovviamente, oltre a questo, c'è la bellezza di poter conoscere delle ragazze, magari di un Paese diverso, o italiane all'estero, ed entrare in confidenza. Magari, se si è fortunati, si riesce anche a chiudere.
La cosa bella è che lo farete totalmente da soli, senza nessun amico che sarà lì a darvi una mano. E' anche, per certi versi, una gratificazione. Per conoscere persone potrete usare anche le app, che all'estero vanno molto (anche ovviando a problemi di lingua) oppure cercare posti dove c'è più possibilità di conoscere (e qua vado al punto n. 3);

3. senso pratico: viaggiare da soli aumenta il senso pratico. Vi si rompe una valigia? Imparerete ad aggiustarla.
Dovete scegliere un locale serale e non avete recensioni/consigli? Aumenterà il vostro occhio passando di fronte ai locali per capire se è buono o meno per voi (per come volete passare la serata).
Sentite che una tipa vi può dare una sòla (tratto da una storia vera  :lol: )? Vi si aguzzerà l'istinto.
Potrei farvi milleuno esempio. Ma, credetemi, vi renderete conto di essere molto più "smart" di come credevate;

4. senso di libertà: zingari liberi in giro. Così ci si sente, così mi sono sentito. E chi parla con voi (sia una donna o un uomo) molto probabilmente vi prenderà in simpatia e, se potrà, vi darà anche una mano.
Guadagnerete la consapevolezza che, se vi piace un Paese, a meno che non sia un posto oggettivamente pericoloso (che so, il Vietnam o il Venezuela), potrete visitarlo anche se i vostri amici non vogliono e non possono.
Sarete delle persone che "portano in giro la fortuna", come diceva la bellissima canzone di Gianni Nannini "Ragazzo dell'Europa" (colonna sonora dei miei viaggi). Sarete persone che, invece di stare a casa e lamentarvi perché i vostri amici non sanno fare nulla, prenderete uno zaino e andrete a visitare un posto che vi piace.
E, magari, rimorchierete pure;

5. diversità: viaggiare da soli e senza un viaggio organizzato non è una cosa che fanno in molti. Forse i viaggi organizzati sono più "organizzati", perdonate il mio gioco di parole.
Ma c'è una differenza abissale tra muoversi in un circolo sociale (come di fatto è una compagnia di persone che, sebbene sconosciute, viaggiano in gruppo), e scoprire un Paese muovendosi da soli.
Vi fa guardare il mondo con i vostri occhi, che sono occhi diversi da tutti.
La cosa bella è che non vi limiterete a guardare il mondo, lo vivrete. E darete al mondo, e agli altri, la cosa più bella, cioè la vostra unicità. Chi siete, da dove venite e qual è la vostra storia.

E, come dice un famoso proverbio, "quando guardi qualcuno negli occhi, sei costretto a guardare te stesso"...

El mudo


JBGrenouille

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Bel post.

Oltre a tutti i lati positivi citati, io aggiungerei che viaggiare da soli, offre la possibilità di fare esattamente quel che si vuole, senza dovere stare a negoziare con altri.

Ad esempio, visitare un luogo, fare una certa attività, o andare a mangiare/bere in un posto particolare.

I rischi ci sono, senza dubbio, e un minimo di organizzazione ci vuole.
Ad esempio, prima di partire per determinati viaggi ho fatto una assicurazione medica con copertura totale, ho copiato dati e numeri su un secondo telefono che non portavo in giro, ed avevo una carta di credito per le emergenze.

A parte questo, seguire comportamenti di buon senso, tipo non ubriacarsi a schifo in posti sospetti, e stare attenti con dating apps e simili  ;D

Per quotare una espressione anglosassone "better be safe than sorry".

CitazioneAd esempio, se siete dei lettori, vi consiglio di portare un buon libro. Perché in aeroporto, mezzi pubblici, etc. aiuta a far passare il tempo. Certamente, se siete vicini o avete possibilità di attaccare bottone per socializzare con le persone è bene, ma non sempre c'è questa possibilità e quindi c'è anche bisogno di ingannare l'attesa. E poi un libro è anche un buon tarlo

Io per comodità e spazio in borsa giravo con un lettore digitale, il quale pero' offriva zero possibilita' di tarli  :lol:
Non fate come me, e portatevi 1-2 libri cartacei  ;D

The DJ

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Bel post.
Io sono da tempo gran promotore dei viaggi in solitaria e li preferisco di gran lunga a quelli in compagnia e se ne avessi l'opportunità andrei via almeno 1 weekend al mese e 1 viaggio lungo all'anno.

Concordo su quasi tutto quello che entrambi avete scritto.

Aggiungo però un paio di appunti:

- viaggiare da soli ti da anche degli spunti sulla tua vita quotidiana, idee, punti di vista nuovi. insomma, ti può fare rimescolare parecchie delle tue convinzioni

- ci si può trovare in situazioni inaspettate che danno l'idea di essere parte di una sceneggiatura (se si crede al concetto di "serendipità")

- personalmente mi sono sempre trovato benissimo negli ostelli. costano poco, si fa amicizia con persone inimmaginabili (es personale: per caso mi trovai in islanda a bere con 2 ragazzi della mia camerata, un broker di wall street e 1 analista di un compagnia militare privata che guidava droni in zone di guerra) e i ragazzi che ci lavorano danno consigli preziosi su cosa visitare, cosa evitare e come muoversi.

- non ci sono ancora stato ed è nella top3 sulla mia lista "da visitare al più presto" ma pare che il vietnam sia tra i paesi meno pericolosi in assoluto per chi viaggia da solo
Il mondo ti chiederà chi sei, e se non lo saprai, il mondo te lo dirà. (Carl Jung)

TermYnator

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Ottimo post.
Aggiungo anche io una considerazione che vale anche per le vacanze in posti di mare dove si sta una o due settimane a pelle di leopardo sulla sabbia.

L'allontanarsi dalla propria area abituale aiuta a far emergere idee di cambiamento che il quotidiano soffoca.
Le persone che ci stanno intorno, ci ricordano continuamente chi siamo per loro. Alla fine, il rischio è che atteggiamenti formali che non ci appartengono sino in fondo, entrino a far parte del nostro personaggio come se fossero caratteristiche che effettivamente ci contraddistinguono.
Ebbene un viaggio di almeno 10 giorni, dove ci si confronta continuamente con persone sconosciute, pian pianino dilava queste corazze imposte e riporta alla luce l'essere contenuto e vero, finchè esso non si impone.
Se quindi si vuole un cambiamento, si cerchi una esperienza lunga abbastanza da far si che ci si abitui al nuovo status e lo si porti con disinvoltura. Quando si rientrerà in Patria, chi accetta il nuovo personaggio sarà più amico di prima. Chi invece non lo accetta, finirà nel limbo dei conoscenti che non si ha piacere ad incontrare.
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El mudo

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Citazione di: TermYnator il 17 Giugno 2024, 11:41:36Ottimo post.
Aggiungo anche io una considerazione che vale anche per le vacanze in posti di mare dove si sta una o due settimane a pelle di leopardo sulla sabbia.

L'allontanarsi dalla propria area abituale aiuta a far emergere idee di cambiamento che il quotidiano soffoca.
Le persone che ci stanno intorno, ci ricordano continuamente chi siamo per loro. Alla fine, il rischio è che atteggiamenti formali che non ci appartengono sino in fondo, entrino a far parte del nostro personaggio come se fossero caratteristiche che effettivamente ci contraddistinguono.
Ebbene un viaggio di almeno 10 giorni, dove ci si confronta continuamente con persone sconosciute, pian pianino dilava queste corazze imposte e riporta alla luce l'essere contenuto e vero, finchè esso non si impone.
Se quindi si vuole un cambiamento, si cerchi una esperienza lunga abbastanza da far si che ci si abitui al nuovo status e lo si porti con disinvoltura. Quando si rientrerà in Patria, chi accetta il nuovo personaggio sarà più amico di prima. Chi invece non lo accetta, finirà nel limbo dei conoscenti che non si ha piacere ad incontrare.

Infatti il senso del mio viaggio è stato anche quello, cioè vedere il mondo, vederlo da solo, ma mescolandomi con le persone, vederlo lontano dal mio ambiente.
Non so se 10 giorni bastino, ma sicuramente vedere "modelli" diversi secondo me fa aprire la testa.
Per esempio a Istanbul ho visto tantissime persone - maschi e femmine - uscire la sera da soli.
Cosa che in Italia ho visto raramente.

El mudo

El mudo

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Citazione di: JBGrenouille il 17 Giugno 2024, 09:55:36Bel post.

Oltre a tutti i lati positivi citati, io aggiungerei che viaggiare da soli, offre la possibilità di fare esattamente quel che si vuole, senza dovere stare a negoziare con altri.

Ad esempio, visitare un luogo, fare una certa attività, o andare a mangiare/bere in un posto particolare.

I rischi ci sono, senza dubbio, e un minimo di organizzazione ci vuole.
Ad esempio, prima di partire per determinati viaggi ho fatto una assicurazione medica con copertura totale, ho copiato dati e numeri su un secondo telefono che non portavo in giro, ed avevo una carta di credito per le emergenze.

A parte questo, seguire comportamenti di buon senso, tipo non ubriacarsi a schifo in posti sospetti, e stare attenti con dating apps e simili  ;D

Per quotare una espressione anglosassone "better be safe than sorry".

Io per comodità e spazio in borsa giravo con un lettore digitale, il quale pero' offriva zero possibilita' di tarli  :lol:
Non fate come me, e portatevi 1-2 libri cartacei  ;D

Tratto da una storia vera  :lol:

El mudo

El mudo

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Citazione di: The DJ il 17 Giugno 2024, 11:25:34Bel post.
Io sono da tempo gran promotore dei viaggi in solitaria e li preferisco di gran lunga a quelli in compagnia e se ne avessi l'opportunità andrei via almeno 1 weekend al mese e 1 viaggio lungo all'anno.

Concordo su quasi tutto quello che entrambi avete scritto.

Aggiungo però un paio di appunti:

- viaggiare da soli ti da anche degli spunti sulla tua vita quotidiana, idee, punti di vista nuovi. insomma, ti può fare rimescolare parecchie delle tue convinzioni

- ci si può trovare in situazioni inaspettate che danno l'idea di essere parte di una sceneggiatura (se si crede al concetto di "serendipità")

- personalmente mi sono sempre trovato benissimo negli ostelli. costano poco, si fa amicizia con persone inimmaginabili (es personale: per caso mi trovai in islanda a bere con 2 ragazzi della mia camerata, un broker di wall street e 1 analista di un compagnia militare privata che guidava droni in zone di guerra) e i ragazzi che ci lavorano danno consigli preziosi su cosa visitare, cosa evitare e come muoversi.

- non ci sono ancora stato ed è nella top3 sulla mia lista "da visitare al più presto" ma pare che il vietnam sia tra i paesi meno pericolosi in assoluto per chi viaggia da solo
Esatto. Questo è un punto importantissimo

El mudo

RuggY

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Molto interessante, grazie,I viaggi in solitaria e il modo di gestirli lasciandosi andare sono secondo me un elemento imprescindibile per un uomo libero, mi ripropongo di portarli avanti in futuro con più decisione
"A volte il guerriero della luce ha l'impressione di vivere due vite nello stesso tempo. 'C'è un ponte che collega quello che faccio con ciò che mi piacerebbe fare', pensa. A poco a poco, i suoi sogni cominciano a impadronirsi della vita di tutti i giorni, finché egli avverte di essere pronto per ciò che ha sempre desiderato. Allora basta un pizzico di audacia, e le due vite si trasformano in una."

docs20

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Bel post! Viene voglia di partire da soli all'avventura!

Mi sono capitati solo piccoli viaggetti in solitaria e sono stati belli per l'essere totalmente ai propri ritmi e alle proprie esigenze senza alcuna contrattazione con i compagni di viaggi, ma mai lunghi periodi fuori proprio da solo: è fra le cose che vorrei programmare

Snake

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Bel post! condivido molto di quanto da te riportato, capitandomi spesso di viaggiare solo. Appena riesco, riporto qualche mia considerazione, a riguardo le esperienze personali.
"Kept you waiting, huh?"