La difficolta' o la facilita' del sargiare

Aperto da AlanCarter, 23 Marzo 2009, 13:47:08

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AlanCarter

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Ogni tanto leggo opinioni discordanti sulla facilita' o difficolta' del sargiare. Alcune volte le discussioni vertono su quanto bisogna buttare lacrime e sangue per sargiare bene e avere dei risultati, altre volte sento dire anche in questo forum che sargiare e provarci con le hb alla fin fine e' piu' facile di cio' che si pensa.
Ma alla resa dei conti....sargiare e' un'attivita' facile o difficile?

PS E' implicito che la risposta e' riferita al luogo in cui vive la maggior parte di noi, cioe' all'Italia. Se vivessimo in Polonia o in Danimarca, il concetto di facilita' o difficolta' del sarge sarebbe nettamente diverso...

nuke

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Citazione di: AlanCarter il 23 Marzo 2009, 13:47:08
PS E' implicito che la risposta e' riferita al luogo in cui vive la maggior parte di noi, cioe' all'Italia. Se vivessimo in Polonia o in Danimarca, il concetto di facilita' o difficolta' del sarge sarebbe nettamente diverso...

Vorrei capire quest'affermazione.
E' quindi vero che in italia il livello della seduzione è impostato ad HARD? (5 stelline per i giocatori di PES :P )
o ti riferivi ad altro?
"Per questo, l'apprendere l'arte della seduzione non può essere ridotto allo studio di tattiche, ma deve partire dalla costruzione di un uomo che si fidi di se stesso"

"... liberandoti da quei caxxo di schemi mentali che ti impongono di essere "un superseduttore", quando in realtà ti basterebbe una sola donna che ti coccola e ti fa sentire al centro del mondo."

"ora se vedi sto campo fiorire di giorno in giorno, vuol dire che qualcuno lo ha seminato dopo aver tolto con le proprie mani le ortiche"
METAFORE OBBLIGATE!

AlanCarter

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-eFFe-

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sargiare e' sia facile che difficile. Allo stesso tempo.  :idiot:
Sembra un paradosso ma e' cosi'.

A volte e' come segnare un goal ai mondiali su punizione perfettamente all'incrocio dei pali, facendo un movimento apparentemente semplice, naturale... "facile"
Altre volte ha il gusto della vittoria conquistata con la fatica, il sudore e la lotta per 90' piu' supplementari nel fango...

E' difficile all'inizio:
e' difficile fare qualcosa di diverso da cio' che si e' sempre fatto, ma soprattutto vedere, ragionare e sentire il mondo in maniera differente dal solito...
Costa fatica anche solo abituarsi a versare il vino nel bicchiere usando l'altra mano. E' una cosa molto simile.
E' faticoso e richiede un vero atto di fede (--> motivazione) non demordere, mettersi in gioco e persistere malgrado le prime (inevitabili) delusioni e carenze di risultati.

Poi, da un giorno all'altro, ecco il mutamento: avviene qualcosa di diverso, magari anche solo fortuna (ma la fortuna va aiutata) ed ecco che si comincia a vedere.
Questo e' il momento piu' proficuo, si innesca una catena di eventi che porta a crescere :)
Si compiono enormi progressi, anzi i piu' grandi progressi avvengono proprio qui, all'inizio.

Poi subentra un rallentamento, quasi una stasi... si e' raggiunto un "plateau" in cui procedere di millimetri costa tempo e fatica.
Qui urge una riflessione, qui non basta piu' il semplice buttarsi per ottenere risultati, anche perche' i traguardi sono aumentati nel frattempo... si vuole giustamente di piu'. :up:

Ecco che serve porsi degli obiettivi chiari, avere delle motivazioni forti e scegliere un metodo efficace, quello che per noi e' piu' efficace.

Cosa succede dopo, ancora non so dirtelo...
"ti avverto: stasera non ho intenzione di fare niente"
fclose ;-)
-
"Le conferme di effe sono come la panna sulle tette, sempre graditissima" - sfigatto

Acqua

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Citazione di: -eFFe- il 23 Marzo 2009, 15:21:03
sargiare e' sia facile che difficile. Allo stesso tempo.  :idiot:
Sembra un paradosso ma e' cosi'.

A volte e' come segnare un goal ai mondiali su punizione perfettamente all'incrocio dei pali, facendo un movimento apparentemente semplice, naturale... "facile"
Altre volte ha il gusto della vittoria conquistata con la fatica, il sudore e la lotta per 90' piu' supplementari nel fango...

E' difficile all'inizio:
e' difficile fare qualcosa di diverso da cio' che si e' sempre fatto, ma soprattutto vedere, ragionare e sentire il mondo in maniera differente dal solito...
Costa fatica anche solo abituarsi a versare il vino nel bicchiere usando l'altra mano. E' una cosa molto simile.
E' faticoso e richiede un vero atto di fede (--> motivazione) non demordere, mettersi in gioco e persistere malgrado le prime (inevitabili) delusioni e carenze di risultati.

Poi, da un giorno all'altro, ecco il mutamento: avviene qualcosa di diverso, magari anche solo fortuna (ma la fortuna va aiutata) ed ecco che si comincia a vedere.
Questo e' il momento piu' proficuo, si innesca una catena di eventi che porta a crescere :)
Si compiono enormi progressi, anzi i piu' grandi progressi avvengono proprio qui, all'inizio.

Poi subentra un rallentamento, quasi una stasi... si e' raggiunto un "plateau" in cui procedere di millimetri costa tempo e fatica.
Qui urge una riflessione, qui non basta piu' il semplice buttarsi per ottenere risultati, anche perche' i traguardi sono aumentati nel frattempo... si vuole giustamente di piu'. :up:

Ecco che serve porsi degli obiettivi chiari, avere delle motivazioni forti e scegliere un metodo efficace, quello che per noi e' piu' efficace.

Cosa succede dopo, ancora non so dirtelo...

+1!

La difficoltà del rimorchio è variabile, comprende una quantità di fattori innumerevoli, in primis la soggettività del marpione.
Personalmente, ho periodi di facilità estrema molto brevi (al massimo un mese) in cui mi comporto come se fossi in calore; a questi periodi d'oro si alternano quelli di down (lunghi almeno il doppio) in cui pur impegnandomi tantissimo riesco a fare poco.

Acqua
Whenever you find yourself on the side of the majority, it is time to pause and reflect. - M. Twain
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a to z

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Sottoscrivo quanto detto sopra dal buon effe... secondo me non è difficile sargiare in sè e per sè, lo è mantenere quella costanza che ti impone il lavoro su sè stessi indispensabile per ottenere i risultati voluti... porsi delle scadenze e rispettarle è il primo passo, forse il più duro, un po' come andare a scuola tutte le mattine: va fatto anche quando manca la voglia, perchè è necessario, e i benefici non si vedranno necessariamente nel brevissimo periodo (ecco venir fuori l'economista che è in me  :D) quando nel breve-medio. Il sarge (ne parlavo qualche sera fa con nuke) è teoria e pratica, pensiero e azione, e soprattutto tanto tanto lavoro su sè stessi. Il sarge (a dispetto di fight club) è automiglioramento ma non masturbazione (anzi ;D); è diventare un seduttore (e non fare il seduttore); è rispondere sempre al meglio agli stimoli che l'ambiente ci propone. E questo ci porta a diventare farfalle a prescindere.

E questo è il massimo, secondo me. Le donne vanno e vengono, quello che impari rimane, oh se rimane. Questo è il più forte impulso a non desistere.

Shark72

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Citazione di: -eFFe- il 23 Marzo 2009, 15:21:03
sargiare e' sia facile che difficile. Allo stesso tempo.  :idiot:
Sembra un paradosso ma e' cosi'.

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E' difficile all'inizio:
e' difficile fare qualcosa di diverso da cio' che si e' sempre fatto, ma soprattutto vedere, ragionare e sentire il mondo in maniera differente dal solito...
........................................................


Bravo eFFe,

è tutto lì il nocciolo dell' ambaradan : alla fine di tutto questo cosare, qui dentro e fuori, l' unica certezza è che salvo per chi è natural, o lo è diventato avendo acquisito abilità proprie, si tratta di uscire dalla nostra "comfort zone", quell' area in cui quotidianamente ci muoviamo, e all' interno della quale tutto ciò che facciamo è normale : guidare, camminare, fare il nostro lavoro, ecc. E per la stragrande , e dico la stragrande maggioranza dei "sargiatori", l' approcciare persone sconosciute non rientra nelle attività di ordinaria amministrazione.
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
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"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
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"Meglio una russa bona, che un' italiana cessa"  - TermYnator
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zlatan

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Una donna di esperienza come eFFe ( :P)  non ha sbagliato una virgola in quello che ha scritto.

Quando di parla di chiusure o di step per giungere ad una chiusura, facendo quindi riferimento all'azione del riimorchio tante piccole cose posso fare la differenza. Nel senso che, quando uno è motivato, si è fatto esperienza e ha fatto tutto quello che scritto eFFe può chiudure con estrema facilità magari una preda apparentemente difficile e di valore estetico alto e può prendere un palo da un'altra di livello inferiore. Ma questo può dipendere da fattori intrinseci della diretta interessata.

Continuando la metafora col calcio di eFFe, puoi giocare una partita alla perfezione senza riuscire ad infilare il pallone in rete perchè c'era una cavolo di buchetta davanti alla porta che ha dirottato il pallone in fondo al campo, e prendere gol al 93' in fuorigioco non visto dal guardalinee che si stava scaccolando ed era quindi distratto.

Riguardo alla seduzione in Italia o no ne abbiamo già parlato. Io ritengo che qui sia più difficile. Punto.

Zlatan
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II TermYraduno: "AlY' Papà e i 40 Marpioni". Io c'ero.


Ogni ostacolo che si pone tra te e i tuoi sogni non è altro che una prova per verificare quanto veramente desideri raggiungerli


Se le persone che non si comprendono, comprendessero almeno di non comprendersi, si comprenderebbero meglio di quando, non comprendendosi, non comprendono nemmeno che non si comprendono - Gustave Ichheiser

Shark72

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Citazione di: zlatan il 25 Marzo 2009, 11:08:09

Riguardo alla seduzione in Italia o no ne abbiamo già parlato. Io ritengo che qui sia più difficile. Punto.

Zlatan


Sono d' accordo. Principalmente per questi fattori :
1) Non esiste altro paese in cui i maschi siano ossessionati dal doverci provare con le femmine. All' estero spesso sono le donne a doversi preoccupare di trovare un uomo, non il viceversa. Da noi, se te non provi con una, ci sono altri 100 che lo fanno.
2)Soprattutto nelle realtà provinciali, tendenza delle ragazze al fidanzamento precoce con conseguente scomparsa dal mercato .
3)Esasperazione della società consumista , individualistica ed opportunistica. Molte donne preferiscono stare non con uomini "che piacciono", ma con uomini "che servono" (o perchè hanno risorse finanziarie che consentono loro molti agi, e quindi fanno bella figura a presentarli alle amiche, o perchè sono zerbini che assecondano in tutto, e magari piacciono alle mamme) .
4)Mentalità molto gruppettara : la netta maggioranza delle coppie si forma tramite parenti, amici, e amici degli amici, l 'apertura verso il mondo esterno è limitatissima.
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Sting

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Sottoscrivo tutto quello che ha scritto -eFFe-  ;)

In particolare :
Citazione di: -eFFe- il 23 Marzo 2009, 15:21:03
Costa fatica anche solo abituarsi a versare il vino nel bicchiere usando l'altra mano. E' una cosa molto simile.
E' faticoso e richiede un vero atto di fede (--> motivazione) non demordere, mettersi in gioco e persistere malgrado le prime (inevitabili) delusioni e carenze di risultati.

Agli inizi , quando stavo muovendo appena i primi piccoli passetti, ero ancora un po' miscredente e scettico rispetto alla possibilita' di sedurre anche le gambe del tavolo :D
C'era ancora qualcosa che non mi convinceva, che non mi dava la giusta motivazione, perche' a un certo punto non puoi vedere i risultati su te stesso prima di buttarti.
Dovevo fare un atto di fede vero e proprio.

Lessi uno dei tanti testi che circolano e per i piu' scettici , per rimuovere la resistenza al cambiamento proponeva un esercizietto semplice semplice :

- Provate a invertire il mouse di 180 gradi (a questo punto dovreste trovare i tasti del mouse stesso rivolti verso di voi)
- Ora provate a usarlo : e' un casino vero ? :)
- Usatelo finche' non ne avete il pieno controllo , come quando lo usate normalmente.

Mi si apri' un mondo !
Da quel momento applicai al sarge e a tutta la mia vita questa pratica. (no no, non e' che ora faccio la pasta col mouse eh !)

;)

SIRCIARLY

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Citazione di: -eFFe- il 23 Marzo 2009, 15:21:03

Poi subentra un rallentamento, quasi una stasi... si e' raggiunto un "plateau" in cui procedere di millimetri costa tempo e fatica.
Qui urge una riflessione, qui non basta piu' il semplice buttarsi per ottenere risultati, anche perche' i traguardi sono aumentati nel frattempo... si vuole giustamente di piu'. :up:

Ecco che serve porsi degli obiettivi chiari, avere delle motivazioni forti e scegliere un metodo efficace, quello che per noi e' piu' efficace.

Cosa succede dopo, ancora non so dirtelo...


e hai detto benissimo, c'è un rallentamento pauroso, anzi un tornare indietro a volte. Non è facile spiegare come possa succedere, ma uno dei fattori, oltre ad alzare gli obiettivi, è quello della noia (nel mio caso).
Mai successo di entrare in un set con qualsiasi opener anche no canned e dopo 5 min avere la sensazione di essere sempre nel solito set, solita rompipalle(leader), solita figa che vorrebbe ma succube di leader, solita UG tritacazzi e tu a fare il tuo solito game...Bè è così non riuscire a trovare nuovi stimoli è un fattore di blocco per me...

nuke

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Era quello che volevo leggere. stavo per sganciarti il +1 ma mi piacerebbe capire prima alcuni perchè!
:)

Citazione di: Shark72 il 25 Marzo 2009, 11:23:24
1) Non esiste altro paese in cui i maschi siano ossessionati dal doverci provare con le femmine. All' estero spesso sono le donne a doversi preoccupare di trovare un uomo, non il viceversa. Da noi, se te non provi con una, ci sono altri 100 che lo fanno.
Questo giustifica il fatto che il numero degli approcci fatti dalle ragazze ai ragazzi tende a zero?

Citazione di: Shark72 il 25 Marzo 2009, 11:23:24
4)Mentalità molto gruppettara : la netta maggioranza delle coppie si forma tramite parenti, amici, e amici degli amici, l 'apertura verso il mondo esterno è limitatissima.
In altri stati non c'è questa mentalità? Esistono Paesi veramente così aperti?
Questa domanda è frutto di riflessioni personali, di un sogno che tutto il mondo non sia come l'Italia, dove in ogni caso la tua ragazza proviene al 99% dal tuo circolo sociale.
"Per questo, l'apprendere l'arte della seduzione non può essere ridotto allo studio di tattiche, ma deve partire dalla costruzione di un uomo che si fidi di se stesso"

"... liberandoti da quei caxxo di schemi mentali che ti impongono di essere "un superseduttore", quando in realtà ti basterebbe una sola donna che ti coccola e ti fa sentire al centro del mondo."

"ora se vedi sto campo fiorire di giorno in giorno, vuol dire che qualcuno lo ha seminato dopo aver tolto con le proprie mani le ortiche"
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Hancock

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Citazione di: nuke il 25 Marzo 2009, 18:47:56
Questo giustifica il fatto che il numero degli approcci fatti dalle ragazze ai ragazzi tende a zero?
In altri stati non c'è questa mentalità? Esistono Paesi veramente così aperti?
Entrambe le domande hanno la stessa risposta:
La mentalità italiana è retrograda, le ragazze non approcciano i maschi per paura di essere giudicate, i genitori delle ragazze quando scoprono che esce con qualcuno le chiedono cosa fà, chi sono i genitori e cose del genere ancor prima di chiederle come si chiama il malcapitato.  :buck:
Delegare l'approccio ad un ragazzo proveniente da un social circle taglia via buona parte dei giudizi, rispondere alla domanda "chi è?" con "è un amico di tizia" è molto più efficace cercare di qualificarlo con qualsiasi altro sistema.
E' una sorta di preselezione nei confronti del resto del mondo.
Ho visto questa dinamica in modo nettissimo grazie a mia sorella, poi ho avuto modo di parlarne con delle amiche che confermano.

La colpa, IMHO, è dell'istruzione eccessivamente cattolica che hanno avuto i nostri nonni e i nostri genitori, e quindi, o un figlio è abbastanza forte da imporre la sua idea, o viene condizionato dal fatto di non poter fare una cosa sapendo che se la farà verrà giudicata in modo non positivo.

Ritornando on-topic questo contribuisce a complicare il sarge in Italia.
D'accordo, non sono sto gran seduttore, ma con certe ragazze non vedo nessuna possibilità se prima non entro nel loro social circle...

AlanCarter

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Ottime considerazioni ma vorrei soffermarmi su due punti per me oscuri dell'argomento difficolta'/facilita' del sargiare....secondo voi a un certo punto diventa piu' facile sargiare perche' grazie al campo si e'  acquisita una certa tecnica e si va un pò con il pilota automatico o perche' ci si e' liberati della gran parte delle pippe mentali che ci affligevano prima di scoprire questo mondo e alla fine, una volta liberati di questo peso, si va piu' in discesa anche se non si e' ancora padroni di certe tecniche?
Poi...se L'Italia e' il posto o uno dei piu' difficile per sargiare perche' il puing non e' nato in Italia ma negli USA dove i costumi sono molto piu' liberi e dove esistono molti meno condizionamenti sociali rispetto al nostro Paese?

a to z

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AlanCarter: dal basso della mia esperienza quadrimestrale, diventa facile sargiare perchè ti rendi conto che le donne non mordono, quindi sperimenti sperimenti sperimenti e riesci a calibrarti. In sintesi, diventa facile sargiare perchè
1. sargiando acquisisci esperienza e a ogni c&b non vedi l'ora di provare quanto hai imparato con un'altra
2. perchè ti diverti un mondo.