Amarcord : il giovine Shark - Anatomia di un fallimento (parte 1)

Aperto da Shark72, 14 Novembre 2019, 19:42:58

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Shark72

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Cari confratelli marpioni, uno dei primi concetti dal rilievo di pietra miliare che ho appreso fin dai primi tempi della mia lunghissima militanza è la necessità, prima di tutto, di fare mosse stupide e fuori luogo, ma più in generale, evitare errori marchiani. Estremizzando il concetto, è un po' quello che dice il TermY quando, nello spiegare ai suoi allievi AdM-mer la gestione della prossemica e del linguaggio del corpo, fa notare che è inutile che curi ogni dettaglio, se poi a un certo punto, mentre interagisci con la donzella di turno, ti scaccoli il naso.

Quindi, e mi rivolgo principalmente ai più giovani, il primo punto fermo è conoscere ciò che NON va fatto per un aspirante marpione, al fine di non frustrare sul nascere ogni sua ambizione. Ecco perché posto questo 3D nella sezione "Generale".

Ebbene, riguardo ai miei lunghi anni da MdP, in tema di errori tattico-strategici non mi sono fatto mancare nulla, di ciò mi va dato onestamente atto. E non parlo tanto di singole circostanze in cui "con questa avrei dovuto fare non così ma cosà", "con quella avrei dovuto osare di più all' inizio", ecc., non è quello il problema, quanto piuttosto di una visione globale del problema completamente errata.

Pertanto ho deciso di esporre una breve, ma significativa, carrellata, dei principali fattori che mi hanno portato ad essere, e rimanere, per lungo tempo MdP, affinché chi di voi ha oggi la mia età di allora possa conoscerli, e dunque evitarli.

Partiamo dalla fine degli anni '80, quando frequentavo il liceo. Il mio primo "tentativo" con una liceale risaliva a quando frequentavo la seconda, e mi ero infatuato di una graziosa biondina della prima. A lei poi tutto sommato nemmeno dispiacevo, ma a causa della mia imbranataggine non trovai, per mesi, il verso di provarci, e la cosa morì lì  :buck: Ad ogni modo ero appena 15enne, quindi non si può certo infierire per questo episodio, che nell' economia generale conta decisamente poco. Veniamo quindi a questioni più serie.
Arrivati in terza/quarta classe, gli ormoni spingevano veramente forte, certe esigenze iniziavano a diventare impellenti. Anche il mio compagno di banco aveva, ovviamente, le medesime esigenze, al che, ogni volta che era possibile, discorrevamo sull' argomento durante le ore di lezione, anche a mezzo di "pizzini" con scritta e risposta, al fine di trovare una soluzione.  ;D
Già, "soluzione" : perché la questione del rimorchiare era stata definita "IL PROBLEMA". Ma in realtà, più che un problema, era un vero e proprio rompicapo, perché io osservavo, giustamente, come non esistesse alcuna soluzione automatica, deterministica. Ero solito dire : "se hai sete, apri il rubinetto e bevi; se hai fame, vai al supermercato, compri quel che ti serve e mangi; ma se hai voglia di trombare, che fai?" Risponderebbe il TermY : "Esci, rimorchia e tromba. E se non è oggi, sarà domani" . Già, ma l' implementazione di una simile risposta presuppone il possesso di una serie di skill che all' epoca non potevo avere.
E qui già emergeva un primo grosso limite : la totale mancanza di idee e progetti. Magari, anche li avessi avuti, non sarei riuscito a metterli in pratica, ma il non averli proprio era peggio ancora, perché se li hai, lavorando sulle skills prima o poi a metterli in pratica ci riesci. Occorreva innanzitutto sapere quali fondamentali fossero utili per piacere alle ragazzine, poi lavorarci sopra per migliorarli, e infine intraprendere iniziative per conoscere tipe con cui provarci. Tutto questo era lontano distanze siderali dal me di allora, periodo in cui, oltretutto, non era possibile accedere, ad esempio, a spazi come questo, in cui almeno sul piano teorico puoi apprendere tutto quello che serve.
Si potrebbe, inoltre, credere che per via degli ormoni a palla in circolo, mi sarei trombato anche il buco del lavandino : invece, niente di più sbagliato! Ero alquanto pretenzioso, schizzinoso. Infatti, ad esempio, nel vedere un mio amico poco più grande frequentare una ragazzina bruttarella, bassina, dal corpo sproporzionato per via delle spalle strette e cosce grosse, e disperarsi quando litigavano, lo prendevo per il culo dicendogli "capirai che perdi, se se ne va" . E lui mi rispondeva : "Sì, sì, te continua a dire che questa è brutta, quest' altra è secca, quella è bassa, quell' altra è grassa, vedrai che con questo sistema scopi decisamente poco!" Inutile dire che avrebbe avuto ragione lui, che al contrario di me, mise correttamente in pratica il precetto secondo cui all' inizio il primo obiettivo è fare legna, formando un bagaglio di esperienze utili per imparare a relazionarsi con l' altro sesso, per poi puntare ad obiettivi più consoni. Ed infatti, un paio di anni dopo, lo vidi fidanzarsi, tra le altre,  con una gnocca di tutto rispetto, che fa la sua figura ancora adesso.
Da ciò emerge pertanto un altro grosso limite, anzi, un limite castrante : la mancanza di umiltà . A ripensarci adesso, occasioni per fare esperienze ne avrei avute : non eccezionali, ma sufficienti per rammaricarsi. Anzi, sufficienti per disperarsi, a distanza di molti anni passati i quali ero rimasto ancora al palo. Avendole sfruttate, certamente non sarei stato chissà quale marpione, ma un ragazzo nella media probabilmente sì.
Ebbene sì, io all' epoca ero poco umile e poco costante : a scuola ero bravo, mi riusciva tutto facile con poco sforzo, avevo un' abilità nel risolvere esercizi di matematica, e versioni di latino, che nessun altro aveva. E non riuscivo a capacitarmi di come non riuscissi a risolvere "IL PROBLEMA". Non ero abituato a dover insistere e lottare per un obiettivo, specie se di medio-lungo termine. Qualcuno dei più anziani ricorderà il mio aneddoto sulla pesca al boccalone (un piccolo pesce dei nostri laghi che raramente supera il chilo, ma dal sapore sublime) : mio cugino si mise, per una settimana, ad osservare un esperto pescatore, e alla fine ebbe successo nel fare come lui; io invece perdevo tempo ad infastidire piccolissimi pesci senza pregio, come alborelle e persicacci, e quando vidi con sorpresa mio cugino riempire la nassa di boccaloni e gli chiesi come si faceva, lui mi rispose "Adesso ti arrangi, io ho investito una settimana per capire, mentre te perdevi tempo in cazzate inutili!" Episodio che riassume perfettamente il me di allora.

Qualche tempo dopo a pescare i boccaloni avrei imparato, ma nella pesca che mi interessava di più i risultati ancora si vedevano col cannocchiale, ed ero ormai quasi 18 enne. Il problema non era che ci provassi ma venivo rimbalzato, ma ancora più a monte : non avevo la minima idea di come interagire, avvicinare una tipa, e cercare di combinare qualcosa, il mio schema mentale era rimasto quello di prima media in cui si diceva "Ti metti con me?", che ovviamente non trovava più tempo né luogo. Non ero nemmeno aiutato dal contesto di riferimento : i miei amici erano tutti più o meno nelle stesse condizioni, peggio no perché era impossibile dato che ero vergine di bocca, quelli più grandi, e i pochi più svegli, si erano fidanzati e/o avevano cambiato giro.
Al che mi venne un' idea potenzialmente vincente : pensai, qui con questo tran tran non vado da nessuna parte, bisogna che cambio giro, meglio ancora se mi aggancio a gente più grande, che ha la macchina, gira e fa cose fighe! Il bello era che poi, nonostante tutto, grazie ai miei molti interessi e iniziative (il canottaggio, il calcetto, la musica, la pesca...) conoscevo gente a vagonate, quindi avevo la possibilità di frequentare più compagnie. Non avevo nulla del tipico pipparolo solitario, emarginato e pure bullizzato, quindi, come giustamente sostiene TermY, ciò era un' ulteriore riprova che più che di occasioni è questione di skill: se ne hai, le occasioni le costruisci e le sfrutti, se non le hai, nemmeno sfrutti le occasioni. Piantai, fatto sta, lo storico gruppo del mio quartiere e iniziai ad uscire con i ragazzi più grandi della squadra dei canottieri, che avevano tra i 19 e i 22 anni, quando io ne avevo 17. Essendo poi ragazzi fisicamente prestanti (io ero secco da far spavento, tipo 60-65 chili per oltre 1.80 di altezza!), pensavo che avrebbero rimorchiato facile, e di rinterzo ne avrei beneficiato pure io. Tale frequentazione durò più o meno un annetto, inutile dire che si rivelò per me totalmente infruttifera, e finì principalmente perché furono loro a scaricarmi : senza che me lo dicessero apertamente, capii che per loro ero un impiccio. Si andava al pub, e qualche volta in disco (io mi aggregavo nei rari casi in cui i miei genitori mi permettevano di rientrare più tardi), loro qualcosa combinavano, a volte mi tiravano dentro il set, ma non riuscivo minimamente a rendermi utile, né per me stesso, né per altri .
E così cambiai di nuovo giro, prendendo ad uscire con i ragazzi del liceo, poi ancora quelli del gruppo rock che avevo messo su, cambiavano gli addendi ma la somma (delle mie tacche) non cambiava, restava sempre zero. Nel frattempo ero diventato maggiorenne, e avevo preso pure la patente e comprato la macchina, una "Alfa 33 quadrifoglio verde" usata ma in buone condizioni; tale tappa, di solito si ipotizza, costituisce una svolta. Che invece continuò a non arrivare, ed i motivi erano sempre gli stessi : mancanza di idee e di ogni skill più elementare. E per di più, circostanza ancor più grave, commettevo anche un grossolano errore di concetto, ritenendo il rimorchio non un gioco individuale, ma un gioco di squadra, congettura totalmente errata (il "lupo solitario" di TermY docet). Ero convinto che nel momento in cui avessi imbroccato, a forza di tentativi, una compagnia in cui ci fosse gnocca, automaticamente avrei risolto il mio problema, o comunque che, frequentando gente sveglia e brillante, sarebbero stati terzi a creare le occasioni per me. MAI, al contrario, mi ero seriamente posto il problema di essere IO quello che doveva creare le occasioni, e soprattutto mettersi in condizione di sfruttarle! Perché in effetti, a ripensarci, via via di gnocca nelle compagnie che frequentavo ne transitava, il fatto è che non ero MAI io a beneficiarne, ma altri.

Tirando le somme, dall' esposizione emergono problematiche complesse, che coesistevano : visione di insieme del "problema-rimorchio" completamente errata, mancanza di umiltà e spirito critico, mancanza di lungimiranza, personalità passiva e rinunciataria, mentalità di tipo "assistenziale" secondo cui qualcun altro avrebbe dovuto risolvermi il problema al posto mio.

Arrivai così mestamente alla fine del liceo, e ancora non avevo non solo trombato, ma nemmeno limonato. Tale stato di cose cominciava a creare in me un forte disagio, un senso di apprensione e inadeguatezza, di essere "indietro" rispetto agli altri, per culminare negli anni successivi in un vero e proprio malessere generale di tali proporzioni da mettere seriamente a rischio la mia tenuta psichica.

Per ora mi fermo qui e apro il dibattito, sperando di essere stato d' aiuto per quanti si trovino in età giovanile in condizioni affini; dopodiché nella seconda parte esporrò il periodo dell' università.  :up:
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"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
"L' assaporatore ufficiale dell' AdM - TermYnator
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"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
"Ty delaesh bisnes" - HB insegnante di russo
"Meglio una russa bona, che un' italiana cessa"  - TermYnator
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Ottimo. Trovare testimonianze di persone che hanno raggiunto i loro obiettivi assomigliando a Brad Pitt, non serve a nessuno. Ma quando leggi il post di uno che ce l'ha fatta, partendo dalla condizione di essere emarginato e bullizzato, la cosa si fa interessante.
E' interessante perchè tantissimi ragazzi possono finalmente vedere come uno di loro ha cambiato vita.
Ergo, + :up: aspettando con curiosità il seguito.

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sona

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Bel post shark, fa sempre piacere e mi carica tantissimo leggere post del genere in questi periodi per me molto duri. Nonostante non ti conosca , mi sento molto vicino a te e ringrazierò a vita voi del forum. Ho 19 anni e se due anni fa non avrei conosciuto le esperienze di tutti voi, adesso starei lì in chiesa a pregare che dio mi dia la ragazza giusta per me. Grazie dei consigli, sono oro colato per me.

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Skyline98

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Molto interessante sentire le storie degli "inizi".
Io invece durante il liceo ero molto più addormentato. Una mi ha approcciato e uscivamo insieme, ma non trovai il coraggio di baciarla. Conosco diverse ragazze della scuola tramite Facebook, ma dopo che le incontro sono troppo timido e non faccio succedere nulla...
Poi mi prendo una cotta per una vicina di casa che mi ha friendzonato e per un anno sono stato fissato con lei. Ma gli "impulsi" giusti mi sono arrivati verso la fine del liceo. Sono cresciuto molto dopo diciamo
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"Siamo fatti della stessa materia dei sogni".
(W. Shakespeare)
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Non sono d' accordo sulla parte in cui parli di mancanza di umiltà. Secondo me non e' sbagliatissimo, giustamente volevi ottenere il meglio. Soprattutto se uno si impegna sviluppando le skills, capacità etc., e' ovvio che le aspettative si alzano
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Citazione di: Skyline98 il 16 Novembre 2019, 01:15:41
Non sono d' accordo sulla parte in cui parli di mancanza di umiltà. Secondo me non e' sbagliatissimo, giustamente volevi ottenere il meglio. Soprattutto se uno si impegna sviluppando le skills, capacità etc., e' ovvio che le aspettative si alzano
Invece no. Shark ha scritto una verità fondamentale per i principianti. Il fatto che uno si impegni a modificare le skills, non implica che ci ssia riuscito. Le aspettative quindi, dovrebbero cambiare solo nel momento in cui si può effettivamente pretendere, ovvero quando il proprio livello in termini di capacità è effettivamente aumentato.
Pensare di aver letto un manualetto e poter poi andare a rimorchiare la donna più figa (bella ed intelligente) è pura arroganza che porta ad un calo dell'autostima e spesso ad un periodo di misoginia ed isolamento.

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Fire Blight

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Il post è molto bello  :up: Ci sarebbe da scrivere tantissimo anche perchè ho vissuto una adolescenza simile

Secondo me la cosa che rischia di più di rendere MdP è proprio la mancanza di coraggio nel provarci. Giustamente le skills sono importantissime, ma essere intraprendenti - soprattutto a quella età - lo è di più. Infatti ricordo che i miei amici che "attaccavano" a tutto spiano qualcosa rimediavano, anche perchè nella adolescenza anche gli ormoni delle fanciulle sono alle stelle.

Nel mio caso la mancanza di umiltà era una scusa per questa insicurezza e mancanza di intraprendenza. Dicendo "lei non ne vale la pena" mi giustificavo con i miei amici e - soprattutto - con me stesso.
Ricordo ancora: una sera ero fuori con i miei compagni dell'università e c'era una ragazza del gruppo del gruppo che mi piaceva un sacco. A un certo punto lei va in bagno e le sue amiche mi dicono "ma te con E.? perchè non ci provi sareste perfetti" e io risposi "no, troppo stupida". Inutile dire che poi lei si fidanzo e ci sbavai dietro per anni  :buck:

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Fire Blight attenzione! Per esperienza personale, quando un gruppo di amiche di quell' età inizia a dire "provaci con quella" oppure "dai quella ti vuole" etc., spesso sono leggere prese per il culo. Magari hanno capito che eri interessato a lei e che al tempo stesso eri timido, quindi "giocano" a piazzarti al centro dell' attenzione. Non ero presente però, quindi non posso saperlo con certezza
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Citazione di: Fire Blight il 16 Novembre 2019, 16:21:49
...anche perchè nella adolescenza anche gli ormoni delle fanciulle sono alle stelle.
Mi dispiace contraddirti, ma è dimostrato scientificamente che non è così. Le donne raggiungono la massima libido attorno ai 45. A 17 anni, hanno la libido di un maschio settantenne ...
Citazione
Nel mio caso la mancanza di umiltà era una scusa per questa insicurezza e mancanza di intraprendenza. Dicendo "lei non ne vale la pena" mi giustificavo con i miei amici e - soprattutto - con me stesso.
Se tu avessi saputo cosa fare, avresti anche trovato il coraggio per muoverti. Le skills sono fondamentali anche per questo. Ti butteresti mai da un aereo senza paracadute? Ovviamente no...

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Citazione di: Skyline98 il 16 Novembre 2019, 16:28:20
Fire Blight attenzione! Per esperienza personale, quando un gruppo di amiche di quell' età inizia a dire "provaci con quella" oppure "dai quella ti vuole" etc., spesso sono leggere prese per il culo. Magari hanno capito che eri interessato a lei e che al tempo stesso eri timido, quindi "giocano" a piazzarti al centro dell' attenzione. Non ero presente però, quindi non posso saperlo con certezza
Su questo hai ragione. Si comunque era un aneddoto per dire che a volte sminuivo anche belle ragazze come scusa per non agire. Quindi a volte, secondo me, la mancanza di umiltà ha anche questo connotato.

Citazione di: TermYnator il 16 Novembre 2019, 17:00:16
Mi dispiace contraddirti, ma è dimostrato scientificamente che non è così. Le donne raggiungono la massima libido attorno ai 45. A 17 anni, hanno la libido di un maschio settantenne ...
è vero. Però mi sembra che l'atteggaimento di "provarci con tutte" a quella età funzionava mentre chiaramente crescendo diventa un errore clamoroso. Che ne pensi a riguardo?

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Citazione di: Fire Blight il 16 Novembre 2019, 17:27:09
Su questo hai ragione. Si comunque era un aneddoto per dire che a volte sminuivo anche belle ragazze come scusa per non agire. Quindi a volte, secondo me, la mancanza di umiltà ha anche questo connotato.
è vero. Però mi sembra che l'atteggaimento di "provarci con tutte" a quella età funzionava mentre chiaramente crescendo diventa un errore clamoroso. Che ne pensi a riguardo?
Che non voglio inquinare il topic di Shark con altri temi. Puoi aprire un thread sull'argomento però  ;)

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Scusate l' eccessiva attesa, a breve arriverà la seconda parte!
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