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Il delirio degli "Avariati"

Aperto da Spartacvs, 01 Settembre 2013, 15:14:14

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Naddolo

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Citazione di: tizzone il 10 Settembre 2013, 18:33:04
E per così poco ti metti a piangere? Conosco gente che è arrivata a 30 anni senza mai limonare...pensa meno alla fregna e più a te stesso e alla tua vita, vedrai che poi la gnocca è una conseguenza. E cmq se sei ancora vergine ci sono le "professioniste" per svezzarti.

quoto

emmett, vai a troie. trova il modo di metterti da parte 150/200 euro (si può fare tra compleanni, natali, pasque ecc) poi trovati una escort figa, e vacci. almeno ti levi il cruccio "e se morissi domani senza aver mai scopato?"

e, nel caso trovasi figa free, almeno avrai alle spalle una volta in cui hai trombato, e ti sentirai più tranquillo

Naddolo

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Ah. sempre per emmett: vai da uno psicoterapeuta. parlare con qualcuno ti potrebbe giovare (non è detto che giovi, ma fossi in te proverei)

TermYnator

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Cominciamo con il dire che rifiuto la parola "avariato" perchè implica che ci sia un'età d'oro e poi un inesorabile declino emotivo.
Penso piuttosto che la vita abbia dei momenti. E  che per ogni età c'è un momento.
Nasciamo gioiosi ed è il momento di giocare con il lego ed i soldatini: diventiamo bambini.
Cresciamo e scopriamo il sesso: è il momento di giocare a chi ce lo ha più lungo ed a chi colleziona più patatine. E diventiamo marpioni.
Poi si scopre che le patatine da sole lasciano sempre e comunque un languorino, un non so che di incompiuto, e si cerca il possesso dell'anima di una donna e la compenetrazione totale. E si diventa seduttori.
Poi si scopre che la semplice compenetrazione non basta più. E si diventa padri.

Insomma, siamo proprio sicuri che un padre felice sia meno felice di un diciassettenne marpione?
Io penso proprio di no.
L'unica vera differenza è che il sistema impone che il padre felice non debba guardare il culo delle ventenni e diventi praticamente finocchio.
Ma basta ignorare certe cazzate ed allontanare le guardie spirituali del sistema quando transeano in zone che non devono competergli.
Per il resto, io penso che se si vive appieno la propria vita, ogni periodo riserva delle gioie.
E penso pure che queste gioie siano sempre più grandi, anche se l'età porta a muoversi di meno.
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Spartacvs

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Citazione di: TermYnator il 11 Settembre 2013, 02:14:53
Cominciamo con il dire che rifiuto la parola "avariato" perchè implica che ci sia un'età d'oro e poi un inesorabile declino emotivo.
Penso piuttosto che la vita abbia dei momenti. E  che per ogni età c'è un momento.
Nasciamo gioiosi ed è il momento di giocare con il lego ed i soldatini: diventiamo bambini.
Cresciamo e scopriamo il sesso: è il momento di giocare a chi ce lo ha più lungo ed a chi colleziona più patatine. E diventiamo marpioni.
Poi si scopre che le patatine da sole lasciano sempre e comunque un languorino, un non so che di incompiuto, e si cerca il possesso dell'anima di una donna e la compenetrazione totale. E si diventa seduttori.
Poi si scopre che la semplice compenetrazione non basta più. E si diventa padri.

Insomma, siamo proprio sicuri che un padre felice sia meno felice di un diciassettenne marpione?
Io penso proprio di no.
L'unica vera differenza è che il sistema impone che il padre felice non debba guardare il culo delle ventenni e diventi praticamente finocchio.
Ma basta ignorare certe cazzate ed allontanare le guardie spirituali del sistema quando transeano in zone che non devono competergli.
Per il resto, io penso che se si vive appieno la propria vita, ogni periodo riserva delle gioie.
E penso pure che queste gioie siano sempre più grandi, anche se l'età porta a muoversi di meno.

Sai, come ho scritto in apertura la parola "Avariato" mi piace perchè è un modo per non prendersi troppo sul serio..conoscendomi di persona, la mia indole, quello che ho passato e come sono sopravvissuto immaginerai il tono da cazzaro per come la pronuncerei! Non vederla in modo negativo! ;)

Sono d'accordo sulle gabbie convenzionali che ti impediscono di essere "uomo" e che già con Tizzone abbiamo un po' sviscerato, così come sfondi una porta aperta con la tua frase "Insomma, siamo proprio sicuri che un padre felice sia meno felice di un diciassettenne marpione? Io penso proprio di no. " e sai benissimo quanto mi piacque quel vecchio post di fidm... (dovresti ripubblicarlo qui perchè è una perla..).

Ma c'è una componente un po' più personale che va al di la dell'e svolte biologiche, che corrisponde un po' di più al "lato oscuro" che ci portiamo dentro (senza accezioni negative) e nel mio caso (o in quello d'altri) significa capire bene (diciamo che sto al 98% della comprensione :) ) a cosa corrisponde veramente lo "scendere dalla giostra".

E quindi ci ricolleghiamo al discorso dei "bisogni reciproci e coincidenti" dove in un post convenivamo assieme sul fatto che al di la di tutti i discorsi del mondo ci sia una sorta di contrattualità anche nel rimorchio e nella seduzione più bella che uno ha fatto, con la donna più bella del mondo, che è li per noi e nessun altro.
Forse è proprio questo che mette a disagio un "cacciatore" o un "conquistatore": il fatto che tale "contrattualità" corrisponda, psicologicamente, come mettersi al tavolino e faccia venire meno la pura soddisfazione della "conquista".

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tizzone

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Prima di tutto, complimenti a Termynator. Il suo post dice davvero tutto e condivido parola per parola. Tuttavia, una precisazione...non so se è davvero OT, ma voglio spiegare meglio il senso dei miei interventi precedenti. Posto che quello che dice Termynator è condivisibile, ragionevole e - sopratutto- giusto e vero, la mia inquietudine nasce non tanto dallo scendere giù dalla giostra, ma da quello che mi aspetta dopo. Mi riallaccio anche a quello che diceva Spartacus: ci vuole fortuna. Non tanto ad accettare (lì abbiamo dominio, dipende solo da noi e dalla "maturità"), ma ad incontrare. E, purtroppo, qui - per me - iniziano le noti dolenti. Sarà che - per forza di cose - frequento ambienti davvero particolari, ma non sono molto ottimista riguardo alla lealtà, coraggio, comunanza di intenti e di progetti e affinità che devono far durare le unioni.

Ecco, l'angoscia non sta tanto nel trovare "quella giusta" (termine che vuol dire tutto o niente) ma nel tenersela. E su questo, si potrebbe aprire un capitolo infinito...

Spartacvs

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Citazione di: tizzone il 11 Settembre 2013, 10:57:13

Ecco, l'angoscia non sta tanto nel trovare "quella giusta" (termine che vuol dire tutto o niente) ma nel tenersela. E su questo, si potrebbe aprire un capitolo infinito...

chiudiamo sto vaso de pandora, va!  :lol:
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TermYnator

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In breve.
@ Spartacus: non si tratta di scendere dalla giostra per andare a casa. Si tratta di scendere da un tipo di giostra per salire su un altro. La contrattualità è in qualche modo obbligatoria visto l'investimento materiale che avviene in questi casi.
Da fidanzati basta una Renault 4 per scopare. Da sposati ci vuole minimo un miniappartamento da 30 mq.
Che va arredato, curato e pagato.
Va da se che scattino ammortizzatori atti a tutelare le nuove scelte e a far pensare bene prima di farle. E' questo che realmente differenzia dal punto di vista formale un matrimonio da un banale fidanzamento.
Ma un figlio è per sempre, quindi è giusto così.

@Tizzone: io non credo che ci sia sostanziale differenza fra trovare quella giusta e riuscire a mantenerla.
Se è quella giusta e non si fanno tremendi errori, la storia procede da sola.
Va da se che occorra quel minimo di rispetto per i gusti dell'altro affinché le cose vadano lisce e non si trasformino in un Vietnam.
Non si può pretendere ad esempio, che una ragazza stia a casa tutte le sere a vedere la TV, e che come unica distrazione ci siano 30 minuti di sesso: dopo un po' si annoiano.
Ma è normale!
Non si può (IMHO) neanche mantenere i propri contatti come erano prima: la serata con gli amici al bar dello sport a parlare del culo della fornaia non ha più motivo di esistere: pormai dovresti essere appagato dal culo della moglie.
In sintesi, i problemi vengono fuori quando la scelta non è stata tale. Ovvero quando si è portata per le lunghe una relazione che è andata avanti per inerzia e che andava troncata prima.
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tizzone

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Citazione di: TermYnator il 11 Settembre 2013, 15:03:04
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@ Spartacus: non si tratta di scendere dalla giostra per andare a casa. Si tratta di scendere da un tipo di giostra per salire su un altro. La contrattualità è in qualche modo obbligatoria visto l'investimento materiale che avviene in questi casi.
Da fidanzati basta una Renault 4 per scopare. Da sposati ci vuole minimo un miniappartamento da 30 mq.
Che va arredato, curato e pagato.
Va da se che scattino ammortizzatori atti a tutelare le nuove scelte e a far pensare bene prima di farle. E' questo che realmente differenzia dal punto di vista formale un matrimonio da un banale fidanzamento.
Ma un figlio è per sempre, quindi è giusto così.

@Tizzone: io non credo che ci sia sostanziale differenza fra trovare quella giusta e riuscire a mantenerla.
Se è quella giusta e non si fanno tremendi errori, la storia procede da sola.
Va da se che occorra quel minimo di rispetto per i gusti dell'altro affinché le cose vadano lisce e non si trasformino in un Vietnam.
Non si può pretendere ad esempio, che una ragazza stia a casa tutte le sere a vedere la TV, e che come unica distrazione ci siano 30 minuti di sesso: dopo un po' si annoiano.
Ma è normale!
Non si può (IMHO) neanche mantenere i propri contatti come erano prima: la serata con gli amici al bar dello sport a parlare del culo della fornaia non ha più motivo di esistere: pormai dovresti essere appagato dal culo della moglie.
In sintesi, i problemi vengono fuori quando la scelta non è stata tale. Ovvero quando si è portata per le lunghe una relazione che è andata avanti per inerzia e che andava troncata prima.


Termynator, i tuoi post sono sempre una boccata d'aria fresca. chiari, lineari, 0 seghe mentali. Grazie, davvero.

Spartacvs

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Citazione di: TermYnator il 11 Settembre 2013, 15:03:04
@ Spartacus: non si tratta di scendere dalla giostra per andare a casa. Si tratta di scendere da un tipo di giostra per salire su un altro. La contrattualità è in qualche modo obbligatoria visto l'investimento materiale che avviene in questi casi.

Mi viene in mente il tavolino, sotto una tenda, dove si firmano le condizioni di resa! :)
Scherzo, abbiamo chiuso il cerchio con il concetto contrattuale proveniente dal tuo well. ;)
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