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L'umorismo.

Aperto da TermYnator, 02 Aprile 2010, 17:49:29

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Acqua

  • SI-Bannati
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Mi fa ridere ciò che va contro la razionalità, il buonsenso o in generale ciò che si dicosta da quello che mi aspetterei coscientemente, e che tuttavia ha un suo senso compiuto (irriverente, assurdo o sessuale/aggressivo).

Però sono condizionato dalla teoria di Freud, prima di allora non avevo mai pensato a cosa mi facesse ridere...  :-\

Acqua
Whenever you find yourself on the side of the majority, it is time to pause and reflect. - M. Twain
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100% Maschio Alphonso

Dylan

  • Utente serio
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daniele luttazzi nel suo blog ha una sezione "la palestra" in cui dovrebbe insegnare a fare satira.

a me personalmente non ha mai fatto ridere: le sue battute o sono mosce, o sono particolarmente volgari e oscene

Despotes

  • Messaggi: 158
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L'umorismo è una delle componente di più difficili da analizzare, in quanto oltre al normale contenuto di ciò che si dice, deve essere accompagnao magistralmente anche dalla tonalità di voce e dal linguaggio del corpo.
Io personalmente e fortunatamente posso analizzarlo ogni giorno l'umorismo.

Poiché io frequento ancora il Liceo, io ho un compagno di classe che riesce a far ridere in modo allucinante.
Ragazzo tutto da conoscere. Premetto che non fa ridere lui, ma lui stesso riesce SEMPRE a tirare fuori la battuta pronta, praticamente quasi sempre.
Non lo si può vincere a livello verbale riguardo a battute, perché , come ho già detto, colui che lo sfida ha già perso. Sopratutto al primo hanno c'era una ragazza che voleva sempre stuzzicarlo e "batterlo" a livello verbale, ma ne usciva sempre sconfitta, perlopiù ridendo come una matta.
Tanto per citarvi una battuta, ma per far ridere dovrebbe essere contestualizzata, ma ci proverò.
Si stava parlando di una gita che si sarebbe fatta di lì a poco a Ferrara, dunque un nostro compagno, che corrisponde all'uomo sempre tra le nuvole, domanda al prof di filosofia:

Pirla:"prof, ma questa gita è obbligatoria?"
Prof:"sì"
Pirla:"quindi se uno non va, deve venire per forza a scuola o se ne sta a casa?"
Prof:"oddio per un giorno te ne puoi stare anche a casa"
Pirla:"Se uno invece viene a scuola, che fa?"
Prof:"Penso che chi non va in gita li mettono tutti in una stanza.."
Amico:"li mettono tutti in una stanza, li legano alla sedia e
            li picchiano a sangue".

Non vi dico la risata fragorosa, anche dello stesso prof.
Tutto dovuto all'atmosfera di tranquillità iniziale, e con l'utilizzo dell'aprosdòketon("imprevisto", figura retorica che penso volesse intendere sunbeam prima) ci viene proposta una immagine completamente diversa da quella che pensava.

Cos'è l'aprosdòketon?


Aprosdoketon è termine greco costituito da tre parti essenziali: a- (alfa privativo), -pros- (letteralmente: verso, in direzione di), -doketon (da dokeo che significa ritengo, penso, mi sembra). Letteralmente significa "non ciò che pare, non ciò che sembra".

Un aprosdoketon è la parodia di un modo di dire o una frase abitudinaria o di una situazione di cui si presume la fine, ma ha dei rislvolti completamente inaspettati.

Un paio di veloci esempi impertinenti sono:
"l'erba del vicino è sempre piú buona" (dal notorio detto: "l'erba del vicino è sempre piú verde);
"a caval donato non si guarda in culo" (da "a caval donato non si guarda in bocca");
"dare un colpo al cerchio e dopo si fotte" ( da "dare un colpo al cerchio ed uno alla botte")
"mettere i cazzi tra le bocche" (da "mettere i bastoni tra le ruote")
"chi va piano, si trova l'uccello in mano" (da "chi va piano va sano e lontanto")
"chi dorme non piglia tempo, e chi ha tempo non piglia pesci" (da "chi dorme non piglia pesci")

Io trovo molto bravo Orazio e da questo si possono trovare molti spunti umoristici:
L'aprodòketon venne utilizzata da lui nell'epòdo 2 del libro degli Epòdi perlappunto: infatti egli ci offre uno splendido elogio della vita dei campi (certamente sincero dal punto di vista di Orazio), ma gli ultimi versi ci fanno sapere, con un rovesciamento sarcastico, che a pronunciarlo è un usuraio incapace di rinunciare ai suoi impegni cittadini.
Un'altra delle caratteristiche di Orazio in questo libro è il cosidetto "espressionismo", ossia la tendenza ad accentuare alcuni elementi delle realtà per aumentare l'impatto emotivo. Ciò si manifesta soprattuto negli epòdi 8 e 12 rivolti ad una vecchia libidinosa, che concupisce il poeta e sollecita da lui prestazioni sessuali. In questo caso l'impeto dell'autore trova sbocco nella descrizione  impietosa della decadenza fisica delle donna, con un'esasperata attenzione per il brutto e il deforme e con l'insistenza sui particolari più osceni e disgustosi.

Di Orazio si nota l'umorismo sopratutto nelle Satire(da lui denominate Sermones):
Quelle che mi sono rimase più impresse sono:
-la nona del primo libro, nella quale abbiamo lo stesso Orazio come protagonista. Durante una passeggiata e lui stava pensando a non sa quali sciochezzuole e a un certo punto gli arriva incontro un tale di cui sa solo il nome.
Questo non lo vuole mollare un attimo, e Orazio cerca disperatamente di liberlarsene. E in questa contrappone la suo ideale di vita equilibrato e tollerante al rozzo e aggressivo arrivismo del suo fastidioso interlocutore;
-la quinta del secondo libro, qui il poeta scompare del tutto Vi troviamo infatti Ulisse che nell'oltretomba chiede consiglio all'indovino Tiresia su come recuperare il suo patrimonio, dilapidato dai Proci: Tiresia gli propone il mestiere di cacciatore di eredità (o captatores sempre in cerca di qualche riccone rincitrullito da cui farsi adottare), insegnandoli ampiamente le tecniche di questa difficile arte.

Vorrei aggiungere altro, ma mi tocca chiudere qui.

Despotes, il minchione :D

-eFFe-

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Ullala' che onore... ::)


Citazione di: festadanzante il 02 Aprile 2010, 18:49:36
TUTTE la cercano,
altre domande?

attento, c'era il punto e non la virgola!
L'effetto e' piu' drammatico ;)

La tua analisi e' corretta, ma onestamente devo dire che l'intenzione era seria. Poi pero' e' venuta fuori una risposta un po' ironica  Azn

Analizzando i meccanismi psicologici della comicita' (o forse volevo dire ironia, ma non ho le idee chiare), ci sono alcuni fattori che mi fanno ridere particolarmente, come appunto il surreale, il contrasto tra tono serio e contenuto assurdo, il nonsense e l'antifrasi (dire l'esatto opposto di cio' che si vuol comunicare).

Bergonzoni, Woody Allen sono dei miti assoluti per me, idem la Guida Galattica :D
Analogamente i comici dall'espressione seria: Luttazzi, Cacioppo, gli idoli del film muto Buster Keaton, Stan Laurel ecc.
Elio e le Storie Tese: perfettamente seri nel recitare le loro assurdita' (che peraltro prendono in giro il conformismo della vita attuale). Dio come suonano bene poi... :O
"ti avverto: stasera non ho intenzione di fare niente"
fclose ;-)
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"Le conferme di effe sono come la panna sulle tette, sempre graditissima" - sfigatto