Il carisma, questo sconosciuto...

Aperto da TermYnator, 26 Agosto 2015, 16:49:51

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TermYnator

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Il carisma è la capacità di attrarre a se altri esseri umani, e la capacità di riuscire sempre a diventare leader dei gruppi. Per diventare carismatici, ci vogliono tempo conoscenza  e capacità.

Basi evoluzionistiche e antropologiche (TermYnator):
Stante l'evoluzione del cervello come strumento atto a superare in tempo reale i limiti dell'adattabilità dei geni. Nel I° seminario ADM ho dimostrato come la creatività sia la qualità più alta di un uomo dal punto di vista evolutivo. Alcuni psicologi evoluzionisti, mettono addirittura in relazione alla conquista amorosa la capacità creativa detta arte, considerandola un handicap al pari delle penne del pavone (un grosso cervello, è dispendioso in termini energetici) (Per saperne di più: Fondamenti evoluzionistici del TM ). L'uomo, è però debole da un punto di vista fisico. Primitivamente, questa debolezza è stata risolta con la strategia del gruppo. Siamo quindi programmati alla socialità, ed alle sue regole.
Il gruppo umano, a differenza di altri gruppi naturali (esempio gli insetti sociali), è dotato di molte menti, che possono entrare in competizione fra loro.
Se questo avvenisse in una situazione di pericolo, si crerebbe il panico, ed  il vantaggio del gruppo verrebbe perso. Ecco quindi che nasce un nuovo programma evolutivo: il seguire un leader.
Ogni essere umano, è quindi dotato di un programma innato che lo porta a riconoscere un leader da seguire in caso di pericolo o di necessità. Parallelamente, l'uomo è programmato per sopperire alla mancanza di un leader proponendosi. Il naturale giocare a chi ce lo ha più lungo, è uno degli aspetti collaterali di questo programma: gli uomini gareggiano continuamente, per avere sempre un leader da riconoscere, e per garantire al gruppo che il leader sia effettivamente il migliore del gruppo.  Ogni uomo sano di mente, è quindi programmato per ricoprire due ruoli sociali: quello di leader, o quello di gregario. Un leader è quindi una persona che esercita un potere decisionale o di indirizzo sulla linea di pensiero o di azione di un determinato gruppo.
I leaders, possono sudddividersi tassonomicamente anche in funzione del campo nel quale sono visti come guida: avremo leaders di obiettivo, e leaders emozionali.
IN campo storico, questa dicotomia è rappresentata dal dualismo potere/religione. Nella famiglia, dal binomio padre/madre.
Esistono leaders subordinati ad altri leaders. Per capire meglio la sfera di influenza di una leadership, possiamo immaginare l'area di influenza del leader principale come una piramide, che appoggia su altre piramidi più piccole: esse sono subgruppi con dei leaders subordinati e fra loro paralleli.

Nella figura, il leader principale è la piramide grigia, che influenza l'intera piramide. Le subpiramidi verde, arancio, azzurra e gialla, sono i leaders subordinati e paralleli. ognuno con il proprio campo di specializzazione e di influenza su un numero specifico di soggetti. Ad esempio, in un gruppo unito da interessi diversi quali trekking, disco e viaggi, potrebbero esserci tre figure subordinate al leader principale, che hanno particolare competenza in questi settori, e vengono consultati nei loro rispettivi campi. Il quarto pilastro, è il leader emotivo. Ovvero una persona dalla quale si va per confidarsi, in quanto il suo campo è l'emotività o l'amore. In genere, i leaders di obiettivo sono diversi dai leaders emotivi. La struttura gerarchica dell'esercito, è un esempio estremamente rappresentativo di questo schema.

Le doti di base.
Un uomo carismatico possiede tre doti di secondo livello oltre al completo sviluppo delle 10 qualità di primo livello(1):

- La fiducia in se stesso.
- La Capacità di Coinvolgimento.
- Lo Spirito D'iniziativa

La fiducia in se stessi, è quantificabile come l'esser certi delle proprie argomentazioni e del proprio modo di porsi agli altri. Essa deriva in gran parte dall'esperienza sul campo, e quindi dal feedback ricevuto dall'applicazione sia del proprio sapere concreto, sia delle proprie capacità astratte. Un uomo carismatico, inoltre, è un maestro dell'atteggiamento del corpo, nel senso che usa il corpo come strumento linguistico di basso livello, per comunicare a livello subconscio, immediato.

La capacità di coinvolgimento è una dote che si sviluppa imparando a destare entusiasmo negli altri. Il primo passo per coinvolgere persone è imparare ad ascoltare cio che hanno da dire.
L'imparare ad ascoltare gli altri si basa sull'osservazione di due semplici regole:

A) Moderare l'egocentrismo.
Se una persona parla in continuazione di se stessa, non lascia spazio agli altri, specialmente se sono timidi. Quelli che sopravviveranno al dialogo, saranno altrettanto egocentrici, ed avranno come unico scopo quello di imporre la loro personalità. Non serve a dialogare, non serve a socializzare: così si rimane da soli. Quindi, imparare a capire dal Bl, quando una persona vuole esprimere un concetto, e farglielo esprimere.

B)Conoscere le persone.
Conoscere le persone significa capire prima che lo dicano quale è il loro bisogno. Oltre alla solita dose di esperienza, aiutano molto i testi sul comportamento e quelli sulla psicologia. Questo tipo di conoscenza fa si che la vostra capacità interpretaticva migliori drammaticamente, rendendovi capaci di capire cio che una persona pensa, prima ancora che parli.Il secondo passo per coinvolgere gli altri è Farli sentire importanti. Ovvero: Dare dimostrazioni di alto valore, ed immediatamente dopo porsi in posizione paritaria con l'interlocutore.
Esempio: Do un consiglio, ma invece di piazzarmi su un piedistallo cercando di essereglorificato, mostro di capire i problemi del mio interlocutore, per averli vissuti nello stesso modo, e lo esorto a continuare.

Un altro modo è individuare peculiarità del soggetto, ed evidenziarle.
Tutti sono molto contenti di essere osservati, e più o meno tutti gradiscono vedere che le loro particolarità vengono apprezzate e messe in evidenza.
Es: parlando con una persona che si sente brutta, invece di dargli dei contentini sul fatto che "comunque ha un bel naso" cercare una sua particolarità (morale, mentale, pratica) ed esaltate questa sua qualità. Si sentirà felice, e non si sentirà brutta difronte a voi. Voi divebterete una persona speciale che la fa sentire speciale.

Una cosa importante è gestire l'attenzione in modo ciclico: io -> tu -> io:
Ovvero dare dimostrazione di alto valore, trasferire l'attenzione sull'interlocutore portandolo in posizione paritaria
(questo lo farà sentire simile a voi che lo state gratificando) e poi riportare l'attenzione su di voi per ricominciare il ciclo. L'effetto di queste tecniche combinate, è quello di prendere una persona, e grazie all'esposizione delle vostre abilità ed all'ascolto delle sue esigenze, farla sentire brava come voi, ma solo se ci siete voi come catalizzatore. Se non dovesse sentirsi come voi, invece, avrà l'impressione di poterci arrivare grazie a cio che gli avete mostrato delle sue capacità.
In pratica, l'avrete "gasat", in senso buono, sarà entusiasta, e collegherà questa cosa alla vostra positività. Le persone in questo modo, si sentono importanti grazie a voi, ed acquistano fiducia in voi. Questa fiducia le porterà a seguirvi, e ad individuarvi come il migliore del gruppo: il leader.

Qui interviene l'ultimo ingrediente della capacità di coinvolgimento: L'infondere coraggio.
Il dare coraggio è una grandissima qualità, che si ottiene imparando ad ascoltare le persone, a capire di cosa hanno bisogno, e ad esaltare le capacità che hanno di risolvere il loro problema.
Il tocco di classe sta nel fornire una soluzione che combini tutte queste cose, eventualmente proponendosi come spalla nel risolverlo. Nel dare una mano, un leader si comporta però diversamente da un amicone:

Esempio del leader:
Leader: "AH, vuoi fare il giornalista? Una professione bellissima, creativa veramente eccezionale"
Gregario:"Beh si, mi piacerebbe veramente, ma non so ancora da dove cominciare".
Leader: (qui da una mano) "E' semplice, basta farti un master in XXX, ovviamente in una scuola seria.  L'ha fatto un mio caro amico, se ti interessa, fatti sentire, così lo chiamo e ti do gli estremi della scuola"

Esempio dell'amicone:
Amicone:"AH, vuoi fare il giornalista? Una professione bellissima, creativa veramente eccezionale"
Gregario:"Beh si, mi piacerebbe veramente, ma non so ancora da dove cominciare".
Amicone: (qui da una mano) "Guarda, l'ha fatta un mio caro amico. Potrei chiamarlo e farmi dare i suoi testi, così potremmo guardarli insieme, e potresti decidere cosa fare. Poi, se vuoi, posso anche darti una mano sulle questioni (qualsiasi questione)"

Stiamo gia parlando della seconda grande dote di un Carismatico: Lo spirito d'iniziativa.
Cos'è lo spirito d'iniziativa? E' la capacità di focalizzare i bisogni altrui capendone le esigenze,fornire una soluzione, ed osare affinchè questa si realizzi. Per spirito di iniziativa si intendono quindi azioni comuni io /tu, dove il "tu" può anche essere un gruppo di soggetti.

Per sintetizzare, farò un esempio di uomo che attua queste tecniche per ottenere carisma.
Supponiamo di entrare in un gruppo di persone che condividono una passione.
Cominceremo a parlare con vari soggetti, attuando l'esaltazione delle loro particolarità, ed infondendo entusiasmo. Qualora espongano problemi, forniremo soluzioni calibrate , ma sempre ponendoci sul loro stesso piano. Se vediamo che pensano di non farcela, domostriamoci disponibili a dare una mano (ricordando che non siete la croce rossa). UNa volta parlato con un discreto numero di soggetti, tale da darci un quadro di insieme del gruppo, stabiliamo delle esigenze di massima, in modo da poter considerare l'intero gruppo come un unico soggetto con il quale interagire (mosalità duale).
A questo punto, possiamo agire sul gruppo come sui singoli, proponendo soluzioni o iniziative che avgranno un enorme seguito. Ora siamo i leader del gruppo...

Un caso particolare di applicazione del carisma, è il tenere banco durante un incontro.
Farò una piccola analisi di una interazione di gruppo standard, proponendo dei criteri comportamentali basici. Inizio con la definizione dei soggetti presenti nel gruppo.

1)Il dominante.
Persona carismatica che tende a polarizzare l'attenzione su di se.

2) L'eterno secondo.
Potenziale dominante, che a causa di conflitti interiori non accetta la posizione di dominante, ma rifiuta quella di gregario. Hanno un comportamento che dipende dalla riprova sociale ottenuta: se ottengono la leadership, dapprima si comportano da leader. In un secondo momento, sentendosi addosso delle responsabilità che rifiutano o ritengono troppo grandi, tendono ad autodistruggere la loro leadership con atteggiamenti pazzoidi o confidenze del tutto fuori luogo per il livello di conoscenza. Se c'è qualcuno migliore di loro, tentano di sottrargli pubblico isolando singoli soggetti del gruppo, cercando di interessarli per sotrrarli alla sefra di influenza del leader.

3) Gregario.
Persona che si accoda al flusso, non essendo abbastanza motivato ad assumere una posizione dominante.  Il gregario aspira a diventare dominante, ma non si ritiene ancora adatto per proporsi come tale.

4) Fruitore.
Il fruitore è colui che non si preoccupa di assumere un ruolo all'interno del gruppo, limitandosi ad assistere beneficiando delle opportunità che il gruppo offre.
Spesso, il fruitore è un leader che non vuole assumersi responsabilità nel contesto in oggetto.

L'interazione
Le situazioni descritte sono: cene, pranzi di matrimonio, uscite con appuntamento e poi pub, feste con buffet etc.

L'ingresso.
L'interazione di gruppo, comincia nel momento in cui ci si riunisce. Gia da questo primo impatto, si stabiliscono delle gerarchie: i dominanti tenderanno a lanciare segnali attorno a loro, per far si che le persone gli vengano incontro, e facciano cerchio.
I gregari si metteranno a fianco dei dominanti, e cercheranno di appoggiarli per trarre consenso. Gli eterni secondi, appena si rendono conto che esistono dei gruppi, ruotano attorno ad essi cercando di isolare singoli elementi, in modo da frammentare il gruppo del dominante. Essi provano subito un senso di fastidio nello stare in gruppo, che li spinge a farsi notare.

Il tavolo.
Uno dei momenti topici di un incontro di gruppo, è il momento in cui ci si siede ad un tavolo. In genere, i ruoli sono stati gia stabiliti, e le conversazioni iniziate durante il momento della formazione del gruppo, vengono continuate a tavola. Questo porta molti a sentirsi esclusi.

La fase salottiera
Dopo il tavolo, spesso c'è un terzo momento, nel quale le persone si disperdono, e si approfondiscono privatamente tematiche emerse nel momento della tavola.

Il comportamento
Tralasciando i dominanti ed i fruitori, che sanno fare da soli, questo tip si rivolge a chi soffre della propria condizione di gregario o di eterno secondo.
Durante la fase di raduno, cercate di avvicinare il massimo numero di gruppetti, partecipando passivamente alla conversazione. Partecipare passivamente, significa ridere quando gli altri ridono, ma senza buttar giù battute o cercare di detronizzare il mattatore del momento. Quello che invece dovete fare, è cercare subito consenso. Per farlo, basta che quando ridete, o apprezzate qualcosa che viene detto, vi rivolgiate cercando il contatto oculare di qualcuno che sta ridendo vicino a voi, come a dire:
"Però, figa sta storia!". Siate fugaci, non vi soffermate troppo e non siate appiccicosi.
L'idea che dovete dare, è quella di una persona che apprezza le persone che meritano, che sa divertirsi, ma che non chiede perchè non ha bisogno. Più gruppetti riuscite ad avvicinare in questo modo, più sarà facile che nella fase di "tavolo" vi troviate con persone che hanno gia una buona impressione di voi. Il comportamento consigliato, è quindi quello del fruitore.

Durante la fase di tavolo, il dominante farà il suo show. Al tavolo ci sarà molta energia: il dominante sfodererà i suoi pezzi migliori, e l'attenzione sarà tutta su di lui. L'attenzione di tutti, compresi quelli che non facevano parte del gruppetto iniziale. In questa fase, gli eterni secondi e qualche gregario audace, tentano di strappare il primato al dominante, inserendosi con forza nel discorso.
Questo comportamento è tremendamente sbagliato. IL dominante infatti, genera curiosità in molti membri del gruppo. Essi quindi vogliono  saperne di più su di lui. Chiunque gli impedisca questa acquisizione di informazioni, risulterà quindi sgradito. Chiunque iquindi si metta a starnazzare per mostrarsi migliore del dominante, si da la zappa sui piedi.
L'atteggiamento migliore è invece il sottolineare rapidamente ciò che di figo fa il dominante, cercando il dialogo a due (senza tentare di isolarli dal contesto con dialoghi lunghi) con i commensali. In pratica, state facendo una apertura su oggetto condiviso in pieno stile TM. Il vostro tono piano piano aumenterà, fino ad eguagliare quello del dominante. Costui, non vedendo posizioni di contrasto, tenderà a lasciarvi spazio.
Una volta che egli riparte su vostre osservazioni usandole come "assist", fategli degli assist diretti. Tipo " e poi come è finita" o cose del genere.
Vi renderete conto che durante questi assist, il gruppo si polarizza su di voi. Li state infatti aiutando ad ottenere informazioni che magari non avrebbero chiesto. In realtà, li state rappresentando, ponendovi come leader parallelo.
Il leader sta andando in fase di stanca. Segno che tenderà ad isolare un soggetto che gli interessa.
Questo è il momento di subentrargli come leader del gruppo. Ricordate di rimanere positivi, e nel caso qualcosa non vada come volete, rientrate nel comportamento da fruitore.

Problematiche:
In una serata come quella descritta, potrebbero verificarsi dei problemi. Ad esempio, il classico gregario che vuole smunuire gli altri e ci considera dei beta sui quali avere gioco facile.

State parlando con una ed arriva uno che tagliandovi di BL si rivolge a lei per isolarla (tipico degli eterni secondi). Dovete essere furbi e lucidi. Se lo contrasatei, cercherà la rissa (è il suo modo di affermarsi).
Il trucco, è usare il bastone e la carota, giocando a tira e molla.

Esempio.
Nella situazione descritta, arriva l'amog e ti taglia di BL. Con tono saldo, indicandogli un braccio gli fai:
"Però, hai fatto sport ultimamente?"
Lui si sentirà ringalluzzito, e tenderà ad aprirsi.
"bla bla bla"
A questo punto, gli date il bastone:
"Eh, ma ti toccherà spendere un patrimonio in vestiti: guarda come ti tira la camicia".
Così, lo distruggete. Lui tenderà a qualificarsi betizzandosi, voi rilanciate con qualche cazzatina tipo "Vabeh, ma si sa che sei pieno di soldi e puoi permettertelo..."
Qui vi rivolgete di nuovo alla tipa, cercando la sua complicità con lo sguardo. A questo punto, avete distrutto definitivamente l'amog. Vi rivolgi di nuovo a lei e le dite "Dicevi?"

(1) Cfr Dispense primo seminario: "Valori evolutivamente vincenti"

© TermYnator 2009
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Ultima modifica: 25 Settembre 2024, 19:07:28 di TermYnator
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