Domande su TermYnator

Aperto da TermYnator, 26 Aprile 2009, 18:04:27

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TermYnator

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Citazione di: troy il 22 Maggio 2012, 10:50:24
Ciao Termy,
potresti descrivere il tuo percorso nella gestione della gelosia in LTR?
Minchia che domande impegnative...:)
Durante le prime LTR, ero gelosissimo: difatto pensavo che quello che facevo io, avrebbero fatto loro. Conseguentemente, stavo addosso alla tipa inmodo piuttosto morboso, per evitare che avesse delle occasioni.
Crescendo, mi sono reso conto che non funziona così. Ma fino a 27 anni, ho continuato ad essere piuttosto morboso.
Poi le cose sono cambiate. Ho preso coscienza di due cose: il mio reale valore, e quindi la mia assoluta singolarità, ed il fatto che le donne non ragionano come noi. Questo lo pensavo fin dai 18 in modo speculativo, ma emotivamente avevo sempre paura che fosse una mia idea scissa dalla realtà.
Fatto sta, convinto che se una donna mi ha scelto essa abbia effettivamente scelto il meglio che potesse trovare nel suo territorio e relativamente alla sua esperienza, penso pure che nel caso le piaccia un altro ci sarebbe ben poco da fare. Il suo istinto prevarrebbe. Mi sono messo quindi l'anima in pace, ed ho smesso di essere morboso.
Ora non sono geloso. Ovvio che se uno mi punta la donna, prima lo guardo di molto male, poi gli faccio capire che peso 84 kili, e sono anche molto agile...
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Andre7

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Citazione di: TermYnator il 20 Maggio 2012, 00:02:32
La seconda che hai scritto. Meglio parlare di cose viste.
Quindi attingendo dai nostri ricordi legati a quei determinati oggetti/parole dobbiamo formulare una storiella abbastanza breve ma che incuriosisca e magari inserendo qualche tarlo legato al nostro passato? Oppure sto già andando troppo oltre ed è meglio iniziare ad allenarsi scrivendo semplicemente ciò che mi passa per la testa collegando le parole?

Citazione di: TermYnator il 20 Maggio 2012, 00:02:32
Parlare di azioni, è quello che fanno tutti i maschi normali. Occorre descrivere in modo da far immaginare la scena. La difficoltà è nel trovare il giusto compromesso fra descrizioni e prolissità. Cosa non facile, per la quale ci vuole molto molto allenamento.
Per questo aspetto esiste qualche modello che possiamo prendere come punto di riferimento?
Ammettiamo che io da domani mi prenda la bella abitudine di ripetere 10 volte al giorno il gioco delle 5 parole a voce o per iscritto a seconda del contesto in cui mi trovo:
Come faccio a capire quando mi sto avvicinando al giusto equilibrio tra descrizione e prolissità e quindi sto facendo progressi?

Abituandoci con questo gioco ad allenare la nostra creatività e ,con un altro esercizio che consigli, migliorare la descrizione acquisiremo automaticamente tali competenze anche nel campo del rimorchio? Oppure esiste sempre il rischio che il nostro bacato cervello non colleghi i due campi di azione e quindi continui a farci parlare con le donne come siamo abituati a fare da sempre?

Tante grazie!  :)

TermYnator

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Citazione di: Andre7 il 22 Maggio 2012, 18:30:55
Quindi attingendo dai nostri ricordi legati a quei determinati oggetti/parole dobbiamo formulare una storiella abbastanza breve ma che incuriosisca e magari inserendo qualche tarlo legato al nostro passato? Oppure sto già andando troppo oltre ed è meglio iniziare ad allenarsi scrivendo semplicemente ciò che mi passa per la testa collegando le parole?
Lo scopo principe di questo esercizio, è la liberazione del pensiero laterale. Ma è altrettanto utile per imparare a sfornare concetti alla velocità della luce, cosa tremendamente utile quando becchi uno shit test acido fra capo e collo mentre apri.
Per questo motivo, non ho mai fatto fare questa cosa ai miei ragazzi per scritto: è inutile dal momento che hai tutto il tempo per pensare.
Scriviti i tarli, invece.
Citazione
Per questo aspetto esiste qualche modello che possiamo prendere come punto di riferimento?
Ammettiamo che io da domani mi prenda la bella abitudine di ripetere 10 volte al giorno il gioco delle 5 parole a voce o per iscritto a seconda del contesto in cui mi trovo:
Come faccio a capire quando mi sto avvicinando al giusto equilibrio tra descrizione e prolissità e quindi sto facendo progressi?
Dal feedback: l'allenamento teso ad acquistare una capacità, nel momento in cui centri gli obiettivi che ti sei prefisso, va testato nell'ambito di utilizzo. Ovvero sul campo.
Se vedi che la gente si annoia, sai che sei stato prolisso, e calibri. Piano piano, impari a dosare a seconda di chi hai davanti.
Citazione
Abituandoci con questo gioco ad allenare la nostra creatività e ,con un altro esercizio che consigli, migliorare la descrizione acquisiremo automaticamente tali competenze anche nel campo del rimorchio? Oppure esiste sempre il rischio che il nostro bacato cervello non colleghi i due campi di azione e quindi continui a farci parlare con le donne come siamo abituati a fare da sempre?
SE applichi la strategia allenamento -> feedback, si. Perchè aumenta la tua autostima nel fatto di poter comunicare in modo interessante. Se invece ti alleni ma non usi mai ciò che hai imparato a fare per paura di osare qualcosa di nuovo, sarai mentalmente perfetto, ma mediocre nella pratica.
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Tony Stonem

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CitazioneMeglio improvvisare e lasciarsi trasportare dal flusso dei pensieri oppure ragionarci un attimo (creando inizio, svolgimento e fine) e poi se ci piace esporlo?
Citazione di: TermYnator il 20 Maggio 2012, 00:02:32
La seconda che hai scritto.Meglio parlare di cose viste.Parlare di azioni, è quello che fanno tutti i maschi normali. Occorre descrivere in modo da far immaginare la scena.
quanto deve essere a grandi linee il tempo (durante l'esercitarsi, non sul campo), in cui butti giù la struttura della storiella (Inizio, svolgimento, fine)?
come parti tu nel buttare giù la storiella? prendi una parola e crei una storia, muovendoti in modo da inserire le altre? o ne prendi 2 o 3 su cui costruire la storia, e associ il resto? o associ 1-2 parola a ognuna delle 3 fasi e ci costruisci su o altro?


TermYnator

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#754
Citazione di: Tony Stonem il 12 Giugno 2012, 18:52:40
quanto deve essere a grandi linee il tempo (durante l'esercitarsi, non sul campo), in cui butti giù la struttura della storiella (Inizio, svolgimento, fine)?
Un adiemmer esperto, dal momento in cui vede le parole al momento in cui finisce di raccontare la storia, impiega dai 13 secondi per storie da Momento 1, fino ai 3/5 minuti se deve fare storie da Momento 3.
Usando il corretto processo mentale (Il processo è quello che do nei corsi, e che sto scrivendo per il libro. Quindi per ovvi motivi non posso rispondere esaustivamente alla successiva domanda), la fase di immaginazione della storia deve essere praticamente istantanea.
Citazione
come parti tu nel buttare giù la storiella? prendi una parola e crei una storia, muovendoti in modo da inserire le altre? o ne prendi 2 o 3 su cui costruire la storia, e associ il resto? o associ 1-2 parola a ognuna delle 3 fasi e ci costruisci su o altro?
Il processo corretto, è prossimo al secondo che descrivi. Ma no posso scrivere di più...  :-\
Ultima modifica: 12 Giugno 2012, 19:23:32 di TermYnator
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Tony Stonem

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#755
Citazione di: TermYnator il 12 Giugno 2012, 19:21:22
Un adiemmer esperto, dal momento in cui vede le parole al momento in cui finisce di raccontare la storia, impiega dai 13 secondi per storie da Momento 1, fino ai 3/5 minuti se deve fare storie da Momento 3.
Usando il corretto processo mentale (Il processo è quello che do nei corsi, e che sto scrivendo per il libro. Quindi per ovvi motivi non posso rispondere esaustivamente alla successiva domanda), la fase di immaginazione della storia deve essere praticamente istantanea.Il processo corretto, è prossimo al secondo che descrivi. Ma no posso scrivere di più...  :-\

capisco Termy....aspetto con impazienza il libro.

le domande mi eran sorte perchè stavo notando che a volte mi venivano di getto storie buone in pochissimo tempo, e a volte invece storie schifose o senza una conclusione o motivo di essere raccontate, anche in più tempo.
così avevo pensato di scoprire la sottostruttura del processo, ma giustamente per rispetto di chi è tuo allievo diretto non puoi divulgare il tutto. (spero però che il libro esca a breve, a cosa è dovuto il ritardo di anni?).
cmq il suggerimento che non mi avresti dovuto dare ma che mi hai fornito, e per cui ti ringrazio, in effetti era il mio sospetto principale.
infatti oggi mi era uscita una buona storia (credo) di getto (con la stessa velocità di manco raccontassi un fatto capitato realmente, anche se è tutta di fantasia) con inizio, svolgimento e conclusione.
la storia l'ho fatta a voce...poi l'ho ricopiata in seguito nel 3d qui.
http://seduzioneitaliana.com/forum/miglioramento-personale-a-360/gioco-delle-5-parole-5457/msg100116/
e chiedendomi della probabile sottostruttura mi son reso conto che avevo immaginato la scena a partire dal Gatto e dal Mattone...e il resto l'ho cucito intorno.

cmq questo gioco delle 5 parole è davvero tosto.
io durante il mio lavoro ho notato vari errori, che ho dovuto eliminare:
- la tendenza a fare il poeta emotivo...parlare di sensazioni, emozioni, usare solo metafore per usare le parole più strane...un polpettone noioso.
questo errore credo che sia comune a tutti gli aspiranti parolisti autodidatti, infatti nel 3d il gioco delle 5 parole, credo che un buon 80% e più dei racconti siano di questo tipo.
fortuna che quasi subito beccai le tue interviste in cui esortavi ad evitare il verseggiare e il parlare di emozioni, ma invece consigliavi di descrivere scene e immagini.
ho cambiato da subito rotta nel mio training.

- il rendere monocorde la storia..cioè tutto procede nella stessa direzione, rendendo il tutto scontato..anch equi in un tuo post spiegavi di usare i contrasti nello story telling...anche se è difficile farlo.
Ultima modifica: 12 Giugno 2012, 22:01:20 di Tony Stonem

TermYnator

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#756
Citazione di: Tony Stonem il 12 Giugno 2012, 21:58:16
spero però che il libro esca a breve, a cosa è dovuto il ritardo di anni?
Ad una domanda molto semplice, alla quale ho dato risposta da poco più di due mesi: perchè c'è gente che non rimorchia?

Inizialmente, imputavo la mancata capacità di rimorchio esclusivamente ad una mancanza di capacità fondamentali (Che non sono le tattichette che insegnano nei butcamp gli pseudoguru). Indagando ulteriormente (qualcuno ricorderà i miei strani test sulla famiglia) ho collegato queste mancanze a particolari configurazioni nella coppia dei genitori.
Ad oggi, penso di aver effettivamente capito la ragione. Sono quindi pronto a piazzare sul mercato un testo serio, ovvero un qualcosa che dia spunti di riflessione (oltre che mere tecniche di rimorchio) per uscire dal tunnel. Un testo diverso, ovvero improntato su tattiche, è imho inutile: perchè per forza di cose, sono tattiche canned, che dopo un po' vanno in pensione (il tempo che si diffondano).
Altrettanto inutile è un testo che proponga dettami strategico - logistici presupponendo che chi lo leggerà abbia i fondamentali al giusto livello: sono pochissimi quelli che hanno tutti i fondamentali ok, e generalmente gia rimorchiano. Non hanno quindi l'esigenza di leggersi un libro sulla seduzione.
Citazione
- il rendere monocorde la storia..cioè tutto procede nella stessa direzione, rendendo il tutto scontato..anch equi in un tuo post spiegavi di usare i contrasti nello story telling...anche se è difficile farlo.
Ma chi ti dice che imparare a sedurre è facile, mente spudoratamente sapendo di farlo. Così come chi ti dice che in un giorno ti insegnerà a chiudere in street! In tempi brevi, puoi dare una idea di un processo, instradare la persona al fine di compiere uno sforzo di ricerca. Ma prima che quella persona riesca a sedurre, ci vorranno mesi, e per chi comincia dal basso anni. E questo allenandosi duramente e con costanza.
Ultima modifica: 15 Giugno 2012, 16:19:50 di TermYnator
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AlterEgo

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Citazione di: TermYnator il 15 Giugno 2012, 11:10:08
Ad una domanda molto semplice, alla quale ho dato risposta da poco più di due mesi: perchè c'è gente che non rimorchia?

Ad oggi, penso di aver effettivamente capito la ragione. Sono quindi pronto a piazzare sul mercato un testo serio, ovvero un qualcosa che dia spunti di riflessione (oltre che mere tecniche di rimorchio) per uscire dal tunnel. Un testo diverso, ovvero improntato su tattiche, è imho inutile: perchè per forza di cose, sono tattiche canned, che dopo un po' vanno in pensione (il tempo che si diffondano).

+1 (è un po' che non ne davo)

ci si vede tra qualche ora  ;)


.\ /.
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Tony Stonem

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"la testa con le sue diverse espressioni rispetto al collo e alle spalle: in uqnanto forma sferica non può e non deve fare alcun gesto.
tutti quei sorrisi artificiali, quell'aggrottare le ciglia forzatamente, quella tristezza imposta e le espressioni sulla faccia dell'attore non sono altro che tentativi illeciti si compiere gesti con la testa.
l'attore diverrà via via sempre più ostile alla tendenza a fare smorfie e comincerà a valorizzare la faccia in quanto specchio che irradia liberamente gli effetti dell'attore, dei suoi umori e così via.
gli occhi diventano particolarmente espressivi quando l'attore si rifiuteà di tirare i sottili muscoli della propria faccia, e una vera bellezza interiore splenderà da questa faccia." cit.Michail Cechov

anche Alexander Lower parla di ciò.....il rischi sono molteplici nel forzare ciò, rischi dei quali anche tu avverti sempre:
- creazione di una monopersonalità non adattaditta ai contesti.
- creazione di sovrastrutture cronoche, spesso di ipercompensazione etc.
- mananza di una comunicazione articolata (linguaggio) ma di un premere la lettere AAAAAAAAAAAAAAAAA

ora il lavoro allo specchio è fondamentale, ma per i niubbi è facile cadere nel mysteryano "ammicca e tira le spalle addietro inclinandoti sul piede arretrato).
tu che consigli daresti per finire nel primo modo corretto di lavorare e non nel secondo forzante (che ricorda tanto la storia dei fans di franco e del loro scimmiottare il maschio alpha silverback)?

ps. hai qualche consiglio per le mie 5-words stories?

grazie di tutto Boss



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Citazione di: Tony Stonem il 17 Giugno 2012, 11:59:17
ora il lavoro allo specchio è fondamentale, ma per i niubbi è facile cadere nel mysteryano "ammicca e tira le spalle addietro inclinandoti sul piede arretrato).
tu che consigli daresti per finire nel primo modo corretto di lavorare e non nel secondo forzante (che ricorda tanto la storia dei fans di franco e del loro scimmiottare il maschio alpha silverback)?
Il problema non va posto in questi termini.
Il non esprimersi correttamente non può risolversi nella semplice copia di un modello, sia esso scritto o osservato, ma nello sviluppo du una componente narcisistica che faccia sentire l'autore delle espressioni figo quando le fa. Come se mettesse una camicia che gli sta bene.
Con il tempo, questo codice espressivo si radicalizza, e crea nell'allievo dei riferimenti che gli fanno capire cosa può fare e cosa non deve fare. Si tratta quindi di rieducare una persona alla corretta motilità facciale. Serve quindi un contesto educativo, nel quale l'allievo tra esercizi ed emulazione, impari a tirar fuori il linguaggio espressivo, e a saperlo adattare a quello che vuole esprimere.
In sintesi, se vuoi avere espressioni fighe, o hai amici fighi, o fai un corso con un figo che ti sensibilizza.
Citazione
ps. hai qualche consiglio per le mie 5-words stories?
Sei poco figurativo. Cerca di dare descrizioni delle immagini che tocchi con il raccontare.
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Tony Stonem

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#760
credo di aver capito.
ponevo la questione nel modo sbagliato...ad esempio il com far nascere un sorriso sincero.
mentre lo specchio non serve a simulare il gesto, ma a creare fiducia e consapevlezza d sè in modo che il tutto sia automatico e senza blocchi espressivi, corretto?

2)cosa intendi con figurativo? che dovrei descrivere di più le immagini della storia (colori, forme, dimensioni, dettagi, tempo etc?).
so che non è questo lo scopo dell'esercizio, poichè serve se fatto di getto a voce...ma potresti quando hai tempo e voglia, correggere in grassetto questo mio esercizio, per capire come tu lo renderesti più figurativo e quindi come avrei dovuto farlo?
credo possa essere di aiuto a molti come linea guida.

Citazione1) SAMPEI - CORRERE - TORINESE - CAVALLO - ROSPO

quando ero ragazzino e andavo nel paese natale dei miei, almeno una volta mio zio, appassionato di pesca, e per questo da me chiamato zio Sampei, mi costringeva ad andare un giorno a pesca con lui.
il lago calmo, l'attesa zen del pesce che abbocca, la brezza estiva...che due palle...irrequieto come ero aspettavo che sampei si appisolasse e iniziavo a correre per le colline lì vicino.
una volta correndo come un pazzo, ruzzolai giù da una di esse, e risollevandomi vidi un cavallo.
sopra esso ci stava una bellissima ragazza bionda, che poi scopri essere torinese parlandoci.
mi chiese se mi ero fatto male, e iniziammo a parlare da ragazzini quali eravamo del più e del meno...dopo un'aspra lotta riuscì persino a convincermi ad accarezzare il cavallo, Tuono, perchè per quanto ami gli animali avevo il timore che mi staccasse una mano con un morso.
li hai visti i dentoni del cavallo? beh, sono due asce.
tutto andava bene, mi sentivo come in un romanzo medioevale, quando zio sampei, irritato dopo avermi cercato per 1 ora mi raggiungege e mi fa"ma dove caxxo sei finito? ti ho portato qui per prendere il pesce, non per cercare di rifilare il tuo a qualche ragazza".
manco il tempo di rivoltarmi verso lei per chiederle scusa, che già si stava allontanando guardandomi manco fossi un rospo.
ah, quanto voglio bene a zio sampei...

tempo:3 min


altrimenti se non puoi farlo, provo a correggermelo io e se vuoi puoi dirmi se ho centrato il concetto di figurativo.
la mia paura è di cadere nel metaforico/poetico o di essere troppo lungo, prolisso e pedante nel dettagliare.
grazie in anticipo
Ultima modifica: 22 Giugno 2012, 09:31:23 di Tony Stonem

The Legend

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Ciao Termy, volevo chiedere un tuo parere in merito al sarge "di piccole dimensioni", cioè di paese... sostanzialmente:

http://seduzioneitaliana.com/forum/best-of-the-forum/guida-al-sarge-di-paese/

grazie  :)
L'attrazione non è una scelta.

Il gioco non è uno schema ma nasce e si evolve.

TermYnator

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Citazione di: Tony Stonem il 22 Giugno 2012, 09:28:14
1) SAMPEI - CORRERE - TORINESE - CAVALLO - ROSPO

quando ero ragazzino e andavo nel paese natale dei miei, almeno una volta mio zio, appassionato di pesca, e per questo da me chiamato zio Sampei, mi costringeva ad andare un giorno a pesca con lui.
il lago calmo, l'attesa zen del pesce che abbocca, la brezza estiva...che due palle...irrequieto come ero aspettavo che sampei si appisolasse e iniziavo a correre per le colline lì vicino.
una volta correndo come un pazzo, ruzzolai giù da una di esse, e risollevandomi vidi un cavallo.
sopra esso ci stava una bellissima ragazza bionda, che poi scopri essere torinese parlandoci.
mi chiese se mi ero fatto male, e iniziammo a parlare da ragazzini quali eravamo del più e del meno...dopo un'aspra lotta riuscì persino a convincermi ad accarezzare il cavallo, Tuono, perchè per quanto ami gli animali avevo il timore che mi staccasse una mano con un morso.
li hai visti i dentoni del cavallo? beh, sono due asce.
tutto andava bene, mi sentivo come in un romanzo medioevale, quando zio sampei, irritato dopo avermi cercato per 1 ora mi raggiungege e mi fa"ma dove caxxo sei finito? ti ho portato qui per prendere il pesce, non per cercare di rifilare il tuo a qualche ragazza".
manco il tempo di rivoltarmi verso lei per chiederle scusa, che già si stava allontanando guardandomi manco fossi un rospo.
ah, quanto voglio bene a zio sampei...

tempo:3 min
Quando ero ragazzino, ogni tanto andavo nel pasese di origine dei miei genitori. allora era un paesino sperduto fra collione solcate da viti e pianure occupate da laghi. Un posto molto naturale, quanto noioso. C'era però qualcosa che mi faceva spesso pensare a quel posto, una ragazzina. Era la figlia di un nobiluomo torinese, si diceva fosse un nobile che campava di rendita. Così, per incontrarla, mi mettevo a parlare con "zio Sampei", il classico uomo di paese, che vive di mitici racconti di caccia e di pesca. Zio Sampei era molto orgogloso di portare il suo nipotino prediletto a pesca. orse perchp non aveva figli, o forse perchè nessuno tollerava i suoi racconti...
E così si partiva prestissimo verso il lago. Zio sampei come un indiano d'America, si metteva tra me e il lago con una mano a mo di visiera per vedere il sole che si alza. Secondo lui, quando l'ombra della montagna si allineava al campanile, era il momento di lanciare le canne. Puntualmente si addormentava mezz'ora dopo.
a quel punto, mi allontavano per inseguire il mio sogno; incrociare la piccola torinese in una delle sue passeggiatte a cavallo.
L'ultima volta che la vidi, camminavio per il sentiero saltellando per evitare le pozzanghere, quando da dietro sentii le urla di lei che cercava di fernmare il cavallo: veniva al galoppo, e non mi aveva visto nel sentiero stretto. Mi girai e per scansare quel bestione finii a terra nel fango come un rospo.
Lei scese, e mi chiese se mi ero fatto male. Io era estasiato, e nonostante fossi un livido vivenmte le dissi di no...  Iniziammo a parlare da ragazzini quali eravamo del più e del meno...dopo un'aspra lotta riuscì persino a convincermi ad accarezzare il cavallo, Tuono, perchè per quanto ami gli animali avevo il timore che mi staccasse una mano con un morso.
Tutto andava bene, mi sentivo come in un romanzo medioevale, quando sentii avvicinarsi urlante zio Sampei, che mi cercava da un'ora: probabilmente aveva fatto una colazione povera, e si era svegliato prima del previsto... Neanche il tempo di rivoltarmi verso lei per chiederle scusa, che già si stava allontanando come un fulmine su quel maledetto cavallo. Per 15 anni, ho accompagnato zio sampei a pesca sperando di rivederla, ma nulla. Poi un giorno, pescai uno stivale,ed imprecai cercando di immaginare chi potesse aver buttato uno stivale in un così bel lago. Zio sampei mi disse che quello stivale era di una nobile torinese, morta di una tremenda malattia a 12 anni.  MI disse che veniva sempre sulle rive del lago con il suo cavallo, e per questo dopo la sua morte, il padre distrutto dal dolore disperse le ceneri nell'acqua e gettò i suoi stivali da equitazione nel lago. Da allora, ogni tanto vado al lago senza zio sampei ed osservo il tramonto, pensando al fatto che se anche gli elementi cancellano le nostre tracce nel mondo, nella memoria degli altri rimaniamo vivi finchè vive chi ci pensa.
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Citazione di: The Legend il 22 Giugno 2012, 13:58:51
Ciao Termy, volevo chiedere un tuo parere in merito al sarge "di piccole dimensioni", cioè di paese... sostanzialmente:

http://seduzioneitaliana.com/forum/best-of-the-forum/guida-al-sarge-di-paese/
La guida di Deabolik è una ottima guida. Manca solo una cosa.
In genere, le realtà piccole non sono commercialmente vantaggiose per creare luoghi di ritrovo con un ricambio suffiente. Fatto sta, se vai al pub del paese, a parte le indigene ( e gli indigeni, che non si priveranno mai del piacere di venirti a dare una pacca sulla spalla, rimembrando l'ultima sbornia presa al palio, e l'incredibile vomitata del "Nanni"), puoi solo sperare nell'avvento di qualche turista.
In posti come questi però, a meno che non ci sia una cittadina nel raggio di 45/ 50 km, c'è sempre un crocevia nel quale qualcuno costruisce un locale un po' più grande, nel quale confluiscono tutti i ragazzi dei paesini intorno. In questi posti, si rimorchia uno o due giorni a settimana, ma si trova parecchia robina, con un discreto ricambio. In genere, occorre spostarsi un po' (10/20 km, sono una distanza normale)ma ne vale la pena.
La logistica diventa quindi fondamentale.
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Tony Stonem

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avete mai letto il libro arancia meccanica?
so che c'entra poco, ma Alex quando racconta usa un linguaggio fortemente inventato (una specie di slang unito a un limguaggio forbito da lord) con termini inesistenti e descrizioni prolungate per espprimere parole o concetti.
la lettura dovrebbe essere del tutto incomprensibile, e invece con poca attenzione diviene altamente comprensibile, e le immagini si figurano nella mente più che in altri libri.
non lo sto proponendo naturalmente come modo di parlare...volevo solo arlo presente come caso estremo.