Il peso dell'essere un solitario

Aperto da Head, 18 Luglio 2017, 11:04:38

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Head

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Ciao a tutti, mi sono iscritto al forum per parlarvi della situazione un po' difficile in cui mi trovo, spero che qualcuno possa darmi una mano. Scusate in anticipo per la lunghezza.

Tutti i miei amici sono fidanzati. Può capitare che si lascino, ma dopo pochi mesi si rifidanzano sempre.

Io mi considero un ragazzo normale, né bello né brutto, con un carattere un poco introverso... ma probabilmente anche interessante (ci sono tante cose che mi piacciono della vita e che amo fare). E sono single praticamente da sempre. Ho avuto un paio di storie di un annetto l'una (amori intensi ma brevi) e poi solo storielle, ma nemmeno poi così tante..

Adesso che ho superato i 30 questa differenza tra me e i miei amici comincia a pesarmi molto psicologicamente.

Il fatto che non abbia una ragazza è duro da sopportare, ma direi che è poca cosa rispetto alla sensazione che provo quando intuisco che faccio quasi 'pena' ai miei amici... è abbastanza evidente che loro provano a non lasciarmi troppo da solo e mi coinvolgono nelle loro uscite anche in presenza delle ragazze; ci tengono a me.

Io ne sono felice, ma onestamente tutto questo mi fa male. Il confronto con gli altri è impietoso ed è sempre sotto gli occhi di tutti. E' il classico elefante nella stanza che tutti fanno finta di non vedere, ma che vedono benissimo.

Credo che il mio problema in parte risieda nel fatto che non ho un lavoro stabile. Mi piace lavorare da solo, senza capi né colleghi con cui dover andare per forza d'accordo. Inoltre sono un creativo e mal sopporto compiti monotoni che non hanno niente a che vedere con arte e creatività.

Da qui la mia difficoltà ad affermarmi professionalmente, il che influisce negativamente sulla sicurezza che ho in me stesso.
Comunque da questo punto di vista mi sto muovendo per migliorare il mio lavoro e i miei guadagni... anche se si tratta di un miglioramento piuttosto lento.

Sono un solitario. Nel senso che cerco sempre di stare per conto mio.. ma poi avverto tutto il peso della solitudine. E' un paradosso! E per i solitari la vita è più dura. Come affrontare rapporti lavorativi? come gestire le relazioni di gruppo?

Tornando al lato sentimentale ripeto che qualche storia l'ho avuta. In questi anni sono uscito con un gran numero di ragazze, ma molte di queste mi hanno fatto gentilmente presente che 'io non sono il loro tipo' oppure la storia finiva sul nascere... e questo di certo non ha aiutato a rafforzare la mia autostima.

Il risultato è che quando interagisco con una ragazza, adesso, non posso fare a meno di avere dei pregiudizi. Vedo la femmina come una fredda calcolatrice, come un'essere che non potrebbe mai avere interesse per me... a cui interessa la solidità di un uomo e il suo guadagno monetario... non certo la sua personalità.

Non tento nemmeno più di stabilire un ponte, né con amiche né con sconosciute.. perché porterebbe solo ad altra sofferenza, ad altre delusioni. Diciamo che sto quasi per toccare il fondo... io sono uno che sente molto il giudizio sociale (anche se razionalmente lo ripudio).

Inutile dire come anche la mia famiglia non mi faccia quasi più domande sul fatto che sono single, ma il loro disappunto è quasi palpabile. I miei cugini sono tutti fidanzati o sposati, come è giusto che sia.

Questo è tutto il peso dell'essere single a 30 anni, dell'essere un solitario... e del subire il giudizio sociale.
Questo è il peso dell'aver perso, a forza di feedback negativi, la sicurezza in se stessi.

Come posso riprogrammare il mio focus? E' ben radicato ve lo assicuro... Secondo voi sono tanto incasinato?
Soprattutto se penso a quali erano le mie aspirazioni e le mie aspettative una decina di anni fa.
Sento che non sto rispettando il dono della vita.
Ma sento pure, forte e chiaro, che la vita stessa non sta avendo rispetto per il sottoscritto... e non so come cambiare le cose.
Ci provo ogni giorno a dare il massimo, ma mi pare che le cose restino allo stesso punto.
Frustrazione.

P.s. un paio di anni fa, in un momento simile, ho fatto un breve percorso con una psicologa della mia città, che mi ha reso consapevole di alcuni aspetti di me che non conoscevo. Ma in definitiva mi trovo ancora in quella stessa, problematica, situazione. Pensate che la professionista dell'epoca arrivò a dirmi che sarebbe stato utile in qualche modo abituarmi alla prospettiva di restare single per sempre... avrei dovuto, ai suoi occhi, trovare un modo per stare 'comunque bene'. Non teneva conto del  fatto che il giudizio della società è impietoso.. e che comunque gli individui hanno forti esigenze di natura sentimentale e sessuale.

Grazie a chi vorrà scrivere una frase, un consiglio...

TermYnator

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Citazione di: Head il 18 Luglio 2017, 11:04:38
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Credo che il mio problema in parte risieda nel fatto che non ho un lavoro stabile. Mi piace lavorare da solo, senza capi né colleghi con cui dover andare per forza d'accordo. Inoltre sono un creativo e mal sopporto compiti monotoni che non hanno niente a che vedere con arte e creatività.
...
Grazie a chi vorrà scrivere una frase, un consiglio...

Un problema alla volta.
Non avere una fonte di reddito è un problema grosso: alla tua età le donne cominciano a fare progetti (in realtà molto prima) e farli con un uomo che non ha trovato la sua via non è semplice...
Parli di creatività ed incompatibilità con i gruppi di persone sul lavoro, di lupo solitario, ma parli anche di amici pietosi che si preoccupano per te... Ci vedo un leggero controsenso.

Il punto fondamentale è iniziare dalla tua capacità progettuale.
Ti va di esporre meglio qualche punto al riguardo?

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Head

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Citazione di: TermYnator il 18 Luglio 2017, 13:10:17
Un problema alla volta.
Non avere una fonte di reddito è un problema grosso: alla tua età le donne cominciano a fare progetti (in realtà molto prima) e farli con un uomo che non ha trovato la sua via non è semplice...
Parli di creatività ed incompatibilità con i gruppi di persone sul lavoro, di lupo solitario, ma parli anche di amici pietosi che si preoccupano per te... Ci vedo un leggero controsenso.

Il punto fondamentale è iniziare dalla tua capacità progettuale.
Ti va di esporre meglio qualche punto al riguardo?

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Vero, le ragazze si fanno dei progetti a questa età... infatti negli ultimi anni ho percepito molto la loro tendenza a sondare se c'era un 'terreno solido' in me, se avevo qualcosa da offrire di più concreto.

E quel qualcosa probabilmente non è quasi mai stato percepito, perché non c'era in effetti.

Ma secondo me il problema è proprio a monte e forse si risolve facendo prima ordine nella propia vita e trovando una propria dimensione personale e professionale. Ma ci sto provando da tanto ormai... e sono sempre qui..

Come dicevo sono uno piuttosto solitario. Ho provato tanti lavori, ma c'erano sempre due problematiche da superare:
1 - la componente creativa assente
2 - il continuo dovermi confrontare con colleghi e capi (spesso individui superficiali e di indole tanto diversa da me)

Cosi è da qualche anno che ho cominciato a fare una professione creativa, che mi piace e che svolgo per conto mio... che però non mi fa guadagnare quanto io vorrei (e quanto probabilmente una donna della mia età, forse giustamente, si aspetterebbe).
Allora in questo periodo me ne sto inventando un altro, di lavoro. Però è qualcosa che prevede comunque un investimento e un salto nel buio non da poco. Ho già deciso che lo farò, sono molto deciso.

P.s. sono un solitario, le persone in generale non mi fanno impazzire... ma ho comunque degli amici a cui tengo! Non so se ho risposto a quel che chiedevi... è proprio il confronto con loro che mi sta pesando tanto ultimamente.. forse perché mette in evidenza tutti gli obiettivi che non ho raggiunto, ma a cui loro sono arrivati (lavoro e femmine su tutto).

Head

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Citazione di: TermYnator il 18 Luglio 2017, 13:10:17
...
Ti va di esporre meglio qualche punto al riguardo?

Ciao Termy, poco sopra ho cercato di argomentare un po' meglio la problematica.. capisco non sia di facile risoluzione. Te cosa consiglieresti?

TermYnator

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LA prima domanda che farei se fossi una donna sarebbe: "Che lavoro fai?"
Come risponderesti?

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Head

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Citazione di: TermYnator il 20 Luglio 2017, 19:44:53
LA prima domanda che farei se fossi una donna sarebbe: "Che lavoro fai?"
Come risponderesti?

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Risponderei che faccio un lavoro creativo (adesso non mi va di dirlo per una sorta di senso di privacy), ma quando lo dico alle ragazze la loro reazione è sempre entusiasta sul nascere (colpite dall'esotismo e dalla bellezza di quello di cui mi occupo), ma poi mi chiedono: "ma ce la fai a mantenerti?" o cose simili... e mi devo ancora giustificare.

Comunque ho notato che anche mentendo sulle entrate legate al mio lavoro o dicendo che ho soldi di famiglia, che può pure essere, non ottengo risultati migliori. Personalmente lo collego al tipo di 'vibrazioni' che trasmetto - che sono comunque negative, non essendo io soddisfatto di me stesso in primis. Concordi?

Io sto provando a inventarmi quel secondo lavoro cui accennavo sopra. Ma il percorso è lunghetto e il risultato incerto. Ma potrei farcela. Fino a quel momento come fare?

Pintahouse

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#6
Leggendo il tuo post mi verrebbe da reintitolarlo...il vantaggio dell'essere un solitario..ma analizziamo la situazione...
Citazione di: Head il 18 Luglio 2017, 11:04:38
Ciao a tutti, mi sono iscritto al forum per parlarvi della situazione un po' difficile in cui mi trovo, spero che qualcuno possa darmi una mano. Scusate in anticipo per la lunghezza.

Tutti i miei amici sono fidanzati. Può capitare che si lascino, ma dopo pochi mesi si rifidanzano sempre.

Adesso che ho superato i 30 questa differenza tra me e i miei amici comincia a pesarmi molto psicologicamente.

Il fatto che non abbia una ragazza è duro da sopportare, ma direi che è poca cosa rispetto alla sensazione che provo quando intuisco che faccio quasi 'pena' ai miei amici... è abbastanza evidente che loro provano a non lasciarmi troppo da solo e mi coinvolgono nelle loro uscite anche in presenza delle ragazze; ci tengono a me.

Io ne sono felice, ma onestamente tutto questo mi fa male. Il confronto con gli altri è impietoso ed è sempre sotto gli occhi di tutti. E' il classico elefante nella stanza che tutti fanno finta di non vedere, ma che vedono benissimo.
Non te la prendere se te lo dico in maniera un po' cruda ma devi iniziare a ragionare di più con la tua testa e meno con quella degli altri. Cosa ti frega di cosa gli altri possono o meno pensare? Il confronto con i tuoi amici ti da noia unicamente perchè vedi loro soddisfatti e tu no...questa ibcapacità di poter realizzare te stesso ti porta a fare un confronto poco costruttivo e demolitivo. Inoltre se ho ben capito i tuoi amici sono già sistemati e quindi non hanno le tue stesse esigenze ne possono comprendere ciò che veramente provi....unicamente perchè non sono nella tua condizione. Nessuno di noi è il benefattore dell'altro e non troverai un amico fidanzato che molla la sua ragazza una sera per portare te al rimorchio. Quindi se il confronto con loro ti da fastidio devi iniziare a uscire di più per conto proprio o con persone che sono single come te e che hanno la tua stessa esigenza. Combinerai poco in un gruppo di gente che ha già la propria donna.
Ergo cambia la tua compagnia....almeno per un periodo....

Citazione di: Head il 18 Luglio 2017, 11:04:38
Credo che il mio problema in parte risieda nel fatto che non ho un lavoro stabile. Mi piace lavorare da solo, senza capi né colleghi con cui dover andare per forza d'accordo. Inoltre sono un creativo e mal sopporto compiti monotoni che non hanno niente a che vedere con arte e creatività.

Da qui la mia difficoltà ad affermarmi professionalmente, il che influisce negativamente sulla sicurezza che ho in me stesso.
Comunque da questo punto di vista mi sto muovendo per migliorare il mio lavoro e i miei guadagni... anche se si tratta di un miglioramento piuttosto lento.
Problema lavoro: condiziona non poco...si traduce in scarsità di mezzi e sopratutto come già ti ha spiegato TermYnator le donne iniziano a progettare...quindi uno che non ha un mestiere non viene ben visto. Per esperienza personale e non per cieco moralismo ti dico che mentire è la scelta peggiore che tu possa fare. Un rapporto  dovrebbe essere basato sulla sincerità fin da subito perché le bugie ti metteranno in una posizione scomoda da giustificare ( ammesso che la tipa ci caschi),la tipa se ne accorgerà. Inoltre se cerchi di rispondere alla domanda che lavoro fai? restando sul vago....lei capirà che non vuoi rispondere perché ti vergogni....fidati in questo giochino le donne sono più brave di noi ma molto di più ;)

Soluzione:punta su uno sviluppo complessivo di quelle qualità indispensabili al rimorchio tali, da mascherare o per lo meno rendere la mancanza del tuo lavoro un boccone meno amaro da ingoiare ;) Conta anche come le  dici che ti manca il lavoro. Se una donna ti vede come uno che non sa ancora dove vuole andare...questo è un doppio colpo di rivoltella ai tuoi coglioni. Ma se nonostante il lavoro ti manchi tu sai cosa vuoi fare e ci stai lavorando duro per realizzarlo....sei sempre senza mestiere ma è un modo diverso di dirlo e le dai sicurezza, perché ti fai vedere convinto di ciò che vuoi fare e di sapere chi sei.
Un conto è uno che non ha lavoro e non sa che fare, un conto uno che il lavoro lo ha perso o lo sta realizzando ;)

Citazione di: Head il 18 Luglio 2017, 11:04:38
Sono un solitario. Nel senso che cerco sempre di stare per conto mio.. ma poi avverto tutto il peso della solitudine. E' un paradosso! E per i solitari la vita è più dura. Come affrontare rapporti lavorativi? come gestire le relazioni di gruppo?
Rifletti.. se tu fossi veramente un solitario non aspetteresti altro che stare da solo e te ne sbatteresti degli amici che sono sistemati. Per una persona realizzata stare solo è un lusso da concedersi ogni volta che lo vuole. Il tuo invece è uno stato di abbandono come uno che si trova in una folla a urlare ciò che vuole ma nessuno lo sente. Magari ti senti più solo quando sei con i tuoi amici...la solitudine non è un problema ma un vantaggio e devi iniziare a ragionare per te.
Citazione di: Head il 18 Luglio 2017, 11:04:38
Tornando al lato sentimentale ripeto che qualche storia l'ho avuta. In questi anni sono uscito con un gran numero di ragazze, ma molte di queste mi hanno fatto gentilmente presente che 'io non sono il loro tipo' oppure la storia finiva sul nascere... e questo di certo non ha aiutato a rafforzare la mia autostima.

Il risultato è che quando interagisco con una ragazza, adesso, non posso fare a meno di avere dei pregiudizi. Vedo la femmina come una fredda calcolatrice, come un'essere che non potrebbe mai avere interesse per me... a cui interessa la solidità di un uomo e il suo guadagno monetario... non certo la sua personalità.

Non tento nemmeno più di stabilire un ponte, né con amiche né con sconosciute.. perché porterebbe solo ad altra sofferenza, ad altre delusioni. Diciamo che sto quasi per toccare il fondo... io sono uno che sente molto il giudizio sociale (anche se razionalmente lo ripudio).
Non sei il loro tipo perchè non crei le condizioni per esserlo....se ti vedono noioso, pedante, non realizzato, che non le ascolta, che non sa cosa vuole, con un pizzico di invidia per gli altri ecc. Come puoi essere il loro tipo? Non è il guadagno monetario il problema centrale ( anche se come ti ho detto può condizionare) ma se punti sullo sviluppo della tua persona sarà solo una pecca  (che devi impegnarti a risolvere)....ma non ti precluderà certo qualche chiusura ;)

Le donne sono esseri umani come me e te, hanno paure incoffessabili, hanno delusioni, brutte esperienze, sanno aiutarti quando sei il suo angelo e ti mostrano il mondo in un ottica diversa. Il fatto che tu le veda come fredde e calcolatrici è solo legato alla tua condizione di frustrazione perché non hai realizzato ciò che vuoi....è comune a gran parte dei maschi insoddisfatti e che si rendono conto di questo problema.
Citazione di: Head il 18 Luglio 2017, 11:04:38
Inutile dire come anche la mia famiglia non mi faccia quasi più domande sul fatto che sono single, ma il loro disappunto è quasi palpabile. I miei cugini sono tutti fidanzati o sposati, come è giusto che sia.
Purtroppo amici , parenti e genitori non possono capire questa condizione perchè non ci sono e perchè forse in alcuni casi non ci sono mai passati, spesso ci sono persone che si fidanzano a 18 anni e si sposano subito. insomma se la vita di tutti fosse lo stesso spartito sai che noia una canzone che si ripete all'inifinito? purtroppo la società ( parlo in generale) tenede sempre a metterci un etichetta: a 30 anni devi essere sposato, possibilmente  con due figli a carico e con la stascion vagon per tutta la famiglia Azn....ma nessuno mette al centro il vero tema: la realizzazione dell'indviduo cioè di ciascuno di noi. Gli amici e i familiari ci vogliono bene e magari ci vogliono vedere felici e realizzati ma non capiscono( e non lo fanno per cattiveria) che loro non sono te o me o chiunque altro. Ognuno ha la sua strada da percorrere e non è detto che la tua sia quella dell'uomo sposato a 30 anni....insomma rifuggi i luoghi comuni e cerca di trovare la tua strada che ti porti a sentirti felice e realizzato e ad avere le qualità per  sedurre qualche donzella...magari nel frattempo ti godi qualche avventura e quando meo te lo aspetti troverai quella giusta :)
Ultima modifica: 11 Aprile 2018, 16:55:57 di Pintahouse

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Mi sa che il buon Head non leggerà i tuoi utili consigli... è da un pezzo che non è più sul forum