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Aperto da LegioneStraniera, 02 Maggio 2013, 11:15:56

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LegioneStraniera

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Ciao ragazzi!

Vi vorrei porre una domanda. Nel relazionarvi con gli altri, avete dei principi (o regole auree) per la migliore riuscita dell'incontro/amicizia/rapporto?

:-*

P.S. Più che dei consigli secchi, mi piacerebbe aprire un dibattito :)
Ultima modifica: 02 Maggio 2013, 11:27:44 di LegioneStraniera
Non ha l'ottimo artista alcun concetto
c'un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.

Spartacvs

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Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 11:15:56
Ciao ragazzi!
Vi vorrei porre una domanda. Nel relazionarvi con gli altri, avete dei principi (o regole auree) per la migliore riuscita dell'incontro/amicizia/rapporto?
P.S. Più che dei consigli secchi, mi piacerebbe aprire un dibattito :)

E' un post molto intelligente e a 360*.
In un altro post ho consigliato un testo forse datato ma che tratta proprio questo. il Titolo è "Come trattare con gli altri e farseli amici" di Dale Carnegie. E' composto di dieci/dodici capitoli nei quali si affrontano i temi fondamentali sui quali concentrarsi per quello che chiedi tu.
Ora, considerato che un rapporto è una sorta di "contratto" fra due individui faccio un esempio "venditore"/"acquirente". Escludendo chi deve comprarsi le medicine, immagina che tu come venditore devi far passare il messaggio che è più un vantaggio per l'acquirente il fatto di acquistare qualcosa, piuttosto che sia tu (come venditore) a trarne un profitto economico.

Questo forse è un po' meno valido per l'amicizia vera e sincera, ma per il resto è applicabilissimo ai rapporti quotidiani lavorativi, interazioni di varia natura, oppure di carattere seduttivo.
Per quest'ultimo aspetto l'escalation dopo il territorio virtuale dovrebbe portare proprio a questo: il tuo riconoscimento da parte della donna donna come montone (culturale o genetico) e suseguente vantaggio personale ad unirsi a te.

Ciao! :)
Per chi vuole: restiamo in contatto via Pm.

LegioneStraniera

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Citazione di: Spartacvs il 02 Maggio 2013, 12:18:17
E' un post molto intelligente e a 360*.
In un altro post ho consigliato un testo forse datato ma che tratta proprio questo. il Titolo è "Come trattare con gli altri e farseli amici" di Dale Carnegie. E' composto di dieci/dodici capitoli nei quali si affrontano i temi fondamentali sui quali concentrarsi per quello che chiedi tu.
Ora, considerato che un rapporto è una sorta di "contratto" fra due individui faccio un esempio "venditore"/"acquirente". Escludendo chi deve comprarsi le medicine, immagina che tu come venditore devi far passare il messaggio che è più un vantaggio per l'acquirente il fatto di acquistare qualcosa, piuttosto che sia tu (come venditore) a trarne un profitto economico.

Questo forse è un po' meno valido per l'amicizia vera e sincera, ma per il resto è applicabilissimo ai rapporti quotidiani lavorativi, interazioni di varia natura, oppure di carattere seduttivo.
Per quest'ultimo aspetto l'escalation dopo il territorio virtuale dovrebbe portare proprio a questo: il tuo riconoscimento da parte della donna donna come montone (culturale o genetico) e suseguente vantaggio personale ad unirsi a te.

Ciao! :)

Grazie Spartacvs per la tua risposta.

Il tuo "paradigma contrattualista" ricalca molto l'idea in voga tra i guru del marketing personale. Ossia l'idea che dobbiamo venderci come se fossimo un prodotto.

Perosnalmente, ultimamente rifuggo questa idea, perché applicandola non riuscivo a godermi il momento. Ero sotto la continua pressione di dover dimostrare qualcosa. Quindi il paradigma si scontra con i temi della ricerca di approvazione e dell'essere sé stessi. D'altro canto è vero che molte volte quando sono me stesso, mi rilasso troppo, e non do il meglio di me. Forse la soluzione migliore è a cavallo tra i due poli?

Tra l'altro un desiderio che nasconde quel paradigma è, in qualche modo, di controllare le persone. È un desiderio lecito oppure "oscuro", quasi nevrotico?
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Spartacvs

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#3
Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 12:47:00
Grazie Spartacvs per la tua risposta.

Prego

Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 12:47:00
Il tuo "paradigma contrattualista" ricalca molto l'idea in voga tra i guru del marketing personale. Ossia l'idea che dobbiamo venderci come se fossimo un prodotto.

Non conosco l'ambito di cui parli, ma dopo certe letture è qualcosa che ho riscontrato nell'esperienza personale, in più ambiti: dal lavoro, aigli affetti, alla seduzione. E mi viene da pensare che sia abbastanza naturale, io credo (al netto dei masochismi patologici, o dei generi di necessità) che in qualsiasi interazione nei soggetti normali ci sia il bisogno di avere l'esigenza di "fare l'affare".

Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 12:47:00
Perosnalmente, ultimamente rifuggo questa idea, perché applicandola non riuscivo a godermi il momento. Ero sotto la continua pressione di dover dimostrare qualcosa.

Questo potrebbe essere in parte vero, ma dopo la parte "vendita" sovviene la parte della "soddisfazione" dell'acquisto. In ambito seduttivo, sapendoci fare, significa continuare a svelare, con dovuti modi e tempi, sempre piu sfaccettature di se stessi e di consolidare il proprio ruolo di "Montone" per la donna.
Legione, parliamoci chiaro: se ti vendi come Top Gun dicendo che piloti aerei militari e non è vero, diventa chiaro che la cosa non funziona. T'ho fatto l'esempio estremo, trova tu le sfumature che ti mettevano a disagio.

Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 12:47:00
Quindi il paradigma si scontra con i temi della ricerca di approvazione e dell'essere sé stessi. D'altro canto è vero che molte volte quando sono me stesso, mi rilasso troppo, e non do il meglio di me. Forse la soluzione migliore è a cavallo tra i due poli? Tra l'altro un desiderio che nasconde quel paradigma è, in qualche modo, di controllare le persone. È un desiderio lecito oppure "oscuro", quasi nevrotico?

Qui andiamo un po' oltre e potrei risponderti solo con le mie esperienze, fra l'altro è una domanda che contiene prospettive morali e psicologiche e non avendo delle competenze specifiche non posso sbilanciarmi.
Se, in quello che scrivi in quest'ultimo passo, è funzionale anche in un'interazione a due, allora (con una certa sicurezza esperenziale) mi sento di dire che le interazioni stesse si basano sui bisogni che, per ragioni di sopravvivenza, devono essere (nell'ipotesi più rosea)

giusti
reciproci
coincidenti

manco a farlo apposta, come vedi, siamo al punto di partenza: siamo di fronte ad un grado di "contrattualizzazione". :)

Ciao!
Ultima modifica: 02 Maggio 2013, 13:39:59 di Spartacvs
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LegioneStraniera

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Mi trovi in disaccordo.

Io quando sono tra amici o con una ragazza non penso a fare l'affare ma a condividere qualcosa. Fosse anche quella sfaccettatura della tua personalità che citavi. Per il piacere fine a sé stesso.



Non ha l'ottimo artista alcun concetto
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Shark72

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Io personalmente, sono più vicino al pensiero di Spartacvs . Non voglio dire che la vita  le relazioni umane siano tutte un dare/avere, ma troppo lontano dal vero ciò non è, specialmente passato il periodo delle grandi compagnie e del cazzeggio. Quanto alle vere amicizie, consolidate e coltivate nel tempo, quello è un altro discorso, ma se dovessi decidere di farmi nuove amicizie, ahimè, è abbastanza naturale che lo faccio per un tornaconto di qualsiasi genere (gnocca, affari, ecc.), perchè se voglio condividere un qualcosa, una passione, ecc., con altri, lo faccio con i "già amici" , non mi metto a cercare altri.

Non parliamo poi del relazionarmi con una donna : è chiaro che se lo faccio, è per ingropparmela, capirai che me ne frega di godermi semplicemente la sua compagnia e condividere una passione...se devo fare queste cose, con i miei amici maschi mi diverto molto di più !
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
"L' assaporatore ufficiale dell' AdM - TermYnator
"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
"Ty delaesh bisnes" - HB insegnante di russo
"Meglio una russa bona, che un' italiana cessa"  - TermYnator
"Sergente Hartman della Fregna" - Azimut, già Expeausition

LegioneStraniera

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Mi avete quasi convinto  ;D

Grazie Shark, sei stato molto chiaro.
Non ha l'ottimo artista alcun concetto
c'un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.

Spartacvs

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Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 18:57:43
Mi trovi in disaccordo.

E ce mancherebbe ... :)

Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 18:57:43
Io quando sono tra amici o con una ragazza non penso a fare l'affare ma a condividere qualcosa. Fosse anche quella sfaccettatura della tua personalità che citavi. Per il piacere fine a sé stesso.

Si ho capito che intendi, forse ho esposto male l'esempio.
Era per sottolineare che all' "inizio" è inevitabile "vendersi" consapevoli di "dover fare l'affare".
Ma poi la cosa, nel tempo, ha quell'evoluzione che ti spiegavo, e nel tempo starai con quella donna di cui sei innamorato e ti divertirai con quei quattro-cinque amici "per sempre".

Ma al nastro di partenza, molto prima, in termini di numero, qualità, livello di comunicazione è proprio un'altra cosa :)

Purtroppo capisco che quello che ho scritto possa essere deludente e cinico, ma ci sono alcuni aspetti che effettivamente sono anche riconosciuti scientificamente, come quello dello schema dei bisogni.

Anche la condivisione che tu fai con le persone care, se ci pensi, è un "tuo" bisogno anch'esso.
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Spartacvs

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Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 20:09:04
Mi avete quasi convinto  ;D

In realtà grazie ad una serie di tecniche di pnl, ti abbiamo riprogrammato.
Ma non dirlo a nessuno.  :lol:
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LegioneStraniera

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Citazione di: Spartacvs il 02 Maggio 2013, 21:36:59
In realtà grazie ad una serie di tecniche di pnl, ti abbiamo riprogrammato.
Ma non dirlo a nessuno.  :lol:

Mi hai finito di convincere. Domani mi opero, cambio sesso!  O0

Citazione di: Spartacvs il 02 Maggio 2013, 21:36:13
Ma al nastro di partenza, molto prima, in termini di numero, qualità, livello di comunicazione è proprio un'altra cosa :)

D'accordo con la teoria dei bisogni, e che condividere sia anch'esso un bisogno. Mi torna in mente un nome.. Maslow.
Perdonami, però non ho capito il passo che ho citato.
Non ha l'ottimo artista alcun concetto
c'un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.

Spartacvs

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Citazione di: LegioneStraniera il 02 Maggio 2013, 23:49:05

Perdonami, però non ho capito il passo che ho citato.


che ai nastri di partenza si parte in tanti, ci si "vende" a tanti.
ma si arriva in pochi ;)
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