Fronteggiare il passato

[Lisandro]

questa perla di saggezza mi era sfuggita

[maxcavezzi]

io vivo in una zona dove ci sono circa 100.000 persone divise tra diverse cittadine.. e vedo gia' che si fatica a non trovare su FB delle relazioni tra i nostri contatti.. figurati in un paese di 700 anime.

quanto dista Belluno? mi sa che devi considerare di emigrare seriamente.

[Lisandro]

Mi sono sbagliato volevo dire 7000
Belluno è a una 15ina di km ma cmq conosco anche molta gente li.
Sto pensando infatti a ottobre di andare a vivere nella città in cui studio ma il problema non è risolto del tutto anche perchè dovrei sempre tornare i week end e le estati.

[^X^]

Se la città dove studi è abbastanza vivace, perchè dovresti tornare al paesello tutti i weekend? Ci sono infinite sfumature... tipo fare il venerdi' sera in città e tornare al paesello giusto per dormire tutto sabato e domenica, per poi tornare in città domenica sera! (gli universitari hanno questa fortuna: si possono godere le serate piu' improbabili senza essere vincolati per forza al sabato sera).

[Lisandro]

Certo su questo hai ragione però io non posso calcolare di separarmi per sempre dal mio paese di origine.
Se è fattibile per il periodo universitario il problema si ripresenterà quando mi sarò laureato, perchè tornerò li.
non posso scappare definitivamente da laureato perchè le mie prosettive di lavoro le ho già dove vivo ora, così come la casa.

[james.mar]

Certo su questo hai ragione però io non posso calcolare di separarmi per sempre dal mio paese di origine.
Se è fattibile per il periodo universitario il problema si ripresenterà quando mi sarò laureato, perchè tornerò li.
non posso scappare definitivamente da laureato perchè le mie prosettive di lavoro le ho già dove vivo ora, così come la casa.

non puoi fare una diagnosi così negativa così a lungo termine.
tra 3 anni (mi pare tu abbia 21 anni) migliaia di cose saranno cambiate, quindi l'idea di tornarvi potrebbe non preoccuparti affatto.

[a to z]

Certo su questo hai ragione però io non posso calcolare di separarmi per sempre dal mio paese di origine.
Se è fattibile per il periodo universitario il problema si ripresenterà quando mi sarò laureato, perchè tornerò li.
non posso scappare definitivamente da laureato perchè le mie prosettive di lavoro le ho già dove vivo ora, così come la casa.

sai quanta voglia avrai di tornarci tra 3 anni..

[yowriter]

Un semplice calcolo matematico: 7000 abitanti vuol dire massimo 500 persone fra i 18 e 22 anni (cioè credo l'età media dei tuoi target) di cui 250 di sesso femminile e escludendo le fidanzate, le isteriche e le UG... te ne avanzano sì e no una 50ina... il che vuol dire che indipendentemente dalla fama negativa che puoi avere, stai comunque in un acquitrino con poche rane da spolpare.
Eviterei quindi di farmi troppe paranoie, e come suggerito da altri, investirei il massimo delle energie per costruire il tuo futuro (non solo sargistico, bensì a 360°) al di fuori del paesino.

Nel frattempo... un paio di testate a chi non si fa i cazzi suoi?

Prendi da parte chi ti spu**ana, lo guardi in faccia un po' da vicino, e senza spiegargli il perché sì o perché no, gli dici che le cose sono cambiate, e sarebbe MEGLIO  per lui se a partire da adesso si tenesse i cazzi suoi fra le gambe.

Per carità, sono contro la violenza... ma un paio di chiodi in una gomma per certe persone possono essere solo un toccasana.

Infine, una possibile risposta riguardo ad un possibile shit-test da parte di una ragazza del paesino con cui ti trovi a flirtare.
HB: "Mmm... haha io uscire con te... ma se mi ha detto tizio/caio che sei uno sfigato!!!"
Lisandro, col tono più alpha possibile: "Sì, hai ragione. Pensa che me ne sono accorto proprio da quando ho smesso di uscire con tizio/caio. Per carità, bravissimi ragazzi... ma mi coinvolgevano in certe situazioni così imbarazzanti. A proposito, fra un anno mi trasferisco a Londra... ma non dirglielo, se no me li ritrovo di nuovo fra le palle" 

[Lisandro]

yowriter questa tua risposta mi ha motivato alla grande.. ti ringrazio
+1

[maxcavezzi]

Da quanto vedo su wikipedia anche Belluno viaggia sui 30k abitanti, una cittadina, il tuo un paesello.. 7k,poi non so poi cosa ci sia in zona, ma la situazione mi pare un acquitrigno dove c'è poco da nuotare.

Come ti dicevo in zona da me, ci sono diversi piccoli centri sui 20-30k abitanti, diciamo che nel raggio di 10-15km ci sono circa 100.000 persone residenti  di cui tanti anziani + un discreto flusso turistico estivo, e comunque tra giovani ci si conosce già almeno di vista.

certo in queste situazioni si puo' entrare in qualche circolo sociale interessante, ma cambiare una nomea scomoda è pressochè impossibile.

[dsa]

lisandro,consolati,anche perchè io sono in una situazione similare,ma nel mio paesino ci sono solo 89.660 abitanti.togli gli anziani,le ug,le isteriche,uomini e vedi quante poche possibilità ci siano
ps:fra 2-3 anni prevedo di andare a vivere a roma

[Micione]

Certo su questo hai ragione però io non posso calcolare di separarmi per sempre dal mio paese di origine.
Se è fattibile per il periodo universitario il problema si ripresenterà quando mi sarò laureato, perchè tornerò li.
non posso scappare definitivamente da laureato perchè le mie prosettive di lavoro le ho già dove vivo ora, così come la casa.

Allora... detto tra noi... io lavoro a 25 km da casa, sto fuori dodici ore al giorno e credimi.... se dovessi tornare in un buco di 7000 anime con massimo 4000 giovani, comprese famiglie con bambini....

La casa puoi tranquillamente venderla a qualche famigliola felice del caxxo, visto che un mortorio è sempre ben visto da chi non vuole vivere davvero, o deve crescere i marmocchi.
Con i soldi ti compri una casa li, non dico una reggia, ma nemmeno un monolocale semi interrato via e ci vivi, poi vai al paesello a lavorare, per tornare a casa la sera, potresti fare il contrario certo... ma perchè sprecare la giovinezza?
Non vuoi vendere? Non c'è problema, la affitti alla famigliola di cui sopra, e quando la famigliola sarà la tua, cioè tra un po di anni, calcio in culo e via, pronta per te, se i tuoi non capiscono è normale, sono vecchi e ragionano in modo vecchio, non pretendere di farli capire, non sono mentalmente in grado di farlo, per loro quiete è tutto, per te è noia mortale... modi di vivere... punti di vista.

Guarda che certe porcate a 40 anni non le puoi più fare, quindi manda a cagare quelli che ti parlanodietro, puoi semplicemente metterli nella cacca con le loro stesse lingue, come ha esemplificato yowraiter, cambiare nomea davanti a certa gente non è possibile, evitali e non cagarli.
Quando vedi che ti indicano parlando non cagarli, potrai sempre spu**anarli con qualche canned appositamente confezionato, avranno pure fatto delle cazzater da AFC non credi?
E poi non è necessari che le abbiano fatte davvero, conta cosa dici e COME LO DICI, la verità è relativa, guarda il governo, pieno di delinquenti pregiudicati, eppure tutti a battere le mani estasiati ogni volta che apro bocca a dire scemenze.
la gente sa che sono scemenze, ma le dicono così bene che li convincono del contrario, in barba alle prove VERE, che si illudono diventino balle e cospirazioni, pur di non fermare il teatrino.
Puoi farlo anche tu, bastano solo un po di faccia tosta e un minimo di capacità recitativa.

[^X^]

La casa puoi tranquillamente venderla a qualche famigliola felice del caxxo

Vediamo se ci azzecco: la casa è formalmente sua, ma è la classica casa costruita/acquistata dai genitori e quindi a 30m di distanza in linea d'aria da loro...
Se è cosi' caro Lisandro, e anche per il lavoro mi pare di capire che dipendi dall'imprenditorialità familiare, preparati a fare una scelta difficilissima a breve.
Puoi scegliere di rimanere nel nido d'oro a svolazzare beato nel raggio di 100m, oppure costruire qualcosa di tuo partendo da zero, morendo di fame nel frattempo e senza alcuna garanzia di ritornare al livello di benessere della tua nascita.

Voglio essere sincero: non è una cosa banale da risolvere...

[james.mar]

Io chiuderei la questione ricordandovi che Lisandro è il fu Dally Pascal e che probabilmente vive in casa dei genitori