Seduzione Italiana

Seduzione e approccio => Richieste e consigli => Discussione aperta da: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 01:04:28

Titolo: Frullato di pensieri
Inserito da: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 01:04:28
Salve marpioni.
Oggi per me è una giornata di riflessione, e vorrei esporre alcuni miei dubbi sul mondo del sociale e al contempo del rimorchio. Ho molte cose in testa, per cui spero di esporle nella maniera più chiara possibile.

È visibile a tutti, possiamo notarlo nella quotidianità, esistono persone che riescono a comunicare bene. Sono le stesse che riescono ad avere molti amici, a rimorchiare, ed a vivere una vita tutto sommato entusiasmante.
Al contempo, esiste gente che ha difficoltà a relazionarsi, a rimorchiare e a vivere bene con se stessa.

Mi chiedevo, cosa distingue le une dalle altre?
Tutti abbiamo delle motivazioni, tutti vogliamo andare avanti nella vita, avere molti amici, molte donne, divertirci ed essere felici.
Allora perché c'è chi ci riesce e chi invece ha tante difficoltà?
Tutti sono capaci di ragionare, di rispondere agli stimoli tramite l'istinto.
Allora perché c'è chi riesce e chi non riesce? Dove sbagliano i secondi?
Ho provato di rispondere a queste domande, senza però riuscirci.

Forse i "meno capaci" nel rimorchio (e nella vita in genere) seguono solo un istinto che li porta a sbagliare?
Non sono capaci di mettere in pratica un metodo? Forse perché sul campo non hanno la giusta freddezza!

Noto invece che i "capaci" riescono a comunicare bene, ma non riesco a comprendere cosa li rende cosi bravi nel comunicare, nell'entusiasmare la persona che hanno davanti.

Cosa fa un "capace" per incuriosire e attrarre la persona che ha davanti?
Sembra quasi che ogni suo atteggiamento sia quello giusto.
Quando è felice riesce a diffondere la sua felicità ed a rallegrare gli altri; quando è incazzato, mostra la sua rabbia e riceve comprensione.
Un "non capace" invece non è in grado di fare questo. Forse per timidezza non mette in campo la sua personalità? o forse non sa neppure quale sia la sua personalità!
Ha forse poca autostima? Troppa paura di sbagliare? Se è cosi, cosa fare per cambiare le cose?

È veramente frustrante cercare in tutti i modi di cambiare le cose e non riuscire a trovare il bandolo della matassa..

Spero possiate chiarire in qualche modo questi miei dubbi...

Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: TermYnator il 21 Luglio 2014, 10:57:16
Citazione di: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 01:04:28
Spero possiate chiarire in qualche modo questi miei dubbi...
Il discorso è lungo ed articolato e fu parzialmente preso durante il TermYraduno con l'esempio del tipo che si metteva a far spaccate in mezzo alla pista contrapposto al tipo che si nasconde nel cestino dietro la colonna. Sarò breve:
se non ti adatti al contesto in cui vivi, svilupperai delle strategie che faranno si che tu tenda a nasconderti e a non generare reazioni. E la via della fuga e del mimetismo.
Che però equivale al non comunicare.
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 11:47:55
Citazione di: TermYnator il 21 Luglio 2014, 10:57:16
Il discorso è lungo ed articolato e fu parzialmente preso durante il TermYraduno con l'esempio del tipo che si metteva a far spaccate in mezzo alla pista contrapposto al tipo che si nasconde nel cestino dietro la colonna.

Effettivamente il mio era un flusso di pensieri e di domande un po articolate, che richiedono un analisi piuttosto complicata.
Tuttavia mi chiedo: va bene la contrapposizione tra colui che fa le spaccate in pista e chi si nasconde dietro alla colonna, ma non c'è la possibilità che il primo cada nel ridicolo? Cosa gli permette di non essere schernito, anziché osannato per le sue capacità?

Capisco la complessità delle domande, ma mi sfugge l'effettiva differenza tra chi è capace e chi non è capace, in quanto credo che siamo tutti in grado di fare qualcosa se ci mettiamo d'impegno..
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: CrazyHorse il 21 Luglio 2014, 12:47:44
Citazione di: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 11:47:55
Effettivamente il mio era un flusso di pensieri e di domande un po articolate, che richiedono un analisi piuttosto complicata.
Tuttavia mi chiedo: va bene la contrapposizione tra colui che fa le spaccate in pista e chi si nasconde dietro alla colonna, ma non c'è la possibilità che il primo cada nel ridicolo? Cosa gli permette di non essere schernito, anziché osannato per le sue capacità?

Capisco la complessità delle domande, ma mi sfugge l'effettiva differenza tra chi è capace e chi non è capace, in quanto credo che siamo tutti in grado di fare qualcosa se ci mettiamo d'impegno..

é un discorso molto complicato..ma cerco di dirti in breve quello che penso di aver imparato

Anzitutto bisogna partire dal concetto di alpha...chi è alpha? Io ti dico come lo sento io...è una persona che ha imparato a non avere bisogno degli altri affettivamente..perchè ha già se stesso, una persona che rifugge ogni comportamento perbenista e scappa da quella che nel TermYdelirio viene chiamata matrice, è colui che ha imparato a stare in armonia con il mondo e con se stesso, l'alpha non schernisce chi vale meno di lui, non sente di dover dimostrare nulla facendo il ganzo, l'alpha si distingue dagli altri in situazioni di pericolo 8 sai quanti fanno i machi ma poi di fronte a un emergenza cambiano comportamento e sembrano bambini)..l'alpha è colui che  non chiede...perché non ne ha bisogno..potrebbe stare solo in un deserto e camperebbe bene lo stesso. i rapporti come l'amicizia sono occasionali e non sono una dipendenza affettiva..l'alpha non vuole protezione e assistenza dagli amici..l'alpha non ti chiederà mai perché non lo hai invitato alla tua festa di compleanno..semplicemente perché non gliene importa un caxxo. spesso viene accusato di essere un egoista tremendo..ma i veri egoisti secondo me sono quelli che pretendono di limitare la sua libertà...perché così come rispetta la libertà degli altri la sua è sacra.

L'alpha è dentro di noi..solo che l'interazione con il mondo lo oscura..ci sono persone che crescono in contesti   che spesso rendono un nostro coetaneo un povero mdp....e scusate se mi permetto..ma uno degli ambienti più castranti è proprio la famiglia  e gli ambienti cattolici. le madri rendono i figli bisognosi e i padri si dimenticano di quando avevano la stessa età del figlio...secondo me ci sono due cose che possono aiutarci nello sviluppo della qualità alpha....andare a vivere da soli..ed essere autosufficienti..ma tutto questo non si realizza se prima non si diventa indipendenti dai rapporti affettivi..secondo me una buona soluzione è uscire più spesso da soli e meno con gli amici..i quali devono restare come un rapporto occasionale e non fondamentale.  

premesso questo quando si diventa alpha in testa si può essere scherniti lo stesso da chi magari è un mdp..ma quello che l'alpha sente è la sintonia con l'ambiente che lo circonda..cosa che quando si è mdp non si sente...

con le donne l'alpha non si vanterà mai di se stesso e non dirà mai nulla che non possa dimostrare..quindi dimostra congruenza e omogeneità..con gli uomini dimostra rispetto dei loro spazi e pretende anche il rispetto dei suoi. e chi non gli rispetta se lo mangia a colazione...
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: mana cerace il 21 Luglio 2014, 18:26:54
Se è vero che colui che riese a staccarsi dalla matrie e fare spaccate corrisponde a alla persona che nn ha difficolta nelle interazioni sociali come mai non sempre è cosi?
Mi spiego,nonostante mi ritenga un temerario(parolone,non lo faccio per vantarmi) e quindi non ho paura di far figuraccie o di fare quello che realmente voglio(questo si è accentuato,con la crescita in quanto con spirito critico si riesce ad analizzare le idee e credi(cattolici) inculcati volontariamente o non dai genitori)mi ritrovo ad avere difficolta sociali,si noti pero che di amici non me ne mancano,anzi alcuni mi ritengono il migliore amico(cosa che aimè io non riambio,ossia ho iver amici fidati su cui contare ma non mi sento di avere un amico a cui rivelare ogni aspetto della mia vita)

fatta questa analisi(ho preso in esempio me per capire e cerare di comprendere inieme)

Le abilitá sociali sono quindi innate?o bisogna analizzare altri aspetti¿
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: CrazyHorse il 21 Luglio 2014, 18:42:46
Citazione di: mana cerace il 21 Luglio 2014, 18:26:54
Se è vero che colui che riese a staccarsi dalla matrie e fare spaccate corrisponde a alla persona che nn ha difficolta nelle interazioni sociali come mai non sempre è cosi?
Mi spiego,nonostante mi ritenga un temerario(parolone,non lo faccio per vantarmi) e quindi non ho paura di far figuraccie o di fare quello che realmente voglio(questo si è accentuato,con la crescita in quanto con spirito critico si riesce ad analizzare le idee e credi(cattolici) inculcati volontariamente o non dai genitori)mi ritrovo ad avere difficolta sociali,si noti pero che di amici non me ne mancano,anzi alcuni mi ritengono il migliore amico(cosa che aimè io non riambio,ossia ho iver amici fidati su cui contare ma non mi sento di avere un amico a cui rivelare ogni aspetto della mia vita)

fatta questa analisi(ho preso in esempio me per capire e cerare di comprendere inieme)

Le abilitá sociali sono quindi innate?o bisogna analizzare altri aspetti¿
mana cerace tutti noi abbiamo un vero uomo dentro di noi..solo che alcuni non riescono ad esprimerlo perché sono cresciuti in un ambiente castrante.  Ti do un consiglio poi sei libero di accettarlo o no..la prossima volta vieni anche tu al TR ;)
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: TermYnator il 21 Luglio 2014, 18:44:16
Citazione di: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 11:47:55
Effettivamente il mio era un flusso di pensieri e di domande un po articolate, che richiedono un analisi piuttosto complicata.
Tuttavia mi chiedo: va bene la contrapposizione tra colui che fa le spaccate in pista e chi si nasconde dietro alla colonna, ma non c'è la possibilità che il primo cada nel ridicolo? Cosa gli permette di non essere schernito, anziché osannato per le sue capacità?
Il ridicolo...
Supponiamo che quello che fa le spaccate a fine serata si tromba le fighe migliori, a dispetto di un gruppetto di tristi che stanno li a guardar male e far facce brutte rosicando come dei castori del Negheb.
Cosa diranno i castori del Negheb? Che il tipo è ridicolo, che scopa solo troie, che la sorella di uno di loro è tr*ia (perchè anche lei l'ha data a quello che fa le spaccate), che il tipo è tamarro etc etc.
Il tipo di titto ciò se ne sbatte altamente e continua a trombarsi le tipe nel tempo che i loschi figuri impiegano per navigare "one hand surfing" nelle pagine di xhamster.com.
Guardiamo ora il tipo e confrontiamolo ad uno qualsiasi dei soggetti precendentemente descritti.
Il tipo è steso nudo sul letto e con una mano carezza la strafregna che si è appena suonato mentre con l'altra aspira voluttuosamente il fumo di una sigaretta ("prima o poi smetterò, pensa dentro di se.)
La sua faccia è beata, è contento e felice della splendida serata che ha appena passato e sa che ogni sera può essere così: è il suo mondo.

Il Castoro del negheb è invece appollaiato su una sedia al buio, con la luce bluastra del monitor che illumina la sua faccia contorta da una espressione truce: a denti stretti sussurra "ti sfonderei tr*ia" mentre guarda un videuzzo porno trovato dopo un'ora di "one hand surfing".
Con una mano tiene il mouse, con l'altra... hai capito. E ciò, sussultando ed ansimando.

Ora dimmi, quale di queste due immagini corrisponde ad un quadro ridicolo?
Bene, ora sai pure chi è ridicolo, chi può dar del ridicolo ad altri, e chi invece ha il dovere morale di tacere in silenzio...
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: mana cerace il 21 Luglio 2014, 20:20:32
Arm,seguiro sicuramente il tuo consiglio se possibile.
É un esperienza che vorrei troppo fare,anche perchè fin ora mi guardo e smbra quasi che nn mi sia mosso da dove sono partito e non nego chela colpa è mia.

Riguardo al ridicolo..beh nn c è molto su cui discutere..aggiungo..se si pensa di poter sembrare ridicoli e ci si preoccupa piudella parola altrui che di se stessi...si vieve solo nella paura e autorepressione.
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: Micione il 21 Luglio 2014, 22:12:10
Io vedo un punto decisamente poco chiaro, ma forse è perchè sono miope...
Il tipo delle spaccate è visto figo anche se ha la panzetta debordante dal pantalone, gli abiti fuori moda ed è pesantemente stempiato?
Mi spiego meglio, se a fare le spaccate in pista è un "montone genetico" come da te descritto, attira diciamo un punteggio 10\10, ma quello da me descritto, otterrà un puiteggio assimilabile, diciamo 9\10 oppure sarà un patetico 5\10?

Non vorrei dire, ma secondo me, per fare certe cose, occorrono dei prerequisiti da "Montone Genetico" che non sono rimpiazzabili, se madre natura te li ha negati, sei fottuto in partenza.
Questo non significa che devi metterti una camicia in tinta con la tappezzeria eh, ma di certo significa che certe cose ti sono precluse in partenza, devi farne altre, sbaglio?
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: TermYnator il 22 Luglio 2014, 01:31:17
Citazione di: sfigatto il 21 Luglio 2014, 22:12:10
Io vedo un punto decisamente poco chiaro, ma forse è perchè sono miope...
Il tipo delle spaccate è visto figo anche se ha la panzetta debordante dal pantalone, gli abiti fuori moda ed è pesantemente stempiato?
Hai appena radiografato l'ex campione di ballo che mi fece il corso di liscio/salsa (roba fatta giusto per cultura, perchè mi faceva l'effetto del guttalax ). Aggiungo che aveva 65 anni.
Quando l'abbiamo visto, abbiamo pensato "miii, che sola! Impareremo a giocare a bocce con questo..."
La prima volta che si è mosso, però, è cambiato tutto: perchè nonostante l'aspetto da vecchiolo, quello ERA un figo e si muoveva come quando aveva 30 anni. Ed aveva il rispetto di tutti.

Cosa che non accade invece quando un bel ragazzo ubriaco sbarella urtando chi più chi meno quando attraversa la pista di una disco.

L'essere un montone genetico non mette quindi al riparo ne dall'essere ridicoli ne tantomeno dall'essere sgraditi :)
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: CrazyHorse il 22 Luglio 2014, 02:11:55
Citazione di: TermYnator il 22 Luglio 2014, 01:31:17
Hai appena radiografato l'ex campione di ballo che mi fece il corso di liscio/salsa (roba fatta giusto per cultura, perchè mi faceva l'effetto del guttalax ). Aggiungo che aveva 65 anni.
Quando l'abbiamo visto, abbiamo pensato "miii, che sola! Impareremo a giocare a bocce con questo..."
La prima volta che si è mosso, però, è cambiato tutto: perchè nonostante l'aspetto da vecchiolo, quello ERA un figo e si muoveva come quando aveva 30 anni. Ed aveva il rispetto di tutti.

Cosa che non accade invece quando un bel ragazzo ubriaco sbarella urtando chi più chi meno quando attraversa la pista di una disco.

L'essere un montone genetico non mette quindi al riparo ne dall'essere ridicoli ne tantomeno dall'essere sgraditi :)
Puoi dirlo forte TermY la stessa cosa è successa a me con il mio maestro di ballo...inoltre una sera vennero due maschioni a imparare a ballare con il tipico atteggiamento da vichinghi segaioli...dopo una lezione sembravano talmente imbranati che in quella scuola non ci hanno messo più piede :)
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: JulianDigennaro il 22 Luglio 2014, 17:56:49
Citazione di: Ghemon Sword il 21 Luglio 2014, 01:04:28
Mi chiedevo, cosa distingue le une dalle altre?
Tutti abbiamo delle motivazioni, tutti vogliamo andare avanti nella vita, avere molti amici, molte donne, divertirci ed essere felici.
Allora perché c'è chi ci riesce e chi invece ha tante difficoltà?
Tutti sono capaci di ragionare, di rispondere agli stimoli tramite l'istinto.
Allora perché c'è chi riesce e chi non riesce? Dove sbagliano i secondi?
Ho provato di rispondere a queste domande, senza però riuscirci.

Mi permetto di dire la mia opinione senza nulla togliere a chi ti ha già dato una risposta.
Lo farò in maniera abbastanza breve e semplice, nel caso approfondiamo :)

Nella maggior parte dei corsi e dei testi di miglioramento personale si trova un concetto particolarmente abusato che, nonostante abbia una base di verità, non è completamente corretto.

Sicuramente avrai già letto la teoria secondo la quale gli individui agiscono (e reagiscono) sulla base di due grandi spinte: il desiderio del piacere e la paura della sofferenza.

Se non sai di cosa sto parlando te lo spiego brevemente: secondo questa teoria, ogni individuo sulla faccia della Terra risponde ad ogni impulso esterno secondo due sole domande.

Come posso raggiungere il piacere?
Come posso scappare dal dolore?

Questa teoria è fondamentalmente vera ed inequivocabile, tuttavia tralascia un dettaglio molto importante che cambia totalmente la tua interpretazione della stessa e ricompone il puzzle mentale in maniera completa.

Sto parlando della terza forza che agisce sugli individui e che a tutti gli effetti è la più forte in assoluto, tanto da annullare le altre due in maniera più o meno totale in base all'individuo.

La forza in questione si chiama "inerzia" ed è la forza che agisce in maniera contraria ogni qualvolta ti avvicini al piacere o al dolore, con l'unico scopo di riportarti ad uno stato di equilibrio e di abitudinarietà.

Per rispondere specificatamente alle tue domande, il fatto di non riuscire a comprendere la differenza tra i due soggetti che hai preso ad esempio sta nel fatto che non consideri la forza dell'inerzia e per questo la interpreti come fosse quella del dolore.

Se fossi davvero sotto la spinta della forza del dolore, il tuo istinto primordiale ti farebbe agire in maniera istintiva per riportarti in uno stato di equilibrio, facendoti cercare una soluzione per risolvere il tuo disagio.

Se questo non succede è perchè ti trovi in uno stato di equilibrio nonostante il disagio, in una maniera tale che l'agire fuori dalla tua zona di comfort per cercare una soluzione (e quindi contrastare la forza dell'inerzia) ti genera più dolore, più disagio che il restare nella situazione in cui ti trovi.

La differenza sostanziale, quindi, sta nella forza che contrapponiamo all'inerzia, non alla qualità delle nostre motivazioni o della nostra intelligenza.
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: CrazyHorse il 22 Luglio 2014, 18:01:47
Citazione di: JulianDigennaro il 22 Luglio 2014, 17:56:49
Mi permetto di dire la mia opinione senza nulla togliere a chi ti ha già dato una risposta.
Lo farò in maniera abbastanza breve e semplice, nel caso approfondiamo :)

Nella maggior parte dei corsi e dei testi di miglioramento personale si trova un concetto particolarmente abusato che, nonostante abbia una base di verità, non è completamente corretto.

Sicuramente avrai già letto la teoria secondo la quale gli individui agiscono (e reagiscono) sulla base di due grandi spinte: il desiderio del piacere e la paura della sofferenza.

Se non sai di cosa sto parlando te lo spiego brevemente: secondo questa teoria, ogni individuo sulla faccia della Terra risponde ad ogni impulso esterno secondo due sole domande.

Come posso raggiungere il piacere?
Come posso scappare dal dolore?

Questa teoria è fondamentalmente vera ed inequivocabile, tuttavia tralascia un dettaglio molto importante che cambia totalmente la tua interpretazione della stessa e ricompone il puzzle mentale in maniera completa.

Sto parlando della terza forza che agisce sugli individui e che a tutti gli effetti è la più forte in assoluto, tanto da annullare le altre due in maniera più o meno totale in base all'individuo.

La forza in questione si chiama "inerzia" ed è la forza che agisce in maniera contraria ogni qualvolta ti avvicini al piacere o al dolore, con l'unico scopo di riportarti ad uno stato di equilibrio e di abitudinarietà.

Per rispondere specificatamente alle tue domande, il fatto di non riuscire a comprendere la differenza tra i due soggetti che hai preso ad esempio sta nel fatto che non consideri la forza dell'inerzia e per questo la interpreti come fosse quella del dolore.

Se fossi davvero sotto la spinta della forza del dolore, il tuo istinto primordiale ti farebbe agire in maniera istintiva per riportarti in uno stato di equilibrio, facendoti cercare una soluzione per risolvere il tuo disagio.

Se questo non succede è perchè ti trovi in uno stato di equilibrio nonostante il disagio, in una maniera tale che l'agire fuori dalla tua zona di comfort per cercare una soluzione (e quindi contrastare la forza dell'inerzia) ti genera più dolore, più disagio che il restare nella situazione in cui ti trovi.

La differenza sostanziale, quindi, sta nella forza che contrapponiamo all'inerzia, non alla qualità delle nostre motivazioni o della nostra intelligenza.
Detta alla francese in una parola "farsi il mazzo" :D se ho ben capito....
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: JulianDigennaro il 22 Luglio 2014, 18:20:34
Citazione di: Armwrestle il 22 Luglio 2014, 18:01:47
Detta alla francese in una parola "farsi il mazzo" :D se ho ben capito....

Farsi il mazzo, con criterio :)
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
Citazione di: JulianDigennaro il 22 Luglio 2014, 17:56:49
Sicuramente avrai già letto la teoria secondo la quale gli individui agiscono (e reagiscono) sulla base di due grandi spinte: il desiderio del piacere e la paura della sofferenza.
Questa teoria è fondamentalmente vera ed inequivocabile, tuttavia tralascia un dettaglio molto importante che cambia totalmente la tua interpretazione della stessa e ricompone il puzzle mentale in maniera completa.
Sto parlando della terza forza che agisce sugli individui e che a tutti gli effetti è la più forte in assoluto, tanto da annullare le altre due in maniera più o meno totale in base all'individuo.
La forza in questione si chiama "inerzia" ed è la forza che agisce in maniera contraria ogni qualvolta ti avvicini al piacere o al dolore, con l'unico scopo di riportarti ad uno stato di equilibrio e di abitudinarietà.
Per rispondere specificatamente alle tue domande, il fatto di non riuscire a comprendere la differenza tra i due soggetti che hai preso ad esempio sta nel fatto che non consideri la forza dell'inerzia e per questo la interpreti come fosse quella del dolore.
Confondi causa ed effetto. In realtà gli individui reagiscono secondo una unica direttrice primaria: sopravvivere.  Per spingere l'individuo a fare le cose giuste per sopravvivere senza necessariamente avere esperienza,  la natura ha prodotto in noi due meccanismi il dolore ed il piacere.

L'essere timidi e poco propositivi ad esempio, non è affatto una questione di inerzia come spiego dettagliatamente nei corsi e nei raduni, ma semplicemente una questione di adattamento (sopravvivenza quindi). Basta infatti parlare con un qualsiasi psicologo per sentirsi spiegare la causa dell'inespressività di molti timidi: più ci si esprime, più si rischiano giudizi/interpetazioni da parte di soggetti terzi.
I timidi, per problemi soggettivi imparano quindi a nascondere la loro espressività per vivere meglio.
Ossia non provare dolore, pur non riuscendo sempre a provare piacere.
L'inerzia c'entra quindi poco e nulla, e sicuramente non può configurarsi come "forza motrice" della psiche.








Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: LegioneStraniera il 23 Luglio 2014, 11:39:13
Provo a dire la mia.

L'inerzia gioca il suo ruolo una volta che "il comportamento" si è strutturato. Ovvero poi va da sé. Diventa abitudine.
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: CrazyHorse il 23 Luglio 2014, 11:42:14
Io penso che sia una questione di ambiente in cui si cresce...non esiste nessuna forza esterna o superiore..esistiamo solo noi e la mente....in natura avviene più o meno la stessa cosa che accade con gli uomini...prendete i gatti per esempio o i cani. prendete un cane e mettetelo fin da piccolo con un cane aggressivo e quando sarà grande non riuscirà a dosare la propria rabbia e sarà enormemente timido.

lo stesso accade a noi..le famiglie spesso sono composte da genitori nevrotici, la società italiana e in particolare la scuola non permettono a quelli anche più giovani di me di poter esprimere se stessi..ma la cosa che trovo più demotivante è il fatto che spesso in certi ambienti ( come la scuola appunto) non è concesso esprimere la propria creatività. Quanto la scuola investe in attività creative( attenzione parlo di attività creative..non di calcio)? Voi mi direte cosa c'entra questo con la seduzione? c'entra eccome secondo me..perché se trasportiamo l'esempio del cucciolo alla scuola automaticamente si nota come un ragazzo non possa esprimere se stesso...
se invece una persona crescesse in un ambiente che permette di dare sfogo alla propria personalità e  propria creatività..magari da grande sarebbe un pittore un po' ubriaco ma sicuramente trombante ;)

Spetterebbe quindi a chi sta intorno  a noi nei primi anni di vita impostare bene il nostro cammino..ma in realtà questo non accade per tutti..e ci ritroviamo a costruircelo più avanti negli anni partendo da zero..ma alla fine crescere non solo si può ma si DEVE! :)







Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: JulianDigennaro il 23 Luglio 2014, 12:30:47
Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
Confondi causa ed effetto. In realtà gli individui reagiscono secondo una unica direttrice primaria: sopravvivere.  Per spingere l'individuo a fare le cose giuste per sopravvivere senza necessariamente avere esperienza,  la natura ha prodotto in noi due meccanismi il dolore ed il piacere.

Hai perfettamente ragione quando dici che la forza motrice primordiale sia la Sopravvivenza, lo do assolutamente per scontato quando parlo di Piacere e Dolore.


Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
Basta infatti parlare con un qualsiasi psicologo per sentirsi spiegare la causa dell'inespressività di molti timidi: più ci si esprime, più si rischiano giudizi/interpetazioni da parte di soggetti terzi.
I timidi, per problemi soggettivi imparano quindi a nascondere la loro espressività per vivere meglio.
Ossia non provare dolore, pur non riuscendo sempre a provare piacere.

Tuttavia non ti accorgi che, con parole diverse, hai detto la stessa cosa che ho spiegato io precedentemente (peccando di sintesi, magari).
Prendendo lo stesso esempio che hai fatto tu, quindi il Timido, possiamo notare chiaramente come la stessa difficoltà nell'esprimersi per paura di essere giudicato che hai menzionato, si può tradurre in maniera molto semplice nel discorso che ho affrontato io circa l'inerzia.

Il timido evita di esprimersi poichè, nonostante il disagio, si trova in una condizione di equilibrio tale che il fare un passo troppo avanzato per raggiungere il piacere (imparare ad esprimersi maggiormente) gli causa un disagio maggiore di quello che subisce restando nella sua condizione di "timido".

Quindi, sostanzialmente, con parole diverse stiamo esprimendo lo stesso concetto :)

Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 10:47:24
L'inerzia c'entra quindi poco e nulla, e sicuramente non può configurarsi come "forza motrice" della psiche.

L'inerzia qui c'entra tutto, purtroppo, poichè nonostante si tratti di una forza (poichè agisce su di te) non è catalogabile come forza motrice, poichè non è attiva ma passiva.
In poche parole l'inerzia non è una forza sulla quale puoi agire direttamente, come invece si fa con il Piacere ed il Dolore, piuttosto è classificabile come una resistenza, in quanto influisce generando attrito che ti trattiene dallo spostarti dalla tua condizione di equilibrio attuale.

Citazione di: LegioneStraniera il 23 Luglio 2014, 11:39:13
Provo a dire la mia.

L'inerzia gioca il suo ruolo una volta che "il comportamento" si è strutturato. Ovvero poi va da sé. Diventa abitudine.

Corretto, a tutti gli effetti l'inerzia è ciò che genera quello che comunemente viene chiamata zona di comfort.


Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: TermYnator il 23 Luglio 2014, 18:38:05
Citazione di: JulianDigennaro il 23 Luglio 2014, 12:30:47
Tuttavia non ti accorgi che, con parole diverse, hai detto la stessa cosa che ho spiegato io precedentemente (peccando di sintesi, magari).
Prendendo lo stesso esempio che hai fatto tu, quindi il Timido, possiamo notare chiaramente come la stessa difficoltà nell'esprimersi per paura di essere giudicato che hai menzionato, si può tradurre in maniera molto semplice nel discorso che ho affrontato io circa l'inerzia.

Il timido evita di esprimersi poichè, nonostante il disagio, si trova in una condizione di equilibrio tale che il fare un passo troppo avanzato per raggiungere il piacere (imparare ad esprimersi maggiormente) gli causa un disagio maggiore di quello che subisce restando nella sua condizione di "timido".

Quindi, sostanzialmente, con parole diverse stiamo esprimendo lo stesso concetto :)
Ma neanche per idea: il timido non agisce perchè ha gia l'esperienza del dolore legato all'esporsi. Ed a meno che non sia completamente psicopatico o idiota, non farà una cosa che sa essergli nociva.
Allo stesso modo anche il più gran seduttore è soggetto ad inerzia in quanto non farà mai ciò che fanno i morti di seghe nel momento in cui arrivasse un tizio a dirgli "guarda che si fa così"
Il suo vissuto lo porta ad agire in un certo modo e definire il suo vissuto (ovvero la sua esperienza)  come una forza"inerziale" che distacca dal provare piacere è assolutamente fuorviante e falso come appena dimostrato.
Inventarsi una "forza di inerzia" significa inventarsi piè pari cure per la forza di inerzia e tutto un sottofondo esoterico che in un contesto che si basa su dati va attentamente sconfitto.
Ne più ne meno teorizzazioni quali la LAU o altre amenità...
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: Emix il 24 Luglio 2014, 22:48:26
Citazione di: TermYnator il 23 Luglio 2014, 18:38:05
Ma neanche per idea: il timido non agisce perchè ha gia l'esperienza del dolore legato all'esporsi. Ed a meno che non sia completamente psicopatico o idiota, non farà una cosa che sa essergli nociva.

Perchè si diventa timidi? Da quanto ho capito, lo si diventa per non provare dolore in alcune situazioni (tattica del "mi faccio piccolo, non parlo e va sempre tutto ok"). Il dolore di cui stiamo parlando è quindi di natura fisica oppure psicologica (giudizio). Escludiamo il dolore fisisco per il momento.

Come fa un timido stufo di essere tale a diventare una persona "normale"? Nel momento in cui tenterà di far venire fuori l'espressività nel contesto in cui soffre sarà inibito dal fatto che sa, che quella azione sarà per lui nociva.

Ma un altra domanda che mi pongo è: perchè un timido ha così tanta paura di essere giudicato?

Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: LegioneStraniera il 24 Luglio 2014, 22:50:41
Citazione di: Emix il 24 Luglio 2014, 22:48:26
Perchè si diventa timidi? Da quanto ho capito, lo si diventa per non provare dolore in alcune situazioni (tattica del "mi faccio piccolo, non parlo e va sempre tutto ok"). Il dolore di cui stiamo parlando è quindi di natura fisica oppure psicologica (giudizio). Escludiamo il dolore fisisco per il momento.

Come fa un timido stufo di essere tale a diventare una persona "normale"? Nel momento in cui tenterà di far venire fuori l'espressività nel contesto in cui soffre sarà inibito dal fatto che sa, che quella azione sarà per lui nociva.

Ma un altra domanda che mi pongo è: perchè un timido ha così tanta paura di essere giudicato?



Non lo sa, è un'aspettativa

Infatti come dici tu è paura. Ovvero un'aspettativa di sofferenza.
Titolo: Re: Frullato di pensieri
Inserito da: TermYnator il 25 Luglio 2014, 00:28:06
Citazione di: Emix il 24 Luglio 2014, 22:48:26
Perchè si diventa timidi? Da quanto ho capito, lo si diventa per non provare dolore in alcune situazioni (tattica del "mi faccio piccolo, non parlo e va sempre tutto ok"). Il dolore di cui stiamo parlando è quindi di natura fisica oppure psicologica (giudizio). Escludiamo il dolore fisisco per il momento.
Come fa un timido stufo di essere tale a diventare una persona "normale"? Nel momento in cui tenterà di far venire fuori l'espressività nel contesto in cui soffre sarà inibito dal fatto che sa, che quella azione sarà per lui nociva.
Ma un altra domanda che mi pongo è: perchè un timido ha così tanta paura di essere giudicato?
La timidezza può derivare da moltissimi fattori, sia educativi, sia adattativi, sia addirittura patologici in casi particolarmente gravi (sindrome di asperger).
La timidezza può derivare da un contesto repressivo nei confronti di determinati modo di esprimersi così come può partire da una mancanza di riferimenti espressivi, o (S. di asperger) dal mancato riconoscimento delle espressioni altrui e conseguentemente al non saper come rispondere. Anche le pressioni bullistiche possono però stroncare la propositività sociale di un soggetto. Tutti questi comportamenti generano una sorta di timore di relazionarsi e conseguentemente un atteggiamento schivo ed introverso.
Tale atteggiamento genera adattamenti che vanno dallo scegliersi (o lasciarsi scegliere) da particolari gruppi di persone per le quali la timidezza non è un fattore discriminante. Va da se che tali espedienti siano tesi a fuggire quanto possibile la sofferenza (psicologica) ed il rifiuto, e costituiscano l'esperienza del soggetto. Tale soggetto, se spostato, tenderà a ricreare un contesto simile a quello di provenienza perchè per esso, quello è il contesto nel quale può vivere senza problemi.

Se ne esce sostituendo l'esperienza del soggetto con altre, ottenute attuando i comportamenti che egli non ha mai imparato ad attuare. Cosa non facile perchè non è facile agire su componenti comportamentali radicate per anni. Il che significa che ci vogliono mesi, se non anni (come chi ha fatto il percorso ADM dall'inizio alla fine sa bene).