E' giusto perseverare con chi ci piace veramente?

[Paolo02]

Buongiorno a tutti, voglio chiedere in generale un parere oltre che un consiglio su questo argomento riferendomi in particolare alla mia situazione personale. Molto spesso, dopo aver ricevuto un primo rifiuto da una ragazza, il consiglio che ci si sente dare da amici e familiari è di voltare subito pagina, perché "il mare è pieno di pesci": la realtà intorno a noi mostra però che molte coppie oggi felici e innamorate sono nate dalla perseveranza di lui, che ha dimostrato il suo "tenerci davvero", fino a far innamorare la ragazza in questione. Mi chiedo quindi quanto sia giusto non rispettare il primo no di una donna, soprattutto nella nostra epoca con tutte le frasi "quando una donna dice no è no" e così via; e cosa in questi casi faccia scattare in lei la scintilla nonostante il disinteresse iniziale.

Siamo entrambi abbastanza giovani (22/23 anni) e ci vediamo sempre in università. Lei è di un altro corso e ci siamo conosciuti lo scorso aprile tramite due amicizie, sempre universitarie, in comune. Tra pranzi in mensa, chiacchierate nei corridoi e studi insieme in biblioteca ho modo di conoscere un po' meglio non solo lei, ma anche il suo gruppo di amici di corso. Nel giro di un mesetto inizio a lavorarci su, facendo vedere che avevo piacere a parlare e stare con lei (il classico "starci un po' sotto"). Anche se in verità riconosco di essermi comportato un po' troppo da amico. Comunque arrivato al fatidico momento di invitarla a uscire fuori, prima inizia con il dire "ma una cosa tranquilla, tra amici?", spiegandomi di non aver mai immaginato niente del genere durante il nostro tempo di conoscenza, che le dispiaceva tanto e che preferiva dirmi di no subito piuttosto che illudermi. Da notare che durante questa mia "dichiarazione" mi è sembrata sinceramente spiazzata, dispiaciuta e con gli occhi lucidi, emozionata in un certo senso, quasi spaventata. E' infatti una ragazza di quelle dolci e abbastanza timide e insicure allo stesso tempo e da quello che so dalle amicizie in comune non è mai stata fidanzata (credo quindi sia anche vergine); più volte nel passato (anche recente) si è dichiarata a vari ragazzi che l'hanno tutti puntualmente rifiutata e a quanto pare, almeno in questi tre anni che è all'università, nessuno si sarebbe proposto con lei come ho fatto io. Lì per lì ho pensato che mi avesse rifiutato non tanto perché non potessi proprio piacerle, ma proprio per la sua inesperienza/paura/insicurezze. Il momento in cui un ragazzo le chiedeva di uscire era finalmente arrivato e, proprio per non aver immaginato niente del genere, la cosa l'ha spaventata. Almeno è questo quello che credo ancora.

Dal giorno dopo lei continua (anche tutt'ora) a salutarmi, sorridermi, e venirmi a parlare ogni tanto come se nulla fosse successo, esattamente come prima della mia dichiarazione, senza comportarsi per niente da disinteressata. Mi concentro sul finire gli ultimi esami e per tutta l'estate riesco, in un certo senso a dimenticarmela. Ma con l'inizio del nuovo anno accademico, nel rivederla mi rendo conto di quanto il mio interesse sia davvero serio. Intendiamoci, non sono il tipo che vuole fidanzarsi perché sì, provandoci con tutte solo perché sono carine. E' molto raro che mi innamori di qualcuna e lei é una di queste: posso solo dire che se prima di provarci il mio interesse era solo semplice interesse, è solo adesso che mi sono reso conto di quanto sia innamorato di lei.

Leggendo altre discussioni di questo forum ho visto che qui il valore dell'insistenza viene trattato come positivo. Per cui chiedo, soprattutto per il carattere della ragazza in questione e le modalità con cui ha declinato la mia richiesta di uscire: come posso ripresentarmi da lei, facendole capire tutto quello che provo e che vi ho scritto? Sono consapevole che l'eventuale "riprovarci" dovrà essere completamente diverso da quello precedente, non più un comportamento troppo blando (da amico) che sfocia alla fine nella richiesta di incontrarla fuori, ma un atteggiamento da ragazzo che ci tiene e vuole prendersi cura di lei. Come vi ho scritto, credete che lei, non essendo mai stata fidanzata e essendo stata delusa tante (troppe volte) possa apprezzare la mia perseveranza? Può esserci ancora speranza in questa storia?

[TermYnator]

le strade sono sostanzialmente 2.
a) Fai l'amico, anche per anni (sono queste le storie di cui parli in realtà quando citi la persistenza), ingoi rospi amari (prima o poi ti parlerà di uno con cui fa sesso e vuole condividere la sua bella storia co te), ma quando cadrà in defaillance tu sarai li pronto a sorreggerla. Ho visto coppie veramente improponibili ed insostpettabili nascere così. Ma, bisogna esserci portati...

b) Sparisci per un po' e riappari come se nulla fosse stato dopo un percorso di miglioramento radicale. Potresti avere una seconda possibilità.

Il mio consiglio è però identico a quello che ti hanno dato. Soprattutto perchè, vista l'età, probabilmente non siete ancora abbastanza maturi per vincolarvi troppo strettamente.

[Fire Blight]

Mi chiedo quindi quanto sia giusto non rispettare il primo no di una donna, soprattutto nella nostra epoca con tutte le frasi "quando una donna dice no è no" e così via; e cosa in questi casi faccia scattare in lei la scintilla nonostante il disinteresse iniziale.

Penso che il succo della questione sia l'educazione e il rispetto con cui ci si prova. Provarci una seconda volta, con educazione e rispetto, non è affatto sbagliato.
È vero che lei ha rifiutato ma ogni lasciata è persa. Io, al momento opportuno, pur con il rischio di perdere l'amicizia, proverei a invitarla nuovamente a fare qualcosa di non troppo impegnativo. Ad esempio un uscita pomeridiana per una passeggiata, una attività, una mostra.. etc, meglio se qualcosa di divertente ed emozionante che tolga l'eventuale imbarazzo di un appuntamento più classico.
Se rifiuta, a quel punto il tuo l'hai fatto e passi ad altro.
Non è facile ma si, ho visto casi in cui le ragazze hanno cambiato idea. Ovviamente, ripeto, si prova nuovamente sempre con la massima educazione, come del resto sarebbe necessario in qualsiasi rapporto personale.