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Ansia di dimostrare

Aperto da Andrewroma84, 30 Luglio 2016, 23:22:49

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Andrewroma84

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Buonasera a tutti,
Ho 32 anni, lei 30.
Lei molto severa con se stessa e con gli altri, bacchettona, superba e a volte saccente.. il diavolo penserete voi, in realtà tutto questo é uscito fuori dopo.
Sono stato insieme a lei per 3 anni, lei inizialmente era completamente persa di me, senza io aver fatto il minimo sforzo, anzi praticamente mi ha condotto lei tra le sue braccia in appena 3 uscite (la quarta uscita abbiamo fatto sesso a casa sua), la sua dolcezza pero' é durata ben poco.
Dopo appena 3 mesi di relazione stabile conduceva ancora lei il gioco chiedendomi di andare a convivere con lei (ancora innamoratissima non si sa su quali basi.. secondo me era solo una forte attrazione).
Io completamente inebriato gli dico di si, ignorando il fatto che lei a tratti gia mostrava segni evidenti di saccenza, superbia, forte spirito di osservazione e critica.
Una persona a volte lunatica con grandi sbalzi di umore influenzati anche dalla morte della madre pochi anni prima ed un lavoro non soddisfacente che l'hanno portata a sobbarcarsi molte problematiche familiari. la sua insoddisfazione di base a volte si riversava sul nostro rapporto, tanto da avere giorni di completa apatia da parte sua e pochissimo sesso, tuttavia lei non mi addossava assolutamente colpe dicendo invece che la colpa era solo del suo carattere a volte intrattabile.
In fondo la sua voglia e la mia voglia di convivere nasceva dal semplice fatto di fuggire (lei) da una situazione piuttosto pesante ed io per "dimostrare" a lei il mio valore e tenermela stretta cercando di non deludere le sue aspettative nei miei confronti.
Io al contrario sono un uomo all'apparenza molto socievole, fisicamente attraente nella media, ma con poco fascino (poche esperienze da raccontare) , questo mi ha portato ad avere un'autostima che si tiene su un castello di carta, celato da un'apparente sicurezza nei miei mezzi.
La prova del nove è arrivata con la convivenza, lei gia' stressata da un anno di alti e bassi nella sua personalita' , le cose si sono accentuate convivendo. io con l'ansia di dimostrare il mio amore (in modo discreto senza essere appiccicoso) e l'ansia di dimostrare di saper fare le faccende di casa (assolutamente imbranato in realta') lei sempre piu criticona e giu con l'umore (sesso 1 volta al mese.. aiuto) le cose andavano avanti cosi..tra momenti di passione.. amore e cuoricini a momenti di veri silenzi, ed io in tutto cio salendo sulle sue montagne russe emotive non facevo altro che continuare imperterrito a dismostrare con ansia il mio valore anche annullandomi, perdendo alcune amicizie..il problema alla fine dei giochi ero diventato io (quello di cui temevo in modo piu grande fin dall'inizio) mentre lei cominciava ad uscire con amiche single ad ammazzarsi di sport a fare week end con le amiche pur di evitarmi, ma anzi incitandomi ad organizzare anche io per cavoli miei, mentre tutto quello che volevo io era ormai elemosinare le sue attenzioni, io che avevo fatto tanto per impegnarmi e dimostrare  quanto l'amavo, organizzavo viaggi, cucinavo cose buone per strappargli un sorriso.. quanto ho dovuto pazientare e mandare giu bocconi amari pur di non fargli pesare il suo comportamento altalenante. fino a quando lei un giorno mi dice di non amarmi piu pur volendomi un gran bene (bella consolazione).
Mi domando cosa ho sbagliato, ho cercato sempre di starle vicino nei suoi momenti di irrtabilita', a volte invece farevo il contrario: uscivo.. facevo finta di stare con i miei amici o stavo in palestra piu del solito per lasciarla da sola a sbollentare, per lasciare i suoi spazi, ma vedevo che con me era infastidita mentre con le sue amiche mai.
è vero non ho tantissimi interessi, faccio la vita di tutti, lavoro, vado in palestra, vedo gli amici (non quanto lei) mi piace fare tutto, viaggi ecc.. sono sempre sorridente, ma ai suoi occhi sono diventato incredibilmente un cretino insicuro, per niente interessante ma che anzi pensava sempre e solo a lei (anche se lo nascondevo lei si accorgeva).
Faccio sempre lo stesso errore: una volta diventata una relazione stabile, mi rammollisco, ho l'ansia di dimostrare e paura costante dell'abbandono.
Come posso migliorare tutto questo?
Grazie, scusate se mi sono dilungato.

TermYnator

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Difficile dire senza conoscerti un minimo, visto che quando si raccontano degli eventi, generalmente si tende a farli collimare con una ipotesi di fondo pregressa.
Da quanto dici comunque, sembra che tu abbia una personalità un po' debole, nel senso che il tuo volerti rendere utile potrebbe risultare eccessivo, al limite dell'invadenza e della pesantezza. Il sesso rado è un sintomo chiaro di disinteresse sessuale: se una donna non ti vede come il suo maschio ideale o quantomeno come uno che le fa girar la testa, il sesso finisce. Ma finisce anche se lei non è rilassata e tende ad irretirsi vedendo cose (anche piccole) che la infastidiscono e che non spariscono.
E' la goccia che logora la roccia.
Finito il sesso (lei si rende conto che non le fai più effetto da quel punto di vista) può innestarsi un meccanismo emotivo "compassionevole". Lei vede che tu tenti di renderti utile e quindi si affeziona, ti tratta come il suo orsacchiotto nei momenti di buona, ma inveisce e ti tratta male quando non fai quello che a lei andrebbe a genio in quel momento. Il confronto fra le due personalità è ormai avvenuto. Il coltello gira nella piaga e lei piano piano si rende conto di non amarti più.
E' la fine.

Devi imparare ad essere più fermo e non cimentarti in cose che non sai fare. Perchè buttarti a fare la massaia se non ne sei capace? rischi di diventare persino ridicolo...
E così tutto il resto.

<3
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