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intelligenza emotiva

Aperto da JeanCloud 2.0, 26 Marzo 2023, 15:23:44

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JeanCloud 2.0

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apro una parentesi su un argomento che mi sta molto a cuore ultimamente, ossia lo sviluppo dell'intelligenza emotiva.

per intelligenza emotiva si intende l'insieme di capacità relazionali che tutti abbiamo e che sono fondamentali per i nostri rapporti interpersonali. L'intelligenza emotiva è una componente delle nostre facoltà. mentre fino a 30 anni fa l'intelligenza era misurata sostanzialmente con il QI, che valuta l'intelligenza logico-matematica, ritenendo fosse la misura empirica dell'intelligenza di una persona, oggi si valuta l'intelligenza sotto vari aspetti: quella tecnologica (capacità di utilizzare strumenti digitali e non), musicale, logico-linguistica, cinestetica, spaziale-visiva, naturalistica e altre ancora, tra cui quella emotiva, ossia la capacità di entrare in empatia e gestire le proprie emozioni in maniera funzionale.

tutti noi viviamo in un contesto variopinto e ne siamo influenzati fin dalla nascita. per soddisfare i nostri bisogni abbiamo dovuto attingere dalla nostra capacità di esprimere quello di cui avevamo bisogno e farci accontentare da altri (genitori) affinchè capissero i nostri bisogni e li soddisfassero. via via che cresciamo le relazioni si arricchiscono in numero e qualità, e i nostri bisogni si strutturano da quelli naturali a quelli sociali. se un bambino svilluppa correttamente la propria capacità di entrare in rapporto col prossimo, farsi accettare e voler bene, e comunicare le proprie necessità avrà ottimi rapporti con le persone attorno a lui e riuscirà a collaborare con gli altri affinchè i propri bisogni vengano esauditi e affinchè diventi una persona utile agli altri.

durante la crescita possono succedere eventi che interferiscono in questo sviluppo. per esempio, un bambino che piange per ore senza che il genitore giunga a lui potrebbe sviluppare la coscienza che non riceverà aiuto piangendo o esprimendosi, e questo potrà responsabilizzarlo oltremodo o renderlo chiuso dal momento che non svilupperà la speranza di essere aiutato. mentre in Italia siamo piuttosto acerbi su questa coscienza, in america il tema dello sviluppo dell'intelligenza emotiva è parte centrale del percorso di alcune scuole che abbracciano questa filosofia psicologica. quello che so su questo argomento viene in gran parte dalla lettura del libro "intelligenza emotiva" di Goleman, che è il caposaldo di questo studio.

se ne avete avuto esperienza avrete conosciuto anche voi persone che nonostante sembrino calme e gentili ottengono uno spontaneo ruolo di leader all'interno di un gruppo. mentre in altri il leader è una persona che basa il proprio carisma sull'essere molto estroso ed energico, oppure egocentrico e manipolatore. Ecco, questo è un esempio, nel primo caso, di una persona equilibrata che gestisce i suoi rapporti in maniera naturale, con discrezione e maestria, mentre negli altri due la leadership è ottenuta forzandosi a essere super in qualcosa, che spesso, ma non sempre, è in realtà l'espressione di una maschera difensiva. La maschera difensiva è un atteggiamento che si è presi a modello che ha funzionato in passato e che resta attaccato alla persona ma non rappresenta il suo vero carattere. faccio un esempio: una persona che nella sua vita ha scoperto che grazie ai suoi disegni sui lombrichi otteneva ammirazione dagli appassionati di lombrichi potrebbe prendere a modello questo come modello vincente, e tutta la vita andrà avanti a fare l'artista dei lombrichi perchè questo ruolo sopperisce alla sua  timidezza. La sua timidezza non gli permette di piacere a tutti ma la sua abilità nel disegnare lombrichi lo circonda di ammirazione da appassionati di lombrichi? rivestirà quel ruolo al massimo in modo di essere sempre circondato di questa riprova sociale, ma in realtà si stà limitando alla riprova di una piccola fetta sociale, ma il suo ego è cmq appagato. il problema di portare una maschera è che porta a desensibilizzarsi verso gli altri e a vivere di una maschera, che non mostrerà mai il suo vero carattere. e questo porta infatti a soffrire di conflitti interni e a non godere di rapporti pacifici con tutti quelli che incontra.

quello che sarebbe auspicabile invece è una buona relazione con tutti, e questo succede se abbiamo una buona capacità di intraprendere relazioni sociali. se non riusciamo nelle relazioni sociali, il problema potrebbe essere interno a noi, nel modo in cui abbiamo appreso come relazionarci durante l'infanzia. avere questa capacità di relazionarci è importantissimo per le persone, perchè permette di seguire i propri bisogni e soddisfarli attraverso una buona relazione con il prossimo. Trovare un lavoro che sentiamo come desiderato, arrivare a guadagnare quanto desideriamo, trovare la persona giusta per noi, vivere dove vogliamo, stare bene con colleghi, amici e parenti, sono tutte cose che sono per il 50% una nostra responsabilità (l'altro 50% ovviamente è responsabilità degli altri) e si ottiene riuscendo ad ascoltare i nostri bisogni e saperli raggiungere attraverso altre persone, quindi è questione di sentire quello di cui abbiamo bisogno e sentire nelle persone da chi possiamo rivolgerci per ottenere nel giusto modo relazionale quella cosa. E anche quando l'altra persona non è la persona giusta per ottenere ciò che vogliamo, avere una buona gestione della nostra personalità interiore ci permetterà di percepire un pericolo e proteggerci, mentre (ne abbiamo molti esempi al giorno d'oggi) se una persona ha un buco nella propria personalità, una fragilità, potrebbe cadere nell'inganno di persone che potrebbero mostrarsi amiche e poi recargli danno.

Credo che in Italia abbiamo un grosso problema nella coscienza delle emozioni e delle relazioni e che dovrebbe essere un tema centrale per far si che migliorino i rapporti fra le persone e la loro soddisfazione sul lavoro e produttività ma questo è un discorso a parte. quello che vedo in me è che da quando sto facendo più focus su questo argomento i miei rapporti con me stesso e con gli altri sono migliorati il triplo, sebbene sia un percorso tutt'altro che immediato e mi ha impegnato tantissimo in tempo e risorse. ovviamente parlo anche della capacità di relazionarmi con le ragazze.

Elvis

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Sto leggendo anch'io il libro di Goleman.
Penso che alla fine migliorare la mia intelligenza emotiva sia un must per andare incontro alle altre persone. Rimango invece perplesso su alcuni aspetti trasversali... ad esempio... si può migliorare l'intelligenza emotiva a livello teorico, ma una parte di essa verrà sempre percepita attraverso aspetti visivi ed uditivi. Quindi devo un po' capire fino a che punto migliorare pure le apparenze.

JBGrenouille

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Post interessante.

Ho il libro di Goleman, ma non l'ho ancora iniziato.

Penso che l'intelligenza emotiva abbia una sua utilità in vari campi, soprattutto nei rapporti con le donne.

Certo, il suo lato oscuro è persone intelligenti emotivamente possono essere anche ottimi manipolatori, quindi tocca sempre mantenere una consapevolezza di sé stessi

TermYnator

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intelligenza emotiva...
Un ossimoro.

L'abilità nelle relazioni come applicazione di sensibilità ed intelligenza logico matematica
Se invece parliamo di abilità nelle relazioni, parliamo di qualcosa di più realistico. L'intelligenza è infatti un processo logico, mentre una emozione è un coacervo di sensazioni dettate da basi chimiche, relative ad un mix di impulsi sensoriali e mnemonici. L'intelligenza emotiva sarebbe quindi la capacità (volontaria) di smuovere tutti questi paametri per suscitare l'emozione voluta. Ma questa è manipolazione!
L'intelligenza emotiva, quindi, altro non è che un pittoresco modo di chiamare la capacità che hanno alcuni, di tradurre le loro sensazioni in comportamenti funzionali all'ottenimento di emozioni positive.

L'intelligente emotivo è un manipolatore
E si! Così come chi ha risultati positivi nella risoluzione di equazioni o matrici di Raven è una persona dotata di intelligenza logico matematica, chi ottiene emozioni positive a partire da comportamenti volontari è un manipolatore. Si noti che la mamma che dissuade il figlioletto dall'accettare caramelle da sconosciuti, è una manipolatrice. Ma lo fa nell'interesse del pargolo, scavalcando la sua capacità di comprendere. LA manipolazione non è quindi per forza negativa.

Leaders e gregari
Nel tuo post si parla di leadership ottenuta tramite l'esibizione di qualità peculiari. C'è però un problema: quando questo tipo di "leader" esce dal contesto delle qualità nelle quali eccelli, perde la leadership. La vera leadership, ovvero l'essere seguito dalle persone perchè le persone tendono a credere in ogni cosa che fai e/o dici, la mantieni se sei abile nelle relazioni umane indipendentemente dal contesto. Chi invece non riesce ad ottenere la fiducia altrui, è costretto al gregariato, alla solitudine o al veder circoscritta la propria leadership all'ambiente in cui è bravo. Così l'istruttore di palestra, il capo ingegnere di un team, al limite un bravo medico nel suo reparto. Per questo si tende a diffidare istintivamente dei lupi solitari.

Dove si impara l'abilità nelle relazioni?
Il primo passo è sicuramente una ottima conoscenza dell'umano. In questo, possono aiutare testi di volgarizzazione psicologica, avendo però una certa capacità di discernimento. Ad esempio, autori troppo "politicizzati" su questioni quali comportamenti di genere, eguaglianza a tutti i costi ed altre fesserie che possono anche essere suffragate da studi (smentibili il giorno dopo), non andrebbero proprio considerati.
L'educazione classica, può dare una grossa mano nel capire quali siano i comportamenti graditi e perchè. UN aspetto non minaccioso/aggressivo, può aiutare le persone ad empatizzare esponendosi molto più facilmente. MA soprattutto, per quanto mi riguarda è importante imparare a filtrare le proprie sensazioni dopo averle ascoltate.
CAio ti ispira diffidenza? Bene, fotografa Caio e paragonalo a chiunque altro ti ispira la stessa sensazione. Pian pianino, imparerai a capire cosa non ti piace e a non farlo per piacere agli altri.



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JeanCloud 2.0

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Esattamente come ha detto Termy siamo tutti manipolatori di altri dal momento che tutti noi abbiamo motivazioni egoiste, a nostro vantaggio, e interfacciandoci con gli altri saremo inevitabilmente mossi da queste motivazioni. Una delle motivazioni principali dell'essere umano è l'essere inserito socialmente, essere accettati dai simili per trarne forza e soddisfazione, ma detto in termini meno utilitaristici ne traiamo felicità e serenità. Trarre forza dal gruppo da sicurezza e serenità, e trarne soddisfazione vedendo che riusciamo a soddisfare tutti i nostri bisogni con gli altri da felicità. Il senso dovrebbe essere che è nelle persone che troviamo la nostra felicità, non dai soldi. Dalle persone poi traiamo l'inserimento che porta anche tutti gli altri beni, cioè riprova sociale, guadagno, sostegno ecc... ma la chiave è che la felicità viene dall'avere ottimi rapporti con i nostri simili. In questo senso, una persona, come dice appunto Termy, cosciente e sensibile delle emozioni degli altri e, prima ancora, delle proprie, è naturalmente portato a interagire positivamente con le persone.
In questo senso appunto l'educazione emotiva credo di poter dire che è proprio l'educazione a questa sensibilità e padronanza. Padroneggiando, sentendo, capendo, mettendo in primo piano lo stato interno riusciamo a gestire le nostre energie e avvicinarci adeguatamente a quelle degli altri. Esattamente come aver studiato italiano fin da piccoli ci permette di parlare adeguatamente nel futuro a medici, avvocati, politici, poliziotti, baristi, qualsiasi tipo di persona perché sappiamo parlare bene la lingua e possiamo adattarci a trasmettere i nostri pensieri. Anche la gentilezza viene dal riconoscere le proprie emozioni e avere delicatezza verso se stessi e poi in automatico verso gli altri.
Sicuramente ci sono molte risorse oggi sull'argomento molto preziose che possono insegnarci molto su questo argomento, sia su internet (youtube è una miniera di informazioni) sia su tanti libri, ovviamente con la dovuta attenzione che non è tutto oro quello che gira. La meditazione è una pratica che capisco sempre più profondamente e ne apprezzo tanto l'importanza in questo percorso, se fatta con la dovuta preparazione. Una marcia in più notevole me la sta dando la psicoterapia. Per fortuna questa professionista che ho trovato è una di quelle persone che fanno bene il loro lavoro e sono molto utili. È come se mi guidasse in una meditazione profonda di grande finezza sul capire le mie emozioni, un lavoro che da soli sarebbe molto più lungo se non impossibile.
Sto pensando anche di aprire un canale youtube in cui parlarne per condividere questo pensiero, non per guadagnarci o per vivere di quello ma perché sarebbe un piccolo contributo a far girare un messaggio incoraggiante ai molti bisognosi di pace interiore. Non voglio farmi guru ahah, rimango interessato alle donzelle e a guadagnare, ma sono abbastanza convinto che se fossimo tutti nel mio stato si vivrebbe in un mondo molto più leggero e costruttivo, quindi darò, se lo farò, i miei 50 cent.

JeanCloud 2.0

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chiudo scrivendo anche un dettaglio sulle capacità che elencano in una di queste risorse sull'intelligenza emotiva, ossia le capacità dell'intelligenza emotiva, che sarebbero principalmente 6:
-introspezione: saper sentire e riconoscere le proprie emozioni e soddisfare i propri bisogni
-intuizione: saper capire lo stato d'animo degli altri e capire i loro bisogni per soddisfarli
-contesto: sapersi adeguare al contesto in cui si è inseriti
-concentrazione: sapersi dedicare a un'attività senza farsi distrarre da altri pensieri
-resilienza: quando c'è un problema saper capire cosa è andato storto, imparare una lezione e tornare in uno stato di neutralità (specifico subito dopo cos'è)
-prospettiva: cogliere i lati positivi di se e degli altri e vedere quali sarebbero le potenzialità per il futuro (mentre spesso ci concentriamo sui difetti)

per stato di neutralità si intende lo stato in cui dovremmo sentirci di base, ossia calmi emotivamente, con ottimismo sulle proprie capacità di vivere, speranza nei propri progetti nel futuro, e responsabilità, ossia prendersi tutto l'onere di fare andare le cose come vogliamo. su quest'ultimo punto vedo in giro che c'è una voragine nel senso di responsabiltà della gente e siamo sempre pronti ad arrabbiarci e deprimerci per la nostra situazione anzichè fare il primo passo per migliorarle, e si vede soprattutto nelle piccole cose, come per esempio migliorare i rapporti con i colleghi.

TermYnator

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Citazione di: JeanCloud 1.9 il 08 Aprile 2023, 17:03:06
Sto pensando anche di aprire un canale youtube in cui parlarne per condividere questo pensiero, non per guadagnarci o per vivere di quello ma perché sarebbe un piccolo contributo a far girare un messaggio incoraggiante ai molti bisognosi di pace interiore.

Bene!. Potresti aprire una rubrica di real inner game sul forum, dove racconti un po' queste tue esperienze e stili una sorta di metodo, con un esercizio a settimana o una cosa del genere. IL forum si aplierà sempre più nella direzione di una testata con relative rubriche. E siccome so che hai sempre avuto una velleità come scrittore, forse questo è il tema giusto. Ovviamente è solo un suggerimento se la cosa ti gratifica, nessun obbligo o to do list  ;)
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JeanCloud 2.0

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Si se ne può assolutamente parlare, l'argomento mi interessa molto

TermYnator

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Citazione di: JeanCloud 1.9 il 11 Aprile 2023, 12:55:20
Si se ne può assolutamente parlare, l'argomento mi interessa molto
Ottimo. Il titolo custom di Capo Redattore ce lo hai gia... Dimmi cosa ti serve ed iniziamo
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AlterEgo

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Avevo in nota da un po' do leggere questo post e finalmente ce l'ho fatta!
Mi piace l'esempio che fai del disegnatore di lombrichi faccio una riflessione. Immaginiamo che il disegnatore in questione, vistosi gratificato per i suoi disegni dagli studiosi di lombrichi capisca un semplice meccanismo, ovvero che quando sei bravo in qualcosa ottieni le conferme di chi a quel qualcosa vi si dedica. A questo punto decide di imparare a disegnare anche le farfalle e otterrà gratifiche anche dagli amanti delle farfalle. Poi inizierà a dipingere, poi a progettare, scrivere, ecc...  per ogni capacità che sviluppa avrà un suo circolo di frequentazioni, non arriverà al punto dove sarà consapevole del suo potersi relazionare con la maggior parte delle persone semplicemente perché  le conoscenze che ha gli permettono di trovare quasi sempre un punto in comune? Gli servirà ancora sviluppare un'intelligenza emotiva?


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Decatron

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Ho iniziato a leggere anche io questo libro, appena lo finirò (non in tempi brevi) lascerò un mio parere a riguardo.

Qualche settimana fa, un po' per caso, ho scoperto di avere tratti della Dark Triad, il che non mi ha particolarmente sorpreso, immagino sia una conseguenza inevitabile del mio vissuto.

Sto facendo un lavoro di ristrutturazione cognitiva su me stesso per andare a rielaborare determinati tipi di comportamenti e reazioni ad eventi.

Una cosa che ha fatto ben notare Termynator è che l'intelligenza emotiva è una forma di manipolazione, alla fine è quello che fa qualunque uomo quando porta fuori a cena una donna e cerca di darle belle emozioni con lo scopo di concludere qualcosa, non lo fa perché è un benefattore.
Non c'è nulla di male in questo, siamo tutti manipolatori per i nostri fini così come la donna sfrutta il suo aspetto per stimolare la tua emozione di invitarla a cena o a bere un drink.

Il fatto è che mi sono reso conto che riesco a modellare le emozioni delle ragazze ma ho difficoltà serie con le mie emozioni, le ho soppresse perché in passato erano fonte di malessere e disagio eccessivo.
Quindi il mio intento nella lettura di questo libro è imparare ad elaborare le mie emozioni, a comprendere meglio cosa mi piace e cosa non mi piace, capire meglio quale emozione mi provoca una donna piuttosto che un quadro.

Vi aggiornerò qui sugli sviluppi.

AlterEgo

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Citazione di: Decatron il 16 Aprile 2023, 20:45:38

Qualche settimana fa, un po' per caso, ho scoperto di avere tratti della Dark Triad.
.....
capire meglio quale emozione mi provoca una donna piuttosto che un quadro.
.....
Vi aggiornerò qui sugli sviluppi.

Per curiosità ho cercato cosa fosse la Dark Triad, vi riporto il link di wikipedia:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Triade_oscura

Secondo quanto scritto la triade oscura sarebbe caratterizzata dai seguenti tre elementi, narcisismo, machiavellismo, psicopatia.
Segue copia-incolla sempre da wikipedia:

Il narcisismo è caratterizzato da grandiosità, orgoglio ed egoismo

Il machiavellismo è caratterizzato dalla manipolazione e dallo sfruttamento degli altri, da un cinico disprezzo per la moralità e da una concentrazione sull'interesse personale e sull'inganno

La psicopatia è caratterizzata da continui comportamenti egoistici, insensibilità, crudeltà e mancanza di empatia e rimorso


A prima vista mi sembra molto generico, in quanto orgoglio e un po' di sano egoismo li abbiamo tutti, e direi per fortuna. La concentrazione sull'interesse personale è sinonimo di egoismo. La moralità ad oggi direi che varia molto in base ai punti di vista delle persone, chi saprebbe stabilire per esempio se baciarsi in mezzo a una strada é morale o no?
Direi che siamo tutti un po' dark triad. Direi anche che se una persona non presentasse nessuno dei tratti descritti mi risulterebbe un po' insolita.

Diciamo che non hai nulla di che preoccuparti se trovi tratti di dark triad nel tuo carattere :)

Quale emozione ti provoca una donna piuttosto che un quadro? Nel caso della donna dipende da quanto ti piace, nel caso del quadro... pure :D

Aggiornaci sugli sviluppi, è un bell'argomento



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Decatron

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#12
Citazione di: AlterEgo il 16 Aprile 2023, 21:15:50

Diciamo che non hai nulla di che preoccuparti se trovi tratti di dark triad nel tuo carattere :)

Quale emozione ti provoca una donna piuttosto che un quadro? Nel caso della donna dipende da quanto ti piace, nel caso del quadro... pure :D

Aggiornaci sugli sviluppi, è un bell'argomento




Mi sono assicurato di scrivere "tratti" della Dark Triad perché per mia fortuna non mi riguarda interamente.
Anche perchè se fossi un narcisista puro neanche mi accorgerei di esserlo e non sarei qui a scrivere.

E' un argomento delicato perchè la Dark Triad è tipica dei Serial Killer, caso esemplare Ted Bundy, che è proprio l'essenza della Dark Triad. Anche Adolf Hitler viene associato a tale triade.

Generalmente nella realtà odierna è una caratteristica considerata attraente dalle donne, un caso esemplare di Dark Triad che mi viene in mente è Fabrizio Corona che rispecchia appieno tutte e 3 le categorie.

Se vedi su Wikipedia mostra alcuni ambiti in cui si evidenzia la Dark Triad, come ad esempio sul lavoro (Patrick Bateman di American Psycho è l'esempio eclatante).

Un tratto che più mi rappresentava era Troll di internet, sempre riportato su Wikipedia, questo è stato il più facile da eliminare, perchè una volta che ne prendi coscienza semplicemente smetti di farlo.

Sempre da Wiki:

CitazioneCome strategia di accoppiamento
Gli studi hanno suggerito che, in media, coloro che esibiscono la triade oscura dei tratti di personalità hanno una strategia di accoppiamento accelerata, segnalano più partner sessuali, atteggiamenti più favorevoli nei confronti del sesso occasionale[6], standard abbassati nei loro compagni a breve termine[35], tendenza a rubare o appropriarsi di compagni degli altri[36], e uno stile romantico pragmatico e da gioco[37]. Questi tratti sono stati identificati come parte di una strategia di vita che sembra essere caratterizzata da un approccio sfruttatore, opportunistico e proteiforme alla vita in generale

Ecco questo rappresenta appieno il mio sviluppo sessuale degli ultimi anni, come fai notare tu non è così anomalo perchè riguarda un po' tutti i marpioni in generale.

Comunque per il momento sto andando molto bene, quello che devo vedere nel tempo è se ci saranno ricadute e quanto riesco a gestirle.

L'esempio dell'emozione di donna e quadro forse non era azzeccato, era per dire ch ho blocchi emotivi in cui evito il rilascio di emozioni.

Ad esempio in passato l'emozione di fare un colloquio di lavoro comportava ansia che di conseguenza mi portava ad un attacco di panico. Ecco ho dovuto troncare alla base l'emozione per evitare quell'ansia, infatti se oggi vado a fare un colloquio di lavoro non ho quella tipica emozione/ansietta sana che è normale.
Considera avevo gli attacchi di panico gravi anche per incontrare ragazze nuove quindi figurati su che livelli stavo in passato e quando ho dovuto recidere/sopprimere.

Penso che oggi ho abbastanza esperienza e controllo per mettermi in discussione sul lato emotivo e iniziare a ricalibrarmi.

ah, la parte narcisistica è l'unica che sto conservando ma non in ottica comportamentale quanto più in ottica di estetica, è l'unica componente che vedo effettivamente positiva sul lungo termine, per mantenersi in linea, mantenere una cura della persona, dell'abbigliamento ecc.

Vi aggiorno sugli sviluppi  :up:

Ultima modifica: 16 Aprile 2023, 21:44:59 di Decatron

AlterEgo

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Citazione di: Decatron il 16 Aprile 2023, 21:42:44

Mi sono assicurato di scrivere "tratti" della Dark Triad perché per mia fortuna non mi riguarda interamente.


Si, avevo capito che la cosa era solo marginale   ;)

Quella del Troll di Internet è bella  ;D


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Citazione di: AlterEgo il 16 Aprile 2023, 00:04:24
Avevo in nota da un po' do leggere questo post e finalmente ce l'ho fatta!
Mi piace l'esempio che fai del disegnatore di lombrichi faccio una riflessione. Immaginiamo che il disegnatore in questione, vistosi gratificato per i suoi disegni dagli studiosi di lombrichi capisca un semplice meccanismo, ovvero che quando sei bravo in qualcosa ottieni le conferme di chi a quel qualcosa vi si dedica. A questo punto decide di imparare a disegnare anche le farfalle e otterrà gratifiche anche dagli amanti delle farfalle. Poi inizierà a dipingere, poi a progettare, scrivere, ecc...  per ogni capacità che sviluppa avrà un suo circolo di frequentazioni, non arriverà al punto dove sarà consapevole del suo potersi relazionare con la maggior parte delle persone semplicemente perché  le conoscenze che ha gli permettono di trovare quasi sempre un punto in comune? Gli servirà ancora sviluppare un'intelligenza emotiva?

hai centrato il punto che sia più importante sviluppare una competenza umana che si applichi con tutte le persone. una persona che non ha nessuna competenza particolare ma che è in grado di relazionarsi con chiunque abbai di fronte senza secondi fini sarà al meno una persona educata, al meglio una persona simpatica e un valido amico. e nel caso di una ragazza, credo che il complimento più giusto che si riceva sia di essere considerati intelligenti, semplicemente perchè si avrà la mente aperta.