Presentazione tardiva

Aperto da cook-ed, 30 Maggio 2018, 12:55:04

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cook-ed

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Slave a tutti*
la presentazione è venuta molto lunga, ma non mi andava di togliere niente, perciò l'ho divisa in paragrafi a cui ho dato dei titoli, così se volete potete saltare pezzi interi.
Chi sono
Mi presento dopo qualche mese di lurking in modo da fare una presentazione che fosse la più utile sia a voi che a me. Ho 27 anni, me ne danno 22 se mi lascio crescere la barba, altrimenti potrei anche infiltrarmi in un liceo e confondermi tra gli adolescenti. Vivo a Bologna e mi interesso agli argomenti del forum da poco più di un anno.

Le mie letture
Finora ho letto, da cima a fondo, diversi blog, tra questi quello di Mauro D'Andrea si è rivelato uno dei più utili, pur non condividendo certe soluzioni al 100% (so che Termy lo conosce personalmente e se lo conoscessi anch'io non mi sorprenderei a scoprire che è davvero una persona d'oro) e alcuni libri trovati online, ottenendo una generica visione d'insieme sulla materia.

Risultati ottenuti
Ora la parte dolente... Il mio score è 0, zero, niente, nada, nichts, da intendere non solo che non ho mai avuto LTR, ma niente anche su qualsiasi aspetto che riguardi i rapporti con le ragazze. La mia vita va bene, non ho niente di serio di cui lamentarmi, anzi, ho i miei piccoli orticelli nei quali riesco a eccellere (le amicizie, la cucina, l'attività fisica ecc.). Poi le ragazze... ho sempre provato, ma quanto più provavo tanto più forte sbattevo la faccia a muro. Dopo aver iniziato a leggere sull'argomento ho continuato a fallire, ma fallendo meno miseramente, evitando tanti errori vecchi e incappando in qualche errore nuovo.

Come sono diventato bravo a farmi il lavaggio del cervello al fine di resistere e stare in piedi
Più di una volta ho pensato di essere condannato, come se un decreto divino avesse imposto che la mia vita avrebbe dovuto essere normale in tutto, tranne che con le ragazze. Forse è così, ma se lo è ne voglio una conferma irrefutabile, e l'unico modo di ottenerla è provarci ancora e ancora, e se fra sessant'anni non sarà cambiato niente, FORSE mi convincerò (ma non garantisco niente). Ammetto di sentirmi emotivamente molto, molto stanco e a volte giù di morale perché sento che mi manca un pezzo di vita; è quel tipo di problema che gli inglesi chiamano "l'elefante nella stanza", una cosa che non posso ignorare quando penso a come mi vanno le cose. Dall'altro lato, tanto più mi sento stanco tanto più mi sento deciso a uscirne, non importa quanto sarà faticoso o frustrante, non sono disposto a vedere che mi scivoli tutto fra le mani senza che io abbia il minimo controllo sugli eventi. Altri ci sono riusciti, e se dicono che si può imparare allora proverò a imparare.

Quello che ho imparato: le mie domande, le mie risposte e altri lavaggi del cervello
Detto questo, provo a farvi capire a che punto sono facendo un elenco di quello che credo di aver imparato e capito da quando ho iniziato a "studiare", e delle risposte che mi sono dato cercando di andare oltre le banalità in stile "sii te stesso" e "vedrai che prima o poi capita anche a te", frasi alle quali ho creduto per un periodo e che mi hanno portato dove sono ora, convinto che non capita proprio niente e nemmeno voglio più che "capiti", voglio essere io a decidere con quali ragazze stare e quando, voglio pensare "ce l'ho fatta", non "mi è capitato".

-rispondendo alla domanda "chi rimorchia, rimorchia perché è bello? Come faccio se non sono bello di mio?"
la bellezza si declina in varie forme, da quella estetica, a quella intellettuale, a quella umana e affettiva. Ogni persona ha in sé le potenzialità per essere una persona bellissima oppure orribile, sia esteticamente che interiormente, e con le giuste azioni può far emergere sia la sua bellezza esteriore, prendendosi cura del suo corpo, sia la sua bellezza interiore, prendendosi cura del suo spirito. Dunque, il modo in cui viene percepita una persona dipende da due fattori: 1 – cosa fa quella persona per tirare fuori la bellezza che è in lui o in lei e 2 – quanto bravi sono gli altri a scorgere la bellezza in ciò che vedono. In conclusione, ne ho tratto due linee guida per me stesso: fai il possibile per tirar fuori tutto il bello che tieni inespresso e fai il possibile per imparare a vedere tutto il bello che c'è negli altri, anche se non sempre si sforzano di esprimerlo.

-rispondendo alla domanda "cosa serve per piacere alle donne?"
tutto è utile, niente è indispensabile, ma niente è sufficiente da solo. È come un gioco a punti, in cui più qualità riesci a sviluppare, più si alza il tuo punteggio. Sai far ridere? Punti in più. Sai cucinare? Punti in più. Hai argomenti in cui sei ferrato? Riesci a divulgarli? Fai sport? Hai viaggiato? Sai ballare? Hai letto certi libri? Tutti punti in più che contribuiscono a renderti appetibile di fronte agli altri, da qui "tutto è utile". Ti manca qualcosa? Sei particolarmente basso? Non sai ballare? Non sai arrangiarti un piatto di pasta a vent'anni suonati? Sei ignorante come un mattone? Puoi sempre recuperare con altre qualità (da qui "niente è indispensabile"), semplicemente fa' attenzione, se sei consapevole di essere carente in certi aspetti fa in modo di essere eccellente in altri. Cerca sempre di migliorare in tutto quello che puoi, anche perché non ti basterà una sola cosa per avere i risultati che speri. Le persone tenderanno a guardarti nel complesso, e non è detto che si soffermino su quello in cui tu sai di eccellere, specialmente se non sei bravo a proporlo (vantarsi dei propri meriti ostentando superiorità ti fa solo sembrare uno spaccone, al di là dei meriti). In altri termini, sei hai un fisico della maremma questo non basterà da solo a farti rimorchiare; se eccelli in pochissime cose e sei una schiappa in tutto il resto, potresti comunque non avere abbastanza "punti rimorchio"; da qui, "niente è sufficiente da solo".

-"ci sono dei "punti rimorchio" (l'ho coniato ora questo termine. Mi piace, lo terrò) che sono più importanti di altri?"
sì, diciamo che tutte le qualità/abilità che si possono sviluppare possono distinguersi in "primarie" e "secondarie". Le primarie sono quelle che puoi portarti ovunque, che puoi sfruttare e mostrare indipendentemente dal contesto, possono essere espresse nel breve termine e riguardano spesso la sfera umana ed emotiva più che quella pratica. Si tratta quindi di gentilezza (nb: la gentilezza è un muscolo, va allenata seriamente), capacità di ascolto, buon umorismo, assertività, intelligenza emotiva, capacità di creare connessione, buona presenza fisica, capacità di osservazione e di improvvisazione ecc. Le qualità secondarie sono più specifiche, riguardano più il "saper fare" e possono essere espresse solo in certi contesti, se c'è l'occasione: saper parlare di un certo argomento, ballare, praticare uno sport, avere certi interessi, aver visitato certi posti, avere aneddoti da raccontare, avere una buona postura e un fisico allenato. L'idea che mi sono fatto io è che se ci sono le primarie, avere anche le secondarie sarà utile, ma tutte le secondarie possibili non bastano a compensare l'assenza delle primarie. E questo temo sia, in parte, il caso mio, dal momento che non ho problemi a rapportarmi con le ragazze, ma appena decido di farmi avanti e loro capiscono che ho un certo interesse diventano fredde, mi evitano e accampano scuse. Nei termini del forum credo che si direbbe che non riesco a fare "attraction".  Tutto questo riporta alla domanda di prima, con una risposta aggiornata.

-"cosa serve per saperci fare con le ragazze?"
non si tratta di saperci fare "con le ragazze", bisogna saperci fare con le persone.

-"da cosa dipende la difficoltà di una conquista?"
dal contesto, non da quanto è fica lei, non da quante ne hai scopate prima, non dalle tue seghe mentali, non da quanto sei bellissimo ma dal contesto e dalla capacità di saperlo leggere (questo è il più grande insegnamento che ho trovato qui, insieme alla massima "l'assegnazione della fica non è politicamente corretta". Grazie Termy)

-"leggendo i reports sento che certe cose per me sono impossibili, non mi verrebbero mai certe idee e non sarei capace di leggere i contesti come fanno loro, come faccio?"
una persona comune non sarebbe capace di entrare in una palestra e staccare 300 kg dal pavimento, fare una croce agli anelli o una verticale sulle mani. Procedi a piccoli passi, inizia imparando a uscire da solo, leggere i contesti in cui ti trovi e in base a questi formulare le strategie migliori per approcciare le persone, magari ci scappa pure un contatto e un appuntamento

-"sono arrivato alla mia età senza nessuna esperienza, sono diverso dagli altri, meno degli altri"
non è una gara a chi mette più tacche sulla cintura. Sei sicuro che quelli che invidiavi fossero pienamente soddisfatti della loro vita sentimentale o piuttosto fossero annoiati dal non avere accanto chi volevano davvero? Anche qui vale il quality over quantity. Non invidiare gli altri, non sai come hanno vissuto le loro storie, magari sono state frustranti e hanno portato loro più dolore che gioia; potrebbero avere problemi in altri campi della vita nei quali invece a te fila tutto liscio, oppure hanno fatto sacrifici enormi per arrivare dove sono e avere quel che hanno. Ricorda che degli altri ti è consentito vedere solo il loro successo, non la fatica che hanno fatto per ottenerlo, perciò prima ti impegni e poi puoi lamentarti, o ancora meglio facciamo che prima ti impegni e poi ti impegni ancora fino a quando non raggiungi i risultati che vuoi. Alla fine, quello che conta è dove arrivi, non da dove sei venuto.

-"tutti mi stimano, tutti mi dicono che ho le qualità giuste per avere una ragazza, perché ancora non funziona niente?"
Primo: smettila di pensare a quello che vorresti dagli altri e concentrati su quello che puoi dare loro. Finora ti sei solo chiesto quali ragazze ti piacevano, ora è il momento di chiedersi che motivi stai dando loro per piacerle.
Secondo: una volta che hai trovato cosa puoi offrire loro come persona e come partner, ricorda che non è come lasciare un curriculum con l'elenco delle tue belle qualità ma che quelle qualità bisogna saperle esprimere e offrire agli altri. È come far crescere una pianta, bisogna avere i semi adatti, ossia delle qualità che attraggano, e prima di seminare bisogna arare, cioè dare agli altri il tempo e il modo di apprezzare quel che hai da offrire. Così, la prossima volta che ti arrovelli sul "perché non mi risponde?" chiediti che motivi le hai dato per farle venire voglia di risponderti e se hai arato correttamente il terreno prima di piantare i semi.

-"Ho bisogno di una boccata d'aria, per una volta vorrei che non fosse sempre tutto in salita, per una volta vorrei che fosse facile, che capitasse e basta, come capita agli altri"
incontrare così tante difficoltà ti ha costretto a metterti in discussione e migliorarti, dandoti l'occasione per imparare un sacco di cose che, se avessi avuto vita facile con le ragazze, non avresti mai imparato. Quando la fortuna si finisce ti rendi conto che non hai sviluppato quell'abilità e quella consapevolezza che ti permettono di avere il controllo di questa parte della tua vita, perché ti è sempre caduto tutto giù dal cielo e non hai imparato come ottenere quel che volevi. Il mare calmo non fa il marinaio esperto.

questo è quello che ho capito finora leggendo e ragionando con la mia testa. Spero non siano tutte cazzate, in tal caso preferisco mi venga detto in modo da rendermene conto. Imparare e capire cosa sbaglio mi interessa più che avere ragione.

*all'inizio ho scritto "slave" per un errore di digitazione, poi sono andato a correggere e poi infine mi sono reso conto che "slave a tutti" era comunque un augurio buono abbastanza da sostituire un saluto banale. Resta fermo che tra le slave e le mediterranee preferisco sempre le seconde.

Ralph Fiennes 90

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Benvenuto!
Slave pure a te! :)
Presentazione impeccabile piena di spunti per inquadrare la tua situazione attuale.
Just a question: hai avuto occasioni in cui ragazze ti mandavano segnali di interesse e tu giocandotela male te le sei bruciate o sei sempre partito da situazioni in cui eri te a farti avanti senza precedenti segnali di interesse?
Buon proseguimento sul forum!

cook-ed

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Diciamo che ho avuto occasioni "neutre", in cui potevo avere delle possibilità ma non ero affatto in condizioni di farcela per mancanza di esperienze e conoscenza, per cui non mi colpevolizzo, certe cose le ho capite molto tempo dopo che quelle occasioni sono sfumate e del senno di poi sono piene le fosse. In altre, pochissime occasioni sono state le ragazze a mandarmi dei chiari segnali di interesse, in genere non corrisposto. Quelle volte ho però mantenuto una mentalità aperta e mi sono detto "è bene conoscere le persone prima di farsi un'idea e stabilire delle intenzioni". Ma erano tanto, tanto, tanto, tanto stupide (no ragazzi, non è come pensate voi, più stupide, molto più stupide) e, cosa per me altrettanto grave, erano anche abbastanza anaffettive. Hai presente quel discorso sulla capacità di vedere la bellezza degli altri? ecco, certe persone ti rendono il lavoro molto più difficile. In quelle 3-4 ragazze che mi hanno mostrato interesse per prima ho riscontrato pochezza sia sul piano intellettuale che su quello umano ed emotivo, e mi sono chiesto "il mio scopo è avere una tipa a tutti i costi, chiunque sia, o stare bene? starò meglio se mi metto con questa?". La risposta era no, e così lasciavo perdere, ancora più seccato di prima: "possibile che le uniche ragazze in cui desto interesse siano delle rincoglionite totali?". In seguito sono riuscito a capire il perché anche di questo.

TermYnator

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Benvenuto.
Comincio con il dirti che il 9 di giugno mi prendo una pausa dai corsi per venire a Bologna, proprio perchè con Mauro teniamo il secondo Summit della Seduzione. Arriverò venerdì, partirò domenica.

Riguardo alle tue riflessioni, sebbene profonde, noto un certo fatalismo. Capisco facilmente che a 27 anni tu sia un po' disilluso e stufo e con la sindrome del Don Chisciotte. Il punto è un altro:
"Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba".

Ecco, il motto è questo. La capacità che ha reso l'uomo il dominatore assoluto del mondo che lo ha creato è stata la sua stratosferica capacità di adattamento e la possibilità di trasmettere l'esperienza di padre in figlio, da fratello a fratello ed addirittura a distanza. Questa realtà non va mai dimenticata.
Il fatalismo è la causa di una esperienza negativa che si teme si estenda al resto della propria vita, come se non si potesse cambiare il corso della propria esistenza. Questo significa smettere di adattarsi e di combattere, ed è un errore probabilmente dovuto ad un approccio incompleto se non addirittura errato. Dovresti prendere il toro per le corna ed eventualmente farti "indirizzare" da un terzo.
Buona permanenza  ;)

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cook-ed

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Citazione di: TermYnator il 31 Maggio 2018, 13:59:19
Benvenuto.
Comincio con il dirti che il 9 di giugno mi prendo una pausa dai corsi per venire a Bologna, proprio perchè con Mauro teniamo il secondo Summit della Seduzione. Arriverò venerdì, partirò domenica.

Riguardo alle tue riflessioni, sebbene profonde, noto un certo fatalismo. Capisco facilmente che a 27 anni tu sia un po' disilluso e stufo e con la sindrome del Don Chisciotte. Il punto è un altro:
"Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba".


Sapevo del 9, spero di esserci, sono curioso di conoscervi e sarebbe un peccato sprecare un'occasione simile.

Per quanto riguarda il fatalismo spero di essermi espresso male, perché non lo sono affatto. Lo sono stato in passato ed esclusivamente in riferimento alla questione donne, pensando "tu ti metti lì davanti così come sei, se piaci bene se non piaci non puoi farci niente, pazienza". Da quando ho scoperto questo mondo, con i vari libri, forum e blog, mi sono convinto che si può imparare ed è un che altri hanno imparato, anzi, sono sicuro che si possano aumentare le proprie capacità in maniera esponenziale fintanto che ci si pone in un'ottica di progresso e miglioramento. Ho fatto pace con il passato nel senso che, dato l'ambiente in cui sono cresciuto, la mia indole e altri fattori probabilmente non poteva andare diversamente in passate occasioni, e forse questo può sembrare un atteggiamento fatalista, ma mi serve per non farmi tormentare dai miei errori passati. Dovevo commetterli per iniziare a migliorare, pace. Sono un po' stanco di stare solo, tutto qua, per il resto sono prontissimo a migliorare e combattere. Non ho timore del futuro, anzi, non vedo l'ora. Spero di aver chiarito il mio atteggiamento. :)