Seduzione Italiana

Miglioramento personale => Moda e look => Discussione aperta da: Dally85 il 23 Novembre 2009, 12:35:09

Titolo: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 23 Novembre 2009, 12:35:09
Dove è che posso farmi una cultura generale sui capi di abbigliamento?
Mi accorgo che con le ragazze è una discussione che ricorre spesso, specialmente nei day 2 quando giro per negozi.
Ho già visto che ci sono un sacco di thread sulla moda.
Non è quello che mi interessa.
Vorrei sapere come si valuta la qualità di un maglione/pantalone/camicia.
Cosa ne determina il prezzo oltre alla firma.
Come distinguere capi buoni da capi scadenti ecc.

In materia sono completamente ignorante e nei discorsi con le ragazze si nota :)
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 24 Novembre 2009, 16:22:52
Insomma a quanto pare non sono l'unico a capirne poco :)
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: maxcavezzi il 24 Novembre 2009, 16:30:31
Passa un paio di pomeriggi in giro per centri commerciali e fatti una idea, gira,tocca la merce, compra qualcosa, guarda i prezzi,parla con le clienti.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: -eFFe- il 24 Novembre 2009, 17:39:43
Citazione di: maxcavezzi il 24 Novembre 2009, 16:30:31
parla con le clienti.

e soprattutto con le commesse  ::)
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Beeblebrox il 24 Novembre 2009, 23:12:06
Allora i vestiti da uomo e i vestiti da donna non c'entrano nulla l'un con l'altro, poichè la differenza di base è che il vestito da uomo segue una moda più lenta di quello di una donna che invece cambia molto spesso e generalmente sono abiti di scarsa qualità rispetto a quelli maschili poichè devono essere cambiati spesso, generalmente però la donna approssima la qualità del prodotto con il prezzo, anche se spesso questo è totalemente errato.
Quando andavo alle superiori facevo volontariato in una casa di riposo qua a bs, e mi avevano assegnato un anziano 92enne (purtroppo morì di influenza pochi mesi dopo) per tenerlo in 'allenamento' oltre a farlo camminare mi facevo raccontare cose della sua vita, lui faceva il cravattaio ed il sarto e mi diede informazioni da artigiano su come riconoscere un buon prodotto; per quanto riguarda l'uomo le cose da guardare sono essenzialmente:
Prima di tutto la qualità del tessuto, cosa che molti ormai non guardano più e quella la senti a tocco(da un tessuto scadente non sarà mai possibile ricavare un buon abito), beh e naturalmente il tipo di tessuto. Il taglio dell'abito e poi Soprattutto le finiture(ossia il particolare, che l'uomo di solito non nota ma la donna si), che sono la determinante del prezzo del vestito, come finiture intendo cuciture attaccamento bottoni ecc, se presempio in una camicia a righe le righe sono perfettamente continue su taschini, ecc... sono cose che pochi guardano e poi si comprano roba scadente spendendo abbastanza...ma se si pensa come è fatto il processo produttivo di una abito l'attenzione alle finiture è quello che crea la grande differenza di prezzo.
Sempre parlando di una camicia il tessuto migliore è fatto con filo doppio ritorto (ossia 2 fili intrecciati) garantendo morbidezza luminosità e resistenza, altre cose da vedere sono il tipo di collo essenziale per la camicia, che so Il button-down collar (con i bottoncini),straight-point collar (a punte dritte),L'english cutaway ("alla francese"), Club collar (a punte arrotondate),  colletto ad alette da usare con smoking a papillon, English Spreadcollar (ad apertura inglese) stile carlo di inghilterra per intenderci.

poi andrò avanti una altra volta sempre che ti possano essere utili tali informazioni...

P.S.
Una tecnica  easy che uso quando faccio shopping con una ragazza, e lei vede x lei un capo prendi immaginatelo su di lei e di cosa ne pensi, ossia descrivi l'immagine che ti viene in mente va oltre il mi piace non mi piace, sii emozionale...
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 25 Novembre 2009, 13:09:01
Citazione di: -eFFe- il 24 Novembre 2009, 17:39:43
e soprattutto con le commesse  ::)

Ah beh se ascolti quelle tutto ciò che vendono ti sta bene, è economico e di ottima qualità :)

Beeblebrox: GRAZIE MILLE! +1 meritatissimo..
è proprio ciò che volevo sapere.
Quando hai tempo e voglia se integri il discorso mi farebbe molto piacere.
In particolare ad es su jeans/pantaloni e magliette/maglioni.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: james.mar il 25 Novembre 2009, 13:36:48
Citazione di: Beeblebrox il 24 Novembre 2009, 23:12:06
Prima di tutto la qualità del tessuto, cosa che molti ormai non guardano più e quella la senti a tocco(da un tessuto scadente non sarà mai possibile ricavare un buon abito), beh e naturalmente il tipo di tessuto. Il taglio dell'abito e poi Soprattutto le finiture(ossia il particolare, che l'uomo di solito non nota ma la donna si), che sono la determinante del prezzo del vestito, come finiture intendo cuciture attaccamento bottoni ecc, se presempio in una camicia a righe le righe sono perfettamente continue su taschini, ecc... sono cose che pochi guardano e poi si comprano roba scadente spendendo abbastanza...ma se si pensa come è fatto il processo produttivo di una abito l'attenzione alle finiture è quello che crea la grande differenza di prezzo.

quoto. nel periodo in cui ho lavorato nel campo della moda, lo stilista prestava particolare attenzione, anzi direi spasmodica, alle finiture, alla loro importanza, e a come fossero determinanti affinchè un capo fosse di serie A.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: JBGrenouille il 25 Novembre 2009, 16:09:12
Citazione di: Beeblebrox il 24 Novembre 2009, 23:12:06
Prima di tutto la qualità del tessuto, cosa che molti ormai non guardano più e quella la senti a tocco(da un tessuto scadente non sarà mai possibile ricavare un buon abito), beh e naturalmente il tipo di tessuto. Il taglio dell'abito e poi Soprattutto le finiture(ossia il particolare, che l'uomo di solito non nota ma la donna si), che sono la determinante del prezzo del vestito, come finiture intendo cuciture attaccamento bottoni ecc, se presempio in una camicia a righe le righe sono perfettamente continue su taschini, ecc... sono cose che pochi guardano e poi si comprano roba scadente spendendo abbastanza...ma se si pensa come è fatto il processo produttivo di una abito l'attenzione alle finiture è quello che crea la grande differenza di prezzo.
Beeblebrox complimenti e +1, sono informazioni molto accurate
Solo una domanda: il tessuto lo riconsoci al tocco, va bene, ma come si distingue uno buono da uno scadente?

CitazioneSempre parlando di una camicia il tessuto migliore è fatto con filo doppio ritorto (ossia 2 fili intrecciati) garantendo morbidezza luminosità e resistenza, altre cose da vedere sono il tipo di collo essenziale per la camicia, che so Il button-down collar (con i bottoncini),straight-point collar (a punte dritte),L'english cutaway ("alla francese"), Club collar (a punte arrotondate),  colletto ad alette da usare con smoking a papillon, English Spreadcollar (ad apertura inglese) stile carlo di inghilterra per intenderci.
Tanto per approfondire l' argomento camicia, qualcuno di voi sa i vari modelli come e quando vanno indossati? (con/senza cravatta, lavoro/festa/serata elegante etc...)

Thanks
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 25 Novembre 2009, 16:48:04
ad es. io jeans di solito prendo i levi's, cerco di prenderli magari in offerta.
Però mi è capitato di prendere anche jeans da 30/40 euro e come durata mi sembrano abbastanza simili.
Due settimane fa ho preso un paio di jeans da 15 euro per stare a casa e ho provato a confrontarli con i levi's.
Le cuciture i particolari ecc non mi sembrano molto differenti.
In certe vetrine poi vedo alcuni jeans a 180/200 euro di marche che neanche conosco e non mi sembrano differenti dai levi's.
Per quel prezzo si ha effettivamente una migliore qualità oppure il centone in più sul prezzo di un paio medio di levi's va solo per la marca?

Altro esempio.
A me piacciono le polo bianche d'estate.
Ne ho di tutti i tipi e prezzi.
Effettivamente quelle che costano poco (una decinda di euro) ci si accorge che sono scadenti.
Ma ad es quelle da 25/30 euro mi sembra durino parecchio e si mantengano buone.
La scorsa estate ho comprato una polo originale ralph lauren (in negozio vengono tra i 75 e 80) in offerta a 40 euro e non ho notato differenze significative con quelle da 25/30 a prezzo pieno.
Costando il doppio uno si aspetterebbe anche il doppio della qualità,ma per come ho constatato io non è mai così.
Idem per i maglioni.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: james.mar il 25 Novembre 2009, 17:02:15
Il fenomeno noto come "brand" giustifica anche un aumento del prezzo di 100 volte rispetto al CPI (costo pieno industriale).
Aspettarsi il doppio della qualità al doppio del prezzo non è molto sensato.
Aspettarsi una qualità scadente per ciò che invece costa molti pochi euri è invece più sensato.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 25 Novembre 2009, 17:18:03
Citazione di: james.mar il 25 Novembre 2009, 17:02:15
Il fenomeno noto come "brand" giustifica anche un aumento del prezzo di 100 volte rispetto al CPI (costo pieno industriale).
Aspettarsi il doppio della qualità al doppio del prezzo non è molto sensato.
Aspettarsi una qualità scadente per ciò che invece costa molti pochi euri è invece più sensato.

Ovviamente dicevo in linea teorica "si aspetterebbe".
Quello che volevo dire io è che non solo non riscontro il doppio della qualità, ma neppure il 10 % in più.
Almeno per quanto riguarda la differenza tra una polo ralph lauren e una, che ne so, kappa o asics o altra marca meno prestigiosa e cara.

Ma tra un paio di jeans da 15 euro ed uno da 150 c'è una gran differenza per quanto riguarda il costo di produzione secondo te?
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Naddolo il 25 Novembre 2009, 17:22:14
Il problema di fondo è che non si vendono vestiti, si vendono marche; che un capo d'abbigliamento sia buono o meno, alla stragrande maggioranza delle persone importa una ceppa; quel che conta è che ci sia scritto su il brand, che sia Gucci, Armani o chicchessia.

Questo perchè, per quanto vada contro ogni legge del gusto (rimando a chi sia interessato al trattato dell'eleganza di balzac), la cosa importante che deve comunicare un capo è la capacità economica di chi lo compra; non importa altro; non importa che calzi bene; non importa che sia di buon di gusto (basta che sia di moda); tutto questo discorso porta a che le persone, disinteressandosi della qualità del capo e, col tempo, venendo meno la stessa capacità delle persone di riconoscere la qualità intrinseca di questo, si giunga ad un drastico calo della qualità dei capi.

Questo è spiegabile, volendo rispolverare l'economista che è in me, con la  teoria delle "asimmetrie dell'informazione",messa a punto dal prof. George Ackelof dell'Università di California, oltre che premio Nobel.

In breve la teoria recita:
se un acquirente non può giudicare le reali condizioni di un determinato oggetto che non conosce a fondo semplicemente guardandolo,allora il prezzo del mercato rifletterà la qualità media degli oggetti in vendita.

I venditori che sanno di avere oggetti analoghi migliori della media li toglieranno dal mercato, in quanto non sono in grado di trovare compratori in grado di capirne il vero valore.

Ne risulta che qualità e prezzo di quegli specifici oggetti scenderanno sempre di più, fino al collasso del mercato.

Nad84
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: james.mar il 25 Novembre 2009, 17:23:35
Citazione di: Dally85 il 25 Novembre 2009, 17:18:03
Ovviamente dicevo in linea teorica "si aspetterebbe".
Quello che volevo dire io è che non solo non riscontro il doppio della qualità, ma neppure il 10 % in più.
Almeno per quanto riguarda una polo ralph lauren e una, che ne so, kappa o asics o altra marca meno prestigiosa e cara.

bè, bisogna anche dire che tu NON SAI valutare la qualità reale di un tessuto (come hai scritto nel primo post....neanch'io so farlo comunque), quindi non puoi dirlo con certezza, nè puoi basarti solo su durata e quanto resistano ai lavaggi.

Citazione di: Dally85 il 25 Novembre 2009, 17:18:03
Ma tra un paio di jeans da 15 euro ed uno da 150 c'è una gran differenza per quanto riguarda il costo di produzione secondo te?

per quanto riguarda il costo di produzione industriale direi che può benissimo non esserci alcuna differenza.

se invece includiamo altri costi come quelli per pubblicità ecc, già varia qualcosina, ma i margini (inteso come ricavi unitari - costi unitari) rimangono comunque nettamente differenti.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 25 Novembre 2009, 17:32:53
Citazione di: james.mar il 25 Novembre 2009, 17:23:35
bè, bisogna anche dire che tu NON SAI valutare la qualità reale di un tessuto (come hai scritto nel primo post....neanch'io so farlo comunque), quindi non puoi dirlo con certezza, nè puoi basarti solo su durata e quanto resistano ai lavaggi.

No beh appunto la qualità oggettiva non la so per questo volevo capire ed ho aperto il thread.
I miei parametri ovviamente erano:
resistenza del tessuto, morbidezza, elasticità e ovviamente quanto comfortevole è indossarla.
E in questo non vedo alcuna differenza tra le marche sopra.
Mentre mi accorgo subito che una polo è scadente solo indossandola sopra la pelle, come ad es certe polo da quattro soldi che usavo andando a correre.
Ma coi jeans invece ad es questa differenza non la noto proprio neppure tra un paio da 15 e uno da80.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: ^X^ il 25 Novembre 2009, 18:03:31
Citazione di: nad84 il 25 Novembre 2009, 17:22:14
la cosa importante che deve comunicare un capo è la capacità economica di chi lo compra; non importa altro;

Già, sono d'accordo. Aggiungerei pero' che chi spende 200 euro per un paio di jeans, non lo ammetterà mai e in tutta buona fede si autoconvincerà che lo ha fatto per la "qualità".
Comunque direi che l'equazione piu' prezzo -> piu' qualità vale, come per la maggioranza delle cose, solo nella prima parte della curva; ovvero prezzi stracciati = qualità infima, prezzo medio = qualità buona. Da li i parametri usati per la determinazione del prezzo cambiano completamente.
C'è un eccezione a questo discorso, ed è quando il capo d'abbigliamento è prodotto per essere unico o comunque difficile da trovare perchè di nicchia: mi vengono in mente per esempio tutto cio' che fa capo alla subcultura Gothic (a Berlino dove ci sono 10 negozi di quel tipo, un paio di pantaloni costa 50 euro. A Milano dove si trovano nel retro di un paio di negozi al massimo, costano 120 euro).

Per concludere, anche la qualità è soggettiva... non credo nella mia lunga vita di aver mai buttato un capo di abbigliamento per consunzione...
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: james.mar il 25 Novembre 2009, 18:13:13
Citazione di: ^X^ il 25 Novembre 2009, 18:03:31
Già, sono d'accordo. Aggiungerei pero' che chi spende 200 euro per un paio di jeans, non lo ammetterà mai e in tutta buona fede si autoconvincerà che lo ha fatto per la "qualità".

faccio parte di questa schiera e lo ammetto con estrema sincerità.



rispondo a kleos: i jeans IMO sono il capo d'abbigliamento meno adatto per valutare la qualità, anche di un brand.
molto diverso prendere i maglioni di lana ( a patto di trattarli bene).
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: james.mar il 25 Novembre 2009, 18:18:47
a me Armani Jeans fa schifo Azn
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 25 Novembre 2009, 18:49:29
Citazione di: nad84 il 25 Novembre 2009, 17:22:14
Il problema di fondo è che non si vendono vestiti, si vendono marche; che un capo d'abbigliamento sia buono o meno, alla stragrande maggioranza delle persone importa una ceppa; quel che conta è che ci sia scritto su il brand, che sia Gucci, Armani o chicchessia.

Il discorso di fondo è giustissimo e Concordo, però fino ad un certo punto.
Il thread è stato proprio aperto per ridare importanza alla qualità e alla scelta consapevole del vestiario.
E non l'ho aperto a caso.
Ho deciso di aprirlo in seguito ad innumerevoli discussioni avute con le ragazze (che in teoria all'abbigliamento danno molta molta più importanza di noi) , e posso assicurarti che gran parte di loro sanno cosa comprano.
conoscono bene il potere che un marchio ha di far lievitare i prezzi e dell'influenza che ha sul pubblico.
Conoscono i tessuti, sanno come si lavano, sanno come farli durare ecc.
(Tutte cose che io ovviamente non so :) )
e anche le più benestanti ci pensano un po' prima di spendere 200 euro per una maglietta solo perchè c'è una sigla importante sopra.

Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 25 Novembre 2009, 18:52:56
Citazione di: Kleos il 25 Novembre 2009, 18:11:07
La mia esperienza:
- 2 jeans di armani mi sono durati neppure 6 mesi, poi si sono aperti.
Uno l'ho buttato, l'altro ce l'ho ancora in armadio, ha un buco ad altezza pacco.
- 1 jeans di cavalli è durato solo un'estate, poi si è aperto anche quello (dietro però).

Devi avere un gran culo (in senso fisico) oppure davvero poco (in senso figurato)  ;D

caxxo sei mesi sono davvero nulla..
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: james.mar il 25 Novembre 2009, 18:54:16
Citazione di: Kleos il 25 Novembre 2009, 18:21:29
ci sono anche le linee emporio armani e giorgio armani. ;)
su che brand vai? d&g, cavalli, ck?

infatti apprezzo emporio e giorgio.
d&g mi fa letteralmente schifo, ck così così, cavalli boh non ho mai preso nulla.

preferisco lo zio Vale, VJC, LV e Chanel  8)
Titolo: Conoscere i tessuti
Inserito da: Beeblebrox il 25 Novembre 2009, 20:19:37
La base dei tessuti è costituita dalla fibra tessile con la quale tali tessuti sono costituiti. Un breve elenco delle fibre comuni può essere:

Fibre Vegetali (la materia prima non influenza il prezzo del capo):
Cotone:
è la fibra vegetale più diffusa al mondo coltivata in Egitto, Turchia, Sudan, Perù, in alcune isole tropicali, in California e in Cina. I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza delle fibre ne determina la qualità: più è lunga più il cotone è lucente, resistente e pregiato. I Cotoni egiziano e Turco sono generalmente considerati i migliori per qualità, o almeno per la qualità percepita dagli europei, poiché di fibre lunghe e sottili si adattano facilmente al vestire europeo, mentre il cotone Americano o Cinese è molto utilizzato per il modo di vestire all'americana. Il marchio "Filo di scozia" è un ottima garanzia per la bontà della fibra.
Lino:
è la più antica e pregiata fibra naturale. Proviene dall'unica pianta tessile coltivata anche il Europa e varia a seconda della sua provenienza (Belgio, Russia, Irlanda, Italia). Dal punto di vista chimico le cellule che compongono le fibre sono sia tenaci che elastiche, rendendo le fibre resistenti all'usura, tenaci, resistenti a lavaggi ad alta temperatura, danno comfort a contatto sulla pelle per la sua freschezza. Marchi: il marchio "Master of Linen" garantisce la qualità del lino prodotto, filato e tessuto in Europa Occidentale.

Fibre Animali (La materia prima influenza, anche molto, il prezzo del capo):
Seta:
è l'unica fibra animale prodotta da un baco serigeno la lavorazione della seta va dall'essicazione alla trattura, cioè all'ammorbidimento in acqua calda e alla dipanatura. Essendo un filamento continuo molto sottile e lucente è leggera, termoisolante, elastica, flessibile ed è considerata la più fine e morbida tra le fibre naturali. Il filo può essere lungo e ritorto e quindi resistente. Tra i due filati c'è il tipo "shappe" discontinuo, che offre una buona resistenza. In italia da decenni per questione di costi non vengono più allevati bachi da seta, per cui chiunque vi voglia vendere seta italiana sta tentando di truffarvi
Lana:
Le fibre della lana si ricavano dal vello di ovini, caprini e camelidi. Le fibre provenienti da altri animali affini alla pecora, ed in particolare da alcune razze di capre e di camelidi, anche se usualmente chiamate lana, prendono più propriamente il nome di "peli fini". Per definire commercialmente le fibre provenienti da questi mammiferi diversi dalla pecora è necessario, comunque, specificare la specie di provenienza. Occhio spesso la lana è rigenerata chimicamente il marchio pura lana vergine assicura che non sia rigenerata.
Più il pelo è fine più il costo è elevato. Tra questi possiamo distinguere:

La lana d'angora è la fibra ottenuta dalla lavorazione del pelo del coniglio d'angora, mentre si definisce mohair la fibra ottenuta dalla lavorazione del pelo della capra d'Angora
Lana Cashmere: Si ricava dalla capra omonima diffusa in Tibet, Cina, Mongolia, India, Iran ed Afganistan è molto pregiata per la sua sofficità e brillantezza, è poco resistente.
Pelo di Alpaca. Comunemente detto "Alpaca", si ricava dal vello di un camelide chiamato Lama, si usa per fabbricare tessuti misti di cotone e lana adatti soprattutto per le giacche. Questa fibra da sola, proprio per la sua lunghezza, si utilizza per tessuti ad imitazione della pelliccia; in mischia con lana (generalmente 80% lana-20% alpaca) viene impiegata per la fabbricazione di tessuti tipo loden.
Pelo di Vigogna. Questa fibra si ricava da un camelide chiamato Lama Vicuna o vicugna, si presenta di colore giallo rossiccio ed è molto fine lucente e morbida con resistenza simile a quella della lana; il suo pregio è notevole ma la sua produzione, già esigua, è destinata a calare per la netta diminuzione del numero di questi animali. (siete pronti a vendere un rene?)
Fibre Artificiali (low cost, cito solo la viscosa perché la gran parte sono utilizzate al di fuori dell'abbigliamento)
Rayon viscosa:
(è usata nelle cravatte, è citata anche in Animal house)
è ottenuta dalla cellulosa ed è disponibile sia in filo continuo che in fiocco. Ha mano dolce e aspetto serico, buona resistenza all'usura ed elevata capacità igroscopica. E', tra le fibre artificiali, quella di più largo uso; viene prodotta da linters di cotone o pasta di legno. Il rayon viscosa in fili è adoperato per biancheria intima, camiceria, foderami, ecc.; in fiocco è utilizzato da solo o in mischia con lana, cotone e poliestere in tessuti per abbigliamento.

Fibre Sintetiche

Acrilico:
E' leggera, morbida, voluminosa, dalla mano lanosa e calda, irrestringibile, inattaccabile da muffe e microrganismi, con ottima tingibilità e resistenza alla luce solare.

Elastan: è una fibra composta da una base di poliuretano segmentato a elevata elasticità mescolato con altre componenti. Non si deforma ed è resistente ai lavaggi. Ha elevata elasticità e allungamento fino 6 volte la lunghezza iniziale e mantiene inalterata nel tempo la sua forza di rientro. E' resistente agli agenti ossidanti e all'acqua clorata. Può essere usata pura o, più spesso, in mischia con altre fibre conferendo loro elasticità.

Poliestere: si ottiene da macromolecole di polietilentereftalato (PET). Esiste anche in versione "flame retard" e come microfibra. Ha elevata resistenza alla rottura, elasticità e ripresa. E' ingualcibile ed è una "lava indossa" (si lava falcimente, asciuga rapidamente, non occorre stiro).

Alcantara: è un marchio della Alcantara che identifica una serie di tessuti realizzati in mischie a base di ultra-microfibre di poliestere/poliuretano.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: maxcavezzi il 25 Novembre 2009, 20:51:04
i jeans meritano un discorso a parte..
più sono trattati + sono modaioli.. meno durano..

è ovvio.. prendi un bel jeans carrera all' ipecoop, lo paghi 30 euro e ti dura 10 anni,al decimo anno sembra che ha subito un trattamento.

non dico di spendere 200 euro per un jeans.. io ne ho comprati anche online a 50 euro molto belli. di marca.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: yowriter il 25 Novembre 2009, 21:08:30
Il jeans e' relativo, riguarda la parte bassa del body-language.

Giacca e camicia contano di piu'.
Ottime camicie attorno ai 30 euro. Durano quello che durano, poi cambi.
Giacca dai 50 ai 100, ma la porti pure con una t-shirt da 5 euro sotto :)

Provare per credere, il mio incontro con le giacche mi ha cambiato il look.
Non sembra vero, ma ci metti sotto TUTTO quello che vuoi e sembri sempre vestito diverso, anche se la giacca e' la stessa!

(e non scordatevi di catenina con dente di squalo e braccialetto di laccio con piccola chiave segreta)
Titolo: Come trattare i tessuti più comuni
Inserito da: Beeblebrox il 25 Novembre 2009, 21:20:33
Come trattare i capi di seta
E' preferibile lavare a secco i capi di seta. In caso di lavaggio in acqua, prima di immergere interamente i capi, è opportuno verificare la solidità dei colori bagnando solo un angolo. I capi si lavano con acqua tiepida 30° e sapone neutro; non si strofinano e non si torcono. Si sciacquano in acqua tiepida 30° e si stendono ad asciugare in luogo ventilato e lontano da fonti di calore. Infine si stirano con ferro tiepido. Il crepe-de-Chine è un tessuto in seta che si restringe con il lavaggio, ma riprende la forma originaria con la stiratura.

Come trattare i capi di lino
I capi bianchi si lavano in lavatrice a 60° C, mentre quelli colorati a temperature inferiori. I capi bianchi si stirano umidi con ferro ben caldo, anche a vapore, prima sul rovescio, poi sul diritto. I capi colorati, soprattutto se scuri, andranno stirati solo sul rovescio. Non serve inamidare il tessuto perchè con la stiratura il lino tornerà sostenuto. Se appenderete sopra la vasca da bagno i capi ripiegati in valigia, torneranno a posto: il vapore aiuterà ad ammorbidire le pieghe. Per capi da lavare a secco è preferibile seguire le indicazioni riportate sull'etichetta, evitando spiacevoli sorprese.
Come trattare i capi di cotone
I capi di cotone bianco per la casa o l'abbigliamento si lavano in lavatrice a 60°, mentre i tessuti colorati si lavano a temperature più basse. Solitamente si stirano sul diritto. I capi scuri vanno stirati prima sul rovescio poi sul dritto, con un panno, per evitare che il calore del ferro lucidi il tessuto. I capi di biancheria e di abbigliamento bianchi si possono inamidare per dare maggiore consistenza al tessuto ed evitare che si sgualciscano facilmente. Per il trattamento dei capi che non sono solo in cotone ma in mescola con altre fibre, è meglio seguire le indicazioni del fabbricante riportate sulla etichetta.
Come trattare i capi di Lana
Per trattare i capi di lana conviene lavarli a mano in acqua tiepida 30°, facendo lavaggi monocromatici, soprattutto per quanto riguarda i capi con lane a pelo fino. Usa detersivo per la lana specifico consigliabile il Woolite, questo può essere una buona procedura (trovata online), non usare ammorbidente:
1) Prepara una vaschetta per bucato. Immergi il maglione nella vaschetta con acqua fredda. Lascia in immersione per 5 minuti. Passati i 5 minuti fai sgocciolare il maglione, cerca di non farlo allungare, tienilo raccolto ma non strizzarlo. Questo, serve a dare alla lana l'umidita' naturale, ed evitare l'impatto troppo forte con i detergenti.
2) Riempi adesso la vaschetta di acqua pulita e fredda, versa un tappo pieno di detersivo per lana, immergi il maglione gia' bagnato, lascialo in ammollo per 30 minuti. Dopo trenta minuti sciacqua (sempre senza strizzare) ripeti l'operazione con acqua e detersivo lasciando in ammollo per altri 30 minuti. non strofinare e non girare lasciare soltanto in ammollo.
3) Esci il maglione dall'ammollo, mantieni il maglione tutto raccolto per evitare che la lana si allunga.
Immergi il maglione nella vaschetta con acqua corrente fredda senza strofinare. Metti il maglione a sgocciolare in un contenitore bucato tipo scolaverdure per 30 minuti. Questo sevira' a far sgocciolare senza modificare la fibra della lana.
4)Quando l'acqua sara' eliminata, poggia una asciugamani su un tavolo, e il maglione umido sopra l'asciugamani. Modella il maglione, ma senza stirare la lana. Dovrai fare attenzione a non tirare troppo il maglione, perche' quando la lana e' bagnata, tende a cedere. Dopo 5 - 6 ore, cambia la tovaglia dal piano di appoggio e piega il maglione come se lo dovessi conservare. Se non e' asciutto del tutto puoi esporlo al sole. Non si stira.

Beeblebrox il massaio
Titolo: Camicie
Inserito da: Beeblebrox il 25 Novembre 2009, 21:22:42
Camicie

Cerchiamo di imparare, per chi ancora non lo sapesse, come poter vedere una camicia con occhio clinico mostrandoci più preparati sull'argomento, smascherando così la furbizia di alcuni addetti alle vendite. Una buona camicia si distingue dalla caratteristica primaria dello stile del colletto partendo da quello classico che si presenta senza bottoni ma rinforzato nelle punte, affinché a cravatta allacciata le punte del collo non tendono ad arcuarsi. Normalmente le bacchette di rinforzo inserite nel collo sono di materiale plastico e non estraibili. Durante la prova manuale il collo deve avere una circonferenza tale da impedire alle punte di sollevarsi dallo sparato durante la torsione del collo; inoltre il bordo esterno del colletto, così come le punte dello stesso, devono essere coperti dal risvolto della giacca per rendere il tutto molto armonioso,un altro punto da osservare è il carrè posteriore, detto così quella porzione di camicia fra il collo e la base delle spalle; se tale porzione è separata dal resto del tessuto ci troviamo di fronte ad un prodotto curato. Una camicia di buona fattura si distingue soprattutto dai suoi particolari come le giunture, ossia la perfetta coincidenza del motivo all'altezza dell'attaccatura fra manica e spalla.
Mentre per quanto riguarda la prova della sua vestibilità, il polsino deve appoggiare sull'attaccatura del pollice e rimanere in tale posizione anche a braccio piegato; altrimenti dopo 4/5 lavaggi il cotone si restringe di almeno 1cm e la manica potrebbe scomparire sotto la manica della giacca. Il risultato da ottenere è un polsino sporgente per almeno 1cm dal bordo della manica della giacca.

La camicia – the day 2:

Lavaggio
Le camicie (in lino cotone e flanella) si possono lavare in lavatrice a 30-40 gradi, quando le si lava bisogna rivoltarle ai fini di evitare il contatto dell'esterno con il cestello di acciaio inox della stessa al fine di preservarne il colore
Stiratura:
Se si vuole aver facilità a stirarla bisogna appenderla su un omino e poi stirarla successivamente. Prima si stirano le maniche dal centro verso l'esterno, è cmq meglio stiurare prima le cose rovesciate e poi dal verso giusto, bisogna poi fare attenzione al retro della camicia soprattutto rispetto alla piega centrale che deve essere stirata in modo corretto. Il colletto bisogna stirarlo dalle punte verso l'interno, per evitare che si creino pieghe sulla parte esterna; mentre per il polsino semplice bisogna stirarlo con il bottone rivolto verso l'alto e nel caso di polsino doppio bisogna procedere in maniera diversa: tenendolo ben teso, passare una prima volta con il ferro, poi piegarlo nella forma desiderata e stirare i bordi per concludere bisogna piegarlo in due facendo combaciare le due asole e passare nuovamente il ferro. Dopo imho è meglio lasciarlo sull' omino e non piegarla, non sono mai stato capace a piegarla.
Titolo: Re: Conoscere i tessuti
Inserito da: -eFFe- il 26 Novembre 2009, 11:44:54
Citazione di: Beeblebrox il 25 Novembre 2009, 20:19:37
La base dei tessuti è costituita dalla fibra tessile con la quale tali tessuti sono costituiti. Un breve elenco delle fibre comuni può essere:
...

Best of e +1 al Presidente Zaphod  :up:


Citazione di: Dally85 il 25 Novembre 2009, 16:48:04
ad es. io jeans di solito prendo i levi's, cerco di prenderli magari in offerta.
Però mi è capitato di prendere anche jeans da 30/40 euro e come durata mi sembrano abbastanza simili.
Due settimane fa ho preso un paio di jeans da 15 euro per stare a casa e ho provato a confrontarli con i levi's.
Le cuciture i particolari ecc non mi sembrano molto differenti.
In certe vetrine poi vedo alcuni jeans a 180/200 euro di marche che neanche conosco e non mi sembrano differenti dai levi's.
Per quel prezzo si ha effettivamente una migliore qualità oppure il centone in più sul prezzo di un paio medio di levi's va solo per la marca?

esatto, ho riscontrato anch'io che la differenza di qualita' si nota tra livelli bassi e medi, mentre salendo ancora col prezzo la differenza tende a scomparire (presumo che entrino in gioco altri fattori come pubblicita', branding, principio di scarsita'-collezionismo ecc).
Ad esempio il paio di jeans piu' costosi che mi sia capitato di comprare furono della Diesel, tutti modaioli da 80 euro... risultato: sbragati dopo 4-5 mesi :O
Mentre ho dei Rifle da 30 euro (comprati prima ancora che li pubblicizzassero) che resistono tuttora anche ai miei viaggi in moto (l'attrito con la sella me ne ha rovinati a decine).

Ergo compro solo a buon mercato capi di qualita' media (ma ben fatti) e qualita' medio-alta (in saldo); talvolta prendo anche capi a prezzo stracciato ma ne faccio un uso piu' "sportivo" ;) e non pretendendo chissa' quale durata o resa da questi capi, a volte qualcuno si distingue per resistenza e qualita', come se non piu' di quelli di marca :O

Punto principalmente sul gusto ed una certa originalita' (non eccessiva), curo gli abbinamenti e qualche particolare; anche senza possedere nulla di marca, le ragazze notano, gradiscono e spesso si complimentano per il mio modo di vestire (che peraltro non ha nulla di eccezionale).


Per il fenomeno della marca ha risposto egregiamente Nad84:

Citazione di: nad84 il 25 Novembre 2009, 17:22:14
Il problema di fondo è che non si vendono vestiti, si vendono marche; che un capo d'abbigliamento sia buono o meno, alla stragrande maggioranza delle persone importa una ceppa; quel che conta è che ci sia scritto su il brand, che sia Gucci, Armani o chicchessia.

Questo perchè, per quanto vada contro ogni legge del gusto (rimando a chi sia interessato al trattato dell'eleganza di balzac), la cosa importante che deve comunicare un capo è la capacità economica di chi lo compra; non importa altro; non importa che calzi bene; non importa che sia di buon di gusto (basta che sia di moda); tutto questo discorso porta a che le persone, disinteressandosi della qualità del capo e, col tempo, venendo meno la stessa capacità delle persone di riconoscere la qualità intrinseca di questo, si giunga ad un drastico calo della qualità dei capi.

Questo è spiegabile, volendo rispolverare l'economista che è in me, con la  teoria delle "asimmetrie dell'informazione",messa a punto dal prof. George Ackelof dell'Università di California, oltre che premio Nobel.

In breve la teoria recita:
se un acquirente non può giudicare le reali condizioni di un determinato oggetto che non conosce a fondo semplicemente guardandolo,allora il prezzo del mercato rifletterà la qualità media degli oggetti in vendita.

I venditori che sanno di avere oggetti analoghi migliori della media li toglieranno dal mercato, in quanto non sono in grado di trovare compratori in grado di capirne il vero valore.

Ne risulta che qualità e prezzo di quegli specifici oggetti scenderanno sempre di più, fino al collasso del mercato.

Nad84

+1 anche a Nad :up:
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Dally85 il 26 Novembre 2009, 13:09:27
E' tutto ottimo Beeblebrox, non potevo chiedere di meglio  ;)
Grazie
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Kierkegaard il 26 Novembre 2009, 13:51:35
Citazione di: yowriter il 25 Novembre 2009, 21:08:30
Il jeans e' relativo, riguarda la parte bassa del body-language.

Giacca e camicia contano di piu'.
Ottime camicie attorno ai 30 euro. Durano quello che durano, poi cambi.
Giacca dai 50 ai 100, ma la porti pure con una t-shirt da 5 euro sotto :)

Provare per credere, il mio incontro con le giacche mi ha cambiato il look.
Non sembra vero, ma ci metti sotto TUTTO quello che vuoi e sembri sempre vestito diverso, anche se la giacca e' la stessa!

(e non scordatevi di catenina con dente di squalo e braccialetto di laccio con piccola chiave segreta)

Bella Zio.

Mi spiegheresti meglio sto braccialetto com'è fatto?

Ciao  :-*
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Beeblebrox il 26 Novembre 2009, 14:06:37
Citazione di: Dally85 il 26 Novembre 2009, 13:09:27
E' tutto ottimo Beeblebrox, non potevo chiedere di meglio  ;)
Grazie
Prego
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: JBGrenouille il 26 Novembre 2009, 14:16:07
Citazione di: yowriter il 25 Novembre 2009, 21:08:30
Il jeans e' relativo, riguarda la parte bassa del body-language.

Giacca e camicia contano di piu'.
Ottime camicie attorno ai 30 euro. Durano quello che durano, poi cambi.
Giacca dai 50 ai 100, ma la porti pure con una t-shirt da 5 euro sotto :)

Provare per credere, il mio incontro con le giacche mi ha cambiato il look.
Non sembra vero, ma ci metti sotto TUTTO quello che vuoi e sembri sempre vestito diverso, anche se la giacca e' la stessa!
Non e' che tra una chat e l'altra in russo potresti postare un par di modelli delle giacche che usi? Grazie :)

Comunque ricordo che quando ti ho incontrato a marzo stavi con giacca, t-shirt E catenina di dente di squalo  ;D
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: maxcavezzi il 26 Novembre 2009, 16:26:54
Premesso che un buon jeans e' importantissimo.. e quindi non condivido chi lo svaluta,penso anche io che la giacca sia la vera divisa da PUA.

Io ne ho diverse da mezza stagione/estive, molto poco foderate.. sotto ci metti quello che vuoi.. maglietta e jeans.. ma sei sempre una spanna sopra tutti gli scappati di casa che si vedono in giro.
Va bene quando fuori ci sono 14/23 gradi..

In realta' pero' in pieno inverno come ora non la metto... non ne ho di eleganti ed abbastanza pesanti per eliminare lo strato intermedio (felpa-maglione), cioe' mi piace la giacca come strato + esterno, non mi vedo con cappotti lunghi o soprabiti per portarla tutte le stagioni.

Comunque posta qualche foto di modelli per farci una idea tutti.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: JBGrenouille il 26 Novembre 2009, 18:41:16
Best of anche per me!
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: zlatan il 26 Novembre 2009, 18:48:39
Uno dei jeans migliori che ho l'ho pagato 20 euro. Ce l'ho da 1 anno e mezzo e fa ancora la sua sporchissima figura.

Nel frattempo mi sembra opportuno spostare la discussione per lo meno su "miglioramento a 360°".

Zlatan

PS: +1 a B per le info
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: yowriter il 26 Novembre 2009, 22:28:10
Kierkegaard: un laccetto da 20 centesimi con attaccata una chiavetta tipo diario della barbie trovata per terra.

JBG & Max: eddai non c'e' bisogno di postare i modelli della giacca... una qualsiasi va bene, basta che sia un po' sfiancata e vesta bene le proporzioni del corpo.
Fra l'altro mica ho l'armadio pieno... massimo 5 o 6, che considerato il mio stile di vita da caxxone, bastano e avanzano  :lol:
Titolo: Cravatta
Inserito da: Beeblebrox il 27 Novembre 2009, 10:00:51
Storia
La cravatta è l'accessorio che simboleggia per eccellenza l'eleganza maschile. Il nome deriva dalla sciarpa utilizzata dai soldati croati, più specificamente da Harvata, la storia ci dice che i mercenari croati, al servizio del re di Francia, durante la Guerra dei Trent'anni (1618-1648) combattuta tra Svezia e Francia, si legavano, con un nodo particolare, una semplice striscia di seta, intorno alla gola. La cravatta come la concepiamo oggi, nella sua forma, nacque nel 1925, per mano del cravattaio americano Jesse Langdorsf che brevettò una cravatta lunga, meno sgualcita e più stabile, confezionata con tre segmenti di tessuto cuciti insieme e tagliata con un angolo di 45° rispetto al drittofilo.
Scelta
Le cravatte possono essere di raso, seta , taffetà, chinè, crepe de Chine, lancè, japon, e molti altri ancora. Ognuna di queste stoffe conferisce una particolarità e uno stile diverso: che ne esalta la morbidezza e la sofficità, chi le increspature, chi le trasparenze.Insomma la scelta è ardua e chi ama questo accessorio sa riconoscere al primo sguardo ogni diversa cravatta. Il materiale migliore è la seta, spesso si trovano cravatte in Poliestere o Rayon a poco prezzo, soprattutto se propendete per accessori alla moda del momento. Ricordate che la scelta della cravatta è fondamentale poiché riflette la vostra personalità, non dovete sentirvi a disagio, ma anzi, mostrare di indossarla con una certa disinvoltura rende ancora più elegante la vostra persona. Per quanto riguarda le fantasie, fate attenzione a non mettere insieme cravatta e camicia con un disegno e una fantasia troppo simile tra loro: se la camicia è a righe non abbinate una cravatta con righe simili, meglio optare per una semplice e a tinta unita. Ia cravatta probabilmente è l'accessorio in cui il particolare fa più la differenza, rispetto ad ogni altro.
Manutenzione
Una cravatta ha due difetti importanti: si macchia e si sgualcisce. Per garantire una lunga vita alla vostra cravatta preferita, vi consigliamo di prestarle la più grande attenzione. Per evitare schizzi e macchie, proteggetela durante i pasti, ma anche quando vaporizzate il vostro profumo. In caso di goffaggine con una cravatta di seta, sarà molto difficile rimediare al danno senza lasciare tracce. La cosa migliore è ancora quella di portarla urgentemente in una tintoria che sappia utilizzare i prodotti adeguati. A parte le macchie, i nemici da combattere sono le pieghe sgraziate. Le cravatte, infatti, spesso sopportano male i ferri da stiro(non tentate di stirarle, le fibre della cravatta non sono dritte e rischiereste di rovinarle). È molto meglio tentare di eliminare dolcemente le pieghe sospendendola durante alcuni giorni ad un portacravatte.
Evidentemente, la cosa migliore sarebbe quella di non spiegazzarla, e, per far ciò, esiste un trucco: il nodo deve essere leggero per evitare le pieghe.
Tipi di cravatte
Tra i tipi di cravatta più noti e conosciuti, possiamo distinguere le cravatte a tinta unita (caratterizzate da un colore unico, classiche ed essenziali, eleganti e formali),
(http://www.fantastik.it/images/Image/cravatta_viola.jpg)

le cravatte regimental (che vedono la presenza di un colore predominante sul quale spiccano strisce oblique di altro colore),
(http://www.merchandising.uniroma1.it/images/cravatta_regimental_hr.jpg)

le cravatte a puntini e fantasia.
(http://www.sfilate.it/photo/Senza-titolo-457.jpg)
(http://stage.born4shop.com/ExternalContent/SalesResources/YouYoungCoveri_yes_6_2_2009/products/Large/020090006046_view1.jpg)




Titolo: Il nodo alla cravatta
Inserito da: Beeblebrox il 27 Novembre 2009, 10:24:06
Il nodo alla cravatta rappresenta il modo con cui portiamo la cravatta(info dalla rete):

Nodo Semplice
l nodo semplice è il grande classico dei nodi per cravatta. È ampiamente il più utilizzato, poiché si tratta del più semplice da realizzare e si accorda con la maggior parte delle cravatte e praticamente con tutti i colli di camicia. È perfetto per gli uomini di altezza media o elevata. Conico ed allungato, il nodo semplice è stretto con delle cravatte fini e più largo con delle cravatte spesse.

http://www.youtube.com/watch?v=SkdUo-4I5JM

Nodo Doppio
Il nodo doppio è molto simile al nodo semplice, differenziandosene per il fatto che necessita una seconda rotazione; all'inizio, la gamba della cravatta deve essere passata per due volte attorno alla gambetta.
Di aspetto più spesso rispetto al nodo semplice, il nodo doppio è ideale con la maggior parte delle camicie. È perfetto anche con tutte le cravatte, eccetto quelle troppo spesse.

http://www.youtube.com/watch?v=0f1A3Vh8DJ8

Nodo Windsor

Il nodo Windsor è il nodo delle grandi occasioni. Molto inglese, il suo nome deriva dal Duca di Windsor, che lo ha reso popolare. Visto il suo volume importante, deve essere realizzato preferibilmente su dei colli aperti, come i colli italiani od i colli Windsor. Talvolta complesso da realizzare, deve, per essere perfetto, cadere esattamente al centro del collo e nascondere l'ultimo bottone della camicia.

http://www.youtube.com/watch?v=k3m4Th7vkNA

Il mezzo Windsor

Il mezzo Windsor assomiglia al nodo Windsor, essendo al contempo meno spesso e più facile da realizzare.
Si accorda idealmente con delle cravatte fini o poco spesse. Elegante e triangolare, si porta di preferenza con una camicia a collo classico o con una camicia a collo aperto.

(video in inglese)
http://www.youtube.com/watch?v=zSxNp4txj8c

Nodo Piccolo

Il nodo piccolo è, come lo dice il nome, piccolo.Si accorda in modo particolare con le cravatte spesse o con le camicie a collo stretto. Deve essere evitato con le camicie a collo lungo o aperto. Relativamente facile da realizzare, necessita tuttavia un "avvitamento" di 180°. Il nodo piccolo è il modo più semplice per annodare una cravatta.

http://www.youtube.com/watch?v=JGp6KOpdmWY


Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: ^X^ il 27 Novembre 2009, 11:14:43
A riguardo delle cravatte ho da aggiungere un'osservazione empirica fatta in piu' di 10 anni di frequentazioni professionali: la dimensione del nodo della cravatta (che dipende dal tipo di nodo ma anche dalla cravatta stessa) è un ottimo indicatore del tipo di lavoro che fa la persona e indirettamente del suo carattere.
Nodo enorme e quasi piatto
Questo è tipico dei venditori, dei markettari, dei commerciali: come noto persone dall'ego smisurato e tendente al manipolatorio
Nodo elaborato di media dimensione
Questo invece l'ho visto quasi sempre in manager e consulenti aziendali: io saro' anche di parte, ma credo che questa categoria sia un buon compromesso tra ego (comunque abbastanza sviluppato) e capacità di azione elegante senza troppi fronzoli o esibizionismi
Nodo microscopico con cravatta sottile
Infine l'altro estremo: questo l'ho visto soprattutto in ingegneri (soprattutto di una certa età), informatici e tecnici in generale che vestono raramente in giacca/cravatta, ma quando lo fanno stanno malissimo  :lol:

(ok è un po' OT rispetto alla qualità, ma ci stava...)
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: InnerLighT il 27 Novembre 2009, 12:59:51
Complimenti e grazie per tutte le info,
+1!  :up:
Riguardo al nodo della cravatta, al di fuori del contesto foramle spesso chi porta una cravatta la tiene "slacciata", ovvero col nodo fatto (e bene) ma largo e con l'ultimo bottone della camicia aperto. (credit -eFFe-)


Citazione di: ^X^ il 27 Novembre 2009, 11:14:43
A riguardo delle cravatte ho da aggiungere un'osservazione empirica fatta in piu' di 10 anni di frequentazioni professionali: la dimensione del nodo della cravatta (che dipende dal tipo di nodo ma anche dalla cravatta stessa) è un ottimo indicatore del tipo di lavoro che fa la persona e indirettamente del suo carattere.

(ok è un po' OT rispetto alla qualità, ma ci stava...)
Concordo in pieno con le tue osservazioni, (da ex consulente concordo proprio su tutto :) )
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Beeblebrox il 27 Novembre 2009, 13:03:55
io uso un nodo enorme chiamato anche Bigben, è rettangolare è simile al nodo semplice per realizzarlo, ma si adatta al mio fisico alto e slanciato.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: -eFFe- il 27 Novembre 2009, 14:05:43
Citazione di: InnerLighT il 27 Novembre 2009, 12:59:51
Riguardo al nodo della cravatta, al di fuori del contesto foramle spesso chi porta una cravatta la tiene "slacciata", ovvero col nodo fatto (e bene) ma largo e con l'ultimo bottone della camicia aperto. (credit -eFFe-)

:-*


Citazione di: ^X^ il 27 Novembre 2009, 11:14:43
Nodo enorme e quasi piatto
Questo è tipico dei venditori, dei markettari, dei commerciali: come noto persone dall'ego smisurato e tendente al manipolatorio

Windsor.
Vero


CitazioneNodo elaborato di media dimensione
Questo invece l'ho visto quasi sempre in manager e consulenti aziendali: io saro' anche di parte, ma credo che questa categoria sia un buon compromesso tra ego (comunque abbastanza sviluppato) e capacità di azione elegante senza troppi fronzoli o esibizionismi

Nodo semplice, o doppio, o mezzo Windsor.
Vero


CitazioneNodo microscopico con cravatta sottile
Infine l'altro estremo: questo l'ho visto soprattutto in ingegneri (soprattutto di una certa età), informatici e tecnici in generale che vestono raramente in giacca/cravatta, ma quando lo fanno stanno malissimo  :lol:

LOL c'hai il chiodo fisso te!  :lol:

Cmq il mio preferito e' il Christensen con cravatte sottili :coolsmiley:


PS ho finito i piu'uni per Beeblebrox :up:
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Micione il 27 Novembre 2009, 17:10:49
+1 :up: a beeble, ottimo lavoro.

Ogni tanto uso la cravatta, hop il collo lungo, dite che sto bene con il nodo mezzo windsor o con il monumentale windsor?

P.S. sulla suddivisione del nodo per personalità, avete ragione, per quanto mi riguarda, al 70%, ma ora ci farò più caso.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: yowriter il 27 Novembre 2009, 20:27:23
Io la cravatta ancora non la uso... la considero figa, di brutto, ma per il momento non la uso.

Ma la tengo per buona quando le statistiche exceliane mi suggeriranno di apportare un quid per ripristinare gli antichi splendori f-chiusistici.

Tipo l'alabarda spaziale di Goldrake, quando sti sta per accorgere che non scopa piu'  :lol:
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Beeblebrox il 27 Novembre 2009, 20:46:28
Citazione di: sfigatto il 27 Novembre 2009, 17:10:49
Ogni tanto uso la cravatta, hop il collo lungo, dite che sto bene con il nodo mezzo windsor o con il monumentale windsor?
ci posti ina foto e te lo diciamo....
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: The Legend il 28 Novembre 2009, 00:08:36
Molto utili le info beeblebrox, ho letto con piacere. +1 meritato :up:

Comunque secondo me vale sempre il detto: costa di più solitamente vale di più, anche se non serve vestirsi di marca, come dice nad84, l'importante è che non siano tamarri, vestano bene e ben abbinati. Questo richiede un pò di tempo, ma è proprio il vestirsi bene definitivo, e si nota (ti apprezzi).

Questi topic è utile

http://seduzioneitaliana.com/forum/miglioramento-personale-a-360/consigli-sull-abbigliamento/

Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: a to z il 28 Novembre 2009, 03:55:09
io dico best sof, appena posso cerco di dare un apporto decente O0
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: ^X^ il 28 Novembre 2009, 15:34:21
Best of anche per me
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Beeblebrox il 28 Novembre 2009, 20:09:38
Citazione di: JBGrenouille il 25 Novembre 2009, 16:09:12
Tanto per approfondire l' argomento camicia, qualcuno di voi sa i vari modelli come e quando vanno indossati?
La cosa principale a variare in una camicia è senza dubbio (a parte il tessuto) il colletto, perché è la parte che tutti vediamo sempre, secondariamente ad esso i polsini. Questi ultimi però non debbono essere abbinati ad una cravatta e assumono secondaria importanza. L'attenzione al colletto non è un semplice dettaglio, Oscar Wilde sosteneva che la vera eleganza di un uomo partiva dal colletto della propria camicia. Tuttavia il colletto come ora lo conosciamo è un invenzione novecentesca, prima il colletto ed i polsini erano separati dalla camicia e venivano abbottonati ad essa.
Il colletto è da scegliere anche in funzione della nostra morfologia. Se il nostro volto è rotondo importante e il nostro collo largo, preferiamo i colli di forma allungata,come quello italiano, a vela stretta, che tenderanno ad allungare e a snellire. Viceversa, se il nostro viso è stretto e allungato e i nostri lineamenti minuti, un collo a vela larga, ossia francese, darà più personalità al nostro volto. Importante se dovete abbinare la camicia ad una giacca sappiate che il collo francese è abbinabile a giacche doppiopetto, il collo italiano a giacche monopetto. Quando il colletto ha l'altezza giusta, sulla nuca non deve mai restare nascosto dalla giacca, perlomeno se essa è di buon taglio. Bisogna aggiungere a questo proposito che il collo della giacca è tagliato in modo da poter posizionare il colletto della camicia correttamente. La linea del collo della giacca va giudicata in base al suo rapporto con il colletto della camicia. pertanto, prima di comperare una giacca o di prendere le misure in sartoria, bisognerebbe verificare la posizione del colletto della camicia.

Il collo alla Francese
(http://www.modacleb4.it/foto_sito/C_f.jpg)
ha le punte molto ampie e aperte ed è il più indicato nell'abbigliamento formale e si presta ad accogliere cravatte con nodi morbidi e abbondanti.
Il collo all''Italiana
(http://www.modacleb4.it/foto_sito/C_i.jpg)
più comunemente conosciuto come collo classico, è il collo più conosciuto e adatto ad ogni tipo di occasione
Il collo a punta
(http://www.modacleb4.it/foto_sito/C_l.jpg)
è più frequentemente usato nell'abbigliamento informale accompagna pullover e gilet ciò non esclude per i più affezionati il suo utilizzo anche con abiti e giacche.
Il collo a button-down
(http://www.modacleb4.it/foto_sito/C_bd.jpg)
è il solo che può essere portato anche slacciato senza cravatta, si presta anche all'abbigliamento più sportivo.
Il collo con doppio bottone
(http://www.modacleb4.it/foto_sito/C.db.jpg)
con o senza button down è il più giovanile soprattutto se abbinato a fantasie a righe o quadri in diagonale con asole in contrasto, si porte anche slacciato senza cravatta.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Poncho il 29 Novembre 2009, 15:28:51
Citazione di: ^X^ il 27 Novembre 2009, 11:14:43
A riguardo delle cravatte ho da aggiungere un'osservazione empirica fatta in piu' di 10 anni di frequentazioni professionali: la dimensione del nodo della cravatta (che dipende dal tipo di nodo ma anche dalla cravatta stessa) è un ottimo indicatore del tipo di lavoro che fa la persona e indirettamente del suo carattere.
Nodo enorme e quasi piatto
Questo è tipico dei venditori, dei markettari, dei commerciali: come noto persone dall'ego smisurato e tendente al manipolatorio
Nodo elaborato di media dimensione
Questo invece l'ho visto quasi sempre in manager e consulenti aziendali: io saro' anche di parte, ma credo che questa categoria sia un buon compromesso tra ego (comunque abbastanza sviluppato) e capacità di azione elegante senza troppi fronzoli o esibizionismi
Nodo microscopico con cravatta sottile
Infine l'altro estremo: questo l'ho visto soprattutto in ingegneri (soprattutto di una certa età), informatici e tecnici in generale che vestono raramente in giacca/cravatta, ma quando lo fanno stanno malissimo  :lol:

(ok è un po' OT rispetto alla qualità, ma ci stava...)

credo dipenda dal fattore moda.. soprattutto qualche anno fa andavano i nodi "grandi", ma agli ingegneri nessun l'ha detto  :D
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Poncho il 29 Novembre 2009, 16:05:32
Citazione di: Dally85 il 25 Novembre 2009, 16:48:04
ad es. io jeans di solito prendo i levi's, cerco di prenderli magari in offerta.
[..]
Effettivamente quelle che costano poco (una decinda di euro) ci si accorge che sono scadenti.
Ma ad es quelle da 25/30 euro mi sembra durino parecchio e si mantengano buone.
La scorsa estate ho comprato una polo originale ralph lauren (in negozio vengono tra i 75 e 80) in offerta a 40 euro e non ho notato differenze significative con quelle da 25/30 a prezzo pieno.
Costando il doppio uno si aspetterebbe anche il doppio della qualità,ma per come ho constatato io non è mai così.

riguardo i jeans, quello che ti porta a variare il prezzo sono i materiali, il taglio/finiture, le lavorazioni successive, ed il brand.

-il brand "costa" in termini di pubblicità (e a te te ne può venire dhv in quanto "wow jeans di valentino->c'hailisordi"), figaggine del negozio (di questo te ne puoi sbattere abbastanza, salvo potresti supporre di trovare commessi più bravi -> ti possono consigliare meglio ). Ha dei risvolti indiretti anche nella questione taglio/finiture.

-le lavorazioni successive, tipo effetti invecchiati ecc.. rendono il pantalone più figo, ovviamente. "il contro" è che spesso stressano il tessuto (lavaggi, smerigliature, spruzzzate di acido, ecc..) quindi tendenzialmente il pantalone dura meno (lo compri nuovo, ma è come se avesse già 5 anni :) ). queste lavorazioni possono influire in maniera significativa sul costo industriale del capo.

-il taglio e le finiture,ovviamente costano. non solo il taglio in se stesso, ma anche il dover gestire decine di varianti per ciascun modello (ad esempio non solo le varie taglie, ma anche la gamba lunga o corta, vita alta vita bassa e via e via.. ). questo giustifica il fatto che a parità di tutto un levis, che gestisce 1000 diverse combinazioni di modello/finiture/colore/taglia/variante (con modelli magari differenziati per zone geografiche secondo i tipi fisici prevalenti...) costi assai più del jeans dell'oviesse che con 2 colori e 10 taglie risolvono tutti.
in questo ambito potrebbe rientrarea anche il concetto del "made in", ma in questo caso la faccenda diventa complicata. puoi avere il madeinchina, il madeinitaly (fatto in italia da cinesi), il madeinitaly (ma in realtà il capo è fatto in cina e in italia c'hanno attaccato solo l'etichetta madeinitaly [esiste, lo so per certo]), e il vero madeinitaly (rarissimo). Qui entra in gioco la qualità realizzativa, ovvero la cialtronaggine realizzativa. esistono italiani cialtroni e cinesi bravissimo (anzi, in linea puramente teorica il made in cina permetterebbe una qualità maggiore a parità di costo industriale, visto che la manodopera costa meno).

-il materiale, nei jeans costa di solito abbastanza poco rispetto, rispetto agli altri parametri. eccettuati tessuti veramente schifosi (quelli dei pantaloni da 5 euri al mercato), per il resto non ci dovrebbero essere differenze abissali in quanto a qualità. anzi, per assurdo, materiali migliori (quindi tessuti più leggeri, mano migliore) potrebbero essere più delicati del classico jeans (che ricordo era tessuto da tende, usato per fare i pantaloni ai minatori...)
 
questo ovviamente è il caso jeans.. ma pressappoco puoi applicare questi concetti a tutto.

Ciao, P.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: -eFFe- il 30 Novembre 2009, 12:15:24
Citazione di: Poncho il 29 Novembre 2009, 16:05:32
riguardo i jeans, quello che ti porta a variare il prezzo sono i materiali, il taglio/finiture, le lavorazioni successive, ed il brand.

d'accordo su tutto;
una piccola precisazione:

Citazioneclassico jeans (che ricordo era tessuto da tende, usato per fare i pantaloni ai minatori...)

non minatori ma pescatori.
Infatti il blue jeans e' la storpiatura americana del francese "bleu de Genes", ovvero Blu di Genova: tessuto fortissimo inventato dai marinai liguri ed esportato dai francesi...
(pure quello ci siamo fatti fregare :mad: )
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Beeblebrox il 30 Novembre 2009, 12:41:14
Citazione di: -eFFe- il 30 Novembre 2009, 12:15:24
Infatti il blue jeans e' la storpiatura americana del francese "bleu de Genes", ovvero Blu di Genova: tessuto fortissimo inventato dai marinai liguri ed esportato dai francesi...
(pure quello ci siamo fatti fregare :mad: )
Veramente il tessuto Denim  con cui viene e veniva fatto il Jeans è originario di Chieri in piemonte (nota Denim deriva da Nimes città francese rivale di Chieri) ed è stretto parente del fustagno, con cui al posto di usare colori diversi per trama ed ordito si utilizzano i medesimi. I tessitori di Chieri avevano genova come porto di sbocco e per questo diedero il nome a blue jeans rispetto ad un qualcosa come Blue Quiers (Quiers è chieri in francese).
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: -eFFe- il 30 Novembre 2009, 13:57:43
Citazione di: Beeblebrox il 30 Novembre 2009, 12:41:14
Veramente il tessuto Denim  con cui viene e veniva fatto il Jeans è originario di Chieri in piemonte (nota Denim deriva da Nimes città francese rivale di Chieri) ed è stretto parente del fustagno, con cui al posto di usare colori diversi per trama ed ordito si utilizzano i medesimi. I tessitori di Chieri avevano genova come porto di sbocco e per questo diedero il nome a blue jeans rispetto ad un qualcosa come Blue Quiers (Quiers è chieri in francese).

ma pensa te...
:up:
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: zlatan il 30 Novembre 2009, 14:43:18
Citazione di: Beeblebrox il 30 Novembre 2009, 12:41:14
Veramente il tessuto Denim  con cui viene e veniva fatto il Jeans è originario di Chieri in piemonte (nota Denim deriva da Nimes città francese rivale di Chieri) ed è stretto parente del fustagno, con cui al posto di usare colori diversi per trama ed ordito si utilizzano i medesimi. I tessitori di Chieri avevano genova come porto di sbocco e per questo diedero il nome a blue jeans rispetto ad un qualcosa come Blue Quiers (Quiers è chieri in francese).

Più che altro, a quanto sapevo, costava poco. Col tempo, guardiamo ora, si fanno pagare il jeans un bordello si euri.

Zlatan
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: Micione il 30 Novembre 2009, 16:50:59
Faccio lo sborone anche io, il tessuto si usava per le vele, essendo abbastanza leggero ma molto resistente, si usava in particolare pe runa determinata vela, che permetteva di identificare le navi Genovesi, negli USA, visto che costava poco per la sua resistenza, venne adattato per farne braghe da lavoro per minatori, ma a parte il colore e  la stoffa, c'era poco in comune con i tagli odierni, a parte le tasche davanti e dietro ed i rivetti per aumentare la tenuta delle cuciture.

Inoltre, ho avuto jeans da 10€ portati di contrabbando dalla Cina, che mi sono durati più dei levi's comprati dal venditore ufficiale autorizzato, quindi fanculo la marca, io guardo il taglio.

Secondo me, la marca serve ai pischelli per darsi un valore sociale, non avendone di proprio, mentre uno che ha una certa sicurezza in se, può vestirsi senza troppo seguire mode del momento e firme ultra costose.
Egli saprà vestire come si deve, senza spendere un capitale ma sempre e comunque all'altezza della situazione, sciolto e OK sia in occasioni formali che al ber con gli amici, non è l'abbigliamento a connotarlo, ma il carattere, di cui l'abbigliamento sarà complemento non base.
Titolo: Re: Vestiti
Inserito da: -eFFe- il 30 Novembre 2009, 18:48:35
Citazione di: sfigatto il 30 Novembre 2009, 16:50:59
Faccio lo sborone anche io, il tessuto si usava per le vele, essendo abbastanza leggero ma molto resistente, si usava in particolare pe runa determinata vela, che permetteva di identificare le navi Genovesi

mi sono documentato  Azn
Allora: pare che non venisse usato proprio per le vele, ma per i sacchi che le contenevano...infatti era si' molto resistente ma un po' pesante.
Quanto all'origine non c'e' accordo totale sul luogo (Chieri/Genova) perche' all'epoca si producevano tessuti simili anche nel genovesato; pare comunque assodato che fu proprio dal porto di Genova che questo tessuto venne esportato divenendo famoso e assumendone il nome (e' possibile che venissero esportati da li' sia i tessuti di Chieri che quelli liguri, e che il nome generico li identificasse entrambi...); fatto sta che mentre qui da noi venne usato per sacchi di tela e successivamente braghe da marinaio/pescatore, in america vennero rinforzati ad uso dei minatori (come dice giustamente sfigatto) :)

Anche Garibaldi nella spedizione dei Mille indosso' un paio di "blu di Genova" ;)