Vuoi una stanza fighissima? 2) Costruisciti un acquario (Preparazione)

Aperto da TermYnator, 11 Aprile 2011, 03:27:22

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TermYnator

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A) Dimensioni e pesi
ATTENZIONE: le figure ed il programma citati nell'articolo, sono visibili e scaricabili solo dagli iscritti al forum.
Una delle cose più antipatiche nella realizzazione degli acquari, è la lunga serie di calcoli che necessitano.Sapendo dove metterli, è infatti indispensabile sapere quanto peseranno, che dimensioni dovranno avere i pannelli, che volume dovrà avere la sezione filtrante.
Dopo aver costruito un numero indefinito di vasche, e passato ore a calcolare lo spessore dei vetri, la flessione massima delle pareti, i pesi, i volumi e la sezione filtro, un bel giorno mi sono detto: "Ma tu sai programmare..."
Così, mi sono fatto un programmino calcola acquari. Ve ne passo senza alcuna garanzia una versione free, che calcola tutto quello che c'è da calcolare risparmiandovi il piacere di cimentarvi con equazioni (tipo quelle sulla flessione o qulle relative alle costanti di Timoshenko) che potrebbero non essere alla portata di tutti. Il programmino lavora su un modello costruttivo preciso (vedi figura 1), che è quello che adotto per gli acquari. Il programma considera lo spessore delle giunzioni fisso, ed eguale a 0.5 millimetri.
Se usate schemi costruttivi diversi, o spessori dei giunti diversi, le dimensioni della base dell'acquario calcolata con questo programma non saranno esatte. Quindi, verificate sempre i dati prima di comprare i cristalli.
Impostando le dimensioni esterne dell'acquario, Tanks Calculator, calcola:
dimensioni dei pannelli.
Volume di lavoro e volume di tracimazione.
Spessore dei cristalli (in base agli spessori commerciali ed ai carichi di rottura).
Freccia (flessione delle pareti).
Peso dei cristalli e peso dell'acquario con acqua dolce (attenzione al fatto che con il ghiaino, l'acquario pesa molto di più. Il peso del ghiaino non è prevedibile, perchè dipende da quanto ne mettete. Non è stato considerato l'uso marino, che è comunque facilmente calcolabile aggiungendo 28 grammi per litro d'acqua)
Volume della sezione biologica di trasformazione nitriti/nitrati.
Qualche altra cosuccia...

B) Schema costruttivo.
I laterali, sono larghi quanto la base, meno lo spessore del cristallo x 2, aggiunto dello spessore dell'incollaggio (nel programma allegato, gli incollaggi sono spessi 0.5 millimetri l'uno).
Il frontale ed il posteriore, sono larghi quanto la base.
La base, è larga quanto il frontale, e profonda quanto i laterali aggiunti degli spessori dell'incollaggio, più gli spessori di frontale e laterale.

C) I cristalli
"Cristallo" è un termine che sta al vero come il silicone sta alle tette. Il cristallo, di fatto è un minerale, che ha ben poco a che vedere con il materiale con il quale si realizzano bicchieri, patacche da regalare alle mantenute ed acquari. Il vetro, esiste in vari tipi:
c'è l'extrachiaro, che è completamente trasparente.
Il cosiddettio "float", che è il tipo di vetro più comunemente usato negli acquari.
Il vetro stratificato, che è un sandwitch di vetri uniti da una pellicola di policarbonato.

L'extrachiaro costa molto più del banale float, ed è ovviamente più bello, in quanto manca di quella leggera colorazione verde che  contraddistingue il vetro ordinario. C'è però da notare, che per spessori inferiori agli 8 millimetri, la differenza fra i due è praticamente impercettibile. I cristalli si trovano in spessori standard: 2, 3, 5, 8, 10, 12 e 15 millimetri. E' quindi con questi spessori, che andremo a costruire la vasca.

D) L'acquisto dei cristalli.
Per acquistare i cristalli, basta recarsi da un comune vetraio, e farseli tagliare a misura. Sebbene tagliare il vetro sia una operazione piuttosto semplice, sconsiglio vivamente di avventurarsi in questa pratica: il vetro è un materiale tanto bello quanto pericoloso: basta un errore minimo, e ci si ritrova al pronto soccorso con un dito a ciondoloni. Per questo, è bene chiedere i pezzi gia molati. La molatura, è una operazione mediante la quale il tagliente delle lastre viene smussato, impedendo al vetro di comportarsi come un rasoio.
La molatura garantisce inoltre delle misure perfette. Specificate sempre cle misure del pezzo molato quando ordinate i vetri. Le lastre dovrebbero essere tutte dello stesso spessore, ma c'è chi per sicurezza, usa una base un pochino più spessa rispetto alle pareti. Consiglio di controllare accuratamente le dimensioni dei pezzi all'acquisto: i vetrai, amano fare approssimazioni piuttosto grossolane...

E) La base
Nei miei acquari uso come base una tavoletta di truciolare da 2/3 centimetri, o una tavoletta di compensato marino, che abbia le stesse identiche dimensioni della base dell'acquario.
Affinchè sia facilmente incollabile alla base in vetro dell'acquario, la tavoletta deve essere preventivamente verniciata con spray nitro, o con comune coppale. La coppale, va stesa in un paio di mani a distanza di almeno 24 ore l'una dall'altra, con l'accorgimento di dare la prima mano abbastanza diluita. Non verniciate i bordi della tavola, in modo da poter poi usare della colla vinilica per incollarci un eventuale bordo in legno. In molti acquari commerciali, le rifiniture esterne sono fatte in plastica e come base si usa una lastra di polistirolo. Il principio è piuttosto funzionale, ma è hobbisticamente improponibile per via della difficoltà di autocostruirsi la vasca in plastica che contiene il tutto. Con del comune battiscopa in legno, si contorna la tavola di base, e si ottiene la base della vasca. Il battiscopa, va tagliato ad ugnatura (come si fa per le cornici). Se non siete pratici di seghe (che eufemismo) fatevelo tagliare da un corniciaio, ed incollatelo torno torno alla tavoletta (fig 2). Otterrete un sottovasca perfetto, che una volta laccato risulterà  estremamente elegante. Sulla base così preparata, si incollerà con uno cordone siliconico steso a zig zag la casca in vetro.
Con un po' di manualità, si riuscirà a riempire completamente lo spazio fra i battiscopa e la vasca, in modo che l'acqua che potrebbe tracimare dall'acquario non possa infilarvisi, e far marcire il legno.
A tal scopo, all'atto del montaggio, si schermerà la vasca con del nastro da carrozzieri.


F) Preparazione del lavoro: le dime di montaggio
Prima di cimentarvi con l'incollaggio, dovete costruire delle dime di montaggio e provarle. (Fig 3)
Le dime servono a tenere i pezzi fermi per le 24 ore necessarie affinchè il silicone diventi duro.
Le dime possono essere costruite con dei banali listelli di legno quadrato presi al Briko/Leroy Marlin, e con delle strisce di polistirolo /styrodur. Personalmente, uso solo del nastro adesivo e un paio di diedri, Ma ci vuole una certa pratica per procedere in questo modo. Per costruire le dime, basta avere il legno, qualche vite, ed una banale sega per cornici. I tagli non devono essere precisissimi, purchè i listelli siano piallati. Consiglio sezioni di 3 centimetri, di legno comune (abete)o anche più morbido. Scegliete i listelli in modo che presentino pochi nodi.

Dime superiori: ne basta una, ma se se ne fanno 2 è meglio. Le dime superiori, presentano alle estremità dei blocchetti che fermano le pareti laterali dell'acquario in montaggio. E' importante che le dime siano identiche, e che le distanze fra le asole (indicata come "S"
in figura) che costruirete fissando i blocchetti siano perfette. I tagli, non vi riusciranno perfetti. Per avere dei cubetti che funzionino bene, quindi, è indispensabile che usiati per tenere il vetro il lato del listello, che essendo piallato rimane perfetto.
I cubetti vanno incollati con del vinavil, o eventualmente avvitati con una vitina. Se usate viti, abbiate cura che i cubetti non si spostino mentre lo avvitate.

Dime inferiori: le dime inferiori si piazzano sotto la lastra di base dell'acquario, e sono composte da più parti, che vanno a costituire una crociera che terrà ferme tutte le lastre. Il principio è lo stesso delle dime superiori. I cubetti, saranno incollati in modo da contenere in modo preciso la lastra di base, e costituire delle "sponde" che vi aiuteranno a tener in posa le lastre di vetro.

Le dime tipo "C", sono dei distanziali che taglierete nel polistirolo. La loro funzione, è quella di esercitare una lieve pressione tra due lastre, in modo che vengano premute sui blocchetti delle dime. La loro realizzazione è facilissima, a patto di tagliarle un paio di millimetri in più rispetto alla distanza fra le lastre.
Quando tutte le dime saranno pronte, potrete provare lo schema di montaggio come nella figura "Uso dime". In questa figura, non sono visibili le dime in polistirolo, il cui uso spiegherà dettagliatamente nel capitolo sulla costruzione.

G) Allegati (Visibili e scaricabili dai soli iscritti al forum):
TYCalc.exe: programma per il calcolo degli acquari.
Schema.Jpg: lo schema di come si collocano le lastre.
Base.Jpg: Come si costruisce la base dell'acquario.
Dime.Jpg: come vanno realizzare le dime.
Uso dime.jpg: come andranno usate le dime. Le fasi di montaggio nel prossimo post.
Ultima modifica: 17 Gennaio 2013, 08:19:33 di TermYnator
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Hancock

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OT a parte, una cosa che mi sono sempre chiesto è: ha così tanta importanza sapere di quanto flettono i vetri?

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Citazione di: Hancock il 15 Aprile 2011, 00:24:03
Vuoi una festa fighissima? Costruisciti un acquario e riempilo di mojito.
LOL!
Citazione
OT a parte, una cosa che mi sono sempre chiesto è: ha così tanta importanza sapere di quanto flettono i vetri?
Il vetro non è un vero e proprio solido, ma va inteso come un fluido estremamente viscoso. Questa caratteristica del vetro, fa si che vetrate che stanno in piedi da anni, siano più sottili nella parte alta rispetto alla parte bassa, come se il vetro "colasse" con estrema lentezza.
Per questa caratteristica, una minima scalfittura, in presenza di freccia elevata, attraversa la lastra tagliandola in due. Ed è proprio con questo principio che si tagliano i vetri: si crea una scalfittura con il diamante, poi si aumenta la freccia del vetro per avere un taglio netto.
Un acquario con freccia elevata, si comporta esattamente come una lastra di vetro predisposta al taglio, alla quale manca solo il segno iniziale. Basta quindi un urto con un bicchiere, o con un granello di quarzo della sabbia, per vedere la lastra spezzarsi di botto.
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