Termy Corso & Improvvisazione

Aperto da trombler, 10 Giugno 2023, 14:05:54

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trombler

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Breve preambolo.

Ho iniziato il corso del nostro beneamato termynator nel 2021.. Ed era il secondo che facevo: il primo era tanto tempo addietro ed era fatto in modo completamente diverso (molto piu' corto, meno skype call e piu' prove su campo).
Soprattutto ero diverso: molto piu' giovane, ingenuo e pigro. E' cosa diversa mettersi in un percorso tale quando si ha 30 anni e qualche bel risultato conseguito anche in altri ambiti della vita (accademico e professinale) rispetto ai 20.

Lascero' da parte tutta la parte psicologica e evolutiva
(ci sono gia' un sacco di post su questo :) ) per concentrarmi su una in particolare: la comunicazione.

Una frase che mi colpi molto all'inzio fu: "la seduzione e' tutta una questione di comunicazione".
E da li in poi mi si chiese di scrivere raccontini su di me, raccontini di quando ero piccolo, di quando ero grande, raccontini divertenti, interessanti, emotivi.
E mi si chiedeva anche di raccontarli live, di fronte allo schermo.
E mi prendevo una quantita' di commenti, non sempre positivi, infinita su cose a cui non avevo mai pensato: "A questo punto il tuo raccontino sta muorendo e non sai come farlo rinascere", "Parli sempre della stessa cosa per ore", "Il tono e' monotono, annoia" "E' un raccontino triste e sempre tu stia presentando un powerpoint" "Le mani non si muovono" "Le mani si muovono troppo".

Primi Tentativi

A furia di fare raccontini, registrarmi di fronte allo schermo e rivederli mi rendevo conto perche': non c'e' suspence, pathos, emozione o un qualcosa di 'figo'.

E pian piano, a furia di vedere quanto i miei raccontini facessero schifo, mi muoveva qualcosa dentro: la curiosita' di capire di piu'.
Come puo' il movimento di una mano essere figo? Come puo' una semplice voce ammagliare un pubblico o farlo addormentare? Perche' certe storie catturano l'attenzione immediatamente mentre altre ti fanno venire voglia di accendere netlflix e mai piu' parlare con il narrante?

Nonostante la mia quasi nulla presenza sul forum, su tutto questo ho lavorato molto da solo e in chat con altri e ho creato con il tempo una specie di routine per 'migliorare i raccontini'. Ne convididero' una parte sperando possa aiutare qualcuno sul tema :).

Scrivere

Scrivere. Qualsiasi storia si compone di due parti: il contenuto e l'esposizione. Gli esperti dicono che il 70%(60? 80? sticazzi) della comunicazione e' body language. Sicuramente e' vero, ma parlare di 5 minuti del fatto che oggi piove, per quanto il body language possa essere figo, non e' particolarmente interessante. Per di piu': quante cose fighe avete vissuto che ormai non vi ricordate piu'?
Ecco, tempo di andare a grattare nella memoria e scrivere un po' di quelle!
Mi ero dato come obiettivo di scrivere ogni giorno un mini raccontino che potesse fittare in queste 3 categorie: divertente, interessante, emotivo.

Divertente? Storie di vita vissuta in cui si vivono situazioni surreali, incredibile, ridicole. Tipo quella volta che, ubriaco a Ibiza, ti ritrovi a arrivare in aeroporto a Ibiza per prendere il volo di ritorno con 1 giorno intero di ritardo (non sono bravo con le date).

Interessante? Tutto un mondo da esplorare. Uomini e donne non hanno stessi interessi, va detto. E i miei interessi sono molto 'maschili' (codice, intelligenza artificiale, sport, libri di filosofia).
Nonostante tutto, con un po' di flessibilita' e molte metafore si possono estrarre cose fighe anche da questo.
Poche donne amano programmare, ma tutte passano ore su instagram. Come si crea Instagram? Esatto. Codice. Con un po' di fantasia si puo' dare un taglio 'avvincente' anche a argomenti reputati non particolarmente sexy.

Emotivo? Eh. c'e' da scegliere l'emozione e spingerla forte.
Puo' essere quella volta che eravate tristissimi perche' babbo natale ha sbagliato regalo per natale.
O l'orgoglio e la goia per aver raggiunto un traguardo importante a scuola, nello sport, nel lavoro (Nota bene: lo scopo qua non e' tirarsela per far vedere "Guarda quanti soldi faccio". Dire che si fa tanti soldi e' da sfigato. Per lavoro frequento gente molto, molto ricca. Nessuno te lo viene a dire: lo si percepisce e basta da come trattano le persone e come le persone gli trattano. Ci sono abituati. Guardate Gianni Agnelli: va in giro a dire esplicitamente che e' ricco? Basta vedere come parla per capire che e' abituato a essere ascoltato, servito e dare ordini).

5 parole scritte. Termy ci ha insegnato l'arte della 'creativita comunicativa' con il gioco delle 5 parole. Per farla brevissima: si pigliano 5 parole a caso e ci si inventa una storia.
Problema? Farlo in tempo reale e', soprattutto da principiante, molto difficile.
Soluzione? Prendetela con calma e, potenzialmente, inizate con due parole.
La scrittura da' molto piu' tempo per pensare e adattare il cervello al compito.
Scrivete una storiella con "mela" e "egitto". Prendetevi il vostro tempo, pensate a un inizio, intermedio e finale.
Da li in poi si puo' iterare.
In questo modo arriverete a avere quella rapidita' mentale necessaria per fare 5 parole a voce e in tempo reale in modo molto piu' graduale (e meno stressante :))

Parla!
Ottimo. Avete 3 storielle su di voi alla mano. Che fare? Raccontatela! A chi? Durante un appuntamento? Se volete, ottimo.
Ma i teatranti di professione fanno lo spettacolo senza fare le prove? No.
Un ottimo approccio a questo e' quello di filmarsi mentre si racconta la storia (ci sono miliardi di software gratuiti per questo).
Il primo tentativo e' brutale: vi troverete brutti, sgraziati, noiosi, con una voce da papero e un body language orribile.
E per quanto possa far male, e' la stessa sgraziatezza con cui andate nel mondo in ogni situazione sociale. O forse peggio.. Perche' nel video siete soli, a casa vostri e tranquilli.. Immaginarsi a una festa nella quale non conoscete nessuno, siete al terzo drink e a disagio.

Da quel momento in poi potete iterare per migliorare voce (tono, velocita', pause), body language.
E la storiella? Ai primi tentativi troverete che la vostra storiella fa schifo: manca di finale accattivamente, il contenuto e' vuoto, e' troppo corta, troppo lunga.
E va benissimo! E' normale! Quante sono le persone a lavoro, scuola, feste che vi attaccano dei pipponi cosmici dai quali volete solamente scappare in 5 minuti? Esatto. Tante. Fate in modo di non essere una di quelle. La gente notera', e sarete i primi ai quali andranno a proporre un caffe' in ufficio perche' 'con voi si divertono e con gli altri no.'

Sedute con altri studenti
 Per un lungo periodo mi sono messo a fare sedute con altre studenti.
Come funzionano?
Si raccontano le storie, si fanno le 5 parole ma con qualcuno che, si spera, dia feedback su come migliorare.
Nel corso del tempo ci siamo inventato un po' di esercizietti per cambiare la routine.
Ecco qua una lista non esaustiva:

- 5 Parole. Si possono anche fare specificatamente per M1, M2, M3.
- Listening. Importante (secondo me). Il fulcro di una buona conversazione non e' solo il parlare di te, ma anche ascolare. Quanto sono noiosi quelli di parlano solo loro per 2 ore? Bene.
Quindi? Uno racconta storielle e l'altro si allena a attaccarci qualcosa alla fine.
Questo qualcosa deve rimandare a qualcosa che c'e' nella storiella, qualcosa personale e possibilmente dev'essere un commento piu' che una nuova domanda.
Esempio: Uno parla di mega conferenza a cui andato pieno di persone con cui fare network.
Buon seguito: "Mi sembra tu sia qualcuno molto bravo a interagire con le persone e a tuo agio a farlo".
Mostra che: hai ascoltato + hai capito un tratto dell'altro + stai pure facendo un compliemtno (ma non un complimento mieloso come 'che bello che sei') + non fai domanda (per evitare il rischio 'interrogatorio').
I grandi incantatori sono quelli che possono intrattenere una platea per ore con soddisfazione di entrambi (tant'e' che la gente paga per andare a teatro o al cinema solo per stare zitta e ascoltare). Noi comuni mortali dovremmo anche allenare l'arte di ascoltare attivamente e capire come si sente l'interlocutore.
Leggevo da qualche parte che parlare di se' ha lo stesso meccanismo 'euforico' di prendere cocaina.
Vero o no, e' vero che le persone amano parlare di se`... soprattutto a qualcuno che le ascolta e capisce.

- Storiella con fact vs storiella con emozioni.
Parti da un fatto a caso ("Com'e' andata la giornata") e raccontala con una certa emozione. Hai perso il portafoglio. Ottimo! (in realta' no).
A nessuno interessa sapere come rifare la carta d'identita' e la procedura.
Pero' puo' essere piu' interessante capire che ti sei sentito un pirla per 10 minuti ma ti sai ritirare su e vedere le cose positive perche' il portafoglio era vecchio, non avevi contanti e non vedi l'ora di rifare il passaporto per fare il mese prossimo un viaggio alle Maldive (invento).


- Storiella + emozione. Ripetere la stessa storiella ma con emozione diversa. rabbia, aspettativa, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza e disgusto.
Tornando al portafoglio perso... puo' dare diverse emozioni emotive (rabbia: perche' uno st*onzo me l'ha rubato), fiducia ("ho fatto denuncia: sono positivo lo ritroveranno).
Come si esprimono le emozioni? Eh! Il vocabolario deve cambiare, cosi come il tono della voce, la rapidita' della storiella (non puoi descrivere una rilassante vacanze alle maldive con la stessa voce stressata di quando rispondi a una chiamata di lavoro) e l'espressivita'.


- Transizioni. 10 min a parlare di vari argomenti partendo da 1 parola. Cio' che di piu' simile c'e' a un appuntamento perche' ogni conversazione procede per salti di parole chiave casuali.
Uno parla delle vacanze a Madrid e l'altro risponde con un 'ah si madrid, conosco! Adoro les patatas bravas che fanno in quel bar etc etc etc."
Saltare da un argomento all'altro e' ottimo per avere una conversazione interessante.
La morte, invece, e' fossilizzarsi su uno in particolare... peggio se noioso (peggio del peggio: quelli che sempre tornanto a, che ne so, il lavoro a un hobby particolarmente noioso).


- Corrispondenze: x min partendo da una parola e parlando di qualsiasi tema. Ci possono aggiungere con transizione: ogni 1 minuto c'e' nuova parola e si cambia argomento. .


- Prendi eventi a caso e fanne una storia. Puo' essere vita vissuta o anche un articolo di giornale del giorno. E.g.: "Inflazione rende impossibile comprare casa per i giovani" => "Un mio grande sogno e' sempre stato comprare casa. Da piccolino passavo giornate a fare disegni della mia casa dei sogni.. Mi immaginavo una con un grande giardino bla bla bla".
Molto meglio di "Tutta colpa dei politici corrotti e dei banchieri avidi" No?

Ho fatto questo per all'incirca 1 anno, con buoni risultati.
La cosa piu' bella per me e' stata quella di iniziare a capire i filoni narrativi di conversazioni quotidiane. Per esempio, iniziare a parlare con un amico e vedere le possibili biforcazioni della conversazioni e come ci si potesse arrivare con commenti, domande, raccontini.

But... quanto ci si mette a imparare tutto questo? Tanto tempo e tanto impegno. Soprattutto, tentare di imparare senza feedback e' ancora piu' dura perche' si rischia di ripetere gli stessi errori all'infinito senza che nessuno te li faccia notare.
E nonostante lo sforzo che il Termy, santo uomo, mette in ogni corso non avra' materialmente il tempo di ascoltare 30 storielline e correggere tutti le sfaccettature.

Corso di Improvvisazione.. o Storytelling on Steroids

Ho quindi deciso un po' per imparare e per curiosita' di iscrivermi a un corso di improvvisazione teatrale e..... SORPRESA! Dopo 1 anno posso dire che e' la migliore attivita'/hobby/passione mai fatta in tutta la mia vita!

La definirei come "L'arte di creare conversazioni e storie divertenti, interessanti e appassionati dal nulla". E non e' un talento, si puo' imparare!

Ci sarebbero centinaia di cose da dire, ma cerco di riassumere.

Cos'e' uno spettacolo di improvvisazione?
E' uno spettacolo teatrale senza storielle, durante la quale svariate scenette si susseguono senza alcun filo logico... perche' e' il pubblico che da' lo spunto per ognuna!
Un esempio di scenetta e' quella in cui i 2 teatranti chiedono al pubblico un oggeto (es: trapano) e un'emozione (es: eccitazione).
A partire da quella i 2 attori creeranno due personaggi che interagiranno con l'oggetto giocando allo stesso con l'emozione fornita. Se i due hanno talento, il risultato e' esilerante.
Sembra semplice, ma per arrivare a fare una bella scenetta di 2 minuti ci vogliono anni di pratica per imparare tutte le tecniche per rendere il tutto coinvolgente.

Quali sono i principi cardine di improv?
- Yes and (Si e). Improv e' un gioco di squadra e bisogna sempre seguire la direzione che prende il compagno di improvvisazione. Il che implica che qualsiasi elemento, problema o personaggio che introduce, bisogna 'accettarlo' e interagire.
Immaginate una scenetta in cui uno esclama: "Guarda! Un bellissimo arcobaleno con solo 3 colori: rosa, viola e rosso".
Cosa fara' un pessimo improvvisatore? Rispondera' con "No, non lo vedo. In compenso tieni questa forbice per tagliare questo nastro". In una frase passi per cagacaxxo e uccidi l'idea altrui, che sara' obbligato a cambiare copione e inseguirti.
Approccio migliore? "Oddio! Che bello, mi ha fatto venire voglia di uscire con carta e pastelli e passare l'intero pomeriggio a dipingerlo prima che scompaia! Sono super contento. Mi segui?".

Rapportando questo alla conversazione di tutti i giorni, e' un po' come la differenza fra il positivo che a ogni cosa che dite vi segue nel discorso ("Ho bisogno di una vacanza e pensavo alle Maldive" "Ah si, mii sembra una bella idea. Un mio amico dice che...") e, appunto, il cagacaxxo ("Maldive? Sei fuori? Costa un casino, non c'e' nulla da fare a parte stare in spiaggia e ci sono gli squali").
Il secondo e' qualcuno con cui non si ha troppa voglia di parlare.

- Who, what, why.
Le prime cose da stabilire in ogni scena sono il 'chi, cosa e perche'.
Chi sono i due personaggi? Cosa fanno? Perche'?
Non e' difficile. Ma se non si passa da quei passaggi di rischia di fare un dialogo in cui le persone non capiscono perche' sta avvenendo.
Puo' avvenire facilmente, tipo "Bob, questo festival di musica techno a cui mi hai invitato e' fantastico. E questa droga mi sta dando una sensazione di euforia bellissima!"
In due frasi si capisce che i personaggi sono due festaioli, sono a una festa e sono euforici.
Immaginate, ancora, una scena di vita vissuta. E' lunedi e il vostro collega vi chiede com'e' andato il week-end.
Provate a rispondere: "Sono andato a una festa in Maschera. Figa."
Non avete detto nulla. Non avete spiegato con chi siete andati, dove, com'e' andata.. E soprattutto NON AVETE SPIEGATO PERCHE' VI PIACCIONO LE FESTE IN MASCHERA.
Il "PERCHE'" e' quello che mostra la vostra personalita, nel bene o nel male.
Se ci siete andati perche' avete un animo creativo e amate passare settimane a preparare travestimenti originali per una festa in maschera passate per dei fighi.
Se ci siete andati perche' i vostri amici vi hanno obbligato, beh, non avete una personalita' fortissima nel prendere decisioni (e forse dovreste cambiare amici?)

- Emozioni, dettagli e why.
Il punto centrale di ogni scena e' di creare un'emozione.
E questa si puo' creare con il body language, la voce, il contenuto della scena, con i dettagli e con il 'perche''.
Piu' dettagli si danno di quello che succede, piu' facile sara' immergere il pubblico nel cit. 'Territorio virtuale'.
Immaginate di impersonare un idraulico.
Come si rende al meglio un idraulico? Si imita il suo modo di camminare buzzurro, si citano tutti gli strumenti che usa "Dammi la chiave inglese del 12, dammi il cavo, dammi il martello. caxxo!", ci si comporta come puo' comportarsi un idraulico (sicuramente non parla come un nobile dell'800 e non ha cultura di un accademico della Normale di Pisa) e si dice, soprattutto, il perche' ha un certo stato d'animco ("Perche' vivo a Bergamo e tutti i miei clienti sono a Milano e ogni mattina mi sveglio alle 6 e sto 2 ore in coda. caxxo!).
Questi sono anche dei trucchetti per inventarsi qualcosa quando sulla scena si e' "Persi' e non si ha idee.
Non sai cosa dire? Inventati un nuovo dettaglio. Non sai ancora cosa dire? Inventato il perche' il personaggio e' li, perche' sta facendo quell'attivita' e perche' e' in quel stato d'animo.
L'intuizione straordinaria sul come proseguire la scena non viene sempre, nel frattempo si puo' 'prendere tempo' dando dettagli.

- Non risolvere il problema. Ogni storia nasce da un problema, un imprevisto.
Perche' esiste Batman? Per combattere i cattivi di Gotham city. I cattivi sono il problema. Togli i cattivi, togli il problema e elimini superman.
In una citta' dove tutto funziona bene come, boh, zurigo non c'e' bisogno di superman: tutti rispettano le regole e non ci sono cattivi!
Immaginate batman a zurigo. Cosa farebbe? Nulla. Sarebbe un supereroe disoccupato costretto a diventare banchiere per pagarsi lo stipendio.

Nel corso della scentta bisogna quindi creare un imprevisto, qualcosa che cambia la routine.
E cosa si fa con quello? CI SI GIOCA, LO SI PEGGIORA!
Questo e' estremamente importante ed e, considerazione filosofica personale, anche il motivo per cui molti ingegneri non sono a proprio agio in questo setting: hanno l'abitudine a risolvere i problemi in modo efficiente, rapido e pulito.

In ottica narrativa, invece, il problema va ingigantito e reso drammatico... prima eventualmente di risolverlo.
Immaginate raccontare che "Stamattina mi sono svegliato, la luce non andava. Ho cambiato la lampadina e ora funziona.". Ottimo. Bravo e efficiente. Ma non c'e' suspence perche' tutto si risolve in 10 secondi.
Il dramma sorge quando si scopre che e' domenica, i negozi di lampadine sono chiusi e la sera stessa il protagonista ha organizzato una festa a casa sua.

- Heightening. Lo scopo di ogni scentta e' quella di pompare il contenuto emotivo durante la stessa fino a raggiungere un picco alla fine.
Si passa da una situazione corrente e 'tranquilla' a concentrato emotivo che cattura l'attenzione del pubblico.
Nel film "Titanic" non solo ci interessiamo alla storia per il 'problema improvviso' sotto forma di Mega Iceberg che affonda la Nave.... Ma soprattutto per la disperazione dei protagonisti nel doversi 'separare' in modo cosi drammatica.
Il tutto sarebbe molto meno interessante se Leonardo di Caprio fosse un equilibratissimo monaco tibetano con poca inclinazione all'innamorarsi e una complete a pafiica accettazione del crepare congelato nell'oceano.
Immaginatevi l'ultima scena: Leo finisce in acqua, con sguardo totalmente sereno "Vabbe', poteva andarmi peggio: tutto sottomato morire non mi spaventa, soprattutto se succede facendo qualcosa che mi piace cosi tanto come nuotare nell'oceano Atlantico".


E, fidatevi, fare un corso di improvvisazione e' una delle attivita' piu' divertenti che possiate fare!
Vi allenate a fare scenette divertenti: quando fate tutto bene ridono gli altri e ridete voi... e quando vi impantanate? Si ride comunque, per gli errori ridicoli!
Cosa ancora migliore: c'e' poca teoria e il tutto si impara 'provando e fallendo'.

Ci sarebbero tantissime altre tecniche di cui parlare per migliorarsi in quest'arte ma lo scopo di questo post non era quello di riassumere un corso di teatro quanto di far sorger la curiosita'.

Spero di essere riuscito nel mio intento!

docs20

  • CSI-6
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Bel post, ricco di informazioni!

Ma riguardo i corsi di improvvisazione, esistono scuole particolari? Tu in quali città hai frequentato il corso?


Ne ho sentito parlare diverse volte di questo tipo di corsi, ma ancora non ho mai conosciuto qualcuno che effettivamente li abbia seguiti qua in Italia. So che sono più popolari insieme ai corsi di comedy e stand-up negli USA.

The DJ

  • CSI Pro
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Ho fatto un corso d'improvvisazione un paio d'anni fa ed è stata un'esperienza bellissima. ci si mette alla prova, è molto divertente, e si possono scoprire lati di se nascosti