Voglio rispetto, chiedo forse troppo, pezzo di meda!

Aperto da Micione, 16 Febbraio 2010, 16:28:44

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Micione

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Non so se l'ho postato dove era più corretto farlo, nel caso il Mod. provvederà, io mi scuso in anticipo.


VOGLIO RISPETTO, quante volte abbiamo detto o sentito queste parole, non dico che ci si debba prostrare al mio passaggio, ma caxxo nemmeno che mi si scoreggi in faccia, è chiedere troppo?
A volte pare di si, può essere una sensazione, o anche un dato di fatto, comunque quando non ci sentiamo rispettati, spesso questo può portare a discussioni, o peggio anche alle mani.

Ebbene io vi chiedo, qual'è o cos'è quel qualcosa che porta ad avere il rispetto altrui?
per la forza di volontà che ci metti nel superarti sempre©beeblebrox
Sono convinto che ce la farai©^X^
Bello come descrivi il sesso, dovrebbe essere sempre così©Acqua
Sei una splendida persona, dentro, fuori e ricoperto@Amica
Ottimo osservatore@Termynetor
Si vede che stai diventando forte. Continua così e tra poco ce l' avrai fatta@Shark
mi piaci, uno che dice le cose dirette come stanno, fanculo il politically correct @Kleos
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Citazione di: sfigatto il 16 Febbraio 2010, 16:28:44
Non so se l'ho postato dove era più corretto farlo, nel caso il Mod. provvederà, io mi scuso in anticipo.


VOGLIO RISPETTO, quante volte abbiamo detto o sentito queste parole, non dico che ci si debba prostrare al mio passaggio, ma caxxo nemmeno che mi si scoreggi in faccia, è chiedere troppo?
A volte pare di si, può essere una sensazione, o anche un dato di fatto, comunque quando non ci sentiamo rispettati, spesso questo può portare a discussioni, o peggio anche alle mani.

Ebbene io vi chiedo, qual'è o cos'è quel qualcosa che porta ad avere il rispetto altrui?

Autorevolezza, rispetto, fermezza, competenza.
Leggi questo al riguardo: http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/il-carisma-questo-sconosciuto/

Cio che porta a scherno:
sbruffoneria, cazzaraggine, incompetenza, arroganza, mania di grandezza, debolezza.

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Naddolo

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#2
Io penso che sia una cosa interna: è una cosa che si precepisce a pelle se una persona si rispetta o meno; e se questa si presenta come una persona convinta di avere valore, a meno di non essere di fronte a casi di scissione totale di personalità e dal mondo (ad esempio, credo di essere napoleone, ma ovviamente non lo sono!  :idiot:) gli altri si comporteranno nei suoi confronti di conseguenza!

Se io mi rispetto, gli altri mi rispetteranno!

Se non mi rispetto, esigerò di avere delle conferme di questo da fuori, dagli altri, e risulterò bisognoso, vorrò dimostrare delle cose, gli altri si renderanno conto di questo mio bisogno, e della mia necessità di elemosinare attenzioni dagli altri!

Come si arriva a pensare di meritare rispetto è un altra questione! Per quello rimando ai post di termy!

nad84
Ultima modifica: 16 Febbraio 2010, 17:06:36 di nad84

^X^

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#3
Citazione di: sfigatto il 16 Febbraio 2010, 16:28:44
Ebbene io vi chiedo, qual'è o cos'è quel qualcosa che porta ad avere il rispetto altrui?

Beh, innanzitutto occorre valutare se il nostro concetto di rispetto è lo stesso delle persone che ci stanno intorno, ovvero se cio' che noi vogliamo è anche cio' che gli altri sono disposti ad offrire, altrimenti è tempo perso...
Per esempio se io andassi in Sud Italia avrei il problema che per me abbassare lo sguardo è segno di non rispetto, mentre per loro è (in modo malato) il contrario. Quindi potrei incazzarmi per evidente mancanza di rispetto nei miei confronti, mentre magari quello che si vuole comunicare è l'opposto.
Ultima modifica: 16 Febbraio 2010, 17:55:23 di ^X^
-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
TermYnator:Gli unici soggetti irrecuperabili sono i morti. Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba! E se non è oggi, sarà domani.

Think globally, fuck locally!

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Kant

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Citazione di: sfigatto il 16 Febbraio 2010, 16:28:44

Ebbene io vi chiedo, qual'è o cos'è quel qualcosa che porta ad avere il rispetto altrui?

La paura.

Homo homini lupus

Naddolo

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Citazione di: kant il 16 Febbraio 2010, 18:12:53
La paura.

Homo homini lupus

dissento nel modo piu' assoluto! il rispetto implica la stima per l'altro, la paura no!

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Citazione di: nad84 il 16 Febbraio 2010, 18:20:35
dissento nel modo piu' assoluto! il rispetto implica la stima per l'altro, la paura no!

Quoto assolutissimamente
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Acqua

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Citazione di: kant il 16 Febbraio 2010, 18:12:53
La paura.

Homo homini lupus
Anche io vorrei negare questa affermazione, ma è la triste verità. Il rispetto dovrebbe essere un sentimento comune tra gli esseri umani, si dovrebbe dare per scontato a meno che l'individuo non faccia qualcosa per fare pensare il contrario. Rispetto per la vita e per la diversità, la nostra ricchezza.

Fatto sta che le persone particolarmente ignoranti rispettano solo le persone di cui hanno paura. L'italiano medio, furbetto e ammanicato, se ne sbatte della gente e delle regole. Si spinge nell'approfittarsi degli altri fino a che qualcuno non lo COSTRINGE a smetterla. Basta studiarsi i comportamenti delle persone in fila alla posta per rendersene conto...

Acqua
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Citazione di: Acqua il 16 Febbraio 2010, 21:35:27
Anche io vorrei negare questa affermazione, ma è la triste verità. Il rispetto dovrebbe essere un sentimento comune tra gli esseri umani, si dovrebbe dare per scontato a meno che l'individuo non faccia qualcosa per fare pensare il contrario. Rispetto per la vita e per la diversità, la nostra ricchezza.

Fatto sta che le persone particolarmente ignoranti rispettano solo le persone di cui hanno paura. L'italiano medio, furbetto e ammanicato, se ne sbatte della gente e delle regole. Si spinge nell'approfittarsi degli altri fino a che qualcuno non lo COSTRINGE a smetterla. Basta studiarsi i comportamenti delle persone in fila alla posta per rendersene conto...

Non confondiamo rispetto e timore.
Il timore, è quello che vede il delinquente salameleccoso davanti al maresciallo dei caramba, ma appena questi non lo vede ricomincia a rubare. Questo non è rispetto, anche se l'atteggiamento del manigoldo potrebbe indurre a persare che lo sia.

Il rispetto, è il ragazzo che cede il posto ad un anziano sconosciuto dentro al bus.
Perchè l'anziano, rappresenta un simbolo che egli rispetta, e di cui ha stima in astratto.
Rispetto, è l'amico che non tocca la tua donna, anche se questa gliela tira: lui subordina il suo piacere al piacere di stare con te, perchè ti stima, e quindi, ti rispetta.

Rispetto è il soldato che obbedisce ad un ordine anche se non ne capisce la motivazione: stima il suo comandante, e pensa che se gli è stato dato un ordine, ci deve essere un motivo valido per averlo fatto.

Il malcostume italiano, è dovuto al non rispetto delle regole civiche, dovuto ad una totale sfiducia nell'apparato che le produce. Quindi per farle rispettare, si sostituisce al vincolo interno costituito dal rispetto l'azione punitiva che agisce sul meccanismo del timore.
Ma sono due cose ben diverse.
Non vado avanti, perchè farei un comizio...

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Citazione di: TermYnator il 17 Febbraio 2010, 00:39:50
Il malcostume italiano, è dovuto al non rispetto delle regole civiche, dovuto ad una totale sfiducia nell'apparato che le produce. Quindi per farle rispettare, si sostituisce al vincolo interno costituito dal rispetto l'azione punitiva che agisce sul meccanismo del timore.
Ma sono due cose ben diverse.
Non vado avanti, perchè farei un comizio...

L'ho letto anche nel manuale di diritto costituzionale. Bella TermY.

Acqua

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Citazione di: TermYnator il 17 Febbraio 2010, 00:39:50
Il malcostume italiano, è dovuto al non rispetto delle regole civiche, dovuto ad una totale sfiducia nell'apparato che le produce. Quindi per farle rispettare, si sostituisce al vincolo interno costituito dal rispetto l'azione punitiva che agisce sul meccanismo del timore.
Ma sono due cose ben diverse.
Non vado avanti, perchè farei un comizio...
Cioè distingui una forma soft di rispetto da una hard? Il discorso non mi è molto chiaro.
A questo punto diamo una definizione di rispetto: per me è l'accettazione della natura altrui, una specie di patto di non belligeranza. Per cui vedo una linea continua tra il rispetto 'simbolico' ci cui parli tu e il rispetto antipunitivo a cui mi riferivo io.
Per entrare nel merito degli esempi, sia il rispetto dei vecchi che il rispetto per l'amico che il rispetto per il comandante sono basati su convenzioni sociali la cui trasgressione porta comunque rogne (magari non fisiche, ma morali).

Citazione di: Kierkegaard il 17 Febbraio 2010, 00:54:23
L'ho letto anche nel manuale di diritto costituzionale. Bella TermY.
Cosa dice in particolare?
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Kant

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Citazione di: Acqua il 17 Febbraio 2010, 14:17:29

Per entrare nel merito degli esempi, sia il rispetto dei vecchi che il rispetto per l'amico che il rispetto per il comandante sono basati su convenzioni sociali la cui trasgressione porta comunque rogne (magari non fisiche, ma morali).

Ed è sempre paura.
A sfigatto mettono i piedi in testa perchè se li lascia mettere.
E' una lotta continua per guadagnare spazio, questa è la natura umana

Kierkegaard

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#12
Citazione di: Acqua il 17 Febbraio 2010, 14:17:29
Cosa dice in particolare?

La ragione principale per cui l'uomo si unisce ad altri uomini (formando gruppi sociali e nel nostro caso lo Stato) è da rinvenire nel fatto che, l'individuo da solo non riesce a perseguire certi interessi o fini, ma solo attraverso la cooperazione di più uomini.

Il gruppo quindi trova la sua origine in determinati valori (tesi a regolare i conflitti di interesse) ed INTERESSI per  perseguire i quali il gruppo si è formato. Questi interessi vengono esternati in regole.

Queste regole (norme giuridiche) sono costituite da:

- precetto: il comando contenuto nella norma, prescrizione o divieto.
- sanzione: il castigo in caso di inosservanza della norma.

Il punto è che queste regole sono in attuazione degli interessi per i quali il gruppo si è formato, e dovrebbero essere rispettate dalla maggior parte dei destinatari, non per il timore della sanzione ma in quanto espressione dei propri valori e interessi (carattere della positività-effettività).

Ci sono due casi in cui la norma non viene rispettata:

1) quello scritto da TermY.
2) nel caso in cui si trasforma la società, per cui le norme non sono più aderenti alla realtà.


So che mi hai scritto per sapere di più sul numero 1), però sul manuale di costituzionale non c'è scritto di più. ma mi pare ovvio che se i governanti che fanno le leggi sono i primi a non rispettarle, i governati faranno altrettanto.

Ho voluto comunque scrivere questa dissertazione, perché mette in evidenza uno dei motivi che spingono l'uomo ad associarsi ad altri è cioè: l'interesse. E tutti quei valori per cui la giustizia si batte (eguaglianza), altro non sono che, strumenti atti a moderare l'egoismo umano.

J.
Ultima modifica: 24 Agosto 2010, 12:50:36 di Juan

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Citazione di: Acqua il 17 Febbraio 2010, 14:17:29
Cioè distingui una forma soft di rispetto da una hard? Il discorso non mi è molto chiaro.
A questo punto diamo una definizione di rispetto: per me è l'accettazione della natura altrui, una specie di patto di non belligeranza. Per cui vedo una linea continua tra il rispetto 'simbolico' ci cui parli tu e il rispetto antipunitivo a cui mi riferivo io.

Scusa, ma io vedo il tuo modo di vedere le cose strettamente legato al concetto di conflitto.
Il rispetto, è l'antitesi del conflitto: è amore, che si manifesta sotto forma di stima, e riconoscimento attivo delle altrui capacità. Mentre la paura, è un riconoscimento passivo del potere altrui, a fini di sopravvivenza.

Citazione
Per entrare nel merito degli esempi, sia il rispetto dei vecchi che il rispetto per l'amico che il rispetto per il comandante sono basati su convenzioni sociali la cui trasgressione porta comunque rogne (magari non fisiche, ma morali).

Non è vero. Posso tranquillamente ignorare l'amico dal momento in cui l'ho tradito, senza alcuna implicazione sociale, e tantomeno morale: se l'ho tradito, è perchè non posseggo precetti morali che mi facciano pensare che ciò che ho fatto sia sbagliato.
Il rispetto per il comandante, è molto diverso dall'obbedienza allo stesso, e si manifesta nel rapporto interpersonale.
Se eseguo un ordine per fede nel comandante, quando questi sarà fuori dal suo ruolo di comandante (ad esempio al bar) avrò comunque un atteggiamento di stima nei suoi confronti.
Mentre se eseguo i suoi ordini solo per timore, al bar lo ignorerò.
In questo, posso citare un esempio reale.
al corso AUC, abbiamo avuto due addestratori:
il primo, era un uomo amato e stimato da tutti, nonostante la sua estrema rigidità: ogni volta che ha dato un ordine, ha sempre dimostrato in prima persona che fosse eseguibile.
IL secondo, dava ordini (anche assurdi), punendoci nel caso i suoi ordini non venissero eseguiti, ovvero senza mai assumersi le proprie responsabilità.
Al raduno che facemmo qualche anno dopo,  il primo fu invitato , ma causa impegni non potè venire.
Il secondo fu incontrato per caso, visto che il raduno fu organizzato nel posto dove stava la caserma, e dove era residente.
Alcuni di noi (praticamente tutti), vedendolo ormai privo di potere, memori delle angherie subite volevano picchiarlo.
Il primo, nonostante ci avesse puniti più di una volta, era uno di noi, perchè era rispettato in quanto stimato a distanza di anni. Il secondo era uno st*onzo qualsiasi che comandava solo perchè aveva un ruolo.
Finito il ruolo è tornato ad essere uno st*onzo qualsiasi.
Questa è la differenza fra rispetto e paura.

T
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Acqua

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Citazione di: TermYnator il 17 Febbraio 2010, 17:22:07
Questa è la differenza fra rispetto e paura.
Per vederla così come la descrivi (in effetti mi quadra), devo prescindere dalla visione biologica della realtà da cui sono immerso da mesi. In quell'ottica, che ben si presta alla dissertazione di Kierk*, ogni sentimento puro, buono e positivo si trasforma in una ben camuffata forma di interesse. Per capirci meglio, come nel TermYdelirio sul superuomo.
Penso che Kant abbia percorso la stessa mia prospettiva.

Vorrei rifarmi ad uno di quei concetti che esprime sempre VertigoOne, e cioè quello del costruttivismo e dei tunnel di realtà. E' probabile che se domani mattina mi sveglio dell'umore giusto, il rispetto è quello che mi hai descritto tu... e ci credo. Se invece mi sveglio con le palle girate, è quello che ho scritto io.

*grazie
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