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TermYeditoriale: Tendenze...

Aperto da TermYnator, 17 Settembre 2010, 12:56:06

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TermYnator

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Sempre più IL tende a diventare un luogo di incontro dove si sviluppano linee di pensiero parallele, e talvolta contrapposte.
Recentemente, oltre a vari singoli, si è assistito addirittura a piccoli "gruppi di lavoro", che esprimono linee di pensiero autonome. E questo è molto bello.
Mi riferisco in particolare al gruppo egizio Kleospatra/Marsete, ed al gruppo al fosforico Nad/Expeau.
Cio che trovo interessante di queste due tipologie, è che in sostanza rappresentano due estremi contrapposti di quello che dovrebbe essere l'uomo seducente. apro quindi questa discussione affinchè qualsiasi Ieller si rispecchi in questi due estremi o in parte di essi, tragga il meglio da se, e capisca cosa può imparare dall'opposto.

Cogito, ergo sum
Questo è il primo modo. Di base, c'è una rappresentazione razionale dell'universo, secondo rigidi criteri razionali. Naturalmente il sogno, ed in un certo senso una speranza di sfuggire alla ratio, anima questi personaggi. Il sogno è rappresentato dalla poesia, da forme più o meno articolate di lirismo, ma comunque da forme espressive che rispondono sempre a canoni piuttosto rigidi.
Tendenzialmente, l'appartenente a questa tipologia tende ad isolarsi dalle masse, facendo "gruppo a se".
Non tanto per autosufficienbza, ma per la sindrome dell'incompreso, che non viene ammessa essendo razionalmente non accettabile.
Tipici di questa tipologia, sono problemi dovuti al porsi (BL, tono di voce), che appaiono "forzati".
La volontà dell'attore di apparire sciolto e naturale, di fatto irrigidisce la prossemica che comincia a perdere spontaneità e naturalezza, assumendo connotati che spesso vengono interpretati in modo equivoco, come la tendenza a nascondere qualcosa. I Cogitanti, funzionano maluccio con le donne,a causa degli effetti collaterali della loro rigidità: tendono infatti ad apparire saccenti, antipatici, puntigliosi e... pallosi.

La prosit generation
I Prosit generation sono molto legati all'estetica, e spesso pongono come causa agli effetti, l'apparenza delle cose. Il pensiero razionale, è soggiogato ad un credo di base di matrice fatalista, improntato sul carpe diem.
Difficilmente questa tipologia di personagestirà mai la propria vita in modo assolutamente razionale: sebbene riescano a farlo, il loro pensiero di fondo rimane disfattista, ed influenza le loro scelte.
Il sogno è la grande botta di culo, l'imprevedibile che si realizza. Ma è una sorta di evento metafisico che si manifesta, non una volontà che si concretizza premiando l'arteficie dell'opera.
Manca in sintesi la correlazione fra sforzo e risultato.
I Prosit, tendono a lasciarsi andare al flusso degli eventi, ed a lasciarsi trasportare. Sono sicuramente divertenti e di compagnia, perchè si assimilano bene in qualsiasi gruppo. Spesso manifestano una lineas creativa disorganizzata e fine a se stessa, che può pagare nelle prime fasi dell'interazione.
Ottimi in apertura, si perdono nel medio gioco. Hanno come frecce al loro arco la spigliatezza, l'allegria, la freschezza. Ma trovano in una malcelata superfifcialità il loro tallone di achille, che ad un buon impatto primario, fa succedere un calo di interesse. Tendono a perdere ogni forma di regola, ed a lasciarsi andare, talvolta al gregarismo.

In medio stat virtus.
I cogitanti, dovrebbero sbattersene un po' di più, mentre i prosittanti, dovrebbero credere di più al fatto che a scacchi, non si vince per culo.
Sebbene la mente possa spianare molte difficoltà, siamo anche fatti di carne. E la carne, come ogni fenomeno, ha le sue regole. Tra queste, c'è un cerimoniale comportamentale, che sebbene possa essere considerato un primitivo orpello, rimane alla base del piacere. Non piacciono però i soli belli, ma soprattutto le persone interessanti... Il che non significa mettersi a disquisire delle variazioni metafisiche dell'imprescindibile leggerezza dell'essere con tutte quelle che passano, ma calibrare il proprio sapere per dialogare con chiunque. E nella differenza fra esseri umani che si cela la vera ricchezza.
analogamente, non basta comunicare il proprio stato di connessione interiore che porta al piacersi, per piacere...
Ad entranbi, quindi, consiglio di guardarsi nelle palle degli occhi per capire cosa di buono hanno gli altri.
Cercare esclusivamente propri simili, non arricchisce, ma ghettizza ed impoverisce.
Siate ricchi.

TermYnator
Ultima modifica: 17 Settembre 2010, 12:58:52 di TermYnator
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Expeausition

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 Il topic è geniale  :lol:

Ovviamente mi riconosco nella categoria "cogitante", anche se la descrizione che ne dai è un po' caricaturale!

Quoto convintamente la parte in cui sottolinei la necessità di conoscere le "regole della carne" oltre che le regole della ragione: cosa (per alcuni) non facile, ma comunque essenziale.


Beeblebrox

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hai semplicemente descritto introversi e estroversi con altre parole

Naddolo

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Citazione di: Beeblebrox il 17 Settembre 2010, 14:25:33
hai semplicemente descritto introversi e estroversi con altre parole

Abbastanza falso; esistono introversi cogitanti, e non, esistono estroversi cogitanti e non

Essere introversi o estroversi indica solo il modo in cui ci si rapporta al mondo, se a partire da se stessi o se a partire dall'esteriorità

TermYnator

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#4
Citazione di: Beeblebrox il 17 Settembre 2010, 14:25:33
hai semplicemente descritto introversi e estroversi con altre parole

Beh, direi di no, anche se a prima vista, esteriormente i comportamnenti possono sembrare simili.
La differenza fra estroversi ed introversi, è più che altro legata al processo con il quale creano raffigurazioni del mondo. Gli introversi, giungono ad una legge universale trovando similitudini fra episodi diversi, anche osservandoli a distanza.
Gli estroversi, invece, arrivano a dei risultati tramite una successione di processi imitativi, che richiedono uno stretto contatto con il modello.
O perlomeno, questo è quello che mi ricordo delle mie letture junghiane (30 anni fa... ).

T
Ultima modifica: 17 Settembre 2010, 14:51:36 di TermYnator
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TermYnator

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Citazione di: Expeausition il 17 Settembre 2010, 14:23:56
Il topic è geniale  :lol:

Ovviamente mi riconosco nella categoria "cogitante", anche se la descrizione che ne dai è un po' caricaturale!
Beh, non è una descrizione di singole persone, ma di tipologie di massima alla quale sono assimilabili i singoli: compresi quelli che potrebbero leggere, pur non avendo mai scritto un post.
Ovviamente, ogni singolo rientra nella rispettiva categoria con le dovute cautele e differenziazioni.
Se avessi dovuto parlare di voi quattro, mi sarei limitato a parlare di 4 simpatici gay inferociti e talvolta alticci...  :lol:

T
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Naddolo

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Dunque, non ho sottomano i tipi psicologi ma facciamo un po' di chiarezza;

dobbiamo distinguere l'atteggiamento (conscio) di un individuo, che si divide in estroverso ed introverso, dalle funzioni

Estroverso è l'atteggiamento di chi ha un buon rapporto spontaneo con l'esteriorità, si adegua alle circostanze esterne senza troppi conflitti, ed accetta i valori dominanti della società. Si può dire che il suo baricentro è fuori da sè, negli oggetti, nel mondo, ed a quello fa riferimento

L'introverso valute e giudica a partire da sè, da molto più peso ai fattori soggettivi piuttosto che a quelli oggettivi (esterni); il baricentro è al suo interno

In ogni caso, l'atteggiamento coscio è compensato da un inconscio di segno contrario

Le funzioni invece sono:

pensiero : giudica fatti ed eventi secondo criteri di razionalità e logicità

sentimento : giudica fatti ed eventi in base al trovarli positivi o negativi

sensazione: chi giudica mediante la sensazione si basa sul "percepire", quasi fisicamente, la realtà, prescindendo dal valore o dal senso di questa

intuizione: questi coglie la realtà attraverso una lettura peculiare, che lo porta a vedere cose non visibili immediatamente, a vedere in queste più le possibilità latenti che quello che ora vi è presente

Da quanto ho detto si deduce che esistono estroversi che si basano sul pensiero, ma anche introversi che si basano sul pensiero; il cogitante di termy può essere benissimo sia estroverso che introverso

p.s noi giudichiamo male gli introversi perchè li vediamo con gli occhi della società, che è estroversa; gli estroversi infatti sono il vero collante della socialità, senza di essi non ci sarebbe neanche una vera e propria società

^X^

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Volevo solo aggiungere che la differenza introverso e estroverso assume significati leggermente.differenti a seconda della teoria a cui facciamo riferimento... quindi in sostanza avete ragione tutti. In particolare la teoria Jungiana è stata estesa e leggermente modificata da Meyers e Briggs (ai quali si riferiva Bee).
Infine l'accezzione negativa del termine "introverso" è solo dovuta all'oversemplificazione popolare del suo significato.
-eFFe-: quando parli di figa, mi trovi sempre :)
TermYnator:Gli unici soggetti irrecuperabili sono i morti. Sei vivo? Allora esci, rimorchia e tromba! E se non è oggi, sarà domani.

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Naddolo

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ammetto che non sapevo granchè di myers e briggs, e sono andato a spulciare un po' in rete; stando al loro sito ufficiale la distinzione che pongono tra introverso ed estroverso è pari pari quella di jung, non assimilabile a quella data da bee; ripeto, la distinzione che pone termy in principio non è assimilabile alla distinzione estroversi/introversi,a meno di non voler scendere ad livello di analisi talmente becero che non sta bene neanche prenderlo in considerazione

Faccio cut&paste dal loro sito:

Extraversion (E)
I like getting my energy from active involvement in events and having a lot of different activities. I'm excited when I'm around people and I like to energize other people. I like moving into action and making things happen. I generally feel at home in the world. I often understand a problem better when I can talk out loud about it and hear what others have to say.

Introversion (I)
I like getting my energy from dealing with the ideas, pictures, memories, and reactions that are inside my head, in my inner world. I often prefer doing things alone or with one or two people I feel comfortable with. I take time to reflect so that I have a clear idea of what I'll be doing when I decide to act. Ideas are almost solid things for me. Sometimes I like the idea of something better than the real thing.

http://www.myersbriggs.org/my-mbti-personality-type/mbti-basics/extraversion-or-introversion.asp


Beeblebrox

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#9
Una volta mi dissero: "estroverso è come una superpetroliera che si vanta di quanto sia grande con un blocco di ghiaccio (l'introverso) che affiora nel mare, non rendendosi conto che quel blocco di ghiaccio è la parte affiorante di un iceberg"

Jung parla di funzioni orientate e un pensiero introverso o estroverso sono entrambi funzione pensiero ma sono estremamente diversi tra loro, e il tutto nasce dalla tendenza razionale o meno del soggetto cosa saltata a piè pari da M.B. e sostituita da loro in qualche modo con J/P.

Il pensiero di Jung se si vuole utilizzarlo in ambito relazionale deve essere additivato da quello delllo psichiatra polacco Antoni Kępiński, sul metabolismo dell'informazione, inquanto il pensiero di Jung è solo descrittivo (per qualche informazione in più http://images.katalogas.lt/maleidykla/Fil71/f44-49Kapusta.pdf). Tra un Ti e Un Te c'è molta differenza anche se entrambi hanno come funzione dominante il pensiero come tra un Fi e un Fe quando hanno come funzione dominante il sentimento eppure da quanto tu dici dovrebbero venire considerati lo stesso. Il pensiero introverso si sforza di estrarre l'essenza di un Idea dalle varie espressioni che lo definiscono in modo astratto da filosofo, cogito ergo sum ne è la perfetta definizione, di converso il pensiero estroverso è logico e razionale ed orientato ai fatti. Il sentimento estroverso va verso la volubilità e la frivolezza, al contrario l'introverso è etica e connessione.

p.s. per ^X^ la teoria a cui mi riferisco è la socionica (www.socionics.com), comprende gran parte delle correzione che corregge ed estende la teoria di MBTI e le sue modificazioni in KTS o JTI, nonostante l'iper ortodossia Eysenckiana di cui sono vittime, la socionica ha un miglior adattamento a situazioni non prettamente lavorative.



Ultima modifica: 17 Settembre 2010, 16:41:44 di Beeblebrox

JBGrenouille

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Senza dubbio un bel topic, anche se la divisione che fornisci è molto netta

Citazione di: Expeausition il 17 Settembre 2010, 14:23:56
Quoto convintamente la parte in cui sottolinei la necessità di conoscere le "regole della carne" oltre che le regole della ragione: cosa (per alcuni) non facile, ma comunque essenziale.
Concordo e mi piazzo nella categoria di coloro i quali non hanno compreso fino in fondo le regole della carne.

O, per parlare più chiaro, coloro i quali a volte dovrebbero parlare di meno e appizzarlo di più  ::)

Naddolo

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Citazione di: Beeblebrox il 17 Settembre 2010, 16:37:21
Una volta mi dissero: "estroverso è come una superpetroliera che si vanta di quanto sia grande con un blocco di ghiaccio (l'introverso) che affiora nel mare, non rendendosi conto che quel blocco di ghiaccio è la parte affiorante di un iceberg"

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Bee, da quanto scrivi si capisce che sei parecchio ferrato su queste tematiche (sicuramente più di me che mi limito a quanto ha scritto jung, più qualche letturina qua e la in rete)

Ma il post che hai fatto è, a mio avviso, poco comprensibile ai profani della materia (e dato che non è un forum di ricercato di psicologia, immagino tutti, fuorchè acqua e magari qualcun'altro a me ignoto); se lo ampliassi un po', scrivendo in modo più accessibile, ne verrebbe credo fuori una bella cosa

:up:

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Citazione di: nad84 il 17 Settembre 2010, 17:23:18
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Bee, da quanto scrivi si capisce che sei parecchio ferrato su queste tematiche (sicuramente più di me che mi limito a quanto ha scritto jung, più qualche letturina qua e la in rete)

Ma il post che hai fatto è, a mio avviso, poco comprensibile ai profani della materia (e dato che non è un forum di ricercato di psicologia, immagino tutti, fuorchè acqua e magari qualcun'altro a me ignoto); se lo ampliassi un po', scrivendo in modo più accessibile, ne verrebbe credo fuori una bella cosa

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io purtroppo o per fortuna sono introverso caotico e criptico, a scrivere quello c'ho messo 2 ore, è da un po' cmq che sto tentando di organizzare le idee e metter giù un qualcosa di organico, in questo periodo sono + rincoglionito del solito, per fortuna che domani parto per andare a fare una sett di relax in egitto, scriverò al ritorno.

Acqua

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Bel post e bei commenti :)
A parte la discussione estro vs intro, mi interessa sapere se alcuni di voi sono riusciti a passare effettivamente da una all'altra delle tipologie descritte da TermY.

Tempo fa mi resi conto di essere cogitans a livelli eccessivi e mi sono buttato nell'attività fisica, più pesante possibile. Ho anche selezionato nuove amicizie per imparare nuovi modi di interagire col mondo. In risultato ho avuto un iniziale miglioramento, poi la mia natura ha preso il sopravvento ed ho razionalizzato anche quanto pensavo fosse non razionalizzabile.
Ultimamente sto provando con lo Yoga, tuttavia mi rendo conto di quanto sono una biglia che cerca di uscire da un imbuto...
Whenever you find yourself on the side of the majority, it is time to pause and reflect. - M. Twain
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Acqua,
le due modalità descritte sono scavate nel profondo di noi stessi, dipendono secondo me in larga misura dai nostri primi 3 anni di vita, e soprattutto sono preferenze nel rapportarsi con il mondo e non lati caratteriali. Alcuni hanno azzardato che sono genetiche, ma io non ci credo molto.
Per questo non esiste una demarcazione netta, e per questo non c'è nulla di male ad appartenere all'una o all'altra categoria... fatto salvo il riconoscerlo e riconoscere che anche quella opposta ha i suoi vantaggi.
Quindi tu puoi esplorare cio' che non sei, ma alla fine ci tornerai. Come per me che sono destro, posso allenarmi a scrivere con la sinistra per vedere l'effetto che fa, ma appena sono sovrappensiero tornero' a scrivere con la destra.
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