Seduzione Italiana

Seduzione e società => Generale => Discussione aperta da: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08

Titolo: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08
Salve Marpions, è il TermY che vi parla.
Stanotte, m'è partito il neiurone schizoide, e tratterò un tema scottante: essere se stessi.

Voglio essere me stesso
Bene Fratello, ma prima di dire "voglio essere me stesso", hai provato a chiederti chi caxxo sei?
E perfettamente inutile che tu mi dica quello che fai, più o meno come la pensi, ed altre cazzate
della tua storia: questo è quello che ti è successo, non chi sei.
Chi sei, non è legato ai fatti della tua vita: quelli sono ciò che ti ha reso ciò che vedono gli altri,
cio che gli altri dicono di te.
Ma gli altri non sanno dei discorsi che fai da solo, di tutte le piccole rivalse che ti prendi quando
nessuno ti sente. Gli altri non sanno che sai volare, che ti scopi delle fighe assurde, e che
le apri con uno sguardo. Gli altri non sanno un caxxo di te, perchè non possono leggere i tuoi
pensieri. Ma perchè i tuoi pensieri non sono la realtà?
Perchè tu non sei una sola persona, ma tante persone in un solo corpo che ogni volta che
deve muovere una mano, fanno a botte per decidere come deve essere mossa.
Questa moltitudine di persone nella tua testa, ti confondono e ti fanno esitare: questo sei tu.

La matrice di ogni essere
Vedi Fratello, da come l'ho messa, potresti pensare di essere eguale a me, perchè anch'io ho tante
persone che si accapigliano quando faccio qualcosa. Io però, ho imparato una cosa in più:
ho imparato a sentire la persona più adatta alla circostanza nella quale mi trovo.
Così, se mi trovo con una persona molto diplomatica, lascio parlare la persona diplomatica, e chiudo
nel cesso le altre, che si accapiglino senza disturbare il diplomatico.
Ma se mi trovo in una situazione conflittuale, lascio agire la persona conflittuale.
Ci sono decine di situazioni, e decine di persone che interagiscono in me: ma ogni volta, lascio che
agisca una sola di esse.
Sono sempre me stesso! Si, sono sempre me stesso, ma esprimo solo una parte di me alla volta:
così ho risolto i miei conflitti.
La matrice di ogni essere, sono le decine di personaggi che egli ospita, la loro particolare abilità,
la loro connotazione, il loro modo di esprimersi, il loro modo di interagire fra loro.

Il frustrato
Il frustrato è colui che non riesce a far interagire le singole parti della propria persona nella situazione che
le renderebbe vincenti. Egli vive nel perenne conflitto fra esse, e non riesce ad uscirne. L'unico modo per
uscirne, è uscire dal proprio corpo annullando la mente, e mettendo quindi a letto le personalità meno
forti presenti in lui. Egli può così apprezzare il silenzio, l'assenza di conflitto.
Ma non ha abbastanza energie per diventare produttivo. Al massimo perde qualche inibizione, si sente meglio,
si sente più deciso, ma non ha più i mezzi per affrontare il mondo.
Al suo risveglio, si risveglieranno le sue mille personalità, e ricomincerà a vivere da vittima di se stesso.

L'uomo di successo
L'uomo di successo, ha imparato ad ascoltare una sola delle sue personalità, e grazie a questa, egli riesce
a superare tutti coloro che albergano conflitti. E' penetrante, è più veloce, sa esattamente quello che vuole e lo ottiene.
Egli è se stesso, rappresentando una unica parte di se stesso. E' un superuomo.

TermYnator e la Timida Figura
Quando ero sotto le armi, i miei soldati mi affibbiarono un nomignolo: il Tenente TermYnator.
Mi chiamavano così perché riuscivo in tutto, perché la preparazione di tutto quello che facevo
era sempre perfetta, perché non avevo reazioni emotive, mi comportavo come una specie di
macchina programmata per uno scopo preciso. Mi è successo di non dormire e non mangiare per due
o tre giorni, e questo senza mai un lamento, non potevo mostrare segni di debolezza di fronte a
loro. Non rideva mai in quel periodo: questo è il TermYnator
C'è un'altra parte di me, molto nascosta, che non espongo quasi mai. Quando ero piccolo, ci trasferimmo
a Parigi. Mio padre era un diplomatico, e per i diplomatici è normale trasferirsi in paesi esteri con tutta la
famiglia. Ebbi un grosso trauma nell'abbandonare la scuola, gli amici, nel ritrovarmi a soli otto anni a ricominciare
tutto da capo, compresa la cosa più spontanea che puoi aver imparato in 8 anni: parlare.
Io non capivo nulla di quella lingua, volevo comunicare con qualcuno, ma il più delle volte vieni preso in giro perché
non capisci quello che ti si dice.
Ero sempre triste, sempre solo.
Un pomeriggio, i miei ci portarono ad un mercatino delle pulci, nella "banlieue" (paesi adiacenti) di Parigi. Eravamo un
po' annoiati da tutti quei banchetti di anticaglie, e cominciammo a giocare in un prato, davanti ad uno stagno.
Le mie due sorelle, la terza non era ancora nata, giocavano con le loro barbie, ed io, come al solito rimasi da solo
a contemplare il mondo e quello che non avevo.
Improvvisamente fui attratto da qualcosa in movimento, era una ragazzina della mia età, portava una gonnellina
scozzese ed una camicetta bianca.
Correva sorridendo dietro ad una palla rossa, abbassando l'erba nel suo correre, come un motoscafo che lascia una
scia di schiuma.
La osservai, e vidi che mi sorrideva.
Così cominciai a correrle dietro, davanti a quello stagno, in mezzo a quel mare d'erba morbido che sembrava una nuvola.
Poi la raggiunsi, lei cadde, ed io caddi su di lei.
Ci guardammo per una frazione di secondo, senza dirci nulla.
Non dimenticherò mai l'espressione dei suoi occhi.
Avrei voluto far qualcosa, ma non sapevo che.
Improvvisamente mi dette un bacio su una guancia, e prima che capissi cosa era successo, l'urlo maschio del genitore che
richiama il cucciolo alla tana la destò. Si alzò di scatto e sparì nell'erba.
Io rimasi sdraiato ad assaporare quella sensazione forte che mi stava agitando le visceri e facendo battere il petto.
Sognai ad occhi aperti di girare mano nella mano con lei, di fare giochi fantastici che solo con lei avrei potuto fare, provai
una energia a me sconosciuta.
Le pensai per molto tempo, provando dolore per il sapere che non l'avrei mai più rivista. Poi quella sensazione svanì, tornai normale.
Sono passati 38 anni, ma quando racconto questa storia mi viene ancora da piangere...
Ho riprovato quella sensazione 18 anni dopo, e ho definito quella parte di me stesso "La Timida Figura", in contrapposizione al
TermYnator, quello che tutti conoscono di me.
La Timida figura è nella mia storia, la seconda persona che ospitò il mio corpo: la prima con la quale entrai in conflitto.
Ma a lei ne sono succedute tantissime, ogniuna diversa dall'altra, e sono sempre pezzi di me stesso. Il personaggio 51, il
marinaio francese, sono sempre io, è la mia matrice che lo genera, così come genera l'intellettuale di sinistra, il dandy
un po gay festaiolo e mondano, il figlio di diplomatici, il nobile decaduto, il mercenario, e mille altre facce della mia personalità.
Essere se stessi, quindi, non significa essere cio che di noi dicono gli altri, ma esprimere quello che di noi la situazione
fa uscire. Questo ci rende liberi, e placa le mille voci, lasciando che una sola di esse si esprima: al meglio.
Solo così si esprime tutto se stessi.

La sicurezza in se stessi nell'essere se stessi
Sapere che per ogni circostanza, uscirà una parte "autonoma" di noi stessi perfettamente adattata al contesto, fa si
che si abbia sempre la certezza di non trovarsi mai male.
Lasciarsi andare significa solo lasciar uscire ed esprimere quella parte sopita o nascosta, invece di tenerla a discutere
con le altre su come spostare una mano perchè a seconda della persona che "parla" in voi, quel gesto ha un significato
diverso.

Tirando le somme
Su un muro di Firenze, un pomeriggio lessi questa frase:
"Con la schizofrenia non si è mai soli".
Privandola dell'ironia dell'eccesso, questa frase meravigliosa rivela la chiave della tranquillità di tutti i veri lupi solitari.

Dedico questo post ad Acqua: il più geniale dei miei "discepoli".
E non so perchè ma mi viene ancora da piangere...

TermYnator




Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: Mr. Right il 08 Dicembre 2008, 03:10:51
Interessantissimo. Come tutto quello che scrivi, alla fine.
Complimenti.
Magari quando sarò un pò più sveglio chiederò chiarimenti su alcune cose, per ora mi limito a darti un punto.

Dan
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: Dante1982 il 08 Dicembre 2008, 03:13:36
ma un bel post su delle cazzate madornali?
no! sempre a farmi riflettere! Molte cose le avevo capite già da solo, ma non ordinate come hai saputo fare tu!
Semplicemente grandioso!


...io devo studiare! ti meriti -1!
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: Lew Griffin il 08 Dicembre 2008, 11:01:01
In sostanza ognuno di noi ha un apersonalità diversa a seconda delle circostanze.

Quindi il primo passo da fare è quello di guardare dentro me stesso per capire quali sono le mie diverse personalità che ho saputo tirar fuori in passato?

Per esempio ci sono le mie personalità principali: quella aggressiva, quella scherzosa e quella intellettuale, ecc... E via via tutte le altre sfumature, che tirerò fuori a seconda delle circostanze.

Se devo essere un pò lesto nel fare un lavoro dovrò tirar fuori la parte più seria e "pratica" di me, che ho da quando mio padre mi portava in  bottega sotto casa.
In una partita di basket la parte aggressiva, di quello che non si voleva far mettere sotto dai bulli della scuola.
Con una ragazza la personalità più giocosa o la più sensibile.

Quindi essere se stessi significa sopratutto capire chi siamo-
Ed essere chi siamo a seconda delle circostanze senza, come dici tu, forzare personalità che non si adattano alla situazione.

Correggimi se sbaglio TermY, mi sa che dovrò leggermi il post qualche altra volta...


Lew
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: villevalo il 08 Dicembre 2008, 11:16:32
Post stupendo, come ogni post che fai Termy  :). Non ti nego che questo post mi ha messo un po' in difficoltà, mi sta facendo pensare e ripensare, riflettere, oltre ad avermi dato un po' di sconforto perchè mi sono identificato nella parte del "frustrato"... Pensavo inoltre che noi avessimo un'unica personalità che si dividesse in diversi "rami" a seconda della situazione in cui siamo, e che non dipendesse da noi cacciare un ramo od un altro. Mi spiego meglio, quando sto a casa ho un atteggiamento, quando esco con i miei amici ne ho un altro, quando esco con la famiglia ne ho un altro ancora ecc...E tante (troppe) volte mi è capitato di volerli cambiare questi atteggiamenti, di voler sostituire all'ansia di quando sto con le ragazze la tranquillità di quando sto invece con la mia famiglia.
Mi sorge spontanea una domanda: COME facciamo a fare il primo passo, ossia quello di guardarci dentro e capire davvero chi siamo? Come risalire alle nostre diverse personalità, e successivamente usarne una sola?
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: falco il 08 Dicembre 2008, 12:23:57
Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08

tu non sei una sola persona, ma tante persone in un solo corpo che ogni volta che
deve muovere una mano, fanno a botte per decidere come deve essere mossa.
Questa moltitudine di persone nella tua testa, ti confondono e ti fanno esitare: questo sei tu.


Questa cosa di cui parli mi fa ripensare all'IO, che dice:
l'IO non è un identità attendibile o un unità avvertita come tale, ma qualcosa di più della somma di un numero imprecisato di parti, frasi quotidiane come "Sono combattuto tra due cose" o un incredulo "ma questo non sono io!", indicano frazioni dell'io che si oppongono l'una all'altra, conflitti che la nostra personalità deve affrontare nel confronto fra il proprio volere e le richieste del mondo esterno.
Quello che chiamiamo IO o identità si può quindi, in modo transitorio, dividere.
Ma questa scissione non è arbitraria e avviene secondo una struttura interna, prestabilita e quasi cristallina, la cui composizione si rende visibile solo al momento della sua distruzione.


Comunque +1 e siccome Suna Beam aspettava questo Best-of

falco
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: nuke il 08 Dicembre 2008, 14:24:28
Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08
Egli vive nel perenne conflitto fra esse, e non riesce ad uscirne. L'unico modo per
uscirne, è uscire dal proprio corpo annullando la mente, e mettendo quindi a letto le personalità meno
forti presenti in lui.

Bellissimo post da leggere finchè non si comprende a pieno  :up: +1
quindi da leggere in eterno!

Anche io mi identifico nel frustrato, ma pensandoci bene, tutte le volte in cui sono riuscito in qualcosa di importante era perchè ascoltavo solo una parte di me, la parte che sapeva cosa voleva, conosceva l'obiettivo.
Grazie TermY, una perla del genere, proprio ora che ne avevo bisogno :)

:up: Best-of
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: SunBeam il 08 Dicembre 2008, 14:53:41
Credo che tutto il TermYdelirio finirà nel Best Of: contenuti originali espressi con quella vena ironica e anti-intellettuale che li rende unici...

Sperando che la cosa non sfoci nel disturbo da personalità multipla, sono assolutamente d'accordo. Una tema che fa riflettere.

+1
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: GuyMontag il 08 Dicembre 2008, 19:42:31
Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08

Su un muro di Firenze, un pomeriggio lessi questa frase:
"Con la schizofrenia non si è mai soli".
Privandola dell'ironia dell'eccesso, questa frase meravigliosa rivela la chiave della tranquillità di tutti i veri lupi solitari.


Pensa che io la fotografai...

(Broken Link NDR)
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: G-Key il 08 Dicembre 2008, 23:33:16
Approvo in tutto e per tutto...

+ :up:

Pruslas
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 23:37:52
Citazione di: GuyMontag il 08 Dicembre 2008, 19:42:31
Pensa che io la fotografai...

(Broken Link NDR)

Guy, tra le nostre due vite ci sono delle coincidenze che hanno dell'allucinante...
Incredibile!

TermYnator
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TheJoker il 08 Dicembre 2008, 23:46:24
Citazione di: GuyMontag il 08 Dicembre 2008, 19:42:31
Pensa che io la fotografai...



Spettacolare, tutto!! :)
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 23:54:50
Ringrazio Dante, Falco, Prouslas, Nuke e Sun.

Lew: le cose stanno esattamente come quello che hai capito.

Villevalo: Se veramente vuoi conoscere te stesso, senti la prima voce che echeggia nella tua testa e dagli retta.

TermYnator


Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: GuyMontag il 09 Dicembre 2008, 00:16:47
Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 23:37:52
Guy, tra le nostre due vite ci sono delle coincidenze che hanno dell'allucinante...
Incredibile!

TermYnator

Eh...infatti la parte in cui non riuscivi a comunicare e venivi preso in giro...che te lo dico a fare...e pure al ritorno da Parigi...peggio ancora... ;)

Tornando al frustrato e all'uomo di successo, c'è una frase di uno scrittore, Mordecai Richler, che penso riassuma bene il concetto:

Un ragazzo può essere due, tre, quattro persone potenziali, ma un uomo una sola: quella che ha ucciso le altre.

Perché alla fine essere "frustrati" quando si è in crescita è più che normale...la cosa tragica è rimanerlo da grandi.
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TermYnator il 09 Dicembre 2008, 00:22:30
Citazione di: GuyMontag il 09 Dicembre 2008, 00:16:47
Eh...infatti la parte in cui non riuscivi a comunicare e venivi preso in giro...che te lo dico a fare...e pure al ritorno da Parigi...peggio ancora... ;)

Gia...

Citazione
Tornando al frustrato e all'uomo di successo, c'è una frase di uno scrittore, Mordecai Richler, che penso riassuma bene il concetto:
Un ragazzo può essere due, tre, quattro persone potenziali, ma un uomo una sola: quella che ha ucciso le altre.
Perché alla fine essere "frustrati" quando si è in crescita è più che normale...la cosa tragica è rimanerlo da grandi.

Meravigliosa sintesi...
Grande!

TermYnator
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Ho aspettato prima di commentare, per rimettere in ordine le idee. Andrò sul personale.
Premetto il +1 e ovviamente il Best Of, data la qualità e la profondità della trattazione.

Citazione di: TermYnator il 08 Dicembre 2008, 02:39:08
Ma gli altri non sanno dei discorsi che fai da solo, di tutte le piccole rivalse che ti prendi quando
nessuno ti sente. Gli altri non sanno che sai volare, che ti scopi delle fighe assurde, e che
le apri con uno sguardo. Gli altri non sanno un caxxo di te, perchè non possono leggere i tuoi
pensieri. Ma perchè i tuoi pensieri non sono la realtà?
...

Citazione
Io però, ho imparato una cosa in più:
ho imparato a sentire la persona più adatta alla circostanza nella quale mi trovo.
Così, se mi trovo con una persona molto diplomatica, lascio parlare la persona diplomatica, e chiudo
nel cesso le altre, che si accapiglino senza disturbare il diplomatico.
Ma se mi trovo in una situazione conflittuale, lascio agire la persona conflittuale.
Ci sono decine di situazioni, e decine di persone che interagiscono in me: ma ogni volta, lascio che
agisca una sola di esse.
Sono sempre me stesso! Si, sono sempre me stesso, ma esprimo solo una parte di me alla volta:
così ho risolto i miei conflitti.
Comincerò a praticare il sistema; non nascondo che quello che mi tratteneva dall'utilizzare un approccio del genere era il desiderio di essere "coerente e unitario". Alla base di questo limite che mi ponevo, l'assunto (per altro assurdo, dato che i miei studi mi hanno dimostrato continuamente l'esatto contrario e non me ne sono mai accorto) che tra soggettività e comportamento ci debba essere un parallelismo diretto.
Insomma, una svista colossale data dall'aver perso di vista la mia vera natura. Meglio tardi che mai.

Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Domanda2: forse retorica perchè immagino la risposta, ma... come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Citazione
C'è un'altra parte di me, molto nascosta, che non espongo quasi mai.
Sbaglio nel dire che tutte le altre personalità di cui parli sono funzionali al benessere della Timida Figura? E' solo così che mi tornano i conti. Quella parte innocente che qualcuno (il più delle volte senza dare peso) ha squarciato e ridotto a brandelli quando ancora non potevamo reagire. Perchè in fin dei conti è di una reazione che stiamo parlando, la reazione al male che ci è stato fatto.
Le altre personalità sono forme deviate della prima, che si dibattono allo scopo di preservarla.
Da bambino stavo sempre zitto, e quelle poche volte che parlavo mi azzittivano in un nanosecondo. Avevo paura di tutto e tutti, non riuscivo a comunicarlo in nessun modo... e non avevo nemmeno la scusa della lingua. Non ho mai trovato il conforto che cercavo, fino a quando non me lo sono dato da solo. Come? Comportandomi nel modo in cui gli altri si aspettavano che mi sarei comportato, nascondendo l'essenza. Nacque il caxxone, l'intellettuale, il cinico, il compassionevole, il depresso, il saccente e l'ubriacone. Da lì al conflitto interno il passo è stato breve: un Io sempre più sepolto dai giudizi altrui, perennemente in lotta per non affondare nelle sabbie mobili.
Ho finalmente capito.

Citazione
"Con la schizofrenia non si è mai soli".
Qui sono rimasto a bocca aperta, non dimenticherò questa frase. E non riesco a commentarla.

Citazione
Dedico questo post ad Acqua: il più geniale dei miei "discepoli".
E non so perchè ma mi viene ancora da piangere...

TermYnator
Un giorno troverò il modo di ricambiare. Ci riuscirò.
Grazie di cuore... :*

Il tuo braccio sinistro,
Acqua
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TermYnator il 11 Dicembre 2008, 00:44:42
Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Ho aspettato prima di commentare, per rimettere in ordine le idee. Andrò sul personale.
Premetto il +1 e ovviamente il Best Of, data la qualità e la profondità della trattazione.

Grazie!

Citazione
Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Dobbiamo?
Quindi chi non trombava deve dare l'idea di continuare a non trombare e sentirsi dare le morto di pippe?
Il non trombante è come il non udente, il non marciante, o qualsiasi altro non facente qualcosa:
nel momento in cui tromba, lo griderà ai quattro venti, come il non vedente si meraviglierà estasiato
nel vedere cio che ha solo potuto immaginare, ed il non marciante salterà anche quando non serve.
Se sei diventato amico di un non marciante parlandogli mentre spingevi la sua  triste sedia, nel momento in cui
cominciasse a zompettare allegramente dandoti meno retta, gli saresti meno amico?
O se accompagnassi un non udente, gli saresti meno amico nel momento in cui egli, vedendo con i suoi occhi,
non avrebbe più bisogno dei tuoi, per farsi raccontare il mondo?
Se realmente sei amico di queste persone nel bisogno, lo sei anche nel momento della completa autonomia.
Se qualcuno era tuo amico da Morto di Pippe, nel momento in cui ti liberi da vincoli e condizionamenti deve rimanere tuo amico.
Se non rimane tale, è perchè si sentiva nel ruolo di chi spinge la carrozzella o descrive il mondo al ceco,
e privato di questo ruolo, non si sente più gratificato dal rapporto con te.
Ma il suo, non era un rapporto sano,quanto un rapporto teso a soddisfare il suo egoismo.
Quindi, se non vieni accettato nel momento in cui la tua ecletticità esplode, liberati dai pesi morti:
essi hanno un senso solo nel condizionarti ad essere un non facente.

Citazione
Domanda2: forse retorica perchè immagino la risposta, ma... come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Semplicemente facendo quello che ti passa per la testa senza porti interrogativi, che non siano di natura giuridica.
Le tu personalità usciranno fuori da sole.
Poi, una volta che verrai a contatto con esse (la donna come specchio dell'uomo), potrai coltivarle.

Citazione
Sbaglio nel dire che tutte le altre personalità di cui parli sono funzionali al benessere della Timida Figura? E' solo così che mi tornano i conti. Quella parte innocente che qualcuno (il più delle volte senza dare peso) ha squarciato e ridotto a brandelli quando ancora non potevamo reagire. Perchè in fin dei conti è di una reazione che stiamo parlando, la reazione al male che ci è stato fatto.
Le altre personalità sono forme deviate della prima, che si dibattono allo scopo di preservarla.

No.
La personalità nata a titolo preservativo è il TermYnator, le altre sono un'apoteosi estetica, un compiacimento di quello che posso fare,
l'applicazione materiale della mia essenza.
Sono un esercizio di stile, nel fare cose che ad altri non riescono.

Citazione
Il tuo braccio sinistro,
Acqua

Comincio a pensare che sia opinione ricorrente che io sia un MdP: nessuno vuole fare il mio braccio destro...  :lol:

TermYnator
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: Sting il 11 Dicembre 2008, 09:29:05
Grazie Termy per mantenerci sempre vivi e attivi
;)

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Perche' vuoi 'sfuggire' a questi giudizi ?
Perche' ti danno fastidio ?
Perche' non prendi in considerazione l'ipotesi che siano NECESSARI per chi opera un cambiamento su se stesso ?

Anni fa, quando cambiavo qualcosa di me stesso ricevevo la stessa pioggia di giudizi che hai elencato, e siccome mi davano fastidio ritornavo ad essere quello di prima, rinunciando allo sviluppo personale e alla crescita.
Partivo da cause ESTERNE per migliorare INTERNAMENTE = volevo l'impossibile, perche' cercavo l'approvazione degli altri per decidermi a operare un miglioramento.
Col mio nuovo taglio di capelli, mi affacciavo al mondo esterno, facendo emergere un pochino della mia personalita', e al primo giudizio esterno, mi rintanavo nuovamente ... chiudendomi di nuovo a riccio.
Volevo che gli altri accettassero la mia personalita' , prima che la vedessero.
Impossibile.

Col tempo e con l'esperienza ho imparato che tutte le persone odiano il cambiamento in ogni sua forma.
Il cambiamento disorienta una persona, rendendo ignoto e sconosciuto cio' che fino a 5 minuti fa gli era noto e conosciuto.
E l'essere umano ha paura di tutto cio' che gli e' sconosciuto, perche' la novita' lo costringe a "riprogrammarsi".

Percio' quando prendi una decisione riguardo un cambio di rotta nella tua vita, e dentro di te sai che e' giusta, portala avanti fino in fondo.
Un cambio di pettinatura, un cambio di look, un nuovo pensiero, un cambio di stile di vita...
Se sai che il cambio e' NECESSARIO per la tua crescita, non dar retta ai giudizi esterni, non dare retta a quelle frasi.
Stanno cercando di riportarti nella loro casellina mentale dove tu per loro eri qualcosa di SICURO e CONOSCIUTO.
Dai loro il tempo di ABITUARSI al cambio che hai deciso di attuare in modo che per loro la NOVITA' diventi un'abitudine.
Col tempo si ri-programmeranno sui nuovi 'dati' (es.: il tuo nuovo look) e vedrai che tutte quelle frasi spariranno come per magia, e tu avrai acquisito nuove skills.
E' cosi' che si cresce.

Avere dei valori INTERNI e rispecchiarli all'ESTERNO : questa e' la cosa che conta.
Essere se stessi vuol dire incominciare a esserlo dall'INTERNO.
Non si puo' essere se stessi partendo dall'ESTERNO (dai giudizi altrui)
Alle persone piace un casino incontrare una persona integra e coerente con se stessa, perche' le persone AMANO avere dei punti di riferimento in quanto gli da' sicurezza.
Far emergere la propria personalita' significa "tirare a lucido" tutte le proprie caratteristiche e non esistono due persone al mondo con la stessa identica personalita', perche' le variabili in gioco sono tantissime.
Far emergere la propria personalita' non significa essere arroganti, ma secondo me significa COMUNICARLA agli altri.
Io penso che tutti hanno una loro personalita', anche i timidi, solo che questi ultimi non riescono a COMUNICARLA al mondo esterno perche' pensano che al mondo esistano delle personalita' 'giuste' e una personalita' 'sbagliata' > la loro !

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Domanda2: come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Come lo gestisci ?
Secondo me lo puoi gestire benissimo, semplicemente COMUNICANDO agli altri quello che SEI, non quello che vuoi APPARIRE.
L'obbiettivo di ogni essere umano dovrebbe essere quello di SAPER COMUNICARE quello che gli passa per la testa, i suoi ideali, i suoi valori e i suoi principi
E tutto questo dovrebbe comunicarlo a chi gli sta attorno : ovvero altre persone.

Ecco perche' (tornando in ambito seduttivo) il DIRETTO con una ragazza funziona SOLO quando si e' in ARMONIA TOTALE con se stessi e con il proprio corpo.
Stiamo comunicando in modo assolutamente CONGRUENTE con la ragazza, siamo entrati in SINTONIA , siamo sulla frequenza GIUSTA, perche' il 'segnale' non e' disturbato.
E tutto cio' e' molto difficile da raggiungere, presuppone una conoscenza perfetta e un controllo totale di se stessi, ma come tutte le cose difficili, quando ci riesci, il PREMIO e' molto grande.
;)
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: ^X^ il 11 Dicembre 2008, 11:50:25
Ragazzi, come al solito viene fuori un thread fantastico....

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Comincerò a praticare il sistema; non nascondo che quello che mi tratteneva dall'utilizzare un approccio del genere era il desiderio di essere "coerente e unitario".
...
Domanda1: come si sfugge all'inevitabile pioggia di "giudizi di incongruenza" provenienti dall'esterno, quali "non sei te stesso", "non ti riconosco", "ieri eri diverso", "ti comporti in modo assurdo", "non ti riconosco", "ma che hai?", "che parte stai recitando?" ?
La risposta non può essere "sbattitene"... in qualche modo dobbiamo dare l'idea di essere una persona "unica", in tutti e due i sensi.

Dal mio punto di vista, l'avere e mostrare personalità multiple non è in conflitto con la necessità di essere "coerente e unitario". Nota che c'è una bella differenza tra "apparire coerente" e "essere coerente": nel primo caso, il piu' superficiale ma inutile, avresti ragione: non si puo'.
Ma "essere coerente" significa avere una scala di credenze e valori e comportamenti di base che non variano nelle varie impersonificazioni che tu decidi di utilizzare di volta in volta.
Tu conosci molto bene il mio dualismo estremo tra manager di successo e metallaro da festival; la mia coerenza non è in come mi vesto o negli ambienti che frequento, ma sta nel modo in cui rispetto le persone diverse da me, nel modo in cui comunico e nel mondo in cui mi pongo rispetto al mondo. E' una coerenza interna, non necessariamente percepita al primo sguardo, ma sempre presente.
E con questo non voglio neanche dire che il mio dualismo sia solo di facciata, anzi. Il mio comportamento quando si tratta di farsi spazio ad un concerto in un'orda di tedeschi grossi il doppio di me è ben diverso dalle strategie sottili di mediazione che uso durante le presentazioni ai top manager. Ma il rispetto della diversità è esattamente lo stesso: questa è la mia coerenza.

Citazione di: Acqua il 09 Dicembre 2008, 01:48:25
Domanda2: forse retorica perchè immagino la risposta, ma... come scelgo tra le varie personalità? Come posso mantenere quella lucidità e quella scioltezza quando intorno a me ho il putiferio? Come gestisco il comportamento a lungo termine in gruppi numerosi di persone?

Come dici tu stesso, in modo funzionale esteso. Puo' essere di volta in volta funzionale a te, oppure funzionale alla situazione esterna.
Puoi decidere di adottare una personalità perchè ti fare stare bene in un determinato momento, oppure perchè l'accettazione esterna di tale personalità è maggiore.
Tu puoi fare il nerd aggressivo perchè in quel momento hai una rabbia antisociale da sfogare, oppure perchè fai un esperimento di seduzione, oppure banalmente perchè devi fare uno studio sociale su un gruppo di nerd e ritieni che l'accettazione da parte loro sia fondamentale.

Edit postumo.
...e ancora. Un altro validissimo motivo per sperimentare diverse personalità è il desiderio di ristrutturare schemi consolidati secondo nuovi punti di vista.
Sempre nel tuo caso del nerd nella disco fighetta. Non ti sei accontentato, come tutti avrebbero fatto, di farti uno schema di giudizio sui locali fighetti frequentandoli da fighetto... no, hai voluto provare differenti angolazioni. Perchè? Perchè le persone reagiscono in modo ben diverso. Presentandoti da fighetto, avresti perpetrato cio' che già pensavi dei locali fighetti... presentandoti da nerd hai potuto testare reazioni differenti che forse hanno ristrutturato il tuo giudizio su di essi... forse...
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: WINNER il 11 Dicembre 2008, 18:00:05
Pensavo di essere l'unico ad essere in conflitto interno (logorante e distruttivo) tra due identità. Due immagini. Due me.
Io (e non scherzo) avevo pensato davvero di stare sviluppando delle linee di comportamento da Schizofrenico.
Ma poi ho capito che non avrei mai avuto la lucidità di capire e analizzare in quel modo i miei processi mentali.
Un pazzo, non sà, e non crede, di essere pazzo.


Ho due domande anch'io.

1- C'è un modo per uscirne da questo conflitto inferno?
(E' qualche anno che, a periodi, mi sta facendo impazzire....)



2- secondo voi, analizzarsi, e rianalizzarsi, e sovraanalizzarsi troppo,(anche da psicologi, ecc..) aumenta il conflitto interno?
O lo diminuisce?



Ringrazio in anticipo per le risposte. (la cosa mi sta parecchio a cuore)


Io dico BEST OF.

e + 1 a Termy, chiaramente...
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: Neji il 11 Dicembre 2008, 21:18:22
Citazione di: GuyMontag il 09 Dicembre 2008, 00:16:47
Eh...infatti la parte in cui non riuscivi a comunicare e venivi preso in giro...che te lo dico a fare...e pure al ritorno da Parigi...peggio ancora... ;)

Tornando al frustrato e all'uomo di successo, c'è una frase di uno scrittore, Mordecai Richler, che penso riassuma bene il concetto:

Un ragazzo può essere due, tre, quattro persone potenziali, ma un uomo una sola: quella che ha ucciso le altre.

Perché alla fine essere "frustrati" quando si è in crescita è più che normale...la cosa tragica è rimanerlo da grandi.


e quando si stabilisce che siamo grandi?
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: TermYnator il 12 Dicembre 2008, 03:27:09
Citazione di: WINNER il 11 Dicembre 2008, 18:00:05
Pensavo di essere l'unico ad essere in conflitto interno (logorante e distruttivo) tra due identità. Due immagini. Due me.
Io (e non scherzo) avevo pensato davvero di stare sviluppando delle linee di comportamento da Schizofrenico.
Ma poi ho capito che non avrei mai avuto la lucidità di capire e analizzare in quel modo i miei processi mentali.
Un pazzo, non sà, e non crede, di essere pazzo.

Intanto grazie del +1 e della proposta di best of.
Passo ai tuoi quesiti, precisando che non rispondo con cognizioni proprie di uno psicologo , quindi quello
che dico va pesato ed andrebbe visto alla luce di un esperto di settore.

1- C'è un modo per uscirne da questo conflitto inferno?
(E' qualche anno che, a periodi, mi sta facendo impazzire....)


Se vivi la vita in modo conflittuale, è perchè non sei libero di esprimere te stesso.
Il grande problema di noi esseri umani, è il diventare schiavi del desiderio.
Ma il desiderio, non sempre è spontaneo, può essere indotto: ed un desiderio indotto, può sviluppare
personalità che fanno letteralmente a caxxotti con quello che siamo veramente.
UNa persona può vivere felice perseguendo la soddisfazione del proprio egoismo,
ma vive malissimo convertendo il proprio egoismo al fine di perseguire gli obbiettivi
dei desideri imposti.
Facciamo un esempio.
Prendiamo un ragazzo che subisce dagli altri perchè non scopa. Comincia a studiare,
si sforza di migliorare, si autoimpone una disciplina e comincia a scopare.
Con il fatto che comincia a scopare, cambia atteggiamento, ed inizia a voler dimostrare a tutti che
lui scopa, e che è meglio degli altri. Si costruisce un ruolo, e su questo modella il suo personaggio.
Farà di tutto per mantenere questa sua immagine, ogni volta che esce si fa in quattro pur di
aprire e chiudere, ed il suo personaggio cresce.
Ma cresce in quanto seduttore incallito, che non si lascia mai andare, che non si intenerisce ne si
innamora: una macchina. Non può fermarsi: lo riprenderebbero per il culo.
E' se stesso?
No, è condizionato allo stesso modo di quando era MdP.
Dentro di se, ospiterà un tremendo conflitto che lo farà star male: egli non persegue quello che vuole
veramente, ma cio che gli altri vogliono vedere in lui. I suoi bisogni non sono le donne, ma l'avere un ruolo,
perchè non è abbastanza forte da far accettare le varie facce di se stesso agli altri.
Diventa quindi un uomo di successo, un superuomo, ma espone una sola componente, che per giunta è
costruita e non innata.

Si esce dal conflitto accettando serenamente i nostri desideri, e separandoli da quello che invece sono
i desideri imposti. Questo implica il liberarsi da personaggi imposti, come lo è l'essere morti di pippe.
Tornando al nostro seduttore dell'esempio, il suo reale desiderio potrebbe essere un semplice amore.
Per star bene, deve accettare questa realtà, ed esprimerla, al di la del giudizio di chi non è in grado di
capirlo. Deve quindi smettere di recitare la parte del seduttore incallito e fare Outing: e chi non lo capisce,
si fotta.

2- secondo voi, analizzarsi, e rianalizzarsi, e sovraanalizzarsi troppo,(anche da psicologi, ecc..) aumenta il conflitto interno?
O lo diminuisce?


Analizzarsi troppo è indice di scarsa consapevolezza del se: indica il voler dare una spiegazione
razionale ad un comportamento che abbiamo indossato come una pelle, ma nella quale stiamo stretti.
Invece di analizzarsi, bisogna lasciarsi andare: se in una interazione si soffre, ci si arrovella il cervello
nel pensare che fare e che dire, è segno che abbiamo posto uno scopo all'interagire che soffoca
l'interagire: ci siamo imposti un personaggio che non ci appartiene. E questo indica che è il momento
di liberarsi da pelli troppo strette, dalle quali è bene liberarsi al più presto.

Ho risposto alle tue domande?

TermYnator
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: WINNER il 12 Dicembre 2008, 14:11:38
Termy, ti ringrazio infinitamente per le tue risposte, mi sono davvero molto utili in questo momento, e devo dire che hai centrato (quasi) tutto. Non proprio tutto, ma quasi...

Vorrei poterti ringraziare diversamente, speravo proprio che una persona del tuo calibro, e con la tua esperienza mi dedicasse del tempo per dirmi cosa pensa.
Sono sempre ricettivo, quando una persona più grande di me, che stimo, investe tempo per tramandarmi la propria esperienza.

La nebbia comincia a schiarirsi. Si cominciano a vedere delle strade. Valuterò quale imboccare...


Grazie mille Termy.

Davvero.
Titolo: Re: TermYdelirio 3) Voglio essere me stesso: ma chi sono?
Inserito da: zlatan il 15 Dicembre 2008, 12:43:28
Grazie Termy per aver fatto luce su alcuni pensieri che da molto tempo vagano nella mia testa. Tu li hai resi chiari e sei riuscito a trasformarli in parole molto comprensibili. Lo rileggerò altre volte e ci rifletterò.

Stupendo anche il racconto di te a 8 anni sul prato con la bambina. Se accostiamo questa immagine a quella del Termy soldato, l'emozione è ancora più forte.

Zlatan