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TermYdelirio 17) L'assoluto

Aperto da TermYnator, 21 Gennaio 2010, 07:22:57

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TermYnator

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Esiste una qualche attitudine che differenzi un vero artista del rimorchio da un semplice trombatore seriale?

L'origine dell'arte
Le arti sono tante: la danza, la pittura, la musica, la scultura...
Tutte le arti sollecitano i nostri sensi, e ne rappresentano una forma di soddisfazione.
Trovandosi al cospetto di una vera opera d'arte (escludiamo pure il concettuale... ), l'uomo si trova
estasiato, come rapito. Ma cosa consente di differenziare un'opera d'arte pittorica da una crosta,
o un ballerino da un tarantolato?

La perfezione
Si potrebbe dire che la differenza sia la perfezione di un movimento, o la riproduzione perfetta di una scena. Eppure si rimane molto più affascinati da un dipinto che non da una fotografia, che sicuramente è più fedele. Non è quindi l'esattezza nel riprodurre un qualcosa di reale che ne decreta l'artisticità.
Il movimento di un ballerino, non ha riferimenti. Eppure, è semplice distinguerne uno bravo da uno scadente.
Per non parlare della musica, nella quale si fanno netti distinguo fra l'esecuzione e la composizione:
un grande esecutore, darà sicuramente più vita ad un pezzo. Ma il pezzo nasce opera d'arte indipendentemente da chi lo eseguirà. Ci sono quindi dei criteri innati, moderati dalla soggettività, che ci portano a sostenere che una cosa è più bella di un'altra, anche se non abbiamo riferimenti.
La perfezione artistica, è quindi il collimare dell'opera che definiamo "d'arte" ad un modello astratto di perfezione che fa parte della nostra natura intima. Che fa parte di tutti noi.
Tale avvicinamento viene testimoniato dall'insorgere di emozioni negli spettatori.
La spinta all'arte è la ricerca estetica. E l'estetica è il tentativo di dare una forma reale a questo modello astratto di cui non conosciamo la vera natura.

La ricerca estetica
L'opera d'arte sarebbe quindi un manufatto, o una semplice rappresentazione, che si avvicina o materializza una sorta di immagine pregressa insita nell'uomo stesso.
La spinta a sacrificare gran parte della propria vita nel tentativo di raggiungere la perfezione artistica,
è la ricerca estetica.
Il ballerino curerà al millesimo i suoi gesti, il pianista il tocco e le pause, il pittore i contrasti fra colori e le linee. Il marpione curerà la sua comunicazione.
Non è quindi la mera sete di figa a motivare l'aspirante marpione a perdere anni nel parlare con raffinate escursioni tonali o a curare la sua gestualità in modo da rappresentare nelle menti dei dipinti.
E la sua ricerca estetica che lo spinge a questo. E' il tentativo di capire rendendo bello se stesso, cosa sia la reale natura di quella spinta, per viverla da dentro: da opera d'arte cosciente di se stessa.

Il Vero Uomo come opera d'arte
Ma se la realizzazione di un Vero Uomo risponde alla sete estetica, allora il Vero Uomo può diventare un'opera d'arte vivente. Ed ottenere lo stesso effetto di qualsiasi opera d'arte: la fascinazione.
Diventerà Vero Uomo solo chi dispone di questa spinta alla perfezione, che nella storia ha motivato i grandi artisti ad anteporre la realizzazione del loro sogno a qualsiasi altra cosa. Solo costoro perderanno senza annoiarsi allo specchio del tempo che potrebbero ragionevolmente dedicare alla pleisteshò, per perfezionare il movimento.
Solo costoro riascolteranno la loro voce per modificarne tono, pause e volume, fino a governarla come se fosse uno stradivari suonato da Paganini. Ma faranno anche di più, come trovare tematiche linguistiche che li facciano parlare con la stessa grazia dei poeti, e che gli diano il pennello in grado di dipingere nelle menti.

L'estasi
Una opera d'arte vivente e cosciente, va in estasi contemplando se stessa.
E' il raggiungimento di una meta che esula dalla spinta iniziale: la topa. Ed arriva la pace dei sensi sconosciuta ai facchini della figa: impicciati con i probleimi della materia, che gli fanno perdere di vista lo scopo finale, che è il raggiungere l'armonia con se stessi.
L'armonia con se stessi, è il premio per aver fatto di se un'opera d'arte, così come l'orgasmo premia e spinge l'atto sessuale.

L'ascesi dell'affascinante
Il raggiungimento di questo traguardo, collimante con l'apparizione dei tipici sintomi da fascinazione in chi osserva un Vero Uomo, è quindi la comparsa del fascino.
L'affascinante cercherà una metà che lo completi, e che come lui sia al vertice di questo percorso ascetico.
La perfezione darà origine a nuova perfezione, ed il Vero Uomo si riprodurrà mettendo al mondo delle piccole teste di caxxo che dovranno di nuovo da scalare la montagna per trovare se stessi, e di nuovo generare piccole teste di caxxo in un ciclo che spinto dalla ricerca estetica sicuramente punta a qualcosa. Ma cosa?

Il rimorchio come religione
Il rimorchio è quindi una via che ha come fine la perfezione biologica, e come ritorno l'appagamento totale.
Il rimorchio è quindi una religione dove il Vero uomo diventa l'idolo di se stesso, e dove nessuno è migliore degli altri.
L'eternità promessa a tutti i fedeli di tutte le religioni, è costituita dal tramandare i nostri geni nel futuro, in modo che possano perpetrarsi nel migliore dei modi.
La divinità è la specie di cui tutti facciamo parte e di cui tutti siamo rappresentanti.
Noi stessi.

TermYnator
Ultima modifica: 21 Gennaio 2010, 07:46:18 di TermYnator
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Maschio Alpha

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#1

A volte mi domando se sia distorta la concezione del rimorchio quale fonte di soddisfazione derivante dal suo risultato finale oppure sia naturale ed umano rendere effimero e superficiale il risultato dello stesso.
Mi spiego meglio...

Il pittore, lo scultore, il musicista, nessun artista alla ricerca della propria perfezione crea un opera d'arte focalizzandosi su chi dovrà ammirare la propria opera... al contrario ritengo che proprio i più grandi artisti siano diventati tali una volta abbandonata questa affannosa ricerca di approvazione e trovata una dimensione in cui ciò che hanno creato è solo frutto del proprio amore verso se stessi senza curarsi che la propria opera fosse ben accetta nell'universo umano.

Al contrario spesso viene insegnato che un PUA quasi per definizione debba plasmarsi ed immagine e somiglianza di una perfezione che sia conforme alle richieste ed all'immaginazione dei propri target.
Ciò significa che il mio essere deve plasmarsi ed adeguarsi al target che ho sottomano e questo in un qualche modo può apparire sbagliato o disonesto, insomma una finzione.

Però se la mia arte è il rimorchio e se questa finzione è la mia tecnica e se tutto questo insieme mi porta al raggiungimento del mio obbiettivo ...allora la mia arte è finalizzata ed efficace esattamente come l'arte del pittore che vuole trasmettere emozioni riesce nel suo intento pur non conoscendo nulla di chi vedrà la sua opera.

In definitiva...
è davvero possibile definire legittimamente il rimorchio un arte o più semplicemente possiamo classificarla come una complessa abilità ?

anche perché mi è sempre sembrato di capire che "L'arte è nel sangue... il rimorchio lo si impara"... non è così ?
Ultima modifica: 21 Gennaio 2010, 11:23:00 di Maschio Alpha
...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
invece di guaire sterili offese da BETA,
mandami un PM e dai un senso alla tua protesta !!!
Ci conto !!! :) <=

Beeblebrox

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Citazione di: Maschio Alpha il 21 Gennaio 2010, 11:16:39

anche perché mi è sempre sembrato di capire che "L'arte è nel sangue... il rimorchio lo si impara"... non è così ?

imho tutto é frutto di allenamento, si può essere più o meno portati, ma se non si imparano le cose col tempo non si arriva ad alti livelli, c'è davvero qualcuno che pensa che se grandi artisti come giotto o michelangelo non avessero mai imparato a fare ciò che fanno dai loro maestri e non si fossero esercitati come e più degli altri  sarebbero diventati ciò che oggi sono considerati, quindi tutto s'impara....

Edward Bloom

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IO QUEST'UOMO LO AMO!!!
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james.mar

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-1 e worst of.


Questo post sulla ricerca estetica e sull'arte mancava proprio. E l'esteta che è in me, che sta pian piano virando verso l'arte, apprezza tantissimo. Il paragrafo "Il Vero Uomo come opera d'arte" è sublime  :)

TermYnator

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Citazione di: Maschio Alpha il 21 Gennaio 2010, 11:16:39
Il pittore, lo scultore, il musicista, nessun artista alla ricerca della propria perfezione crea un opera d'arte focalizzandosi su chi dovrà ammirare la propria opera... al contrario ritengo che proprio i più grandi artisti siano diventati tali una volta abbandonata questa affannosa ricerca di approvazione e trovata una dimensione in cui ciò che hanno creato è solo frutto del proprio amore verso se stessi senza curarsi che la propria opera fosse ben accetta nell'universo umano.

Al contrario spesso viene insegnato che un PUA quasi per definizione debba plasmarsi ed immagine e somiglianza di una perfezione che sia conforme alle richieste ed all'immaginazione dei propri target.
Ciò significa che il mio essere deve plasmarsi ed adeguarsi al target che ho sottomano e questo in un qualche modo può apparire sbagliato o disonesto, insomma una finzione.

Però se la mia arte è il rimorchio e se questa finzione è la mia tecnica e se tutto questo insieme mi porta al raggiungimento del mio obbiettivo ...allora la mia arte è finalizzata ed efficace esattamente come l'arte del pittore che vuole trasmettere emozioni riesce nel suo intento pur non conoscendo nulla di chi vedrà la sua opera.

In definitiva...
è davvero possibile definire legittimamente il rimorchio un arte o più semplicemente possiamo classificarla come una complessa abilità ?

anche perché mi è sempre sembrato di capire che "L'arte è nel sangue... il rimorchio lo si impara"... non è così ?

In premessa a questo post, ho introdotto la differenza fra seduttore seriale, e artista del rimorchio, ed in questa differenza vedo la risposta al tuo interrogativo.

Prendiamo come parallelo due musicisti: uno è un mero esecutore, con un repertorio spaventoso, l'altro è un compositore, destinato a scrivere i pezzi che suonerà il primo.
A livello di pura esecuzione, il primo potrebbe essere anche più bravo del secondo, ma solo il secondo è un artista. In sintesi, pur potendo imparare la scienza del rimorchio, e fare tantissime tacche, non è detto che tu ne faccia un'arte. Ne fai un'arte nel momento in cui chi ti conosce rimane affascinato, rapito e colpito.
Nel momento in cui chi viene a contatto con te si innamora, ovvero non riesce più a motivare il suo stato con  valori razionalmente condivisibili, ma deve ammettere che "hai qualcosa in più degli altri".

Da sempre, sostengo che l'essenza del rimorchio sia in questa mia frase:
"Ti guardo, ti osservo, cerco di capire cosa vuoi vedere, e te lo faccio vedere", ma ci sono due modi di interpretare questa frase: il primo è recitare un qualcosa che non ti appartiene, il secondo è vivere una componente di te stesso, che è una testimonianza dell'avere in se una traccia universale di tutta l'umanità.
In sintesi, quello che scrissi qui:
http://seduzioneitaliana.com/forum/generale/termydelirio-3-voglio-essere-me-stesso-ma-chi-sono/

Non voglio andare off topic (riprenderò l'argomento in un apposito TermYdelirio: "Metafisica del rimorchio"),
ma penso che quella frase, nella sua corretta interpretazione, sia anche la chiave artistica del rimorchio:
c'è chi arriva a possedere questa "essenza di umanità" che è l'oggetto astratto al quale punta la ricerca estetica.
Il mostrare ad una persona cio che vuole vedere, altro non è che condire nel modo più appropriato alla sua cultura questa essenza. Ma arriva un momento nella crescita di alcuni, nel quale questa essenza è talmente integrata nel seduttore, da bastare a se stessa per generare la massima emozione.
In quel momento, scopri chi sei veramente, e cominci a capire tutti.
Questa è arte.

T

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TermYnator

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Citazione di: Edward Bloom il 21 Gennaio 2010, 16:04:27
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Non vedo l'ora!   ;D

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Kierkegaard

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Ho letto quest'estate la prima parte de "Il piacere" del mio conterraneo De l'Annuntia (uno dei suoi tanti pseudonimi). Ad un certo punto scriveva: "bisognare fare della propria vita come si fa d'un opera d'arte".

Citazione di: TermYnator il 22 Gennaio 2010, 11:39:01
Da sempre, sostengo che l'essenza del rimorchio sia in questa mia frase:
"Ti guardo, ti osservo, cerco di capire cosa vuoi vedere, e te lo faccio vedere", ma ci sono due modi di i

E' molto simile al mio modo di essere. A volte mi capita di cambiare opinione su uno stesso argomento, in virtù della parte di me che esce per amalgamarsi (cit.) con l'interlocutore. In che forme e limiti è segno di adattamento? Fermo restando che sulle cose per me importanti, sono INamovibile.

TermYnator

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Hancock

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Post sublime, uno dei termydeliri più motivanti.
+1  :up:

Voltarecchie

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Innanzitutto: + :up:
E Birra a fiumi....!!!

Ora, veniamo a noi:
Citazione di: TermYnator il 21 Gennaio 2010, 07:22:57

La perfezione
[...]  La perfezione artistica, è quindi il collimare dell'opera che definiamo "d'arte" ad un modello astratto di perfezione che fa parte della nostra natura intima. Che fa parte di tutti noi.
Tale avvicinamento viene testimoniato dall'insorgere di emozioni negli spettatori. [...]

La ricerca estetica
[...] Non è quindi la mera sete di figa a motivare l'aspirante marpione a perdere anni nel parlare con raffinate escursioni tonali o a curare la sua gestualità in modo da rappresentare nelle menti dei dipinti.
E la sua ricerca estetica che lo spinge a questo. [...]

Il Vero Uomo come opera d'arte
[...]  allora il Vero Uomo può diventare un'opera d'arte vivente. Ed ottenere lo stesso effetto di qualsiasi opera d'arte: la fascinazione. [...]

L'estasi
[...]i facchini della figa: impicciati con i problemi della materia, che gli fanno perdere di vista lo scopo finale, che è il raggiungere l'armonia con se stessi.

L'ascesi dell'affascinante
Il raggiungimento di questo traguardo [...] è quindi la comparsa del fascino.  [...]

Citazione di: Maschio Alpha il 21 Gennaio 2010, 11:16:39
[...] In definitiva...
è davvero possibile definire legittimamente il rimorchio un arte o più semplicemente possiamo classificarla come una complessa abilità ?

Citazione di: TermYnator il 22 Gennaio 2010, 11:39:01
[...]  uno è un mero esecutore,  [...]  l'altro è un compositore [...] .
A livello di pura esecuzione, il primo potrebbe essere anche più bravo del secondo, ma solo il secondo è un artista.  [...] .



Va bene. Ma alla fine, uno scalzacani qualsiasi, ce la può fare a diventare un'artista?
(mi basta anche un sintetico si o  no... ;))
Trahit sua quemque voluptas (Virgilio)

TermYnator

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Citazione di: Voltarecchie il 12 Marzo 2010, 01:05:26
Innanzitutto: + :up:
E Birra a fiumi....!!!

Grazie!

Citazione
Va bene. Ma alla fine, uno scalzacani qualsiasi, ce la può fare a diventare un'artista?
(mi basta anche un sintetico si o  no... ;))

Se è molto intelligente, si.

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mi ero perso questo TD :O
belin come sei metafisico!  :up:
Una visione un po' narcisistica ed egocentrica, ma da' la risposta a diversi "perche'" esistenziali :)

il +1 e' sicuro.

Volevo aggiungere le mie considerazioni sull'Arte in genere.
Ritengo che ci siano 3 componenti fondamentali, tutte necessarie all'interno di una qualunque attivita' od oggetto per essere definito artistico:
1) Estetica (e qui hai gia' detto tutto)
2) Idea, nel senso di innovazione, originalita', espressione personale
3) Tecnica, nel senso di abilita' e capacita'.

Di questi 3 elementi l'ultimo e' sicuramente il meno importante, tanto da poter mancare in presenza degli altri 2 senza pregiudicare la validita' artistica del tutto.

"ti avverto: stasera non ho intenzione di fare niente"
fclose ;-)
-
"Le conferme di effe sono come la panna sulle tette, sempre graditissima" - sfigatto

Naddolo

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Citazione di: TermYnator il 21 Gennaio 2010, 07:22:57

Ma se la realizzazione di un Vero Uomo risponde alla sete estetica, allora il Vero Uomo può diventare un'opera d'arte vivente. Ed ottenere lo stesso effetto di qualsiasi opera d'arte: la fascinazione.
Diventerà Vero Uomo solo chi dispone di questa spinta alla perfezione, che nella storia ha motivato i grandi artisti ad anteporre la realizzazione del loro sogno a qualsiasi altra cosa. Solo costoro perderanno senza annoiarsi allo specchio del tempo che potrebbero ragionevolmente dedicare alla pleisteshò, per perfezionare il movimento.
Solo costoro riascolteranno la loro voce per modificarne tono, pause e volume, fino a governarla come se fosse uno stradivari suonato da Paganini. Ma faranno anche di più, come trovare tematiche linguistiche che li facciano parlare con la stessa grazia dei poeti, e che gli diano il pennello in grado di dipingere nelle menti.



Ma che bello! Ti dovrei dare più 7 per questo articolo tanto è denso di significato!

http://www.youtube.com/watch?v=BN1HFU78yXA