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Social: Amici o Nemici?

Aperto da AlterEgo, 27 Ottobre 2019, 19:21:06

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AlterEgo

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Qui vi parla uno che i social li ha visti nascere, crescere, diffondersi e che ora vi racconterà qualcosina del passato, di quando questi gingilli non erano ancora stati concepiti.

Un po' di storia
Torniamo a quelli che erano gli anni '90.
Per farvi capire come era, provate a pensare a tutte le cose che facciamo con il nostro smartphone, e immaginate di doverle fare senza di esso. Per fare foto dovremmo usare una macchina fotografica, per ascoltare musica dovremmo recuperare un walkman, un film lo andremmo a vedere al cinema o aspetteremo sei mesi dall'uscita per poterlo trovare in videocassetta... l'elenco è lungo.

Ma come potremmo comunicare con i nostri simili senza un cellullare? Senza sistemi tipo whatsapp? E senza nemmeno internet?
La risposta è: dal vivo.
...Salvo voler spedire lettere per posta o usare il vecchio telefono di casa  ;D

E ai tempi si faceva proprio così. Ai tempi c'erano le compagnie, ovvero gruppi di persone che si trovavano quotidianamente in una piazza, in un parco o in qualche locale e passavano il pomeriggio stando tra di loro.
Si chiacchierava, si scherzava, a volte ci si annoiava ma si stava sempre assieme. Dal vivo.
Quello era il social, si usciva di casa e si andava in compagnia e per quanto fosse presto qualcuno lo trovavi sempre.

Corrono le lancette
Nel mio caso erano anche i tempi della adolescenza, la voglia di stare in gruppo e di divertirsi era tanta. Però si cresce e si inizia a dedicarsi ad altro, c'è chi lavora fino a tardi, chi si sistema, chi si trasferisce, le persone cominciano a frequentare sempre meno la propria compagnia fino ad abbandonarla del tutto. I pochi rimasti perdono la voglia di rimanervi e le compagnie cessano di esistere.

Non è finita l'amicizia, sono solo cambiate le esigenze.

Il tempo passa, ma la voglia di restare uniti in qualche modo rimane, la voglia di sapere cosa stanno combinando tutte le persone con le quali hai diviso momenti unici, di ricordare i bei tempi...
Eh ... ma per farlo dovresti passare le giornate al telefono con ognuno di loro, ammesso di non chiamarli nel momento sbagliato, oppure organizzare continuamente di ritrovarvi per passare qualche serata assieme, che non è sempre facile.

Insomma ci accorgiamo di quanto il mondo reale ponga dei limiti di tempo e di distanza fisica tra le persone.

Ma se questi limiti fossero bypassati in qualche modo?

Il mondo virtuale
Qui si fanno strada i social. Qui non siamo più nel mondo reale ma in uno virtuale dove ogni persona ha un suo spazio ed è sempre contattabile in ogni momento e da qualsiasi luogo, bastano un monitor ed una tastiera.
Ogni persona inoltre può raccontare nel proprio spazio come sta andando la propria vita, quali sono i propri hobby, le proprie idee su qualsiasi tematica, dove va in vacanza, ecc..
Indirettamente si finisce con il raccontarsi tante piccole storie quotidiane. Di fatto si è in contatto continuo.
Ora si possono ritrovare le persone che avevamo perso di vista.

Per concludere
Per quello che ho visto la mia generazione ha accolto bene i social e quello che hanno portato.
Dubito fortemente che se fossero arrivati negli anni '90 avrebbero avuto il successo di oggi, chi avrebbe preferito scriversi dal monitor piuttosto che trovarsi e fare qualcosa di concreto?
Ma quel "trovarsi dal vivo" ormai aveva cessato di esistere.
Abbiamo potuto riprendere qualcosa che non c'era più, e che sono proprio i contatti con tutte quelle persone con le quali abbiamo vissuto i momenti migliori e che fanno parte della nostra storia personale.

Ora sta a noi tenere in piedi anche la nostra vita nel mondo che c'è fuori dallo schermo del nostro smartphone  ;)



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JeanCloud 2.0

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Per quanto sia anch'io nostalgico dei tempi in cui esisteva l'immaginazione, i sogni, la semplicità,  le feste in casa come unico momento di vedere qualcuno all'infuori della famiglia, la paura di perdere cose che non potevi ritrovare in cronologia, ecc... penso che se negli anni novanta fossero esistiti i social adesso saremmo semplicemente 10 anni più virtualizzati di ora. Non pensare che sia una mera decisione l'uso della tecnologia o meno, è proprio una cultura che cambia in funzione delle risorse. L'industria, la ricerca, la finanza,  tutti i settori cambiano in funzione del nuovo campo di applicazione e delle tecnologie, nessuno che di fa il problema se non fosse meglio continuare come si era sempre fatto. Per quanto il tuo discorso sia romantico, la realtà è che il mondo cambia sempre e solo chi si adatta bene va avanti bene. Quindi, perché non cambiare? È anche una prova di carattere fortificante imparare a portare avanti i propri valori cambiando la forma.

AlterEgo

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Il mio non voleva essere un discorso romantico, anzi, molto pratico ed in favore di queste nuove tecnologie. Per questo ho portato l'esperienza della mia generazione.
Forse il problema è nelle generazioni più recenti che delegano buona parte della loro vita ad internet, credo però sia una ruota che giri. Un giorno si stancheranno di internet e vorranno provare qualcosa di nuovo: la vita reale :-)

Noi ora scriviamo sui social per ricordare la nostra adolescenza in giro, chissà che un giorno le persone non si ritrovino dal vivo per ricordare i bei tempi passati sui social :-D


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TermYnator

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#3
Dico la mia.

Come era prima dei social?
Prima dei social si passava il tempo libero in modo diverso. C'erano cose tipicamente maschili per divertirsi (modellismo, soldatini, bricolage etc), altre meno gender come la lettura, lo sport, la danza il cinema e la socializzazione. Chi non aveva un hobby, aveva gli amici e per non annoiarsi era costretto ad uscire.

Socializzare era faticoso
Socializzare non era così semplice: c'erano le mode, le discoteche, le comitive ed i muretti, ovvero qualsiasi muretto di recinzione potesse essere usato come sedia e trasformato in salotto del punto di incontro. Le comitive nascevano dalla scuola, dalla palestra (per chi ci andava) o dalle amicizie di danza/corsi etc etc.
Ognuno di noi cercava di impressionare gli altri in comitiva. Fatto sta, chi più chi meno avevamo quasi tutti uno strumento musicale portatile (generalmente una chitarra) per essere al centro dell'attenzione se ci fosse scappata la serata giusta. Per essere integrato in gruppi di alto livello (quelli dove c'erano ragazze) dovevi quindi aver delle skills, avere un buon look, ed una buona parlantina. Se questo non accadeva, ti rimanevano i gruppi di maschi emarginati: che parlavano solo di cose tecniche, non si curavano della propria immagine ed andavano vestiti ad cazzum. Questo gruppo è sopravvissuto nella forma dei nerds.
Insomma, socializzare era faticoso e spesso impegnativo.

L'era dei social: le chat lines
Gli ultimi anni '90 vedono internet entrare nelle case. Con esso le foto di Pamela Anderson ed il mito che si possa rimorchiare dal computer senza dover uscire, lavarsi, vestirsi o essere giovani e belli. I peggiori rutti sulla faccia della terra si fanno una identità fake e cominciano a trollare a caccia di appuntamenti. Verso metà anni '90 nascono prima mIRC (1995) poi ICQ (1996) , sui quali la gente chatta random cercando di socializzare. Tale mondo esisteva già in un'altra forma, ma non era finalizzato alla ricerca di partner: era il mondo dei CB. Che non ha mai preso piede più di tanto perchè occorreva acquistare una macchina costosa e dedicata. Il computer invece te lo ritrovi perchè ci studi o ci lavori. Ed è un universo inesplorato e pieno di sorprese da scoprire.
Nasce il narcisismo digitale. La gente scopre che in rete può essere quello che non è mai stata. La rete diventa quindi il mondo migliore dove si realizzano i sogni più reconditi. Il mondo reale viene messo in secondo piano.

L'era di facebook
Facebook introduce un nuovo parametro: le fotografie. La ricerca del partner da stalkerare parte quindi da una selezione fatta tramite immagini, tipica della sessualità maschile. Il messaggio ha ancora una sua funzione, ma è ormai secondario all'impatto visivo. La gente inizia a trascurare le vecchie attività concentrandosi sul social. Viene quindi a mancare la spinta a migliorarsi. Il primo effetto è che iniziano a chiudere i negozi di strumenti musicali (Da musicista questo evento mi sembrava inspiegabile, solo dopo capii che c'era un nesso fra le due cose). Poi sarà la volta dei negozi di modellismo (Ad oggi, ne sono rimasti pochissimi, meta di vecchi ed irriducibili rompipalle ormai in pensione). iniziano a chiudere anche le grandi discoteche ed i posti noti per la vita in disco vengono fortemente ridimensionati.

L'era di Instagram
Facebook è impegnativo. La campagna contro i nomi fake limita il trollaggio, e presto facebook inizia a cedere il passo ad una nuova piattaforma, pienamente centrata sull'immagine e strutturata in modo da sembrare un catalogo. Scopri una persona che ti attrae? La segui ed avrai tutte le sue foto da scorrere assieme alle tue preferite con un movimento del pollice. Il narcisismo digitale ha una impennata pazzesca: intere generazioni di ragazzine postano foto mezze nude per ricevere likes e sentirsi delle star.
Tutto ciò senza dover possedere alcun merito: basta un cellulare e magari...

Photoshop: la droga del narcisista vulnerabile.
E qui arriviamo all'apoteosi dell'assurdo: persone che si sentono fighe solo dietro alla macchina fotografica. Curano le pose, le luci, gli sfondi per risultare perfette. Magari si danno anche una ritoccatina al fianco troppo rotondo con Photoshop o qualche altra diavoleria digitale. E cresce il gap fra l'immagine virtuale e l'immagine reale. Cresce talmente tanto che diventa imbarazzante farsi vedere dal vivo, con tutti i propri difetti, da uno che ti ha messo like su una foto photoshoppata. E se non te lo rimettesse più? Meglio stare a casa...

Conclusione.
Io non credo che si tornerà indietro. La tecnologia non è fine a se stessa: la tecnologia nasce per sollevare l'uomo dalla fatica. Compresa la fatica di piacere agli altri facendosi il mazzo. I millennials (ma spesso anche quelli prima), passano le giornate su instagram cercando tipe da stalkerare, ma se le incontrano per strada spesso non hanno neanche il coraggio di guardarle in faccia e dire due parole. L'immagine che piace è talmente scissa dal reale da indurre le persone a non essere più attratte dal reale. Guardatevi i video degli influencer (non nerd), montati togliendo qualche fotogramma. Sembra si muovano a scatti. Ma questo fa moderno, fa figo anche se il tipo spara boiate inenarrabili e la gente apprezza. Quello è un modello che la gente seguirà. Come la ragazza con una vita talmente sottile da risultare aliena ed irrealizzabile su una persona reale.
Ma è la modernità, la media, la massa. Se siete gia corrotti, elevatevi. Se non lo siete, il mondo è nelle vostre mani: avete una marcia in più che è stata persa nel declino dell'occidente (Cit. Astruso)

<3
Ultima modifica: 06 Novembre 2019, 14:38:27 di TermYnator
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Skyline98

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Bellissimo discorso TermY. Visto quindi che il profilo social e' sempre diverso dall' Immagine Reale di una persona, se una ragazza mai vista prima non mi risponde, ignora i miei messaggi si può dire che non e' un vero " palo"?
Ci sono ragazzi che non hanno successo nel rimorchio online ma nella vita reale sono bravissimi?
Skyline98
"Siamo fatti della stessa materia dei sogni".
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Shark72

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#5
Il ragionamento di TermY è ineccepibile : l' evoluzione tecnologica è sempre stata finalizzata alla facilitazione della vita, che poi questo corrisponda necessariamente ad un miglioramento della qualità della vita è opinabile. Ad esempio, così come  tutto è diventato meno faticoso, il lavoro e perfino le attività ludiche, ma stiamo diventando un popolo di obesi, con l' avvento della rete e dei "social" il rischio è quello che le prossime generazioni diventano composte per lo più da disadattati sociali o giù di lì.

Qualcuno poi sostiene, forse non a torto, che l' avvento dei siti di incontri e dei social abbia determinato una "redistribuzione della gnocca" che ha avvantaggiato pochi maschi, e penalizzato molti. Non è difficile constatare che una volta, quando la socializzazione avveniva esclusivamente sul terreno reale, con una tipa potevano provarci al massimo i ragazzi del paese o poco più, e quindi da quelli era costituita la concorrenza, mentre adesso in tempo zero può provarci chiunque, ad esempio uno strafigo di Napoli o di Verona, che te la soffia sotto il naso dopo che l' hai tampinata per giorni o settimane. Del resto, nel momento in cui gran parte del gioco si sposta nel mondo virtuale, è evidente che a farla da padrone sono le foto, dato che se a una appari brutto, o comunque non meglio di altri 20 a stare bassi con cui corrisponde,  se la contatti nemmeno ti risponde.

Tuttavia, il vantaggio di questo stato di cose è che quei pochi disposti a metterci la faccia per agire efficacemente dal vivo, possono avere molte chance in più, per la rarefazione della concorrenza su tale terreno.
Ultima modifica: 08 Novembre 2019, 19:18:23 di Shark72
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"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
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TermYnator

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#6
Citazione di: Skyline98 il 08 Novembre 2019, 16:09:20
Bellissimo discorso TermY. Visto quindi che il profilo social e' sempre diverso dall' Immagine Reale di una persona, se una ragazza mai vista prima non mi risponde, ignora i miei messaggi si può dire che non e' un vero " palo"?
Ci sono ragazzi che non hanno successo nel rimorchio online ma nella vita reale sono bravissimi?
Il profilo social non é sempre diverso dalla realtá. E’ *spesso* diverso dalla realtá.
L’errore di base é pensare che la sciaquetta che posta selfie imitando con la bocca un culo di gallina, stia  lì per cercare un partner. La dura realtá é che una banale rmp che sta lì solo per ricevere consensi per sentirsi figa. Per rimorchiarla devi quindi superare la sua indifferenza ed il fatto che andandola a cercare, ti sei già inzerbinato riconoscendo alla sciacquetta un ruolo superiore al tuo.
A questo devi pure aggiungere un livello intellettuale e culturale spesso azzerati.
Impressionare in queste condizioni non é quindi facilissimo. E se non hai almeno una bella faccia (spesso con queste tipe non basta neanche questo) tentare di impressionarle é tempo perso: neanche capiscono.
Dal vivo si hanno più mezzi, ma servono coraggio e convinzione. Ma ben pochi ne hanno realmente.

<3
Ultima modifica: 10 Novembre 2019, 15:33:43 di TermYnator
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AlterEgo

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Citazione di: TermYnator il 06 Novembre 2019, 14:33:11
Conclusione.
Io non credo che si tornerà indietro. La tecnologia non è fine a se stessa: la tecnologia nasce per sollevare l'uomo dalla fatica. Compresa la fatica di piacere agli altri facendosi il mazzo.

Ti dirò, la mia ipotesi sul possibile tornare indietro nasce proprio da questo. Facebook è in se uno strumento abbastanza veloce da usare in quanto bastano pochi click per creare un post fatto e finito. Instagram è venuto dopo ma ha preso piede portando addirittura molti utenti Facebook a mettere quest'ultimo in secondo piano in favore di Instagram. Perchè? Perchè Instagram è molto più immediato rispetto al suo cuginetto e la gente oggi ama fare le cose più velocemente possibile.
Ma ci può essere qualcosa di più veloce che un semplice click sul tasto "scatta" dello smartphone e vedere la propria foto postata in un secondo? Credo di no. E le persone si abituano facilmente, e si stancano altrettanto facilmente. Non escludo quindi che la gente si stanchi anche di questo Instagram e della sua immediatezza, e che vada alla ricerca di qualcosa meno di immagine e più di contenuti.


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sona

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Citazione di: AlterEgo il 12 Novembre 2019, 23:18:19
Ti dirò, la mia ipotesi sul possibile tornare indietro nasce proprio da questo. Facebook è in se uno strumento abbastanza veloce da usare in quanto bastano pochi click per creare un post fatto e finito. Instagram è venuto dopo ma ha preso piede portando addirittura molti utenti Facebook a mettere quest'ultimo in secondo piano in favore di Instagram. Perchè? Perchè Instagram è molto più immediato rispetto al suo cuginetto e la gente oggi ama fare le cose più velocemente possibile.
Ma ci può essere qualcosa di più veloce che un semplice click sul tasto "scatta" dello smartphone e vedere la propria foto postata in un secondo? Credo di no. E le persone si abituano facilmente, e si stancano altrettanto facilmente. Non escludo quindi che la gente si stanchi anche di questo Instagram e della sua immediatezza, e che vada alla ricerca di qualcosa meno di immagine e più di contenuti.

Secondo me l'ulteriore passo avanti sarà quello dei video, mi spiego meglio. Ormai tutti noi passiamo tantissimo tempo sui social , e questi sono creati apposta per farci rimanere imbambolati, e le immagini dopo un po' stancano. I video stanno diventando molto più interattivi e trattengono di più. Si opterà per video veloci, di alta qualità, tesi solo al divertimento, da qui il successo della nota piattaforma: TikTok. E non c'è neanche bisogno di scorrere il pollice perché una volta aperta i video scorrono da soli.
Il bello delle regole è INFRANGERLE. cit- io

TermYnator

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Citazione di: sona il 16 Novembre 2019, 00:51:47
E non c'è neanche bisogno di scorrere il pollice perché una volta aperta i video scorrono da soli.

Pienamente d'accordo

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SadButTrue

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#10
Citazione di: TermYnator il 06 Novembre 2019, 14:33:11
Dico la mia.

Come era prima dei social?
Prima dei social si passava il tempo libero in modo diverso. C'erano cose tipicamente maschili per divertirsi (modellismo, soldatini, bricolage etc), altre meno gender come la lettura, lo sport, la danza il cinema e la socializzazione. Chi non aveva un hobby, aveva gli amici e per non annoiarsi era costretto ad uscire.

Socializzare era faticoso
Socializzare non era così semplice: c'erano le mode, le discoteche, le comitive ed i muretti, ovvero qualsiasi muretto di recinzione potesse essere usato come sedia e trasformato in salotto del punto di incontro. Le comitive nascevano dalla scuola, dalla palestra (per chi ci andava) o dalle amicizie di danza/corsi etc etc.
Ognuno di noi cercava di impressionare gli altri in comitiva. Fatto sta, chi più chi meno avevamo quasi tutti uno strumento musicale portatile (generalmente una chitarra) per essere al centro dell'attenzione se ci fosse scappata la serata giusta. Per essere integrato in gruppi di alto livello (quelli dove c'erano ragazze) dovevi quindi aver delle skills, avere un buon look, ed una buona parlantina. Se questo non accadeva, ti rimanevano i gruppi di maschi emarginati: che parlavano solo di cose tecniche, non si curavano della propria immagine ed andavano vestiti ad cazzum. Questo gruppo è sopravvissuto nella forma dei nerds.
Insomma, socializzare era faticoso e spesso impegnativo.

L'era dei social: le chat lines
Gli ultimi anni '90 vedono internet entrare nelle case. Con esso le foto di Pamela Anderson ed il mito che si possa rimorchiare dal computer senza dover uscire, lavarsi, vestirsi o essere giovani e belli. I peggiori rutti sulla faccia della terra si fanno una identità fake e cominciano a trollare a caccia di appuntamenti. Verso metà anni '90 nascono prima mIRC (1995) poi ICQ (1996) , sui quali la gente chatta random cercando di socializzare. Tale mondo esisteva già in un'altra forma, ma non era finalizzato alla ricerca di partner: era il mondo dei CB. Che non ha mai preso piede più di tanto perchè occorreva acquistare una macchina costosa e dedicata. Il computer invece te lo ritrovi perchè ci studi o ci lavori. Ed è un universo inesplorato e pieno di sorprese da scoprire.
Nasce il narcisismo digitale. La gente scopre che in rete può essere quello che non è mai stata. La rete diventa quindi il mondo migliore dove si realizzano i sogni più reconditi. Il mondo reale viene messo in secondo piano.

L'era di facebook
Facebook introduce un nuovo parametro: le fotografie. La ricerca del partner da stalkerare parte quindi da una selezione fatta tramite immagini, tipica della sessualità maschile. Il messaggio ha ancora una sua funzione, ma è ormai secondario all'impatto visivo. La gente inizia a trascurare le vecchie attività concentrandosi sul social. Viene quindi a mancare la spinta a migliorarsi. Il primo effetto è che iniziano a chiudere i negozi di strumenti ...................

<3


D'accordissimo su tutto, Termy. Mi hai tolto le parole di bocca.

La chiusura dei locali di socializzazione, le discoteche sempre meno affollate forse non iniziano nel periodo Facebook ma un pelo dopo. Sono cose di cui mi parlava un mio amico che è amante di questo genere di serate, e mi raccontava che ormai da alcuni anni la gente o sta a casa, o se va in discoteca è per spararsi selfie e story a ripetizione. Come se un visualizzato su Instagram da parte di un anonimo senza volto, valesse più di mezz'ora di interazione dal vivo.
D'altronde, la serata in un locale comporta, costi per lo spostamento (per i ragazzi, anche i 10€ di benzina diventano una tragedia a volte), costi per il parcheggio (il parcheggiatore ormai vuole 2€ minimo...1€ non gli basta più), costi per l'ingresso (da 10€ in su) + fila interminabile che puoi evitare solo se sei amico/a del PR. Ti ritrovi in un locale chiuso, con musica assordante che spesso neanche ti piace, per fare cosa? Ballare da solo col bicchiere in mano? Provarci con 10 ragazze ricevendo altrettanti pali?
Allora tanto vale restare a casa, guardarsi un film, coccolarti il gatto, e se proprio vuoi provarci con qualcuna, andare su internet. Tanto, sia su internet che in discoteca, vieni giudicato per il tuo aspetto. Anzi forse su internet puoi far vale la tua simpatia, la prontezza di spirito, magari una foto artistica o una performance canora che incuriosice chi è dall'altro lato del monitor, mentre in un locale con musica a 130dB non puoi neanche aprire bocca. Sei un manichino che si muove. Un oggetto senza passioni, senza una vita, senza nulla dentro la testa.

Riguardo Instagram e Phooshop, beh c'è poco da aggiungere a quanto hai detto. D'altronde, anche lo stesso programma è pieno di filtri per lisciarti la pelle, cambiare colore ai capelli, farti le labbrone a canotto, gli occhi da gatta.
Anzi di recente questi filtri sono stati vietati proprio perchè simulano a tutti gli effetti la chirurgia estetica. Una cosa è avere il muso da cane o la freccia di Cupido che ti finisce sulla fronte, un'altra è avere la faccia stravolta come se ti fossi iniettata litri di botox e silicone.
Conosco una milf separata della mia città che coi filtri te la faresti all'istante, poi la vedi al naturale e ti piglia un colpo.

Esiste anche Tinder, che forse nessuno di voi usa, e nemmeno io, ma è l'app del momento per gli incontri. E lì le dinamiche sono molto più crude di Instagram e del mondo reale. Lì davvero conta solo il belfaccino, e se sei meno che piacente, anche se sei un ragazzo normalissimo senza particolari difetti, vieni scartato senza troppi complimenti. Ci sono decine di esperimenti dove si dimostra che i fighi su Tinder se la spassano, mentre gli altri si segano.
link oscurato per motivi di concorrenza alla nostra piattaforma
https://www.independent.co.uk/life-style/tinder-male-haircut-style-most-popular-women-swipe-right-dating-apps-a8335971.html

"When I went on with thinning hair or almost completely bald women lost interest. The experiment showed that you are at least ten times more attractive to women when you have hair."
Con buona pace di chi dice che anche da calvi si può sedurre...

Qui si parla di Tinder Economy addirittura, e già il titolo dice tutto: per una donna è un ottimo bacino per incontri senza impegno, ma per un uomo, a meno di essere a livello sex-symbol, Tinder è solo una perdita di tempo.
https://medium.com/@worstonlinedater/tinder-experiments-ii-guys-unless-you-are-really-hot-you-are-probably-better-off-not-wasting-your-2ddf370a6e9a
D'altronde, quando puoi salire su una Porsche, perchè accontentarti di una Panda?



Edit Emix ------
Oscurato link non gradito ad altro sito concorrente
Ultima modifica: 20 Novembre 2019, 10:49:51 di Emix

AlterEgo

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Citazione di: SadButTrue il 19 Novembre 2019, 13:06:53
]
Con buona pace di chi dice che anche da calvi si può sedurre...

C'è calvo e calvo, tra Vin Diesel e Lino Banfi c'è differenza.


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Shark72

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Citazione di: SadButTrue il 19 Novembre 2019, 13:06:53
"When I went on with thinning hair or almost completely bald women lost interest. The experiment showed that you are at least ten times more attractive to women when you have hair."
Con buona pace di chi dice che anche da calvi si può sedurre...

Guarda, non so se tu sia calvo o meno, ma io da quando lo sono ho fatto molto meglio di quando non lo ero. E non sono né Bruce Willis né Vin Diesel.
La verità è che è più facile dare la colpa all' essere calvi, piuttosto che ai limiti e alle idee che hai DENTRO la testa, e non sopra.
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
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Citazione di: Shark72 il 19 Novembre 2019, 15:24:13
Guarda, non so se tu sia calvo o meno, ma io da quando lo sono ho fatto molto meglio di quando non lo ero. E non sono né Bruce Willis né Vin Diesel.
La verità è che è più facile dare la colpa all' essere calvi, piuttosto che ai limiti e alle idee che hai DENTRO la testa, e non sopra.

Non voglio tramutarla in una diatriba calvi-capelloni. Si parlava di social, preferirei parlare di social visto che è un tema che sento anche io molto vicino.
Ti rispondo con due immagini che penso valgano più di mille parole...a te le conclusioni.





Tornando in topic: qualcuno di voi usa o ha usato in passato app per incontri tipo Badoo, Tinder, Lovoo e robe del genere? Che riscontri avete avuto?
In che località li avete usati, provincia o grandi città? Avete notato una differenza nel gradimento femminile tra italia ed estero?

shyguy

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#14
Buongiorno.
Ho letto questa interessante discussione e vorrei dire un paio di cose.

Ho avuto il mio primo PC in prima superiore e la connessione ad internet era quel che era.
WinMx per scaricare 2mb di mp3 ci impiegava ore. Quelle ore erano quindi passate a scrivere non si sa cosa e non si sa per chi sui blog di msn. Questo, generava però socialità.
C'erano blog come i miei in cui spiegavo come personalizzare con l'html, c'erano blog di racconti, di drammi adolescenziali, di musica etc etc. Tu semplicemente giravi, qualche commento, a volte tanti commenti, scambio di indirizzo mail… e poi si parlava su messenger.

I cellulari, per lo meno quelli che si usavano (io avevo sempre quelli tipo 29.90 del supermercato), non erano evoluti come gli attuali smartphone, andare su internet costava reni e polmoni e i social erano soltanto dal pc.
Facebook, con poca gente e... senza una reale utilità….

Con il proliferare degli smartphone invece tutto è cambiato.   L'immediatezza ha reso forti gli strumenti social.

Io non sono mai stato molto in gamba a rimorchiare da zero una persona che non conosco su social. Mi è successo ma ci doveva sempre essere un gancio. Per esempio: gruppo fb degli studenti del liceo scorreggini: entri nel gruppo… leggi, vedi se c'è qualcuno di interessante… vedi se questo qualcuno è abbastanza attivo nel grupp… e poi ti introduci in una serie di commenti. Non subito direttamente (amenochè non hai qualcosa di seriamente inteerssante o veramente divertente)… poi inizi a risponderle direttamente… se interagisce con te.. continui e quando si è instaurata una sorta di…. confidenza (confidenza nelle risposte che ti da, o magari nel fatto che ti cita da qualche parte o se scrivi tu lei risponde etc) allora passi al contatto diretto e al parlarci quindi in maniera privata… e da li procedi

questa dinamica, imho, amenochè non sei proprio un quadro di picasso mal riassemblato, supera in parte le dinamiche del brutto bello etc etc
In fin dei conti mentre interagisci su un gruppo di fb … l'immagine profilo è piccola piccola…


ps: nelle due foto, il primo appare sfigato nei confronti del secondo non perché è più brutto ma, da fotografo, ti direi:
1) posa da selfie… terribile
2) fatta con il cellulare che deforma e appiattisce il viso e i tratti somatici
3) punto di ripresa che peggio non ce ne è
4) luce forte, piatta che aumenta il rimpicciolimento degli occhi già alterati dagli occhiali (troppa luce = occhi più chiusi, muscolatura facciale meno rilassata)


Il tipo della prima foto potrebbe benissimo essere lo stesso della seconda foto (Anche la seconda foto è fatta piuttosto male ma ha gli accorgimenti di base )
Ultima modifica: 20 Novembre 2019, 10:13:02 di shyguy
"Mi scrive sulla bocca le parole che non posso dire quando piango in questo mondo stupido..."