TermYdelirio 20) Del sentimento.

Aperto da TermYnator, 03 Dicembre 2010, 14:45:17

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sofficemaremoto

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Citazione di: TermYnator il 13 Dicembre 2010, 22:40:48
E' una differenza di pochissimo conto :)
Perchè l'importanza che dai a questa differenza, è strettamente connessa alla tua scala di valori.
Nella scala di valori di un facocero, che si misura con gli altri facoceri esibendo i denti, tu ed io siamo delle amebe che non meritano rispetto.
Se volessimo usare una scala assoluta, dovremmo riferirci ad un qualcosa nei confronti del quale la qualità in esame, è effettivamente un valore assoluto.
Ora, prendiamo una cazzatina qualsiasi: il numero di stelle esistenti nell'universo.
Un cane, penso riesca ad immaginare numeri fino al 6/7. Un uomo, usa l'astrazione per misurare numeri più grandi, ma mentalmente, dubito riesca a far di meglio. Ma se anche riuscisse a visualizzare numeri dell'ordine del milione, la sua differenza percettiva rispetto a quella di un cane per numeri dell'ordine dell'universo, sarebbe irrilevante.
Quello che voglio dirti, è che noi ci riteniamo Dio perchè paragonandoci ad altri animali dotati di qualità rappresentative inferiori, ci riteniamo il massimo esistente.
Ma in ambito universale, siamo il perfetto esempio dello zero matematico: ovvero un qualcosa che seppure esiste, è talmente piccolo, da portare a + infinito l'operazione 1/0, dove con 1 intendo una unità significativa nell'ambito dell'universo secondo le capacità mentali umane.
In parole povere, se dovessimo rappresentare l'universo secondo la mente umana, esso apparirebbe come un essere alto qualche decina di kilometri, nel quale ogni galassia è una singola cellula.
Ogni singolo sistema stellare diventerebbe un atomo.
I pianeti sarebbero subparticelle non osservabili.
Gli uomini e la loro capacità di discernimento in un siffatto sistema, ammesso e non concesso che si possa osservarli, sarebbero indistinguibili da topi, o ai ragni: ovvero il nulla.
Questa è la realtà...  :-\


Non sono d'accordo.
Non affermo che l'uomo è al centro. Dico che l'uomo è. Esiste e sa di esistere e si chiede che caxxo esiste a fare. Un nulla, che pensa il suo nulla (se ci arriva).
Ripeto che non è una cosa scontata e facilmente risolvibile come enigma.
La poesia prudente
e gli uomini
prudenti
durano
solo lo stretto
necessario
per morire
tranquilli


Charles Bukowski