Influenze della religione sul sesso

Aperto da james.mar, 27 Dicembre 2009, 03:24:35

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james.mar

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Qui sul forum ho sentito spesso parlare di come la religione influenzi la società dal punto di vista sessuale. In particolare per noi che siamo italiani, di come il vivere in uno stato fortemente cattolico e caratterizzato dalla presenza del Vaticano abbia influito nel definire la visione del sesso da parte delle persone.
In particolare ciò influenza maggiormente le donne, che nel grembo cresceranno la prole, piuttosto che l'uomo che rimane un inseminatore folle.

Ad esempio, l'accezione della parola tr*ia. In Italia, o in un paese fortemente cristiano/cattolico, una ragazza che vive tranquillamente la propria sessualità viene additata come tr*ia.
Parlando con un'amica cattolica, è nato questo discorso.
Lei diceva che non è vero che è colpa della religione e della morale cattolica, che essa influenza solo in minima parte la visione del sesso.
Io a dirla tutta non sapevo come spiegarle pedissequamente perchè si sbagliasse, e ho chiosato dicendo che ne avremmo parlato meglio di persona (eravamo via chat, per giunta la chat di facebook).
Ad esempio le chiedevo per quale motivo RAZIONALE e non sociale, dati i meccanismi sui quali si basa l'attrazione sessuale, una ragazza che fa sesso con un ragazzo la prima sera che l'ha conosciuto debba considerarsi tr*ia.
Per quale motivo il sesso non debba essere libertà visto che esso non è altro che l'atto riproduttivo, ma nel momento in cui lo si pratica con un anticoncezionale, non è più tale ma diventa un'attività "fine a sè stessa", e che dovrebbe essere scevra da qualsiasi condizionamento sociale.


La spiegazione precisa la chiedo quindi a voi. Ciò che posso dire io è che la morale cattolica ha sempre visto il sesso come qualcosa di sbagliato, era scritto sin nella Bibbia con Maria Maddalena additata come "la meretrice", o con i precetti quali "non bisogna far sesso prima del matrimonio".
Queste e altre sono le cause.
Gli effetti quelli che sappiamo.
Ipotizzo che il loro legame preciso sia dovuto all'alta percentuale di cattolici praticanti che cercavano di seguire tali precetti, che educavano i loro figli a farlo, fino ad arrivare a creare una sorta di cortina endemica nella società. Tale cortina, sempre presente, faceva percepire il sesso come qualcosa di tendenzialmente sbagliato e soggetto a numerosi vincoli e limitazioni.

Ora passo a voi la parola perchè, al di là della discussione con la mia amica, mi interessava da tempo.

TermYnator

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Citazione di: james.mar il 27 Dicembre 2009, 03:24:35
Qui sul forum ho sentito spesso parlare di come la religione influenzi la società dal punto di vista sessuale. In particolare per noi che siamo italiani, di come il vivere in uno stato fortemente cattolico e caratterizzato dalla presenza del Vaticano abbia influito nel definire la visione del sesso da parte delle persone.
In particolare ciò influenza maggiormente le donne, che nel grembo cresceranno la prole, piuttosto che l'uomo che rimane un inseminatore folle.

C'è un altro thread dove ho postato una spiegazione piuttosto dettagliata di questo fenomeno.
Il controllo del sesso, non è solo cristiano, ma appartiene più o meno a tutte le religioni.
Il sesso è sicuramente il motore dell'umanità.
Il proverbio contadino "tira più un pelo di figa che un carro di buoi", esprime bene questo potere, che è stato riconosciuto da Confucio a Freud.
Le religioni "politiche" (quindi anche l'Islamismo), tramite i precetti morali (espressione matura del senso di colpa infantile), tendono a controllare la sessualità trasformandola in un contratto da loro amministrato:
il matrimonio.
Controllando i matrimoni, si controlla la sessualità, e quindi la totalità degli individui.
Per lo stesso motivo, l'omosessualità viene vista come trasgressione suprema:
l'omosessuale sfugge al controllo del sesso.
E questo non solo per i cristiani, si consideri che in Arabia Saudita ( ed altri paesi islamici), è prevista la pena di morte per reati omosessuali.
Esistono anche motivazioni più arcaiche: la donna che perde il suo potere selettivo, concedendosi a chiunque, è inaffidabile perchè potrebbe impegnare il suo compagno nell'allevamento di prole non sua.
E questo, dal punto di vista dei geni del compagno, è una pura sconfitta.
Tale femina è quindi relegata al ruolo di sollazzatrice, ma non di riproduttrice, che nel moderno linguaggio si chiama "moglie".
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Lisandro

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La religione ormai in Italia secondo me conta solo relativamente.
Personalmente non capisco tutti gli omosessuali che ce l'hanno col papa come se fosse il papa a far pendere l'ago della bilancia nella concezione che a società ha di loro.
Iodo la colpa all'evoluzione e secondo me una donna che la da a tutti liberamenti verrebbe additata come zo**ola anche senza religione.
Per i motivi che ha già spiegato Termynator


james.mar

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termy ti ricordi qual è il thread, o me tocca da trovarmelo da solo?  :-*

SAKU39

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Discussione sempre interessante...
Chiaramente, per lo meno per chi si è tolto i prosciuttoni dagli occhi, le religioni sono la forma di controllo sociale più forte e duraturo della storia umana. Si è "impadronita" della domanda: "chi siamo, da dove veniamo, qual è il senso della vita..." per controllare masse intere con una facilità estrema. La Chiesa cattolica si sà, è la più grossa multinazionale (o forse mafia ) del pianeta.
Tornando all' aspetto sesso, che poi in pratica è il mitone della MONOGAMIA. Da una parte qualcuno (studiosi ovviamente) sostiene che sia da imputare alla femmina che appunto cerca di controllare il maschio affinché si prenda cura di lei e della prole. L'altra risposta invece imputa tale introduzione (della monogamia) ai maschi stessi. Come? Semplice, siccome le femmine come tutti qui sapete sono attratte dai maschi alpha, tutte, i maschi beta, che sono la maggioranza, in qualche maniera, diciamo così, devono inventarsi qualcosa pur di riprodursi. Ed ecco il risultato.
Personalmente propendo per la seconda spiegazione, anche da una semplice osservazione attenta; pensate, anche da vostre esperienze dirette, che le femmine veramente vogliano questa monogamia? Che alla fine si sentano anche loro, magari inconsciamente, oppresse da essa?
C'è la solita battuta: "chiedete ad una donna, qualsiasi donna, se preferirebbe essere l'UNICA moglie di  una anonimo Woody Allen, oppure la decima moglie di Gorge Clooney?". Ecco la risposta.
Ovviamente, molte donne, ma anche uomini, rispondono che vogliono la monogamia, ma si tratta appunto di persone col cervello lavato appunto dalle st*onzate che gli sono state inculcate dalla nascita, vedi sopra le religioni.
Ma ai fatti, qualsiasi femmina non avrebbe problemi, ANZI, ad essere la decima moglie di George Clooney

Kant

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Citazione di: TermYnator il 27 Dicembre 2009, 05:08:33
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Esistono anche motivazioni più arcaiche: la donna che perde il suo potere selettivo, concedendosi a chiunque, è inaffidabile perchè potrebbe impegnare il suo compagno nell'allevamento di prole non sua.
E questo, dal punto di vista dei geni del compagno, è una pura sconfitta.
Tale femina è quindi relegata al ruolo di sollazzatrice, ma non di riproduttrice, che nel moderno linguaggio si chiama "moglie".

Esatto, io penso che sia più questo che impedisce ad una donna di concedersi subito anche se lo desidera.
Sente come priorità quella di non essere giudicata facile e quindi di essere giudicata affidabile dal maschio che desidera. Se lui non la percepisce tale, non si impegnerà in un rapporto con lei, poichè sentirà sempre il rischio di contaminazione dei propri geni.
Quindi questo sottofondo intrinsecamente proprio dell'esser umano rimane, e rimarrà anche nelle società future piu libere, indipendentemente dalla forma che il potere "massonico" del momento impone come "cultura".
Certo è che rispetto a 50 anni fa anche la realtà italiana pare del tutto ribaltata, ma sono sicuro di poter dire che il limite oltre il quale sentirsi "tr*ia" rimarrà, e che sia una paura "etologica" più che "culturale".

Micione

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ripubblico un mio post, che pare adatto.

ATTENZIONE

Il presente (chilometrico) post, è destinato in esclusiva a chi, cresciuto con una morale cattolica troppo rigida e di vecchio stampo, non è in grado di discernere da solo, lo scopo non è quello di convincere o deviare qualcuno dai suoi propositi, ma soltanto quello di dare delle basi sulle quali riflettere.
So che sbaglaito non è avendone parlato vcon il prete, ma lascio alla sensibilità dei singoli le conclusioni che ne trarranno, io ho solo riportato pari pari il mio pensiero, frutto di due settimane molto dure di lotta e ricerca.


Un po di luce, finalmente...

La domanda "chi sono", continua ad esserci, ma ho finalmente solidificato un tassello pregresso molto importante.
Ho molto pensato, e ragionato, su un fatto che mi è capitato poco prima del compleanno, una caduta di stile ed una mancanza verso i miei valori, non solo cristiani, che il giorno dopo ho subito giudicato grave.
Lo era al punto di mettermi a disagio al pensiero di entrare in chiesa e confessare il fatto, mi sentivo sporco e mi vergognavo di me davanti a Dio, questo ho capito poi essere uno dei piloni che ha ceduto in me, portandomi ad una specie di crisi d'identità.
Per fortuna ero intenzionato a reagire, ho capito, ragionando su pensieri propostimi da un paio di voi, che se voglio risolvere un problema, i sintomi sono causati dal problema, non ne sono la causa, ed in questo modo quindi mi sono mosso.
Uno dei miei pilastri caduti, ha rivelato dietro di se un grosso vuoto, ciò è stato un bene, se c'è vuoto posso riempire, se ci ragiono, lo posso riempire in modo giusto, quindi per migliorarmi.
Ma come capire se è giusto o meno, soprattutto in questo momento?
Mi occorreva un incipit esterno, e l'ho trovato in un giovane prete mio amico, con il quale poi mi sono confessato di quanto fatto, egli mi ha aiutato a ridimensionare ciò che era in effetti un blocco di pietra, ma che io, vedevo come una montagna, mi ha fatto capire l'errore.
Ma di più, ragionando con lui, ho capito che quella mancanza verso i miei valori, non era una sconfitta, anzi era un ulteriore puntello, perchè io pensavo che fosse sbagliato, dato che la morale comune lo definisce sbagliato, ma non avevo nulla di solido in mano per capirlo di mio.
Ora invece, avevo la prova provante che quel mio principio non era semplicemente scorretto per la morale comune, ma anche per la mia personale, questo mi ha dato la staffa che cercavo per capire come discernere ad uno dei bivi esistenziali dove mi trovo ora, in stato di empasse.
La mia domanda era, mi muovo per scopare e chi se ne frega, o mi muovo in cerca di LTR?
L'energia con cui entrambe queste due strade mi attiravano a loro, era quasi pari, il giochetto del pro e contro mi dava risultati poco utili, in pratica non era una cosa molto celebrale, quanto di spirito e tendenza intima.
Ebbene ora ho capito, leggendo anche la Bibbia, che non è obbligatorio scegliere come si sceglie al casello dell'autostrada, perchè non si tratta di un'autostrada, non è come dire faccio il ladro o il poliziotto?
Ho capito che esiste la terza via, quella più saggia, anche da una certa interpretazione delle Sacre Scritture, comprendo che la parola "peccato", non consiste nel fare o meno una certa cosa, ma il risultato che cerchiamo e lo spirito con cui facciamo quello che POTREBBE essere peccato, ma potrebbe essere anche giusto, o addirittura Santo.
Se vediamo i Comandamenti, uno dice chiaro e tondo NON UCCIDERE, questo in senso totalmente restrittivo, mi porta ad essere disperso nell'oceano su un barcone con 5 tonnellate di acqua potabile, la canna e le esche, ma non pesco per via del Comandamento, quindi crepo di fame.
Un'altro dice di non pronunciare falsa testimonianza, ma se un prete dentro in chiesa, in tempo di guerra, alla domanda dell'ufficiale nazista "ci sono ebrei qui?", avesse risposto senza pronunciare falsa testimonianza, gli ebrei in questione sarebbero morti.
Ebbene, non è sbagliato uccidere dei pesci, se lo fai per nutrirti, non è sbagliato per il prete mentire in chiesa, per salvare la vita di qualcuno.
Ciò che commette il peccato, non è l'azione, ma la MOTIVAZIONE.

Quindi, dati per assodati in quanto cose certe, sia il fatto che preti hanno mentito ripetutamente per salvare ebrei, alcuni anche fucilati perchè scoperti mentitori, ed assodato che anche il Papa mangia carne e pesce, posso fare un parallasse, che il giovane prete mi ha detto non essere sbaglaito, se fatto con cuore Giusto.
Un'altro comandamento dice di non fornicare, al fine di non dilungarmi, vi dico che il sesso senza sentimento è fornicazione, quindi andare a pu**ane fa di voi dei fornicatori, gente nel peccato.
Uscendo di esempio, ed entrando nel mio problema, mi sono posto, alla luce di quanto capito, la domanda annosa: "mi muovo per scopare e chi se ne frega, o mi muovo in cerca di LTR?"
Risposta: se mi muovo solo per scopare e chi se ne frega, sono nel peccato in maniera netta, come andare a pu**ane, dato che cerco solo una disponibile a lasciarmi scaricare le palle nella propria topa, semplicemente, non le do i soldi come alla pu**ana, anche lei ha voglia di un orgasmo, c'è comunque uno scambio DI INTERESSE, anche se non economico.
Ma cosa succede se io cerco l'LTR secondo usanza Cattolica stile anni '30?
Che prima mi sposo e poi scopo, non mi pare il caso, magari è frigida o sadica.
Ecco il punto della questione, signori miei...
Sappiamo per certo, che molti matrimoni naufrago per via dell'attività sessuale non soddisfacenbte per quantità o qualità, ci sono ad esempio donne che ritengono il sesso non fondamentale e uomini che non campano senza, questa situazione è l'anticamera delle corna, sia con prostitute che con amanti fisse.
Se i due avessero cominciato prima, avrebbero capito prima e non avrebbero bisogno di divorziare, perchè si sarebbero scoperti diversi e non adatti.
Quindi, se io cerco una LTR in modo "sano", non devo disdegnare il "trombarmele tutte", ma solo il "e chi se ne frega", cioé pratico attività sessuale come normale rodaggio del fidanzamento, posso anche essere bravo e scoparmela la prima sera, ma semplicemente, non devo partire con l'intenzione del trombare e basta, ma del valutare se, oltre (o dopo) la trombata, ci sia spazio di manovra per costruire qualcosa per il futuro.
Se c'è, manovro e comincio a sondarla cercando punti in comune ed in disaccordo, altrimenti, conscio che non c'è spazio di manovra, e quindi del fatto di averci provato, la lascio libera di cercare un uomo più adatto a lei.
In entrambi i casi, avendo io iniziato perchè l'attrazione mi spingeva a valutare eventuali LTR, non ho commesso peccato mortale, ma veniale, in quanto la motivazione era cercare una donna per seguirele parole di Dio "Amatevi E Moltiplicatevi", se non la trovi al primo colpo, continui, non c'è nulla di male!

Vado oltre, con quella E, perchè è tutto un programma.
Infatti Dio stesso sulle Sacre Scritture, dice di amarci Emoltiplicarci, quindi non dice di amarci PER moltiplicarci, c'è una differenza abissale, in questi due concetti, che prendono in considerazione i profilattici e più in generale gli anticoncezionali.
Il profilattico, impedisce meccanicamente la fecondazione, così come lo spermicida l'impedisce chimicamente, questo è molto diverso da metodi abortivi, che fermano ciò che già è in essere, infatti impediscono l'unione di ovulo e spermino, eliminando il problema della fecondazione alla radice.
La chiesa è contraria alla prevenzione sessuale, perchè essa porta ad una maggiore libertà sessuale, non del tipo "scopo cercando la mia metà" ma bensì del tipo "scopo e chi se ne frega", il concetto esposto sopra quindi.
A livello antropologico però, sono dell'opinione che il termy abbia ragione, infatti allevare l'altrui patrimonio genetico inconsciamente, non è certo il sogno di chiunque, l'adozione è un immenso atto d'amore, ma scelto liberamente, non imposto con l'inganno.
Analiziamo i leoni, quando il nuovo alfa ha scacciato il vecchio capobranco, uccide senza remore i cuccioli del vecchio alfa, in questo modo le femmine smettono di allattare, ed in breve sono pronte ad accoppiarsi nuovamente, questo sistema, sebbene poer noi barbarico, è una dimostrazione di ciò che dico.
C'è da dire che la morale cattolica fino agli anni 70 era praticamente talebana, basti pensare che i ragazzi erano caldamente invitati a non andare a ballare senza un fiore all'occhiello, e, nel caso al termine di un ballo quel fiore risultasse sgualcito, ci si doveva confessare per aver peccato.
Ora, come mi dice il giovane prete, questo è impensabile, quanto meno fa sorridere i preti sotto la cinquantina, dato che si arrivava ad un limite quasi fobico di tutto ciò che, in qualsiasi modo, potesse anche solo far pensare di sfuggita al sesso, che era visto peccaminoso se non finalizzato al solo concepimento.
Basti pensare che, alla fine dell'ottocento chi aveva un po di soldi, chiedeva la fabbricazione di buona parte della dote alle suore, in particolare per pizzi, merletti e quant'altro, ebbene, l'usanza era di ricamare sulla veste da notte la scritta "non lo fo per piacer mio, ma per dare figli a Dio".
Questo da la misura di come il piacere femminile, non essendo utile alla procreazione, fosse indicato come implicitamente sbagliato, se non addirittura peccaminoso, come dovevano dunque sentirsi quelle donne, tra le mani del marito? O violentate o condannate alla dannazione...

Quindi, gettata un po di luce su questo, io dico:
"conosci più donne che puoi, se sono effettivamente interessanti scopale e passaci del tempo, per valutare se si può essere felici con una di loro, se la trovi vai in LTR, altrimenti passi oltre, senza fare il furbo più di tanto.
per la forza di volontà che ci metti nel superarti sempre©beeblebrox
Sono convinto che ce la farai©^X^
Bello come descrivi il sesso, dovrebbe essere sempre così©Acqua
Sei una splendida persona, dentro, fuori e ricoperto@Amica
Ottimo osservatore@Termynetor
Si vede che stai diventando forte. Continua così e tra poco ce l' avrai fatta@Shark
mi piaci, uno che dice le cose dirette come stanno, fanculo il politically correct @Kleos
Sfigatto è uno che ci prova incessamente a differenza di moltissimi altri @ SunBeam
Sei un porco @ amichette