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Aperto da El mudo, 11 Novembre 2025, 15:54:02

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TermYnator e 2 Visitatori stanno visualizzando questa discussione.

El mudo

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Cari Marpioni,
osservando la realtà (cit.) mi sono reso conto che tante bellissime ragazze che stanno per anni e decenni con un unico uomo (spesso medio, senza grandi qualità APPARENTI, cioè né particolarmente bello né particolarmente figo).
Di conseguenza, ci sono alcuni uomini che non hanno grandi numeri in termini di chiusure o conquiste. Ma hanno/hanno avuto una o due donne, magari particolarmente carine.
Premesso che questo discorso può essere influenzato da tanti fattori (numero delle tipe presenti in una determinata zona, stile di vita, scelte, etc), ma secondo voi, in termini seduttivi o di bravura, chi è più bravo?
Chi per 10/15 anni passa la vita con una sola donna (anche se bella) o chi ha un grande numero di chiusure, tra cui donne belle e, giocoforza, anche meno belle?

Grazie per le vostre risposte

El mudo

The DJ

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non so risponderti, ma ti giro la domanda: è più bravo chi tira un rigore o lo segna, o chi ne tira 1000 e ne segna 500?

JBGrenouille

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Citazione di: El mudo il 11 Novembre 2025, 15:54:02ma secondo voi, in termini seduttivi o di bravura, chi è più bravo?
Chi per 10/15 anni passa la vita con una sola donna (anche se bella) o chi ha un grande numero di chiusure, tra cui donne belle e, giocoforza, anche meno belle?

Se guardiamo solo alla bravura seduttiva, direi il secondo.
Perche' si e' messo in gioco piu' e piu' volte in occasioni diverse, mentre il primo ha abbandonato subito o quasi la partita.

Poi, se si parla di chi abbia una vita migliore. Beh, qua il discorso si fa estremamente complesso.

El mudo

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Citazione di: The DJ il 11 Novembre 2025, 16:17:47non so risponderti, ma ti giro la domanda: è più bravo chi tira un rigore o lo segna, o chi ne tira 1000 e ne segna 500?
Secondo me il secondo.
Perché chi ne tira uno potrebbe esserselo procurato per fortuna, aver segnato contro un portiere scarso o poter non ripetere più lo stesso rigore in contesti più difficili

El mudo

TermYnator

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#4
Domanda interessante come è interessante il tema che solleva Grenouille.

Facciamo un po' di esempi per chiarire il problema.
1) Ernesto Masturbelli, a 16 anni, conosce Brigida Rideclito. Si conoscono perchè siedono allo stesso banco nella stessa classe. Familiarizzano e dopo 3 mesi, mentre giocano al bowling, lei dopo uno strike prende la faccia di lui a due mani e gli molla un bacio a stampo per la felicità. Lui si sveglia, e due giorni dopo, al cinema, la pomicia. Ernesto non perde il vizio di girare la testa ogni volta che gli passano accanto 2 chiappe.
Stanno insieme 24 anni, finchè Ernesto non seduce la segretaria ventiduenne. Poi, pentito, torna da Brigida che in realtà è l'unica che lo capisce. Ernesto è un seduttore? No, e non è neanche bravo nel farlo. Ma conosce abbastanza bene le donne e le loro esigenze, perchè in 16 anni ha condiviso tutti i momenti di Brigida.

2) Palmiro Rastrelli originario di Milano Marittima, fin da piccolo giocava con la sabbia al bagno dove lavorava il suo papà. E' cresciuto in mezzo alle donne che gettano segnali ed a 16 anni aveva gia 24 ragazze nel suo curriculum. Rimorchia come un lupo fino a 40 anni con numeri da capogiro. E' abilissimo nel sedurre e nel creare occasioni per arrivare praticamente a chiunque.  Arrivato a 40 anni inizia il suo declino fisico e mentale, perchè è dedito ad ogni forma di vizio. Muore per arresto cardiaco da eccesso di viagra fra le braccia di die zo**ole conosciute in un viaggio culturale sulla transiberiana.
Palmiro, in vita, era bravissimo a sedurre.

La questione su chi è più bravo a sedurre è quindi bell'e risolta.
Ora guardiamo l'altra però.

Se analizziamo questi due personaggi immaginari, scopriamo che entrambe, in qualche modo, sono dipendenti.
Uno è dipendente da Brigida, che riesce comunque a renderlo felice senza che egli si perda in eccessi o abbandoni la retta via. L'altro dipende dalle donne nelle quali cerca la sua felicità senza mai trovarla, e che alla fine finisce consumato dalla sua stessa ricerca.

Chi dei due è (stato) più felice?

Palmiro, dormiente ormai da anni sotto una anonima lapide piena di paillettes, o piuttosto Ernesto, che a 78 anni con dei riflessi da bradipo tenta invano di fottere i nipotini a call of duty spaparanzato sul suo divano "Poltrone & Sofà"?
Meglio i fiori di plastica di Palmiro, annaffiati i giorni pari da un gatto che segna il territorio e i giorni dispari da una vecchietta tanto caritatevole quanto cecata,
o piuttosto Ernesto, al quale la dolce Brigida tutte le sere porta la tisana che gli fa tanto bene ai reni?

Ditemelo voi.
Parafrasando però una frase attribuita a Robert Greene, forse la seduzione fine a se stessa non è la via della felicità.
Ultima modifica: 11 Novembre 2025, 19:28:54 di TermYnator
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El mudo

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Citazione di: TermYnator il 11 Novembre 2025, 19:25:17Domanda interessante come è interessante il tema che solleva Grenouille.

Facciamo un po' di esempi per chiarire il problema.
1) Ernesto Masturbelli, a 16 anni, conosce Brigida Rideclito. Si conoscono perchè siedono allo stesso banco nella stessa classe. Familiarizzano e dopo 3 mesi, mentre giocano al bowling, lei dopo uno strike prende la faccia di lui a due mani e gli molla un bacio a stampo per la felicità. Lui si sveglia, e due giorni dopo, al cinema, la pomicia. Ernesto non perde il vizio di girare la testa ogni volta che gli passano accanto 2 chiappe.
Stanno insieme 24 anni, finchè Ernesto non seduce la segretaria ventiduenne. Poi, pentito, torna da Brigida che in realtà è l'unica che lo capisce. Ernesto è un seduttore? No, e non è neanche bravo nel farlo. Ma conosce abbastanza bene le donne e le loro esigenze, perchè in 16 anni ha condiviso tutti i momenti di Brigida.

2) Palmiro Rastrelli originario di Milano Marittima, fin da piccolo giocava con la sabbia al bagno dove lavorava il suo papà. E' cresciuto in mezzo alle donne che gettano segnali ed a 16 anni aveva gia 24 ragazze nel suo curriculum. Rimorchia come un lupo fino a 40 anni con numeri da capogiro. E' abilissimo nel sedurre e nel creare occasioni per arrivare praticamente a chiunque.  Arrivato a 40 anni inizia il suo declino fisico e mentale, perchè è dedito ad ogni forma di vizio. Muore per arresto cardiaco da eccesso di viagra fra le braccia di die zo**ole conosciute in un viaggio culturale sulla transiberiana.
Palmiro, in vita, era bravissimo a sedurre.

La questione su chi è più bravo a sedurre è quindi bell'e risolta.
Ora guardiamo l'altra però.

Se analizziamo questi due personaggi immaginari, scopriamo che entrambe, in qualche modo, sono dipendenti.
Uno è dipendente da Brigida, che riesce comunque a renderlo felice senza che egli si perda in eccessi o abbandoni la retta via. L'altro dipende dalle donne nelle quali cerca la sua felicità senza mai trovarla, e che alla fine finisce consumato dalla sua stessa ricerca.

Chi dei due è (stato) più felice?

Palmiro, dormiente ormai da anni sotto una anonima lapide piena di paillettes, o piuttosto Ernesto, che a 78 anni con dei riflessi da bradipo tenta invano di fottere i nipotini a call of duty spaparanzato sul suo divano "Poltrone & Sofà"?
Meglio i fiori di plastica di Palmiro, annaffiati i giorni pari da un gatto che segna il territorio e i giorni dispari da una vecchietta tanto caritatevole quanto cecata,
o piuttosto Ernesto, al quale la dolce Brigida tutte le sere porta la tisana che gli fa tanto bene ai reni?

Ditemelo voi.
Parafrasando però una frase attribuita a Robert Greene, forse la seduzione fine a se stessa non è la via della felicità.

Detta così, meglio la fine di Ernesto.
Anzi, meno peggio.

Però è anche vero che Palmiro, se lasciato dalla donna, ha molte più chances di trovarne un'altra e che Palmiro effettivamente potrebbe arrivare al punto di trovarne una che gli piaccia veramente e fermarsi lì (almeno per qualche anno).

Fermo restando che chi scrive non crede più nei matrimoni fino a fine vita (cosa che poteva succedere negli anni '80, ma secondo me non ora).

Quindi non so chi è più felice.

Forse bisognerebbe chiederlo alle due persone, magari Palmiro se ne andrà a 50 avendo fatto una vita che desiderava mentre Ernesto a 80 schiatterà pieno di rimpianti.

Boh, forse troppo difficile da risolvere questa domanda.


El mudo

TermYnator

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Citazione di: El mudo il 11 Novembre 2025, 19:44:50Detta così, meglio la fine di Ernesto.
Anzi, meno peggio.
L'arte dell'imparare a sedurre non deve mai diventare fine a se stessa. E' uno strumento come l'imparare a leggere e scrivere. Se dopo aver sedotto una donna la tua unica bramosia è sedurne un'altra, hai perso la via: stai correndo in cerchio senza mai trovare la fine del tuo percorso. Si seduce per arrivare alla felicità e cistruire qualcosa. Quindi la bravura del sedurre non è qualcosa di misurabile con gli altri, ma semplicemente l'abilità che è servita ad un uomo per raggiungere la sua felicità. Ernesto ha avuto sicuramente culo, e tutto sommato gli è andata bene. A Palmiro invece, è andata malissimo. E non solo perchè ha campato la metà degli anni di Ernesto, ma perchè, probabilmente, non è mai riuscito a godersi quello che aveva raggiunto. Sempre in ansia, sempre in cerca di qualcosa.

Entrambe quindi, non hanno trovato la felicità, entrambe non sono stati abbastanza forti.

Il forte trova la sua felicità nelle cose semplici. Quelle che PER LUI sono semplici, ma gli danno il massimo del risultato.  Ernesto non è contento, perchè pur se accudito e riverito, in testa sua sa di accontentarsi. Ernesto non ha abbastanza palle per rendere semplice quello che per lui ora è complicato: ovvero chiudere con Brigida e cercarsi la donna ideale con il rischio di non riuscire a trovarla o non riuscire a conquistarla.
Neanche Palmiro è contento, perchè in realtà, quello che ottiene non è quello che cerca. Quello che cerca è fuori dalla sua portata, perchè dovrebbe fermarsi, capire cosa vuole e capire come riuscire a raggiungerlo. Cosa che non gli riesce facile  bene come uscire, sballarsi e rimorchiarne una nuova.

Il mio verdetto è quindi che entrabme, chi in un modo, chi in un altro, sono due sfigati che non si sono goduti completamente la vita. Osare, osare osare!
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El mudo

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Citazione di: TermYnator il 11 Novembre 2025, 20:16:22L'arte dell'imparare a sedurre non deve mai diventare fine a se stessa. E' uno strumento come l'imparare a leggere e scrivere. Se dopo aver sedotto una donna la tua unica bramosia è sedurne un'altra, hai perso la via: stai correndo in cerchio senza mai trovare la fine del tuo percorso. Si seduce per arrivare alla felicità e cistruire qualcosa. Quindi la bravura del sedurre non è qualcosa di misurabile con gli altri, ma semplicemente l'abilità che è servita ad un uomo per raggiungere la sua felicità. Ernesto ha avuto sicuramente culo, e tutto sommato gli è andata bene. A Palmiro invece, è andata malissimo. E non solo perchè ha campato la metà degli anni di Ernesto, ma perchè, probabilmente, non è mai riuscito a godersi quello che aveva raggiunto. Sempre in ansia, sempre in cerca di qualcosa.

Entrambe quindi, non hanno trovato la felicità, entrambe non sono stati abbastanza forti.

Il forte trova la sua felicità nelle cose semplici. Quelle che PER LUI sono semplici, ma gli danno il massimo del risultato.  Ernesto non è contento, perchè pur se accudito e riverito, in testa sua sa di accontentarsi. Ernesto non ha abbastanza palle per rendere semplice quello che per lui ora è complicato: ovvero chiudere con Brigida e cercarsi la donna ideale con il rischio di non riuscire a trovarla o non riuscire a conquistarla.
Neanche Palmiro è contento, perchè in realtà, quello che ottiene non è quello che cerca. Quello che cerca è fuori dalla sua portata, perchè dovrebbe fermarsi, capire cosa vuole e capire come riuscire a raggiungerlo. Cosa che non gli riesce facile  bene come uscire, sballarsi e rimorchiarne una nuova.

Il mio verdetto è quindi che entrabme, chi in un modo, chi in un altro, sono due sfigati che non si sono goduti completamente la vita. Osare, osare osare!

Secondo me, imparare la seduzione è una cosa che serve a rendere felici solo nella misura in cui ti serve a capire come raggiungere ciò che effettivamente vuoi.
La seduzione è lo strumento che ti può rendere un uomo attraente quando vuoi trovare "quella giusta".
Che ti puó permettere di chiuderne cento se è quello che desideri.
O semplicemente di non ammazzarti di seghe sé quella che ti sta vicino non ti piace più e non devi temere di lasciarla.
Il tutto presuppone una forte autoanalisi e capire ciò che vuoi davvero, di fronte allo specchio.

Sul resto, non so.
Se a me dicessero che la mia vita finirà tra dieci anni, penserei a chiuderne il più possibile e divertirmi. Magari altri ti risponderanno che preferirebbero avere un figlio prima di tirare le cuoia.
Punti di vista.

Forse torniamo al punto che la felicità sta nel sapere amare ciò che abbiamo ed esserne felici.
Magari quel che abbiamo era quello che sognavamo anni prima.

Ma rimane per me una domanda troppo aperta e multi fattoriale

El mudo

Shark72

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Non esiste una risposta univoca, in quanto, come già osservato, tutto dipende da cosa effettivamente si cerca (sempre che lo si sappia veramente).
Sulla metafora del rigore, per quanto uno score del 50% sia miseramente deludente, sono comunque d' accordo con le vostre considerazioni, per un semplice motivo : il rigore lo sbaglia solo chi si prende la responsabilità di tirarlo. Chi ne tira uno e lo segna, ma poi smette per ignavia, traslato nella vita è uno che non osa, ma vivacchia, si contenta del quieto vivere.

Poi, cari amici, considerate una cosa : anche quanto siamo contenti di un qualcosa che abbiamo realizzato, col senno di poi quasi sempre faremmo comunque qualcosa di diverso. Per cui, non rinunciate a inseguire i vostri sogni, ma nemmeno prefissatevi l' impossibile.
A volte penso al mio passato adolescenziale e post adolescenziale da MdP, ma rivedendo quel periodo con maggior lucidità e serenità, il problema mio non era che in assoluto non piacessi alle ragazze, ma che non piacevo a quelle che piacevano a me, le quali, con il metro di giudizio attuale, mediato da una lunga esperienza, erano palesemente fuori portata. Se mi fossi contentato di cesse e mezze cesse giusto per fare legna, presumibilmente qualcosa a casa avrei portato, così intanto sarei cominciato a entrare nel giro, per poi alzare il tiro, come hanno fatto certi miei amici. Però si sarebbe anche presentato il rischio di relazione lunga, se non eterna, con qualche femmina nettamente al di sotto delle mie aspettative : se mi fossi trovato impantanato in una simile situazione, allora l' avrei avuta la forza di porre in essere ragionamenti tipo "Ma è tutto qui quello che posso aspettarmi dall' universo femminile?" Chi può dirlo? Nessuno.
Pertanto, seguite il consiglio del buon De Gregori : "Non avere paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore...un giocatore lo vedi dal coraggio, dall' altruismo e dalla fantasia..."
"Il tuo è un gioco molto politico" - Athos
"Non hai letto il MM? Allora devi essere espulso dal gioco !" - Neo1987
"L' assaporatore ufficiale dell' AdM - TermYnator
"Non è il massimo?E che ti frega, se ti attizza vacci uguale! Piuttosto che niente, meglio piuttosto" - Athos
"Quando fai l' espressione giusta, sei quasi fico" - TermYnator
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El mudo

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Citazione di: Shark72 il 12 Novembre 2025, 19:07:27Non esiste una risposta univoca, in quanto, come già osservato, tutto dipende da cosa effettivamente si cerca (sempre che lo si sappia veramente).
Sulla metafora del rigore, per quanto uno score del 50% sia miseramente deludente, sono comunque d' accordo con le vostre considerazioni, per un semplice motivo : il rigore lo sbaglia solo chi si prende la responsabilità di tirarlo. Chi ne tira uno e lo segna, ma poi smette per ignavia, traslato nella vita è uno che non osa, ma vivacchia, si contenta del quieto vivere.

Poi, cari amici, considerate una cosa : anche quanto siamo contenti di un qualcosa che abbiamo realizzato, col senno di poi quasi sempre faremmo comunque qualcosa di diverso. Per cui, non rinunciate a inseguire i vostri sogni, ma nemmeno prefissatevi l' impossibile.
A volte penso al mio passato adolescenziale e post adolescenziale da MdP, ma rivedendo quel periodo con maggior lucidità e serenità, il problema mio non era che in assoluto non piacessi alle ragazze, ma che non piacevo a quelle che piacevano a me, le quali, con il metro di giudizio attuale, mediato da una lunga esperienza, erano palesemente fuori portata. Se mi fossi contentato di cesse e mezze cesse giusto per fare legna, presumibilmente qualcosa a casa avrei portato, così intanto sarei cominciato a entrare nel giro, per poi alzare il tiro, come hanno fatto certi miei amici. Però si sarebbe anche presentato il rischio di relazione lunga, se non eterna, con qualche femmina nettamente al di sotto delle mie aspettative : se mi fossi trovato impantanato in una simile situazione, allora l' avrei avuta la forza di porre in essere ragionamenti tipo "Ma è tutto qui quello che posso aspettarmi dall' universo femminile?" Chi può dirlo? Nessuno.
Pertanto, seguite il consiglio del buon De Gregori : "Non avere paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore...un giocatore lo vedi dal coraggio, dall' altruismo e dalla fantasia..."
Purtroppo il senso del topic si è un po'stravolto per la giusta osservazione di Grenouille.
Però ti spiego come la penso.

Io credo che ogni ragionamento non possa prescindere dell'osservazione della realtà.
Se io guardo la realtà vedo che quasi tutte (non la maggior parte, quasi tutte) le ragazze più fighe, passano anni con lo stesso ragazzo. O, al massimo, con due ragazzi.
Di conseguenza, se prendo un campione N di maschi, scopro che una parte di loro non tromba. Un'altra piccola parte rimane per anni e anni con la stessa ragazza (quindi di fatto per 3/5/8 anni vede sempre la stessa ragazza).
All'interno di questo gruppo c'è chi sta con ragazze "di livello".
E poi ci sono quelli single che ne chiudono diverse al mese o all'anno.
Quindi la domanda era: chi è più bravo in termini seduttivi?

Sull'altro discorso, io la penso tendenzialmente in un modo.
Cioè che ogni fase della vita ha una sua vittoria , che deriva dalla conquista di un obiettivo che si è prefissati.
Se io voglio la tranquillità, la pace, il calore familiare, cercherò sempre una ragazza che mi dà questo e, di conseguenza, posso chiuderne 10, ma non sarò mai felice.
Al contrario, posso volerne chiudere 10 e avere accanto una ragazza.
In quel caso, anche se la ragazza inizialmente mi piaceva molto e ne ero contento, non soddisferà più le mie esigenze.
E sarò , di conseguenza, frustrato anche se agli occhi della gente ciò sarà immotivato perché la gente dirà: "ma perché si lamenta visto che ha accanto la tipa X?".
Ecco, a me è successo questo negli ultimi anni.
Ma più in generale io credo che dipenda dai momenti della vita e non sempre questi momenti sono legati all'età. Né tantomeno sono momenti o fasi permanenti.
Esempio tipico: i 50enni e le 50 enni che, dopo due figli, non hanno più voglia di iniziare qualcosa di serio ma solo di divertirsi.
E lo fanno a volte molto meglio di un 30enne. A volte riuscendosi anche a permettere di sedurre partner molto più giovani.

El mudo