Storie di Uomini e Seduttori: Filippo Tommaso Marinetti

Aperto da Astruso, 02 Febbraio 2019, 16:54:54

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Astruso

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Cari amici, vi devo delle scuse per aver tralasciato questa mia rubrica nonostante l'ampio successo che aveva riscosso tra i membri del forum.
Purtroppo degli impegni di forza maggiore mi hanno tenuto lontano da questo piccolo-grande progetto.
Sono finalmente riuscito, dopo mille peripezie, a riprendere la mia rubrica "Storie di Uomini e Seduttori" per continuare con voi la trattazione sui grandi seduttori del passato.
Stavolta, per farmi perdonare, ho portato con me un ospite d'eccezione!

FILIPPO TOMMASO MARINETTI

Sale, sole, iodio, bromo... E su tutto il vibrante desiderio di siluramenti e di collisioni erotiche fulminee...

-Filippo Tommaso Marinetti

Cantore indiscusso della velocità, del pugno, dello schiaffo, degli stantuffi e dei motori...Marinetti fu poeta, letterato, politico, militare ma soprattutto grande teorico e attore della seduzione.
Marinetti ha creato il Futurismo, un grande movimento d'avanguardia che si impose con estro e originalità nella poesia, nella musica, nel cinema, nell'architettura e persino nella gastronomia .
Il futurismo incarna la velocità dell'autoblinda, l'estasi rabbiosa delle folle, delle fabbriche, la distruzione di ogni schema sintattico e linguistico.
La nuova corrente di Marinetti odia i musei, i professori, gli antiquari e i letterati, punta ad annientare il culto del passato e di abbracciare appieno l'estetica della macchina, della velocità e della forza indomabile.

IL CONTESTO

Ci troviamo in Italia, all'inizi del Novecento.
La vecchia Europa risorge sotto la spinta dell'industria, dedali di ferrovie collegano ogni suo angolo al cuore pulsante delle città in rapida espansione, dirigibili e monoplani svettano lungo i suoi orizzonti, eclissati dal fumo incessante delle fabbriche.
La psichiatria svela all'uomo i segreti dell'Inconscio, la vita media si allunga grazie ai progressi della medicina, la borghesia europea si consolida mentre si fanno largo i primi movimenti operai organizzati sotto la spinta dell'Anarchismo e del Comunismo.
L'uomo crede ormai di controllare il mondo col solo potere del Progresso, eppure quell'aureo decennio, definito poi come Belle Epoque, è destinato presto ad infrangersi nelle trincee della Grande Guerra, che inghiottiranno per sempre ogni luce del nostro Secolo Breve.

L'UOMO

Filippo Tommaso Marinetti nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1876 da genitori italiani, suo padre Errico era un importante avvocato civilista che cercò fortuna in Africa, grazie alla crescita economica dovuta all'apertura del Canale di Suez.
Per una serie di inspiegabili disguidi, il piccolo Filippo Tommaso verrà registrato all'anagrafe egiziana con tutt'altro nome: Emilio Angelo Carlo Marinetti (per ironia della sorte, verrà schedato con nomi errati anche durante il successivo servizio militare, tanto da attribuirsi l'epiteto di "Uomo Plurale").
Il piccolo Tommaso studia dai gesuiti, che più volte segnaleranno l'irriverenza e lo spirito ribelle del giovane, che continuerà poi la sua formazione liceale in Francia.
Dopo la morte del padre, l'ormai ventunenne Marinetti si iscrive alla facoltà di Legge nell'università di Pavia, dove il suo interesse per la poesia si consoliderà a tal punto da spingerlo a non proseguire la carriera di avvocato una volta ottenuta la laurea.
Nel primo lustro del Novecento, Marinetti pubblica le sue prime raccolte di poesie, molto ben accolte dal pubblico francese che già lo percepisce come un "rivale" dell'ormai iconico Gabriele D'Annunzio.
Il 1908 è l'anno del grande salto o meglio, del grande botto...Il giovane poeta a bordo della sua automobile esce precipitosamente di strada e si schianta nel fondo di una cunetta.
Tra le nebbie dello svenimento, Marinetti raggiunge l'illuminazione: l'Italia ha bisogno di un movimento d'avanguardia che distrugga per sempre l'estetismo, il decadentismo, l'eredità del gusto Liberty e il gusto pacchiano per l'antico, fondando così una nuova generazione di poeti-guerrieri in perfetta simbiosi con la modernità.
Il "Manifesto Futurista" firmato da Marinetti e dai suoi collaboratori svetta tra le pagine de Le Figaro in data 20 Febbraio 1909, nel manifesto si dichiara guerra all'archeologia, alla poesia sdolcinata, ai luoghi comuni e al culto del passato, si preannuncia un movimento volto a celebrare la velocità, l'estetica della macchina e la guerra sola igiene del mondo.
Nonostante il pubblico europeo avesse accolto con ammirazione quest'autentica rivolta intellettuale, le prime opere futuriste verranno mal comprese dal gusto comune.
Le pubblicazioni in Francia sono un fiasco, la critica è pessima e lo è a tal punto da far fioccare diversi duelli per questioni d'onore tra critici e gli autori futuristi, primo tra tutti lo stesso Marinetti.
L'anno successivo viene pubblicato il primo romanzo di Marinetti, dal titolo "Mafarka in Futurista" che finisce presto alla sbarra con l'accusa di oltraggio al pubblico pudore (l'autore sarà poi assolto dopo varie peripezie).
Il movimento si espande con l'adesione di molti giovani pittori entusiasti quanto temerari, alcuni dei quali molto vicini al movimento anarchico e s'aggiungeranno presto anche diversi compositori e musicisti.
Marinetti lancia una serie di spettacoli teatrali in Italia, l'impatto sul pubblico è persino peggiore che oltralpe, sul palco volano fischi, ortaggi e persino uova.
Il giovane trasforma il fiasco in una linea programmatica del manifesto:"Noi abbiamo il diritto di essere fischiati!" quasi a ribadire l'assoluto avanguardismo del suo movimento.
Nel 1911 il Regno d'Italia invade la Libia, da secoli sotto il dominio dell'Impero Ottomano.
Marinetti sostiene la guerra e difende la causa interventista, ma non è il solo, Giovanni Pascoli proferisce in quei giorni il celebre discorso La grande proletaria s'è mossa difendendo le mire del colonialismo italiano.
Marinetti tenta di proporsi come corrispondente di guerra, ma i problemi in corso con la Censura gli precludono ogni possibilità, persino le testate straniere lo rifiutano tanto che decide d'arruolarsi volontario assieme a diversi pittori futuristi.
I suoi articoli fiammeggianti raccontano l'approccio futurista alla guerra libica: si combatte nel deserto, dove le cariche delle milizie tribali dei Muhallà e dei Senussi fanno conoscere ai grigioverdi un nemico determinato e feroce, che raramente si concede il lusso di prendere prigionieri.
Rientrato in Italia dalla drammatica esperienza nordafricana, Marinetti compie una serie di viaggi in Russia, dove entra finalmente in contatto con gli esponenti del futurismo slavo.
Non appena concluso il viaggio, apprende dell'attentato di Sarajevo, infausto presagio della Grande Guerra.
Si getta di nuovo nella propaganda interventista, spingendo molte giovani leve del futurismo a prendere parte al conflitto.
Lui stesso s'arruola di nuovo ma senza sapere che molti degli intellettuali futuristi saranno destinati a morire, al pari di tanti giovani, sotto il fuoco degli austro-ungarici.
Marinetti verrà ferito all'inguine da una granata d'artiglieria durante un tentativo di ripristino di un cannone lungo la linea del fronte, il suo viaggio nell'inferno delle trincee si conclude con due medaglie al valore e con diverse opere ispirate all'esperienza bellica.
Dopo appena 12 mesi il trattato di Versalles è ormai siglato, l'Italia denuncia al mondo la sua "vittoria mutilata" mentre Gabriele D'Annunzio chiama a raccolta un manipolo di coraggiosi verso la conquista di Fiume, impresa a cui lo stesso Marinetti prende parte.
La Repubblica del Carnaro è però troppo piccola per contenere lo spirito esteta del Vate e la prosa elettrica del Marinetti, tra i due scoppiano profondi dissidi, tanto che quest'ultimo si troverà costretto a lasciare Fiume.
Rientrato in Italia fonda il Partito Politico Futurista, proponendo un programma utopistico quanto affascinante: un Senato "a rovescio" formato da giovani d'età inferiore ai ventitré anni, riforme culturali finalizzate alla distruzione della propaganda cattolica, autogestione delle fabbriche, abolizione della monarchia e tanto altro...
Gli anni del dopoguerra hanno gettato l'Italia in un caos politico ormai incontenibile, gli scioperi degli anarchici e dei comunisti fomentano i timori dei reduci e dei nazionalisti, la politica inizia a diventare una faccenda d'armi e schiaffi, il "Biennio Rosso" (1919-1920) deflagra nel suo turbine di violenze, occupazioni e rivolte.
Ha inizio uno dei periodi più complessi, articolati e controversi della nostra storia nazionale, nel biennio si hanno raffiche di scioperi meticolosamente organizzati dai vertici sindacali, che spesso vengono alle mani (e agli spari) con gruppi di nazionalisti e conservatori.
Protagonisti indiscussi sono i veterani della Grande Guerra, del tutto abbandonati dalle istituzioni e animati da un feroce senso di riscossa.
Basti pensare che persino tra i celebri "Arditi" considerati autentici propulsori del proto-fascismo, vi saranno delle scissioni filo-comuniste e filo-anarchiche, come ad esempio gli "Arditi del Popolo" il cui vessillo mostra un fascio littorio infranto da un'ascia e la scritta Lavoro o Morte! .
I prefetti e la polizia non sono in grado di mantenere la sicurezza, come ricorderà Indro Montanelli in un'intervista:"Se in un ministero si suonava un campanello, non venivano nemmeno gli uscieri..." tanto che l'intera classe politica viene colta nell'assoluta impreparazione.
Lo stesso anno Marinetti incontra Benito Mussolini, in occasione dell'adunata di Piazza San Seplocro, il primo evento che porterà alla fondazione del Partito Fascista..
I due convengono sulla necessità di arginare le rivolte popolari per impedire una deriva sul modello sovietico (o più probabilmente, una guerra civile) così come si mostrano concordi nella necessità di fondare un movimento che si opponga alla timidezza dei centristi e all'inarrestabile spirale del caos.
Vengono dunque fondati i Fasci di Combattimento, Marinetti non lascerà però confluire il Futurismo nell'apparato proto-fascista e tenterà di rimarcare l'indipendenza ideologica del suo movimento.
Nonostante le divergenze tra fascisti e i futuristi, entrambi gli schieramenti si troveranno diverse volte ad agire all'unisono, soprattutto durante il famoso assalto alla sede dell'Avanti! dove gli schiaffi cederanno il passo alle rivoltelle.
Nel 1920 si ha un importante rottura tra Marinetti e Mussolini, il poeta crede che il fascismo dovrebbe appoggiare i grandi scioperi (purché non siano organizzati dalle forze comuniste) e concentrarsi nella lotta al grande capitale, nella prospettiva finale di abbattere in un sol colpo la monarchia e il Vaticano.
Durante il fascismo, Marinetti ottenne comunque grandi onorificenze, diviene ambasciatore in Sudamerica e in Spagna, continuando ininterrottamente la sua produzione letteraria e impegnandosi nella perpetua espansione dei canoni futuristi, arrivando a bandire il primo concorso fotografico della storia d'Italia.
Nel 1936 s'arruola, ormai cinquantenne, per combattere ancora, sta volta in Etiopia.
Il suo ritorno arresta il suo decennio migliore, carico d'importanti conquiste editoriali e artistiche.
Nel 1938 i dissidi con il Duce si mutano in una vera a propria critica: Marinetti, ormai anziano, pubblica un articolo dove si scaglia contro le leggi razziali e l'istituzionalizzazione dell'antisemitismo, assumendo posizioni anti-germaniche.
Un anno dopo, le truppe della Wehrmacht varcano il confine polacco e i panzerkorps avanzano decisi nelle steppe della Casciubia: ha inizio alla Seconda Guerra Mondiale.
Marinetti si arruolerà ancora nel 1942, entrerà nell'ARMIR, il corpo di spedizione italiano nella disastrosa campagna di Russia.
Il sessantenne, a scapito del suo alto grado militare, sceglie di combattere al fianco dei soldati semplici, condividendone le privazioni e le sofferenze, partecipando anche a diverse azioni contro il nemico.
L'inverno russo gli è però fatale, si ammala di polmonite ed è costretto a rientrare in Italia, dove morirà due anni dopo.
I suoi funerali richiameranno orde di artisti, poeti e pittori nella Milano spettrale della Repubblica Sociale Italiana, destinata a capitolare sotto i colpi della Storia.

IL SEDUTTORE

Il grande Marinetti scrisse molto di Seduzione, considerata da lui una delle arti eccelse del Futurismo.
Il celebre saggio del 1917 dal titolo "Come si seducono le donne" è forse il primo manuale pratico di seduzione dai tempi di Ovidio, codificato secondo gli schemi della prosa futurista e caratterizzato da una profonda complessità celata dietro la scorrevole narrazione dell'autore.
Il saggio non venne scritto dal pugno di Marinetti, bensì dettato parola per parola, dal momento che il poeta si trovata a quei tempi ricoverato presso l'ospedale di Udine a seguito di una ferita procurata dal fuoco austriaco.
Nel saggio Marinetti si rivela come un Seduttore visionario, eclettico e potente.
Il poeta si mostra come un conquistatore letterario in grado di anticipare i tempi persino nella Seduzione "scientifica" arrivando a vincolarla, in modo inscindibile, ai canoni del Futurismo.
Il saggio ci permette dunque di analizzare e di schematizzare con precisione i canoni del metodo seduttivo collaudato da Marinetti:

La Guerra

La seduzione è una guerra e al pari della guerra può essere studiata, pianificata, combattuta e infine vinta.
Questa metafora accompagna l'intera opera in pieno ossequio alla massima futurista del Non c'è bellezza se non nella lotta.

La Teoria

Le donne sono doppiogiochiste e traditrici per natura, tradiscono alla prima difficoltà o titubanza del maschio. Il seduttore non si lascerà sopraffare da quest'atteggiamento femminile, che sorge dall'innato disprezzo che la donna nutre verso gli uomini "neutrali" e privi di personalità.
Il seduttore non deve mai fidarsi dell'emotività della donna o abbandonarsi ad essa, deve bensì domarla e conquistarla, perché la seduzione, secondo il Futurismo, non è che l'allegoria d'una guerra.
Il seduttore non è mai geloso, perché così facendo dilania sul nascere l'innata gelosia della donna, si concentra invece sull'azione, dimenticando gli inutili orpelli dei romantici.

La Strategia

Marinetti, al pari di qualsiasi stratega, considera la scelta dei luoghi e degli orari come il perno dell'attacco seduttivo.
Mai sedurre di giorno, mai sedurre in ambienti luminosi, mai sedurre in luoghi troppo affollati.
Il complimento ben fatto è la testa di ponte dell'offensiva, le mancanze della donna non vanno mai menzionate o addirittura trasformate in meriti usando con sapienza la dialettica e le parole.
Il contatto fisico è sempre binario: un tocco rassicurante e amichevole deve seguire un tocco erotico, provocatorio e deciso, quasi a confondere la "vittima" in un lungo gioco d'inganni.

La Diversificazione

Il seduttore futurista deve sedurre donne sempre diverse, a prescindere dalla condizione sociale o economica, al fine di preservare l'interesse che la donna genera in lui, favorendo così l'originalità nell'approccio e nel dialogo, migliorando al contempo l'abilità del seduttore.

La Forza

Il seduttore futurista, al pari di un soldato, è sempre passionale.
Ma la sua passione deve essere controllata e disciplinata, da liberare solo in precisi momenti, dove egli lascia intravedere lo spirito "Latino" e guerriero.
Nell'atto di mostrarsi virile, forte e tenace per poi cadere in una raffica di racconti, emozioni e passioni, il seduttore finisce con l'incarnare agli occhi della donna l'ideale assoluto dell'uomo.

L'Impeto

La donna è attratta dal coraggio del soldato nella medesima forma in cui è attratta dal coraggio del seduttore. Lo slancio e l'originalità diventano dunque non tanto il perno della tecnica seduttiva, bensì il fulcro dell'azione in quanto tale.
Il coraggio nella seduzione si dimostra coi gesti, con le parole, con le allusioni, con l'intelletto, l'originalità e la forza.
Il corpo deve essere dunque estensione di una personalità e non il fondamento, un difetto fisico come la calvizie (di cui Marinetti era affetto) può tramutarsi in una qualità distintiva, l'importante è invece il portamento, la sicurezza dei gesti, l'accuratezza del timbro vocale e la capacità oratoria travolgente, al pari d'una carica di cavalleria.
Non occorre essere ricchi per sedurre donne ricche (basta, come sottolinea l'autore, avere i soldi per il taxi e per l'albergo) così come non occorre essere belli, visto che Marinetti sottolinea più volte la sua calvizie elettrica come una qualità da usare con sapienza in luogo di un difetto portatore di vergogna.
La bellezza futurista secondo l'autore è dunque animale e non perfetta, perché la perfezione toglie ogni magnetismo, ovvero distrugge la soggettività.

La Personalità

Il seduttore futurista è sempre rivoluzionario e idealista, ben lontano da posizioni neutrali o conformiste.
Lo stesso Marinetti tende a ricordare come i germanofili, i professori e i pensatori convenzionali siano tutti o quasi tutti cornuti.


FONTI E APPROFONDIMENTI

Il saggio "Come si seducono le donne" è una lettura caldamente consigliata, ricca di spunti interessanti e tutt'oggi attualissimi.
Sono in commercio diverse edizioni cartacee, tanto che persino Rizzoli lo ha ristampato di recente.
Sono inoltre disponibili diverse versioni in e-book e qualche sito dovrebbe ancora tenere il PDF in free-download.
A chi volesse approfondire il Futurismo mi sento di consigliare senza esitazione l'antologia "Marinetti e il Futurismo" a cura di Luciano De Maria, edita da Mondadori (dovrebbe essere tutt'ora reperibile).
Non essere giù perché la tua donna ti ha lasciato: ne troverai un'altra e ti lascerà anche quella

-C. Bukowski

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+ 1 per questo compendio sul mitico Marinetti, mi piace.

"Se verranno altri più abili e veloci di noi, ci gettino pure nel cestino! E' ciò che desideriamo!"


Mi ha sempre intrigato il suo pensiero, era uno decisamente troppo avanti. E lo sarebbe ancora.


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#2
Citazione di: Astruso il 02 Febbraio 2019, 16:54:54
Il seduttore non si lascerà sopraffare da quest’atteggiamento femminile, che sorge dall’innato disprezzo che la donna nutre verso gli uomini “neutrali” e privi di personalità.
...
Mai sedurre di giorno, mai sedurre in ambienti luminosi, mai sedurre in luoghi troppo affollati.
...
Il seduttore futurista deve sedurre donne sempre diverse, a prescindere dalla condizione sociale o economica, al fine di preservare l’interesse che la donna genera in lui, favorendo così l’originalità nell’approccio e nel dialogo, migliorando al contempo l’abilità del seduttore.
...
Nell’atto di mostrarsi virile, forte e tenace per poi cadere in una raffica di racconti, emozioni e passioni, il seduttore finisce con l’incarnare agli occhi della donna l’ideale assoluto dell’uomo.
...
Lo stesso Marinetti tende a ricordare come i germanofili, i professori e i pensatori convenzionali siano tutti o quasi tutti cornuti.


Semplicemente geniale. Hai fatto un grandissimo regalo al forum postando questo articolo sul grande Marinetti, personaggio storico e letterario che ben pochi conoscono.
Geniali le linee seduttive: "Non sedurre mai di giorno..."! Solo un seduttore vero poteva scrivere una cosa del genere! E che dire del ritenere cornuti i germanofili ed i pensatori convenzionali  Azn
Ma vogliamo parlare del concetto di alpha relativo che diventa assoluto? Marinetti deve avermi ispirato nel sonno: Onore a Marinetti!

Grandissimo Astruso, per questo post, per come è scritto e per la scelta che hai fatto, ti omaggio del + 2 :up:
Che è stato da me concesso a pochissimi e solo per grandi azioni.
Grazie.

<3
Ultima modifica: 05 Febbraio 2019, 01:41:45 di TermYnator
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Astruso

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Citazione di: Shark72 il 04 Febbraio 2019, 15:14:13
+ 1 per questo compendio sul mitico Marinetti, mi piace.

"Se verranno altri più abili e veloci di noi, ci gettino pure nel cestino! E' ciò che desideriamo!"


Mi ha sempre intrigato il suo pensiero, era uno decisamente troppo avanti. E lo sarebbe ancora.




Verissimo! Il Manifesto Futurista è di una potenza difficilmente raggiungibile...

https://www.youtube.com/watch?v=F_9PxfqLxWc

L'unico dramma è che purtroppo, al giorno d'oggi, nonostante i grandi autori del passato siano ormai "buttati nel cestino" non sono affatto sorti "altri uomini più giovani e più validi"  :(

Citazione di: TermYnator il 05 Febbraio 2019, 01:39:23

Semplicemente geniale. Hai fatto un grandissimo regalo al forum postando questo articolo sul grande Marinetti, personaggio storico e letterario che ben pochi conoscono.
Geniali le linee seduttive: "Non sedurre mai di giorno..."! Solo un seduttore vero poteva scrivere una cosa del genere! E che dire del ritenere cornuti i germanofili ed i pensatori convenzionali  Azn
Ma vogliamo parlare del concetto di alpha relativo che diventa assoluto? Marinetti deve avermi ispirato nel sonno: Onore a Marinetti!

Grandissimo Astruso, per questo post, per come è scritto e per la scelta che hai fatto, ti omaggio del + 2 :up:
Che è stato da me concesso a pochissimi e solo per grandi azioni.
Grazie.

<3

Eeellamiseria, manco avessi espugnato la trincea di Adrianopoli!  O0


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-C. Bukowski

AlterEgo

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Gran bel post e gran personaggio!
+1 per la cultura che hai (e per la tua passione in questo) e per questa rubrica davvero unica  :)


.\ /.
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Astruso

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Citazione di: AlterEgo il 12 Febbraio 2019, 22:15:02
Gran bel post e gran personaggio!
+1 per la cultura che hai (e per la tua passione in questo) e per questa rubrica davvero unica  :)

A dire la verità queste schede sui seduttori nascono raramente dalla mia cultura personale.
Nel senso, molte cose non le sapevo prima di scrivere la scheda ma le ho lette sul momento e solo per scrivere la scheda (cioè, non è una "cultura" pregressa) semplicemente cerco un autore e mi informo (se possibile su testi scritti, che poi allego nelle fonti, ma anche tramite internet).

In pratica "Storie di Uomini e Seduttori" nacque quando mi venne l'idea di andare a scoprire i metodi dei grandi seduttori della storia.
Per farlo ho dovuto stabilire un criterio d'entrata, ovvero capire chi fossero nel concreto questi "Grandi Seduttori".
Il criterio che ho individuato è molto semplice: considerare come grandi seduttori tutti coloro che sedussero delle donne fuori dal matrimonio e che vennero ricordati dai contemporanei e dai posteri come seduttori (anche usando epiteti propri del loro tempo, come "Libertino" o "Playboy").
La seconda fase è l'individuazione delle fonti, che leggo qualche settimana prima di scrivere la scheda, anche se in alcuni casi mi è bastata la conoscenza pregressa o persino i libri che ho in casa.
La mancanza di fonti mi ha purtroppo costretto ad eliminare dalla lista molti seduttori, in fondo se non hanno scritto nulla e se su di loro c'è scritto poco o niente, allora non si può desumere il metodo.
Devo confessare di aver eliminato uno dei grandi libertini britannici proprio perché le poche fonti si trovavano attualmente solo nelle biblioteche britanniche, lo stesso è accaduto con un altro seduttore coevo.
Un altro problema è poi il "pettegolezzo" di certe epoche, nonostante molti personaggi fossero un tempo considerati come grandi seduttori non è rimasta alcuna nota biografica che lo dimostri nei fatti e anche lì purtroppo mi son dovuto arrendere.

Ovviamente ricordate che si tratta di un lavoro personale e ben lungi da essere una trattazione rigorosa, comparativa ed esaustiva (per questo nel dubbio allego le fonti che ho consultato).

Comunque volevo ringraziare tutti per la pioggia di Karma che mi sono beccato non appena ho riaperto la vecchia rubrica  <3
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-C. Bukowski

sona

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post interessante e utile, lo porterò a giugno molto probabilmente Marinetti. complimenti
Il bello delle regole è INFRANGERLE. cit- io