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Aspettative, ego e autostima

Aperto da Naddolo, 26 Aprile 2011, 23:54:16

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Naddolo

  • CSI-6
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Stavo riflettendo su una cosa; l'autostima sappiamo più o meno tutti cosa sia; si può definire come il sentimento del valore circa se stessi, quanto ai nostri occhi valiamo e ci stimiamo; ora, l'autostima di una persona è sicuramente funzione dei risultati passati; tanto migliori sono i risultati ottenuti, tanto più l'autostima sarà elevata. E su questo, ceteris paribus, non ci piove

Ma prendete in considerazione questi due esempi:

A: Si sottopone a tizio un testo scritto in aramaico antico, e gli si dice di tradurlo in un tempo X; il nostro tizio non ha nessuna competenza  nell'aramaico, e nessuna voglia o interesse nell' approfondire l'argomento; il fatto di non riuscire a tradurlo, che influenza avrà sulla sua autostima? in linea massima sarà nulla. Non è un campo che gli compete, quindi che gli frega?

B: Si sottopone un compito a tizio, in una materia in cui lui si considera forte (mettete quello che vi pare), ad esempio fossi io l'esempio sarebbero le pippe a due mani  Azn ; e si ponga che tizio fallisce; la cosa non sarà ora accettata allo stesso modo di prima, perchè il nostro amico ha delle aspettative in merito, crede di dover riuscire in quel compito, e non riuscendo accusa una sconfitta. Crede e ritiene di dover riuscire, e soffre quando si accorge che non ce la fa

L'autostima non sarà quindi solo funzione del numero di successi passati ( o ancora meglio, del rapporto tra successi e fallimenti), ma andranno ponderate anche le pretese

Autostima = f ( Successi / Pretese)

questa è più o meno la formula di William James, celebre psicologo di inizio 900.

Seguiamo James (che non è James.mar questa volta  Azn): "Non vi è tentativo, non vi può quindi essere insuccesso; non essendovi insuccesso non ci sarà umiliazione. Così il sentimento di noi in questo mondo dipende interamente da ciò che ci contentiamo di essere e di fare. Esso è determinato dal rapporto fra ciò che siamo e ciò che pensiamo di pover essere"

Veniamo ad un tasto dolente: non è solo la mancanza (qualitativa e quantitativa) di successi a decretare una bassa autostima, ma è uno iato imponente tra i successi che abbiamo avuto e i successi che noi riteniamo, ci attendiamo, di dover(o al passato, di aver dovuto) conseguire. Quanto più elevate saranno queste aspettative, tanto più difficile sarà che la realtà tenga il passo con l'idea che ci siamo finti in testa.

Quindi, se X ritiene che scoparsi 2 tizie all'anno sia un gran bel risultato, e ne tromba una, beh non è andato poi così male; ma se Y pensa che sotto le 10 sia un risultato penoso, e ne tromba 9, per quanto abbia un numero esageratamente più alto di X, la sua percezione dei fatti sarà totalmente diversa... :buck:

così si spiega come menti e personaggi assolutamente geniali avessero l'autostima a zero, (mi viene qui in mente kurt godel, il più importante logico matematico del 900), e come gente assolutamente mediocre abbia l'autostima a palla... molto dipende da quanto in alto poniamo la nostra immaginaria asticella;

Da questa banale equazione, vien fuori che le strategie per incrementare la propria autostima sono di due specie: la prima, nota a tutti, consiste nell'incrementare i propri risultati; la seconda,  consiste nel tenere a bada le aspettative; che non vuol dire il tarpare le ali alle persone, il vietar loro di sognare in grande; ma significa che è deleterio coltivare sogni megalomani sul proprio conto, quando la realtà ci dimostra ben altro; quanto più sarà alta l'idea che avremo di noi, tanto più alto il rischio di doverci poi disprezzare perchè non risultiamo all'altezza della nostra idea.

Se si allarga un attimo l'orizzonte, ci si può rendere conto di perchè oggi giorno siano così tante le persone che vivono male (a dispetto di condizioni materiali più che eccellenti) e quanto le malattie più forti siano l'invidia, le gelosie, gli odi per gli altri, per chi ha di più, per chi è di più, per chi consegue di più (proiezioni esterne di fatti del tutto interni, il più delle volte rivolti contro se stessi); sopratutto perchè le persone sono piene di aspettative che, il più delle volte, centrano davvero poco con i loro intimi desideri; e queste aspettative sono invece del tutto funzionali al sistema (qualcuno direbbe a matrix...)

Se si instilla fin da piccoli nelle menti delle persone l'idea che tutti sono meritevoli, che tutti potranno fare grandi cose ed avere grandi successi (si pensi alla scena tipica da film Usa, il bambino che alla domanda su cosa voglia fare da grande, afferma perentorio: IL PRESIDENTE DEGLI USA) Se si convincono le persone che tutto potranno, quando queste si scontrano con l'amara realtà non possono che soffrire, e vivere di rivendicazioni contro chi invece ce l'ha fatta, magari ingiustamente (secondo loro...)

Questo post vuole quindi essere un invito a guardarsi un po' meglio, e cercare di capire, realisticamente, a cosa può aspirare ognuno di noi; coltivare sogni soggettivamente irrealizzabili non solo è stupido, è deleterio per voi stessi; vi troverete ad automaledirvi ogni giorno, a torturarvi psicologicamente, perchè non siete al'altezza, perchè non vi ritenete abbastanza, perchè pensavate di poter (anzi di dover) fare chissà che, quando in realtà la realtà vi dimostra ben altro; e vi troverete a cercare qualcuno o qualcosa a cui addossare colpe e responsabilità (il prossimo, la famiglia, lo stato, le femmine, il papa o chissà chi altro);

come diceva il buon alberto calligaris:

A trentun'anni
avrei già dovuto conquistare la Persia
avessi avuto un maestro come Aristotele
adesso non pulirei ruote di seggiolini per vivere
il trucco è tutto lì
qualcuno che ti dica che se vuoi
puoi conquistare la Persia
invece con i 6 presi
riesci a pagare il mutuo
andare al mare in vacanza e portare a spasso il cane
che è abbastanza
ma qualcun altro conquisterà la Persia
e tu lo leggerai sul giornale
e poi metterai il giornale in una borsa
e aspetterai che sia piena
per portarla alla raccolta differenziata
e sembrerà tutto normale - invece è la tua vita che continua
con le minestre solubili il dentista e l'affitto
e ogni notte prima di addormentarti
senti come se avessi dimenticato di fare qualcosa
e ti alzi a controllare il gas
e per un istante ti viene in mente che forse avresti dovuto
conquistare la Persia
ma ti vengono in mente tutte le cassiere del supermercato
che scopano tra di loro
e per la Persia ti ci vogliono ragionevolmente almeno una decina
d'anni
la sega è un attimo.
Ultima modifica: 27 Aprile 2011, 02:35:57 di Nad

Edward Bloom

  • Messaggi: 416
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Bellissimo post, difficile da commentare anche perché va a toccare molti argomenti diversi.
E' verissimo che abbassare le pretese può essere una via vincente.
Io credo che alla base, come sempre, ci sia la "chiarezza di percezione", ovvero la capacità di vedersi dall'esterno, e di valutare la realtà per quella che è. Con una buona chiarezza di percezione, si può stimare oggettivamente quali sono le proprie possibilità, e andare per gradi. Quindi fissarsi degli obiettivi stimolanti ma sempre raggiungibili in tempi brevi, raggiungerli, fissarne di nuovi, e poi così via.
In questo modo è molto difficile non riuscire.
Esempio: se domani Tizio va in piscina, è poco allenato, fa 20 vasche e poi stramazza. La seconda volta ne fa 21, poi 22, fino a raggiungere il suo limite umano, diverso per tutti. Questo è un discorso molto semplice che ho sentito fare da tutti gli sportivi validi che ho conosciuto, e si può applicare un po' a tutto.
E' molto interessante il discorso che introduci sulla "dimensione" di ciascuno, sarebbe da dedicargli un topic apposta. Io penso che ognuno abbia la sua, c'è chi nasce per giocare in serie a, e chi per giocare in serie d. Ognuno ha una categoria in cui l'ha messo la natura, ma non è un problema: la gioia di vincere la champions è la stessa che c'è nel vincere il trofeo di viareggio per dei ragazzini. Questo perché, fortunatamente, la felicità e la soddisfazione sono concetti relativi, e comunque negli anni si può salire di qualche categoria.
E, comunque, la sega è un attimo  :up: :up:

Naddolo

  • CSI-6
  • Messaggi: 2.015
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grazie ed!  :)

Riconoscere la propria dimensione sarebbe sicuramente una gran cosa per ognuno di noi, chè viceversa il rischio di sovrastimarsi (ma alle volte anche di sottostimarsi) è molto elevato

volevo fare un appunto al mio post, di natura in parte autobiografica;

io comprendo che il fatto di dire "abbassate le aspettative" non risulti simpatico, e può suonare come un monito da falliti, da perdenti; g-key direbbe che non è adatto ad un forum che ha la pretesa di  spronare al miglioramento personale (secondo qualcun altro non è possibile migliorare, ma vabè... ::))

io mi sono ( e in parte è un fatto ancora attuale, seppur un po' meno di prima) auto-torturato a livello mentale, a causa del mio ego da megalomane; ho sempre avuto una idea imponente, elevatissima di me stesso, e a questa idea si accompagnano, di conseguenza, delle aspettative molto elevate; se ritieni di essere fortissimo, e di dover conquistare chissà che, è evidente che la realtà ti delude, e questo ti butta l'autostima nel cesso; pensi di dover fare 100, magari fai a stento 20, ergo sei un coglione fallito del caxxo; non so se questo tipo di perverso inviluppo mentale faccia parte di molte persone, ma è stato, seppur non a livello conscio, una costante dei miei processi mentali; per quanto facessi, ero comunque un fallito perchè avrei dovuto fare ben altro

Per questo penso che possa esser salvifico il ridurre le aspettative, sopratutto nel breve/medio termine, mantenendo però inalterata le speranze; ma queste vanno collocate in tempi meno stringenti.

Nel breve/medio termine è molto più funzionale darsi obiettivi alla nostra portata, o giusto un pochino più in là (il famoso uscire dalla zona confort, che va sicuramente fatto, ma senza esagerazioni, ed un poco per volta); obiettivi più realistici, possibili, ma, quelli si, da monitorare e conseguire

come dice edward
Citazione di: Edward Bloom il 27 Aprile 2011, 12:55:39
Con una buona chiarezza di percezione, si può stimare oggettivamente quali sono le proprie possibilità, e andare per gradi. Quindi fissarsi degli obiettivi stimolanti ma sempre raggiungibili in tempi brevi, raggiungerli, fissarne di nuovi, e poi così via.


Col tempo, a mano a mano che iniziano ad arrivare i primi risultati, l'autostima salirà, e potremo alzare l'asticella, in vista di risultati più importanti

Ma porre fin da subito l'asticella ad altezze assurde, fa si che manco ci proveremo, perchè ci appare irraggiungibile,  e il fatto di aver quell'attesa ci farà solo del male

Emix

  • CSI Veteran
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Bel topic Nad!  ;) +1  :up:

Citazione di: Nad il 27 Aprile 2011, 13:21:01
io mi sono ( e in parte è un fatto ancora attuale, seppur un po' meno di prima) auto-torturato a livello mentale, a causa del mio ego da megalomane; ho sempre avuto una idea imponente, elevatissima di me stesso, e a questa idea si accompagnano, di conseguenza, delle aspettative molto elevate; se ritieni di essere fortissimo, e di dover conquistare chissà che, è evidente che la realtà ti delude, e questo ti butta l'autostima nel cesso; pensi di dover fare 100, magari fai a stento 20, ergo sei un coglione fallito del caxxo; non so se questo tipo di perverso inviluppo mentale faccia parte di molte persone, ma è stato, seppur non a livello conscio, una costante dei miei processi mentali; per quanto facessi, ero comunque un fallito perchè avrei dovuto fare ben altro

Mi rivedo in queste tue parole, in particolare sul porsi obiettivi difficili e sull'avere un'idea , in parte distorta (la mia ndr) , di persona forte. Alla realtà dei fatti , anche se non mi sento un coglione, mi sono ritrovato a guardare da lontano i miei obiettivi senza il capire il perchè io non riuscissi : guardavo lontano e non mi accorgevo che avevo intorno a me tutti i modi per fare quei piccoli passi che mi avrebbero avvicinato alla mia meta.


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Maschio Alpha

  • Messaggi: 911
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Bel post.
Personalmente credo sia un problema legato appunto alla percezione della realtà.
La realtà è che esiste solo il presente nel momento in cui si verifica.
Il passato non esiste più ed il futuro non esiste ancora, da ciò ne deriva che ricordi e proiezioni (aspettative) sono solo frutto del pensiero umano.
Secondo questa verità, il vivere nel passato o nel futuro è un utopia, è un illusione che però è comune ad un numero spropositato di persone.
Entrambe i fenomeni, vivere nel passato e vivere nel futuro, hanno una cosa in comune... può essere fatto solamente utilizzando il pensiero.
La vita nel presente non può avere pensiero, il presente è vivo solo nell'impercettibile attimo che sta trascorrendo e diventa rapidamente passato. Si può pensare al passato, pensare al futuro, ma non pensare al presente.
Credo che anche l'aspirazione sia una forma di proiezione, quindi di aspettativa, quindi potenzialmente deludente nel caso non sia rispettata.

Come sempre, la soluzione è parte del problema.
Quando si ha difficoltà ad accettare pienamente se stessi (che non significa necessariamente detestarsi o non piacersi) si tende a proiettare un immagine di se al futuro, naturalmente un immagine migliorata di se.
Nel frattempo molti vivono in quell'immagine, dimenticando il presente, quindi la vita stessa nell'unico momento in cui realmente si manifesta... ADESSO.

A.
...ovviamente IMHO
=> Se ti sei sentito infastidito da questa mia risposta,
se pensi che io sia presuntuoso,
saccente o più semplicemente un rompicoglioni...
invece di guaire sterili offese da BETA,
mandami un PM e dai un senso alla tua protesta !!!
Ci conto !!! :) <=

Emiliano

  • SI-Reliable User
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Nonostante non condivida la parte contenutistica del post, volevo farti i complimenti per il modo che hai di argomentare.
Brillante e coerente .
Il +1 te lo do domani!!!

Naddolo

  • CSI-6
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vabè, ci sta che si possa essere in disaccordo; però è più interessante se dici il tuo punto di vista  :)

Emiliano

  • SI-Reliable User
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Hai ragione...solo che non mi va e forse non sarei neanche in grado di spiegare il perché non sono d'accordo.
Quindi per ora rimangono i complimenti per lo stile :)

Acqua

  • SI-Bannati
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Bel testo. Butta pure un occhio al "locus of control" ;)
Whenever you find yourself on the side of the majority, it is time to pause and reflect. - M. Twain
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http://pieroit.org/blog
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100% Maschio Alphonso

--Alchelion--

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  • Messaggi: 158
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Questo discorso mi ha fatto venire in mente una delle scoperte che ho fatto durante una seduta di meditazione.
Sono seduto, tentando di fermare il pensiero, concentrandomi sulla respirazione e sul corpo. Inizialmente la mente e' una giungla di sensazioni e pensieri che si accalcano l'un l'altro, mi dimentico addirittura di quello che sto facendo. Poi, il ritmo dei pensieri rallenta, mostrando un certo ordine. Infine la mente regala piacevolissimi momenti di vuoto. Nonostante tutto, sporadicamente  appaiono nuovi pensieri, apparentemente bizzarri e senza nessuna logica.

Un giorno, osservando bene questi disturbatori isolati, mi resi conto che seguendone le tracce erano tutti riconducibili ad una stessa fonte: erano il prodotto del mio super-io, che mi disturbava, per ricordarmi che la mia immagine ideale non coincideva con quella percepita. Esempi di questi pensieri erano "devo migliorare con le donne" a "devo assolutamente leggere questo libro" a " devo meditare meglio..." "se faccio questo miglioro.." "ma si che sono comunque forte a paragone di..".

Da quel momento ho realizzato come una buona parte dei miei pensieri quotidiani sia assolutamente inutile, e riconducibile a questa improduttiva fonte di disturbo...

















In bilico fra sacro e profano

Liam

  • Messaggi: 488
*
Che dire....questo tuo post e questo thread andrebbero letti con attenzione da tutti coloro che si sentono insoddisfatti perché la chiave è qui. La prima regola che ricaviamo da questa riflessione, è che per essere insoddisfatti occorre avere delle aspettative precedenti.
Prendiamo per esempio un neonato; i primi mesi di vita saranno fantastici perché privo di aspettative,  sarà quindi tutto nuovo e non sarà mai insoddisfatto proprio perché non ha ancora aspettative. Quando il bambino inizierà ad avere 3-4 anni inizierà a vedere la tv e a capire, quindi si creerà delle aspettative per Natale. Vorrà l'ultimo modello di robot o l'ultima bambola, o magari una PS3...ma i genitori in un periodo economico difficile, non potranno permettersi una spesa così significativa, quindi ripiegheranno su un regalo definito dalla tv di seconda o terza fascia. Il Bambino così vedrà le sue aspettative deluse, nonostante i genitori abbiano comunque fatto un sacrificio, e sarà in effetti deluso. Allo stesso tempo i genitori, sebbene adulti, rimarranno a loro volta delusi per il mancato entusiasmo del bambino, nonostante i loro sforzi per cercare di accontentarlo.
Le soluzioni a questo problema potrebbero essere due: la prima è lanciare la TV dalla finestra, la seconda è parlare chiaro prima del periodo natalizio. Certo che, se con la prima soluzione il risultato è garantito, lo stesso non si può dire per la seconda, che pur essendo la più ragionevole risulta anche essere la più difficile da mettere in pratica.
Allo stesso modo, se parliamo di fica, sarà durissima far desistere i più ambiziosi dai loro sogni di gloria per ricondurli in prospettive ragionevoli.
La TV nel mondo degli adulti è solo uno strumento complementare di un sistema sociale che, volendo spingere tutti al consumo più sfrenato, fa di tutto per convincere le masse che tutto sia alla portata di tutti. Non è un discorso da no-global, ci tengo a precisarlo..
Accontentarsi al giorno d'oggi sembra una parolaccia...
Eppure, caxxo...se mia nonna prima e mia madre poi non si fossero accontentate dei loro uomini, se non avessero accettato di fare anche sacrifici, molto probabilmente non sarei mai nato. E la stessa cosa si potrebbe dire per tutti noi.
Ora, le femmine vogliono l'uomo perfetto e in media realizzano intorno ai 35 che questo non esiste, allora finiscono per dar retta all'orologio biologico ed accontentarsi...anche perché, il più delle volte per puro egoismo, non vogliono rinunciare alla gioia di avere un figlio (o almeno a quella che pensano sia la gioia della maternità). Poi però, molte volte non sono disposte a fare sacrifici per la famiglia perché oggi se parli di valori ti guardano quasi come se fossi un alieno, oggi si fa tutto per la realizzazione di sé, per egoismo. Quindi, molte di queste vecchie mamme divorzieranno, per ricominciare a seguire i loro sogni di gloria e spesso anche l'ornitologia.
Per quanto riguarda gli uomini...vi siete mai chiesti perché le donne se la tirano?
Beh, io credo che il mito del "Casanova" abbia fatto più danni che profitti, generando frotte di lumaconi che lasciando quintali di bava dietro ad ogni femmina, hanno contribuito alla creazione di ragazze di media bellezza che se la tirano come dive di Hollywood. Così sono nate le varie "Sharon Stone di Gallarate" e  "Monica Bellucci di Pinerolo".
Quindi, se volete bene al genere umano e se volete trombare, non fate facili complimenti alla signorina di turno...siate socialmente responsabili e opponetevi alla creazione di queste divette di provincia...senza trascurare che così facendo avrete anche più possibilità di trombarle perché vi distinguerete dalla massa di pecoroni pronti a riempirle di complimenti, regalini, cene, ecc..
Qualche anno fa avevo rimorchiato una che faceva sfilate di intimo ed era diventata miss "biancheria intima marca X"...questa ovviamente era abituata a gente che la riempiva di attenzioni, ai migliori ristoranti, a gente che come minimo la andava a prendere con l'X3...o a bellocci vari. Io l'ho conquistata con la mia personalità e la mia testa di caxxo..Sono andato a prenderla con la mia Punto, l'ho portata persino a mangiare da McDonald, non la chiamavo, non le facevo regali, non la riempivo di sms e attenzioni, mi limitavo a farla divertire quando ci vedevamo, a scoparla per bene e a mostrare sincero interesse per la parte sana che nascondeva sotto quel guscio di superficialità e altrettanto sincero disinteresse per la sua immagine ideale che faceva sbavare ceste di lumaconi . ...lei per me ha preso una bella testata...poi dopo un paio di mesi ha deciso di tornare ai suoi "livelli" e ha trovato un fidanzato con il Cayenne ...(alle cui corna posso dire di aver contribuito...w la rivalsa sociale :))
Ovviamente lei mi piaceva e molto (fisicamente) però non avevo aspettative, e per nn crearmene mi sono concentrato sulla sua stupidità (o meglio sulla stupidità delle sue scelte di vita, perché in fondo stupida  non era), più che sul suo culo perfetto o sulla possibilità di avere una fidanzata-trofeo.
Vi ho raccontato questa storia perché imho è la dimostrazione (almeno per me lo è stata) che non avere aspettative non significa non ottenere nulla...anzi..
Ora, torniamo al nesso tra questo discorso e la seduzione, intesa come obiettivo individuale che ognuno di noi ha.
A cosa dovremmo puntare quindi per non generare delusione e sconforto dovuto alle aspettative disattese?
Io la mia risposta a questo domandone ce l'ho. In un'epoca di insano egoismo e avidità, per assurdo dobbiamo puntare a noi stessi e farlo in maniera ragionevole ed equilibrata.
Per prima cosa dobbiamo essere sinceri con noi stessi.
Inutile e dannoso quindi voler diventare novelli Schwarzy in 4 mesi di palestra o quando pesiamo 65 kg bagnati.
Inutile e dannoso voler diventare belli come Brad Pitt o Keanu Reeves quando si somiglia ad un ranocchio.
Se oggi sono un ranocchio con un fisico esile, dovrò concentrarmi sul rendere migliore quello che ho, puntando ad obiettivi ragionevoli, il quale conseguimento però mi darà più soddisfazione che la vana rincorsa ad un sogno irrealizzabile che potrà darmi si entusiasmo iniziale, ma che poi pagherò fino in fondo con la delusione per la sua mancata realizzazione.
Quindi, se i sogni sono il motore, generano entusiasmo e voglia di fare, dobbiamo anche considerare che di sogni si tratta e prima o poi suona la sveglia.
Manolo (il free-climber) diceva più o  meno: la soddisfazione non è arrivare in cima, la soddisfazione è il COME si sale.
Questa frase secondo me è molto esplicativa e potrebbe tranquillamente essere ricondotta al discorso in oggetto. Se proviamo gioia e soddisfazione mentre saliamo, ovvero mentre percorriamo il nostro percorso di crescita e miglioramento, non ci serviranno gli stimoli dati dal sogno di arrivare in cima per proseguire il nostro cammino.
Scusatemi se questo scritto appare un pò confusionario, l'ho scritto di getto e ho ritenuto opportuno non sottoporlo a "revisione".
Se avete domande, dubbi o insulti sono a dsposizione ;)
Lo stupido è uno sciocco che non parla, e in questo è più sopportabile dello sciocco che parla.

G. Casanova

Poncho

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Citazione di: Liam il 29 Aprile 2011, 19:28:16
Che dire....questo tuo post e questo thread andrebbero letti con attenzione da tutti coloro che si sentono insoddisfatti perché la chiave è qui. La prima regola che ricaviamo da questa riflessione, è che per essere insoddisfatti occorre avere delle aspettative precedenti.
[..]
lumaconi . ...lei per me ha preso una bella testata...poi dopo un paio di mesi ha deciso di tornare ai suoi "livelli" e ha trovato un fidanzato con il Cayenne ...(alle cui corna posso dire di aver contribuito...w la rivalsa sociale :))
:up:
Citazione di: Liam il 29 Aprile 2011, 19:28:16
[..]
Io la mia risposta a questo domandone ce l'ho. In un'epoca di insano egoismo e avidità, per assurdo dobbiamo puntare a noi stessi e farlo in maniera ragionevole ed equilibrata.
Per prima cosa dobbiamo essere sinceri con noi stessi.
[..]

quoto appieno. La chiave è mettersi sempre in gioco con obiettivi difficili ma ragionevoli.

Io aggiungerei anche il cercare di capire quanto un certo obiettivo sia il proprio e quanto altrui.
C'è gente che si spacca il culo arrivando alla soglia della malattia mentale per realizzare i sogni dei genitori o dell'ambiente (non so se hai visto Black Swan, ma nella vita reale conosco gente che vive per anni reclusa per diventare avvocato o notaio o che magari fa il lavoro figo ma vorrebbe fare il professore al liceo).

Aggiungerei poi che quando si parla di realizzazione spesso si prende l'esempio di "chi ce l'ha fatta", che da un punto di vista meramente scientifico è fuoviante, soprattutto se per 1 che ce l'ha fatta 10000 non ce l'han fatta.
Una volta ho letto un servizio su un tipo che aveva in giardino una macchina sfasciata, che lui chiamava "il monumento al culo" o qualcosa del genere. Era uscito di strada a 150 all'ora, e dopo vari testacoda si era piantato in un platano, praticamente c'era la forma del platano nello sportello lato guida, eppure il tipo si non si è fatto nulla.

Ecco, per certi versi lui è bill gates, uno studentello che adesso ha un patrimonio di 10 miliardi di dollari. Chi pensa di prendere il suddetto uglielmo cancelli come esempio, pensi anche a piantarsi su un albero a 150. Il fatto che si possa sopravvivere non implica che ciò riesca a tutti.

Ciao, P.   




Liam

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Citazione di: Poncho il 30 Aprile 2011, 12:52:36
:up:
(...)
Io aggiungerei anche il cercare di capire quanto un certo obiettivo sia il proprio e quanto altrui.
(...)
Aggiungerei poi che quando si parla di realizzazione spesso si prende l'esempio di "chi ce l'ha fatta", che da un punto di vista meramente scientifico è fuoviante,
(...)
Ecco, per certi versi lui è bill gates, uno studentello che adesso ha un patrimonio di 10 miliardi di dollari. Chi pensa di prendere il suddetto uglielmo cancelli come esempio, pensi anche a piantarsi su un albero a 150. Il fatto che si possa sopravvivere non implica che ciò riesca a tutti.

Condivido queste tue riflessioni.  :up:
Da un pusto di vista scientifico se le persone prendessero ad esempio tutti i perdenti del super-enalotto, confrontando semplicemente i numeri, nessuno giocherebbe più. Invece grazie ai sogni di gloria di milioni di illusi lo stato incassa cifre da capogiro. E come diceva Pravettoni: e la lira...si impenna! ;D
Poi una vita senza sogni, per carità...sarebbe tristissima. Un buon risultato sarebbe il saper distinguere il sogno dalla realtà. Sembra una cosa scontata ma pochi ci riescono...specialmente quando si parla di femmine ;)
Lo stupido è uno sciocco che non parla, e in questo è più sopportabile dello sciocco che parla.

G. Casanova

Alex0211

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Precisamente il "metodo" più consigliato per aumentare la propria autostima è proprio quello di darsi un obbiettivo a lungo termine e suddividerlo in sub-obbiettivi a breve termine.. Cercare si completarli aiuta a far crescere la fiducia in se stessi e in generale l'autostima

Liam

  • Messaggi: 488
*
Citazione di: Alex0211 il 01 Maggio 2011, 03:53:40
Precisamente il "metodo" più consigliato per aumentare la propria autostima è proprio quello di darsi un obbiettivo a lungo termine e suddividerlo in sub-obbiettivi a breve termine.. Cercare si completarli aiuta a far crescere la fiducia in se stessi e in generale l'autostima

Però, così facendo...il conseguimento di una cosa che tu stesso identifichi "sub-obiettivo" ti porterà piena soddisfazione o una triste sub-soddisfazione?
Per come la vedo io va anche bene avere un'idea di cosa si vorrebbe in senso assoluto, ma è ben più importante essere realisti e godere appieno delle gioie che ci derivano dall'aver conseguito obiettivi...senza doverli classificare in obiettivi di classe A,B o C..
Questo non significa sedersi o accontentarsi, ma godere di noi stessi e delle cose che stiamo facendo essendo ben presenti e consapevoli di quello che stiamo vivendo, lasciando perdere piani vari o voli pindarici ;)
Lo stupido è uno sciocco che non parla, e in questo è più sopportabile dello sciocco che parla.

G. Casanova